Ave legionari, gli etruschi, la più grande potenza italica prima dei romani. In questo documentario vedremo un accenno sulle loro origini, che sono state oggetto di dibattito per secoli. Vedremo la loro organizzazione, la grande espansione del mondo etrusco, e loro anche declino perché i romani conquisteranno tutto. Parleremo anche della religione, molto particolare, affascinante, e anche della lingua e della scrittura.
Un documentario completo su Jetruski. Il primo argomento, parlando di etruschi, è la loro origine. Il bello è che non solamente noi ci chiediamo quale sia la vera origine degli etruschi, ma anche gli antichi già se lo chiedevano.
Allora noi... abbiamo già realizzato un documentario specifico solamente sulle origini degli etruschi e qua vi metto il link se lo cliccate potete vederlo completamente. Però riassumiamo, sin dai tempi dell'antica Grecia di Erodoto ci si si chiedeva l'origine degli Etruschi. Erodoto aveva raccontato di una regione dell'Anatolia, in particolare la Lidia, che era stata gravata da 15 anni di carestia e allora il re di Lidia mandò una spedizione per cercare dei nuovi terreni più fertili. E questa spedizione, partendo dalle coste della Lidia, sarebbe andata in giro, avrebbe trovato in Italia dei terreni meravigliosi e fertili ed ecco.
che questi profughi provenienti dalla Lidia sarebbero sbarcati, avrebbero fondato delle nuove città ed Erodoto spiega così l'origine degli Etruschi, quindi gli dà un'origine sostanzialmente orientale, provenienti dall'Asia minore. Questa è stata una tesi che tutti gli storici antichi per secoli hanno ritenuto totalmente valida, fino a quando sotto al periodo di Augusto, Un altro storico, Dionigi di Alicarnasso, ha smontato completamente la teoria di Erodoto, perché lui, anche se in poche righe, nella sua opera dice non credo assolutamente all'origine orientale degli Etruschi, non hanno nulla in comune col popolo dei Lidi, non c'è nessun collegamento, sono invece un popolo autore. dell'Italia, cioè un popolo che da diverse decine e decine di generazioni abitava l'Italia senza arrivare da nessun'altra parte in particolare. Quindi Dionigi di Alicarnasso è il fautore della teoria degli etruschi autoctoni della nostra penisola.
Questo scontro tra Erodoto e Dionigi di Alicarnasso è andato avanti per altri secoli, anche nei nostri tempi si è molto dibattuto sulle origini degli etruschi, E una sorta di punto fermo venne messo dall'etruscologo Massimo Pallottino, che sostanzialmente affermò che gli etruschi sono un popolo autoctono, come diceva Dionigi di Alicarnasso. Però, così come tutto quanto il Mediterraneo, un determinato punto della storia, si aprì ai commerci con la parte orientale, medio orientale, così gli etruschi subirono l'influenza orientale. nella cultura, nei dipinti, nell'arte, anche nelle abitudini quotidiane, e questo ha tratto in errore per secoli gli storici che credevano che venissero dall'Oriente.
Quindi, come vedete, tra la teoria di Erodoto, quella di Dionigi di Alicarnasso, gli studi moderni, le origini degli etruschi sono ancora oggi particolarmente dibattute, però sembriamo aver trovato delle spiegazioni abbastanza soddisfacenti. A prescindere dal discorso sulle origini degli etruschi, parliamo della loro realtà, organizzazione. Allora, le prime tracce di quello che può essere definito veramente popolo etrusco in senso completo risalgono al IX secolo a.C. Nel IX secolo a.C. abbiamo tracce archeologiche e anche racconti di fonti antiche che ci parlano del popolo etrusco.
E il popolo etrusco era organizzato in città-stato. cioè la città-stato è l'elemento fondamentale della civiltà. Etrusca.
E attenzione, queste città-stato erano in realtà molto ben organizzate. Innanzitutto le città-stato venivano fondate con particolare attenzione, mentre normalmente le città del suolo italico non si può dire che venissero fondate a casaccio perché sarebbe un errore, però comunque avevano diciamo uno sviluppo a volte abbastanza spontaneo. Invece le città etrusche venivano fondate con un attento studio del territorio, quindi erano il più delle volte in posizione sopraelevata per dominare il terreno circostante e vedere l'avvicinarsi dei nemici, e poi c'era un attento calcolo della vicinanza alle fonti d'acqua, della fertilità del territorio circostante.
