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Lezione su Machiavelli e Il Principe

salve a tutti i letterati e letterate bentornati su questo canale nel video precedente abbiamo parlato della vita di macchiavelli quest'oggi affronteremo l'opera più importante il principe come visto già nel 1513 come si legge nella lettera ha detto di machiavelli da notizie ad aver composto un opuscolo chiamato dei principati bus la stesura dell'opera sarebbe dunque risalente al luglio dicembre di quell'anno posteriormente secondo gli studiosi sarebbe stata aggiunta alla dedica a lorenzo de medici e probabilmente fu aggiunto dopo anche l'ultimo capitolo in cui sia un appassionata e sottrazione a liberare l'italia dai barbari ciò si presume perché il tono delle ultime pagine appare assai diverso da adesso del trattato ricordiamo che la dedica a lorenzo de medici offerta da macchiavelli pure sperando che i signori diffidenze si accorgessero di lui decidendo gli affidargli qualche incarico parliamo del genere dei precedenti dell'opera pur essendo un'opera rivoluzionaria nell'impostazione del pensiero il principe si può collegare ad una precisa tradizione quella inerente la trattatistica politica già nel medioevo si erano diffusi trattati i cosiddetti specula principis intensi a tracciare il modello di principe l virtù che questi doverla possedere questa produzione si intensifico nel quattrocento con l'avvento delle signorie e dei principati e se da un lato macchiavelli si riallaccia a questa tradizione dall'altro però la rovescia radicalmente mentre i precedenti trattati miravano a fornire un immagine ideale ed esemplare del regnante machiavelli proclama di voler guardare alla verità effettuale della cosa egli non parla di virtù morali o etiche che il principe dovrebbe possedere ma di quei mezzi che sono utili al principe per conservarsi al potere il riferimento alla struttura ea contenuti dell'opera possiamo dire che il principe è un'operetta molto breve scritta in forma concisa l'incalzante essa si articola in 20 6 capitoli che recano il titolo in latino la materia è divisa in diverse sezioni i capitoli dall 1 al 7 esaminano i vari tipi di principati individuando a seconda delle diverse tipologie e mezzi migliori per conquistare e mantenere il potere la divisione riguarda principati e del italy e nuovi tra questi ultimi tre tra i nuovi si distingue ulteriormente i misti che sono i principati aggiunti come membra a principato già esistente oppure i nuovi nuovi del tutto affrontati nei capitoli seguenti tra i principati nuovi ancora due sono i possibili modi per governarli a seconda di come è avvenuta la conquista che può essere appunto avvenuta con armi e virtù pro che ho con fortuna e arn altrui nel capitolo viii si tratta di coloro che giungono al principato attraverso scelleratezze e qui macchiavelli distingue tra crudeltà bene e male utilizzata la prima è quella impiegata solo per assoluta necessità la seconda è quella che cresce col tempo anziché diminuire nel capitolo nono invece si affronta il principato civile cioè quello in cui il principe riceve il potere dei suoi stessi cittadini nel decimo capitolo si esamina come si debbano misurare le forze dei principati nell'undicesimo si tratta dei principati ecclesiastici in cui il potere detenuto dall autorità religiosa la seconda sezione è compresa tra i capitoli 12 e 14 dedicati al problema delle milizie qui machiavelli giudica negativamente l'uso delle forze mercenarie che combattono solo per il denaro e sono una delle cause principali della debolezza degli stati italiani i capitoli dal quindicesimo al diciottesimo costituiscono la terza parte del libro in cui vengono trattati i modi di comportarsi del principe con i sudditi e con gli amici e questa la parte che maggiormente ha destato scalpore in cui si sostiene che un principe per essere savio deve assumere se lo richiedono tempi anche comportamenti moralmente negativi nel capitolo xviii è contenuta la celebre metafora della golpe del lione un principe se necessario deve essere bestia e uomo sapendo far valere sia i metodi dell'astuzia tipica della gol pepe della volpe sia quelli della forza bruta il pc del lione a questi capitoli dedicati alla qualità del principe e della sua corte segretaria adulatorie quant'altro segue la parte finale in cui si affrontano le cause che hanno portato i principati italiane a perdere i loro stati con la crisi successiva al 1494 mentre il capitolo 25 dedicato al rapporto tra virtù e fortuna l'autore sostiene che la fortuna è come la donna ed è necessario volendolo a tener sotto batterla e urtarla la fortuna e qui pelata ad un fiume in piena il politico capace deve saper costruire gli argini per impedire che le acque invadano la campagna e raccolti in breve quello che sostiene macchiavelli e che la fortuna non è poi tanto casuale ma bisogna procacciarsi le saperla tenere amica l'ultimo capitolo il 26esimo è invece un appassionata esortazione ad un principe nuovo accorto ed energico che sappia porsi a capo del popolo italiano e liberare l'italia dai barbari e si conclude e non è un caso con la citazione della canzone all'italia di petrarca per tu con tra furore prender allarme e sia il combatter cotto che l'antico valore degli italici core non è ancora morto parliamo ora del rapporto tra il principe e i discorsi sopra la prima deca di tito livio sono the day come sappiamo coeve e la critica se molto interessata del rapporto esistente tra queste due opere che almeno all'apparenza sembrano in contraddizione se nel principe macchiavelli affronta la forma di governo della monarchia assoluta celebrando le virtù del principe negli scorsi egli lascia trasparire chiaramente forti simpatie de pubblica né queste contraddizioni sono state fonti di dispute tra gli studiosi come detto generalmente però possiamo dire che il principe fu scritto di getto sotto l'urgenza immediata di una situazione gravissima la situazione italiana catastrofica che rischiava di minare l'equilibrio geopolitico della penisola italiana in cui era necessario l'apporto