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Lezione su Eraclito e la sua Filosofia

In una delle prime lezioni del nostro corso di filosofia vi ho detto che i primi filosofi scrivevano molto poco e anche quando scrivevano ci hanno lasciato spesso solo dei frammenti, dei piccoli brani, dei piccoli pezzi di discorso che non è così facile poi del tutto ricostruire. Oggi vediamo proprio un filosofo di cui abbiamo pochissimi frammenti e però talmente importante che quei pochi frammenti sono stati studiati per... tutta la storia della filosofia e ancora oggi sono molto apprezzati e molto spesso ripresi, a volte per criticarli, a volte per apprezzarli. Sto parlando di Eraclito, uno dei più grandi filosofi presocratici, che oggi vedremo approfonditamente. Sarà una lezione anche piuttosto breve, tutto sommato perché appunto i frammenti non sono molti, ma penso piuttosto densa di significato. Andiamo a cominciare. Eraclito CoriCaffè ovviamente è sera come ormai si Ria Pro Pinque all'inizio delle scuole e io ritorno a fare lezioni di sera. Di fianco a me c'è sempre Batman che, visto che Eraclito è soprannominato l'Oscuro, L apostrofo Oscuro, Batman è a suo agio perché come sapete Batman è il Cavaliero Oscuro, quindi parliamo di un suo... diciamo corrispettivo filosofico in un certo senso. Io sono Emanuele Ferretti, intanto se siete qui per la prima volta e non mi conoscete, su questo canale pubblico dei video, delle video spiegazioni direi, di storia e di filosofia simili per certi versi almeno alle lezioni che si fanno normalmente a scuola e quindi sono video lezioni che possono essere utili per ripassare, per studiare e magari anche per i curiosi, per chi vuole... Così scoprire qualcosa che non ricorda più o che magari non ha mai avuto occasione di studiare. Ovviamente, come sempre, vi consiglio anche, oltre a questo video, di appoggiarvi anche al vostro libro di testo, perché YouTube è tanto bello, ma non è che sostituisca il libro di testo, può essere un supporto in più. Le video lezioni possono essere un supporto, ma non possono assolutamente bastare da sole. Oggi, come vi dicevo, parliamo di Eraclito. E intanto devo far subito una importante premessa riguardo alla pronuncia di questo nome. Perché proprio se... bazzicate su YouTube o comunque se vi capita di partecipare a conferenze, a seguire interventi sui filosofi antichi, vi capiterà anche di accoggervi che spesso il nome di questo filosofo viene pronunciato in maniera diversa. Alcuni lo pronunciano Eraclito, alcuni altri lo pronunciano Eraclito. Allora, chi ha ragione e chi ha torto? In realtà hanno ragione tutte e due le versioni. Diciamo che Eraclito è la pronuncia alla greca, perché l'accento nei nomi greci di norma cade Eraclito, Eraclito, cioè cade nella terz'ultima, Eraclito, nella terz'ultima. Nei nomi latini invece generalmente cade nella penultima, quindi dovrebbe essere Eraclito. In realtà la norma sarebbe questa, nei nomi di origine greca... Bisognerebbe leggerli alla latina, cioè con l'accento nella penultima, quindi sarebbe più corretto dire Eraclito. Però tra gli studiosi è talmente diffuso Eraclito che anche i dizionari, quelli filosofici o comunque i dizionari di pronunci italiani, che per curiosità sono stati usati, sono stati usati per la sua vita. sono andato a scartabellarmi, danno come più frequente l'addizione eraclito e come minoritaria quella eraclito. Insomma tutto questo gran discorso in realtà non serve a niente, serve solo a dirvi che se sentite dire eraclito o se sentite dire eraclito non costituiscono cambia nulla, sempre lui è e entrambe le versioni hanno una loro correttezza formale nella pronuncia, io dirò Eraclito perché sono abituato così, ma anche se voi dite Eraclito non cambia assolutamente nulla. Allora chi è questo Eraclito? Questo Eraclito è un grande filosofo presocratico che vive poco, proprio a breve distanza dai primissimi che