Benvenuti sul mio canale e benvenuti in questa nuova serie di video su vostra richiesta Infatti mi sono deciso finalmente a trattare Dante e non lo so mi metteva un po' paura un po' di ansia Eppure è arrivato proprio il momento d'ora in poi quindi troverete qui sul canale la lettura di vari Canti della Divina Commedia L'idea sarebbe quella di farli tutti però intanto magari partiamo dai migliori anche i più belli da leggere i più famosi affinché questi video li possano utilizzare sia gli studenti che devono ripassare so che siete lì in ascolto sia tutti quelli che avrebbero voluto godere da sempre della Divina Commedia avrebbero voluto leggerla Eppure sono rimasti scoraggiati da questo italiano così antico così difficile e allora Ve la leggo Io sono qui apposta leggeremo quindi le parole originali di Dante ma anche la parafrasi affinché siano comprensibili chiaramente nell'insieme commenterò anche quello che stiamo leggendo e vi darò una mano a capirci qualcosa perché sappiate che la Divina Commedia Non è difficile da leggere soltanto per la sua lingua ma anche per i significati che nasconde per ciò a cui si riferisce che spesso sono storie vicende modi di pensare del 300 che a noi sono del tutto estranei ma Andiamo al sodo la Divina Commedia è composta di 100 canti e io vi leggerò oggi il primo il primo è anche il primo della cantica dell'inferno ma più In generale ha un ruolo proemiale cioè introduce il lettore all'opera un po' Come si fa in tutti i poemi da sempre e in questo canto famosissimo bellissimo Dante ci andrà a raccontare i motivi per i quali è arrivato Dove è arrivato ma soprattutto ci spiegherà In che modo forse se ne può tirare fuori Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita Dante ci dice fin da subito senza troppi giri di parole che è proprio nel mezzo della sua vita all'età di circa 35 anni che si ritrova immerso nel Peccato si ritrova Cioè in una selva in un bosco oscuro visto che la via diritta la via retta era ormai smarrita è un momento cioè di grande perdizione per Dante è un momento di confusione è un momento di difficoltà e questo Bosco oscuro questa selva oscura rappresenta proprio tutto questo abituatevi perché in Dante ci sono tantissime allegorie si chiamano così cioè delle immagini concrete per spiegare dei concetti astratti Ecco qui che il peccato che è un concetto astratto difficile da comprendere si trasforma in un'immagine concreta e reale un bosco oscuro che mette paura proprio come il peccato Dante Infatti dice che è difficile descrivere esta selva selvaggia e aspra e forte quindi intricata impenetrabile che nel pensiero soltanto rinnova già la paura insiste nel dirci che questa Selva è qualcosa di terribile dice tant amara talmente angosciosa che poco lo è più la morte ma per raccontarvi anche del bene che io vi ho trovato allora vi racconterò delle altre cose che vi ho visto qui Dante poi ammette di non sapere nemmeno lui dire bene come vi sia entrato in questa selva oscura in questo questo periodo di peccato e di vizio Tanto ero pieno di sonno un sonno che però è un sonno morale un sonno interiore a quel punto che la via della verità ormai avevo abbandonato ma nel momento in cui giunsi ai piedi di un colle L dove terminava quella Valle che m'aveva di paura il corc punto cioè dove terminava quella Valle quella Selva che mi aveva riempito il cuore di paura beh ai piedi di un colle Guardai in alto e vidi le spalle di quel Colle stesso vestite contornate già dai raggi del sole Dante qui quindi intravede una speranza vede questo Colle il colle della salvezza e pensa di poter finalmente uscire da questa selva oscura la paura Infatti fu un poco cueta quella paura che mi era durata nella profondità del cuore Quella notte io trascorsi con tanta angoscia la notte Cioè in cui aveva vagato nella selva oscura smarrito proprio come quei marinai che con respiro affannoso escono