il secolo breve, cioè un lungo 800 che inizia dagli ultimi decenni del 700 e arriva fino alla prima guerra mondiale. Perché noi ci rinchiudiamo nel parlare di un secolo che ovviamente dovrebbe avere 100 anni e andare in questo caso dal 1801 all'anno 1900, mentre invece Mentre invece ci fissiamo su una periodizzazione più lunga, perché di fatto quel mondo che caratterizza il XIX secolo, l'Ottocento, è un mondo che ha delle caratteristiche ben distinguibili, che ha dei momenti d'origine già in quello che cronologicamente da calendario è il XVIII secolo e ha una continuità evidente fino agli inizi del XX secolo. Quindi noi abbiamo un XIX secolo che dura grossomodo un secolo e mezzo di fatto, se dovessimo guardare a quanti anni dura. e ha una serie di caratteristiche molto rilevanti, e cioè il fatto di nascere con una serie di rivoluzioni, una di carattere prettamente economico, ma con aspetti ideologici anche molto collegati e marcati, Rivoluzioni di carattere politico che caratterizzano con forza tutta quell'epoca, che parte dalle rivoluzioni in America e arriva grosso modo fino alle due rivoluzioni sovietiche del 1917. Parto dal vedere come sia il secolo che segna, anche se non in modo subito ben visibile, la fine di quello che gli storici chiamano l'antico regime, cioè quel regime, quel tipo di società, ma non solo di società che si misurava nei rapporti tra le persone, ma anche di...
relazioni tra le persone, anche di mentalità. Gli storici, soprattutto gli storici del Medioevo, usano questo termine, mentalità, indicandola come una vera e propria struttura, come un sistema culturale di cui sono partecipi tanto i nobili e i sovrani come il popolo contadino. e che noi non ritroviamo nelle epoche precedenti e tantomeno nell'età contemporanea. Perché se la mentalità è qualcosa di fortemente condiviso, a partire dall'età moderna, soprattutto dal 600 in poi, ma con forza appunto dal lungo 800, Gli esseri umani cominciano sempre di più a ragionare, non più con una mentalità condivisa da tutti, anche perché ormai gli aristocratici si sono separati dalle consuetudini popolari, se ne sono astrati, e anche la borghesia, almeno dai primi decenni dell'Ottocento, tende a separarsi dalla vita popolare. a creare delle barriere sociali, a prendere delle distanze.
E questo porta al formarsi di quelle che sono le opinioni, che sono strettamente individuali o di gruppo, e che quindi si allontanano sempre di più da quella che era una mentalità largamente condivisa. A caratterizzare il formarsi di questa società di tipo radicalmente nuovo È innanzitutto una trasformazione che avviene nel corso del Seicento e che viene proprio fissata anche in libri, da vita a delle ideologie. Di cosa si tratta? Si tratta dell'avvio di quella che già dall'Ottocento si verrà a chiamare economia politica. Attraverso le teorie di una corrente, inizialmente molto presente in Francia, che viene chiamata dei fisiocratici, cioè di studiosi che partono dall'idea che, e del resto largamente insita nelle mentalità e nei rapporti sociali, che il potere venga dalla terra.
Ma cosa teorizzano ora? Pensare che il potere venisse dalla terra per secoli era stata una cosa ovvia, persino banale. I nobili erano i signori della terra, i vescovi a loro volta avevano in appannaggio... delle terre con cui alimentavano i seminari, con cui gestivano le iniziative di ogni diocesi. I conventi, presenti tanto nelle città come nelle campagne, vivevano perché si alimentavano con il possesso di vaste terre.
Circa un terzo delle terre d'Europa, prima della riforma protestante, apparteneva a un'area di riforma. alla Chiesa Cattolica. La riforma protestante cambia le cose, per lo meno nel nord Europa. Perché secolarizza molti conventi, secolarizzare significa che li scioglie, fa tornare nella vita comune, nella società comune, le persone che vivevano nei conventi, perché il protestantesimo ritiene che si serva Dio non chiudendosi a pregare in solitudine o coralmente tra persone che vivono separate dalla società.
ma che si serva a Dio nella società. E spesso anche senza troppe intermediazioni, soprattutto nelle chiese che elaborano in vari modi il calvinismo, più che il luteranesimo, con un'iniziativa sia economica sia dimostrando una certa morale nella società. I fisiocratici quindi prendono atto del fatto che i nobili sono nobili, che il potere nella società viene dal possesso della terra, che l'avere determinati possedimenti di terra qualifica una famiglia di signori, termine che oggi noi usiamo in modo indistinto per indicare qualcuno che ha, a cui così, un termine di differenza che usiamo verso chiunque, signore, signora. Provate a interrogare i vostri nonni o se ce li avete molto meglio i vostri bisnonni a chiedervi qual è il significato di sior o di siora per loro.
per confrontarlo con il significato che gli attribuite voi. È un ottimo esempio di mostrarvi come la storia, le testimonianze storiche, i documenti storici, in questo caso anche una testimonianza che vi dà il vostro nonno, il vostro bisnonno, diventa, può diventare un documento storico, vi rendano conto di quanto la storia non sia un racconto. ma sia la ricerca di quelle che sono le trasformazioni che avvengono nelle società umane.
