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La filosofia del tempo secondo Bergson

nella scorsa lezione abbiamo iniziato a studiare la filosofia di back soon e ci siamo soffermati in particolare sulla sua concezione del tempo abbiamo visto come back soon distingua nettamente due tipi di tempo il tempo delle scienze positive un tempo spazializzato astratto che fotografa la realtà dividendola in singoli momenti distinti ma reversibili tutti identici l'uno all'altro le metafore che husaberg son sono quelle della lancetta dell'orologio e della collana di perle in ambedue i casi si tratta di attimi quello della lancetta dell'orologio o quello della singola perla ben definiti ben distanziati l'uno dall'altro e tutto sommato identici nella collana di perle ogni perla identica la perla precedente si distingue nettamente dalla perla precedente senza nessun tipo di evoluzione interna invece nella lancetta dell'orologio l'unica cosa che cambia effettivamente la posizione della lancetta sul quadrante ma ogni istante ogni istante di tempo è sostanzialmente identico all'altro dunque perfettamente reversibile può tornare su se stesso e di contro il tempo della memoria che è il tempo interiore già studiato da filosofi che hanno fatto dell'autobiografia dell'esistenza uno dei punti di riferimento della loro visione del mondo si pensi alle confessioni di sant'agostino quindi alla concezione del tempo di sant'agostino a pascal per esempio filosofi che hanno studiato il tempo come dimensione interiore hanno già anticipato quello che ebersohn sottolineerà in maniera assolutamente innovativa e con un linguaggio ricco nella seconda metà dell'ottocento vero il tempo dell'interiorità si presenta come una sorta di gomitolo cioè ogni attimo mantiene in sé qualcosa degli attimi precedenti della storia precedente ogni attimo e qualitativamente diverso dagli attimi precedenti quindi non è affatto reversibile nel tempo della coscienza il tempo interiore mantiene gli elementi nella memoria e questi elementi rimangono per così dire unici dunque non reversibili quello che è stato non tornerà più ma rimarrà presente nella memoria nella nostra percezione del tempo interiore non tutti gli attimi coincidono né tutti i momenti hanno lo stesso significato e la stessa durata ci sono ore che sembrano non passare mai e ora che invece come si suol dire volano via sono espressioni che usiamo anche nel linguaggio quotidiano passare quel tempo contestato uno schiocco di dita nel senso che il tempo è passato così velocemente perché io l'ho vissuto in maniera qualitativamente intensa ricca significativa ci sono effettivamente nel corso nell'arco della nostra vita e nel corso delle nostre delle nostre giornate ci sono dei momenti topici che tendiamo a ricordare tendiamo a ottenere per elementi fondamentali fondanti quindi diventano i capisaldi della nostra autobiografia del nord racconto autobiografico a questa concezione del tempo che berson chiama memoria o durata si rifanno lo abbiamo visto nella scorsa lezione scrittori del calibro di james joyce e scrittore che parla del flusso di coscienza intorno alla sua opera principale l'ulisse costruisce diciamo incarna da peso letterario alla teoria del flusso di coscienza di markson nonché marcel proust grande scrittore francese che fa della ricerca del tempo perduto il tema fondamentale della sua opera ma leggiamo diamo la parola bamberg son leggiamo un testo che riguarda appunto il flusso famoso flusso di coscienza c'erano fermati qui nella scorsa lezione il testo è del 1934 lo troviamo nel libro introduzione alla metafisica in un libro della vecchiaia liber son quindi è come dire una rimeditazione di idee che il back soon aveva già concepito alla fine dell'ottocento dunque 1934 lui è già piuttosto anziano rivede la teoria del flusso di coscienza e ce ne parla in questa maniera di almeno una realtà che noi vogliamo dall'interno per intuizione e non per semplice analisi la nostra persona nel suo scorrere attraverso il tempo il nostro io che è dura può darsi che noi non simpatizziamo intellettualmente o piuttosto spiritualmente con alcun altra cosa ma certamente simpatizziamo con noi stessi quando faccio scorrere sulla mia persona supposta inattiva