dal mare sulla spiaggia e si voltano a guardare l'acqua pericolosa dalla quale si sono appena salvati Beh il mio animo faceva lo stesso si volse a retro si volse indietro a rimirar lo passo a guardare il passaggio che non aveva mai lasciato vivo nessuno Dante quindi è convinto di potercela fare si riposa anche un po' riposa il corpo Lasso riprende il cammino che è un cammino in salita il P fermo era sempre il più basso ma ecco che proprio all'inizio della Salita il suo percorso verso la salvezza viene frenato Dante Cioè qui è convinto di farcela invece si trova davanti degli animali orribili sono tre bestie ognuna di loro simboleggia un peccato particolare nel quale Dante si sente particolarmente invischiato ed ecco di nuovo che viene usata un'allegoria per spiegare un concetto astratto vediamo quali sono questi tre animali Ecco che quindi mi si presentò davanti una lonza agile leggera e molto veloce che era ricoperta di pelo maculato e non mi si allontanava dallo sguardo non mi si partiva dinanzi al Volto Anzi mi impediva tanto il mio cammino che io fui per ritornare più volte volto più volte pensai di tornare indietro per evitarla EB Beh chi è questa lonza la lonza rappresenta il vizio della Lussuria Se ci pensate effettivamente il felino si adatta bene No all'immagine della Lussuria perché si muove in modo sinuoso è quasi sensuale nei suoi movimenti nei suoi sguardi Allora Dante usa un felino per raccontarci quello che è un suo vizio ma quello che più in generale è un vizio dell'umanità Dante Infatti rappresenta non solo se stesso in questo viaggio ma rappresenta l'umanità intera che si è smarrita Ecco allora che questa lince gli impedisce di andare avanti gli impedisce di completare il processo verso la salvezza e tutto questo succede all'alba e questo in qualche modo sembra dare speranza a Dante cioè l'ora del tempo e la dolce stagione gli fanno immaginare che sia facile superare questo vizio che sia facile aggirare questa bestia Ma ecco che si convince che mentre questa lince può essere aggirata e quindi questo vizio può essere superato Dante si trova davanti un secondo animale Ma parve alla vista un leone questo Sembrava che venisse proprio contro di me con la testa alta e con rabbiosa fame sì che pareva che l'aire ne tremasse addirittura sembrava che l'intera aria tremasse a causa del Ruggito di questo Leone E come se non bastasse arriva subito un terzo animale una Lupa che di tutte brame sembiava carca nella sua magrezza cosa rappresentano questi altri due animali Beh il leone ve lo potete immaginare no ci comunica una sensazione di grandezza il leone ce lo immaginiamo superbo Altero sdegnoso e questo Dante ci sta dicendo è un mio vizio ma è anche un vizio dell'umanità intera così come il vizio rappresentato dalla lupa il terzo animale che si palesa agli occhi di Dante questa lupa rappresenta la cupidigia quella cupidigia insaziabile quel volere sempre di più di ricchezze di onori di beni materiali Questo è il vizio che compromette di più la vita cristiana e la vita di Dante stesso mentre il leone ci veniva presentato nel suo atteggiamento fiero invece la lupa ci viene presentata in una magrezza impressionante spaventosa e Dante dice Beh già tante genti fece vivere una vita infelice Evidentemente questo vizio è molto diffuso e Dante si sente così tanto in apprensione tanto di gravezza per la paura che usciva dalla vista di questo animale che io perdei definitivamente ogni speranza dell'altezza perdei definitivamente ogni speranza di arrivare sul colle di salvarmi di uscire dalla selva oscura e questo crea una grande sofferenza perché proprio come colui che con piacere vince acquista al gioco ma poi giunge quel momento in cui perde tutto e quindi si rattrista nei suoi pensieri Beh allo stesso modo ha funzionato per me ci sta dicendo quella bestia ridusse me allo stesso modo io ero convinto di vincere ero