Quindi di come la storia non sia una narrazione di qualcosa, sia un'identificazione, un'analisi delle crisi e delle trasformazioni che conseguono a queste crisi che ci sono all'interno della società. Il fatto che noi parliamo appunto di un secolo lungo, di un lungo ottocento, vi ho spiegato, serve a delimitare un periodo di trasformazioni e di crisi appunto, che ha delle caratteristiche abbastanza riconducibili a dei fattori che facilmente identifichiamo. Non significa che sia un periodo tutto omogeneo, ma che ci sono dei processi ben precisi che si avviano in quel periodo e che hanno una loro evoluzione che con la nostra analisi riusciamo a spiegare utilizzando determinate categorie interpretative, mentre se guardassimo a una società dell'età moderna o alla...
alla società del XX secolo, dovremmo introdurre delle categorie interpretative decisamente diverse. Tornando ai signori della terra, i signori della terra sono essenzialmente i nobili. Vi dicevo prima che anche gli ecclesiastici hanno dei possedimenti della terra, ma la loro gestione è differente perché le gerarchie ecclesiastiche cambiano continuamente, anche all'interno di un convento. Tenete presente che in genere il priore di un convento, che sia maschile o femminile, fino almeno al Settecento, molto facilmente un nobile.
Tenete presente che un vescovo, nella maggior parte dei casi, per un cardinale poi non se ne parla neanche e per i papi pure, spesso sono nobili. Ma cos'è un nobile? Ci sono le classiche analisi di una società anche che viene da lontano, anche da più lontano del Medioevo, di una tripartizione sociale.
in guerrieri, sacerdoti e contadini delle diverse società. Il Medioevo la rappresenta e la classe dei guerrieri è quella che diventa aristocratica. Nel Medioevo, ma oltre il Medioevo, avere qualche antenato che ha partecipato alle crociate titolo di merito grosso, ma naturalmente se qualcuno che ha un antenato che ha partecipato alle crociate e poi con la sua famiglia possiede 20 ettari di terra, si deve confrontare con un nobile che di ettari di terra ne ha 2000, anche se i suoi antenati non hanno fatto le crociate, è chiaro che... Un certo prestigio di antica tradizione può andare al nobile più povero, ma quello che è il potere reale che vale poi nella politica di quelle società tutti i giorni naturalmente è a tutto vantaggio del secondo. E quando parliamo già per l'età moderna, ma… A maggior ragione per l'età contemporanea, quindi anche per l'Ottocento, di nobili, tenete presente che parliamo essenzialmente del ceto politico.
Quindi a occuparsi di politica sono innanzitutto i nobili, tanto nelle municipalità come dove esistono e quando vengono convocati nei parlamenti, che vedremo poi. che caratteristiche hanno, fin dal Medioevo ci sono dei parlamenti, in genere servono per approvare delle tasse, non hanno altra funzione. Poi anche nelle diverse città ci sono delle municipalità a cui partecipano in primo luogo comunque sempre dominanti i nobili e ogni nobile importante ha poi sotto di sé una rete clientelare che può comprendere dei nobili meno importanti, importanti, oppure anche altri che possono essere intermediari sia nella gestione delle campagne, sia nell'amministrazione di comunità municipali, possono essere dei collaboratori o semplicemente dei clienti, quando parliamo di cliente, il rapporto di clientela fino almeno agli inizi del Novecento.
è un rapporto sociale molto importante. Si è clienti di qualcuno nel senso che si serve a qualcuno che in genere è un nobile. Anche una parte consistente del clero è cliente di determinate famiglie nobili. Sia perché spesso degli enti ecclesiastici, dal convento alla diocesi, possono essere facilmente a pannaggio di una determinata famiglia, sia perché molti sacerdoti studiano nei seminari, in genere quelli che provengono da famiglie povere, di artigiani o di contadini, studiano nei seminari finanziati da una famiglia nobile. A volte poi...
All'interno delle chiese ci sono degli altari particolari appartenenti a una famiglia nobile oppure addirittura ci sono delle parrocchie che sono di gius patronato di una famiglia nobile, cioè quella famiglia nobile ha partecipato all'erezione di quella chiesa e decide chi sarà il parroco, che ovviamente è un loro cliente e cerca di dirigere la popolazione locale e i contadini nel... nel avere rapporti di favore verso quella famiglia. I rapporti di clientela sono fondamentali, perché? Perché fin dall'alto medioevo le persone si mettono sotto la protezione di qualcuno, di qualcuno potente, è la base di quello che oggi magari nelle sue sopravvivenze può essere un rapporto che noi facilmente definiamo mafioso.
