I pasticciotti presentano i Fenici. I Fenici provenivano dal deserto arabico e intorno al 1650 a.C. si stabilirono in una sottile striscia di terra lungo le coste orientali del mar Mediterraneo, grosso modo nell'attuale Libano. Questo era un territorio circondato da alte montagne. dietro cui si estendeva il deserto.
Pertanto non era molto facile praticarvi l'agricoltura, ma la Fenicia era ricoperta da grandi foreste di cedri, pini e cipressi, da cui si poteva ricavare legname robusto, adatto a costruire navi e molto richiesto da altri popoli come materiale da costruzione. E così questa risorsa, unita alla vicinanza al mare, consentì ai fenici di diventare non solo abili costruttori di navi, ma anche bravissimi marinai e commercianti. Grandi navigatori furono i primi a navigare di notte. orientandosi grazie alla stella polare, che indica sempre il nord. Le città della Fenicia si trovavano lungo le coste e sorgevano su insenature, su cui si potevano costruire grandi porti.
Tuttavia erano separate tra loro dalle montagne. Pertanto ogni città era indipendente dalle altre e aveva un proprio re. cosicché non si formò mai uno stato unitario. Le città più importanti erano Biblo, Sidone e Tiro, da cui partivano navi dirette verso Cipro, Creta, l'Africa settentrionale, Sicilia, Sardegna e Corsica e Spagna, dove abitavano popoli con cui i fenici instaurarono impianti. importanti rapporti commerciali.
Per espandere i loro commerci il più possibile, a partire dal 1100 avanti Cristo, i mercanti fenici iniziarono a fondare delle colonie nelle zone dei loro traffici, che qui vedete in arancione. Inizialmente si trattava di empori, cioè grandi mercati dove fermarsi per rifornirsi di acqua e cibo, per riposarsi e per riparare le navi. Poi questi empori divennero progressivamente delle città, con porti sicuri in cui trovare riparo e dove poter caricare e scaricare le merci.
Alcune colonie, con il passare del tempo, divennero molto importanti. Una di queste fu Cartagine, nell'odierna Tunisia, che guadagnò l'indipendenza dalla Fenicia. e divenne così potente da controllare tutto il commercio nel mar Mediterraneo. Altre colonie famose furono Palermo in Sicilia, Cagliari in Sardegna e Cadice in Spagna.
Tutte queste colonie erano governate da re scelti dalle città-stato fenice, che così potevano sempre controllarle. Qui vediamo il famoso Re Hiram di Tiro, che fornì a Re Salomone di Israele il legname necessario per costruire il Tempio di Gerusalemme. I mercanti fenici avevano successo in tutto il Mediterraneo perché commerciavano prodotti unici, che nessun altro popolo aveva, in particolare oggetti in vetro. e tessuti color porpora.
Anche se furono gli egizi a fabbricare per primi il vetro, i fenici inventarono la tecnica della soffiatura, utilizzata ancora oggi per rendere il vetro sottile e trasparente. Questa tecnica consisteva nel riscaldare un impasto di sabbia, acqua e polveri colorate. per poi sistemarlo all'estremità di una lunga cannuccia.
L'artigiano soffiava nel tubo per gonfiare e modellare il vetro. Una tecnica che come vedi viene usata ancora oggi. Gli abiti colorati furono una grande novità inventata dai Fenici. Fino ad allora infatti i popoli antichi avevano usato stoffe per lo più di colore bianco. I Fenici invece riuscirono a produrre un particolare tipo di rosso, il porpora, utilizzando un mollusco chiamato murice.
La tecnica era molto semplice. I molluschi venivano frantumati per ricavarne una specie di succo, che poi veniva versato in una grande vasca. A questo succo colorato si aggiungeva acqua di mare. Dopo alcuni giorni, nella stessa vasca venivano immerse le stoffe, che prendevano il colore porpora, e venivano poi lasciate asciugare al sole.
Hai visto che bel colore il rosso porpora? Pensa che il termine fenicio deriva dalla parola greca phoenix, che significa rosso. Furono infatti i greci i primi a chiamare questo popolo fenici, proprio perché erano esperti nel tingere le stoffe di rosso. I fenici inventarono la scrittura fonetica.
che ad ogni suono della voce umana fa corrispondere un segno. Un sistema di scrittura semplice e veloce, che consentiva ai mercanti fenici di registrare gli acquisti e le vendite delle merci con estrema facilità. Infatti, a differenza della scrittura ideogrammatica, in cui c'erano moltissimi segni da imparare e da abbinare al significato corrispondente, La scrittura fonetica era composta solo da 22 segni, che combinati tra loro consentivano di comporre un numero infinito di parole.
Questi segni costituivano l'alfabeto, la più grande delle invenzioni fenice, che però comprendeva solo le consonanti. I greci più tardi lo modificarono, introducendo anche le vocali. Grazie alla semplificazione introdotta dall'alfabeto fonetico, la scrittura ebbe una grandissima diffusione.
Non era più una tecnica riservata solo agli scribi o ai sacerdoti, ma tutti potevano scrivere per scambiarsi idee, conoscenze e informazioni. I fenici erano politeisti. Tra le divinità principali ricordiamo El, padre di tutti gli dèi e delle creature viventi, Baal, dio del sole e delle forze della natura, Anat, dea della guerra, Astarte, sposa di Baal, dea della terra e dei raccolti, e infine Melquart, dio del commercio.
In onore degli dèi, i fenici costruivano santuari all'aperto, chiamati Tofet. destinati alle cerimonie religiose. Attorno al 332 a.C. la città di Tiro fu assediata e vinta dai macedoni guidati da Alessandro Magno. Gli storici collocano in questo momento la disfatta e la progressiva decadenza della civiltà fenicia.
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