Ciao, io sono ArukaS96, ti do il benvenuto sul mio canale e ti do benvenuto a questa playlist dedicata ai promessi sposi. Questo è il nono capitolo e come sempre avremo la trama e nella seconda parte del video avremo tutta quella serie di appunti che rendono molto felici i professori e che magari ti fanno prendere un voto un pelino più alto. Partiamo quindi con la trama. Abbiamo lasciato Renzo, Lucia e Agnese sulla barca e all'inizio di questo capitolo loro arrivano dall'altra parte del lago.
Renzo vorrebbe pagare il barcaiolo ma il barcaiolo non accetta di essere pagato da Renzo. I soldi non li accetta nemmeno il barocciaio che trasporta i nostri tre fino alla provincia di Monza. In realtà, siccome Manzoni dice che i promessi sposi non sono stati scritti da lui, ma che ha recuperato questo antico manoscritto, eccetera, Manzoni dice che nel manoscritto non c'è scritto che loro arrivano a Monza, però sostanzialmente lui lo intuisce in base ad alcuni dettagli.
Comunque, fatto sta che i nostri arrivano a Monza. Si ristorano tutti e tre in un'osteria perché la notte è stata veramente... difficile anche insomma su questa carrozza non è stato affatto facile viaggiare e poi purtroppo c'è il triste addio la separazione fra Lucia Agnese da una parte e Renzo dall'altra.
Le donne quindi vengono accompagnate al convento di Cappuccini. Il padre guardiano legge la lettera che fra Cristoforo ha dato alle due donne e si offre di accompagnarle dalla signora una potente monaca di nobili origini che se le accetta potrebbe effettivamente proteggerle. Vanno quindi al convento di Santa Margherita e c'è un colloquio abbastanza ambiguo fra questo padre e la monaca.
La signora infatti vuole sapere tutti i petegolezzi ma il padre dice no signora anche perché comunque insomma tutte queste cose non si addicono al suo ruolo di monaca. Infatti sia lei che Lucia diventano rosse ma Lucia diventa rossa perché si vergogna per pudore. La monaca invece diventa nubida di rabbia perché il padre le ha ricordato la sua condizione di monaca che lei, e ora lo vedremo, non accetta affatto. La signora quindi inizia a fare una serie di domande a Lucia, l'agnese che non è capace di stare al suo posto risponde fino a quando la monaca praticamente non la fulmina con lo sguardo e le dice pure di stare zitta perché lei sta parlando con Lucia.
Comunque le due donne vengono accettate e inizia così la storia di Gertrude. la tristissima storia della monaca di Monza. Gertrude è la figlia di un principe spagnolo residente a Milano e prima ancora che lei nascesse il padre aveva già deciso che lei doveva diventare monaca perché l'eredità doveva rimanere al fratello maggiore.
Infatti viene portata in convento a sei anni. Durante l'adolescenza c'è il delirio perché lei invidia da morire le sue compagne di classe, lei vorrebbe avere questa libertà e capisce che non vuole diventare monaca, infatti è... una persona difficile da gestire perché ha talmente tanta rabbia ed è talmente tanto frustrata che comunque fa dispetti a destra manca. Il problema è che le suore, anche perché ovviamente non è che le suore l'accettano così senza avere nulla in cambio, per cui le suore, anche se lei dice io non voglio diventare una suora, la obbligano a scrivere una lettera al vicario con cui si impegna a prendere il velo. Il problema è che poi si pente, poi si pente di essersi pentita.
poveraccia, ha una vita d'inferno questa povera ragazza. Poi secondo una regola, a un anno dall'invio della lettera, Gertrude deve tornare a casa per riflettere sulla sua decisione. Poi però è incitata dalle compagne che le dicono, ma scusami ma se non vuoi diventare suora scrivi una lettera a tuo padre, per cui lei scrive una lettera a suo padre e qui c'è un altro disastro. Il padre non risponde ma la badessa la va a chiamare e le fa capire che il padre è arrabbiato come...
una iena. Quindi la povera Gertrude va a casa e la famiglia fa quello che noi oggi definiremmo mobbing, cioè le fa la cosa più brutta in assoluto, la ignora come se non esistesse. La povera Gertrude come si deve sentire?