lo sguardo interiore della coscienza percepisco dapprima una specie di crosta solidificata in superficie sono le percezioni che vi giungono dal mondo materiale tali percezioni sono nette distinte giustapposte o giusto appo nibili l'una all'altra esse cercano di raggrupparsi in oggetti in seguito percepisco dei ricordi più o meno aderenti alle percezioni e che servono interpretarle tali ricordi si sono come staccati dal fondo della persona a tratti alla superficie da percezioni che loro assomigliano essi sono posati su di me senza essere in tutto e per tutto me medesima infine sento manifestarsi tendenze abitudini motorie una quantità di azioni virtuali più o meno solidamente legate a quelle percezioni ea quei ricordi tutti questi elementi dai contorni ben definiti mi appaiono tanto più distinti da me quanto più sono distinti tra loro orientati dall'interno verso l'esterno costituiscono riuniti la superficie di una sfera che tende ad allargarsi ea perdersi nel mondo esterno ma se mi raccolgo dalla periferia verso il centro se cerco al fondo di me ciò che più uniformemente più costantemente e durevolmente è me stesso trovo tutt'altro al di sotto di quei cristalli ben tagliati e di quella superficie congelata via un flusso continuo non comparabile a nulla di ciò che ho visto fluire è una successione di stati ciascuno dei quali preannunzia quello che lo segue e contiene quello che lo precede in verità essi non costituiscono stati molteplici se non quando già son passato oltre ad essi e mi rivolgo indietro per osservarne la traccia mentre li provavo erano così solidamente organizzati così profondamente animati di una vita comune che non avrei saputo dire dove uno qualsiasi di essi finisse e l'altro cominciasse in realtà nessuno di essi comincia e finisce tutti si prolungano gli uni né gli altri e qui è un'immagine estremamente ficcante una ricchissima metafora come la nostra coscienza ecco come una sorta di fiume invernale di una regione del nord fiume che in superficie trasporta delle zolle di di acqua congelata dei pezzi di ghiaccio per così dire che scorrono dall'alto dalla sorgente verso il basso quindi il questo ruscello di montagna trascina pezzi congelati e oppure la sua superficie è in gran parte congelata ma al di sotto della parte congelata che è quella che il visitatore riesce a cogliere in maniera apparentemente piu unita c'è la vera essenza del fiume cioè il flusso l'acqua che scorre e che scorre in maniera continua e dunque noi effettivamente nella nostra integrità cerchiamo di fermare il tempo di aggrapparci a determinati stati di coscienza quindi ai ricordi alle percezioni a quei luoghi della coscienza che ci invitano a considerare lio come un qualcosa di di solito di cangiante ma tutto sommato basato su qualcosa di sostanziale su elementi sostanziali ne abbiamo bisogno per dare continuità la nostra idea di appena lo smarrire per così dire l'idea riola la percezione dio che è tanto utile assolutamente utile per condurre in porto le attività quotidiane quindi ha lo stesso valore in un certo senso del tempo della scienza senza un'idea di un del nostro io che vuol dire anche lì o gravato di una serie di funzioni sociali di maschere sociali di di luoghi comuni non riusciremo a svolgere le nostre mansioni quotidiane quindi ci dobbiamo aggrappare orari ad appuntamenti a tappe ben determinate all'interno del nostro tempo di vita ma in effetti la vera essenza del nostro io della nostra vita interiore quella che rappresenta bersone in questo stesso cioè si presenta come un flusso continuo il cosiddetto flash flusso di coscienza quello che joyce nell'ulisse riesce in maniera così vivida così coinvolgente ad esprimere a farci per così dire toccare con mano del resto anche in questo caso è una questione di esperienza fare veramente esperienza del proprio sé interiore significa andare oltre le percezioni determinate i ricordi che hanno appunto delle caratteristiche in qualche maniera solide per verificare come al di sotto di questi ricordi di questi momenti che ci si presentano nella mente e che hanno una loro distinzione per così dire hanno delle loro caratteristiche esiste il flusso il divenire che tutto trasporta e che effettivamente la nostra coscienza