Care amiche e cari amici di Barba Sofia, benvenute e benvenuti al quarto appuntamento con i dieci film più niciani della storia del cinema e questa volta vi presento un vero e proprio capolavoro della storia del cinema, vi presento uno dei miei film in assoluto preferiti, oggi vi presento Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, film del 1979 film che ha vinto la palma d'oro al festival di Cannes, film che ha anche vinto due Oscar, il primo per la fotografia, il secondo per la colonna sonora. E di cosa stiamo parlando? Fotografia. Le immense distese di giungla, di giungla vietnamita, distrutte con il napalm, incendiate con il napalm, questa immagine...
devastante dell'arancione, fuoco che brucia le foreste, immagini veramente sublime nell'orrore, immagini sublimi nella drammaticità. E poi la colonna sonora, anche qua di cosa stiamo parlando, premo di un film che si apre con This is the end of the doors, che prosegue con la cavalcata delle valchirie di Wagner e che ha una colonna sonora nella colonna sonora. Cioè le pale degli elicotteri, che sembrano cavallette che ci stanno invadendo, e poi le mitragliatrici, i mortai.
Questi rumori, rumori di morte, ci accompagnano lungo tutto il film, un ronzio che c'entra nella testa e che non ci abbandona. un ronzio che ci porta alla follia, quella follia della guerra, perché questo film è un film contro la guerra, è un film contro la follia della guerra, è un film che mostra lucidamente l'orrore folle criminale della guerra. Il film racconta la storia di Willard.
un soldato che è inviato dalla CIA, dal governo americano, ad uccidere il colonnello Kurz, un colonnello valoroso che però ha disertato la guerra ed è impazzito. Ha trovato un regno folle fatto di violenza al confine tra il Vietnam e la Cambogia e Willard dovrà risalire il fiume Nung e dunque dal Vietnam recarsi ai confini. verso la Cambogia per uccidere questo colonnello. Va eliminato, va assassinato, è un folle, è pericoloso, è un cattivo esempio.
E la perdita totale del controllo di sé di un uomo, di un uomo che invece doveva far parte di un progetto ben chiaro del governo americano nella guerra contro gli sporchi Vietcong. E il film è... questo viaggio e il viaggio è ripreso dal bellissimo racconto, il romanzo breve di Conrad Cuore di Tenebra. Come i protagonisti di Cuore di Tenebra risalgono il fiume Congo alla ricerca di questo scienziato che è sparito per cercare di capire quali siano le violenze del Congo nero e scopriranno che il Cuore di Tenebra, il cuore violento, è nella Londra imperialista, così come io.
appunto i navigatori di Cuore dei Tenebre risalgono il fiume Congo per capire il perché di quella scomparsa, così Willard con dei compagni risalirà il fiume Nung per capire. Cos'è accaduto a Kurz e soprattutto per uccidere. Ma questo viaggio lungo il fiume Nung è un viaggio dentro l'America, è un viaggio dentro l'Ienna, è un viaggio dentro l'orrore della guerra, è un viaggio verso l'inferno, ma è un viaggio verso l'inferno con un biglietto di sola andata, perché non si torna indietro, perché quel tornare indietro... apparente perché torni con il ronzio, con le immagini, con il Napalm, torni a casa con la morte, con le amputazioni, con la follia, con la violenza, con gli stupri, torni a casa, se torni a casa con la morte sotto la pelle, con l'odore del Napalm sotto il naso.
Questo è un film totale sulla guerra, è il film sulla guerra del Vienna, con due attori su tutti strepitosi, Charlie Sheen che interpreta Willa e un monumento. orientale statuario orso-welsiano Marlon Brando che interpreta il colonnello Kurz. Tre aspetti niciani ho voluto evidenziare per voi. Il primo è la dicotomia Pollinio-Dionisiaco, il secondo tema niciano è quello dell'Ubermax, la volontà di potenza, e il terzo tema è l'eterno ritorno, o meglio è c'è il terzo tema, eterno ritorno. c'è l'eterno ritorno o il film è aperto sul tema del tempo?
Lo vediamo insieme tra poco. Partiamo dal primo grande tema, Nicciano, presente nel film. Il film è tutto nicciano, ma un tema dopo l'altro proviamo a sviscerarle le caratteristiche di questo film. Allora, innanzitutto, è un film nicciano perché? Perché c'è l'Apollinio e il Dionisiaco?
