Oggi nel nostro percorso di avvicinamento all'esame di stato tratteremo il tema dell'alienazione. Il tema delleazione è un tema portante i filosofi dell'otto su tutti Hegel, Forv e Marx, ma è un tema che ritorna anche prepotentemente nel 9, soprattutto nella scuola ehm di Francoforte, passando ovviamente per la rivoluzione psicanalitica freudiana. Saranno questi gli autori che dunque tratteremo brevemente in questo eh percorso che ha come filo rosso, come un denominatore, appunto, il concetto di alienazione. Eh, per essere precisi, il conto di allien entra già in auge prepotentemente nella filosofia politica dell'età moderna, perché autori quali Hobs, Lock e Rousseau utilizzano il termine alienazione per quanto concerne il tema dei dei diritti e della libertà. Secondo Obs, alla nascita dello Stato, del futuro stato leiatanico, gli uomini stipolano un patto durante il quale, all'interno del quale allienano tutte le libertà al sovrano, ce le cedono al sovrano, le perdono per avere in campo un unico diritto, il diritto alla vita. Secondo Jacques Rousseau. E Loc invece questa svolta assolutistica non va perseguita questa prospettiva. Locci dice che nell'atto della fondazione dello Stato sovrano della sovranità pubblica politica collettiva, gli uomini alienano non tutti i diritti, solo un diritto, il diritto di farsi giustizia da sé, la libertà della giustizia privata, della vendetta privata e mantengono tutte le altre libertà di parola, di di proprietà privata, di associazione. Charles Cousseau invece ci dirà che durante il il patto democratico gli uomini non devono alienare assolutamente la sovranità, non devono cederla a terzium superpes, che non sia un terzius superpes che ehm si identifichi in un'assemblea popolare di cui fanno parte democrazia diretta tutti i i cittadini dati che restrizione all'epoca maschi eh una certa età un certo reddito. Però la democrazia diretta è una democrazia che vuole superare l'alienazione, appunto, della sovranità che non va ceduta, ma sempre gestita, deve sempre appartenere al cittadino. La democrazia è quella forma di governo in cui la sovranità appartiene costantemente al popolo e ai cittadini e la esercitano nelle forme previste poi dal patto, ma in questo caso è una democrazia diretta. Ma il tema dell'alienazione entra prepotentemente nella filosofia dell'otento con quel gigante, appunto, di nome Hegel. Che cos'è l'alienazione per Hegel? Ma l'enzione per Hegel è il momento in cui lo spirito, l'assoluto, l'infinito, la ragione eh si smarrisce, si appunto aliena, cioè si smarrisce, esce da sé e si aliena, oggettiva, smarrisce nel mondo, nel mondo della natura, poi nel mondo ehm del della vicenda umana, nel mondo della natura e nel mondo appunto delle delle vicende dell'uomo che appunto natura, ma natura coscienziale. Ebbene, l'alienazione è dunque un processo di stampo dialettico perché la idea, lo spirito, l'infinito si aliena, cioè esce fuori di sé e poi m tesi esce fuori di sé, antitesi e ritorna a sé sintesi per poi appunto ritornare. Dunque, l'alienazione per Hegel è un processo dialettico, è un processo metafisico perché ha a che fare con un'idea assoluta, ha un processo spirituale per questa idea è appunto spirito e razionalità ehm astratta che si concretizza e poi ritorna a sé il terzo momento arricchita proprio dal processo di alienazione. Dunque l'allienazione, lo smarrimento dell'idea che esce da sé per ritornare a sé, lo smarrimento, l'allienazione della ragione che esce da sé per tornare a sé laa funzione di appunto arricchimento di arricchimento. processo di alienazione era già presente ovviamente nella dottrina delle scienze di ficte perché perché l'io infinito si è di fatto oggettivato, si è negato e c'è una dimensione di alienazione, si è negato, cioè si è creato un'opposizione, in questo caso il non io finito e limitato per poi superarlo e ritornare all'io infinito in maniera più ricca attraverso l'attività dello strebben della tensione. del superamento appunto dell'io finito, del non io verso appunto l'io infinito. Dunque l'alienazione negli idealisti è un processo appunto spirituale, metafisico, è un processo dialettico e ha a che fare con una ragione per quanto concerne Hegel oppure per l'io infinito come volontà