quindi la nostra coscienza non è il singolo ricordo non ha il sì la singola percezione ma il flusso che porta avanti i ricordi percezioni e che trascina tutto questo a valle e vivere significa ecco trascorrere dalla sorgente fino alla foce trascinandosi appresso e mantenendo tutte queste schegge di momenti no di ricordi di elementi più o meno significativi cercando ecco di non scambiare e il dito per la luna ovvero le dita sarebbero le singole schegge di ricordo sarebbero i singoli elementi solidi ghiacciati trascorrenti mentre la luna propriamente detta e il flusso sotterraneo sempre vivo sempre verde nella nostra vita interiore quindi ricapitoliamo rapidamente quello che abbiamo detto sin qui nella scorsa lezione e all'inizio di questa lezione tempo della scienza versus tempo della vita il tempo della scienza che pure utile anche qui ci tengo a ribadire il fatto che lo spiritualismo di bergson integra la visione su supera ed integra nello stesso tempo la visione del tempo inteso in termini scientifici positivistici quindi la critica che li muove il positivismo quella di aver assolutizzato il pensiero scientifico cioè da averlo trasformato in un vero e proprio scientismo detto questo il tempo della scienza è indubbiamente utile a una sua economicità ma va integrato con il tempo della rita quindi dobbiamo avere ben presente questa distinzione è saper utilizzare l'uno e l'altro l'una e l'altra visione a seconda del nella faccenda che stiamo svolgendo o del nel tempo che stiamo vivendo in quel determinato momento indubbiamente abbiamo bisogno sia dell'uno che dell'altro c'è il tempo della della scienza quantitativo omogeneo spaziale l'ho detto assolutamente reversibile e discontinuo e come nella collana di perle ogni elemento è staccato dall'altro quindi discontinuo e assolutamente astratto è una forma di alla mia estrazione del resto la scienza i concetti della scienza sono elementi astratti che concetti ci sembrano così come così familiari come virus e batteri si fa per dire o atomi o proteine in realtà sono indubbiamente dei concetti astratti e questo uno scienziato lo sa assolutamente bene quindi il tempo della scienza così come i concetti della scienza di fatto sono astratti gli affetti sono concreti e badate bene e l'astrazione è sta nella teoria che supporta quel determinare la spiegazione di quel determinato effetto di quel determinato fenomeno quindi astratto esteriore e spazializzato cioè si può rappresentare come usa fare il professore di fisica alla lavagna il tempo e lo spazio vengono rappresentati in una diagramma cartesiano con rette il tempo viene indicato con tipo dati minuscola e dunque il tempo della fisica e un tempo spazializzato reversibile e il tempo del tachimetro della strumentazione dell'automobile il tempo dell'orologio eccetera eccetera il tempo della vita e di contro è qualitativo quindi non si misura in termini quantitativi si misura intensità in qualità e assolutamente eterogeneo un attimo non vale un altro attimo un attimo trascorso con quella persona quel ricordo di quella persona effettivamente assolutamente toro eterogeneo rispetto ad altri ricordi per questo possiamo scrivere se ne avessimo voglia la nostra autobiografia fatta di tanti elementi discontinui senza elementi di sconti non ci sarebbe alcuna storia infatti lo scienziato non racconta storia racconta spiega teoria illustra fenomeni e i fenomeni sono assolutamente ripetibili ripetibili in laboratorio mentre la vicenda esistenziale di questo di quella persona ma anche la storia dell'umanità in generale è assolutamente fatta di elementi eterogenei altrimenti non sarebbe storia quindi un fatto non è assolutamente ripetibile il che non significa che non ci può insegnare qualcosa non ci possa effettivamente insegnare qualcosa e irreversibile non si torna indietro va dal passato attraverso il presente verso il futuro è continuo e un flusso continuo abbiamo appena visto nel passo di back soon è qualcosa di assolutamente concreto è un pochino ecco che l'uso di queste parole è un po paradossale perché nel linguaggio quotidiano associamo all'aggettivo concreto qualcosa che si riferisce alla scienza la tecnica questa qualcosa di concreto di materiale in realtà la concretezza