Transcript for:
La Commedia di Plauto: Anfitrione

Mi riconoscete? Allora, mi riconoscete? A nessuno rispondo.

Ma sì, sì che mi riconoscete, perché io sono sempre nei vostri pensieri. Perché io sono il protettore degli affari, dei commerci, dei guadagni, leciti ed illeciti. Sono un dio. Non lasciatevi ingannare dalle mie apparenze. Il mio nome è Mercurio e vengo per ordine di Giove.

Ah, dimenticavo, sono anche il protettore dei lab. C'è qualche ladro tra di voi? Su, su, non siate timidi!

Su, avreste la mia protezione! I ladri alzino la mano, su! Ladri, mani in alto! Qualcuno è pieno?

Insomma, insomma, vabbè, non vi avverto. Mio padre, Giove, non vuole che in teatro ci siano applausi a comando. Gli attori devono meritarselo il successo!

Come i politici! Bene, bene, avete capito la lezione. Bravi, bravi, mi avete colto di sorpresa.

Come i politici. E forse quelli ci sono. Politici!

A perché si mettono in prima fila in genere? Vediamo. Qualche faccia da politico.

Voi volete farmi credere che non ci siano nemmeno i politici? Né ladri né politici in teatro? Beh, è strano, eh.

Sarebbe la prima volta che succede. Vabbè, comunque, io non insisto. Affari vostri. Dunque, torniamo a noi. Perché Giove si preoccupa degli attori, vi chiederete?

Ma è semplice. Perché Giove in questa commedia fa l'attore e per la prima volta reciterà da comico ed io con lui. Per questo abbiamo costruito una scena adeguata ad un grande attore come lui.

Entri noi macchinisti! Seguitemi uomini, carpentieri, faglioni, generici, con farse, con me! No, quella no, è per il milles gloriosus.

Il milles? una compagnia povera scusate un po'confusa anche d'altra parte sono mortali e farò io la scena che si è andata a compa... Prendo sotto i vostri occhi, gentile pubblico, per la scena ideale per un autore come Plauto, anche se in effetti lui preferiva l'estate all'inverno, un po'come le cicale. Dunque, siamo... Dicevo, siamo a Tebe.

In quella casa abita Anfitrione, nato ad Argo da padre Argivo. Sua moglie è Alcmena, figlia di Elettrione. In questo momento il nostro Anfitrione è al comando dell'esercito, perché il popolo tebano è in guerra contro i feroci Teleboi.

Prima di partire per la guerra però, l'anfitrione ha pensato bene di mettere incinta sua moglie Alcmena. Ora, io credo che voi sappiate già quanto mio padre Giove sia focoso, ecco, in amore. E così ha iniziato ad amare Alcmena, all'insaputa del marito naturalmente, che ha fatto il furbo.

Ha preso le sembianze di lui, ha posseduto il corpo di lei e l'ha rimessa incinta. E adesso Alcmena è incinta di lui. di entrambi, del sommo Giove e del buon anfitrione.

Anche adesso mio padre, vestito e truccato, e lì dentro, a letto con lei, e per concedersi ancor più piacere con la donna che ama, ancor più lunga arrendita. la notte notte, notte amica mia non stancarti di ricamare il buio di stelle filanti. Sì, alleata e complice, e con le tue dita azzurre, tieni lontana l'alba indiscreta.

Insomma, più a lungo duri tu, più a lungo dura lui Non mi sembra di vederlo adesso, Giove Eh, grazie, troppo buono, grazie Mi sembra di vederlo adesso. Giove, mio padre, abbracciato ad Alcmena, le racconta quello che è successo laggiù in guerra, di come ha sbaragliato i nemici. Lei crede sia suo marito e invece se ne sta con l'amante.

Quanto a me! Ho preso l'aspetto dello schiavo Sosia, partito di qui per la guerra assieme ad Anfitrione. Il bello è che oggi stesso Anfitrione tornerà dalla guerra e con lui naturalmente tornerà il suo schiavo.

E lo li esso lo sia, lo schiavo di anfitrione. Giunge ora dal porto, appena arriva lo caccio di casa e sarà curioso per voi vedere recitare insieme uomini e dei nello stesso teatro, ma ad un altro. adesso.

Chi è di scena? Un cavallo, un cavallo, datemi un cavallo, sono disposto a tutto pur di avere un cavallo, il mio regno per un cavallo. Ah no, quello è un altro spettacolo, però il concetto è giusto, il concetto è giusto, il mio padrone va a cavallo e io no, gli schiavi vanno a piedi, io vado a piedi quindi sono uno schiavo. Sillogismo Il mio padrone è anfitrione da ordini Ordina sempre E io devo obbedire Adesso per esempio Io sono appena tornato dalla guerra Sono stato anche ferito Sono un reduce Dammi un po'di riposo Ma che?

Ma che? Subito mi manda a visare Sua moglie alchemena del suo ritorno E per giunta Mi manda in giro di notte La notte è pericolosa E'tanto bello il giorno Ma che ci vuoi fare? Quando uno nasce schiavo Schiavo rimane Chi l'avrebbe mai detto? Chi l'avrebbe mai detto?

detto che saremmo ritornati a casa sani e salvi, invece è andata proprio così, le nostre legioni tornano a casa vittoriose dopo aver sconfitto quella città che tanti lutti addusse al popolo tebano, citazione, ho fatto studi classici, le nostre legioni hanno vinto e questo grazie al coraggio dei nostri soldati, al valore del nostro signore anfitrione e soprattutto grazie a me che non ho mai intralciato la battaglia nascosto come ero nel miglior città. spuglio della zona, migliore si fa per dire, era pieno di buche, di sassi, di ortiche, è lì che ho preso la storta, cioè volevo dire è lì che sono rimasto ferito gravemente. Bene, adesso devo trovare le parole adatte per raccontare le mie vicende guerresche ad Alcmena, la mia padrona. Facciamo conto che Alcmena sia seduta giù nella cavea, intenta tessere la sua tela. Ah no, quello è Penelope.

Intanto io confondo l'epos. Alcmena, Alcmena carissima, ecco qua il tuo fedele schiavo Sosia che ritorna dalla guerra. Dunque, noi eravamo lì sul campo di battaglia, che subito Anfitrione, il mio signore, manda gli ambasciatori dai Televoi, i nostri nemici, no? per cercare di fare la pace e che fanno i teleboi?

scacciano gli ambasciatori è la guerra è la guerra i teleboi guidati dal loro re i teleboi guidati dal loro re questo re c'ha un nome tremendo insomma i teleboi guidati dal loro re schierano l'esercito e anche Alfitrione schiera il nostro di eserciti secondo l'antica consueta tattica la cavalleria a sinistra la fanteria al centro io nel cespuglio squillano le trombe la terra risuona I teleboi cominciano a urlare come i pazzi. Allora volete la guerra? Allora volete la guerra?

E guerra sia. Teste mozzate, gole sfondate, cistifelle, pancreas, fegati spappolati, denti rotti, capelli infiammati e sangue. Sangue, sangue dappertutto.

Sangue rosso, come il vino rosso buono. A questo punto l'anfitrione ordina l'attacco. Qua avanti! Sì, ordina alla cavalleria di avanzare da sinistra, alla fanteria dal centro e ordina a me di restare impavido alla guardia.

via del cespuglio. Ed io fedele alla consegna non mi muovo. E questo è vero, ce l'ho anch'io. I nemici fungono, fungono a gambe levate e Anfitrione in persona con la sua spada lucente taglia in due parti il Repter, taglia in due parti il Repter.

Questo re c'ha un nome, insomma praticamente di un re ne fa due. Il giorno dopo Anfitrione riceve in dono, quale premio per il suo valore, la coppa d'oro nella quale era solito fare le sue libagioni. Il re ha un nome, poi dice che uno perde le guerre, ma per forza cambiati nome, no? Prendi un nome più facile, più popolare, che ti posso dire? Dario, Dario va benissimo per un re.

Re Dario, senti come suona bene, non so, Re Ciro, Ciro, anche Pino. Pino è perfetto per un re. Re Pino, Re Pino suona bene, chi c'era?

C'era Re Pino, e vedi come subito, no? Re Pino, beh ormai è tardi, anche se si chiamava Pino, a questo punto sarebbe stato due pini. una pinetina sarebbe diventata ti è piaciuta la mia storia Alcmena? ti è piaciuta?

allora di qualcosa ho fatto una fatica ho fatto una fatica un po'che strano prodigio che strano prodigio le sette stelle dell'orsa non si muovono da nessuna parte nel cielo la luna non si sposta da quando è sorta orione, le pleiadi la stella della notte non tramontano continuando di questo passo non farà mai giù giorno. Continua, buon notte, non lasciare che alveggi, a seconda mio padre Giove, lui te ne sarà grato. Credo di non aver mai visto una notte così lunga in tutta la mia vita, ah sì, una volta sì, una volta quando ero in prigionia, mi tennero appeso per i pollici per tutta la notte, non finiva mai quella notte lì, ma era più breve di questa, ieri sera il sole deve aver bevuto un po'troppo, ogni tanto il sole si ubriaca, lui comincia a bere dalla mattina, è già caldo. secondo lui il sole beve vino eccoli i mortali ma vieni, vieni, vedrai che accoglienza ti preparo ma chi è quell'uomo davanti alla porta di casa mia a quest'ora di notte? non mi piace già se la fa sotto che brutta faccia che ha questo come niente mi vuol derubare questo mi vuole ammazzare mi vuole disossare mi vuole scorticare ma io non ho paura ci sarà un cespuglio da qualche parte?

un cespuglio anche piccolo? un cespuglietto? figuriamoci se a te ci sono i cespugli A te Belverde ormai è sparito, costruiscono a te, costruiscono, meglio così, perché se mi nascondo non posso eseguire gli ordini del mio padrone, adesso io lo affronto, lo affronto alla mia maniera, ostentando sicurezza, adesso ostento e lo affronto, lo affronto e ostento, eccomi qua che ostento e affronto. Ma che succede?

Sono davanti a uno specchio! Non è possibile! I specchi non parlano! Che ci fai davanti a questa casa? Che ci fai tu piuttosto?

Il re Creonte mette sempre delle sentinelle notturne. Ah, beh certo, adesso capisco. Il re Creonte sapendo che noi eravamo a compagni...

All'estero ha pensato bene di mettere davanti a casa mia una sentinella in tutto e per tutto uguale a me Lui lo sa bene che io incuto terrore col mio fisico nei malintenzionati Bene, bene cara sentinella, va pure dal recreante e digli che anfitrione è ritornato a casa con tutti i suoi famigli Ah, sarebbe questa La tua casa? E dimmi, dimmi, chi è il tuo padrone? Ma te l'ho appena detto, sei distratta come se direi la...

