questa è valoris piccolo paese della provenza un paese di pietra scura come quella che prorompeva un tempo dal cratere ormai spento dove oggi si addensano le case il lavoro pablo picasso il grande artista spagnolo che ha riempito di sé la cronaca e la storia dell'arte contemporanea egli ha più di 70 anni ma dopo tante avventure e tanti travagli che ne hanno fatto uno dei più singolari figli del secolo non ha rinunciato a meravigliarci ancora picasso ha detto io non cerco trovo infatti il suo dono più suggestivo è quello di scoprire in tutti gli oggetti forme che sembrerebbero prive di verità figurativa pentole tubi tegole mattoni vecchi utensili caduti in disuso possono servire per comporre in poco tempo tra una pausa e l'altra del lavoro di scultura un fantoccio dall'area maliziosa e nato inatteso dallo stesso autore come un mostro bonario un innocuo gigante servita nello studio di pittura vicina il gufo di terracotta 1 dell'infinita serie di rapaci notturni cui picasso ha tolto contratti di domestica e quasi umana ironia ogni istinto bestiale sotto gli occhi di un simile guardiano la tela bianca si popolerà disegni astrusi di simboli inquieti di astratte geometrie sul volto di picasso leggiamo soltanto una profonda attenzione a qualcosa di vero e il paesaggio di valori lo stesso che appare dalla finestra di casa ma picasso lo ritrova nella finestra della memoria ogni linea significativa ogni rilievo tipico ogni tratto essenziale è rimasto filtrato dalla quotidiana riflessione e dal connubio di ipotesi e sentimenti nella coscienza dell'artista un maestro della pittura francese paul cézanne ha detto la realtà è tutta riducibile a coni cilindri sfere picasso ritenta l'antica è opposta via di trovare nella struttura e nel rapporto geometrico delle immagini il carattere l'attributo il sentimento della verità naturale spazio luce volumi prospettive ombre sono pur sempre case tetti ciglio del monte lontano alberello densa folata di fumo valoris è un paese di maestri della ceramica e della terracotta a questa scuola picasso a ha preso tutti i segreti di un antico nobile mestiere che si tramanda di padre in figlio accolto con amore nella grande famiglia artigiana ha insegnato egli stesso ai suoi maestri nuovi inesauribili segreti l'occhio e la mente trovano suggestiva bellezza anche in un semplice piatto per la tela c'è il pennello e il carbone per il piatto basta un coltello così gli abitanti delle caverne graffia rono la roccia per incidere le prime immagini dell'esperienza umana graffiando la superficie del piatto il coltello di picasso ridesta l'idea di tempi perduti dalla forma stilizzata nasce un volto simile alle maschere dei favolosi e di cui parlano le più antiche leggende mediterranee con l'aiuto del vasaio picasso compie altri meravigliosi artifici le anfore di fresca argilla strette sottili non sono destinate a rimanere umili oggetti sono anch'esse un'esca per la fantasia come un pane lievitato è tenero nasce l'immagine della colomba ha detto un poeta gli uomini torcono il collo alla colomba per ucciderla picasso le torce il collo per farla vivere mosse ispirate da quella argilla morbida le mani dell'artista lavorano in modo imprevedibile e miracoloso trovano con sicurezza la forma che già vive segretamente nella semplicità dell'ancora quindi con semplici colpi di pennello picasso evoca sulla crisi rari colori d'aria che il fuoco smalt era più lievi della piuma una fila di colombe entra nel forno piccola camera quadrata dalle pareti di mattoni dove assieme alle sculture di picasso cuoceranno vasi anfore piatti fabbricati dalla mano modesta dei vasai di valori l'ingresso rimarrà ostruito da una parete di pentole vuote disposta una sull'altra primitivo ma insuperato sistema di camera d'aria per proteggere e graduare la temperatura all'interno per sette giorni e sette notti hard era il fuoco nell'ampio fornello costruito sotto la camera di cottura sulle sue ceneri si leveranno le tranquille colombe picasso giorno per giorno al termine della fatica picasso trova nel cielo il fumo delle fornaci di valori e giorno per giorno l'artista prova per noi con l'aiuto della tenera argilla della tela bianca i mille frammenti strani un tema di poesia un simbolo di speranza il tutto si gioca in brasile da allora il gol che la mente galan dice bianca talas e cucine delle