Transcript for:
Introduzione all'Etica della Comunicazione

il nostro corso e un corso di etica della comunicazione apparentemente questa espressione etica della comunicazione sembra complicata coinvolge due parole che dovremmo avere ben chiare la parola etica che è una disciplina filosofica e la parola comunicazione che è una esperienza che tutti quanti facciamo che cos'è etica anzitutto è etica è una riflessione che viene sviluppata riguardo a quelli che sono i criteri i principi del nostro agire quei criteri che i principi che fanno sì che il nostro agire possa essere definito buono o cattivo giusto ingiusto virtuoso oppure vizioso l'etica appunto dal termine greco èthos che vuol dire abitudine costume comportamento è appunto quella disciplina che si occupa di definire chiarire giustificare motivare quei principi quei criteri che appunto ci guidano nelle nostre azioni nelle nostre azioni generale noi abbiamo la possibilità di sperimentare di esprimerci secondo un tipo di azioni che è tipicamente umano già aristotele definiva l'essere umano come quell essere appunto che è dotato di logos quell'animale john logan e con appunto che possiede che ha il logos logos è un termine greco che significa certamente ragione intelligenza capacità di relazione ma vuol dire anche discorso parola e quindi l'elemento del comunicare l'elemento della capacità di parlare di sviluppare determinati discorsi e proprio quell elemento che costituisce stando a questa definizione di aristotele gli esseri umani per come sono esseri capaci di comunicare ecco allora tutti quanti comunichiamo questa è una frase questo è un assioma della cosiddetta programmatica della comunicazione non si può non comunicare e comunichiamo tutti in tanti modi diversi comunichiamo perché questo è un contrassegno un carattere specifico dell'essere umano e questi modi diversi sono i modi verbali attraverso le parole come sto facendo io adesso questo comunicando a voi attraverso parole articolate ragionamenti e discorsi che sto conducendo ma anche sempre sto facendo lo di fronte a voi con gesti i miei gesti sottolineano segnalano le mie parole si tratta di una comunicazione non verbale ma poi anche la mia espressione ma poi anche il modo in cui presenta voi come sono vestito tutto questo e comunicare tutto questo dice qualcosa di me e delle cose che sto appunto presentandovi non si può non comunicare si comunica in vari modi ma cosa vuol dire comunicazione comunicazione un agire abbiamo detto si parla di agire comunicativo comunicazione ed è finita è un'attività che viene definita normalmente come una trasmissione di informazioni di messaggi da un'emittente a un destinatario c'è un modello ben preciso che indica questa trasmissione come un processo unilaterale un processo che collega emittente e destinatario di questo messaggio come quando si spedisce una lettera c'è qualcuno che spedisce questa lettera questo pacco qualcuno che lo riceve e il medio appunto che viene utilizzato è ciò che permette questa trasmissione e poi c'è un canale ben preciso che viene di cui viene appunto fatto uso e ci sono contenuti che devono essere decodificati tutto questo appunto riguarda questa teoria della comunicazione come trasmissione che possiamo chiamare teoria standard però questa è una concezione che forse certo è molto diffusa perché fa parte della nostra esperienza ma è una concezione semplice una concezione che magari non tiene conto della complessità dell'attività comunicativa perché addirittura la parola stessa comunicazione ci dice che comunicare significa qualcosa di più di un semplice trasmettere qualcosa di più di un semplice informare mandare dei messaggi da un'emittente un ricevente comunicare come sto cercando di fare con voi adesso è cercare di coinvolgere di intrattenere di farsi comprendere di creare uno spazio comune tra interlocutori tra persone che grazie alla comunicazione grazie alle parole che usò e discorsi che articolo ai gesti che faccio vengono in qualche modo riportati a qualche cosa che è comune ad un terreno in cui noi ci possiamo intendere in cui le cose che dico diventano non solo mie ma vengono partecipate agli altri vengono compartecipate comunicazione è un termine che deriva dal latino comunicazio che alla sua radice nell'aggettivo communis che significa ciò che è proprio di tutti ciò che è compartecipato ciò che tutti noi in qualche modo possiamo condividere ma ecco appunto etica della comunicazione se la comunicazione è un atto se la comunicazione un modo di agire il modo di agire addirittura che è proprio di noi esseri umani se c'è qualche cosa che noi possiamo attraverso la comunicazione condividere beh allora questo atto questo processo questa attività che io posso compiere in quanto essere umano può essere fatta bene oppure male può essere compiuta in maniera buona oppure in maniera cattiva può essere