Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera. Oggi parliamo insieme di Ottaviano Augusto. Ottaviano Augusto nasce nel 63 a.C.
con il nome di Gaio Ottavio. Suo padre era senatore, mentre la madre era nipote di Giulio Cesare. Nel 45 a.C. Giulio Cesare però adotta.
Ottavio che aveva perso suo padre soltanto all'età di quattro anni. Come ben saprete Cesare viene assassinato durante le Idi di marzo. Il 15 marzo del 44 Giulio Cesare viene colpito con 23 coltellate.
La congiura è ordita da circa una sessantina di senatori e cappeggiata da Bruto e Cassio. Quando Cesare muore Ottaviano si trova in Grecia, ad Apollonia, e lo sta aspettando. Infatti attende il prozio per partire verso l'Oriente e raggiungere Iparti, un'antica popolazione.
Nel testamento di Cesare è menzionato per la prima volta Ottaviano, che viene scaramentato in questo modo sulla scena politica. Ma ho qui una pergamena, col segno di Cesare, trovate in casa sua, è il testamento! Svetogno nella vita di Cesare ci riporta, riferisce il suo testamento.
In quest'ultimo documento tuttavia nominò eredi i tre nipoti delle sorelle, Gai Ottavio per i tre quarti, Lucio Pinario e Quinto Pedio per il restante quarto. Come codicillo dichiarava di adottare Gai Ottavio a cui dava il proprio nome, infatti sarà Ottaviano Augusto. Prenderà anche il nome di Cesare. Disegnò molti dei suoi assassini come tutt'orri nell'eventualità che un figlio gli nascesse e decimo bruto fra gli eredi di seconda linea. Assegnò al popolo collettivamente i suoi giardini vicino al Tevere e 300 sesterzi a testa.
Quindi Cesare si dimostra anche, possiamo dire, disponibile, generoso nei confronti del popolo. Le caratteristiche di Ottaviano Augusto non fanno presagire ad un grande imperatore, erroneamente. In particolare anche lo stesso Marco Antonio, a sminuirlo, a non vederlo inizialmente come un potenziale rivale, ma poi si ricrederà.
Infatti Ottaviano Augusto è di bassa statura, gracile, minuto, debole fisicamente, spesso malato. Questo non fa pensare ad un grande imperatore, anche e soprattutto dal punto di vista... bellico.
Marco Antonio, che era il fidato luogotenente di Cesare, non si preoccupa e vuole lui proporsi come nuovo leader, abbiamo detto, in particolare anche nella stessa Orazione Funebre, che mostra proprio la volontà di Marco Antonio di sfruttare meglio le sue doti abili di oratore per convincere i suoi ascoltatori. Però Taviano non si lascia fare in realtà. Quindi Marco Antonio di fatto l'ha sottovalutato. Ottaviano raccoglie attorno a sé un piccolo esercito e si allea addirittura con il Senato e i Cesarecidi, sarà un'alleanza, quella con i Cesarecidi, soltanto iniziale, per abbattere Marco Antonio, che vede immediatamente e chiaramente come un suo rivale.
La situazione precipita quando Antonio pretende il proconsolato della Gallia Cesalpina, vedete, quindi è l'area. dell'Italia settentrionale che troviamo su questa cartina, e occupa la regione con le sue legioni. Il senato per fermarlo invia un esercito e a questo esercito si uniscono le milizie personali di Ottaviano. Antonio viene sconfitto e si ritira nella Galia Narbonense, dove conta sull'appoggio di Marco Emilio Lepido. Ricordatevi questo nome perché è importante, perché Lepido sarà il...
terzo uomo del triunvirato. Ottaviano decide allora di marciare su Roma e si fa nominare console. Infatti il suo obiettivo è quello di saldare i conti con i cesarecidi che in prima istanza aveva utilizzato semplicemente per raccogliere consenso, però la sua volontà era quella di eliminare i cesarecidi, di allontanarli dal potere.
Come vi dicevo, abbiamo quindi nel 43 a.C. il secondo triunvirato. Il primo triunvirato, che risale al 60 a.C., era stato tra Cesare, Pompeo e Crasso, che erano di fatto i padroni di Roma in quel momento. Con il secondo triunvirato abbiamo invece Ottaviano, Marco Antonio e Lepido.
C'è dunque un'unione di intenti tra Marco Antonio e Ottaviano, un'unione che si rivelerà positiva per un certo periodo di tempo. Nel 42 infatti vi è la vittoria di Filippi, Filippi si trova in Macedonia, e le legioni di Ottaviano e di Marco Antonio si uniscono e sbaragliano quelle di Bruto e di Cassio, i cesaricidi, che quindi si tolgono la vita piuttosto che cadere in mano ai nemici. Dugo Ottaviano e anche Marco Antonio riescono a regolare i conti con i cesaricidi.