Cioè, le città etrusche vennero fondate con un'analisi attenta che per i loro tempi era veramente... avveniristica, cioè dimostrava una saggezza e una capacità da parte di quel popolo veramente straordinaria. C'è poi una struttura delle città etrusche che troverete familiare.
Le città etrusche non erano organizzate a caso, ma c'era una strada che andava da nord a sud, cioè il Cardo, e una da est a ovest, cioè il Decumano. Tutti noi abbiniamo Cardo e Decumano alle città romane, ma in realtà è un'invenzione etrusca. Noi troviamo nelle città etrusche già una divisione urbanistica in Cardo e Decumano e quindi sono loro gli inventori del Cardo e del Decumano, mentre neanche i greci ci erano arrivati a questa idea. Quindi col Cardo e Decumano poi loro realizzavano una serie di strade parallele, sia parallele al Cardo che parallele al Decumano, e quindi creavano una serie di distretti molto ben organizzati E quindi le città etrusche avevano veramente una regolarità urbanistica incredibile.
Altra caratteristica fondamentale delle città etrusche, le loro mura. C'erano delle mura possenti, ciclopiche, cioè subito si identificano le città di origine etrusca proprio per la grandezza e la possenza delle loro mura. Erano mura grandissime, costruite prevalentemente in argilla o in tufo, questi sono i due grandi... elementi di costruzione delle mura etrusche e, attenzione, queste enormi mura in tufo o in argilla erano dominate da tre, generalmente tre, entrate a forma di arco.
Anche qui nuova rivelazione. Siamo soliti associare l'arco alle tecniche di costruzione degli antichi romani e invece l'arco è un'invenzione etrusca. Sono le città etrusche.
le prime almeno sul suolo italico a concepire l'idea dell'arco che aveva la capacità di distribuire in maniera ottimale il peso delle pietre e quindi durare per secoli e secoli. Quindi come vedete le città etrusche per i loro tempi erano straordinariamente all'avanguardia. Ogni città-stato ovviamente faceva a sé, aveva delle proprie organizzazioni, una propria gestione, ma gli etruschi si erano organizzati in un attimo. confederazione di 12 città-stato, erano proprio, si chiamavano confederazione delle città etrusche. E com'era l'organizzazione sociale di queste città?
Chiaramente nei secoli si evolve, inizialmente c'era un'organizzazione prettamente monarchica, ogni città aveva un re che si chiamava Lucumone, che chiaramente prendeva tutte le decisioni alla massima autorità, ma era accompagnato da un consiglio di nobili, un consiglio di saggi, che doveva chiaramente aiutarlo nel prendere le decisioni e poi controllava anche il suo operato. Quindi c'era una monarchia però già abbastanza strutturata. Poi queste città nel corso del tempo conoscono una evoluzione in senso diciamo più aristocratico.
Non abbiamo più traccia del re Lucumone ma un insieme di magistrati che si chiamavano zilat, Sono paragonabili ai pretori dell'antica Roma e quindi questo gruppo di magistrati governava la città, quindi era una aristocrazia al governo della città, accompagnato da altri magistrati di cui conosciamo i nomi. C'erano i purti, che erano responsabili dell'amministrazione cittadina e sono paragonabili agli edili dell'antica Roma, e i maru, cioè i questori. Maru in etrusco significa questore.
e quindi chiaramente amministrava anche sotto l'aspetto finanziario la riscossione delle tasse. Quindi vedete che a un certo punto la società etrusca evolve verso una aristocrazia e addirittura nel periodo più tardo della storia etrusca vedremo anche un accenno di organizzazione democratica che poi non troverà mai... Un complimento, diciamo, totale come nel mondo greco.
Però ci furono dei movimenti che assomigliavano ad una organizzazione democratica e quindi vedete che la società etrusca nei secoli si evolve moltissimo. Ecco quindi che queste città-stato così organizzate, così gestite, con queste strutture molto, molto sofisticate, dominano la regione dell'Etruria che vediamo nella cartina. Queste sono le principali città.