Non è neanche più arrabbiata, si sente indegna, cioè si sente sbagliata in tutto e per tutto. Poi tra l'altro la situazione precipita perché nella casa insomma ovviamente passano mille servitori, c'è questo paggio, questo giovane. questo giuovine, Gertrude si innamora di lui, gli scrive una lettera, ma sfiga vuole che la lettera viene intercettata. Apriti cielo, la povera Gertrude viene rinchiusa nella sua stanza, non può uscire, e insieme a lei la famiglia le fa la gentilissima cortesia di metterle una domestica alla quale lei è legata da un odio reciproco. Cioè Gertrude la odia a morte.
questa domestica odia a morte Gertrude. Quindi la situazione è talmente disastrosa che alla fine capisce che forse l'unico posto dove può sentirsi libera, non indegna e magari un po'accettata è il convento per cui dice al padre va bene dai divento suora. E qui si conclude il capitolo nonché la prima parte legata a Gertrude. Passiamo ora agli appunti. È la mattina dell'11 novembre I due protagonisti prendono strade diverse ed è interessante perché fino a questo momento Manzoni ha praticamente raccontato la storia giorno per giorno, mentre adesso, nei capitoli successivi, magari un capitolo occupa lo spazio di una settimana, di un mese, di mesi e via dicendo.
Entra in scena, come abbiamo detto, Gertrude, questo nuovo e ambiguo personaggio. Gertrude è il simbolo della cattiva chiesa. Diciamo che il testimone...
praticamente passa da Donna Bondio che abbiamo detto essere rappresentante della cattiva chiesa passa alla monaca di Monza. Manzoni praticamente per creare il personaggio della monaca di Monza diciamo che ricalca le vicende di Virginia di Leiva che al secolo è passata come Marianna che era appunto una povera ragazza costretta a diventare suora. Per raccontare Gertrude Manzoni si serve di quello che abbiamo già visto che è l'Analessi, questo flashback letterario. Tra l'altro un piccolo appunto è che nel Fermo e Lucia, che è la prima stesura dei Promessi Sposi, Manzoni dedica sei capitoli alla vita della monaca di Monza.
Poi, insomma, li sintetizza un po'e la storia della monaca occuperà soltanto due capitoli. Perché questa scelta? Innanzitutto perché sei capitoli erano troppi nell'economia del romanzo e poi perché aveva deciso di eliminare tutti quei particolari, terribili, brutti, tristi e anche cattivi e quindi... a cui lui non vuole dare spazio.
Ti ricordi quando c'è stata nel capitolo la chiacchierata fra il Griso, chiamiamola chiacchierata, fra il Griso e Don Rodrigo, con Don Rodrigo che dà gli ordini al Griso perché doveva rapire Lucia bla bla bla. Manzoni appunto dice non ti voglio raccontare i particolari perché non voglio che tu ti concentri sul male. Il Ripremessi Sposi è un romanzo che vuole educare e portare verso il bene, per cui siccome la storia di Gertrude è già veramente tragica, Manzoni ha deciso di eliminare. tutti questi elementi. Gertrude è una figura funzionale a descrivere la vera realtà del Seicento.
Infatti abbiamo due elementi fondamentali per descrivere questa epoca che sono la famiglia e la religione. La famiglia possiamo definirla un sacrario di un'autorità che viene esercitata ai fini dell'utile, cioè la famiglia praticamente non è un luogo d'amore ma una sorta di macchina da guerra. Tu allora diventi… principe qua, tu invece fai la suora perché i miei interessi sono questi, questa è la famiglia.
Nonché un luogo di coercizione morale dove la libertà non viene calpestata, proprio non esiste nemmeno. La religione è una specie di larva vuota, sotto un certo punto di vista è un mezzo per ottenere diciamo così una felicità mondana. La monaca di Monza, la povera Gertrude, da una parte non voleva diventare suora.