I triunviri si spartiscono tre aree di influenza. Antonio governa nelle province orientali, Ottaviano in Italia e nelle province occidentali e Lepido in Africa. Questa prima divisione funzionerà per un dato periodo ma poi ci sarà un disequilibrio nel momento in cui verrà meno la potenza di Lepido.
Nel frattempo Antonio si stabilisce in Egitto e si lega sentimentalmente alla regina Cleopatra che era stata una celebre amante di Cesare. Per quanto riguarda la storia d'amore tra Marco Antonio e Cleopatra, vi consiglio questa puntata di Ulysses dedicata anche al rapporto tra Marco Antonio e la bella regina egiziana. Cleopatra è un personaggio affascinante che viene anche definito dalla antichità, dalla latinità, fatale monstrum. Con fatale monstrum noi non intendiamo un mostro fatale ma un... prodigio perché l'etimo della parola monstrum rimanda anche a questo significato, quindi una donna fatale, prodigiosa.
Marco Antonio è affascinato dalle monarchie orientali e quindi inizia ad assumere delle abitudini e dei costumi che sono lontani da quelli della tradizione romana. Dunque Ottaviano coglie la palla al balzo ovviamente per accusare Marco Antonio. Lo accusa infatti di voler trasformare i domini romani in una monarchia di stampo ellenistico che sia contrapposta alla potenza romana.
In realtà Marco Antonio viene messo in discussione da Ottaviano con una sorta di pretesto, ciò che gli dava fastidio, ciò che infastidiva Ottaviano era la potenza di Marco Antonio, non tanto le abitudini non legate al mondo e alla tradizione romana. Questo però era un pretesto per anche ottenere consensi. Nel 32 a.C. Ottaviano convince il Senato a scendere in guerra contro Cleopatra e Marco Antonio viene dichiarato nemico della patria. Lo scontro decisivo si ha nel 31 a.C.
con la battaglia di Azio. Questa è una battaglia famosissima che vede la vittoria di Ottaviano. Vi lascio qui una breve ricostruzione della battaglia di Azio per spiegare.
il confronto tra le truppe e gli alleati di Ottaviano e le truppe e gli alleati di Marco Antonio. Questa battaglia è avvenuta il 2 settembre del 31. L'anno successivo Cleopatra e Antonio si suicidano, dunque Ottaviano rimane l'unico incontrastato padrone di Roma. Il 13 gennaio del 27 a.C.
restituisce i poteri straordinari e proclama la restaurazione della Repubblica. Il suo è un gesto di propaganda per ringraziarsi il Senato. Il Senato infatti gli concede il titolo di Augustus. Il termine Augustus viene dal latino, infatti è il consacrato degli auguri.
Gli auguri erano degli indovini che interpretavano la volontà degli dèi sulla base del volo degli ocelli, ma viene anche dal verbo augeo che significa accettare. accrescere, quindi l'Augustus è colui che accresce la ricchezza. Gli altri titoli che aveva già assunto erano appunto il titolo di Cesare, per ricordare l'adozione di Giulio Cesare, è imperatore, perché è un generale vittorioso che può contare sul suo esercito, ed è anche un principe del senato, un senatore più importante rispetto agli altri senatori che poteva votare per primo.
È proprio Augusto a ripristinare questo titolo nel 28 avanti Cristo. Augusto è primum inter pares, cioè primo tra i pari. Dal 23 a.C. Augusto assume anche i poteri del tribuno della plebe. I tribuni della plebe potevano invalidare gli atti o le sentenze dei magistrati, riunire i concigli della plebe e promuovere plebisciti, quindi erano importanti.
Nel 22 inoltre celebra i ludi seculares, che erano delle celebrazioni religiose caratterizzate da sacrifici e da spettacoli teatrali. Duravano tre giorni e tre notti e Augusto proprio a ripristinarli. Possiamo dire che con l'imperatore Augusto, il primo imperatore di Roma, abbiamo la nascita del Principato, perché Augusto concentra tra le sue mani moltissimi poteri e molte cariche.
ha la facoltà di dichiarare guerra e di stipulare trattati di pace, ha la potestà tribunizia, quindi la potestà dei tribuni come dicevamo prima, è dotato del proconsolato, quindi delle funzioni di proconsole, dunque proconsole per tutte le province dell'impero e per controllare anche l'esercito, ha potere di censore e anche di edile e ha il compito di governare su Roma. compito che invece spettava ai consoli. Di fatto, dunque, i consoli perdono importanza perché Augusto ha tutti i poteri in mano.
