Il video che state per vedere è offerto da Interactive Brokers, più informazioni in descrizione e alla fine del video. Cos'hanno in comune Batman, la DC Comics, Mad Max, Harry Potter, Dune, Matrix, The Big Bang Theory, tutti i film di Nolan o di Kubrick? Beh, due parole, Warner Bros. Warner è una delle cosiddette Big Five, le cinque più grandi case di produzione insieme a Universal, Paramount, Disney e Sony. E si chiamano Big perché queste cinque case di produzione cinematografica coprono il 90% dei ricavi del cinema di tutto il Nord America.
Oggi però lasciamo perdere per un attimo le altre quattro major e mi voglio concentrare proprio su Warner Bros., un'azienda che oggi, dopo 101 anni dalla sua fondazione, sta attraversando una fase difficilissima da cui molti pensano potrebbe non riuscire a risollevarsi mai più. Le azioni in borsa sono sprofondate, in particolare non toccavano questi livelli addirittura dal 2009 in piena crisi finanziaria e quindi oltre a aver attirato il mio interesse come azienda per la sua storia e i suoi prodotti, voglio capire insieme a voi se può essere una buona opportunità di investimento o se invece è meglio evitare di salire a bordo di una nave che sta affondando. La storia della Warner è affascinante, attraversa decenni e riflette non solo l'evoluzione del cinema ma quella dell'intera industria dell'intrattenimento, fondata nel 1923 dai fratelli Harry al Albert, Sam e Jack Warner, appunto i Warner Bros, l'azienda ha immediatamente fatto parlare di sé con una delle più grandi innovazioni della storia del cinema, l'introduzione del sonoro. Con il film Il cantante di Jets del 27, la Warner Bros cambiò per sempre il corso della storia del cinema. E questo segnò uno dei periodi migliori per la Warner, iniziando a farla conoscere come azienda rivoluzionaria.
Negli anni 30 e 40 la Warner Bros si specializzò in film gangster e drammi con una forte connotazione sociale, perfetti per l'epoca. Nemico pubblico del 30... 1931, Casa Blanca del 42, tutti i film che oggi sono emblema di quell'epoca.
E anche sul fronte animazione Warner aveva deciso di cambiare tutto. I Looney Tunes, con Bugs Bunny, Duffy Duck, crearono un vero e proprio stile, diventando icone e facendo soprattutto guadagnare a Warner un pacco di soldi. Arriviamo però agli anni 50 e 60, siamo in pieno dopoguerra, e nonostante il clima positivo e il boom economico che c'era negli Stati Uniti, c'era una novità con cui Warner non aveva ancora fatto i conti, la televisione. Warner non era pronta a questo. questo mezzo aveva sempre dominato il cinema ma doveva adattarsi e doveva farlo presto.
Come se non bastasse poi a causa delle nuove leggi antitrust la Warner Bros non poteva più essere contemporaneamente sia una casa di produzione e proprietaria di cinema quindi altri problemi, nuovi mezzi, nuove dinamiche di mercato, periodo non facile. Proprio per questo nel 1955 Warner risponde creando la divisione television che produce contenuti per la tv da vendere agli emettenti come ad esempio ABC Network e possiamo pure dire che da quel momento Warner Warner avrebbe cambiato completamente faccia e modello di business, passando da essere principalmente una casa di produzione cinematografica a qualcosa di più simile a come è oggi, ovvero una casa di produzione televisiva. Dopo questa mossa tutto sembrava andare bene, ma facciamo un salto in avanti e arriviamo nel 1989, quando arriva una delle fusioni più importanti, la fusione con Time Incorporated, che porta alla creazione di Time Warner.
Time Warner inizialmente va bene, ma nel 2001 viene acquisita da Howl, che era un colosso della prima Inter. La vera domanda è, ma a voi oggi, AOL, dice niente? Ve lo ricordate o ne avete mai sentito parlare come di un'azienda importante?
Se la risposta è no, è comprensibile. Infatti questa fusione andò malissimo. Dopo la bolla dot com, AOL crolla. Time Warner nel 2002 riporta una perdita di 99 miliardi, non di lire, dollari. A tutti gli effetti Warner era tanto così dal fallimento.
E se non fosse stato per i film di Harry Potter che negli anni 2000 hanno fruttato miliardi, probabilmente oggi Warner non... non esisterebbe più. Dopo quasi un decennio di continui problemi, cattiva gestione e enormi perdite, nel 2009 Warner ammette l'errore e si separa definitivamente da AOL. Il peggio sembrava alle spalle, ma in realtà il tentativo di fusione con AOL era stato necessario, una necessità data da un nuovo mezzo con cui bisognava fare i conti, l'internet.