Tarquinia, la capitale, poi ne abbiamo altre che soprattutto i toscani saranno notissime, Volterra, Chiusi, Vetulonia, Vulci, Veio, quindi sono queste città che appartengono proprio alla Confederazione Etrusca. E queste città sono delle città dove c'è proprio una fusione culturale tra gli etruschi e i popoli conquistati, quindi c'è uno stretto contatto, quindi un'unione anche culturale. Poi nel periodo di espansione della civiltà etrusca, vedete, la cartina si aggiorna e ci fa vedere grandi nuove conquiste, una vasta serie di nuove conquiste e quindi le espansioni etrusche tra il 750 e il 500 avanti Cristo ci fanno vedere la conquista di Bologna. di Spina, di Mantova, di Adria e a sud anche di Roma.
Roma ha avuto un'influenza etrusca evidente. Anche la città di Campeva, per esempio, faceva parte a un certo punto del regno etrusco. Addirittura gli etruschi governarono la Corsica.
Nel 540 a.C. assieme ai cartaginesi sconfissero la popolazione dei focesi nella battaglia di Alaia e conquistarono la città di Alaia, quindi in piena Corsica, pensate voi. E questi territori che si sono aggiunti alla confederazione originale erano in realtà dominati in senso più politico, cioè c'erano dei regnanti etruschi e il resto della popolazione era più una condizione di sudditanza.
Questo avviene particolarmente a Roma. Il periodo dei re romani, il cosiddetto periodo dei re... Etruschi dei re Tarquini è proprio un periodo della storia in cui Roma è governata da re Etruschi e assorbe dagli Etruschi una vastissima serie di cultura, di simboli, soprattutto sotto l'aspetto religioso, che poi accompagneranno la storia di Roma per sempre. Questo è il momento di massimo splendore di questa popolazione etrusca, del regno etrusco. Poi nel corso della storia chiaramente il percorso cambierà.
come sappiamo saranno i romani a prendere il controllo della penisola italica. Il primo stop alla potenza etrusca avviene quando la popolazione dei latini sconfigge e conquista la città di Ariccia, che fu veramente il primo colpo alla dominazione etrusca dell'Italia. E poi la grande protagonista, la grande avversaria del mondo etrusco sarà ovviamente Roma. Roma che combatte contro. il regno etrusco e ci sono due grandi punti, la guerra tra Roma e Veglio e tra Roma e Fidene.
La guerra tra Roma e Veglio è una delle prime grandi guerre di Roma che durò dal 405 al 396 a.C., nove anni di guerra, nove anni di fortissima guerra tra romani ed etruschi e alla fine Veglio cadrà, sarà conquistata dai romani e quindi questo sarà un colpo veramente pesante per tutti. il popolo etrusco e per il dominio etrusco. Un discorso simile la guerra tra Roma e Fidene, questa inizia nel 483 e finisce nel 474 a.C., anche qui nove anni di guerra e alla fine gli etruschi perderanno Fidene che diventa romana e quindi il loro potere comincia ad assottigliarsi.
Ci faranno dopo la caduta di Veio e di Fidene, infatti ci sono tante città che o passano dalla parte dei romani o comunque fanno pace. con i romani. Ci sarà la defezione della città di Capena, per esempio, ma anche quella di Nepet, la città di Sutri.
Cioè, mano a mano i romani mangiano il terreno agli etruschi, ridimensionandoli sempre di più e quindi mettendo in crisi la loro esistenza. Fino a che nel 356 a.C. la stessa capitale Tarquinia, quindi la città-stato più importante, dovrà cedere una parte di territorio ai romani che ormai sembrano inarrestabili. Gli etruschi ovviamente cercheranno di difendersi dall'espansione romana in ogni modo e possiamo dire che l'ultima grande resistenza avviene nel corso della Terza Guerra Sannitica.
Nella Terza Guerra Sannitica Roma combatte contro la popolazione dei Sanniti, ma i Sanniti ormai non sono più in grado di rinforzare la loro popolazione. Organizzano una grande coalizione antiromana assieme agli Umbri, assieme ai Galli e anche assieme agli Etruschi. Però anche in questo caso i Romani saranno troppo forti, perché alla vigilia della battaglia del Sentino, cioè la resa dei conti della terza guerra sannitica, i Romani devasteranno i territori vicini a Chiusi, porteranno l'esercito etrusco e i loro alleati Umbri a distrarsi. e riusciranno ad affrontare in battaglia solamente i Galli e i Sanniti e quindi poi ci sarà la battaglia del Sentino e qui vi metto il link per i dettagli di questa battaglia, che conferma la superiorità romana, conferma il predominio romano che ormai è inarrestabile e il declino quasi definitivo degli Etruschi, che ormai sono un popolo che sta cedendo il passo ai Romani e ha sempre meno influenza.