mani dalle tanto monaco l'età una posa e ci capi capaci ricamo torta iva carica patrizi spolli di picasso dicono che il suo merito più grande è stato quello di distruggere l'impressionismo lei raccordo più che distruggere l'impressionismo picasso ha realizzato un bilancio di tutta la storia della pittura cominciò con dare colpi per tentare vie nuove e come lo ha ottenuto con ora lo grado lavorando a un riesame rigorosissimo di tutta la storia della pittura semplicemente dal 1903 epoca in cui l'ho conosciuto è stato facile portare picasso mo parlasse e allora voleva dire portarlo alla closerie des lilas dove imperavano i poeti morea e paul fort non ci veniva regolarmente ma capitava di tanto in tanto è vero è uno dei pochi pittori capaci di conversare con moréas perché picasso è un letterato oltre che un artista figurativo quando pochi anni dopo venne ad abitare a montparnasse davanti al muro del cimitero me lo ricordo così con la figura giovanile una ciocca di capelli che usciva va sotto un berretto stile inglese in questa fotografia lo vediamo sulla terrazza della rotonda legrand bomb definiti passa con la parola alle parti maschili bisogna dire che fu un grande avvenimento la grande esplosione di queste cose ci si rende conto più tardi per l'importanza delle conseguenze un certo signore ancora quasi sconosciuto lascia lo studio a montmartre pervenire a montparnasse era picasso trova un appartamento studio arish share di fronte a lui aveva il muro del cimitero di montparnasse ma lui non aveva bisogno di un paesaggio la pittura l'aveva nella testa di cazzo non è mai venuto a vedere le sue opere esposte in una mostra picasso non venne nemmeno a vedere la grande esposizione di due anni fa sono 15 anni che non mette piede a parigi no mica sono viaggia più i viaggi interrompono il mio lavoro e io voglio lavorare signor con rider come spiega la vitalità di picasso ancora così giovane malgrado la sua età cronologica ebbene c'è chi rimane giovane tutta la vita e chi invecchia prima del tempo ed egli è un esempio magnifico di eterna giovinezza ho conosciuto dei grandi pittori come break per esempio è povero break alla fine della sua vita tossicchia va si teneva sempre vicino una piccola sputacchiera era pietoso a vedersi anche se lavorava ancora non c'era più quella splendida ricchezze che ancora si ammira in picasso naturalmente fa una vita molto ragionevole si alza tardissimo alla maniera spagnola fa colazione verso le tre del pomeriggio poi fa una piccola siesta ordinata dai medici e nel pomeriggio comincia a lavorare e lavora fino a tarda notte eli sembra ossessionato dal tema dell'amore sì certamente e lo è stato per tutta la vita ma forse qui in modo particolare e ora vorrei rilevare una cosa curiosa ai tempi del cubismo ortodosso negli anni fra il 1907 e il 1914 dato che bisognava inventare un nuovo linguaggio il soggetto in fondo avevo poca importanza bisognava cominciare con dei soggetti molto semplici nature morte bicchieri strumenti musicali mentre ora c'è in picasso la tendenza a raccontare una storia tant'è vero che lui qualche mese fa mi disse davanti a un quadro però non è tanto male un quadro che racconta una storia ebbene queste incisioni raccontano appunto delle storie a me sembra che questo dimostri una violentissima reazione contro la cosiddetta pittura astratta mentre qui la pittura ha ritrovato non solo la forma la struttura ma anche il suo contenuto picasso mi diceva molto giustamente a proposito di possesso il bello di possente è che ogni foglia in un suo quadro racconta uno studio picasso una volta ebbe a dichiarare che lui fin da ragazza sapeva dipingere e disegnare come raffaello ma che ha impiegato l'intera vita per imparare a disegnare dipingere come un bambino alla luce di questa affermazione di picasa sarebbe interessante sapere come si svolgevano i vostri giochi di colori vostri giochi di disegno complicarsi ricorda qualcosa a lui non mi piaceva che veramente la gente entrasse nel suo studio soltanto lasciava bambino cioè i suoi figli o noi quando eravamo lì ci metteva un tavolo ci dava dei fogli bianchi di carta ci darà delle matite e poi tentava di cambiare scambiarci i suoi disegni per i nostri no un giorno che lucia nel sorella dice no a me non mi piacciono i tuoi disegni mi piacciono molto più quelli che fa mio fratello perché