Ma è questo tipo di rapporto, ci si mette sotto la protezione di qualcuno che in loco ha del prestigio e riesce a usarlo per influire nei rapporti sociali. C'è questo rapporto di clientela. Ecco, quindi i fisiocratici cercano di rompere con questo sistema, perché?
Sostengono che la terra ha un valore, la terra deve essere fatta fruttare meglio, perché le famiglie aristocratiche e peggio ancora i conventi o gli enti ecclesiastici, anche le opere pie e gli ospedali, non le sfruttano adeguatamente. E quindi può esistere... Un mercato della terra, la terra va considerata un bene economico, non deve più essere considerata come in precedenza un bene morale, etico, che è alla base del potere nella società. Il fatto che... La terra fosse nelle mani di nobili che dovevano condividere una certa etica con la popolazione.
Rendeva obbligatorio il fatto che la fede religiosa praticata fosse la stessa. Dopo la riforma protestante non è un caso che si ponga il problema di... Una condivisione della religione tra i sovrani dei diversi stati, il problema si pone marginalmente in Francia, pesantemente in Inghilterra e in modo variegato in Germania, ma c'è un problema che ovviamente non possono esserci sovrani o signori. protestanti senza che anche la popolazione che da loro dipende non lo sia e viceversa non possono esserci signori cattolici senza che anche la popolazione delle campagne delle loro campagne lo sia Sempre precluso è stato il possesso delle terre da parte di ebrei, per questa ragione, perché se la morale condivisa non è la stessa, non possono funzionare i rapporti di potere connessi alla terra. Quindi i fisiocratici che teorizzano che la terra ora non è più un bene morale da cui nasce il potere.
O non è più solo quello, ma è un bene economico che deve avere un mercato che può essere liberamente, tranquillamente venduta. Sostengono che in sostanza... Il legame, la terra deve perdere il proprio legame morale, non devono più esserci dei principi morali nella sua gestione e ad esempio il fatto che in tempo di carestia, potendo vendere del grano o un qualsiasi altro prodotto della terra in un mercato lontano, piuttosto che sfamare i propri contadini. sia ora considerato pienamente lecito perché è un buon affare, è qualcosa che contravviene alla morale tradizionale.
Per cui noi vedremo dal 600 in avanti e con un forte crescendo nel 700, continue rivolte contadine perché i prodotti della terra vengono sempre meno divisi tra la popolazione rurale. Vengono venduti nei mercati cittadini o vengono venduti anche in mercati molto lontani, dove i prezzi di mercato sono maggiori. La popolazione continua a considerare questa contravvenzione alla morale tradizionale come qualcosa che nega dei diritti consuetudinari. Ecco, poi si pongono anche altri problemi, perché naturalmente ora la terra può essere venduta a chi si vuole, quindi oltre ai problemi di una vendita dei prodotti della terra, c'è il problema di come si trattano le persone che la lavorano, che si tratti di mezzadri.
Cioè di famiglie che con un contratto rinnovato di anno in anno, magari anche tacitamente, ma anche che può essere disdetto da un anno all'altro, dividono una parte del prodotto che può essere, a seconda che le terre siano buone o meno, la metà o meno della metà o più della metà del prodotto con il padrone. e che sempre in un rapporto clientelare col padrone portano in determinate occasioni, per Natale, per Pasqua, per certe feste locali, per il compleanno del padrone, per un matrimonio nella famiglia del padrone, portano quelle che vengono chiamate le onoranze, cioè degli omaggi, che in genere sono ciò che di meglio. Si produce in campagna, dal pollame alle uova, ai salumi, tutte queste cose che vengono offerte al signore in determinate ricorrenze. Poi ci sono, è una variante del rapporto di mezzadria, i braccianti salariati fissi. In genere addetti a determinate operazioni, ma sarà soprattutto dall'Ottocento che questa categoria avrà uno sviluppo consistente.
Poi ci sono anche i disobbligati, cioè quelli che non hanno nessun rapporto formale di indipendenza se non quello clientelare e che possono essere assunti a seconda del momento per i lavori in campagna e soprattutto durante i raccolti. Verso tutta questa popolazione, ma anche in generale verso altre persone che risiedono nelle terre di un signore, che tra l'altro spesso è anche quello che esercita il tribunale, quindi è anche il magistrado che dirime le cause, che dirime le controversie, i litigi all'interno di queste terre. C'è una consuetudine che è quella appunto del signore che è il protettore. Noblesse oblige è il motto degli aristocratici.
Cosa significa noblesse oblige? Che la nobiltà impegna a proteggere le persone più deboli. E quindi c'è questo dovere morale che sempre meno ha un peso.