E in realtà bisogna dire che... A un certo punto, attorno al III secolo a.C., Roma conquisterà, completerà la conquista dell'Etruria, che diviene un territorio romano. Nonostante i romani conquisteranno tutti i territori dell'Etruria, però, c'è il punto che la cultura etrusca durerà molto più a lungo. Questo perché i romani, in realtà, fondarono diverse colonie di diritto latino.
Quindi Roma esigeva il pagamento dei tributi e la fornitura di soldati al bisogno. ma lasciava le città con una propria organizzazione, un proprio consiglio municipale, dei propri magistrati e quindi il popolo etrusco continuò ad avere una certa autonomia, ad esistere, a esprimersi con la sua cultura. Tanto è vero che addirittura ancora sotto Augusto, che fece dell'Etruria una delle regioni dell'Italia, il popolo etrusco, la cultura etrusca ancora esisteva e addirittura nel recentissimo ritrovamento delle statue di San Casciano che abbiamo documentato qui su scritta Manent, abbiamo avuto la conferma che la cultura etrusca è sopravvissuta molto più a lungo di quello che si pensa e affiancò per molti secoli ancora la civiltà prettamente romana.
Abbiamo visto quindi le origini degli etruschi, abbiamo visto come erano organizzati e tutta la storia del loro popolo, facciamo una finestra in realtà sulla religione etrusca, che è uno degli aspetti più interessanti in assoluto. Dobbiamo dire che la religione etrusca subisce l'influenza della religione greca e questo si vede nei loro dei, nei nomi degli dei etruschi. Noi sappiamo che alcuni dei etruschi hanno una connessione assolutamente diretta, il dio Apulu che si può paragonare ad Apollo greco, Artiri che assomiglia ad Artemide, Ercle cioè Eracle, quindi ci sono degli dèi etruschi che sono perfettamente sovrapponibili a quelli greci.
Ce ne sono altri che magari non hanno una vicinanza così stretta con quelli greci, però sono ancora riconducibili al loro esempio. Facciamo qualche nome. Il Diotinia, che gli storici hanno accomunato a Zeus, Turan, che sembrerebbe essere simile ad Afrodite, e poi Fufluns, che è simile a Dioniso.
Come vedete c'è sempre comunque un collegamento. un rimando, un'ispirazione agli dei greci. Però è anche corretto dire che ci sono degli dei etruschi più simili alla tradizione, alla religione dei latini, oppure degli dei che sono esattamente propri degli etruschi.
Ad esempio, Menerva è molto simile alla dea Minerva, propria latina. Anche Maris, che è vicina al dio Marte, quindi ci sono degli dei etruschi che sono più vicini alla tradizione latina. E sappiamo anche, oltre a questi dei, che c'erano, sembra, non abbiamo una certezza assoluta, ma le tracce sembrano confermarlo, che gli etruschi avessero anche delle divinità che proteggevano una singola persona. Si chiamavano l'Ase e sono molto simili al genius romano. Quindi, come vedete, ci sono molti collegamenti sia col mondo greco che col mondo latino.
E addirittura ci sono... ci sono diverse caratteristiche anche proprie della religione più orientale. E quindi la religione etrusca in realtà si smarca anche da quella greca, non è una semplice copia, si ispira ma non copia. Quindi vedete che c'è veramente un parterre di divinità piuttosto interessanti. Molto interessante è il rapporto che gli etruschi avevano con gli dei.
Gli etruschi concepiscono gli dei come ovviamente esseri onnipotenti e vedono che l'uomo, l'essere umano, è totalmente sottomesso. C'è una condizione di totale sottomissione agli dèi. Bisogna onorarli, perché gli uomini non possono assolutamente nulla contro gli dèi.
Questo è un po'diverso dalla concezione romana, perché anche i romani ovviamente rispettavano gli dèi, però c'era più un rapporto di accordo, veramente di scambio, quasi come un accordo commerciale, cioè io faccio qualcosa per il Dio e il Dio mi aiuta a fare quest'altra cosa, no? C'è più un accordo quasi un dot-des. Mentre invece gli etruschi hanno proprio una concezione di totale sottomissione alle divinità. E allora gli etruschi pensano che i riti siano lo strumento fondamentale per vivere tranquilli.