qui consiste nella capacità di esser preso di esser veramente presente cosa c'è di più presenta noi stessi se non nel nostro flusso di coscienza certo bisogna stare lì ad ascoltarlo è sempre presente e altrettanto presente quanto lo è il battito del cuore piuttosto che il movimento dei polmoni con la respirazione sono diciamo esperienze interne in questo caso esperienze fisiologiche che sono sempre la nostra portata basta porre orecchio a tali esperienze il fatto che non ce ne accorgiamo non ce ne vogliano accorgere nel corso della vita quotidiana non nega affatto la loro estrema concretezza e interiore quindi può essere proiettato verso l'esterno in termini ripeto narrativi o artistici dunque può essere trasmesso può diventare un luogo linguistico non locus linguistico ma parte da d'interiorità di ciascuno di noi dunque non può essere preso e messo su un diagramma cartesiano come si fa con una curva statistica si identifica con la durata è l'esempio del fiume che facevano prima e durata dura perché ogni attimo non si perde non diventa nulla non si sa nulla nell'attimo successivo ma si integra per così dire nell'atto successivo ecco perché a suo modo dura dura nella memoria la memoria che è la fonte per così dire del del singolo ricordo è quello che trasporta il singolo ricordo ma noi ci fissiamo sul singolo ricordo ripeto è come se ci fissassimo sui materiali che vengono trascinati a valle dal fiume e non sulle acque del fiume sulla corrente del fiume i simboli sono quelli che abbiamo illustrato nella precedente elezione cioè la metafora del gomitolo o quella della valanga la valanga che cadendo valle trascina con sé i materiali che vengono raccolti lungo la parete della montagna che attraversa mille in materia e memoria è un'opera del 1896 è una delle opere più famose di back soon berson individua tre elementi della cosiddetta coscienza che abbiamo parte trovato anche nel brano letto ha commentato precedentemente ovvero il primo elemento è la memoria pura ricordo puro il secondo è il ricordo immagine quindi il singolo fotogramma il terzo è la percezione percezione che qualcosa di immediato e si riferisce ai dati dell'esperienza esterna o interna caldo e freddo il dolore il piacere così via vediamo queste questi tre elementi in dettaglio la memoria pura e la coscienza stessa quindi coincide con la coscienza stessa con il flusso di coscienza è pura durata dura termine quindi che ritorna nel linguaggio liber son quindi memoria coscienza durata sono tre termini sinonimi in qualche maniera ossia e conservazione integrale dell'esperienza vissuta dell'esperienza vissuta quindi in questo io e questa coscienza dell'io interiore che si accresce attimo in attimo di anno in anno e così via le esperienze passate vengono mantenute vengono integrate con le esperienze successive cioè diventano autobiografia diventano storia narrazione del nostro io essa costituisce la memoria pura costituisce il deposito di tutti i ricordi passati quindi ecco le immagini da come un deposito ma è lo stesso termine che si usa per esempio nel buddismo no la cosiddetta memoria deposito dove sono contenuti in germi tutti tutti gli elementi della nostra visione del mondo la nostra percezione del mondo nonché tutte le sensazioni di base quella è la memoria deposito e ne dalla memoria deposito che andiamo a prendere di volta in volta gli elementi i singoli ricordi che possono tornarci utili per l'esperienza che stiamo vivendo in quel momento oppure vengono per così dire rievocati rinverditi da esperienze simili no quindi stati d'animo come per esempio la malinconia la saudade quello come dicono i brasiliani cioè il la nostalgia il ricordo di una cosa che può andare a ripescare nails nel bacino ecco ampio dell'esperienza vissuta cioè nella memoria pur a quelle quelle tracce che vengono ancor inverdite nel ricordo di esperienze che risalgono tempo prima che in un momento in cui vengono ricordate però sono assolutamente presenti in realtà sono sempre presenti stanno lì in questo bacino in questo ampio bacino in questo deposito che è la memoria pura quindi una memoria pur a tutti i ricordi tutti gli elementi della nostra poesia vengono automaticamente registrati in maniera originale globale