abbiamo visto, dalla scuola Ionica di Mileto e dai Pitagorici e però segna già un passo avanti importante nello sviluppo della filosofia. riprende alcuni elementi che già abbiamo visto, in particolare sarà abbastanza influenzato da Nassimandro, però introduce tutto a un nuovo tipo di ragionamento che avrà un certo successo. Intanto diciamo due cose sulla vita quel poco che ne sappiamo in realtà. Eraclito vive probabilmente, non sono certissime le date, tra il 540 a.C. e il 480 a.C., quindi sempre tra VI e V secolo a.C. ed è originario sempre della Ionia, cioè quella regione, abbiamo detto, della costa dell'attuale Turchia, dove in fondo nascono le prime scuole filosofiche. Mileto, la primissima scuola, proprio si trovava lì. Eraclito non è di Mileto, è di Efeso, però Efeso è vicinissima a Mileto, è proprio la più importante città vicina a Mileto, quindi l'ambiente è sempre quello, è quello delle colonie, delle città giovani in cui si forma una prima generazione di filosofi, diciamo così. Di carattere però, questo lo sappiamo abbastanza chiaramente, Eraclito non è proprio un personaggio alla mano, diciamo così, è di carattere piuttosto alto. altero, facile all'ira, si arrabbia facilmente, ha anche un atteggiamento profondamente aristocratico, nonostante queste città, come abbiamo detto, fossero popolate spesso da mercanti o da gente che si era arricchita negli ultimi periodi, negli ultimi decenni, Eraclito in realtà ha un atteggiamento profondamente aristocratico, aristocratico probabilmente era anche di origine aristocratica, aristocratico in che senso? Nel senso che ritiene che pochi possono comprendere le cose e che la massa, il popolo... la maggior parte delle persone sia sostanzialmente composta da ignoranti che non potranno, che non sanno, ma che non potranno neppure in futuro capire nulla delle cose. Questo suo atteggiamento un po'di superiorità, di alterità, lo si vede anche nei pochi frammenti che abbiamo, perché appunto abbiamo pochi frammenti ma quasi tutti. Eraclito se la prende col popolo, se la prende col volgo, se la prende con la maggioranza, segno che questa cosa lo colpiva particolarmente, forse anche per via di questa sua alterità, di questo suo carattere ombroso, diciamo. Come vi dicevo nella premessa, Eraclito è anche detto, soprannominato, l'oscuro. Ripeto, non lo spazio scuro, ma l'oscuro, quello oscuro. Un po'per questo carattere, ma un po'ancora di più soprattutto proprio per i suoi frammenti, perché come vi dicevo noi abbiamo qualche riga, qualche decina di righe direi, di Eraclito, dei suoi testi, alcune frasi che possono sembrare anche degli aforismi, che ci rivelano in buona parte il suo pensiero, ma qual è il problema? che questi aforismi, queste frasi, questi frammenti sono appunto oscuri, cioè difficili da comprendere, scritti in un linguaggio ancora quasi poetico e di difficile interpretazione in certi casi. In certi casi è abbastanza chiaro quello che vuol dire, ma in altri casi è più ambiguo il discorso, più appunto oscuro. Quindi anche nel corso dei secoli gli studiosi sono un po'arrovellati sopra a questo pensatore, a questo... grande filosofo e non è ancora del tutto chiaro in certi passaggi cosa Eraclito intendesse dire. E d'altronde lui stesso non voleva essere probabilmente troppo esplicito. Il suo atteggiamento di superiorità, il suo pensare che solo pochi potessero capire la verità, lo portava anche a scrivere in modo che i molti non potessero intendere le sue parole. Capite? Chi ha un atteggiamento aristocratico di solito appunto, vuole in un certo senso già a priori scarpire la sua verità, portare dal proprio uditorio, dal proprio pubblico la maggior parte delle persone. E come si può fare a evitare che la maggior parte delle persone si metta il becco nei nostri discorsi, si scrive in maniera complicata e difficile in modo che pochi possano capire cosa si dice. Ecco questa è la figura