Warner era stato in grado di comprendere un cambiamento gigantesco come quello portato dalla tele... televisione, ma con internet è un'altra storia. Senza Owl alle spalle adesso Warner era di nuovo scoperta e lo è rimasta per tanto tempo perdendo completamente il treno dello streaming online, almeno fino al 2018, anno in cui AT&T, uno dei principali operatori di di internet e di telefonia degli Stati Uniti, acquisisce Warner.
E la fusione è stata fondamentale per la creazione proprio di ciò che serviva nell'epoca dello streaming. Solamente un anno dopo dai loro sforzi congiunti nasce HBO Max, che oggi è uno dei principali servizi di streaming negli Stati Uniti. Se però c'è una cosa che ormai avete capito è che Warner, con fusione e acquisizioni, non è mai stata particolarmente fortunata e anche in questo caso le cose non vanno benissimo.
Nel 2022 AT&T, non soddisfatta dei risultati, si libera di... di Warner Bros. lasciandole però HBO Max che d'ora in poi verrà chiamata. soltanto Max.
Warner sente comunque però l'esigenza di espandere la sua presenza online e per questo decide di fondersi con Discovery, altra casa di produzione prevalentemente televisiva che però nel 2020 aveva comunque creato la sua piattaforma di streaming, Discovery+. Nasce quindi l'entità che esiste oggi, Warner Bros. Discovery. Peccato che ormai dovreste aver capito qual è la storia, dalla fusione in poi non è andata benissimo.
I motivi sono diversi e se vogliamo capire se oggi Warner può essere un buon investimento, dobbiamo capirli bene. Per prima cosa, la portata economica di questa fusione e gli accordi presi. L'accordo è un po'complesso, ma cerco di semplificarlo. È un tipo di accordo che si chiama Reverse Morris Trust ed è delicato perché qui non avviene una vera e propria cessione. AT&T ha semplicemente spostato Warner Media in una nuova entità che poi si sarebbe fusa con Discovery, creando una società combinata.
Gli azionisti di AT&T hanno... avrebbero ricevuto azioni di questa nuova entità per arrivare a possederne circa il 70%. Il restante 30% invece sarebbe andato agli azionisti di Discovery.
In cambio della divisione Warner Media, AT&T avrebbe ricevuto la cifra record di 43 miliardi di dollari Dollari pagati dalla nuova azienda Warner Bros Discovery E il problema, oltre ad aver strapagato la divisione È che il grosso di questi soldi sono stati pagati a debito Nell'ultima trimestrale Warner Bros Discovery aveva debiti a lungo termine per 37 miliardi Una cifra spropositata Soprattutto se pensate che hanno liquidità per soli 3 miliardi E loro in borsa al momento ne valgono 17 La parte di bilancio relativa allo stato patrimoniale quindi è stata completamente massacrata e oggi osservando questi dati è davvero difficile pensare di acquistare un'azienda del genere, che poi è uno dei motivi per cui le azioni continuano a crollare. E poi abbiamo le perdite. Ormai l'avete capito, Warner con lo streaming non va molto d'accordo.
Nonostante la fusione e le promesse che i costi si sarebbero abbassati dopo la fusione, ad oggi tutto il segmento streaming di Warner è in grandissima perdita. Se sommiamo le principali piattaforme, quindi HBO, Max e Discovery+, oggi Warner ha in totale poco più di 100 milioni di abbonati in tutto il mondo. mondo. Per fare un confronto, Netflix, la prima piattaforma in assoluto, ne ha quasi 280. Diciamo il triplo.
Il triplo è tanto, ma non stiamo certo parlando di un'aziendina. Warner è di fatto uno degli attori più importanti al mondo nel panorama streaming, almeno se guardiamo gli abbonati. Il problema non sono gli abbonati, ma i costi altissimi.
Se guardiamo esclusivamente l'ultima trimestrale, Warner dal segmento streaming ha avuto un margine EBITDA del meno 4% e un margine operativo del meno 26%. Vale a dire, brutalmente, che che per ogni 100 euro che loro fatturano ne perdono 26. Netflix invece ha margini EBITDA e operativo rispettivamente di 28 e 27%, un risultato diametralmente opposto. Ma come si spiega questa differenza?