Servono a non offendere gli dèi, a ingraziarseli, a cercare di modificare in minima parte i loro intenti. Quindi dovete capire che la religione etrusca è una religione fortemente rituale perché i riti servono per garantirsi la pace e la tranquillità. E se dobbiamo vedere i rituali religiosi tipici degli etruschi, sono tutti rituali prevalentemente divinatori.
Quello più interessante in assoluto che distingue gli etruschi è sicuramente l'interpretazione delle viscere degli animali, la cosiddetta aruspicina, che veniva portata avanti da dei sacerdoti chiamati aruspici. Qual è il concetto? Il concetto è che gli etruschi vedevano ovviamente gli dei che abitavano la volta celeste. Ma la volta celeste e la presenza degli dèi si rifletteva sulla terra ovunque, negli esseri, negli oggetti, da qualunque parte.
E allora loro ritenevano che la volta celeste dominata dagli dèi si riflettesse nelle viscere degli animali, in particolare nel fegato della pecora, e qui vediamo un'immagine che ce lo fa capire. Gli aruspici osservavano il fegato della pecora, di una pecora sacrificata, e ritenevano che nel fegato della pecora si riflettessero le divinità. E qua noi vediamo il fegato veniva diviso in diversi settori, ogni settore, ogni porzione del fegato in realtà era sostanzialmente la casa di una divinità, era il luogo simbolo di una divinità. E se c'erano delle imperfezioni, delle cicatrici o delle anomalie in un determinato settore del fegato, corrispondente a una determinata divinità, gli etruschi ritenevano che la corrispondente divinità del cielo avesse qualche messaggio da dare, a volte positivo, a volte negativo. Quindi vedete che concetto profondo avevano gli etruschi.
Vedevano la divinità ovunque, riflessa in tutte le cose, e ogni elemento poteva essere interpretato. C'è poi un'altra categoria di divinazione che è l'interpretazione della caduta dei fulmini. fatta da dei sacerdoti che si chiamavano folgoratori, folgoratores in latino.
In questo caso abbiamo meno informazioni, ma sembra che i folgoratori etruschi analizzassero il punto da cui si originava un fulmine che poi cadeva sulla terra. Quindi il punto era significativo e anche questo serviva a capire la volontà degli dèi, non tanto per cambiarla quanto per assecondarla. E attenzione, questi rituali propriamente etruschi Poi si riflettevano in tutto quello che facevano. Quando fondavano le città, queste avevano tre porte, dovevano avere tre templi.
Le tombe venivano posizionate in un determinato luogo, tutto per rispecchiare gli dèi del cielo e andare in accordo con gli dèi del cielo. Parlando di tombe, infatti, per esempio, diciamo che gli etruschi avevano un culto dei morti molto molto sviluppato. Anche questo è interessante. Gli etruschi avevano un forte culto dei morti, però gli etruschi concepivano l'aldilà, anche se nel corso della loro storia ci sono stati dei cambiamenti e delle evoluzioni, però generalmente era un aldilà non proprio sereno, tranquillo, senza pensieri, era un aldilà abbastanza spaventoso, erano abbastanza intimiditi dall'aldilà e vedevano un aldilà molto complesso, cioè con divinità, divinità buone.
Demoni, situazioni, dinamiche da conoscere, cioè era un al di là molto complesso dove bisognava paradossalmente saper vivere nell'aldilà, sapersi comportare nell'aldilà. Tanto è vero che durante i funerali... venivano letti e proposti i cosiddetti libri acherontici, cioè dei libri che contenevano dei rituali, delle formule, delle saggezze che il defunto poteva utilizzare per affrontare bene la sua permanenza nell'aldilà, che era visto come un altro mondo complesso. Quindi vedete quale profondità aveva la religione etrusca e quali, diciamo, idee, ragionamenti, sentimenti molto profondi permeavano la società etrusca.
E terminiamo con la scrittura e la lingua etrusca, che è un altro elemento che è sempre interessato gli storici e gli appassionati, che spesso si dice la misteriosa lingua degli etruschi, la misteriosa scrittura degli etruschi non ancora decifrata. Allora, spieghiamo innanzitutto. Parliamo della lingua e della scrittura.