Quindi dal Settecento in poi questo dovere morale viene sempre più a mancare. E'il fatto che sempre più spesso accanto ai nobili comincino a diventare proprietari della terra, ereditandone naturalmente, non solo ricavandone dei beni economici, ma ereditando in qualche modo anche il prestigio dei nobili, sono ora dei proprietari borghesi. Proprietari borghesi che tendenzialmente noi chiameremo notabili, nobili che sono nobiltà di sangue o in qualche modo comunque legittimata dai sovrani, e notabili invece che non hanno una scendenza nobile, non hanno dei titoli riconosciuti di nobiltà, ma tendono a comportarsi in parte almeno come i nobili, quindi almeno in minima parte cercando di comportarsi da signori.
Una nobiltà che per tradizione morale è vincolata a proteggere le popolazioni, sempre di più si affermano dei rapporti di dipendenza solamente economica. tra chi possiede la terra e chi conduce concretamente la coltivazione di questa terra. I problemi si accrescono naturalmente. Se voi andate a leggere l'Utopia di Tommaso Moro, scritta agli inizi del Seicento, vi parla delle pecore che mangiano gli uomini.
Perché? Cosa sta succedendo? In Inghilterra e sempre di più succede, questo anche fino a oltre la metà dell'Ottocento, nelle campagne. Sempre di più ci sono interventi dei nobili innanzitutto, che quando non sono direttamente loro, il magistrato locale, riescono a manipolarlo, se non è un loro parente. è un loro cliente e si appropriano di cosa?
Di beni che prima non appartenevano ai nobili, di terre che potevano essere paludi, foreste, zone tendenti all'allegamento dei fiumi, aree varie che in precedenza servivano a… supportare e mantenere le comunità di villaggio. In che modo? Se si trattava di boschi, fornivano qualcosa che ancora, fino ai primi del Novecento, è essenziale ovunque, e cioè la legna. Senza l'energia che viene dalla legna, non solo non ci si riscalda, ma prima ancora non si può neppure cucinare. E quindi tanto nelle città come nelle campagne anche i poveri devono poter fruire della legna.
E appunto i boschi collettivi o questi terreni collettivi sono i posti idonei, anzi non idonei, ma gli unici consentiti al legnatico per loro. Nelle paludi, nei fiumi, appartenenti al demanio, cioè alla comunità, o al re direttamente e non al signore locale, si può pescare. Si possono raccogliere giunchi, si possono raccogliere erbe, si possono raccogliere canne.
Nei boschi o nelle brughiere si possono mandare a pascolare il maiale. si può raccogliere l'erba per i conigli, tutte cose che invece nelle terre del Signore non si possono fare, se non commettendo un reato, spesso punito severamente, ma il reato che viene punito più severamente è nei terreni del Signore la caccia. Perché la caccia, surrogato, continuazione della guerra per i signori È qualcosa che deve lasciare unicamente a loro la cacciagione e quindi la popolazione normale non può cacciare, deve lasciare gli animali, soprattutto gli animali di grossa taglia per il Signore. A meno che non si tratti di animali predatori pericolosi come i lupi. Gli altri animali sono riservati alla caccia del Signore e c'è un reato punito in modo sempre più duro che è appunto la caccia abusiva.
nei terreni del Signore, quello che viene chiamato giuridicamente l'abigeato. No, scusate, l'abigeato è il furto di bestiame. Comunque, la caccia di frodo. Ecco, tenete presente che la quota più consistente di deportati che dall'Inghilterra che già dal 600 si va industrializzando, tra il 600 e il 700, ma fino anche ai primi decenni dell'Ottocento, di deportati nell'impero, in particolare dei deportati in Oceania, dove si ha un popolamento bianco proprio deportando in pratica alla stregua di schiavi dei prigionieri. Avviene la quota più consistente, proprio quella di chi è stato condannato per caccia di frodo.
Subito dopo viene invece chi ha commesso furto campestre. Nel momento in cui i terreni demaniali e i terreni delle comunità di villaggio vengono soppressi dai signori che con un'usurpazione del diritto consuetudinario se ne appropriano, potendo farlo tranquillamente perché riescono a manovrare tutte le leve del potere locale, Voi avete una popolazione che sempre di più incorre in questi reati perché è abituata da generazioni e generazioni a considerare di propria pertinenza anche per la propria sopravvivenza determinati terreni e ora invece deve considerarli proprietà privata del Signore. che li ha di fatto rubati, ma li ha rubati legalmente con l'appoggio della legge, che riesce a tirare sempre dalla propria parte. Perché allora la frase che vi citavo di Thomas More, di questo ministro del re, Parla delle pecore che hanno mangiato gli uomini, perché sempre più spesso i signori cosa fanno in questi terreni espropriati ai beni demaniali? Non introducono coltivazioni che in qualche modo avvantaggerebbero comunque le popolazioni, ma introducono il pascolo, che praticamente non richiede mano d'opera e quindi non fa circolare denaro.