Il mio padrone è anfitrione, il comandante dell'esercito Tebano, colui che ha sposato Alcmella. E qual è il tuo nome? Il mio nome?

I Tebani... chiamano Sosia, figlio del padre Davo, Magna Grecia, Italia Meridionale. Anche mio padre si chiama Davo, Magna Grecia, Italia Meridionale.

Non è possibile, cara sentinella, mio padre ha fatto un figlio suo. Infatti, sono io suo figlio. C'è un equivoco Io sono sosia Ah, tu dici di essere sosia Ma certo Io sono sosia Aiuto, sono morto Morto e poco E che c'è più che morto?

Stramorto Aiuto, cittadini di Tepe E griti anche Perché sei venuto? Sono venuto per farmi picchiare da te Ci tenevo Chi è il tuo padrone? Il mio padrone è quello che vuoi E qual è il tuo nome adesso? Il mio nome è il mio nome Io non ce l'ho il nome, non ce l'ho Sai come mi chiamano a me? Ehi!

Ma... Ma... Non dicevi di essere sosia, di anfitrione No, hai capito male Io dicevo di essere...

Socio, non sosia, socio di anfitrione Abbiamo una piccola impresa, trasporti, guerre Ma sapevo bene che da noi non c'è nessuno schiavo sosia Se non io Ma certamente Ti sei perso il cervello E ogni tanto mi cago Sono io quel sosia che prima dicevi di essere, vero? Non c'è dubbio Ma vuoi parlare? Posso?

Ah, di qualcosa Guarda che parlo, eh Parla Sto per parlare Va bene Eccomi qua che parlo Sono io, sosia, lo schiavo di anfitrione Ma tu sei pazzo Forse arrivando stanotte dal porto per piano La nostra nave non è forse quella alla mia casa Non mi ha mandato qui il mio padrone E dunque io sono sosia e entro in casa mia Ma come? casa tua. Casa mia!

Quello che hai appena detto è falso, perché io sono sosia di anfitrione. E davvero la nostra nave è giunta questa notte dal porto persiano. Noi abbiamo espugnato la città dei Televoli e combattendo con valore abbiamo avuto ragione del loro esercito.

E anfitrione in persona è riuscito ad abbattere in battaglia il Repte... il Repte... Lascia perdere, quei re lì non si può dire.

Certo, è incredibile. Quest'uomo mi assomiglia in tutto e per tutto e sa esattamente ciò che è accaduto in guerra. Adesso lo metto alla droga. Se tu sei sosia, come dici di essere? Qual è il dono che Anfitrione ha ricevuto in premio dei Teneboi?

La coppa d'oro con la quale il re soleva fare le sue libagioni. E dov'è ora questa coppa? In un cofanetto, sigillato con il sigillo di Anfitrione. E qual è il sigillo?

Il sole nascente con la quadriga. Le ha indovinate tutte. E peggio dell'indovino Tiresia. Ma certo lui non può sapere quello che io ho fatto da solo, senza testimoni. Adesso lo prendo in castagna.

Giovanotto. Sì? Giovanotto, se tu sei sosia... Come dici di essere? Quando hai lasciato il cespuglio e sei entrato nella tenda, che cosa hai fatto?

Se me lo dici mi arrendo. Dunque, nella tenda c'era una botte di vino. Io ne ho riempito una bottiglia e me la sono scolata fino in fondo.

Vino puro, purissimo, buono. Beh, bravissimo, bravissimo. Allora, ti sei persuaso che non sei Sose?

Tu dici che io non lo sono? Ma se non sono sosia, chi sono io? Quando io non vorrò più essere sosia, sarai sosia te. Ma adesso, siccome lo sono io, vai via di qui, uomo senza nome!

Ehi! Hai visto? Uomo senza nome! Certo è stupefacente, quest'uomo è uguale a me e sa esattamente quello che io ho fatto in guerra, prima della guerra, dopo la guerra, è incredibile, incredibile! Io non sono diventato pazzo, non ho perso il senno, conosco la mia casa, conosco il mio padrone E dunque, dunque non gli do retta, è dentro in casa Dove vai ancora?

Non posso forse riferire alla mia padrona ciò che mi ha ordinato il mio padrone? Ah, la tua padrona, sì alla mia no. O dei mortali, o dei mortali dove ho incontrato la mia fine, dove mi sono trasformato, dove ho perso la mia identità o forse, forse mi sono lasciato laggiù sul campo di battaglia e mi sono dimenticato.

È stupefacente, mi capita da vivo quello che non mi faranno mai dopo morto, il mio doppio come ai funerali dei ricchi. andare al corto e avvisare Anfitrione di quello che succede. E se anche lui, se anche Anfitrione il mio padrone non mi riconoscesse più?

E però, e però questa potrebbe essere buona cosa, è certo, perché se anche Anfitrione non mi riconosce io oggi stesso potrei radermi il capo e mettere il berretto dei liberti, è certo, perché se non sono più io, se non sono più sosia, non sono più schiavo, non sono più... Sono più io, non sono più schiavo, non sono più io, non sono più schiavo! Conterà che a cacciarlo dalla porta di casa sua è stato lo schiavo sosia.

Io riempirò di confusione e pazia quei due. E tutta la casa di anfitrione. Almeno finché mio padre non si sarà saziato di Alcmena, la donna che ama. A proposito di Alcmena, prima non ve l'ho detto, mi è sfuggito. Partorirà proprio oggi.

E partorirà... La notte è strana. Albeggia. Ah! Chi è?

Ehi, sono io! Mercurio, quante volte te lo devo dire? Non si entra in cena così! Così, all'improvviso, da dietro, non si entra! Chi te l'ha insegnato?

Vieni qua! Comunque, quando dirò la battuta, stai attento! Prima che faccia chiaro.

Prima che faccia chiaro. Ripeti, ripeti. Prima che faccia chiaro. No, meglio, ripeti meglio. Prima che faccia chiaro.

Non diventerai mai un bravo attore. Tu portami questo colore. cofanetto, mi raccomando, prima che faccia chiaro, prima che faccia chiaro.

Addio, Alcmena! Vada alla casa come sempre e riguardati i tuoi mesi sono oramai alla fine Senti, senti, senti quanti calcetti, quanti calcetti, che confusione! Io devo per forza andarmene di qua e nostro figlio nascerà in mia assenza, sappia che io lo amo fin da adesso. Che sarà mai questo impegno tanto importante per cui deve andare via da casa così all'improvviso? Per pollucere, non certo perché io sia stanco di te o della casa, ma quando il comandante in capo è lontano dall'esercito...

L'esercito fa il comodo su, e non il proprio aderevo. Bravo, attore, bravo. Si vede che è mio padre.

E osservate come saprà dire la donna, osservate. Io vorrei sapere quanto ti interessa tua moglie. Quale tu? Sì.

Tu mi chiedi qual è tuo? Io ti dirò qual è tuo. Non c'è nessuna donna che io amo come te. Ti basta?

Se Giunone lassù ti vedesse. Ma che ne dice Sosio? Niente, Sosio non dice niente, non dirà niente, non dirà più niente, altrimenti gli carreranno tutti i denti.

Nessuna donna che ami come me. No, no, no. E allora dimostra. Sì. Non dirmelo Sei arrivato ieri a mezzanotte Non hai neanche fatto in tempo A scaldare la tua parte di letto Che già te ne vai Ti sembra bello?

Ma l'ho scaldato tutto il letto su Ma come ti permetti brutto Che ho fuori tutto il letto, mezzo letto Ma dai un po'più Mi strappo le aluze Tornando a quello che stavo dicendo Stavo dicendo Moglie mia Moglie mia, moglie mia Non è giusto che tu sia in colera con me E io ho abbandonato l'esercito alla chetichella dove? alla chetichella io per te ho sottratto tempo ai miei doveri perché tu fossi la prima a sapere ed io il primo a raccontarti come ho retto le sorti della patria se non ti amassi l'ho presa alta l'ho presa alta l'ho presa se non ti amassi sopra ogni cosa non l'avrei fatto Vedi come va meglio. Va meglio, va meglio.

Ora, perché l'esercito non se ne accorga? Devo raggiungerlo là. Alla chetichella. Dove? Alla chetichella.

Ah, certo. Perché le malelingue potrebbero insinuare che io anteposto mia moglie ai doveri dello Stato. E la tua moglie? fai piangere tua moglie con la tua partenza. No, non sciuparti gli occhi, asciuga le lacrime, Alcmena.

Tornerò subito. Subito? Anche subito è tardi.

Per me è molto duro lasciarti qui e andarmene. Lo vedo, nella stessa notte in cui sei arrivato te ne vai. Che bella nottata. Eh sì, eh.

Il tempo stringe. L'ora è fuggita. Tempo!

Pus fugit! Eh sì. Voglio lasciare la città prima che faccia chiaro. Meglio sì. Certo.

Voglio lasciare la città prima che faccia chiaro! Va bene, sì. Sì.

Voglio lasciare la città! Prima che faccia chiaro, ho capito! Lui no! Ecco il dono per te, Alcomena! Il dono per te, la coppa!

La coppa che mi fu donata laggiù come premio per il mio valore! La coppa! Nella quale livava il famoso Rep... Il famoso Rep... Il famoso Rep...

Insomma un uomo tremendo, un uomo spaventoso che ho dovuto uccidere di mia mano Questa coppa io la dono a te Alcamena Beh Beh Beh Beh, un dono veramente degno di chi lo fa? Ma tutta! Di piuttosto un dono... Di piuttosto un dono veramente degno di chi lo riceve?

Ah, l'amore! Ah, l'amore! Ah, l'amore!

Ah, l'amore! L'amore! Lascio! Alcabena?

Sì? Vuoi altro? Che tu ami colei che ti ama, anche quando sarei lontana.

Mmm! Generale Anfitrione! Pione! Andiamo, dai! Avviati che io vengo subito!

Alcmena! Sì? Vuoi altro?

Ancora una cosa! Che ritorni presto! Alcmena! Sì? Vuoi altro?

Ancora una cosa! Che ritorni presto! Alcmena!

Non vuole altro! Oh notte, che attendevi! Ora ti lascio andare, il posto ceder devi al giorno che compare, con la sua luce chiara, col suo dolce splendor, l'alma e Montalvis chiara, rallegra il loro cuore. E tu, o meridiana, rimani giudiziosa, intesserò la trama di questa luce ascosa, al giorno riderò le ore che ho rubato, buon giudice sarò, re il torto, e riparato.

Rubar dovevo l'ore, me l'ha dettato amore. Va, sorga il giorno dalla notte. Sei stanca piccola mia.

Vieni, vieni, vieni. Ti porto a dormire. Buonanotte, notte! Largo, fate largo! Arriva il generale Ampitrione!

Imbofante un po'd'entusiasmo! Largo, fate largo! Arriva il generale Ampitrione!

