Nel sito di un'importante azienda automobilistica ho trovato scritto che una moderna automobile è composta da circa 30.000 componenti differenti. Ebbene ricostruire un'automobile a partire da questi 30.000 pezzi è senza dubbio un'impresa complicata ma è un impresa che ha una soluzione basta avere una procedura di montaggio un manuale gli strumenti adatti un po di pazienza e questo problema complicato si può risolvere. D'altro canto, complicare è una parola che ha un'etimologia interessante, infatti complicare viene da, diciamo l'etimologia latina perlomeno, viene da cum e dal verbo plicare, cioè piegare assieme. D'altra parte prendiamo ad esempio questo foglio di carta, è un foglio piegato varie volte, però lo possiamo con una certa pazienza svolgere e rioffiare. ottenere il foglio di carta nel suo complesso, nella sua interezza.
Ebbene, esistono però dei problemi che non sono complicati ma sono invece complessi. Apparentemente complesso e complicato sembrano essere due sinonimi e spesso vengono usati in tal modo, ma c'è una differenza e ancora una volta l'etimologia latina ci aiuta. Il complesso è importante. infatti viene dal verbo plectere, intrecciare, cioè i sistemi complessi sono sistemi che sono fatti da più parti, da molte parti collegate tra loro e interdipendenti tra loro.
Una caratteristica quindi dei sistemi complessi è che essi non sono una semplice somma di pezzi indipendenti e che hanno un comportamento non lineare. Il comportamento non lineare di un sistema significa che non c'è una proporzionalità diretta tra la causa e l'effetto, cioè piccole cause possono causare grandi esiti. Di sistemi complessi ne abbiamo vicini a noi di tanti tipi, ci sono tanti esempi, noi stessi ad esempio, noi stessi tutto sommato siamo composti da un certo numero molto grande di sistemi. di atomi e di molecole, ma che obbediscono, la cui interazione obbedisce a leggi fondamentali della fisica che sono note e sono ben note.
Eppure nessuno di noi penserebbe che a partire dall'interazione delle singole molecole o dei singoli atomi si potesse per semplice somma di pezzi ricostruire la nostra vita, i nostri errori, i nostri sogni e il movimento. Ciao ciao! quello che noi siamo nella nostra interezza. Ma ci sono altri sistemi complessi, l'ambiente per esempio, con il clima, il grande problema del clima, ma anche l'epidemia, la pandemia ad esempio che in questi giorni stiamo vivendo. Nei sistemi complessi, come abbiamo detto, dei piccoli stimoli possono causare dei grandi cambiamenti, soprattutto in prossimità dei punti.
E in effetti se pensiamo appunto a una delle grandi emergenze che oggi ha a che fare con un sistema complesso che è l'emergenza ambientale, ormai da tempo la scienza ci dice che siamo vicini a un punto critico, un punto nel quale piccoli cambiamenti che fino a quel momento, scusate piccole modifiche, che fino a quel momento non avevano causato grandi cambiamenti, grandi effetti, da quel momento in poi... possono causare delle transizioni veramente drammatiche. Ed è questo appunto uno dei grandi allarmi che ci lancia la scienza. Ma anche con la pandemia che stiamo vivendo in queste settimane ci siamo arrivati molto vicini.
Pensate ad esempio che tipo di processi avalanga drammatici, tragici, se sarebbero innescati, se il numero dei contagi fosse cresciuto in maniera tale da oltrepassare la capacità. delle nostre terapie intensive, del nostro sistema sanitario? Ebbene, l'analisi di dettaglio della complessità è senza dubbio un compito per gli esperti, ma vivere la complessità è un destino di tutti noi.
E per vivere questa complessità è importante che ci sia un'esigenza, ci sia un'alleanza, un'alleanza tra la scienza, tra la società, nella polis, nella polis intesa così ad ampio spettro come amministrazione del bene comune. E questa alleanza in realtà non è banale, perché oggigiorno spesso prevale il pensiero che semplice buonsenso e non quello che deriva dalla fatica dello studio, dell'esperienza, del lavoro, ma che invece è semplicemente frutto di scorciatoie spesso legate alla rete, questo buonsenso molto spesso ci porta a rifiutare la complessità e diventa anche in qualche maniera spesso anche messaggio, messaggio politico e quindi un messaggio che vede tutto bianco e nero, buono o cattivo, giusto. giusto o sbagliato e questo è rischioso.
