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Lezione su Amore secondo Socrate e Diotima

altro che la verità, semplicemente la verità che in genere già perché stando a quanto ho appena sentito l'importante è imbellettare Eros con le qualità più grandi bontà, bellezza, giovinezza che poi queste qualità Eros le abbia per davvero o non le abbia è indifferente Signori, io ignoravo questo modo di elogiare, o meglio di adulare. Anche volendo io non lo so fare. Potrei solo, se volete, parlare a modo mio, con le parole che via via mi verranno, dicendo semplicemente la verità. Contraddire Socrate non sarebbe difficile, ma la verità è quella. Non la possiamo contraddire. Naturalmente tutti incitano Socrate a parlare come vuole. Signori, vi ringrazio, sì. Ma permettetemi, prima di iniziare il mio discorso, di fare alcune piccole domande ad Agatone. Agatone! Dove sei, Agatone? Sei pronto? Agatone, come stai? Bene. Bene. Agatone, il tuo attacco mi è piaciuto. Hai detto che bisogna mostrare prima quale sia la natura di Eros e poi le sue azioni, giusto? Discutiamone un po' insieme di questa natura di Eros. Prima domanda, Agatone. Eros è amore di qualcosa oppure di nulla? Un padre è padre di qualcuno, no? Padre di un figlio o di una figlia, giusto? La stessa cosa vale per un fratello o una sorella, in quanto fratello è fratello di qualcuno, di un fratello o di una sorella, giusto? Tornando dunque all'amore, Eros è amore di nulla oppure di qualcosa? Eros è amore di qualcosa o di nulla? Di qualcosa! Di qualcosa! Bravo ragazzone! Dunque, questo qualcosa che Eros ama, per ora tientelo per te, pensaci su, ma non dirmelo, riflettici come su un enigma. Ma intanto che ci pensi dimmi un'altra cosa. Eros desidera oppure no la cosa che ama? Sì. E desidera qualcosa che possiede o qualcosa che non possiede? Qualcosa che non possiede. Che bravo Agatone! Chi desidera desidera ciò che non possiede, non ciò che ha già, sei d'accordo? Dici bene perché... un uomo ricco desidera forse essere ricco, lo è già. Ma qualcuno potrebbe anche obiettare, no no, io pur essendo ricco desidero lo stesso la ricchezza, io pur essendo sano desidero lo stesso la salute, dunque desidero di avere ciò che ho già. Beh, a costui si potrebbe ribattere, caro, tu hai già la ricchezza, hai già la salute, ciò che in realtà desideri è di conservarle anche in futuro, perché per il presente, che tu lo... voglia o no, le hai già. Dunque quando tu dici ciò che ho già comunque lo desidero, in verità vuoi dire desidero che le cose che possiedo oggi siano mie anche domani. Dunque chiunque abbia un desiderio desidera ciò che ancora non ha, ciò che ancora non è. E ora ricapitoliamo. Primo Eros è amore di qualcosa e lo desidera. Secondo di questo qualcosa Eros è privo e dunque... sente la mancanza, giusto? Agatone, siamo finalmente pronti a svelare il nostro enigma. Eros ama e desidera soltanto... L'hai detto anche nel tuo elogio! Hai detto che il tuo è un eros delicato, che indugia sui fiorellini e quindi ama soltanto la... La frangenta. I fiorellini sono... Ciao. Belli? Belli. Dicevi che Eros ama e desidera soltanto la bellezza, giusto? Perché il tuo è quell'Eros delicato e romantico, ma si è appena convenuto che si ama e si desidera ciò di cui si è privi e si sente la mancanza. Eros dunque è privi... E ne sente la? E pertanto la? Bravo cagatone! Però c'è un problema, c'è un problema, perché se non sbaglio Agatone ha anche attaccato il suo elogio dicendo che Eros è il più bello tra gli dei. Allora ha svelato un enigma e ne abbiamo creato un altro. Eros è il più bello, ma manca di benessere. bellezza insomma è bello non è bello? è bello dal parere eh, ma il simaco a gattone deve aver bevuto di nascosto un goccio in più no? hai tradito i patti, avevamo detto di bere con moderazione ti sei attaccato? no e allora permettimi un'ultima domanda ciò che è bello non è forse anche buono? si si Allora, se a Eros manca