Ma dall'altro sapeva che sarebbe diventata una suora di livello molto alto e quindi avrebbe potuto esercitare il suo potere. E questa cosa qua la riempiva d'orgoglio, ecco perché è costantemente combattuta. Vivo la mia vita per come la voglio effettivamente vivere oppure divento madre superiore a Badessa, al top di gamma delle suore, in modo tale da poter esercitare il mio potere? Quindi, nell'approcciarci al personaggio di Gertrude, dobbiamo tenere conto di questi elementi e altresì del fatto che Manzoni racconta questo personaggio da un punto di vista terribilmente interiore, da prima ancora che nascesse fino all'omicidio, perché Gertrude si è macchiata di omicidio, lo vedremo nel capitolo successivo. Come spesso avviene nei Promessi Sposi, non abbiamo un'introduzione diretta della monaca, prima è il barocciaio, colui che guida la vettura e che porta i nostri tre a Monza a parlarne, poi abbiamo...
il padre che ne parla e poi abbiamo l'incontro eccola che arriva la monaca di Monza davanti a una sbigottita Lucia infatti viene descritta come un'apparizione che piano piano si forma nel buio inquietante e mano a mano si formano appunto tutti questi dettagli che comunque fanno capire quanto sia un personaggio travagliato leggo infatti che la monaca di Monza è bella ma ha una bellezza sbattuta Ha una fronte candida, ma che si ragrinzisce spesso. Ha un contorno delicato, ma estenuato. Tutti questi ma e questi dettagli della fisionomia, che sono in netto contrasto l'uno con l'altro, raccontano il guasto. Il guasto che la violenza della famiglia e della cattiva chiesa ha avuto su una povera innocente, che aveva un animo originariamente puro e che semplicemente voleva essere una ragazzina come tutte le altre.
Racconta il disfacimento morale di... una creatura che poveretta è destinata alla dannazione. La retrospezione che fa il Manzoni in effetti non fa altro che raccontare tutta una vicenda di ambiguità morali che segnano l'educazione di Gertrude sin dalla prima età. Abbiamo detto che è stata portata appunto in convento a sei anni poveretta.
Ha ricevuto un'educazione coercitiva al massimo, cioè o fai così o fai così. E poi dall'altra noi diremmo oggi ha vissuto in un costante hype. di superbi e orgoglio perché abbiamo detto da una parte lei voleva vivere normalmente ma dall'altra parte dicevano ma se tu diventi monaca guarda che diventi veramente la super suora per cui sai quanto potere avrai E quindi ecco perché poveraccia era veramente costantemente dilaniata da questa scelta che poi non è riuscita a prendere.
Gertrude infatti, poverina, soffre della malattia della volontà. Volontà che non è assolutamente contemplata dal padre così terribilmente autoritario. Gertrude infatti si abbandona alle fantastiche idee del mondo, tipica della sua età, poi però è stata cresciuta con una religione superstiziosa per cui si pente di quello che ha detto, poi però si pente di essersi pentita perché dice sì però io voglio vivere normale, no però sono un'indegna eccetera eccetera, cioè poverina. La famiglia di Gertrude annienta ogni capacità di coerenza, non puoi essere coerente se vivi in un mondo del genere.
Infatti lei trova la forza di scrivere al padre per ribellarsi, ma allo stesso tempo poi la sua forza viene meno. Quindi da un singolo personaggio Manzoni tira fuori la morale di un intero periodo storico, perché abbiamo una struttura familiare che è dominata dall'ipocrisia e regolata da convenzioni assolutamente violente e assurde. Come descrive Manzoni Gertrude? Per ben due volte usa la parola infelice. Manzoni infatti descrive la storia di Gertrude proprio passo passo, passi lenti, come se Gertrude, ed effettivamente lo è, fosse una condannata al patibolo.
Seguiremo le vicende della triste storia di Gertrude anche nel prossimo capitolo e vedremo come la povera Gertrude sia vittima dell'instabilità. non ha mai trovato la forza di ribellarsi, tutta la sua rabbia non è riuscita a incanalarla e infatti da succube del padre diventa succube dell'amante. Vedremo tutto nel prossimo capitolo.
Quindi queste sono le cose da dire di questo nono capitolo dei premessi sposi. Come sempre, dubbi, perplessità, domande, richieste, qualsiasi cosa, scrivimelo nei commenti. Se ti è piaciuto il contenuto, l'unica cosa che ti chiedo è di iscriverti al canale e di diffondere la voce perché per noi content creator anche una sola iscrizione è veramente importante. per cui ti do appuntamento al capitolo numero 10.