così li anche se poi non ne abbiamo consapevolezza non abbiamo necessariamente consapevolezza in questo esempio il la visione di back soon per alcuni versi si avvicina eccoci ci ricorda la visione di di freud ovvero di questa memoria profonda più o meno inconscia dove si vanno a depositare anche grazie a un fenomeno e freud che ama rimozione una serie di elementi qui c'è l'elemento della rimozione che sostanzialmente non troviamo in persona ma anche lì sostanzialmente c'è una regione della nostra un luogo della nostra mente del nostro spirito dove si vanno a depositare tutte le esperienze quindi non passano invano non ci sono esperienze che vengono cancellate per quanto si possa sforzare di farlo evidentemente quindi la memoria pura rappresenta il nostro passato tutto intero e ci accompagna in ogni momento e lì a nostra disposizione anche se poi magari evidentemente non ci rendiamo conto il ricordo immagine quindi il titolo qui errato e il ricordo immagine è invece l'atto con cui il nostro passato si concretizza e si concretizza in quel determinato momento ecco perché ho scelto come icona la la fotografia è il simbolo della fotografia l'icona della fotografia facendosi in parte per frammenti presente qui ed ora costituisce soltanto una piccola porzione della materia della memoria complessiva della materia il compone del nostro io quindi ci focalizziamo su quella determinata immagine quella scheggia di immagine per così dire rappresenta una sua materializzazione un pochino assomiglia vedi la metafora che abbiamo studiato prima assomiglia per così dire all'acqua congelata le schegge di ghiaccio che trascorrono sul fiume sul fiume che scorre a valle allora il fiume in se per se l'acqua che scorre nella corrente rappresenta la memoria pura invece la il singolo nel singolo pezzo di ghiaccio rappresenta il ricordo immagine quindi la materializzazione della memoria pur la coscienza pur essendo memoria non è sempre ricordo non è sempre attualizzata effettivamente no quindi ripeto è lì e impotenza invece la ricordo immagine diventa un qualche cosa che è in atto ciò che viene attualizzata è un fatto fisiologico dipende evidentemente dal cervello ma che se la mente per persona non corrisponde pienamente al cervello diciamo che la mente utilizza il cervello per collegarsi con con il mondo reale con la realtà esterna quindi è un elemento per così dire fisiologico malamente lo spirito umano son non è semplicemente risolvibile nel cervello evidentemente c'è una continuità con il cervello ma non è risolvibile nel cervello quindi non può essere studiata in termini di causa effetto né in termini puramente fisiologici o tantomeno meccanicistici no dunque non si può dire della mente che sia nella mente che sia effettivamente come dire un altro modo di dire cervello un altro modo di riferirsi all organo o che sia come dire l'altra faccia della medaglia rispetto al cervello c'è una con un continuum tra la mente che la che è libera comunque che libera attività e flusso libero e evoluzione creatrice o slancio vitale ne parleremo successivamente ma è comunque collegata al cervello quindi usa il cervello come interprete per così dire per collegarsi con la realtà fisiologica e con il mondo esterno questo è il motivo per cui le malattie che alzano la funzione del ricordano posso colpire il ricordo immagine il c'è la memoria e superficie ma non colpiscono la memoria pura c'è il flusso di coscienza non è toccato dal disturbo neurologico per esempio chi ha problemi neurologici fatica a fare collegamenti cioè a fissare i ricordi immagini a collegarli con la realtà ma non per questo è privato della vita interiore cioè del cosiddetto flusso di coscienza quello che viene leso è il rapporto ripeto con la propria fisiologia e con il mondo esterno infatti ciò che si perde in tali disfunzioni non è tanto il contenuto della coscienza ma la capacità del cervello di attualizzare ricordo quindi utilizzarlo come filtro quindi l'efficacia del di questo filtro poi si misura nella capacità di interagire con il mondo circostante con la realtà circostante con le altre persone con le faccende quotidiane e così via il nostro passato effettivamente lo abbiamo detto non si perde mai nel virtualmente disponibile