Largo! vincitore dei teleboi protettore di Tepe padronissimo di tutti i servi di tutti i servi, due siamo io e te tutti i servi dai tu, vienmi dietro lo sai che cosa penso di te? qualunque cosa tu pensi io te ne sarò grato Che sei proprio una grandissima canaglia, hai vinto il che? Perché mi viene a raccontare una storia che non può accadere, né ieri, né oggi e né domani Ecco fai come al solito e non credi mai a quello che ti dico Ah sì?

E allora io adesso spudorato ti strappo questa lingua spudorata Io sono tuo, sono tuo, puoi farmi quello che vuoi, ma non puoi impedirmi di raccontarti quello che è successo qui oggi Ma razza di canaglia, hai il coraggio di venirmi a raccontare che in questo momento tu saresti in casa? Tu che sei qui? Ma tu non si faccia la schiaffi prenderti gioco di me e del tuo padrone Osi affermare quello che nessun uomo ha mai visto prima d'ora E che non può accadere Che nello stesso momento la stessa persona sia in due luoghi diversi Certo, è proprio come ti dico Ma che giove ti mandi un colpo Oh padrone, padrone, che male ho meritato nei tuoi confronti E me lo chiedi pure spudorato, tu che ancora adesso continui a prendermi per le braghe Ma io non mento, non mento, dico la verità Io sono ubicuo No, tu sei ubriaco Sì, tu, tu, dove... Ma non ho bevuto, non ho bevuto Te l'ho detto dieci volte, anfitrione Io sono in quella casa Ma sono anche qua davanti a te, lo stesso sosia Senti, bravo, allontanati da me E sei appestato, io credevo che fosse il cavallo Invece ho...

No, il cavallo in confronto a me profuma Il fatto è, anfitrione, che ho un po'di tempo che non mangio E quindi, e quindi ho fame Hai fame? Sì Ma adesso ti sistemo io come ti merito tirazzo di canaglia, starai meno bene, anzi molto male. Seguimi, dai, tu che prendi in giro il tuo padrone con parole da pazza.

Forza, seguiamo, non c'è nessuno qua, ipofante, ipofante, giusto te cercavo, lo sai cosa penso io di te? Qualunque cosa tu pensi, rimettene sono grato. Io penso che tu sia una grandissima canaglia. E risponde, risponde, oggi la servitù è diventata un problema.

No, tu sei un problema, tu che dopo aver trascurato di eseguire i I miei ordini adesso vieno a raccontarmi storie assurde che non possono accadere OIA! Eh ma oggi farei in modo che queste frottole ricadano sulla tua schiena Lo sai qual è il più sfortunato degli schiavi? No Quello che racconta la verità al padrone non viene creduto E tu lo sai qual è il più sfortunato dei padroni?

No anzi mi incuriosisce Io che ho te come schiavo Ma com'è possibile maledizione? Ragiona un po'con me Che in questo momento tu sia qui e in casa Voglio che me lo spieghi Lo so, lo so, sembra strano anche a me Anch'io non ci... credevo finché quell'io là non mi ha raccontato per filo e per segno ciò che è accaduto in guerra siamo uguali ti dico uguali due gocce d'acqua non si somigliano tanto quanto quell'io la somiglia a quest'io qua e allora io stavo già davanti a casa molto prima di esserci arrivato quest'uomo è malato gli è stata lanciata non so quale malietta una mano maletta la mano l'ho presa ma non era una malietta era un cazzotto ah si e chi ti ha picchiato io cioè lui e quindi io mi sono picchiato da solo mi sono massacrato di botte senti Sosia stai attento a rispondere soltanto a quello che ti chiedo prima di tutto questo io qua cioè là e poi anche qua è un tuo schiavo no no no tu basti avanzi e poi in vita mia non ho avuto altri schiavi di nome Sosia se non te purtroppo la mia infanzia la mia vita la mia triste non fare così non piangere non fare così anzi ti prego in quella casa c'è un altro schiavo di nome Sosia come me che ci posso fare? vuol dire che il tuo Sosia è diventato gemello sento che quello che mi racconti è proprio strano di un po'ma mia moglie l'hai vista? no, non mi è stato permesso da me, cioè da lui quindi da lui me ma questo lui me cioè no, lui te ma insomma chi è?

ma sono io ma mia moglie E sì che hai fatto studi regolari, possibile che non capisci? Ma com'è possibile capirci qualche cosa, maledizione? Tutto è stupidaggio. E aspetta e vedrai? Sì, io aspetto e vedrò, ma tu intanto seguimi e controlla che abbiano scaricato tutto dalla nave.

Servo vostro, lustrissimo. Ma come parli? Un domani lo scoprirai A proposito, anfitrione, c'è una cosa che devo dirti Ti ricordi quel vino?

Quel vino che stava nella tua tenda? Eh, quello che mi hanno rubato! Esatto, non l'ho bevuto io, no, l'ha bevuto lui E quindi anch'io Insomma l'abbiamo bevuto tutti e due Ma io vi ammazzo a tutti e due A te e a lui Lo vedi che finalmente hai capito che siamo due Tu sei intelligente Il fatto è che non ti applichi Benedetto, sei intelligente ma non ti applichi Ma vai bambino Ma vai bambino Buono Due soli.

L'anfitrione dovrebbe essere con te. Un padrone, due servitori. Sempre meglio che due padroni e un servitore solo. Imposante! Begno subito!

Lo capio. Tre servitori. Sei melancolica, mia padrona. Hai composto nuovi versi?

Oh sì, Brom. Ascolta. È un non nulla, il piacere della vita, a fronte delle pene quotidiane. Quello fugge e discorre tra le dita.

Queste tenaci sono quel che rimane. Amor che nulla amato a mar perdona. Disso la vetta della torre antica, passero solitario la campagna cantando.

Vai! Sparse le trecce morbide. sull'affannoso vento oh cavallina, cavallina storna che portavi con lui che non ritorna bello ma che bei versi ah ma ricordatevi eh alfettrione ha vinto i nemici ed è ritornato in patria coperto di gloria e questo almeno mi rende felice e mi conforta stia pur lontano purché torni a casa carico di gloria sopporterò, sopporterò fino in fondo la sua assenza se solo mi sia data questa ricompensa che la fama di mio marito vincitore in guerra rifulga.

Questo sarà per me abbastanza. Il valore è il miglior premio. Il valore di certo supera ogni altro bene, protegge e conserva la libertà. Va, vitrione, vai per la tua strada. Io me ne starò qui, sola.

Amator fingi potest, amans vere amat. L'amante riesce a fingere, l'innamorato ama veramente. Largo!

Vaterano! ahahahah credo proprio che oggi giungerò a casa molto desiderato da mia moglie che mi ama e che anch'io amo specialmente adesso che ho compiuto l'impresa e battuto il nemico ahahahah ahahahah che tutti credevano invincibili li abbiamo superati al primo assalto grazie al mio comando e grazie anche alla mia fortuna per questo Sosia sono sicuro che Alchimena mi attende con grande impazienza anche la mia ragazza Mi attende con ansia Perché tu eri una ragazza No, ma se ce l'avessi Largo, fate largo Signora, mia signora Anfitrione di nuovo qui Oh, c'era Mio marito Perché ritorna? Aveva tanta fretta Forse vuol mettermi la prova di proposito E vuol scoprire se sono dispiaciuta per la sua partenza E tu, padrona Non sono affatto scontenta, si ritorni Ah, su, su Qual è il dovere di una moglie innamorata? Andare incontro al suo sposo Anfitrione forse è meglio che torniamo alla nave.

Ma che dici Sosia sei impazzito? Proprio oggi che mia moglie sta per dare alla luce il mio primo figlio oggi è un giorno bellissimo. Sì per te forse ma non per me. I parti sono belli per i padroni non per i servi.

Lascialo dire a me io li conosco bene i parti. E i daci? I persiani? Hai fatto la battuta. Hai fatto lo spirito.

Io non parlo dei parti come popolo. Parlo dei parti come parti. No è chiaro come succede sempre uguale sempre così se la prendono sempre con i servi sosia sosia maledetto porta le bende presto porta le bende sosia l'acqua calda porta l'acqua calda sosia i balsami sosia che fai lì impalato stringi i denti e spingi stringi i denti e spingi e che sono io la partoriera sosia sosia chiama la maieuta chiama la maieuta ma chi è questa maieuta io non l'ho mai capito la levatrice e parlate come mangiate il fatto è che loro vogliono fare i fini i signori raffinati vogliono farci credere che hanno letto Socrate che poi Socrate notoriamente non ha mai scritto niente, quello che sappiamo di lui ci giunge attraverso i dialoghi di Platone, il simposio e il critico. Vabbè ho capito, lasciamo perdere, comunque io non li sopporto, io parti e quindi parto.

No tu non parti, tu non vai da nessuna parte. Ha fatto il gioco di parole. Non è un gioco di parole, è un'omofonia, ignorante ciuccio.

Ah! Vuoi altro? Vuoi altro?

Altro? Ti senti bene? giungo che rai La tradizione, anfitrione saluta la moglie tanto desiderata, lei che il marito giudica come la migliore di tutte le donne di Tebe.

Perché tutti i cittadini tebani te cantano come modello di onestà. E sono molto felice nel vederti così, così, incinta. Hai battuto la testa?

Mi prendi in giro? Mi vedi per la prima volta? Torni adesso dalla guerra? E c'è il cavalluccio, guarda!

Ah, il cavalluccio, sì! Mi vedi solo ora, da quando sei partito? Senti, io ti vedo per la prima volta in questo momento, questa è la verità!

Ho capito, tu vuoi mettermi alla prova per scoprire i miei sentimenti. Ebbene, ma allora siete tornati troppo presto. Sei mesi.

Ti ha trattenuto qualche cattivo presagio? No, no, no, no, no, no. È il maltempo.

il maltempo che ti impedisce di raggiungere l'esercito come mi hai detto poco fa poco fa poco fa quando sei partito per la chetichella per la chetichella poco fa ma quanto poco fa Ma poco fa Aurora! Ma come è possibile scusa che tu mi dica poco fa Aurora? Ah! Tu vuoi che io stia allo scherzo eh? Si è arrivato adesso per la prima volta e non te ne sei appena andato via di qui?

Oh anfitrione caro ben trovato! E come è andata in guerra? E tu socio caro come va? Come va? Ehi non c'è male di cespuglio in cespuglio!

Ma è pazza è pazza! Sta sognando? Aspetta che finisca di sognare Sì ma lei sogna da sveglia Eh no eh, io sono sveglissima e racconto cose che sono accadute realmente Perché poco fa, prima dell'alba, io ho visto lui e ho visto anche te Ma dove? Ma qui! nella nostra casa cosa?

cose da non crederci questi vanno vengono fanno le guerre io sono pure incinta la nave la nave la nave potrebbe potrebbe averci portato qui mentre dormivamo. Ma dici? Che succede, sai?