di un singolo in grado di costruire uno stato capace di fronteggiare le potenze europee e da questa l'opinione di machiavelli e il senso del principe ma sebbene l'autore fosse del parere che la creazione di uno stato ed ascrivibile alla del tu politica del singolo cioè lo stato sorge sempre per opera di un singolo forte e gli restava convinto che la repubblica fosse la forma di governo che garantiva maggiore stabilità e durata delle istituzioni in quanto stimolava la virtù di tutti i cittadini pare dunque che la forma cui macchiarelli pensava in seguito alla fondazione di una potenza italiana e questa una possibile spiegazione fosse il modello della repubblica romana antica di macchiavelli troviamo dunque tanto il lucido analista fondatore della scienza politica quanto il teorico e simpatizzante che emerge più negli scorsi il metodo di questa nuova scienza è basata sul principio fondamentale dell'aderenza alla verità effettuale non dimenticate questa cosa perché capelli e importantissima in quanto macchiavelli vuole agire sulla realtà ne deve tener conto partire dall indagine della realtà concreta mettere insieme le varie esperienze e ricavarne dei principi e gli fa si continuo ricorso a massimo universali ma il suo ragionamento contrariamente a quel che si può pensare non è deduttivo egli ricava ai principi dalla sua esperienza dalla sua osservazione e dalle sue letture l'esperienza delle cose moderne e la lezione delle antiche come riporta nella dedica altri cipe sono importantissime parliamo della concezione dell'uomo in macchiavelli è una concezione naturalistica e parliamo altresì del principio di imitazione alla base di questo modo di accostarsi alla storia passata e recente vi è l'idea e machiavelli che l'uomo sia un fenomeno di natura a pari di altri e che quindi i suoi comportamenti non badino nel tempo nel proemio cioè nell'introduzione degli scorsi egli constata che limitazione degli antichi ai suoi tempi era pratica costante nelle arti figurative nella medicina nel diritto siamo ricordiamo nel periodo tra l'umanesimo e soprattutto il rinascimento ebbene se questa imitazione valeva per tutte le arti macchiavelli nota che deprecabilmente lo stesso non avveniva nella politica d'autore auspica che i suoi coevi prendano al modello gli antichi e si sforzino di riprodurre le loro forme politiche pertanto secondo lo scrittore sarebbe stato possibile costruire una teoria razionale dell'agire politico in grado di individuare le leggi a quei fatti politici rispondono punto di partenza per la formulazione di tali leggi è una visione crudamente pessimistica dell'uomo come essere modale gli uomini per macchiavelli sono malvagi egli non analizza le cause di ciò nelle origini teologiche o filosofiche di questo non gli interessa ne prende semplicemente atto le leggi della convivenza umana perciò sono dure e spietate ecco che il principe non può seguire sempre l'ideale la virtù ma deve essere a luogo cioè alla necessità centauro duomo e bestia [Musica] attenzione però questo non significa che machiavelli sì uno spietato a modale o addirittura immorale come purtroppo è stato spesso ha seguito egli capisce che l'ordine dei giudizi che fonda l'agire sociale non corrisponde ai valori ai criteri del bene o del male ma all'utile o al danno politico machiavelli dunque non giustifica prende atto solo di certi comportamenti buoni o cattivi che siano reputandoli indispensabili per conquistare e mantenere lo stato non solo machiavelli distingue tra principi e pirani e questa distinzione importantissima per capire il pensiero dell'autore i primi cioè i principi agiscono sempre nell'interesse dello stato mentre i secondi ovvero i tiranni esercitano la crudeltà senza alcuna necessità ancora per macchiavelli lo stato è anche strumento di contenimento della malvagità senza di esso ci sarebbe soltanto caos mosso da spinte individualistiche homo homini lupus potremmo dire infine sempre per analizzare quello che è importante per uno stato ben ordinato le milizie è un argomento che macchiavelli ritorna sempre le milizie sono fondamento della forza dello stato intendendo con le milizie ovviamente i soldati esse devono essere composte dai cittadini perché solo così si possono avere truppe fedeli e valorose rinsaldando il legame del cittadino con la sua patria un ultimo richiamo va fatto su quanto abbiamo in precedenza detto su virtù e fortuna machiavelli eredita dalla tradizione umanistica precedente anche l'idea che l'uomo e si limitato dal volto capriccioso e lì in costante della forma una massa può essere fronteggiata la fortuna decide solo la metà delle cose umane lasciando agli uomini stessi l'altra metà e può essere vinta attraverso il calcolo accorto e quando non sia possibile cambiare la sorte altro mezzo per fronteggiare le sfide della fortuna è quello di riscontrarsi ovvero di essere duttile nell'adattare il proprio comportamento alle varie esigenze oggettive che via via si presentano in certi casi occorrerà astuzia della volpe in altri la forza del leone un ultimo accenno va affatto allo stile leggendo i discorsi e il principe non si ha l'impressione di avere di fronte un discorso retoricamente costruito ma al contrario una prosa che scaturisce direttamente dal pensiero che si modella su di esso il lessico impiegato da macchiavelli lo abbiamo detto anche nel video precedente è andato a rivedere qualora non l'avesse già fatto è lontano da quello aulico della trattatistica che si uniforma ai principi del belbo rifacendosi alle scope trar casco e boccacciano anche quando il discorso si eleva in macchiavelli si mantiene la violenta espressività dello scritto come nel capitolo ventiseiesimo dove si legge che ha ognuno puzza questo barbaro dominio e proprio questa espressività vivace che rende la prosa di macchiavelli moderna e vitale che fa dell'autore non solo il padre della scienza politica per sia anche l'autore del linguaggio moderno della prosa scientifica bene direi che oggi può bastare iscrivetevi a questo canale 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