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La Riforma Protestante: Cause e Conseguenze

La riforma protestante fu quel movimento religioso di protesta di una parte dei cristiani contro la chiesa di Roma e portò alla divisione tra protestanti e cattolici nella prima metà del XVI secolo in Germania, in Svizzera, in Francia, in Ungheria, in Polonia, in Inghilterra, nei Paesi Bassi, in Danimarca, in Svezia, in Norvegia, in Finlandia, in Scozia e nelle colonie inglesi d'America. Le cause della riforma protestante furono tre. la causa religiosa, la causa economica e la causa politica.

La causa religiosa è rappresentata dalla decadenza morale della chiesa, infatti molti religiosi non vivevano più secondo lo spirito del Vangelo e non si occupavano più della vita spirituale dei fedeli. I vescovi, i cardinali e i papi si comportavano come se fossero dei principi qualunque, poiché favorivano parenti e amici, il cosiddetto nepotismo, e si compravano le cariche religiose usando il denaro per corrompere e stringere alleanze politiche, la cosiddetta simonia. Erano anche dei mecenate, cioè si circondavano di artigiani.

artisti offrendo la loro protezione e aiuto chiedendo in cambio di esaltare la propria grandezza e il proprio prestigio nelle opere d'arte che commissionavano. La causa economica è rappresentata dalla grande ricchezza della chiesa in possedimenti territoriali e in denaro proveniente dalle decime, un tributo equivalente alla decima parte dei raccolti dei prodotti e delle rende. E proveniva anche dalle lemosine e dalle indulgenze.

Tutte queste ricchezze facevano gola ai principi tedeschi e alla borghesia che avrebbero potuto metterci le mani sopra solo attraverso una riforma religiosa. La causa politica, cioè la lotta per il potere del sacro romano impero, detto anche primo Reich, dei principi tedeschi che volevano rendersi indipendenti dall'impero cattolico di Carlo V. La riforma protestante fu innescata dalle voci di protesta e di condanna di una speciale forma di indulgenza decretata nel 1517 da Papa Leone X per poter sostenere gli elevati costi di costruzione della Basilica di San Pietro. Con questa particolare indulgenza a fronte di un pagamento venivano rimesse le pene che il fedele avrebbe dovuto scontare dopo la morte in modo proporzionale alle somme versate.

Questa pratica divenne un vero e proprio commercio, trasformandosi in un mercato del perdono divino. I principali critici della vendita delle indulgenze furono Girolamo Savonarola, che fu bruciato sul rogo, Erasmo da Rotterdam, che fu isolato e ignorato, e Martin Lutero, un monaco agostiniano che insegnava teologia presso l'università di Wittenberg in Germania. Martin Lutero protestò. contro la chiesa di Roma, soprattutto dopo che il papa Leone X concesse ad Alberto di Hohenzollern di ricoprire la carica di arcivescovo di Magonza, diventando così il capo della chiesa tedesca e diretto responsabile della gestione della vendita delle indulgenze.

In cambio l'arcivescovo aveva dovuto versare al... Papa un'ingente somma di denaro che prese in prestito dalla potente famiglia dei banchieri Fugger, i quali, per recuperare il loro credito, furono incaricati direttamente dall'arcivescovo della vendita delle indulgenze. Questo fatto clamoroso indusse Martin Lutero ad affiggere il 31 ottobre del 1517 sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg le 95 tesi nelle quali espose la critica contro la vendita delle indulgenze.

Leone X, preso Resosi conto della gravità della situazione, convocò Lutero a Roma per discolparsi dell'accusa di eresia. Lutero però, rifiutandosi di ritrattare le sue tesi, si rifugiò presso il principe di Sassonia, Federico detto il Saggio, e dopo tre anni, nel 1520, fu scomunicato. Lutero, per dimostrare la convinzione della sua dottrina religiosa, con un atto di una gravità inaudita per quel tempo, bruciò pubblicamente la bolla discomunica. Nel 1521 intervenne nella contesa Carlo V, giovane imperatore del Sacro Romano Impero, preoccupato di garantire la compattezza dei suoi possedimenti, e invitò Lutero, protetto da un salvacondotto imperiale, a ritrattare le proprie idee nella dieta di Worms, una sorta di assemblea nella quale si discutevano importanti questioni politiche e decisioni legislative.