La risposta si può spiegare con una parola. Ma prima di dirvela devo spiegarvi il terzo punto, altrimenti nulla di tutto ciò ha senso. E il terzo problema è la proprietà intellettuale, spesso abbreviata IP, Intellectual Property. Con proprietà intellettuale normalmente si intende tutto ciò che ricade in marchi, brevetti, e visto che... Qui però stiamo parlando di film, si intende personaggi, storie, serie tv e così via.
E Warner ha decisamente un problema nel valorizzare i propri prodotti. Ma volete la dimostrazione? Mercoledì, Stranger Things, Dahmer, Bridgerton, Squid Game, La Casa di Carta, ho preso le prime serie che ho trovato.
E se non ne avete sentito nominare almeno la metà, vuol dire che vivete in un bunker. Netflix è in grado di creare questi mostri virali che portano utenti alla piattaforma e a volte rimangono anche abbonati dopo la fine della serie. La regina del... degli scacchi è stata talmente influente che pensate chess.com il principale sito scacchistico al mondo è crashato perché tutti volevano iniziare a giocare ispirati proprio dalla serie e ora signori miei dall'altra parte del ring prodotti da warner per le sue reti abbiamo game of thrones beh non male cioè comunque è stata una serie importantissima mai finita nel 2019 quindi 5 anni fa mentre molti dei prodotti netflix citati sono super recenti sì c'è stata poi house of dragon ma non ha avuto tutta questa risonanza se Sex and the City, innovativa, interessante, ma è morta nel 2004. I Soprano, finita nel 2007. Succession, oh ecco un prodotto riuscito e recente ma è anche estremamente di nicchia, sicuramente non guardabile da un pubblico generalista Ma la cosa che più mi fa arrabbiare non è che Warner non riesca a replicare la formula di Netflix del successo D'altronde se fosse facile lo farebbero tutti no? Quello che veramente non mi va giù è che loro hanno effettivamente un sacco di personaggi amatissimi e super popolari Ma non hanno il coraggio di proporli in chiave più moderna, anzi addirittura li vendono agli altri Ma facciamo un esempio così ci intendiamo Disney con la sua piattaforma Disney Plus sta cercando di mungere all'infinito la mucca Marvel a volte lo fa bene e a volte lo fa male ma comunque ci sta provando Warner invece possiede la DC Comics che ok non sarà popolare quanto la Marvel ma ricordiamo che è sempre la casa che ha creato Batman, Superman e così via.
Ci sono poi anche un sacco di personaggi minori, ma molto amati. Ricordiamoci che Iron Man, prima che facessero i film, è che era così famoso. Un esempio, Sandman, su cui è stata fatta una serie molto bella e che è andata anche molto bene a livello di visualizzazioni.
Unico problema? L'ha fatta Netflix! Dio santo, Warner, ci ripigliamo o no? Tutti i tentativi di Warner di capitalizzare sui propri personaggi sono stati timidi. Warner è un po'come quel ragazzino poco sicuro di sé che ci prova con una ragazza ed è tutto impacciato mentre lo fa.
Lei se ne accorge e non se lo fila. Noi pubblico ce ne accorgiamo e guardiamo altrove. Quando invece Netflix ti vende una boiata immonda come Mercoledì, ma lo fa spacciandola per una serie incredibile, tu ci credi.
E qui torniamo al punto 2. Qual era la parola che non vi avevo ancora detto? I prezzi. Proprio per questa timidezza, incapacità di Warner, non possono permettersi di far pagare i propri servizi quanto la concorrenza.
I servizi Netflix dati alla mano costano circa il 38% in più e, sapete, ho fatto un conto. Se Warner da domani aumenta... aumentasse i prezzi e guadagnasse da ogni utente quanto guadagna Netflix, tenendo chiaramente uguali i costi, farebbe gli stessi identici profitti. Ma non può farlo, perché oggi per il pubblico i loro prodotti non valgono così tanto.
E nel mentre questa divisione continua a bruciare circa 2 miliardi l'anno, quando va bene. Per cui oggi Warner si trova in una spiacevole situazione. Le sue divisioni studio e tv via cavo, tutto sommato, vanno benino. Compattibilmente col fatto che cinema e tv sono in declino, però ancora oggi rendono un sacco di soldi.
Anche queste divisioni, non senza problemi, ci sarebbe per esempio di aprire la parentesi sui diritti dell'NBA, un vero casino, ma se lo faccio il video davvero non finisce più. E poi c'è la divisione streaming, che fa un sacco di perdite. Addirittura a metà luglio girava voce che la stessa azienda stava valutando di... Dividersi in due. Da una parte sarebbe andata la tv via cavo e probabilmente tutto il debito.