continuamente anche se in modo inconscio e qui ci sono quegli echi freudiani di cui dicevo prima il terzo elemento è la percezione con la percezione è la facoltà che ci lega il mondo esterno ecco perché ho scelto questa immagine questa icona non so fino a che punto significativa la percezione che quindi che il ciò che si legge ci lega al mondo esterno alla funzione di selezionare i dati che sono più utili ai fini della nostra vita concreta quindi la percezione è quella che effettivamente contraddistingue la nostra vita cosciente quella quotidiana per cui non siamo presenti al fus di coscienza al flusso di coscienza possiamo tornare per esempio attraverso la meditazione o in momenti particolari noi cosiddetti deja vu quando vediamo gli occhi di una persona fuori rapiti da dalla vita interiore dal mondo interiore assorti in meditazione non lo possiamo dire che la persona probabilmente sta facendo una sorta di pulizia generali della propria coscienza o si sta collegando con il flusso di coscienza e normalmente la nostra intelligenza la nostra memoria viene utilizzata per le faccende quotidiane quindi la percezione deve focalizzarsi su determinate cose su determinati oggetti su determinate funzioni e così via e quindi questa è la l'uso concreto immediato funzionale della nostra intelligenza quindi la memoria percezione corrispondono in un certo senso possiamo dire corrispondono anche se qui è un modo di corrispondere così generale simbolico spirito e con quello che chiede ospiti del corpo fermo restando la continuità tra spirito e corpo continuità tra spirito e corpo che assomiglia in un certo senso agli elementi no al campi di energia della fisica quantistica quindi il rapporto che c'è tra la materia è lo spirito in back soon è un rapporto di continuità sono comunque due euro a partire due due momenti distinti che si possono e si debbono distinguere per averne coscienza li dobbiamo per così dire distinguere ma nella realtà sono sostanzialmente qualcosa di di continuo così come il gli elementi gli elementi che contraddistinguono la realtà noi distinguiamo ma di fatti fatto rappresentano come dire un tutt'uno un unicum tutto organizzato difficile dire da dove abbia origine un determinato fenomeno o individuare come dire un qualcosa di sostanziale per esempio la struttura di un atomo a prescindere dalla miriade di relazioni che quella tomo e quella determinata particella ha contemporaneamente con tutte le particelle del campo con le particelle del super campo che è rappresentato dall intero universo ecco alla stessa maniera possiamo dire si può parlare del rapporto tra l'energia pura la mente per così dire è la materia che è come dire concrezione dell'energia pura no e lo spirito ogni modo entra in contatto quindi con la totalità della vita quindi con il l'inter relato ecco il e totalizzante mentre il corpo e quindi l'intelligenza collegate al corpo ha una funzione pratica quindi isola quei frammenti di di percezione che frammenti di realtà che servono per condurre per così dire una vita quotidiana organizzata no quindi un suono un odore un'immagine a volte questa percezione isolata può ricollegandosi al flusso di coscienza può evocare e di appunto il discorso del déjà vu no no no nell'opera di bruce questi sono particolarmente significativi poi d'improvviso può far emergere tutto un flusso di relazioni quindi dalla percezione siri precipita nella memoria che è lo sfondo che costituisce lo sfondo della nostra vita interiore in breve questo schema riassume quello che abbiamo appena finito di dire quindi memoria ovvero la coscienza intesa come durata e quindi come con formazione integrale del passato il ricordo immagine che la materializzazione di un evento che è situato nel passato quindi cui abbiamo un ricordo come dire una diapositiva come una foto conservata nel nostro smartphone e un certo senso non che in ultima istanza la percezione che la facoltà che ci lega al mondo esterno che nega un valore eminentemente pratico che quella che viene disturbata dal danno neurologico cerebrale ovvero ci aiuta a muoverci in realtà esterna selezionando i dati più utili in quel momento no è una reazione di tutto sommato che condividiamo con il regno animale in generale