compiuta in maniera viziosa oppure virtuosa giusta o ingiusta io con le parole possono anche fare del male io con le parole possono anche uccidere le persone io con le parole posso lasciare il segno oppure posso risollevare persone che sono magari si trovano in difficoltà che sono depresse che sono sconsolate con la parola giusta al momento giusto io posso aiutarle a uscire dalla loro situazione vedete il potere della comunicazione il potere di agire bene o agire male comunicando ecco allora di che cosa si occupa la etica della comunicazione di qualcosa di molto semplici di molto vicino la nostra esperienza perché ripeto tutti quanti noi comunichiamo noi non possiamo non comunicare la comunicazione un carattere proprio dell'essere umano ma allora se questo è il nostro modo di agire ne possiamo fare questa azione sperimentare il comunicare in maniera buona oppure cattiva etica della comunicazione ci permette di comprendere se quello che stiamo facendo se il modo in cui noi stiamo comunicando è buono oppure cattivo magari anche ci aiuta a scegliere una modalità comunicativa buona quando potremmo agire invece comunicativamente in un altro modo ci aiuta e ci motiva a comunicare bene questo è il punto comunicare bene di ciò si occupa l'etica della comunicazione e allora diamo come primo momento prima pillola di questo nostro primo incontro diamo una definizione riassuntiva di quello che ho detto di etica della comunicazione l'etica della comunicazione e quella disciplina che approfondisce e giustifica quei principi di comportamento quei termini quelle parole quelle emozioni morali che sono implicate implicite nel nostro agire comunicativo nella nostra attività di comunicazione non solo chiarisce definisce individua approfondisce questi concetti morali insiti nella nostra attività della comunicazione l'etica della comunicazione anche motiva aiuta a scegliere perché comunicare bene piuttosto che comunicare male e noi sappiamo quanto è utile quanto abbiamo bisogno di comunicare bene piuttosto che di comunicare male non dico noi che come esseri umani appunto siamo esseri che normalmente si rivolgano agli altri parlano con gli altri parlano magari anche con se stessi quando ragionano su determinati problemi platone il grande filosofo greco parlava della riflessione dicendo che si tratta di un dialogo dell'anima con se stessa ma noi ci rapportiamo e comunichiamo con gli altri anche attraverso i vari strumenti di comunicazione addirittura anzitutto la scrittura ma poi il telefono il telefono cellulare oggi ma poi oggi la radio ma poi oggi il video ma poi oggi il computer internet la chat viviamo siamo immersi in un mondo fatto di strumenti del comunicare e in qualche modo abbiamo le competenze più o meno grandi per usare questi strumenti ma di nuovo e importante domandarci siamo sicuri di comunicare bene di usare bene in maniera buona questi strumenti per raggiungere i nostri scopi comunicativi quindi vedete ecco un altro aspetto dell'etica della comunicazione ci orienta ci indirizza ad un uso motivato ad un uso buono degli strumenti comunicativi che oggi fanno parte della tradita ma questo vale per ciascuno di noi in quanto essere umano appunto caratterizzato dalla capacità di comunicare e potenziata è per ogni essere umano la sua capacità di comunicare dall'uso oggi degli strumenti comunicativi radio tv telefono cellulare computer eccetera ma poi noi siamo anche immersi in una dimensione di comunicazione noi leggiamo i giornali leggiamo i libri vediamo la televisione e in questo modo siamo dei target siamo persone che in qualche modo fanno parte del mondo della comunicazione non come soggetti che comunicano ma come referenti che a cui appunto si comunicano notizie a cui si comunicano consigli per gli acquisti pubblicità ad esempio a cui si può si possono comunicare vari tipi di informazioni come appunto accade attraverso la disciplina della informatica i suoi strumenti comunicativi vedete c'è nel mondo della tecnica in cui noi siamo immersi una professionalità specifica precisa ben articolata che riguarda proprio le varie professioni della comunicazione e qui la domanda di un etica della comunicazione diventa ancora più forte perché non riguarda tutti noi in quanto soggetti del comunicare ma riguarda quelle persone che in maniera professionale da professionisti esercitano una attività comunicativa e parlo dei giornalisti e parlo delle persone che fanno televisione e parlo delle persone che fanno comunicazione pubblica o che fanno comunicazione politica o che organizzano campagne pubblicitarie campagne di marketing che sono impegnati nella comunicazione mediazione interculturale che propongono ad esempio comunicazione di impresa o che comunicano i bilanci e bilanci sociali di un'impresa o di un ente la comunicazione pubblica di un ente pubblico la comunicazione sanitaria la comunicazione tra