E dall'altra parte studio e streaming, che quindi senza la zavorra del debito sarebbero state più libere di investire. Ma attualmente è una voce di corridoio, quindi andiamo oltre. Ignorando questa possibilità e valutando l'azienda per quello che è oggi tutta unita, abbiamo un'azienda che genera flussi di cassa molto buoni e se lo rapportiamo a quanto vale sembra davvero di acquistare una Ferrari per 2.000 euro. Peccato che è una Ferrari che non sai se si fermerà dopo mille o dopo un...
milione di chilometri. Nel 2023 ad esempio l'azienda ha prodotto 7 miliardi e mezzo di cassa, il tutto avendo un valore oggi di 17 miliardi, un 42% di rendimento se la guardiamo in questi termini, che è follia. Il problema è che tutta questa cassa e anche di più viene utilizzata per ripagare gli enormi debiti accumulati e a questo ritmo, volendoli estinguere tutti, potrebbero volerci fino a circa 5 anni. Cinque anni in cui l'azienda non può reinvestire in modo massiccio e quindi potrebbe continuare a fare produzioni estremamente timide, perdendo gradualmente terreno nei confronti della concorrenza. E soprattutto, ricordiamolo, cinque anni in cui gli investitori non vedono praticamente nessun risultato.
Quindi, quando vedo Warner Bros. e penso di investirci, il potenziale di crescita lo vedo è come. Non è un'aziendina da due soldi nata ieri, è un'azienda seria, con cento anni di storia, che è riuscita a sopravvivere a grandissimi cambiamenti tecnologici e sociali. se realizzassimo scenari positivi per questa azienda, quindi produzioni valide, prezzi che aumentano, consumatori felici di pagarli, possiamo tranquillamente immaginare azioni che salgano di 4-5 volte.
Ricordiamo che Warner al momento vale 17 miliardi, Netflix 288, quindi 17 volte tanto. E anche riparametrando la cosa agli utenti, oggi un utente Netflix in borsa vale circa 6 volte un utente Warner. Tuttavia, questo scenario che ho appena dipinto non è per niente probabile.
Warner sta avendo grandi difficoltà ad adattarsi nel mondo dello streaming, difficoltà che vanno avanti da anni. E inoltre deve combattere in continuazione con un debito che nel migliore dei casi non si ridurrà per altri 4 o 5 anni. E due settori, cinema e tv via cavo, che sono in lento e inesorabile declino.
Quindi valutare questa azienda in modo numerico, come faccio di solito, lo sapete, per me è impossibile. Gli scenari positivi e negativi sono completamente agli antipodi. Scenario positivo ci vedo tranquillamente un 200-300%. Scenario negativo, un lento calo.
perenne. Se però il vostro dubbio è se Warner fallirà o meno, la risposta è no. Attualmente riescono a produrre un sacco di cassa, quindi sono fuori pericolo, almeno per ora.
Lo streaming, però, è davvero un'incognita e secondo me investire oggi in Warner va fatto solamente se pensate una di queste due cose. Uno, se volete fare un atto di fede, cosa che io non raccomando mai, soprattutto quando si tratta di investimenti. Due, se si vede effettivamente un cambio di direzione proprio per le produzioni.
Warner deve almeno tentare la strategia Netflix, deve... essere meno timida, avere più ambizioni internazionali e non concentrarsi solo sugli Stati Uniti e deve smettere di svendere le proprie IP a terzi. Se e quando questo verrà fatto per me sarà un ottimo segnale e l'azienda allora potrebbe essere in grado di competere con i migliori. Ma fino ad allora io... Aspetto.
Per questo video è tutto, gente. Prima di salutarvi, però, alcune cose importantissime. Io vi ricordo che queste analisi sono solamente a scopo didattico e informativo, non ho minimamente la pretesa di dirvi dove o come investire. Secondo, per trasparenza vi dico che attualmente ho una piccola posizione in Warner, ma esattamente come dico nel video, per costruirla bene voglio aspettare che succedano le cose che ho detto prima. Terzo, se volete investire in ETF, azioni, obbligazioni, opzioni o banane, quello che vi pare, ma quello che vi manca è un broker serio e affidabile, vi raccomando Interactive di Brokers, broker americano che mette la sicurezza al primo posto, ormai attivo da decenni e che ha commissioni bassissime, contate che parte da un dollaro sulle azioni.
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