Transcript for:
Analisi del Primo Canto del Purgatorio

Ciao sono Patrick Sheriff docente universitario di letteratura italiana e oggi Veniamo in nove punti il primo canto del Purgatorio per comprendere pienamente il quale ti ricordo è indispensabile conoscermi il significato letterale su cui ho fatto un video specifico cominciamo prima di continuare Se trovi difficile Il Purgatorio di Dante ti comunico che è uscito il mio libro completo di parafrasi commento riassunto e spiegazione di tutti i canti del Purgatorio si tratta di una guida Chiara e schematica che ti permetterà di superare tutte le tue difficoltà legate alla Divina Commedia trovi il link in descrizione e nel primo commento la prima cosa da dire riguarda il proemio proemio che abbiamo visto Nella Divina Commedia era presente anche nel secondo canto dell'Inferno Questa volta però il proemio del Purgatorio rispetto a quello dell'inferno presenta delle differenze Innanzitutto l'invocazione alle Muse che questa volta riguarda tutte le muse più specificatamente La musa Calliope Musa era identificata come la musa della poesia epica Inoltre nel proemio del Purgatorio ieri il riferimento diretto al mitto delle picche le picche erano le figlie del re della Tessaglia che osarono sfidare in una gara di canto Le Muse però persero e per questo motivo vennero punite Come essere trasformate in gaze questi due elementi ovvero l'invocazione a tutte le muse con particolari riferimento a Calliope e l'accetta alla fine del mito delle picche sottolineano la consapevolezza di Dante dei limiti della propria poesia Infatti il Purgatorio presenta una materia più difficile più elevata rispetto all'inferno E tale innalzamento della materia richiede un linguaggio più alto un impegno più alto più grave per il quale Come Dante è ben consapevole si rivela indispensabile l'assistenza delle Muse la seconda cosa da dire riguarda la navicella degli ingegno si tratta di un'antica metafora propria della poesia classica in cui l'ingegno del poeta è paragonato a una nave Mentre l'argomento della poesia È paragonato a un mare Dunque l'immagine della nave che solca il mare e metafora del poeta che tenta di trattare un argomento ma qualora questo argomento sia troppo difficili ovvero il mare sia troppo Arduo e pericoloso da novigare c'è il rischio di naufragare ovvero il rischio di fallire nel comporre la propria opera poetica a questo rischio del trattare un argomento troppo difficile sia affianca nel caso di Dante il rischio di natura religiosa ovvero di descrivere un qualcosa che riguarda esclusivamente Dio un argomento di natura Divina senza l'autorizzazione di Dio senza l'autorizzazione Divina e A tal proposito sono molto interessanti i versi 130-132 che costituiscono un riferimento al canto 13 dell'inferno più in particolare ad Ulisse infatti in questi versi leggiamo che si parla del Monte che nessuno riuscì a vedere e poi tornare vivo a raccontarlo agli altri questo riferimento ad Ulisse in linea la consapevolezza di Dante della necessità dell'autorizzazione Divina nel momento in cui si vogliono trattare certi argomenti come appunto la descrizione del regno del Purgatorio la terza cosa da dire riguarda le quattro stelle che Dante vede nel cielo stelle che sono stati identificate da alcuni critici con la croce del sud Ah le stelle però senza dubbio corrispondono a livello simbolico alle 4 virtù cardinali ovvero prudenza temperanza giustizia e Fortezza la quarta cosa da dire riguarda il paesaggio del Purgatorio che richiama a diverse riprese quello del canto primo dell'Inferno più nello specifico il monte del Purgatorio ricorda il colle ai margini della selva oscura che abbiamo visto nel primo canto dell'Inferno in entrambi i casi inoltre La latta rappresenta a livello allegorico ciò che bisogna fare per ottenere la salvezza la quinta cosa da dire riguarda la perduta strada del verso 119 che richiama la diritta via smarrita del primo canto dell'Inferno