Mettono pecore a pascolare e l'aumento di pecore è così straordinario, ma intanto la gente appunto patisce la fame. Patisce la fame oppure impossibilitata a mantenersi con i mezzi di sostentamento abituali sulla terra. O si dà il vagabondaggio e cominciano subito in Inghilterra, poi anche nel continente europeo, a essere introdotte leggi che puniscono il vagabondaggio, che magari obbligano i vagabondi a essere chiusi in quelle che si chiamano le work house, cioè in case di lavoro dove va già bene se non si lavora attaccati a un telaio o a un filatoio incatenati. Spesso lo si è e dove comunque in pratica si è ai lavori forzati, non si riceve se non una minima parte di quello che è il frutto del lavoro perché il frutto del lavoro serve a mantenere quella che viene considerata una pia opera religiosa che aiuta questi condannati che si erano dati alla perversa vita del vagabondo a… a redimersi, a vivere tra virgolette cristianamente in quel modo.
Ecco, quindi c'è questo cambiamento dei rapporti dove il rapporto economico diventa sempre più prevalente rispetto ai rapporti di dipendenza morale che prima regolamentavano invece i rapporti all'interno della società. L'aumento dei vagabondi è molto consistente, comeppure, vi citavo già, è molto consistente l'aumento di persone che si vedono private della propria libertà per aver contravvenuto. o al nuovo diritto di proprietà dei signori, oppure per avere osato cacciare o fare altre operazioni non consentite in territori che loro appartengono e che magari prima in diversi casi erano anche i territori di pertinenza, i territori demaniali. Ora è chiaro che tutto questo porta a un crescendo di tensioni sociali e di queste tensioni sociali sono figlie le rivolte che sempre di più caratterizzano il XVIII secolo.
Tenete presente anche un'altra cosa, che il... Tra il Cinquecento e il Settecento, le maggiori potenze europee, con il diffondersi delle scoperte di nuovi territori, con i progressi tecnici nella navigazione, con l'individuazione di nuove rotte di navigazione, tendono a crearsi degli imperi coloniali. A volte hanno grosse difficoltà a gestirli e la Spagna e il Portogallo finiscono lentamente per decadere proprio perché si abituano a vivere in un'economia di rapina con i loro territori, con i loro imperi, soprattutto con la parte americana, sudamericana in particolare, dei loro imperi. Ma anche una migrazione sempre più consistente avviene di popolazioni europee verso altri continenti, in particolare verso le Americhe. Poi dalla metà del Settecento in particolare in poi avremo anche grosse migrazioni, ma soprattutto di sudditi britannici verso l'Oceania, come prima dicevo, e si tratta in larghissima maggioranza di… migrazioni forzate, coatte, di semischiavi potremmo dire, di prigionieri.
Ora, in queste società, soprattutto in quelle americane, noi abbiamo una realtà tutta particolare. Perché quelle che erano le antiche gerarchie delle popolazioni native, anche nel centro e sud America, diciamo anche in una parte del nord America, le varie civiltà del Messico erano state delle civiltà molto importanti e lasciavano ancora, anche dopo la conquista dei... Con questa spagnola delle tracce culturali molto importanti tra le popolazioni locali, però in generale queste gerarchie che potevano avere un minimo di peso tra le popolazioni indigene, tra i nativi, non avevano nessuna importanza per gli europei e quindi gli europei cosa fanno?
Cercano di stabilire nelle Americhe Un sistema di potere basato essenzialmente sui creoli, sui creoli cioè sui discendenti dei dominatori europei che via via si sono insediati in quelle terre e se ne sono appropriati e che non sono dei nobili. I nobili ci sono nel nuovo mondo, ma sono pochi. e non hanno una giurisdizione su delle proprie terre.
Sono in genere dei funzionari delle varie corone che portano la legge e fanno valere la legge della metropoli che rappresentano. Sono dei governatori, quindi sono dei funzionari che possono spesso anche andare e venire dalla madrepatria. che solo in qualche caso si insediano in quei luoghi e senza mai diventarne i signori, in qualche modo si mescolano con i creoli, si imparentano con le gerarchie della società creola.
Una società creola che vive sfruttando indiscriminatamente, per quanto può essere in suo potere, naturalmente i nativi. privati molto spesso di diritti di proprietà, privati della possibilità di avere voce in capitolo nella costruzione di tutte le forme di modernizzazione che vengono avanti, se non in qualche modo collaborando sempre con rapporti più o meno clientelari con le società creole. Ecco, ma queste società creole, quanto si sentono rappresentate dai loro sovrani che stanno in Europa? Un po'. Ma quando gli interessi dei sovrani finiscono per schiacciare i loro interessi, questi rapporti possono diventare tesi.
Ad esempio, nel Nord America, quando il re d'Inghilterra vieta ai coloni di espandersi oltre una certa frontiera che viene stabilita proprio sulla carta geografica, quindi cercando di impedire un popolamento bianco della zona. Della zona centrale delle pianure del Nord America e tanto più della zona che va verso la costa del Pacifico, i coloni inglesi ne traggono la deduzione che il re non è dalla loro parte, ma è dalla parte di quei pericolosissimi nativi che rendono insidiosa l'espansione dei coloni verso l'Ovest. delle pianure americane.