medico e paziente vedete ci sono categorie professionali che hanno un legame estremamente forte con la attività comunicativa ci sono categorie professionali che realizzano la loro propria attività comunicativa proprio in maniera diretta come loro specifica professione i giornalisti i pubblicitari i comunicatori i mediatori interculturali eccetera e per queste discipline comunicative per queste professioni della comunicazione di nuovo noi possiamo domandarci che cosa vuol dire comunicare bene che cosa vuol dire comunicare in maniera giusta corretta adeguata affronteremo in maniera più precisa alcune di queste professioni e il modo in cui si può comunicare bene o male all'interno di esse nella terza lezione però per ora a me quantomeno e e lecito è giustificato sottolineare l'urgenza l'esigenza di una regolamentazione etica perché prendiamo l'attività del giornalista io leggo un giornale oggi o tre giornali diversi tutti quanti referente sia la giornata di oggi è quindi alle notizie di ciò che è avvenuto nella giornata di ieri però queste notizie anche se sono le stesse sono proposte in maniera diversa hanno tagli diversi hanno modi diversi di farsi leggere di essere collocate nella pagina un risalto maggiore o invece un risalto minore una volontà maggiore o minore di segnalare una notizia o certi aspetti di notizia pensate solo ai titoli a in modo in cui il titolo viene costruito come riassunto di un articolo la maggior parte di noi legge il titolo legge tutto l'articolo di tutto il il giornale qualche tempo fa su due giornali italiani si leggeva a proposito di una piaga di un reato [Musica] purtroppo diffuso il reato degli assalti e delle rapine collegato all origine alla etnia delle persone che erano arrestate appunto per questi assalti per queste rapine su un giornale si leggeva quattro rapine su dieci in italia sono fatte da extracomunitari su un altro giornale si leggeva invece il titolo sei rapine su 10 sono fatte da italiani voi capite bene che un titolo rispetto all'altro dicono entrambi la stessa cosa ma l'impatto il modo di proporre la stessa notizia cambia completamente l'interlocutore il lettore chi prende questo giornale legge questa notizia nessun caso risulta allarmato nell'altro caso dice ma guarda un po come ci troviamo in una determinata situazione con una crescita della criminalità in italia dovuta appunto agli italiani stessi ecco questo che cosa vuol dire vuol dire che noi dobbiamo capirle anzitutto queste cose dobbiamo appunto perché siamo immersi viviamo all'interno della dimensione comunicativa noi dobbiamo acquisire una competenza nella comunicazione ma non per essere noi professionisti capaci di esprimerci in un certo modo non per essere noi capaci di utilizzare sempre nuovi strumenti comunicativi ma per essere capaci di decodificare i modi giusti o sbagliati di comunicare di presentare attività comunicative per poterci orientare nel mondo della overdose e comunicativa in cui noi siamo immersi pare che se noi e ne fa fare una passeggiata per una città nel giro di poche ore riceviamo migliaia di stimoli dai cartelli dalle indicazioni dai simboli dalle musiche adesso non si può non andare in una stazione ferroviaria senza trovare video al posto delle indicazioni del treno che magari disperatamente stiamo cercando perché rischiamo di perdere la cui incidenza quindi siamo bombardati di stimoli e abbiamo bisogno di orientarci ecco l'etica della comunicazione ripetono come quella disciplina che ci permette di comprendere che cosa è buono e cosa è cattivo all'interno di un attività comunicativa ci aiuta proprio a questo ci aiuta a orientarci ma ho detto tutti quanti comunichiamo la comunicazione qualcosa che riguarda tutti però ci sono alcuni alcune categorie di persone alcuni professionisti che fanno della comunicazione proprio specificamente la loro attività principale la loro attività professionale giornalisti comunicatori pubblici comunicatori politici accetterei anche per loro anzi maggiormente per loro è necessario dare regole per una comunicazione corretta regole ogni categoria professionale deve sottostare a determinate regole sono le regole che sono proprie della sua professione un medico non può uccidere i pazienti li deve curare un falegname non può costruire un mobile che non sta in piedi ma deve farlo come si dice a regola d'arte ci sono dei codici specifici che riguardano determinate categorie professionali sono i codici di regolamentazione che dicono come deve essere fatta una determinata professione per essere svolta bene per essere svolta nella maniera migliore non sfugge a questa necessità anche l'attività dei professionisti della comunicazione si tratta di codici cioè di un insieme di regole che ci dicono specificamente quello che è il dovere proprio di una determinata categoria di professionisti in greco il termine dovere doveroso si dice do