in entrambi i casi Siamo davanti al desiderio di raggiungere Dio attraverso una vita vissuta all'insegna della fede del rispetto degli insegnamenti cristiani e soprattutto senza cadere nel Peccato la sesta cosa da dire riguarda Catone più precisamente Marco Porcio Catone detto l'uticense un personaggio storico appartenente alla storia di Roma che Nello scontro tra Cesare e Pompeo si schierò con quest'ultimo dopo la sconfitta dei pompeiani però Catone nei 46 a.C si suicidò aduttica per non sotto ripetersi a Cesare e conservare così la propria Libertà poi finito Nel limbo Catone viene tratto fuori dal Limbo da Cristo trionfante insieme a tutti gli altri patriarchi patriarchi di cui Catone richiama L'aspetto con la sua barba lunga i suoi capelli lunghi e brizzolati la presenza di Catone nel Purgatorio dove descritto come il custode del Purgatorio è molto Anomala non solo perché Catone era pagano ma anche perché Catone si suicidò morì suicida la sua presenza si spiega col significato che ha questa figura è stata data nel corso dei secoli a partire dai primi scrittori cristiani che identificarono la lotta di Catone per la Libertà repubblicana come una lotta a livello simbolico per la Libertà spirituale Dante così rilegge la figura di Catone attribuendogli una lotta per liberarsi dal peccato e così Catone in Dante diviene allegoria del processo di purificazione che tutte le anime penitenti devono compiere attraverso le cornici del Purgatorio per poi accedere finalmente al Paradiso ottenere così la salvezza Dante Dunque collocando Catone nel Purgatorio si rifà a un'antica tradizione in cui Catone Era visto come uno straordinario esempio di moralità di dignità di libertà la salvezza di Catone e allegoria Inoltre dell'Inter sfruttabilità della giustizia divina salvezza che viene preannunciata da Virgilio il quale dice che Catone nel giorno del giudizio universale brillerà con il nostro corpo mortale la settima cosa da dire riguarda L'incomprensione di Catone il quale Pensa che le leggi eterne sono state violate in quanto crede che Dante e Virgilio siano due dannati fuggiti dall'inferno ma è subito Virgilio a chiarire questo fraintendimento e a spiegare la loro vera natura e la natura del loro viaggio a Catone il quale ovviamente non può opporsi alla volontà Divina volontà divina che appunto vuole questo viaggio ultraterreno e che autorizza Dante e Virgilio ad entrare nel Purgatorio l'ottava cosa da dire riguarda il rituale di purificazione Dante prima di presentarsi davanti All'Angelo custode della porta del Purgatorio deve compiere un duplice rituale di purificazione tale il rituale consiste nella il viso dallo sporco del fumo infernale e nel cingersi i fianchi con un Giunco questo duplice rituale e allegoria della purezza e dell'umiltà necessari per intraprendere un percorso di purificazione il rituale Inoltre segna l'ingresso all'interno di un luogo completamente diverso dall'inferno l'ultima cosa da dire riguarda Il Giunco che costituisce l'unica pianta in grado di crescere sulla spiaggia del Purgatorio infatti la flessibilità del suo fusto resiste all'urto del motto delle onde in quanto Il Giunco grazie al suo fusto a seconda tali onde e non si spezza Il Giunco diviene così allegoria dell'umiltà necessaria per restare in Purgatorio Virgilio strappa Signore Gesù che ricresce immediatamente e il gesto di Virgilio che strappa Il Giunco richiama il gesto di Dante che nel canto 13 dell'inferno strappava un ramoscello dalla pianta suicida di Pier delle Vigne i due episodi Per questo atto dello strappare costituiscono un parallelismo ma sottolineano anche la grande differenza tra i due regni Infatti nell'inferno tale gesto suscitava in Dante orrore e angoscia mentre nel Purgatorio suscita in Dante stupore e meraviglia con questo concluso ti ricordo il mio libro sul Purgatorio disponibile su Amazon trovi il link in descrizione Qui trovi anche su Instagram iscriviti al canale e in bocca al lupo