Anche questo tentativo fu vano e allora Carlo V bandì Lutero dall'impero, ma prima che il salvacondotto terminasse la sua validità, Lutero fu rapito da alcuni cavalieri mascherati, inviati da Federico di Sassonia e portato al sicuro nel castello di Wartburg, dove Lutero si dedicò a tradurre la Bibbia dal latino al tedesco. La dottrina luterana si fonda su due principi generali. La salvezza eterna si ottene solo attraverso la fede e non attraverso le opere. Quindi la fede in Dio rende giusti e pertanto all'uomo che crede in Dio viene concessa la grazia e vengono perdonati tutti i peccati.

La fonte delle verità cristiane sono le sacre scritture senza l'intermediazione della Chiesa. Per questo motivo Lutero tradusse la Bibbia in tedesco perché fosse accessibile a tutti. per essere liberamente interpretata da ogni cristiano. Lutero criticava spramente l'esistenza del Purgatorio, l'immagine dei Santi e della Madonna, sosteneva con convinzione la dottrina della predestinazione e inoltre riconosceva solo due sacramenti, il Battesimo e l'Eucarestia. Dal punto di vista politico, la riforma di Lutero fece presa sui numerosi principi tedeschi che volevano affermare la loro autonomia, poiché gli stessi principi non dovevano più rispettare il giuramento di feledità all'imperatore se fossero appartenuti a una religione diversa dal cattolicesimo e quindi confiscarono le terre e le proprietà della chiesa.

Anche i contadini tedeschi, convinti che la riforma potesse realizzare le loro aspettative di libertà, giustizia e uguaglianza, nel 1525 organizzarono una rivolta invadendo alcuni terreni, ma Lutero non li ha... appoggiò perché avrebbe perso la protezione dei principi e quindi la rivolta fu soffocata nel sangue. Nel 1529 Carlo V indisse la dieta di Spira durante la quale impose ai principi di abbandonare le idee di Lutero e di restituire i beni sottratti alla chiesa, ma questi si opposero. A quel momento i seguaci della riforma luterana furono chiamati protestanti.

Tra i principi tedeschi protestanti e Carlo V scoppiò una guerra che durò 25 anni e nel 1555, con la pace di Augusta, fu stabilita una tregua con la quale Carlo V riconosceva la libertà religiosa dei principi e stabiliva che ogni suddito tedesco doveva seguire la religione del proprio principe. La riforma si diffuse velocemente in Europa. e in Svizzera trovarono grande ascolto il predicatore Zwingli, che fondò una chiesa riformata, e il francese Giovanni Calvino, che fondò la religione calvinista, che attraverso la dottrina della predestinazione attribuiva molta importanza al lavoro e al successo economico. Anche l'Inghilterra fu interessata dai venti della riforma, ma con motivazione di carattere politico. Infatti venne attuata direttamente dal re Enrico Viii.

VIII perché il sovrano, non riuscendo ad avere figli maschi, chiese al papa l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona perché voleva risposarsi con la cortigiana Anna Bolena. Il pontefice, che non voleva inimicarsi il nipote di Caterina, l'imperatore Carlo V, rifiutò. Allora Enrico VIII fece approvare dal Parlamento inglese l'atto di supremazia che sanciva la piena autonomia della chiesa inglese da Roma.

Enrico VIII diventò il capo della chiesa anglicana, espropriò tutti i beni della chiesa di Roma, abolì l'uso del latino, fece tradurre la Bibbia in inglese e impose con la forza la nuova religione, mandando a morte tutti quelli che si opponevano alle sue decisioni. La riforma protestante fu quindi l'occasione per depredare la Chiesa dei suoi beni, risvegliò i sentimenti nazionalisti di molti popoli europei e scatenò una lunga serie di guerre e massacri nel nome di Dio.