Chi è l'Apollinio e chi è il Dionisiaco? L'Apollinio è Willard. Willard è più che mai l'Apollinio. Willard è l'uomo razionale inviato dal governo. Willard è il ragazzo che deve compiere un omicidio, ma per la legge.
Willard è lo Stato di diritto. Willard è la bandiera americana. Willard è dunque l'ordine, la legge, il finito, è la forma, è la luce.
Chi è invece il Dionisico? È Kurz. Kurtz è la morte, l'oscurità, la disobbedienza, il disertore, il caos, la tenebra, la danza mortale, il fuoco, le fiamme. Ma l'Apollinio e il Dionisiaco si mescolano in Apocalypse Now.
L'Apollinio e il Dionisiaco si intrecciano, l'eroe e l'antieroe si toccano. A volte appunto si mescolano a tal punto che noi non capiamo più bene che sia l'eroe e l'antieroe. perché quando il colonnello kurda la penombra della sua branda esce, questo Marlon Brando titanico, prometeico, la fronte illuminata dal fuoco, un po'di sudore, calore che scende lungo questa fronte ampia, quando appoggia come fosse appunto Atlante, la divinità, la sua testa sulla mano e parla noi rimaniamo affascinati dal colonnello kurda, dunque dal male, il male che ci attacca.
attrae, la follia che ci guida, il colonnello Kurz ha creato uno stato suo, una comunità di uomini nuovi, lui è un dio nuovo che si è eretto a guida di questa comunità che ha abbandonato le logiche della guerra per dare vita alla sua follia, al suo disegno di mondo, noi siamo affascinati. Perché quando il Curus parla dell'America, dell'epocrisia americana, di questi ragazzi che vanno a bombardare da migliaia di chilometri d'altezza o da alcuni chilometri d'altezza, da migliaia di metri d'altezza, da 3, 4, 5 chilometri d'altezza, da un chilometro d'altezza e bombardano con gli aerei, con gli elicotteri, questi americani sono vigliacchi, non combattono quella guerra realmente di dentro, bombardano dall'alto e hanno poi paura. Io, dice Marlon Brando, potessi guidare un esercito con questi miei uomini qua valorosi che nella comunità...
nella giungla, sono disposti a fare di tutto per me, io conquisterei quasi il mondo, questi sono uomini valorosi, che non piangono per il dolore, non piangono se perdono un braccio, non piangono se perdono una gamba, ma sono disposti a tutto, dunque sono degli oltre uomini nascenti, questo è. Secondo tema, l'Ubermensch, è evidente il tema dell'Ubermensch dentro, ovviamente Apocalypse Now, perché il colonnello Kurt, valoroso colonnello che stava per diventare generale, ma che mi impazzisce. o forse vede la verità dove gli altri non la vedono ebbene è il nuovo Dio è colui che ha ucciso Dio ha ucciso l'America, ha ucciso la guerra ha ucciso gli ufficiali, ha ucciso gli ordini e si è proposto come nuova divinità come forgiatore del mondo, plasmatore del mondo è un demiurgo, è un titano è al di là del bene e del male ed è volontà di potenza volontà di potenza, non ha paura della morte, non ha paura del pericolo ed è un titano, un dio nuovo che vuole produrre al via del bene e del male un nuovo mondo, un mondo di follia perché è un re di violenza, di morte, lui decide la vita e la morte dei suoi collaboratori ma che sono sudditi, che lo venerano, che sono i suoi militanti, i suoi combattenti, sono le sue braccia, i suoi occhi, tutto farebbero per lui.
lui dunque ha trovato un ruolo del terrore che però è un terrore contro l'ipocrisia borghese di quella guerra ormai assurda, alla follia della guerra c'è la vera follia di questo dio, di questo colonnello curto appunto al di là del bene e del male che si fa volontà di potenza, lui è amorale, è avaloriale rispetto ai valori della tradizione. Si è dunque elevato al dia del bene e del male e non ha paura dell'abisso, non ha paura del napano, non ha paura della giungla, non ha paura del freddo, non ha paura del caldo, non ha paura della solitudine e anzi è andato incontro a una solitudine folle e la domina. Questo è il colonnello. C'è un altro piccolo oltre uomo all'interno del film ed è ovviamente William Bill Kilgore, cioè il colonnello Kilgore interpretato da Robert Duvall, sublime, veramente fantastico, lungo la risalita del fiume Nun verso l'orrore del regno del colonnello Kurtz, Wheeler si imbatte a... appunto nello sprezzante, nel volgare, nel cinico, nell'oltreuomo Robert Duvall, appunto il colonnello William Belkin Gore, colui che vuole fare surf mentre esplodono bombe al Napalm.