Ecco pertanto che le tre parole in cui possiamo pensare si articoli il tema di questo festival, la parola logos, le tre accezioni, quindi il parlare, l'agire sono veramente centrali, sono veramente assai importanti per poter vivere la complessità di questo nostro mondo. Innanzitutto il pensiero. che è fondamentale per essere consapevoli, per riconoscere la complessità, il pensiero di noi individui e il pensiero appunto della Polis, cioè di noi come comunità. Un pensiero che è basato sulla competenza e che ci permette appunto di riconoscere che la nostra vita, molte delle nostre sfide che dobbiamo affrontare sono complesse. Ecco quindi l'importanza del pensiero, della competenza, dello studio per comprendere appunto la complessità, per rispettarla ma non temerla, per abituarci a convivere.
Ed ecco quindi che da questo pensiero poi deriva l'azione, deriva l'agire, un agire consapevole del fatto che piccole azioni possono essere molto importanti. creare dei grandi effetti che non basta guardare solo nelle nostre immediate vicinanze, nel nostro piccolo per risolvere talvolta problemi che sono molto ampi. Pensiamo anche al problema dell'immigrazione, che è un problema ancora molto reale e che richiede una visione complessa. Quindi anche l'azione è quella che ci porta ad agire essendo consapevoli.
che non siamo una comunità, un insieme di individui indipendenti, ma siamo una comunità che interagisce, una grande comunità che a livello mondiale interagisce. Ma l'OBOS è anche parlare, vuol dire anche che il nostro pensiero diventa espresso, diventa azione, ma diventa appunto anche comunicazione. e quindi è importante quando si affrontano problemi complessi comunicare.
È importante comunicare con realismo, con chiarezza, con solidità, essendo anche in grado di ammettere i propri dubbi, i propri errori, le strade che ancora non si sanno percorrere, un po'come fa la scienza per certi versi. E parallelo al... all'atto di parlare, di comunicare, ci deve essere quello di ascoltare, che sappiamo anche dalle nostre esperienze, non è cosa semplice, tante volte, ahimè, ascoltiamo solo noi stessi, ma di nuovo in una comunità di fronte a un problema compresso l'ascolto di tutti è veramente importante.
E vorrei chiudere questa breve chiacchierata. ricordando una realtà nella quale la parola è essenza, per la quale la parola è costituente fondamentale. In realtà come la scuola, come l'istruzione, come la cultura, l'intrattenimento, la musica, il teatro e l'arte, realtà che oggi sono deboli, sono fortemente indeboliti. da questa situazione che stiamo affrontando e che stanno pagando un prezzo molto alto, ma che d'altra parte sono cruciali, sono cruciali per ripartire, sono cruciali per ricostruire, sono cruciali per il nostro benessere. Proprio recentemente ho letto un bel articolo di Pietro Greco sul magazine online dell'Università di Padova, il Volive, che ci ricorda come dopo la grande depressione nel...
Nel 1929 all'interno del New Deal del presidente Roosevelt ci furono grandi azioni pubbliche di promozione del lavoro culturale, quindi piani di lavoro per insegnanti, per artisti, per musicisti. E quindi è qualcosa che è già stato fatto, è qualcosa sul quale anche noi oggi dobbiamo puntare una grande attenzione. E chiudo definitivamente questa nostra chiacchierata con un breve brano di José Saramago, il premio Nobel per la letteratura, tratto dal suo romanzo La caverna. Il che vuol dire che ne sapremmo assai di più delle complessità della vita se ci fossimo applicati a studiare con determinazione le sue contraddizioni, invece di perdere tanto tempo con le identità e le coerenze, le quali hanno il dovere di spiegarsi da sole.