the hon ciò che è doveroso e dunque questi codici che mi dicono quello che è doveroso quello che deve essere fatto da una determinata categoria professionale si chiamano codici deontologici però nell'ambito della comunicazione i codici deontologici sono qualcosa che viene sviluppata viene elaborata in un maniera un po diversa che in ambito nell'ambito di altre professioni perché perché in una società democratica la comunicazione l'attività comunicativa la capacità di informare deve essere libera se vengono messe delle dei paletti se vengono messe delle barriere delle limitazioni all'attività comunicativa in questo caso c'è il rischio di una censura ad un livello esterno esteriore se ci sono delle limitazioni la censura è all'opera in ambito comunicativo e questo non può accadere all'interno di un contesto di una società libera e democratica l'informazione l'attività comunicativa deve essere garantita bene se le cose stanno così come si fa a ottenere questa regolamentazione che è richiesta che è necessaria che è doverosa risposta molto semplice questa regolamentazione è una autolimitazione una auto regolamentazione vale a dire la categoria professionale stessa dei comunicatori dei giornalisti piuttosto che dei comunicatori pubblici piuttosto che dei pubblicitari si dà le proprie regole si dà i propri limiti non si può dire tutto non si può ad esempio dare notizie su tutto bisogna rispettare la privacy bisogna ad esempio fare in modo che certe notizie non vengano comunicate mettendo in piazza per esempio nome e cognome di minori o quando sono interessati dei bambini dei minori bisogna stare estremamente attenti a far sì che la comunicazione non li segni per tutta la vita non li permetta non permetta che siano in qualche modo riconosciuti anche per il futuro e poi ugualmente una pubblicità deve essere in qualche modo non ingannevole anche se deve ovviamente fare il suo mestiere cioè convincere all'acquisto di un determinato prodotto ma non può essere commista non può essere mescolata a quello che sono le esigenze di una informazione obiettiva e corretta la pubblicità deve dimostrarsi dimostrare di essere pubblicità e via dicendo tutte queste cose sono regolamentate dai codici che sono codici di autoregolamentazione deontologici che dicono ciò che è doveroso fare nell'ambito di una determinata professione comunicativa e dunque ad esempio in questo libro guida all etica della comunicazione ricerche documenti codici questi codici sono indicati per ciascuna delle diverse professioni comunicative ci sono i codici dei giornalisti ci sono i codici delle televisioni ci sono i codici dei giornali ci sono i codici della pubblicità i codici delle amministrazioni pubbliche i codici della comunicazione interculturale i codici che riguardano i diritti di ciascun interlocutore a maggior ragione quando questi sono bambini sono indifesi sono minori e via dicendo i codici sono pertanto in ambito comunicativo ciò che ci permette di mettere un argine alla idea per cui si può comunicare tutto non è vero non si può comunicare tutto non tutto può essere comunicato perché ci sono conseguenze che l'attività comunicativa deve essere in grado di controllare e di autolimitare ma questo controllo non può venire da fuori ripeto deve essere la stessa categoria dei comunicatori che è in grado di circoscrivere la portata della pro capacità di comunicazione vengo alla conclusione comunicare significa quindi capacità anche di porsi determinati limiti capacità quindi di essere responsabili di quello che si dice e da questo punto di vista i codici delle professioni sono a salvaguardia dell'attività dei professionisti della comunicazione e sono salvaguardi anche degli utenti dei cittadini dei clienti di una attività coinvolti in un'attività comunicativa ma appunto i codici aiutano a fare questa regolamentazione i codici però non sono sufficienti e non sono sufficienti perché beh se uno trasgredisce un codice può essere punito ma non sempre si riesce a scoprire chi è l'autore di una trasgressione non sempre la punizione tempestiva non sempre la punizione è adeguata agli eventuali danni che possono essere fatti in ogni caso i codici cercano di regolamentare giuridicamente una esigenza che noi tutti sentiamo questa di ciò che è doveroso che comunicare oppure non comunicare che è però una esigenza etica e allora i codici devono essere integrati i codici sono importanti sono qualcosa che è fondamentale apprendere e mettere in pratica ma devono essere motivati nella loro applicazione e la loro motivazione non può che essere una motivazione più profonda una motivazione non più giuridica una motivazione non più legata alle sanzioni che io posso ricevere se trasgredisco un determinato codice ma deve essere una motivazione etica e allora siamo all'etica della comunicazione propriamente detta di cui parleremo nella prossima lezione