I rematori tirano dentro i remi, mettono fuori i piedini, spingono la nave nella foresta per 40 miglia, non regge? Ma va, va! Anfitrione, anfitrione! Se tu hai a che fare con una baccante che baccheggia, devi baccheggiare anche tu.

Tu non mi baccheggi abbastanza, anfitrione. Assegundala e risolverai tutto in un colpo solo. Ma quale baccante? Io torno a casa e le mi nega il saluto. Eh, ma adesso mi sente, sai?

Anche bene! Sì! Succederai un Vespai Vai zitto tu Alchmena Emi Ah sei qui cara Alchmena Vorrei farti una domanda soltanto Ma stai baccheggiando O te ne vuoi stare sulle due?

Ma come ti permetti di dire cose del genere? Perché fino a qualche tempo fa Avevi la buona abitudine di salutarmi al mio arrivo E di rivolgermi la parola Come fanno le brave mogli con i loro mariti E adesso eh E adesso Dove fai? finita questa abitudine. Ma ieri quando sei arrivato subito ti ho salutato e ti ho anche chiesto se eri in buona salute, ti ho stretto la mano e ti ho dato il bacio. A me?

A te. Tu lo hai salutato. E anche a te, Sosia.

Affidriore, affidriore, la mia speranza nel tornare in patria era che tua moglie ti avrebbe dato un figlio, ma non è un bambino quello che lei ha nella pancia. E che cos'è allora? Il demone della follia. Ma io sto bene, prego gli dei di partorire il figlio sano e salva. Tu!

tu invece avrai un male maledetto e per questo augurio, uccellaccio del malaugurio, ti prenderai ciò che meriti! Sai cosa ti buono questa donna? Il carattere! Donna, donna, tu dici di avermi visto qui ieri? Sì, ti dico e te lo ripeterò anche cento volte!

Ah, ma è il sogno forse! Ma che sogno? Sveglio io e sveglio tu? Ah, sveglissimo!

Ah, sveglissimo! Che ridi tu? Benissimo certo!

Impezzata, lo capisci? Impezzata, imprezzata, imprezzata, imprezzata, imprezzata, imprezzata! Oh! Sì però anche tu non stai benissimo, eh?

Adesso ho capito cos'è. Ho capito di che si tratta. È un travaso di bile nera. Non c'è niente che riduca gli uomini al delirio così in fretta. A parte i peperoni gialli, che infatti io mangio senza buccia.

Ah, c'è una donna. Donna, donna, dimmi. Quando è che hai cominciato a sentirti poco bene? Io sto bene di corpo e di mente. E perché allora dici di avermi visto qui ieri quando io sono giunto al porto questa notte?

No! Laggiù ho cenato? No! Laggiù ho dormito? No!

Sulla nave per tutta la notte? No! E non ho rimesso piede in questa casa? E invece sì!

Da quando sono partito con l'esercito contro i nemici teleboi, te lo ricordi o no che sono partito uccidendo il re? Lascia perdere quel re lì, è più facile ammazzarlo che nominarlo. Questo è vero.

Ma tu hai cenato con me, dormito con me. No! C'è nato e dormito, dormito e cenato e solo allo spuntare dell'alba si è tornato presso l'esercito Lì alla chetichella no?

Anfidrione, anfidrione è chiaro che la ragazza sta sognando, sta sognando Tu però donna, appena sveglia avresti dovuto sacrificare a Giove Offrendogli farina salata e incenso E già che c'è di dare qualcosa da mangiare anche a noi schiavi Che qua non si mangia mai eh, non si mangia di pofante Giusto te uno al caro, quanto tempo è che non mangi? Due anni Due anni Ti vedevo un po'sciupatello Accidenti a te! E'già la seconda volta che lui mi insulta e senza essere punito E'dolce!

E ti metti pure tu al cimena Ah, ti fai sfogliere? Hai paura di parlare con me? Vieni fuori, sei coraggianista Ah, ecco tu qua Vieni Al cimena, cara Allora tu dici che io sarei andato via da qui oggi all'alba E chi dunque se non è... In generale, l'anfitrione mi avrebbe raccontato come la Giuse ha svolto la battaglia. Ma sai anche questo?

Sì, perché l'ho sentito da te. Hai espugnato una grandissima città e hai ucciso di tua mano il re Epterelau. Chi ha ucciso?

Il re Epterelau. Hai riuscito a dirlo? È pazza! Sonsa.

Sosti a fatto un esercizio di dire queste cose? Assolutamente no! Allora gli hai raccontato...

No, ti giuro di no! Per forza non hai coraggio di contraddirti il tuo servo, eh? Io la vedo adesso insieme a te per la prima volta!

Allora lo senti, donna? Sì, lo sento benissimo e dice il falso! Ah, non credi né a lui né a me? No! Che sono tuo marito!

Perché credo soprattutto a me stessa e so che le cose sono andate proprio come dico io! Ma tu dici che noi saremmo arrivati ieri! E tu dici che siamo arrivati oggi! Lo dico, certo, esisto che ho rimesso oggi per la prima volta a piede in questa casa!

Ma Fidione dammi retta Dammi retta Torniamo a fare la guerra I nostri nemici I teleboi I nemici In confronto a tua moglie Sono delle brave persone E poi nemici Nemici Nemici Con me devo dire Buongiorno e buonasera E certo che c'è Fuglio Se tu prendi uno dei teleboi Qual è il singolare di teleboi? Ma non lo so Io non ho studiato Lo sai tutto Giusto Se tu prendi un teleboe Un teleboe Te le muovo. Insomma, uno di loro in confronto a lei è un santo. La coppa! La coppa!

La coppa! Non negherai anche questo, d'avermi oggi regalato la coppa. La coppa d'oro. Che dicevi, ti era stata donata laggiù.

La coppa? La coppa. Ma io non te l'ho data e non te l'ho detto.

Oh, ma avevo l'intenzione, ancora ce l'ho, di donarti... La coppa. La coppa.

Ma chi ti ha detto queste cose? Tu! Io!

Tesla, porta fuori la coppa che oggi mi ha regalato mio marito. Sosia, Sosia, ma se veramente questa la coppa è un miracolo! Come fa a avere la coppa?

La coppa sta qua, chiusa nel tuo bel cofarentino, sigillata col tuo sigillo. Ho sigillato con il mio sigillo! E com'è il mio sigillo?

In tatto! In un tatto! Eccola!

coppa. No, fermo, guardala bene e non negare i fatti, così potrò spugiardarti apertamente. E questa o no la coppa? la coppa sosia la coppa ti piace? mi è sempre piaciuta ma allora c'è la coppa lì nel cofanettino mi c'è che c'è in genere nei cofanettini?

le coppettine appunto adesso ti spiego anfitrione ha generato un altro anfitrione sosia un altro sosia e la coppa un'altra coppa quindi adesso siamo due coppie di coppie e due coppie di coppie cioè due coppie di coppie una coppa di coppie una coppa senza coppia un astro di bastoni e un tre di spalle grazie Cosa? Si apre il cofanetto? Apre il cofanetto?

Sei sicuro di volerlo aprire? Se domani si fa presto a rimbacciare perché l'hai aperto Potete aspettare Da quella fretta Apri il cofanetto Eccomi che vado ad aprire il cofanetto Certo un minimo di atmosfera bisogna creare Non si possono aprire così i cofanetti E dove siamo? Ci vuole un minimo di... Un minimo di...

Lasciami esprimere, una volta che mi hai dato la possibilità di esprimere, faccio un lavoro duro, una volta che uno può... Adesso apro, eh! Vado ad aprire il cofanetto così finalmente...

sapremo aprendo il... il... Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì! Sì!

Sì! Sì! Sì!

Passeremo adesso a un altro gioco Si, un altro gioco che sono fai con me, sosia Guarda che se non salta fuori la coppia Mi accoppio Ti accoppio Mi accoppi, questa battuta non la saranno mai imparata E'già saltata fuori, è qui Ma chi gliela ha data? Tu Io Ah certo, adesso capisco tutto Mattacchione di un anfitriopo E'uno dei suoi scherzi, lo fa sempre lui Sono i suoi scherzi, tipici suoi Tu stai ma ritornando dalla chitichella? Per proposito, sono sia...

Ma dove sta sta chetichella? Sai dove è la chetichella? Ma è famosissima! È una delle località più rinomate, la che si dice, no? Andiamo tutti alla...

Chetichella è famosa! Tu hai presente la Cappadocia? Certo! Tutta un'altra zona!

tornando dalla chitichella che ha fatto il mattacchiume ha preso il caffaretto, ha tolto la coppa poi ha preso un altro caffaretto senza coppa ha messo un sicino, non mi ricordo tanto per su mi dai, su mi dai, è impazzito anche Sosia ma tuo anfitrione calmo Calma, io giuro, ho dei mortali che riuscirò a sapere tutta la verità Allora Alcmena, raccontami Tu dici che noi saremmo giunti qui ieri? Sì, e al tuo arrivo subito ti ho salutato Ti ho stretto la mano e ti ho dato il bacio Questa scena del bacio non mi piace per niente Continua a raccontare Hai fatto il bagno Era ora E dopo il bagno Ti sei messo a tavola E poi? C'è stata servita la cena. Tu hai cenato con me, che ero distesa al tuo fianco.

Io digiuno, naturalmente. Sullo stesso divano. Sullo stesso. Questa cenetta mi piace ancora meno.

E dopo che abbiamo cenato? Beh, dicevi di aver sonno e... Tolta la mensa...

Siamo andati a letto! Ma come basta finisce qui la storia? E'qua la letto! Ma che ti interessa di sapere quale letto?

Sono tutti uguali i letti, andiamo. Letto più, letto meno. Sta lì a vedere il letto.

Parliamo di cose più serie, per esempio che so, il problema dello sfruttamento dei servi da parte del padrone. Parliamo di questo. Parleremo adesso dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Può un uomo sfruttare un altro uomo?

Ipofante. Io, uomo, ho fame. Lui, uomo, ha fame.

Noi, uomini, abbiamo fame. Ma che c'è per tu? Ma che c'è? Come che c'è?

Questo vizio di infilare... Ma stiamo citando il teatro di Nascarico, bretti! E io sono bravissimo!

Ma come ruolo tu? Ma lui si infila dentro! E'un vizio insopportabile! Uffa!

Ma tu fai il padrone, non vuoi avere fame! Ah faccio il padrone! Allora zitto, sozia! E tu alchimene rispondimi in quale letto?

Nello stesso letto! Insieme a te! In camera!