poi creatrice per quanto riguarda ficte che si appunto allieno, cioè si smarriscono, si perdono. diselienazione per fic e per Hegel è altrettanto un processo globale, universale, spirituale, di stampo, appunto, dialettico, ma anche metafisico e consiste, per quanto concerne Fit nel ritorno dell'io infinito a se stesso dopo appunto l'essersi negato e attraverso la conflittualità, lo sforzo, lo strebben del del dell'io finito che tende verso l'io infinito. Dunque, la missione dell'io finito è portare l'io infinito a ritornare a sé dopo essere smarrito, alienato. Per quanto concerne invece Hegel, la disalienazione e il ritorno della ragione a sé, la quale dopo essersi alienata, essersi smarrita, ritorna a sé attraverso lo spirito soggettivo, attraverso lo spirito oggettivo, attraverso eh lo spirito assoluto, attraverso le vicende dell'uomo, attraverso ehm la la le strutture politiche, attraverso la guerra, attraverso le figure politiche, artistiche geniali, eccezionali, attraverso appunto l'arte, attraverso la religione. attraverso la filosofia che ritorna a sé più ricca di quanto non fosse questa ragione quando era di fatto in sé stessa, chiusa in sé stessa. Dunque, l'allienazione, un processo metafisico spirituale ideale che porta ad una disalienazione, cioè un ritorno della ragione a sé più ricco, più fertile, più feo. Il tutto avviene appunto in maniera dialettica e è come dicevo nella scorsa video lezione sul sul tema della dialettica, l'antitesi che in questo caso è l'allienazione è indispensabile per un ritorno, dunque a sé della ragione più ricca di quanto non fosse in partenza. Dunque, la disalienazione figlia dell'alienazione, no? Se non ci fosse la negatività dell'alienazione, non ci sarebbe la disalienazione e la disazione è un processo, in questo caso arricchente, fertile, fecondo di crescita. E la storia è questo processo spirituale, dialettico, metafisico, razionale per Hegel. M per quanto concerne un anti un eghegliano, ma anche antiegheiliano, cioè un eggliano di sinistra è più quanto eggliano di quanto non sia eh antighegliano Forb, però è un egeggliano che muove una durissima critica a a Hegel. Ebbene, per quanto riguarda il processo di allien di Forba, che esso va collegato ristretto al tema religioso, al campo religioso. L'alienazione, che cos'è l'alienazione? è lo smarrimento dell'uomo eh rispetto appunto alle sue qualità, le sue le sue capacità. L'uomo le cede, le smarrisce, le aliena, le perde, le cede a chi? A Dio. E Dio è una proiezione delle proprie qualità, delle proprie paure, delle proprie aspirazioni. Proiezioni che vengono dunque psichiche, naturali, che vengono oggettivate. L'uomo si aliena, ci si sottomette a Dio, si aliena, si smarrisce. Cosa vuol dire? che ha perso qualità, ha perso aspettative, ha portato fuori di sé paure, le ha oggettivate e ha creato un Dio di qualità assolute, ottime, in cui volontà e e e necessità coincidono, libertà e necessità coincidono, volere e potere coincidono, in cui tutte le pore sono risolte e superate. dunque si è alienato a una proiezione psicologica naturale di sé stesso e si è sottomesso dunque ad esso, adesso Dio, ad essa proiezione di sé stesso. Dunque l'alienazione consiste nel inginocchiarsi di fronte agli dei, di fronte a Dio. Dio è creato dall'uomo. L'uomo crea Dio proiettando fuori di sé, parte di sé, cioè alienando se stesso. L'uomo si è subordinato a se stesso. Dunque, l'alienazione è un processo naturale religioso in cui l'uomo smarrisce se stesso, perde se stesso e si trasforma in servo di Dio, in cameriere degli dei, in uomo appunto inginocchiato di fronte a Dio. Dunque l'uomo si affiderà poi una provvidenza, un disegno divino ad una volontà divina che in realtà è nata tra le provvidenza, tra le potere divino è nato da dentro di sé. alienazione, dunque un processo di smarrimento e di perdita di natura, appunto, naturale, psicologica. ed è una mh alienazione, appunto, di natura eh eh religiosa che parte dalla paura dell'uomo di fronte alla morte, al desiderio di avere ben chiare le prospettive di vita, di superare ogni mistero eh della vita, di poter dominare gli eventi naturali e questa prospettiva, ambizione di tradurre tutto quello che sono i desideri, diciamo, in in realtà in in