no di fronte a un rumore improvviso dobbiamo agire immediatamente e dunque il nostro corpo alla nostra mente entrano in funzione reagiscono al tumore alla percezione del rumore improvviso magari facendoci correre facendoci scappare via quindi è uno strumento di relazione immediata con il mondo circostante e nella prossima lezione questo punto ne parleremo alla prossima elezione esaminiamo il altro concetto fondamentale in back soon che quello dello slancio vitale è un concetto che fa ricollegare ci consente di ricollegare berkson alla visione darwiniana cardine autore che a scuola si studia poco ma è un autore assolutamente centrale per capire le filosofie della seconda metà dell'ottocento dargli rappresenta come dire un punto di partenza per così dire inevitabile e con il quale si confrontano tutti si confrontano se i filosofi positivisti sia spence e di cui abbiamo detto sommariamente della stella scorsa lezione ma ci si confronta anche il nostro burke soul and back soon va oltre evidentemente termine ma anche lui qualche maniera collegato affascinato dall'idea di evoluzione che riformula in una maniera originale alla sua maniera quindi tenendo conto sia dell'aspetto per così dire materiale sia dell'aspetto propriamente spirituale anticipo solo questa nozione ci sono sostanzialmente due fino a quel momento c'erano stati due tipi di evoluzionismo un evoluzionismo di tipo per così dire meccanicistico causativo che faceva riferimento al gruppo all'insieme delle cause efficienti che potrebbe essere ricondotto alla visione di darwin ha una visione molto semplificata perché da almeno in realtà e pensatore molto più ricco è ancora in parte da studiare ma insomma quindi una un'evoluzione che tende in una va in una determinata direzione va in questa direzione a seconda del dell'insieme delle cause efficienti quasi delle cause karmiche per così dire no a selezione naturale opera in questa maniera quindi c'è in una dose di causalità e anche di casualità se la vediamo da un altro punto di vista e poi c'è un altro tipo di evoluzionismo una evoluzionismo teleologico per così dire cioè un evoluzionismo che tende verso un determinato fino in cui importante fondamentale diventa fondamentale la causa finale vendita almeno organizzato dal più caotico verso ciò che è più organizzato che è più strutturato in due parole l'evoluzionismo per esempio di un pensatore come spencer quindi si tende la materia deve organizzarsi e la natura si evolve in quella determinata organi in quella determinata direzione che è il più organizzato e più razionale l'umanità rappresenta come sia la punta di diamante di questa evoluzione no perché è dotata di quella ragione di quella coscienza che tende a organizzare la bruta materia in ambedue i casi abbiamo due forme di evoluzionismo sostanzialmente causate da una causa a priori o da una causa a posteriori ex post cioè una causa finale per così dire è la novità introdotta da back soon ne parleremo diffusamente nella prossima lezione è il l'idea che l'evoluzione si decide nel qui e nell'ora si decida del presente e ci sia come dire lo spirito abbia una voce libera e creativa nel suo farsi un far sì che dipende indubbiamente dalla memoria del passato perché insomma la storia per così dire del dell'evoluzione della natura in generale è fotografa in grande non in termini macrocosmi c la storia della dell'evoluzione della singola coscienza così come l'abbiamo descritta sin qui no quindi in ogni forma di vita in ogni gradino successivo cioè memoria di quello che è stato ma le scelte evolutive per così dire si compiono liberamente questo è il senso dello slancio vitale mini non sono pre costituite da fini preconfezionati che debbono essere raggiunti esterni alla stessa idea di evoluzione allo stesso slancio vitale perché anche l'idea di passare dal meno organizzato al più organizzato applica al l'evoluzione un'idea quella dell'organizzazione del caos che è assolutamente strana è che altra rispetto all'evoluzione in sé persone di basson e riesce almeno dal suo punto di vista poi non possiamo anche non concordare evidentemente riesce a conciliare per così dire il meccanicismo naturale con libertà che è assolutamente fondamentale per la vita della coscienza