Ed è un argomento di forte tensione. E il fatto che il re d'Inghilterra cerchi di porsi appunto come il buon padre, come il signore, che protegge i suoi sudditi e quindi cerca di proteggere anche i nativi americani. La cosa viene vista come qualcosa di assolutamente immorale e assurdo dai creoli del Nord America. può essere uno dei tanti motivi di tensione che portano proprio a logorare i rapporti tra le popolazioni creole e gli stati a cui le loro colonie appartengono. Ma non c'è solo questo, ci sono anche dei processi culturali, perché dal Cinquecento in poi la stampa a caratteri mobili permette di stampare con sempre maggiore facilità delle pubblicazioni.
Nel 600 cominciano a formarsi in diversi luoghi, prima in Europa, prima in questa città, il primo in assoluto, la Gazzetta di Venezia. L'organo ufficiale della Repubblica Veneta è il primo giornale che viene stampato. Londra poi diventerà un luogo importantissimo di produzione di giornali, come lo diventano diverse città tedesche, come lo diventa Parigi, via via.
E anche nelle colonie naturalmente è impossibile far arrivare, se non a distanza di settimane quando va bene, di mesi nella maggior parte dei casi, dei giornali dall'Europa. Anche nelle Americhe si cominciano a stampare dei giornali. I giornali producono quello che Jürgen Habermas e i sociologi della comunicazione hanno chiamato l'opinione pubblica di cui prima parlavamo. Anche tante altre cose contribuiscono a formare un'opinione pubblica e ne parleremo più avanti in una prossima lezione, ma i giornali sono fondamentali. E i giornali delle Americhe di cosa parlano?
Tenete presente che fino a almeno a metà dell'Ottocento spesso i giornali, anche quelli quotidiani, quando ci sono... Raramente hanno una cronaca come la intendiamo noi. Più che notizie sono battibecchi tra personaggi locali, che battibeccano tra di loro sulle questioni più diverse. O, che so, anche se guardiamo quello che succede in Italia o in Europa nella prima metà dell'Ottocento, tante volte...
Voi trovate che si parla di partiti quando c'è un partito che sostiene che vorrebbe a teatro l'opera di Rossini piuttosto che quella di Verdi. Ecco, quindi spesso le cose che fanno discutere sono queste. Sono cose che possono dare prestigio a una città, a una comunità locale, cose del genere. Piuttosto che non appunto se quello che intendiamo noi per la cronaca di tutti i giorni, sia la cronaca nera che la cronaca bianca, ecco la cronaca rosa magari ci può rientrare in questi giornali, i matrimoni che avvengono, gli ospiti illustri che una certa città ha.
E poi naturalmente se stiamo parlando dei giornali nelle Americhe, di quali sono gli ultimi carghi che sono arrivati dall'Europa, cosa hanno portato di carichi importanti e magari di innovazioni nelle mode le ultime navi arrivate dall'Europa. Queste sono notizie importanti, quando arrivano le navi e cosa portano? I creoli hanno i piedi sul continente, in questo caso stiamo parlando delle colonie americane, sul continente americano, ma cercano di mantenere i propri riferimenti culturali che legittimano il loro senso di superiorità sui nativi con le mode che arrivano dall'Europa, le mode che arrivano... Da Parigi, da Londra, da Vienna, da Berlino, sono quelle che contano, da Madrid o da Lisbona anche ovviamente, ma appunto sono i contatti, i rapporti dell'Europa che sono quelli che danno il senso al potere locale dei governatori e degli amministratori voluti dalle autorità coloniali e quindi...
le mode che contano, i segni di distinzione che contano, sono quelli che arrivano dall'Europa. E questo dà un senso di frustrazione a lungo andare, perché sempre di più le società locali che attraverso questi giornali si fanno comunque una propria identità, elaborano delle proprie mitologie, dei propri eroi. che possono essere il gaucho, il cowboy, il Davy Crockett, dei rappresentanti di quella che viene vista come un'identità dei creoli che si sanno rapportare con quello che loro considerano il mondo selvaggio che colonizzano, con...
L'autorità che arriva dall'Europa che secondo loro non è minimamente in grado di conoscere e quindi di controllare, se non con l'aiuto dei creoli, quel tipo di mondo. E questo antagonismo porta a formarsi un senso di appartenenza. che in Europa ancora non si è sviluppato e che nelle Americhe invece si sviluppa più rapidamente.
Un senso di appartenenza a un popolo che non prende la propria identità dalla sudditanza da un sovrano, come avviene da sempre tradizionalmente fino all'età moderna e come continuerà. per una parte almeno dell'Ottocento ad avvenire in Europa, ma comincia a considerarsi, una parola che dovete scrivere a caratteri grandi così, a considerarsi una nazione. Ed essere una nazione presuppone non essere più necessariamente dei sudditi, ma dei cittadini.