Peraltro, lui aumenta il numero dei consoli. Aumentare il numero dei consoli implica anche ridurre il loro potere ulteriormente. Vengono eletti annualmente, prima la loro carica però durava un anno.
Con Augusto dura sei mesi, in questo modo sono eletti quattro consoli e non due. Il periodo comunque sia che vede l'impero di... Augusto è detto anche Pax Augusti, cioè Pace di Augusto, perché lui è definito il pacificatore del mondo. Chiude addirittura per due volte il Tempio di Giano, che veniva aperto nel momento in cui si iniziava una guerra. Di fatto lui riesce a reggere il potere anche grazie ad una concordia ordinum tra il senato e i cavalieri.
Egli riorganizza anche l'amministrazione sviluppando la burocrazia che è formata da funzionari di nomina imperiale, di fatto un'orda di prefetti. Prefetto dell'urbe, che controlla l'ordine pubblico. Prefetto delle acque, che tutela gli acquedotti della città. Prefetto dei vigili, si occupa della vigilanza, per esempio anche nel caso degli incendi.
Prefetto dell'annona, si occupa dei rifornimenti di grano e ne sovraintende la distribuzione. Augusto opera anche una divisione tra le province romane, le riorganizza e le divide tra province senatorie e province imperiali. Le province senatorie sono le province più antiche, vengono controllate dai proconsoli scelti dal senato.
Le province imperiali invece sono i territori conquistati di recente o vicini ai confini. Sono controllate da legati scelti personalmente da Augusto tra i senatori. Un caso a parte...
rispetto alle province romane, è l'Egitto. L'Egitto perché è un territorio strategico, infatti i suoi abbondanti raccolti servono a suamare il popolo di Roma. L'Egitto era sotto il controllo diretto di Augusto e governato da un prefetto appartenente al ceto dei cavalieri. Quindi Augusto, in modo arguto, governa con concordia e in accordo tra senato, Cavalieri, plebe ed esercito. Come tiene a bada la plebe?
Beh, Giovenale riassume perfettamente la sua tecnica. Panem et circenses, ovvero il pane e i giochi da circo. Questo è il modo per tenere a bada il popolo romano e non solo.
Inoltre egli si appoggia ad una forte propaganda, viene esaltato dai media tramite tutti i canali di comunicazione. Poesia, per esempio da Virgilio, storiografia, svetonio, Cassodione, le sue stesse resgeste, l'iconografia, quindi statue e monete che raffigurano Augusto e l'architettura monumentale. L'immagine del Princeps è anche curata da Mecenate, che è un ricco cavaliere e consigliere dell'imperatore.
Intorno a Mecenate infatti si riuniscono uomini importanti come Tito Livio, Orazio e Virgilio, Ora tutti saprete perché si dice fare il mecenate di qualcuno, perché si ricorda questo consigliere e cavaliere che aveva raccolto intorno a sé una cerchia di intellettuali e uomini illustri. Tra i monumenti più belli dedicati ad Augusto abbiamo l'Arapacis e il Mausoleo. L'impero si estende al nord della Spagna, al nord della Macedonia fino al Danubio, in Asia Minore e in Africa. In Europa Augusto conquista le regioni alpine, l'Arezia, attuale Svizzera, il Norico, l'Austria, l'Ammesia, Serbia e Bulgaria corrisponde, La Pannonia, una parte di Ungheria, Croazia e Slovenia. E si estende moltissimo.
Augusto porta i confini dell'impero fino al Danubio e al Reno. Proverà anche a raggiungere l'Elba, ma sarà sconfitto a Teutoburgo, nella selva nera in Germania. Tre legioni romane, comandate da Publio Quintilio Varo, vengono annientate nella selva di Teutoburgo da Arminio.
Nel 9 d.C. io sono stata a Calcrise, a Teutoburgo, per un seminario di storia romana durante l'università. È davvero bello poter vedere questi luoghi iconici che studiamo sui libri di storia dal vivo e anche poter ripercorrere i passi dei soldati delle tre legioni romane che sono state sconfitte.
A Oriente Roma fronteggia i parti eredi dell'antico impero persiano. Nel 20 a.C. Augusto stipulerà con loro un accordo che delimita le zone di influenza, di fatto una sorta di quieto vivere.
Augusto ottiene anche le insegne militari sottrate a Crasso nel 53 a.C. Anche questo è un gesto più di propaganda che di altro. Favorirà la creazione di regni vassalli come il Ponto e la Giudea.
Il potere, dopo Augusto, passerà a Tiberio, che sarà il primo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, a cui dedicherò un video. Vi ricordo di lasciare un mi piace a questa video-lezione e di iscrivervi al canale.