di questo strano personaggio aveva un carattere ripeto così particolare irascibile che addirittura si racconta, non so se sia quanto sia leggendario o vero, che a un certo punto la città in cui viveva gli avesse offerto la possibilità di scrivere una costituzione per la città, ma che lui abbia rifiutato e che addirittura ormai schifato dalla gente, abbia deciso di ritirarsi in montagna a un certo punto della sua vita, andando a vivere vicino al tempio di Artemide, e quindi per isolarsi dal resto del mondo, insoddisfatto da questo resto del mondo. Poi su di lui ci sono anche molte altre leggende, a volte anche divertenti, e ce n'è una... Non spesso riportata dai libri, molto minoritaria, ma che fa sempre molto ridere quando lo racconto, sulla morte di Eraclito che soffrendo di una particolare forma di problema respiratorio si sia cercato per guarire da questa... da questo problema, da questa malattia, si sia seppellito sotto al letame di mucca, pensando che questo letame avesse poteri benefici sulla respirazione e che così sia morto soffocato. Questa è una leggenda, forse falsa, però chiaramente rende ancora più chiaro come il personaggio avesse un carattere ombroso, Non è che probabilmente chi metteva in giro le leggende su di lui lo amasse così tanto. Mettere in giro una leggenda di uno che è morto soffocato dall'etame, ovviamente può essere una bella rivincita per chi è stato accusato di essere parte di un volgo ignorante. Prima di adentrarci però nel suo pensiero, vi volevo anche dire questo. Come vi anticipavo... prima, Eraclito è sicuramente influenzato dall'atmosfera che si vive nella Ionia, è sicuramente anche influenzato da quello che poco prima di lui hanno detto i pensatori di Mileto, vi dicevo Taleta, Anassimandro e Anassimene, ma in particolare Anassimandro con il suo discorso sull'Apeion, sugli opposti, contrari eccetera. Questo lo vedremo, tornerà... pesantemente anche nel pensiero di Eraclito. Però bisogna anche dire che per quanto Eraclito sia influenzato dai suoi vicini di casa, Eraclito è anche un pensatore originale. Ci sono alcuni elementi veramente innovativi nella sua filosofia, soprattutto perché il suo interesse non è più solamente la natura. I filosofi che abbiamo visto fino ad adesso parlano sempre e comunque di l'archè. Il centro di tutto è l'archè e l'archè è un elemento naturale, il principio di un'arche. vitale di tutta la natura. Eraclito inizia a focalizzare di più l'attenzione anche sull'uomo. Certo, rimane l'elemento naturale, rimane lo studio della physis, rimane anche l'archè. Ma c'è una prima e originale attenzione all'uomo, un'attenzione che poi verrà espansa e approfondita dai filosofi che troveremo più avanti nel nostro percorso, segno che per Eraclito è sicuramente anche un innovatore. Questa attenzione all'uomo si vede già nella... La prima e più facile dottrina che possiamo mostrare di Eraclito è quella sui destri dei dormienti. Eraclito nei pochi frammenti, come vi dicevo, mette subito in chiaro di disprezzare il volgo e afferma che se noi dovessimo catalogare le persone, gli abitanti della Terra, gli esseri umani, dovremmo distinguerli in due gruppi. I più, li chiama così, cioè la maggior parte, la maggioranza, che sono dormienti, cioè di fatto dormono. Vivono una vita senza mai veramente aprire gli occhi, sempre come se non guardassero realmente quello che hanno attorno e quindi affidandosi a quello che sentono dire, a quello che viene comunemente insegnato, senza mai guardare veramente, senza mai cercare veramente. E però di fianco a questi più, a questi molti, a questi dormienti, ci sono anche i pochi svegli, i desti, li chiama così, nella traduzione un po'antiquata. dei frammenti, i destri, cioè quelli che stanno svegli, cioè quelli che al contrario dei dormienti aprono gli occhi, guardano, si guardano intorno e cercano di scoprire guardando la vera realtà delle cose. È chiaro che