necessità, poiché l'uomo questo non lo può fare, si affida a Dio creandolo. Per quanto concerne Marx, invece, il conto della nazione assume una natura religiosa. Secondo Marx, ovviamente, Dio è la religione, è l'oppio dei popoli, cioè gli uomini sottomettono a delle divinità che altri uomini hanno creato, a cui essi stessi credono, per alleviare i dolori di una vita in condizioni materiali, sociali, economiche di indigenza. E ogni popolo, ogni società storicamente contestualizzata creerà divinità diverse che rispondono ad esigenze diverse e anche la classe dominante creerà divinità diverse, religioni diverse per poter legittimare lo status quo, cioè quello che è la struttura sociale economica della nostra società. Perché laazione primaria per Marz non è quella religiosa, perché laazione religiosa è figlia di un'altrazione, è quella sociale, economica che avviene all'interno della struttura che viene all'interno della base della nostra società ed è l'alienazione economica. economica che rappresentata all'interno dell'economia capitalistica da che cosa è rappresentata dalla condizione del lavoratore subordinato del proletario rispetto al padrone cioè il proprietario dei mezzi di produzione. Il capitalismo è un'economia di mezzi di produzioni privatizzati. Il capista è colui che possiede i mezzi di proprietà di produzione, colui che possiede la terra, quello della fabbrica e il lavoratore chi è? è colui che vende la propria forza lavoro e il lavoratore è colui che è diventato una merce tra le merci, il proprietario, il padrone compra una merce particolare, quella che sa produrre plusvalore, cioè un lavoro non retribuito, lavoro gratuito. Il lavoratore si aliena lungo tre lungo quattro direttrici, secondo me, si aliena rispetto al frutto del proprio lavoro che perde all'interno del ciclo produttivo. Non sono padrone di quello che ho prodotto. meno rispetto alla mia attività che diventa coercitiva, obbligatoria e ripetitiva, cioè non sono libero di lavorare, ma sono obbligato a lavorare per potermi mantenere, riprodurmi socialmente. Poi mi alieno rispetto alla mia essenza di uomo libero perché mi trasformo propente in bestia la bestialità del lavoro che ti porta diventare semi più grezz e più brutti anche in competizione tra di noi e mi allieno rispetto agli altri uomini perché c'è la sessions, divisione dell'umanità in ricchezze povere e poi in possidenti non possidente in borghesi proletare. Ovviamente l'alienazione poi presente anche la reflessione freudiana e l'alienazione il nostro smarrimento che porta chiaramente al al tema della repressione. Gli uomini si alienano, cioè sacrificano, reprimono una gran parte dei propri desideri, le proprie pulsioni. Su questa riflessione freudiana, la scuola di Francoforte, incrociando Freud e Mars cosa cosa ci dirà? che la società della tecnica, la società della modernità, cederà soprattutto poi Marcuse nelle opere eros civiltà e l'uomo a ha a una dimensione. La società della tecnica, dell'opudulenza, della razionalità fin a se stessa è una società in cui gli uomini devono alienare la propria prospettiva di essere liberi, di essere felici, ma devono sottostare al doversi riprodurre socialmente, al dover lavorare, al dover sottostare anche al mainstream, alla cultura dominante. E gli uomini si trasformano dunque in servi della tecnica, in servi della razionalità. allien se stessi come uomini liber per diventare catena di montaggio, produttori in ambito economico, in ambito sociale, in ambito culturale. Servirà dire a Marcus il grande rifiuto. disienarsi vorrà dire no ad un sistema economico sociale che ci porta a una riproduzione come merci, ci porta a riprodurci semplicemente come variabili utili all'interno di un sistema capitalistico che fonda tutto sulla ricerca del profitto e in nome di un profitto abbiamo sacrificato ogni altra nostra dimensione. Stesso vale per il borghese, vale per il proletario, tra l'altro per Marcusa, perché il proletario cosa ambisce? ad essere un piccolo borghese. ad essere un piccolo borghese, cioè ad alienare tutta una serie di altre libertà per averne quelle piccole che il sistema capitalistico ti concede giorno dopo giorno perché sono finalizzate alla riproduzione stessa del sistema capitalistico.