Appunti su "I Promessi Sposi" - Capitolo 14

Introduzione

Renzo parla alla folla dopo il tumulto.
- Piccolo capolavoro di oratoria popolare.
- Esprime amarezza per soprusi subiti nel suo paese.
- Interpreta la sommossa come un atto di giustizia.
Chiede al popolo di rivolgersi a Antonio Ferrer per vigilare sulle autorità.
- Propone che il popolo aiuti il gran cancelliere nell'applicazione delle gride.
Conseguenze: Renzo sarà l'unico a pagare per la giustizia, nonostante la sua innocenza.
Manzoni denuncia l'ingenuità di Renzo e mette in guardia contro la violenza dei moti di piazza.

Interazione tra Renzo, un poliziotto in incognito (Ambrogio Fusella) e l'oste.
- L'oste è inizialmente confuso sul ruolo di Renzo.
- Una volta chiaro che Renzo non è un poliziotto, inizia a recitare il gioco.
Obiettivo del poliziotto: ottenere l'identità di Renzo.
- L'oste è obbligato a registrare i dati di Renzo.
Renzo come vittima: la sua ingenuità e ubriachezza lo mettono in difficoltà.

Rivelazione nell Capitolo 15: Fusella è un bargello travestito.
- Mandato dal capitano di giustizia per arrestare i capipopolo.
Riferimento a quanto dichiarato nel Capitolo 12 riguardo all'infiltrazione di poliziotti tra la folla.

Tema ricorrente della giustizia negata nel capitolo.
- Renzo lamenta i soprusi e le angherie dei tiranni verso la povera gente.
- La legge esiste ma non viene applicata.
Scena nell'osteria: l'oste aiuta il poliziotto per evitare problemi, non per giustizia.
Il poliziotto inganna Renzo e lo giudica colpevole senza prove.
- Discorsi e possesso di pane rendono Renzo un "capo della rivolta" agli occhi del poliziotto.
- La ricerca della verità non è l'obiettivo del poliziotto, ma punire un "sedizioso".
Critica di Manzoni al meccanismo perverso della giustizia.