è morto, è morto amfitriore l'hai ammazzato, è morto al primo atto per giunta, l'hai ammazzato assassino no non è morto, non è morto ma lo sta bene, io lo conosco, ma lo fa così non riesce a parlare gli si blocca la... fa bene, dimmi a gesti, adesso a gesti cercherà di spiegare, lei a te, lei a te si, lei ha strappato i capelli, già ce ne ha pochi di capelli, lei li strappi pure, no, lei ha detto, mi ha mazzato nella testa, mi fanno male, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no le orecchie gli hai tirato le orecchie gli orecchioni gli hai fatto venire gli orecchioni è una malattia grave da grandi da bambini è una sciocchezza ma da grandi è una conseguenza ah se ne ha lei lei un coniglio ti hai trasformato in un coniglio sei un coniglione che cos'è? dai dai dai dai dai dai dai un tricheco l'hai fatto diventare un tricheco un tricheco con gli orecchioni un trichecchione l'hai fatto diventare un trichecchione un animale nuovo un trichecchione no un angelo No, questo l'ho capito, un alce, l'hai trasformato in un alce, dovrà vivere nei boschi il resto della sua vita, un alce.

Un alce, due secondi. Ecco, gli hai fatto le cose che fanno, lei non è finita qua, fosse solo quello. E uno sai, ci ripensa, mettiamoci una pietra sopra, no, non è tutto. E'così. La spalla, l'hai evirato.

Ha evirato un alce e una spalla. una specie protetta si si assassina dell'ambiente ecco cosa sei non è finito mi hai sputato sulla corazza una ha giocato sulla corazza quella ha sporcato il panico bovitato in città tu a cavallo, lui a cavallo sputato a cavallese agli amici come lo scopri sempre sputando ma cavallese lo po'piccante ma la difensa la difensa si si si si gno gno gno gno ecco la parola che aspettavo gno gno gli hai fatto un ognogno gli hai fatto un ognogno gli hai fatto un ognogno è grave un uomo anziano ci può restare sull'ordine stiamo attenti stiamo attenti un ognogno un uomo anziano ci può restare sull'ordine Gnò Gnò Re Gnò Gnò Re Gnò Gnò Re Gnò Gnò Re Gnò Gnò Re Gnagnon? Gnagnon?

Ho capito, ho capito! L'onore! Mi hai macchiato l'onore!

Vabbè ma tu dici gnagnon re? Scusa! Anfitrione come comandante dell'esercito è straordinario, come...

Mimo negato Sei negato Comunque tu gli hai macchiato l'onore E lo dici proprio tu Che sei il mio uomo Io non sono un uomo Tu non sei un uomo Come? Hai diventato donna Sono diventato donna Ma sempre stato eh Le foto Sono sempre stato un po'donna, veramente. Ma che mi fai dire?

Io sono una donna. Ehi, una donna, tu non potrai mai fare la donna. Al massimo puoi fare l'alce. E'una donna onesta.

In cosa ho mancato nei tuoi confronti se io che sono tua moglie sono stata a letto con te? Tu sei stata con me. E'il tipico passo dell'alce.

Ma c'è un essere più sudorato di questo? sta sfrontata se almeno di tuo ti manca l'onore prendilo in prestito Bromia, essa la colpa di cui tu mi accusi non è degna della mia stirpe se cerchi di cogliermi e fallo come adultera non ci riuscirai crede di essere Medea sozia, sozia, sozia se ne fidi me ma almeno tu mi riconosci ma certamente alce triolto alce triolto si adusta di ieri si raccina insieme sulla nave nel porto persiano anche io ho dei testimoni pronti a confermare ciò che dico a meno che a meno che non ci sia un altro anfitrione che in tua assenza Svolge le tue funzioni! Spero almeno che quest'altro alcedrior...

Anfitrione! Uguale, uguale! Abbia toccato un'altra alchmena! Giù, giuro per Giunone che nessun uomo all'infuori di...

te, ha mai toccato con il suo corpo il mio. Vorrei che fosse vero. Io il vero lo dico, ma è vano, perché tu non vuoi credermi. Sei una donna, spergiuri come se niente fosse.

Colei che è innocente è giusto che sia tranquilla, che parli in propria difesa, cortile, boldanza e... Ah, lo dico io! Com'è giusto per una donna onesta!

Già, ma tu sei onesta solo per un... Onesta! Donna!

Docile! Donna! Innamorata!

Sì, ma donna! E adesso questa donna... non ama più quest'uomo! E'un uomo...

non so... più chi sono ma come non sai più chi sei te lo dico io chi sei tu sei anfitrione lo sei moltissimo anzi ti dirò di più lo sei due volte due e non preoccuparti sai è successo anche a me da quando siamo tornati dalla guerra qui sono cambiate tante cose è il dopoguerra donna a me donna io sono fermamente deciso di andare in fondo a questa faccetta anfitrione ma fammi il piacere mi ha fatto male il mio padre E di di... Alcmena... Alcmenuzza... Senti che cosa ne dici se io adesso vado al porto e conduco qui il tuo parente Nauclade che ha fatto tutto il viaggio con me sulla nave?

E se lui conferma la mia versione dei fatti? Che cosa pensi di meritarti se non il divo... Orzio...

Anfitrione, nessuna obiezione se ho commesso una colpa. E va bene, tu so se rientri in casa con i servi, io andrò al porto e condurrò quel tuo parente Nauro. Ah cavallo! Mala bestia! Ma tutti con me ce l'avete?

E vabbè vado a piedi, vado a piedi a cercare Nauro. Ma vieni con me, Nauro a te, Nauro a te, Nauro a te! La libertà inaudita, costringere un uomo anziano a farsi 40 miglia a piedi nella foresta, soffre anche di renzo Ah, non voglio pensarci, Bromia Tessala, lasciateci Bromia Tessala, ho detto lasciateci, queste lo fanno apposta, fingono di non capire, parlano perfettamente la nostra lingua ma fanno finta Non importa, non importa Carissima Alciomena, volevo dire carissima Ah, le temene, adesso che finalmente siamo rimasti soli, possiamo parlare da pari a pari.

Ma come ti permetti? Beh, io sono stato per anni servo fedele di tuo padre, il grande Elettrione, un uomo stra... straordinario tuo padre, Elettrione, direi quasi un uomo illuminato, purtroppo Elettrione ci ha lasciato per sempre, un giorno all'improvviso si è spegno, io lo ricordo benissimo, quella sera era... Eravamo a cena insieme, lui stava benissimo, era il ritratto della salute, all'improvviso, fulminato.

Quante volte siamo stati insieme io ed Elettrione, quante volte, quanti volte siamo stati lì a parlare, a discutere, a bere, a desinare. Pensa che io contavo i giorni, contavo le ore, contavo i minuti da passare con lui, ero diventato il suo contatore. e adesso non c'è più non c'è più noi siamo qua a parlare magari a litigare comunque a vivere e lui non c'è più elettrione è nel cielo è nel cielo ascoltami Alcmena ah ah ah ah ah una leggera scossa, l'eredità del bar ascoltami Alcmena è vero che in casa tua c'è un altro schiavo di nome Sosia che mi assomiglia in tutto e per tutto? magari ci fosse, bozzerebbe sicuramente Grazie per la stima, eh? Via con gli altri schiavi, puzzi come una bestia!

Questo è peggio della padrona, è peggio... Beh, effettivamente... Ai lavacri, ai lavacri! Danza, Pesce, danza. È tutto così, stai.

Sembra una strana favola. È una favola. Comunque, presto saprò tutta la verità dal Nautra de Blefarone.

È il mio parente. Non potrà non stare. Il lavacro era occupato, una volta che uno decide di lavarsi dopo anni lo trova occupato D'altra parte mentre ero in fila davanti al lavacro riflettevo tra me e me Gli schiavi puzzano no?

Schiavi puzzano? Io sono uno schiavo dunque è logico che io puzzi Sillocismo Grazie a tutti. Signore e signori, gentile pubblico, la commedia non è finita ed io sono qua in vostro onore per non lasciarla incompiuta permettete ancora un cucchiaino da voi?

Ambrosia, semplicemente divina. Dunque, ripiloghiamo, io adesso sono quell'anfitrione, padrone di quel sosia, che diventa anche Mercurio all'occorrenza. Lei non sa chi sono io?

Lei non sa chi sono io, egregio signore? Io sono quello che abita i piani superiori sulle superne terrazze e divento a volte anche Giove, quando mi pare. Ma quando porto qui la mia presenza, che presenza? Cambio di veste e divento superiore.

subito anfitrione, ora io vengo qui anche per portare aiuto ad Alcmen, lei che pur innocente è accusata di tradimento dal marito anfitrione, così va il mondo, perché sarei veramente una crudele divinità siro-babilonese, un molo, insomma sarei veramente ben colpevole se ciò che ho commesso dovesse ricadere su Alcmena, innocente, però visto che mi trovo continuerò ad essere un molo, e non mi troverò mai in un'altra città, non mi troverò essere anfitrione ancora per poco ed oggi porterò nella loro dimora l'ultimo inganno, lo giuro su un dì. E poi state tranquilli, alla fine farò in modo che ogni cosa si chiarisca e quando verrà il momento porterò aiuto ad Alcmena, innocente e greggio signore. Farò in modo che la dia la luce in un unico parto, sia i figli di anfitrione che il mio senza dolore.

Ecco! ecco la sentite e lei la dolce la so La melodiosa Alcmena Se la approfitta perché se la dà a Cine Devole e innocente Io non posso resistere in questa casa Essere accusata in questo modo da mio marito di Tradimento Vergogna E'desonore! Lui grida, grida e crede di cancellare tutto, ma io non mi lascerò accusare falsamente, no!

Io lo pianto in nasso se non mi chiede perdono! Oppure dovrà giurare, sì giurare, che non voleva di me! dire le parole che ha detto contro di me? Innocente!

E tu che ci fai qui? Io non ti voglio mai più! Lo so, lo so, lo so, Alcmena, non è come tu fai, non girarti dall'altra parte! Questo è il carattere del mio carattere!

Che carattere? Alcmena! Alcmena!

Alcmena! Alcmena, ho finito i toni, entra per favore! Non ho mai potuto sopportare di guardare in faccia ai nemici!

Su via signora, sono addirittura i tuoi nemici! Sì, sì, i nemici! Tu sei troppo, troppo arrabbiata! Puoi tenere le mani a posto, prego Perché se sei sano di mente o hai un briciolo di cervello Con una donna svergognata come me Non dovresti scambiare parola né per scherzo e né sul serio A meno che A meno che? Tu non sei più stupido degli stupidi Sì, è vero, io sono uno stupido, uno sciocco, un pazzo, un derelitto, uno squilibrato Potresti anche interrompermi, Alcmena Alcmena, è vero, io ti ho detto che sei una sguadrina, una poco di buono Ma non è vero io lo penso, per questo sono ritornato indietro, per chiederti scusa, tu non sai il dolore che io provo nel mio cuore da quando tu ti sei arrabbiata con me, e allora perché l'hai detto, perché l'hai detto, perché l'ho detto, sì, grazie, e adesso io te lo spiegherò, non certo perché io ti creda una farfallona o una poco di buono, ma ci mancherebbe Ma volevo metterti alla prova, sì.