la bellezza e ciò che è bello è anche buono, a Eros mancherà anche la bontà. Caro Agatone, adesso ti lascio in pace, perché è venuto il momento di parlare con le parole di una donna. Una donna assai sapiente, la sacerdotessa Diotima di Mantinea. Pulei a distruirmi nelle cose dell'amore. Per prima cosa, proprio come ho fatto io con Agatone, Diotima dimostrò a me, Socrate, che Eros non è né bello né buono. E io a dirle, ma come Diotima? Allora Eros è brutto e cattivo? Socrate! Ciò che non è bello deve essere per forza buono? Ciò che non è brutto deve essere per forza bello? E perché mai? Chi non è sapiente deve essere per forza ignorante? Non ti è mai venuto in mente che tra sapienza ed ignoranza ci sia una via di mezzo? Quale? Avere un'opinione giusta senza saperla giustificare. questa non è vera sapienza ma non è neppure piena ignoranza è così non credere che se non è bello e buono Eros deve per forza essere brutto e cattivo no, Eros È qualcosa di intermedio. Tutti credono che Eros sia un grande dio, ma gli dei sono sapienti e sono belli. E come può essere un dio colui che di bontà e bellezza è privo? No. Eros è un grande demone. Sì, perché ciò che sta a metà tra immortale e immortale è un essere demonico. E il suo potere è questo. Trasmettere agli dei le cose che vengono dagli uomini. e agli uomini ciò che viene dagli dei. Dagli uomini preghiere e sacrifici, comandi e ricompense dagli dei. Il divino non si mescola all'umano, ma grazie a questo demone gli dei entrano in contatto con gli uomini e parlano con loro nel sonno e nella veglia. E così Eros lega tutto l'universo. E colui che è iniziato a queste cose è detto uomo demone. del tutto diverso dagli uomini volgari. Ti dirò ora del padre e della madre di Eros. Quando nacque Afrodite, gli dei festeggiarono con un grande banchetto. Tra gli invitati c'era Poros, l'espediente, figlio di Metis, la pera spicaccia. Durante il banchetto arrivò anche Pemia, la povertà che se ne stava sulla soglia a mendicare. A un tratto... Pato Poros, ubriaco, uscì nel giardino di Zeus e si addormentò. Penia lo vide e desiderò avere un figlio da lui, perché Poros, l'espediente, era dotato di ciò che a lei mancava. E fu così che Penia si sdraiò al suo fianco e lo fece suo, e da quell'unione nacque Eros. Eros, ecco perché Eros, concepito durante la festa per la nascita della vera e vera Eros, bella Afrodite, è seguace della Dea e amante del bello. Ma in quanto figlio di Polo se dipenia, Eros possiede una doppia natura. Innanzitutto è tutt'altro che bello e delicato, in realtà è ruvido, ispido, scalzo e vagabondo, perché possiede la natura della madre, la povertà. D'altra parte, in base all'indole del padre, l'espediente... È pieno di risorse, perspicace, coraggioso, sempre alla ricerca della sapienza, cacciatore straordinario. Per sua natura non è né mortale né immortale. Fiorisce, vive là dove trova il modo di farlo. Muore per poi ritornare alla vita, ma tutto ciò che afferra sempre gli sfugge di mano. E così non sarà mai né povero né ricco. Talora alcuni dicono che chi ama sia perennemente alla ricerca della sua metà. Io invece dico che l'amore non è per la metà, né per l'intera, è solo per il bene. Gli uomini sono capaci di farsi amputare mani e piedi, se queste loro membra sono malandrate, perché gli uomini amano ciò che appartiene loro soltanto se sia un bene. L'amore dunque è questo, il desiderio di possedere il bene e di possederlo per sempre. E ora, Socrate, se ne sei capace, cerca di seguire le rivelazioni più profonde. Il giusto modo di procedere nelle cose dell'amore è questo, salire sempre, come su una scala, partendo dalle cose belle di qua giù, per sollevarsi in alto. Colui che vuol salire questa scala dovrà iniziare sin da giovane ad avvicinarsi ai corpi belli. Come primo passo si innamorerà di un solo corpo, poi si accorgerà che la bellezza di quel corpo è sorella della bellezza di tutti gli altri corpi.