sono pochi questi. Solo pochi possono cercare di capire e possono anche comprendere il messaggio di Ragdito, che quindi è un messaggio riservato a una minoranza. Questo è un atteggiamento profondamente aristocratico. Questa distinzione tra desti e dormenti si vede anche nell'influenza che hanno i sapienti o i finti sapienti su questi due gruppi. I desti seguono i veri sapienti, cioè ascoltano quelli che vedono come loro. e tramite l'ascolto di loro stessi riscono a guardare meglio. I più invece seguono spesso dei falsi sapienti, persone che sanno incantarli, persone che non dicono la verità sul mondo perché neppure loro aprono gli occhi, ma dicono altre falsità che i dormienti dormendo accettano senza porre in discussione. Quindi non solo il popolo si divide in destri dormienti, ma anche i saggi, i filosofi si dividono in un certo senso in veri sapienti e falsi sapienti. Eraclito quando dice questo, attenzione, non se la prende solo con i suoi contemporanei, se la prende anche con i suoi contemporanei, infatti avrà parole di fuoco anche per Pitagora ad esempio, ma se la prende anche con alcuni mostri sacri della cultura greca. Tra i falsi sapienti, ad esempio, mette anche Esiodo. Esiodo è l'autore della teogonia, uno dei più grandi poeti greci, ve l'avevo citato anche all'inizio in uno dei primi video, che vi metto magari, vi linko in descrizione. Esiodo è, insieme a Omero, il grande maestro, il grande poeta della cultura greca. Eppure per Eraclito è un falso sapiente, come un falso sapiente è anche Pitagora. Perché sono falsi sapienti? Non perché non sappiano, sanno tantissimo. E Sigurdo d'Altrone ha parlato degli dèi per versi e versi e versi, ha appunto raccontato miti su miti su miti, quindi sanno tante cose ma ne capiscono molte poche. Questa è l'accusa che fa Eraclito, bisogna stare attenti a questi falsi sapienti perché ti incantano, snocciolando in un certo senso tutta la loro cultura, tutta la loro conoscenza, tutta la loro sapienza, ma sapere non vuol dire capire. c'è una grossa differenza secondo Eraclito. Quindi intanto falsi sapienti che purtroppo rischiano di avere però molta presa sul volgo, sul popolo, sui più, sui dormienti. In più c'è un altro problema, sempre relativo a resti e dormienti, ed è quello della religione, cosa che già ci introduce a un argomento che diventerà molto caldo nelle prossime lezioni. Cioè, Eraclito dice, il popolo, i più, credono negli dei tradizionali. Adorano gli dèi tradizionali non capendo cos'è veramente Dio. Solo i dèsti capiscono la vera natura del Dio. E adesso vi spiegherò anche cos'è il Dio, cos'è Dio per Eraclito. Però cosa vuol dire questo? Che la religione tradizionale, secondo Eraclito, è una religione per il popolo, è una bugia raccontata al popolo, magari che ha anche qualche elemento di verità, ma molto semplificata, molto adattata alle esigenze del popolo. sono bugie per chi non può capire la vera verità delle cose. Non a caso lui dice che i dormienti adorano statue. Quando pregano i loro dei, di fatto stanno pregando una statua, ma non c'è nient'altro che quella statua. Questo è l'assurdo dei dormienti, che non vedendo più in là del loro naso, potremmo dire non aprendo gli occhi, finiscono per votare la loro vita, destinare la loro vita all'adorazione di pezzi di marmo. invece che a capire la vera realtà, la vera essenza di Dio e del mondo. Allora, qual è la verità delle cose? Vediamola, vediamola subito. Tanto, ripeto, non c'è neanche tanto da dire su questo Eraclito. Ho capito questo, abbiamo capito più o meno tutto. Qual è la vera realtà delle cose? La vera realtà delle cose è che tutto scorre. che tutto è imperenne di venire in greco questo tutto scorre si dice pantarei una frase che avrete magari già sentito perché c'è nelle canzoni c'era nella canzone di Gabbani ad esempio che ha vinto il festival di Sanremo qualche anno fa, la gente se la tatua addosso, a volte