Nella precedente video-lezione abbiamo visto come Kant intendeva le categorie che ordinano i dati sensibili, cercando di capirle meglio con l'esempio della mela. Oggi invece vedremo come le categorie possono essere applicate alla realtà. Ti ricordo che in descrizione trovi un breve schema di questa video-lezione.
Quindi oggi parliamo di deduzione trascendentale. La deduzione trascendentale si occupa proprio di giustificare l'esistenza di queste categorie. Bisogna proprio... dedurle.
Quindi occorre giustificare l'uso delle categorie proprio perché, come abbiamo detto nella precedente video-lezione, sono indipendenti dalla realtà ma allo stesso tempo la ordinano. Kant dice proprio che l'uso delle categorie deve essere dedotto perché la deduzione in tribunale vuol dire dimostrare la legittimità di una questione di fatto. Ed è proprio quello che lui voleva fare, porre sotto la legittimità di una questione il giudizio del tribunale l'intera conoscenza umana e dimostrare il suo funzionamento. Quindi le categorie come abbiamo visto sono dei concetti a priori attraverso i quali l'uomo è capace di conoscere e la loro appartenenza alla sfera del pensiero va giustificata. Qui Kant introduce un concetto importantissimo, l'io penso.
L'io penso non è altro che un luogo in cui tutti i processi conoscitivi avvengono, ovvero una condizione necessaria per la conoscenza. Quindi La condizione necessaria del conoscere è possedere un luogo dove le informazioni vengano ordinate, processo chiamato sintesi della conoscenza, ovvero l'io penso, e poi che la conoscenza sia di qualcuno, ovvero che ci sia un soggetto in grado di pensare per conoscere, chiamato soggetto pensatore. Dunque, ammesso che esista un luogo in ogni soggetto pensatore, io penso, capace di far conoscere le informazioni ordinando le percezioni esterne, Arriviamo alla conclusione che esso sia la coscienza del conoscere, ovvero quella che Kant chiama autocoscienza o apercezione trascendentale. Nella videolezione di oggi hai imparato che l'uso delle categorie deve essere dedotto e giustificato. Che dedurre significa dimostrare la legittimità di una questione di fatto.
La prima condizione necessaria del conoscere è un luogo in cui vengano ordinate le informazioni. La seconda è l'esistenza di un soggetto pensatore. L'io penso è quindi identificato a percezione trascendentale o autocoscienza.
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