convinto di salvarmi e invece mi risp ineva di nuovo indietro mi ripigneva là dove il sol tace mi risp ineva verso la selva oscura Ecco qui plot Twist cioè Qui improvvisamente colpo di scena arriva un aiutante Dante Infatti è nel suo momento più buio è costretto a tornare nella selva oscura sembra che tutto ormai sia perduto invece ince improvvisamente nota qualcuno lì vicino dice mentre io precipitavo verso il basso apparve davanti a me una figura che di aspetto e di voce sembrava ormai fioco per un lungo silenzio a causa di un lungo silenzio è un'immagine impalpabile evanescente è un'anima cosa che a me farebbe ancora più paura delle tre bestie ma invece Dante è talmente spaventato che decide di chiedere aiuto quando vidi Costui nel Gran deserto nella selva desolata Miserere di me gridai A lui Cioè abbi pietà di me chiunque tu sia o un'anima un'ombra un fantasma o un uomo in carne d'ossa o d'ombra o d'omo certo E lui mi rispose Non uomo non sono più un uomo uomo già fui fui in passato un uomo e i miei genitori furono Lombardi Mantovani ambedue per Patria nacqui sub Julio sotto Julio al periodo di Giulio Cesare sebbene troppo tardi e poi vissi a Roma sotto il buon Augusto nel tempo in cui primeggiavano gli dei falsi e bugiardi quindi quest'anima è nata nel periodo di Giulio Cesare ha vissuto a Roma durante il periodo Augusteo e ha conosciuto un mondo pagano un mondo in cui la parola di Dio non era stata ancora rivelata Chi sarà questo personaggio il primo canto È facilissimo Lo sappiamo tutti questo è chiaramente Virgilio il più grande poeta latino l'autore dell'eneide una delle fonti principali di Dante per scrivere la Divina Commedia è folle ma allo stesso tempo è geniale è meraviglioso che Dante dia proprio corpo dia proprio voce a quella che è un una fonte letteraria e Virgilio si presenta dice sono Mantovano fui un poeta raccontai di quel giusto figliolo d'Anchise Enea che arrivò da Quando venne bruciata dagli aei Ma tu perché torni a questo grande affanno gli chiede perché non vai sul monte perché non ti salvi perché sei immerso nel Peccato quel Monte è principio emotivo di tutta la felicità umana Dante ha capito sta parlando con uno dei suoi autori preferiti gli dice subito quindi tu sei quel Virgilio e quella Fonte che spande un così grande grande fiume di eloquenza Guardate Però con che atteggiamento si rivolge a Virgilio risposo lui con vergognosa fronte Dante È imbarazzato dalla presenza di un poeta così grande da un poeta di cui lui ha letto tutto e che ora si ritrova davanti tu che sei L'onore e anche la guida il lume di tutti gli altri poeti mi Giovi proprio la costante attenzione il grande amore che più e più volte mi ha spinto a studiare a fondo la tua opera Sappi gli dice Dante che tu sei il mio maestro e il mio autore e sappi che tu sei colui da cui io tolsi Lo Bello Stilo che miha fatto onore tu sei colui da cui io trassi quello stile così bello che mi ha procurato onore quando Dante scrive la commedia è già un autore abbastanza famoso ha già dimostrato di saper poetare e dice Io ho proprio preso da te ho studiato dal migliore Guarda adesso la bestia per la quale io mi voltai aiutami perché ella mi fa tremare le vene e i polsi sono terrorizzato da queste bestie E allora Virgilio gli dice visto che lo vede lacrimare addirittura a te con conviene tenere altro viaggio ti conviene passare da un'altra parte se vuoi uscire Salvo da questo luogo Selvaggio perché questa bestia per la quale tu ora gridi non lascia passare nessuno sulla sua via Anzi l'ostacolo a tal punto che finisce per ucciderlo gli dice Dante Guarda che stai rischiando la vita e ha una natura così malvagia e violenta che la sua bramosa voglia non è mai soddisfatta e dopo aver mangiato ha più fame che prima Insomma Dante era già spaventato adesso ancora peggio però Virgilio ci tiene a sottolineare le caratteristiche di questa Lupa perché