mentre arrivano gli elicotteri al ritmo della cavalcata delle Valkirie, mentre c'è il rumore che avvolge lo spettatore, mentre il rumore si fa assordante, lui ordina i suoi uomini di fare surf con lui, e lui surfeggia, surfeggia tra i colpi di mitragliatrice, tra i colpi di mortaio, tra i colpi appunto delle bombe, tra il napalm, tra gli elicotteri, lui surfeggia, fa surf, spreta del pericolo, ecco, Eccolo oltre uomo che va al di là del limite, si sposta al di là del limite non riconoscendo in un certo punto il limite, qua pronuncerà quella che è una delle battute più famose della storia del cinema, addirittura inserita nelle prime dieci battute della storia del cinema americano. Mi piace l'odore del napalm di mattina. Una volta una collina la bombardammo per 12 ore, finita l'azione andai lì sopra, non ci trovamo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet, ma quell'odore, si sentiva quell'odore di benzina tutta la collina, odorava di vittoria.
Un personaggio veramente urtante di un fascino del male, o meglio, di un fascino che va al di là del bene e del male, quando sprezzante butta. le carte sui cadaveri, due, tre, quattro valgono poco questi cadaveri e dunque butta su di essi delle carte dal basso valore, eccolo lei ancora una volta l'uomo che tenta di farsi oltre uomo nella violenza, nella amoralità, questo film è un film sublime, il film che va dentro le paure dell'America, dentro gli errori dell'America, che smasca l'ipocrisia dell'America, che mette te anudo l'orrore della guerra, di tutte le guerre, di tutte le guerre, questo è un film metafora di tutte le guerre perché la guerra è il fiume Nun che percorriamo che ti porta alla follia, si è folli quando si parte, si è folli quando si arriva, ma quella follia ancora più folle ti ribadisce l'orrore e l'ipocrisia di tutta la guerra. Eterno ritorno, c'è o non c'è? Will riuscirà ad uccidere. In un montaggio fantastico e analogico...
veramente degno del grande cinema americano, mentre gli indigeni guidati da Marlon Brando massacrano a colpi di macete una vacca, va bene, Willard ucciderà Marlon Brando, un colpo alla vacca, un colpo a Marlon Brando, un colpo alla vacca, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, un colpo a Marlon Brando, ci porta a far vedere Willard che uccide Dio. Willard ce la fa, uccide il nuovo Dio. Per travutarsi in un Dio, Eterno Ritorno si mette a guida?
No. Uccide, si fa Dio forse, ma non rimane. Se fosse rimasto lì, l'Eterno Ritorno ciclicamente è partito per uccidere, ma come il predecessore rimane. Perché prima di lui il governo aveva chiamato qualcuno per uccidere Kurz, ma questo qualcuno si era fermato.
Perché? Perché era troppo. poco carismatico perché il dionisiaco la danza la morte la aveva tratto l'uomo di prima invece questo altro Willard nonostante sia stato tentato perché Kurt lo ha coinvolto perché Kurt per una volta ha potuto ucciderlo per la seconda volta ha potuto ucciderlo, per più volte Kurt gli ha fatto capire che può ucciderlo quando vuole Kurt ha capito che lui è arrivato, che Willard è arrivato per ucciderlo può ucciderlo ma non l'uccide lo sfida anche su questo compi, vediamo se sei veramente un super uomo e Willard compie l'azione di uccidere il nuovo Dio...
Ma non rimane lì. Dunque il film è circolare oppure no? Al vecchio Dio c'è un nuovo Dio?
Così sempre sarà? E così avanzerà l'umanità smascherandone le ipocrisie? A poco è il snaro. È un film niciano dall'inizio alla fine. C'è l'Apollino, c'è il Dionisiaco, c'è ovviamente Luberman, c'è la volontà di potenza, c'è il prospettivismo, c'è il farsi chiaramente divinità, c'è il guardare l'abisso degli occhi, c'è il camminare costantemente sulla...
fule, tesa sopra l'abisso, la vita come una lama di rasoio e gli uomini... di Raumar Lombrando Kurz, coraggiosi, forti come sono questi indigeni, camminano su questa lama di rasoio senza provare dolore, perché hanno il coraggio, hanno il fuoco interiore, perché hanno appunto questa dimensione dionisiaca che li porta ad accettare il destino, dominando pertanto il destino. Quarto film niciano, Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, 1979.