anche chi non ha mai fatto filosofia se la tatua addosso, non capendo magari del tutto bene cosa vuol dire, chi l'ha detta e perché l'ha detta. La frase è attribuita a Eraclito, è in genere il motto con cui si tenta di riassumere la filosofia di Eraclito, però state attenti perché nei frammenti che abbiamo di Eraclito non compare questa frase, almeno non in questa forma, il concetto sì, il concetto c'è, però questa frase così proprio formalmente detta pantarei non compare mai. è arrivata poco tempo dopo, è sorta tra gli allievi di Eraclito, quindi attribuiamola ad Eraclito un po'così con beneficio di inventario, però cosa vuol dire tutto scorre pantarei? Vuol dire che secondo Eraclito la verità più profonda del nostro mondo è che tutto si evolve, tutto cambia, tutto muta continuamente, che non c'è nulla, ma proprio nulla, nulla, nulla che rimane fermo, che non cambia, che non diviene, in filosofia il cambiamento perenne viene cambiato. chiamato divenire questo perpetuo mutare delle cose e di solito i miei studenti dicono si è vero che certe cose cambiano però mica tutto sarà pure qualcosa che rimane uguale a se stesso e io per far loro capire questo concetto gli chiedo beh vabbè io ho iniziato la lezione questo video qualche decina di minuti fa Adesso guardandomi sono uguale come ero 20 minuti fa, 15 minuti fa, quando ho iniziato questo video, in fondo mi avete visto in diretta, in differita ma sempre davanti allo schermo, passati pochi minuti io sono uguale. In realtà Eraclito se potesse studiarmi direbbe no, tu non sei uguale, perché in questi pochi minuti i tuoi capelli si sono allungati magari di un millesimo di millimetro, di un micron, di un nanometro. le tue unghie si sono allungate di pochissimo, sulla tua pelle alcune cellule sono morte, alcune altre sono rinate, nel tuo stomaco stai digerendo quello che hai mangiato a cena, la tua stessa conoscenza è mutata perché a fude di raccontare questa filosofia mia di Eraclito l'hai rinnovata nel tuo cervello, l'hai preso il posto di qualcos'altro nella tua mente, hai cancellato un ricordo o l'hai affievolito per lasciare spazio a un ricordo più forte. della filosofia di Heraclito, insomma non sei uguale a te stesso. Come voi che state guardando questo video, non siete uguali al momento in cui avete iniziato a guardarlo, perché adesso avete nuove conoscenze che prima non avevate, i vostri capelli si sono allungati, vi è comparsa una microscopica ruga, la vostra barba, sapete, la barba si è allungata, insomma, ne sono successe milioni, miliardi di cose, nei vostri atomi sono accadute reazioni di tutti i tipi, Heraclito non sapeva che esistevano gli atomi, non sapeva che esistevano le cellule, eccetera, movimento continuo lo capiva, quindi niente immobile e questo concetto Eraclito lo esemplifica con un celeberrimo esempio, famosissimo, questo citatissimo nelle canzoni, se non ricordo male c'era una canzone di Bacchiato che lo citava e la frase è questa, non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume Anche qui chiedo ai miei studenti, ma è vero che non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume? Io insegno in una scuola che si trova a metà strada tra l'Adige e il Po. E quindi a volte gli studenti più temerari, scherzi a collo, si buttano nel Po. Fanno il bagno nel Po che è sporchissimo e che sconsiglio vivamente non fatelo a casa. Però ci si può fare il bagno due volte nel Po? La verità è che non si può, o meglio, si può fare il bagno nel po', ma scendi una volta, risali, la seconda volta che ti rimmergi, le cose non sono più come prima. Tu non sei più te stesso, non sei più il te stesso che eri. non hai fatto la prima volta il bagno, perché anche se fossero passati pochi minuti, saresti cambiato, saresti invecchiato, avresti nuove conoscenze, nuove cellule, eccetera, eccetera, eccetera. In più, anche e soprattutto, il Po non sarebbe più lo stesso, perché nel