Nel Medioevo gli abitanti delle città avevano... il termine cittadino viene dal fatto che durante il Medioevo chi abitava nelle città non doveva più essere considerato un servo della gleba. Ora il termine cittadino dall'illuminismo britannico, quindi dal 600, poi ancora di più da quello francese del 700 in poi, non indica più l'abitante delle città e badate, comunque continuava e continuerà fino almeno a diversi decenni. iniziali del Novecento, ad esserci una distanza enorme tra, almeno a livello culturale e di costumi, tra la città e la campagna, ma ora il termine cittadino indica proprio qualcuno che rivendica il proprio avere una libertà individuale.
che nelle campagne dove ancora, anche dove non c'era più la servitù della gleba, ma tenete presente che in certe parti dell'Europa, soprattutto dell'Europa orientale, dalla Prussia fino alla Russia, la servitù della gleba continuerà a esserci anche per una parte del XIX secolo. Ma appunto la popolazione delle colonie non vive alle dipendenze di un'aristocrazia che non c'è, non ci sono signori della terra e quindi si considera fruitrice dei diritti di cittadinanza. Non ci sono nobili come in Europa che...
impongono le identità di ogni località e quindi questo senso di cittadinanza che si può sviluppare tra i creoli delle Americhe Dal luogo a questa cosa di cui cominciano a parlare gli illuministi che è la nazione. Il termine nazione significa sempre meno, più che andiamo avanti nel tempo, l'essere semplicemente nati in un luogo, ma indica sempre di più una vasta comunità. che condivide certi valori e un senso di appartenenza a un destino comune, indipendentemente dall'essere o meno sudditi di un sovrano. E nelle Americhe la sudditanza a un sovrano diventa qualcosa sempre più stridente. Lo si vede con quella prima rivoluzione.
che fanno i coloni di una parte del Nord America, naturalmente non ce l'avrebbero mai fatta a rendersi autonomi da un punto di vista militare e politico, senza aver avuto consistentissimi aiuti da parte degli stati rivali dell'Inghilterra, cioè gli eserciti francesi e spagnoli che combattono. contro l'esercito britannico aiutando questi coloni a rendersi indipendenti, non valutando cosa questa indipendenza poi causerà. nei loro possedimenti americani. Comunque, l'esperienza di una nazione che nasce con questa rivoluzione di una parte delle colonie britanniche del Nord America, che si autonomizzano dalla corona britannica, porta a concepire questa idea di nazione che di lì, a poco tempo, dilaga nelle Americhe, ma che allo stesso tempo, anzi prima ancora, ha una propria influenza in Europa, in una Francia dove proprio quei soldati, reduci dalle guerre a sostegno dei coloni britannici, portano in Francia, legittimano quest'idea di una nazione di cui stanno parlando. i filosofi illuministi che affermi in particolare Jean-Jacques Rousseau, che affermi i diritti di cittadinanza e porti a riconoscersi in una nazione e non più nella dipendenza da un sovrano immaginato come un grande padre protettore.
La cosa ha delle conseguenze che conosciamo, porta a una rivolta in una Francia che è già praticamente da tutto il XVIII secolo un susseguirsi di rivolte nelle campagne e tra il 1788 e nel 1789 noi vediamo che proprio a fronte della necessità della corona francese di pagare le enormi spese militari sostenute nel nord america si ritrova obbligata a introdurre nuove tasse ma per introdurre nuove tasse che prima non esisteva tasse nuove che prima non erano in vigore vige la consuetudine e l'obbligo giuridico di convocare quelli che vengono chiamati i parlamenti, e cioè le antiche assemblee medievali che potevano autorizzare appunto il sovrano a introdurre queste nuove tasse. C'erano dappertutto, dalla Russia zarista all'Inghilterra questi parlamenti, ma mentre in Inghilterra già dal 600 una rivoluzione, la rivoluzione puritana, Aveva portato a dare diritti nuovi al Parlamento che non doveva più solo approvare delle leggi, ma poteva legiferare, naturalmente poi con poteri di veto da parte del Re, possibilità di insabbiamento, ma poi anche con un meccanismo che noi ritroveremo poi via via in tutti i Parlamenti. che verranno a costituirsi in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, una struttura di un Parlamento che in Inghilterra, fino almeno alla riforma elettorale del 1832, è un Parlamento praticamente composto quasi solo da nobili, con una delle due camere, una camera bassa e una camera alta, che devono passarsi le leggi tra di loro, con un sistema... diciamo bicamerale, ma dove la Camera Alta ha il potere di veto di qualunque cosa arrivi dalla Camera Bassa e la Camera Alta può essere costituita unicamente da membri dell'alta aristocrazia, mentre la Camera dei Comuni Non è composta obbligatoriamente da membri della nobiltà, ma è composta quasi esclusivamente comunque da membri della nobiltà, ma non necessariamente dell'alta nobiltà.