Noi abbiamo in realtà poche, pochissime fonti sulla lingua e sulla scrittura etrusca. Le fonti principali sono le iscrizioni sepolcrali. Non è che ce ne siano tantissime, però diciamo abbiamo le iscrizioni sepolcrali. Poi abbiamo dei ritrovamenti, per esempio abbiamo una mummia, oggi conservata al museo di Zagabria, che era avvolta da una benda e all'interno della benda che avvolgeva questa mummia ci sono delle iscrizioni in etrusco che ci danno forse il vocabolario più ampio che abbiamo sulla lingua etrusca.
Poi... C'è un altro grande ritrovamento, le cosiddette lamine di Pirgi, cioè tre lamine di bronzo dorato, che erano sostanzialmente due in lingua etrusca e una in lingua punica, e le famosissime lamine di Pirgi sono un'altra fonte fondamentale di tutto quello che sappiamo della lingua etrusca. Infine abbiamo la cosiddetta tabula capuana, cioè una tavola di terracotta, anche questa piena di iscrizioni in etrusco, che funge per noi da fonte per capire la loro lingua. Ecco, attenzione, a parte tutto questo, a parte queste fonti, non abbiamo nessun altro che ci spieghi la lingua etrusca. Quindi, diciamo, la nostra conoscenza è piuttosto limitata.
Le fonti della lingua etrusca sono pochissime. Gli studiosi si misero a cercare di decifrare la lingua etrusca già nei secoli scorsi. Diciamo che nel corso dell'Ottocento si cercava di trovare delle lingue affini all'etrusco e per comparazione si cercava di capire come funzionasse l'etrusco.
Poi nel corso del Novecento venne fuori il cosiddetto metodo combinatorio, cioè si prendevano delle singole iscrizioni in lingue affini tipo l'Umbro, eccetera, e si provava a decifrare un'iscrizione simile in etrusco. Quindi per decenni sono stati fatti degli studi. degli studi comparativi, dei tentativi sistematici di decifrare la lingua etrusca.
E tutti questi studi dove hanno portato? Allora, in realtà, con tutto questo lavoro comparativo sulle iscrizioni, eccetera, noi abbiamo capito la lingua etrusca, noi siamo in grado di tradurre la maggior parte delle iscrizioni etrusche, non è tanto un mistero la traduzione della lingua, quella sostanzialmente l'abbiamo afferrata. Il problema è che abbiamo...
Poche informazioni, abbiamo un lessico, cioè una quantità di vocaboli ridottissima, abbiamo una quantità di regole grammaticali ridottissima. Questo è il discorso, cioè abbiamo poche parole, conosciamo delle parole. Sappiamo, abbiamo alcune parole relative alle divinità, abbiamo alcune parole relative alle magistrature e anche parole più semplici relative alle suppellettili, cioè gli oggetti di uso comune, ma il problema è che abbiamo poche parole. Facciamo un esempio finale per farvi capire. È come un bambino di 3-4 anni.
Il bambino di 3-4 anni sa parlare, cioè riesce a parlare. Il problema è che ha poche parole, quindi se per esempio deve dire nonostante, quella parola ancora non ce l'ha. Se deve dire acculturato, è una parola che ancora tanto non usa. Usa parole di base, pappa, mamma, papà, cibo, scodella. Ecco, questa è un po'la nostra situazione.
Noi conosciamo l'etrusco un po'come un bambino, abbiamo poche parole a disposizione. Quindi ecco perché si dice che la lingua etrusca è misteriosa, non perché... È una lingua aliena, astrusa, che non abbiamo capito, ma perché sappiamo veramente parlare pochissimo. Questo, quindi, è al momento quello che conosciamo della lingua etrusca e lo stato della nostra... conoscenza della scrittura di questo popolo magnifico.
Allora speriamo di aver fatto una panoramica sul popolo etrusco, chiaramente dovremo fare tanti altri documentari per spiegare tutto, quindi speriamo di avervi incuriosito, vi invitiamo a studiare, approfondire la storia del popolo etrusco e come sempre iscrivetevi subito al canale di Scriptamanent, perché se non vi iscrivete improvvisamente parlerete solo etrusco, quindi avrete quattro vocaboli. Tutta la vostra vita, gne, pno, tne, pne, fine, kvap, knuz, zghe, zap, fine. E tu che hai bisogno? Andate al ristorante?
Tne, pne, tne, knap, tne, fine, non vi capisco. Andate dal medico e fate una ricetta. Tne, pne, tne, tne, quindi per non vivere sempre, tne, tne, iscrivetevi, se no etrusco.
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