Vedere come ti saresti comportata, cosa avresti fatto. Davvero ciò che io ti ho detto poco fa te l'ho detto per gioco, per scherzo. Chiedilo pure a Sosia.

Naucrate! Dove? E che ne so.

Chi è? È pericoloso. Fuggiamo!

Sgomberate! Sgomberate! Ma che sgomberate? Vieni qua, Naucrate, il mio parette. Ah, Naucrate!

Non volevi un testimone? Ma sì, eh. L'hai detto tu? Portalo, portalo qui avanti.

Sì, è vero, ma tu non sei stare allo scherzo. So io questo scherzo quanto male ha fatto il mio cuore. Alcamena ti imploro, Alcamena ti impetro, Alcamena ti supplico, Alcamena ho anche finito i verbi. Alcamena, io rinnego tutto quello che ho detto. Ti ho già smentito con la mia virtù.

Me ne vado. Riprenditi i tuoi beni. E ridammi dietro i miei. Oh.

Beh? Allora, perché non ordina la servitù di accompagnarmi fuori? Ma come la va?

Ti senti bene? Non lo fai, eh? Bene, me ne andrò via da sola. Avrò come compagnatrice la dea Budicizia.

Or- Rimani, rimani, io giuro sugli dei, sugli altri dei, che mia moglie è virtuosa e semento allora, oh sommo Giove, si per sempre irato con l'anfitrione, lo fa cazzo. Lo faccio, lo faccio! Oh no, Petrillo, no!

Lo faccio, lo faccio! Giove, piuttosto proteggilo tu! Lo farà!

Lo farà, sono sicuro che lo farà! Perché ho giurato il vero davanti a te! E adesso non sei più...

come dire, arrabbiata? No. E allora... Ho una sorpresa per te.

Ah sì? Dessala. Danza per il mio signore.

Che bello! Auguri ai figli maschili! Ah, Sosia!

Sosia, come ti senti? Beh, abbastanza bene, ogni tanto qualche nao. Ossia, certo, com'è bello, com'è bello litigare quando poi si fa la pace, si ritorna a tutti i più amici di prima, al comera, entra in casa e prepara i grandi vasi sacri, voglio sacrificare a Giobbe e ringraziarlo di avermi fatto ritornare dalla guerra sano e salvo, occupatene tu stessa.

Me ne occuperò io stessa, avete visto come deve comportarsi lo schiavo ideale, deve atteggiare il suo volto e non solo quello ai suoi padroni, sia allegro se il padrone è allegro, sia triste se il padrone è triste, sia incinta se... il padrone è incinta, sia stupida se il padrone è stupida stavo scherzando naturalmente comunque sono contento, sono contento avete fatto la pace finalmente dopo tutta quella baruffa lo sai bene che poco fa ho detto quella cosa per scherzo ah le hai dette per scherzo io pensavo le avessi dette per davvero e occhio sto scusa abbiamo fatto pace bene e no, grazie ma rinfrescato eh a proposito sì invita da parte mia il carissimo Naucrate a banchettare da noi va bene ma partiamoci ma chi è questo Naucrate? ma com'è Naucrate?

andiamo, amfitrione Naucrate Blefarone il comandante della nave Naucrate dal greco no? Naus Kratos andiamo, amfitrione mi caschi sugli etimi non lo sai bene che in greco è un po'tralasciato ultimamente e in latino? facciamo una piccola prova eh per astra?

ad astra cubi mai? Parva, Talis Fater, Incauda, Venenum, tu sei intelligente ma non ti applichi, non ti applichi, vabbè, letteratura, Tito Maccio Clauto, opere, il druo, basta, promosso, io vado, io vado, vedrai, sarò di ritorno mentre tu penserai che io sia ancora al porto, ti stupirò, c'ho un gemello. Alcmena Vuoi altro? Ma certo, rientra in casa e fa che ogni cosa sia preparata per il meglio Entra quando vuoi Farò in un fulmine Ma non piove No, è un fulmine, c'è il sereno Mercurio, Mercurio Arrivo No padre Giove, mi stavo allenando con i fulmini. Non allenarti più, gli allenamenti sono sospesi, basta con i fulmini, perché i fulmini costano.

Tu non sai a quanto me li mette Vulcano, quello è un ero di Dio, un'ira di Dio. Vieni qua, vieni qua, vieni qua. Ma è bene niente.

Senti, oramai schiavo e padrona sono ingannati. Mi credono anfitrione. Sei uguale. Ma le coale. Ma comunque, tieni lontano dalla casa il vero anfitrione quando arriverà.

Inventa qualsiasi astuzia, sei più astuto di Ulisse. mentre io giacerò con Alcmena un'ultima volta io vado a sacrificare cioè vado a sacrificare a me stesso e mi sacrifico, mi sacrifico si sacrifica ma a fare l'amore è furbo e fa bene perché segue i suoi desideri così dovrebbero far tutti senza necessariamente farlo sempre sapere insomma mio padre vuole che anfitriolo si è abbuffato? E allora io lo ingannerò a dovere. Sotto i vostri occhi, spettatori, mi divertirò.

Anche perché poi a pagare conseguenze sarà sosia. Sì, perché il padrone incolperà lui di tutto quello che avrò fatto io. Arriva l'anfitrione, mi divertirò.

Quel nautrante con cui volevo parlare, non riesco a trovarlo. Non c'è nessuno che l'abbia visto né in casa sua né in città. E allora sapete adesso cosa faccio?

Io entro in casa e interrogo il padrone. Io mi allogo con mia moglie su questa storia, voglio scoprire chi è l'uomo per il quale si è coperta di vergogna, perché oggi giuro io preferisco morire piuttosto che lasciare questa faccenda senza soluzione. Vedrete, vedrete.

Ma hanno sbarrato la porta. Sosia, direttamente, vieni qui, aiutami. Mi disturbi mentre sono col mio sposo? Ti farò frustare.

Ma io ti farò frustare. No, no, no, l'ha detto prima lei, mi faccio f... frustare da lei? Sosia, Sosia amico mio vieni qui, Sosia io sono disposto a dimenticare anche perdonare ma tu devi dirmi chi c'è? La stanza di mia moglie?

Buffo, ma cosa ti permetti? Alcumene è una signora per me, poi scusa chi vuoi che ci sia se non anfitrione il suo legittimo sposo? Ma sono io anfitrione imbecile, non mi riconosci? Sosia, guarda che se tu non mi dici la verità io chiamo Giove a testimone!

No, no, Giove non lo disturberai in questo momento! anche lui avrà molto da dire ...può fare. Piuttosto, cercati un meglio.

Cosa? Sì, perché è di quello che hai bisogno. Cercati un meglio.

Andate via, andate via, andate via! Sì, aiutami! Ma è terribile, ok?

L'orrendo sortileggio si sta abbattendo su di me e sulla mia famiglia. Ma forse sto sognando. Ma com'è possibile?

Io sono io. E se io sono io, lui? Chi è?

E se lui è me? Io chi sono? Ho sentito dire che alle volte è capitato che qualcuno si trasformasse al punto da non riconoscersi più guardandosi in uno stagno.

Ma io sono io. Queste sono le mie mani, questi i miei occhi, queste sono le mie orecchie e tutto il resto è mio di me, di anfitrione. Io sono io! Credo. Oppure sono morto e non lo so.

E sono l'ombra di me stesso! Comunque morto vivo io adesso entro e mi riprendo casa, letto e moglie! E sarebbe anche ora di far... l'amore! Ancora?

Non ti sono bastati baci e carezze, eh? Sei proprio insaziabile, ma spossata di passione. sei stato divino io io io ma cosa stai dicendo se non mi è stato neanche permesso di entrare in casa mia tu tu piuttosto confessa il tuo adulterio scuolta in mano no ricominci con questa mania e pensare che ti avevo creduto e perdonato perché mi giuro Ti pare che io abbia voglia di scherzare?

Mia voglia sta a letto con un altro e io mi metto a scherzare! Oh, per Giove! Non estremiare Giove, sai! Dopo che ha fatto tanto per te! Affidati a lui piuttosto!

Rinsavisci! E ti prego, fatti curare! Ma fatti curare tu!

Fedifraga! Abultera! Sgualdrina! Sgualdrina? Sì, sgualdrina!

Mi dici sgualdrina a me? Certo avresti il coraggio di negare che hai fatto l'amore fino a qualche istante fa! Ma l'ho fatto con te, te lo vuoi ricordare?

No... No, io non ricordo, io non ricordo perché non ero io, capite? Non ero io, io ero là, là, fuori dalla porta di casa mia e al mio posto c'era un altro, uno stramaledettissimo altro che in mia assenza ha prostituito il tuo corpo!

Anfitrione! Eh sì, anfitrione, miri miri miri miri miri! Anfitrione, te lo dico un'ultima volta, era anfitrione, anfitrione quello che stringevo! Che baciavo, che amavo, un anfitrione dolce, amoroso e premuroso.

Non un anfitrione pazzo e testardo, malvagia e ingrato. Ascolta, ora chiamerò la servitua a testimoniare e soprattutto la tua fedele Bromia. A lei crederai. Se le cose non sono andate come dico io, accetto come giuste le tue accuse di tradimento.

Ma se proveranno la mia innocenza e la tua follia, ti farò dichiarare pazzo. Non ti farò più mettere piedi in questa casa e ti farò cacciare dai serbi. Tanto comincio a farci l'abitudine. Alchimena ti prego.

Trovate un'altra guerra! Anfitrione Anfitrione Mi... Anfitrione!

Lefarone! Lefarone siamo arrivati! Siamo arrivati a casa finalmente!

Voglio sentire il... il tuo parere parla Verfanone parla parla ricominciamo altrimenti non capisco va bene tu sei scusato e qui non ci piove e qui non ci piove si è stato lontano con noi in guerra e qui non ci piove e qui non ci piove appena smasso Tu scendi dalla nave per primo e cammini verso casa di anfitriore. E qui non ci piove. E qui non ci piove.

Stai per entrare in casa e incontri Sosia. E qui non ci piove. No, qui diluvia. Scusa, perché Sosia? Sei tu o no?

Ma certo che sono io, certo. Ma anche quello che stava davanti a casa mia ero io. Era uguale a me e diceva di chiamarsi Sosia. Ma se quello lì era uguale a te e diceva di chiamarsi Sosia pure lui, vuol dire che sotto c'è il trucco, c'è la madagna. A meno che...