Può esserci anche rappresentata una nobiltà minore. Noi dal 600 abbiamo anche dei parlamenti, abbiamo un primo parlamento che è legifera. Altrove avremo successivamente in Francia, con la rivoluzione, un altro Parlamento. Lo avremo nel momento in cui, di fronte appunto alla necessità di introdurre nuove tassazioni di cui prima parlavo, Il re di Francia è costretto a convocare gli stati generali, stato è un termine che indica, non pensate all'organizzazione dell'amministrazione pubblica come lo intendiamo oggi o l'insieme di una cittadinanza, per stati si intendono i diversi ceti sociali.
Quindi rappresentanze dei diversi ambiti della società. I tre stati fondamentali sono i nobili, il clero. I nobili e il clero avevano dei diritti particolari, ad esempio negli uni e negli altri potevano essere convocati dai tribunali normali. dovevano essere giudicati o da tribunali dei nobili o da tribunali del clero e per molti versi avevano una propria gestione a parte. Poi c'è un terzo stato, un terzo stato che dovrebbe rappresentare la popolazione più istruita o in qualche modo possidente.
che teoricamente dovrebbe essere tutto il resto della popolazione che non appartiene alla nobiltà e al clero. Dopodiché i rappresentanti che vengono concretamente convocati a Parigi, che vengono eletti per essere convocati in questa assemblea voluta dal re, sono quasi tutti nobili. anche i rappresentanti del clero, una parte non piccola anche dei rappresentanti del terzo Stato, che sceglie anche dei nobili come propri rappresentanti. Ora però di fronte a una Francia che si trova in enormi difficoltà.
Dove in pochi decenni, proprio per i processi economici di cui prima parlavamo, il vagabondaggio è aumentato del 20% circa, le condizioni di insicurezza nelle campagne sono enormi e una nobiltà sempre più predatrice e sempre meno protettrice ha rapporti sempre più tesi con le popolazioni. Noi vediamo tra il 1788 e il 1789 che questa convocazione degli stati generali fatta dal re è accompagnata di fronte a un crescendo dell'instabilità del controllo sociale. L'elezione dei delegati agli stati generali viene accompagnata anche dai cahiers de l'Oléance.
che sono dei questionari, dei quaderni di lamentele, se dovessimo tradurre alla lettera, dove le varie popolazioni, naturalmente i loro notabili, scrivono quali sono i problemi che ogni comunità ha, che può creare malcontento. Quindi è un primo sondaggio d'opinione, il primo nella storia probabilmente, che un sovrano fa. Proprio perché di fronte a una crescente instabilità sociale, solo che questo interrogarsi del sovrano su quelli che sono i gravi problemi del popolo non fa che rendere il popolo sempre più cosciente che ci siano dei grossi problemi e che se il sovrano dimostra Ancora una volta il suo paternalismo, la sua noblesse oblige, preoccupandosi di sentire come vive il popolo e quali sono i problemi che angustiano così gravemente il popolo, di cui lui si pone come padre e come rappresentante verso Dio del suo popolo. Questa gente pensa che il sovrano sia un buon sovrano perché fa questo, ma ci sia chi comunque lo ingannerà e non gli farà prendere le decisioni che al popolo servono a vantaggio del popolo, perché questi nobili che non assolvono più ai loro doveri tradizionali sicuramente cercheranno di traviare l'opera del re. di non dirigerla a favore del popolo e le rivolte riprendono.
Ci sono notizie, false notizie, che la gente dell'epoca e poi gli storici hanno chiamato varie piccole paure o la grande paura che si diffonderà nel 1789, che portano la Francia sull'orlo di un'insurrezione generalizzata, coi contadini che assaltano e bruciano castelli in moltissimi luoghi della Francia o assaltano i palazzi nobiliari e fanno questo proprio perché si diffonde la notizia che i nobili a Versailles abbiano cercato di costringere i rappresentanti. dei tre stati a fare come volevano loro o li abbiano addirittura tutti soppressi, oppure che questi nobili abbiano chiamato un esercito inglese per invadere la Francia e sopprimere la buona volontà del re di cambiare le cose, oppure ancora un'altra falsa notizia che trova una diffusione contagiosa. e che ha effetti dirompenti è che ci siano dei briganti che dalla Bretagna si stanno spostando in altre regioni della Francia commettendo stragi e i contadini proprio pensando che ci siano questi grandi complotti contro la loro sicurezza assaltano i palazzi nobiliari o i castelli più spesso e permangono in rivolta Di fronte a queste sollecitazioni a Parigi il re è costretto ad accettare delle regole che gli vengono da un'assemblea dei tre stati dove il terzo stato rivendica di poter contare tanto quanto gli altri tre stati e alla fine riesce a ottenere che l'assemblea da Versailles si sposti a Parigi.
Dove il popolo sostiene l'assemblea generale e le condizioni di incontrollabilità che si diffondono pericolosamente nelle campagne obbligano il re ad accettare tutto quello che viene proposto dal terzo stato. E'nata di fatto in Francia e viene riconosciuta quella che già Jean-Jacques Rousseau aveva chiamato una nazione.