tu paolo c'è un problema ed è che non sai dipingere e quale fu la reazione di pica sera ricorda si mise a ridere perché ovviamente detto da una bambina così e forse quel momento di scattata una molla ma forse è vero questo ritratto di bambino dal volto attonito e quasi spaurito seduto nel suo lettuccio come un antico idolo è opera di pablo picasso il grande pittore spagnolo ritrova negli anni tardi della sua vita un tema di perenne ispirazione l'infanzia c'è in questi volti un contrasto di grazia eco facile di tossicità e furore che li rende a un tempo belli e teneramente grotteschi ciò che è limpido è umano sorge sempre dal contrasto con ciò che è oscuro quasi animale attorno al caldo lume della rancia che pesa nella mano materna si compone il quadro della famiglia picasso osserva e pone in evidenza i tratti più semplici ed emotivi e accanto a sbalordite deformazioni nell'ombra argentea del sonno dorme la figlia paloma quasi un presagio di minaccia sembra turbare le forme ei colori come nei trionfi della morte dei cimiteri medioevali avanzano i funebri cavalli della guerra come nei graffiti delle caverne preistoriche sorge l'ombra di antichi guerrieri picasso si esprime con la logica della pittura nello scudo bianco a perno tutta la composizione contro il fermo dello scudo si spezza e frana la struttura figurativa della guerra la guerra ha detto picasso e ciò che gli uomini hanno sempre conosciuto la pace è ciò che deve ancora venire che nessuno conosce il fauno torna a modulare nell'arte moderna giochi prodigiosi dell'infanzia del mondo la clessidra è il simbolo del tempo la civetta emblema della saggezza il punto simbolo della vita tra un ampio spartito di bianchi e di azzurri picasso descrive come su un telone da balletto l'allegoria della pace un regno dove possibile forzare con la fantasia le leggi della natura domare i mostri della più oscura mitologia da è tranquilla si ricompone come in un concerto campestre la famiglia umana regno della pace è l'antica città dell'utopia per meglio a splendere sulla sua città il sole adorno di piume di spighe si è diviso nei colori dell'iride sulle mura di una cappella abbandonata di valori nell'inverno 52 53 ha lavorato pablo picasso ai grandi pannelli della guerra e della pace l'artista geniale che violentò la tradizione quando questa minacciava di estinguersi che difese i diritti della realtà quando i pittori moderni la tradivano che spinse l'interesse della pittura alla ricerca di tutti i conflitti con p l'opera più importante della sua vita in quaranta giorni di continuo lavoro picasso disegna a lunghe frasi staccate e concluse non toglie la mano dalla tela se non quando l'immagine è definita il concetto chiaro prima di mettersi al lavoro aveva detto voglio dipingere la guerra e la pace finché mi reggono le forze di salire e scendere una scala a pioli nasce dalla mano di picasso sulla parete bianca una danza di donne panica e inconsapevole quanto più il contorno è abbandonato e sconvolto tanto più il colore né sorreggerà la struttura la fantasia di picasso segue due linee parallele di sviluppo e la conseguenza decorativa delle forme non turba la logica narrativa dal ghirigoro delle donne danzanti nasce l'immagine pura e sne beata della colomba sulla linea arcuata e fuggente prendono corpo le forme del mostro picasso a come impersonato la guerra in una sorta di figura mitologica tutone io dell'averno che tenta di rapire da un coro di giovinette la pella proserpina ma il plotone picassiano avvolto d'uccello e moncherini per braccia e disegnato con la grandiosità ad un antico racconto ma è goffo e vile come il pupazzo ad un cartellone da fiera picasso medita a lungo sugli elementi contrapposti della figurazione ciascuna immagine avrà uno sviluppo particolare e complesso nelle successive variazioni la base dell'ispirazione è ormai ferma la pittura moderna può mutare il corso dell'antica favola plutone messo in fuga dalla colomba non rapirà proserpina a fissare subito la giusta soluzione ideale e poetica di questa verità picasso accende con rossa vernice da pescatore il tridente sconfitto del mostro la bianca parete quella fiamma di sangue contro la forma tornita della colomba indica già la linea simbolica e reale della grande opera che ha meritato al maestro spagnolo il titolo di pittore della guerra e della pace