questa lupa rappresenta un vizio veramente universale E infatti dice guarda che sono molti gli animali ma più In generale gli esseri viventi a cui s'ammoglia con i quali si unisce e saranno sempre di più Fino a quando arriverà un veltro che non farà morire tutti con dolore qui Virgilio sta faccendo una vera e propria profezia Preparatevi perché Nella Divina Commedia Ce ne sono tantissime di profezie sta dicendo in particolar modo che a eliminare questi vizi e in particolar modo quello che la lupa rappresenta arriverà presto Un veltro cioè un cane C'ha quasi un tono apocalittico messianico cioè una personalità che scaccerà il male dal mondo ora chi sia questa personalità non lo sappiamo è stato detto can grande della Scala o magari un imperatore tipo Arrigo vio non lo sappiamo sappiamo soltanto che questi non ciberà terra né peltro non si nutrirà cioè né di possedimenti né di ricchezze ma di sapienza di amore e di virtù e sua nazione e la sua origine sarà tra feltro e feltro il feltro è un panno molto umile di bassa qualità quindi appunto avrà un'origine umile e sarà la Redenzione Fia salute di quella umile Italia di quella povera Italia per cui morì la Vergine Camilla u ralo e turno e Niso di fute per le ferite sta citando dei personaggi della sua opera delle neide personaggi che a loro modo hanno contribuito a far nascere Roma quindi in generale d'Italia eccetera eccetera dice egli Il veltro inseguirà la lupa per ogni città fin quando non l'avrà rispedita nell'inferno laddove Lucifero invidia prima di partia la fece uscire e poi gli dice Beh guarda Quindi io penso che per il tuo meglio Beh forse sarebbe il caso che tu mi segua e io ti farò da guida e ti trarrò da qui attraverso il luogo eterno e preparati Dante perché in questo luogo tu sentirai disperate e strida vedrai gli antichi spiriti dolenti che alla seconda morte ciascun grida talmente sofferenti Saranno questi spiriti che malediranno la propria Dannazione e cercheranno un'altra morte e vedrai coloro che son contenti Invece nel foco che sono contenti della situazione in cui si trovano perché sono le anime del Purgatorio coloro che nel fuoco si purificano e sperano di venire quando sarà il tempo tra le anime Beate alle quali Poi se tu vorrai salire Se tu vorrai arrivare fino al Paradiso dovrai farti accompagnare da qualcun altro un'anima che sarà a ciò più di me degna con lei ti lascerò nel mio partire qua Virgilio già ci dice che dovrà abbandonare Dante a un certo punto Virgilio infatti sarà la guida di Dante fino al treso canto del Purgatorio quando poi sparirà nel nulla e apparirà Beatrice perché quell' imperator che la sur regna Perché Dio visto che io fui ribelle alla sua legge non vuol che in sua città permessi vgna Virgilio dice che Dio non gli permette di accedere al Paradiso in quanto ha vissuto in un'epoca precedente al cristianesimo e quindi non ha conosciuto la verità Beh Dante Insomma non può F altro che accettare e gli dice Beh poeta io quindi ti chiedo proprio in nome di quel Dio che tu non hai conosciuto affinché io fugga questo male anche di peggiori che tu mi meni là o dove or dicesti che tu mi porti lì dove mi hai detto così che io possa finalmente arrivare a vedere la di San Pietro e color cui tu fai Co tanto mesti e coloro che tu dici di essere tanto tristi Allora Virgilio si mosse e io li Tenni dietro Ecco Guardate Con quale piglio narrativo Dante ha sviluppato il proemio di solito nel proemio fin dai poemi dell'antichità si faceva l'invocazione alla divinità si esponeva il tema Invece qui Dante sta facendo ben altro Qui ci sta raccontando una storia è questo che lo rende ancora profondamente affascinante da leggere questa storia è fatta di colpi di scena è fatta di personaggi che arrivano altri che se ne vanno è una storia che vale la pena di leggere e quindi Seguitemi perché nelle prossime settimane continuiamo a leggerla insieme