Ammeno che io sia tu tale e quale a lui E non lui tale e quale a te E allora è lui che si deve arrabbiare con te Non so se mi spieghi No, non ti spieghi, non ti spieghi per niente, Blefarone Non ci possono essere due sosie, lo capisci? Eh, lo capisco, lo capisco benissimo Non sono mica scemo io O sosia tu o sosia lui Ecco, quindi vuol dire che uno di noi due dice le bugie Ah, io però non lo conosco e non posso parlare Te invece, eh, di balla ne racconti e tante Blefarone, Blefarone Non vorrai mettere in dubbio che io sia sosia? Eh, non si sa Come non si sa? Non si sa Non so mai, però un sistema c'è per verificare.

Ah sì? E quale? Avvicinati. Mi avvicino? Avvicinati.

Mi sto avvicinando? Avvicinati. Sono vicino.

Che c'è? Che c'è? Che c'è?

Perché parli piano? Io parlo piano perché tu parli piano. Io parlo piano perché tu parli piano.

E allora parliamo normale. Ti rupi. Ma che rupi? Ma che rupi?

È un vecchio alce che mi segue da anni. Però è buono, è addomesticato. A me sentire? Che fai? Eh sì sì sì sì sì A giudicare dall'odore Il sosia che conosco io Deve essere proprio tu Puzzi che fai schifo Befaro, Befaro l'hai bello Forse senza volere Hai detto una cosa meravigliosa Meravigliosa Lasciati abbracciare Io ti voglio abbracciare Befaro Eh certo Certo io puzzo Io puzzo Nessuno puzza come me Io puzzo da fare schifo E dunque io puzzo Sosia puzza Quindi io sono sosia Sillogismo A due Adusami!

No, no, no, basta così, basta così, la prova è finita! E poi il tuo padrone mi ha invitato a pranzo e non voglio guastarmi la penita! Va bene! Anzi, ho preparato anche un piccolo menù!

Ma è il menù! Adesso te lo leggo! Sì! Vediamo se ti piace! Focacce al miele!

Le focacce al miele! Eh! Fornomaggio di capo!

Il formaggio di capo! Un po'di garum sulle triglie! La morte su! La morte su!

Pernici l'ardellato! Le pernici! Una spigionata di tordi!

I tordi! E frutta di stagione! Ah, come se piovesse!

Resinato! di Grecia. Non ci sarebbe del falerno? Falerno, falerno, falerno, terminato. Si è svegliato l'alce, nascondiamoci.

Non è possibile, non è possibile. Come possono accadere cose del genere io non lo so. Ma sì, in fondo il mondo è pieno di fatti prodigiosi, belle profumate, catmo, teseo. Forse anche la mia famiglia è destinata a grandi imprese? Ma perché il destino deve passare dentro il letto di mia moglie?

E se invece di credere ai miracoli io cercassi di spiegarmi questi fatti con la ragione? La ragione, certo, ragioniamo! Un tale fa l'amore con Alcmena. Alcmena è mia moglie, dunque sono cornuto.

Hai fatto un sillogismo? Ma che sillogismo? Queste sono bastonate per me.

Mi piace quando fai il filosofamento. mi piace, puzzi, ma mi piace! E dimmi Sosia, chi sono stati i tuoi maestri?

Tre giovani, Socrate, Platone e Aristotele, tu d'assi. E cosa ti hanno insegnato? Mi hanno insegnato che quando i padroni si mettono a ragionare scaricano tutto su di noi i servi.

Sosia! Hai visto? Questo è tutto uno scarso di Sosia! Sosia, maledetto! Questa volta devo avere una condirata grossa sul serio, Sosia.

Ma non ti preoccupare, io ti aiuterò, ti farò perdonare, ho girato il mondo, ho esperienza, sono da autore. A te, Sucraio Suizio. E se tu allora sono rovinato...

Salve, anfitrione! Lefarone? Lefarone, ma adesso arrivi tu?

Avete già finito di mangiare? Eh, mangiare? Ma che dici? Ah, volevo ben dire!

Senti, anfitrione, io ho preparato un piccolo menù. Il vino c'è solamente il resinato di Grecia. Non mi chiedere il falerno perché è terminato. Lefarone! Non ti piace il resinato?

Ma ti pare che io voglia dimettermi a banchettare? Scusa, perché mi hai invitato qui, allora? Io?

Ma... Ma... Io non ti ho invitato, io ti ho fatto cercare, sì questo è vero, ma per altri motivi, motivi di famiglia, non sono rimbambito, anfitrione ti aspetta a pranzo a casa sua, così va detto solo.

Sosia? Ah, Sosia! Dimmi dov'è! Che strano!

No, no, no, non te la prendere così, anfitrione! Dovrei essere io arrabbiato! Qui non si panchetta! Ah, sì, eh?

E la figura del cornuto l'ha fatta fare a te o a me? Cosnudo! E quando? Poco fa, davanti alla porta di casa mia. No, non ero io.

Io non mi sono mai staccato da Blefarone. Ah, sei qui, caro. Afficinati che ti ammazzo!

Calma, anfitrione, calma. Banchettiamo. E ragioniamo. Facciamo così, banchettiamo e ragioniamo. Ma così ragioniamo, ma facciami in fretta perché io ho secca di sangue.

Sta tranquillo che se Sosia è colpevole te lo dirò io. Gli darò una schifo, la verità. Anche se è stato mio compagno d'arma.

Belle amicizie si fanno sotto le armi. BAM! Poche storie, Sosa, che franto si prende.

E per chi è mai invitato qui? Perché me l'ha ordinato lui. Ma dove?

Sì, poco fa, dopo che hai fatto pace con tua moglie Alcmena. Tu, Alcmena? Io sei Alcmena. Tu insinui che Alcmena posso litigare?

Sì, sì, sì. La coppia più felice di te. Blefarone, Blefarone, veramente la vita c'è stata.

Ecco. Sì, sì. Vabbè, se era stato un piccolo dissapore con Alcmena, un litigio, un nullo, uno scherzio. Andiamo a tavola, Alcmena, a tavola. Buono, buono, Blefarone.

Il mio matrimonio sta per finire per... Per colpa di quanta liquenda... Volevo ben dire!

Volevo ben dire! Come potrebbero Alcimene e Anfitrione litigare se non a causa di una iena? Sì!

Sì! Di uno sciagallo? Sì!

Sì! Di un serpente velenoso? Quanto è bella l'amicizia! Silenzio!

E poi ha detto di aver passato tutto il tempo insieme a te! Con me? Sì! Che verme!

Anfitrione, questo è vero, Sosia non si è mai staccato dal mio fianco! Hai sentito lo... Ma allora secondo te ci sarebbero due sosia?

L'ha capito al volo un genio! Beh allora invitiamole tutte e due e andiamo a tavola! Sosia finalmente! Ti prego se mi devi ammazzare ammazzami la è più appartato! Prolego!

Eeeeeeahhh! Sono morto! Ma capito non ho neanche toccato! Un infarto!

Povera sosia ed è pure a digiuno! Ah! Io sono il...

Imbecille! Io sono il... Illibato! Illibato sei sempre stato! Io sono il...

Impotente! Come faccio ad essere impotente se sono illibato? Io sono innocente!

Cosa? Innocente, innocentissimo sono! Sei innocente, innocentissimo?

Sì, innocente! E allora se sei innocente, innocentissimo, io adesso voglio aprire questa tua testa per vedere che cosa c'è dentro! Ah! Mi scongiuro, fitrione! Nella mia testa non c'è...

c'è niente niente niente che tu possa capire aiuto cosa sono queste grida davanti alla mia casa siamo a Fulmine della ricetta anche affitrione incontra il suo doppio Tu, tu che ci fai davanti alla porta di casa mia? Casa tua! E magari direi anche che qui dentro c'è tua moglie. Certo che c'è mia moglie!

Ma allora tu... Tu sei colui che ha disonorato la mia casa e la mia famiglia Ma io ti porto davanti ai giudici, sai Cittadini, cittadini di terra, cittadini Samosia, ma chi è questo dislessico? Anfitrione, grazie per avermi... mi invita perché tu sei alpitrione vero?

certo e chi altro potrebbe esserlo? si vede benissimo occhio nudo allora io chi sono? non lo so un passante uno stregone un alce ma io t'ammazzo che non te lo faccio io t'ammazzo alpitrione questo mettere la mano addosso ma come ti permetti mendicante di picchiare un mio servo comperato della magna grecia te lo stupenda per i serviti tuo servo perché vorresti insinuare che il mio matissimo soffio te lo sei comprato imperato di erano.

Certo, certo, l'ho pagato poco, ma è mia. No, è mio. Ragazzi, mettetevi d'accordo, eh? O Sosi.

O anfitrione. O caro Sosi. O carissimo anfitrione. O carissimo Sosi.

O anfitrione meraviglioso. O mio schiavolato dal padre Davo. Padre Davo. Per cortesia, per cortesia. Stiamo parlando di lavoro, lo vede?

Stiamo parlando di lavoro, andiamo. Questi alci sono animali cari. Ma sono appiccico, si si attacca, non hai capito? Entra nella nostra casa Entro nella nostra casa E assisti nostra moglie E assisto nostra moglie Mia moglie se permetti Ah scusami, era un plurale maiestato Sì, assistila nel parco Sì, anzi no, cambiati Non assisterà nel parto, so che tu non ami i parti.

Preoccupati soltanto che la partoristica in mezzo ad una grande festa ha un sontuoso banchetto. Oh, com'è sensibile, com'è gioviale, gioviale. Per cortesia, ma insomma... guardia, chiamo una guardia forestale naturalmente. Per quanto riguarda il banchetto per cozze, per il bongo, la mia, fatti aiutare pure dal bravo Blefaroni.

Il gigante buono, allora io vado anfitrione, carissimo anfitrione, carissimo socia, anfitrione meraviglioso, sosia magniloquente, anfitrione superlativo, sosia straordinario, anfitrione non plus ultra, quanta si bella sosia. Grazie. Io devo parlarle molto seriamente.

Vede, caro signore, io non posso rappresentare il suo dramma. Perché? Perché, perché, perché? Perché sono casi questi, signor mio, che non interessano al pubblico. Ma come?

Eh, come? Non si sa come. La storia della bambina, lì, la fontana, lo sparo, la casa libertina...

e poi coi suoi compagni, quei cinque o sei personaggi, non ricordo bene, in cerca di chissà che. Ma è assurdo. Eh, caro signore, caro signore, la vita è piena di infinite assurdità, le quali sfacciatamente non hanno neppure bisogno di sembrare verosimili, perché sono vere. Ma allora, io, voi... Chi siamo?

Pupi, ecco cosa siamo. Pupi, pensaci. Giacomino. Bravo, eh? Asciutto, puntuale, raffinato.

