e il 1900 quando arthur evans archeologo britannico si trasferisce sull'isola di creta per dare avvio a delle campagne di scavo in pochi anni porta alla luce i resti di quella che chiamerà civiltà minoica forse la più antica della grecia una civiltà fatta di immensi palazzi dai quali riemergono preziosi tesori a cnosso si trovano i resti di numerose pitture parietali che decoravano il palazzo in una di queste vi è una scena che potrebbe ricordare un'odierna corrida tre persone lottano con un toro nel tentativo di dominarlo legato forse ad un rituale di iniziazione oa un gioco atletico la figura maschile sembra stia svolgendo un salto acrobatico o semplicemente una raffigurazione metaforica del potere umano è in realtà un soggetto piuttosto diffuso in tutta l'area cicladica anche se gli studiosi non ne hanno ancora accertato il vero significato certo è che il toro è uno degli animali più rappresentati in tutta l'isola forse proprio perché considerato sacro dal popolo cretese nonostante le pesanti integrazioni subite da queste pitture ad opera dell'equipe di evans sono distinguibili frammenti antichi e le ridipinture moderne esse ci consentono di delineare i caratteri della pittura minoica di 3500 anni fa le figure sono semplici contorni riempiti con campiture di colore molto vivaci ma senza sfumature o chiaroscuri e non hanno caratterizzazioni ma caratteri tipici ripetuti in serie come le acconciature con i capelli raccolti sulla nuca a lasciar cadere alcuni riccioli su schiena e fronte contrariamente a quanto accade in egitto non solo le gambe il viso ma anche le spalle e gli occhi sono correttamente rappresentati di profilo gli sfondi infine sono neutri e monocromatici senza particolari riferimenti a luoghi riconoscibili