Scusa. A tempo, a tempo. Beh, dormiamo alle nostre cozze.

Cioè, alle nostre cose. Io vado a Anfitrione. Io vado a Anfitrione che non...

So più che dire. Sosia. Si non bamba la sosia. Vogliamo andare blefi?

Andiamo blefi. Allora almeno ha stato fatto ridere. Vuole?

Alcma è la moglie mia fedelissima! Dove vai? Straniero! E sto latendo per il collo questo mariolo, conto sul vato! Giù!

Grazie. Sono io, cittadini dei banchi! Cittadini di Tepe, sono io, sono io che lo tengo questo pozzo di infamia e lui, lui ha disonorato la mia casa e la mia famiglia! Amfitrione! Cati di stare amfitrione!

E tu amfitrione non muocare sul collo amfitrione! Amfitrione non toccare le parti delicate! Amfitrione! Amfitrioni! Proposta?

Sì. Facciamo fare da giudice a Blefarone? Beh, Blefarone dovrebbe essere un uomo saggio e onesto.

Blefarone è un uomo saggio e onesto. Sono un audrate. È un ladro, è un ladro di... va beh. Sì, nostro giudice.

Va beh. Dunque, vediamo. Chi di voi due è anfitrione? Io.

No, no, no, no, no, no. Un'altra domanda. Più, più, più complicata.

Di riserva. Di riserva. Il vero anfitrione... quando trovisse il re per il per il per quello lì ricevette sul braccio un terribile colpo di spada e porto a testimone questa cicatrice Agna! La cicatrice!

La riconosco! Sciolgo ogni dubbio! Anfitrione, sei tu! Sono io! Ma lo sapevano tutti, grazie, grazie!

Tadadadadam! Tadadadadam! E questo cos'è?

Aia! Un'altra cicatrice! Anfitrione, sei tu! No, sei tu!

No, sei tu! Ma basta così, basta così! Il processo è terminato!

E non si può giudicare così! E io vi vedo già doppi! Sarà anche perché ho fame! Ma vedo due sospi, due anfitrioni!

Tra un po'sto tenendo fuori anche tu! Walkman, ma una focaccina mai, eh? E che si fa così? Prima mi si invita a mangiare, ma non mi si dà più niente da mangiare.

È per il ciocco! Eh? Volevo dire, lasciamo decidere a ciocca, sentite io ho da fare, vedete cosa farò io, io avevo anche preparato un menù, adesso cosa me ne faccio di questo menù?

Le focacce al miele, il formaggio di capo, le vermice lardellate, una schiglia grata di torta! 50 monete d'oro E poi tu hai contato con gli spiccioli che erano rimasti 2000 monete esatte Quello è ladro, ladro di destrezza Ecco la maieuta Ecco la maieuta Sarebbe la levatrice, lui è debole nelle lingue è meglio. Alcmaena sta per partorire, serve urgentemente un padre.

Vedo che ancora non avete raggiunto un accordo, ancora non ci siete. Ci penso io, ci penso io, io ho un metodo scientifico infallibile, aristotelico per stabilire le paternità. Pensate che mici chiamano anche dall'estero mici. Mici?

Mici? Loci. Siete pronti?

Tra poco sapremo chi è il padre. Allora al mio via, eh? Che il padre, che il padre, che il padre, giù! Allora, sette, uno, due, tre. 3, 4, 5, 6, 7 No, bisogna rifare Che il metodo aristotelico Ha difficoltà a ingranare Poi è perfetto Ma all'inizio Rifacciamo Che il padre Che il padre Giù Allora 10 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 No, è perché è nell'altro senso 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 1, 2, 3, 4, 9 Sosia No, eh Sosia Ma allora sei tu il padre Ma io sono il libato Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Sosia Povero me, sono disperato Nessuno mi riconosce più Tutti mi speppeggiano Ma quel tizio oggi non riuscirà a prendersi gioco di me Adesso entro in casa E ammazzo chiunque incontro sul posto Nei giovani tutti gli dei oggi riusciranno a fermarmi Amfitrione, forza!

In casa! Lo so, le mura di Troia sono già in fiamme, arde la città sacra di Priamo, Ilio è persa. Per sempre.

Oime misera. Oime misera. Oime meschina. Fai te meschina, fai me tapina, fai te tapina, tapin, tapin, tapin. Su quel monte c'è una speria, oberia di noi soldati.

Ma basta! Basta, siete sempre a prendermi in giro. Oh, io voglio fare la tragedia greca. Ma è possibile, tutti citano e non posso citare io.

Ah, ma adesso ve lo faccio vedere. Quando incominciò a partorire e a invocare gli dèi, ecco allora strepitio, crepitio, suono, tuono. Come tuonò all'improvviso e vicino e forte, tutti là dove si trovavano caddero a terra per il frastuono. Oh, allora non so... chi, non so chi, con una voce fortissima grida, Alcmena, è qui il tuo soccorso, non temere, giunge Benigno a te e ai tuoi, l'abitatore del cielo, alzatevi disse voi, che alla mia terrificante apparizione siete caduti a terra per la paura.

Com'ero caduta, così mi rialzo, pensai che la casa bruciasse, tanto brillava in quel momento. Allora Alcmena mi chiama a gran voce e ciò mi riempie di terrore. Ho paura per la padrona, per la mia signora. Io accorro, accorro e vedo, vedo!

Ha partorito due gemelli e nessuno si era accorto che li avesse partoriti, né lo aveva potuto vedere. vedere anche se io avevo letto il sospetto nelle stelle perché io io vedo vedo delle stelle, vedo delle stelle, vedo delle stelle Chi sei? Sei stato fulminato da Giove! Sei stato proprio fulminato da Giove! Beh, anche tu non è che stai molto bene!

Ah, io sono stata posseduta e infasata! Io sono anticole, sono in figeria, sono medesima! Sono ecco qua, sono tutte le supplici!

Quanta gente! Ma, Bromia, sono io l'anfitrione e il tuo padrone, non mi riconosci? Non lo so, non lo so. Ma che ci fai qui? Perché sei uscita?

Nella casa in cui abiti ho visto meraviglie così straordinarie che mi mancano ancora i sensi. Alvitreone, tua moglie è sempre stata una donna virtuosa. Don.

Casta. Don. Onesta. Don. Alcmena ha partorito due gemelli.

Per tutti gli dei. Oh, comunque sappi che gli dei sono profizi a te e a tua moglie. E allora racconta, dimmi, che è successo?

Quando oggi ha incominciato a partorire... No, Bromia, un finalino breve, Eta. Quando oggi hai cominciato a partorire, alle prime doglie, con le mani pure e il capo velato, subito un fragore grandissimo scoppia un tuono. Sulle prime credevamo che la tua casa crollasse.

Tanto brillava in quel momento. Durante il prodigio nessuno ha sentito tua moglie Gevero piangere. Di certo ha partorito senza dolore. Dopo che aveva partorito ci ordinò di lavare i bambini, ci mettemo a no... Ma il bimbo che ho lavato io, oh, com'era grande e robusto, nessuno riuscì ad avvolgerlo nelle fasce.

Sistemato il bambino nella culla, due serpenti crestati, piombano giù nell'impluvio, enormi, e subito alzano il capo. Un ben mortale. Non temere, i serpenti ci osservano tutti con i loro occhi.

Al vedere i bambini, subito si dirigono rapidi verso le culle. E allora, quello dei due bambini... bambini che vi ho detto al vedere i serpenti!

Ah! Li atterra rapidamente e li uccide! Ah!

Amfitrione! Nel frattempo, tua moglie Alcmena viene chiamata ad alta voce da... Da? Eh, da... Da chi?

Da chi? Da chi? Ma come da chi? Non hai ancora capito?

Da Giove! Da Giove! Alcmen ha partorito due gemelli! Uno è figlio di Giove, l'altro è figlio tuo! Alì!

Eminenza quale? Quale, quale, quale? Io non posso dirvi quale, contessa, perché se io vi facessi quel nome, quel nome che voi non volete sentire, voi finireste per odiare.

vostro figlio e in breve diventereste la sua nemica. Andate, Contessa, andate e amate vostro figlio, chiunque egli sia. Lo farò, Eminenza, la sua benedizione.

andate con te e siate moglie e madre questa la mettiamo in reputazione Vuoi farla a nemico? Ma tu sempre... E chi la fa?

La nemica! Ma tu puoi fare il giardiniere muto, quello che esce subito... Ma che dici? Vuoi farla a nemico?

Vabbè non si fa più, la nemica non si vende neanche il cuore... Vabbè non si fa più, la facciamo a anfitrione, dai! Facciamo a anfitrione, torniamo ai nostri...

Alcmena ha partorito due gemelli, uno è figlio di Giove, un bel bambinone robusto, si chiamerà Ercole, l'altro più minuto, più mingerlino, è figlio tuo, si chiamerà... Hai già pensato a un nome? Ma ti pare che io oggi ho avuto il tempo di pensare al nome? Non ho avuto niente da fare.

Comunque generalmente al primo genito si dà il nome del padre della sposa, in questo caso il compianto Elettrione. È un bel nome, è un bel nome Elettrione. È un nome che ha molta presa.

Anche se ormai è diventato un po'troppo corrente, no? È vero, è vero. Comunque se mi permetti, anfitrione, io vorrei darti un suggerimento per il nome di tuo figlio.

Per il bambino ci vorrebbe un nome orecchiabile. e che al tempo stesso legasse bene col tuo, con un anfitrione, qualcosa tipo, ti dico il primo che mi viene in mente, proprio il primo, qualcosa tipo, so, tipo, sosio, ma si, senti come suona bene, so, Sosia di anfitrione, e poi sosia e anfitrione sono sempre stati insieme, no? E un giorno dal piccolo sosia nascerà un grande anfitrione, e poi un altro sosia, e un altro anfitrione ancora, e così nei secoli dei secoli, in tutto il mondo.

mondo e in tutti i teatri, ovunque si reciti l'arte della commedia. E se permetti Anfi, io vorrei essere il primo, il primo a fare un regalino al neonato. Era un po'che ci pensavo.

La compagnia al completo. Ma Sosia! Questo è tuo figlio. Vieni da mamma! Padre Giove, Padre Giove è qua!

Fratellino! Papà! Un regalo per te, fratellino!

Ercole, oggi stesso verrai con papà! una dozzina di faccendole da sbrigare po'faticose saluta mamma addio Ercole vieni vieni ci sono da pulire le stalle di auto e quelle puzzano poi uccidere l'aula di Demè il tono di Greta e l'idra di... di verna. Papà, vuoi altro?

Cammini, cammini. Ciao, senso. Senza rancore. Senza rancore.

Allora è deciso, si chiamerà Sosia. E finalmente, finalmente sarà un Sosia. Libero!