frattempo l'acqua del Po sarebbe scorsa via. È vero che il Po va lento in certi momenti e sembra un pantano, ma in realtà scorre l'acqua. E per questo tutto scorre, l'acqua scorre. La seconda volta che ti bagni in quel fiume, quel fiume non è più se stesso. Sono acque nuove. Capite? Le acque in cui vi siete bagnati la prima volta ormai sono andate chissà dove. Quindi tutto scorre, tutto cambia. Questa è la vera e più profonda realtà delle cose, secondo Eraclito. Niente è fermo, tutto è in perenne movimento, tutto è in perenne mutamento. Tutto davvero cambia faccia. E d'altronde, per confermare ancora di più questo concetto, Eraclito, quando si tratta di scegliere un archè, che vi ricordo l'archè è il principio delle cose, la legge, più profonda del mondo, che per Talete era l'acqua, per Anasimandre era l'apiron, per Anasimene era l'aria, i tagolici in numero, eccetera, quando Eraclito deve scegliere l'arcae, sceglie il fuoco. Perché il fuoco? Perché il fuoco è l'elemento che meglio rappresenta questo perenne mutamento. Il fuoco distrugge, consuma. Il fuoco bruciando consuma se stesso, consuma la... La legna che gli sta sotto consuma l'aria, consuma, distrugge. E anche noi stiamo andando verso la distruzione in un certo senso. Anche il fiume distrugge le sue acque, tutto va consumandosi. Il divenire in realtà non è solo uno scorrimento, è anche una consumzione, un consumarsi delle cose. Per questo il fuoco è il perfetto simbolo della vera natura delle cose. Ma quindi se tutto si consuma, se tutto si corrompe, se tutto invecchia e si muove, vuol dire che questo tutto, tutto ciò che c'è nel mondo, si scontra con qualcos'altro, va a collidere con qualcos'altro, che tutto è lotta. Perché movimento, divenire, consunzione, invecchiamento, è una lotta eterna. Tra noi è l'aria, tra noi è le cose, tra il sole e la luna, tra il giorno e la notte, tra il freddo e il caldo, tra l'acqua e la terra, tutto in questo mondo non è immobile ma si scontra, capite? Non è più solo un movimento e basta, è un movimento che è scontro, lotta. conflitto e infatti a un livello superiore guardando ancora meglio le cose eraclito si rende conto che si il divenire è la legge delle cose ma c'è una legge che meglio ancora riscrive tutto quanto questa è una legge razionale che spiega tutto l'universo, che regola tutto l'universo, una legge che lui chiama non a caso Logos. Logos è una parola chiave della filosofia antica che in parte vi avevo già citato all'inizio quando vi ho fatto la prima lezione, vi ho parlato della logica anche. Logos infatti vuol dire parola letteralmente in greco, però può voler dire molte altre cose. È un termine che ha una incredibile varietà di significati, vuol dire parola, vuol dire anche studio, ragionamento, infatti quando parliamo di biologia, logia deriva da logos, vuol dire studio della vita, o ragionamento sulla vita. Quando parliamo di antropologia, anche qui logia sta per logos, studio dell'uomo, antropos, e quindi delle varie società, eccetera. Ora, quindi logos vuol dire parola, vuol dire studio, vuol dire ragionamento, ma nel linguaggio di Eraclito arriva a voler dire anche legge. ma legge razionale perché c'è anche la valenza del ragionamento. Il Logos è la legge che risponde a ragione e che regola tutto. E infatti questo Logos è Dio. Ve lo dico già subito, per Eraclito questa è la verità vera che i dormienti non capiranno mai. I dormienti pregano Zeus, pregano Atena, questo e quello, un Dio, un altro, eccetera. Ma c'è qualcosa di più elevato. che normalmente non possono cogliere. E questo, qualcosa di più elevato, è che il nostro mondo è popolato di contrari, come dicevano quelli di Mileto, come dicevano Asimando, il nostro mondo è pieno di contrari in perenne lotta tra loro, e che lottando tra loro si consumano, divengono, cambiano. E però questa lotta tra contrari è anche un equilibrio tra contrari, perché il giorno consuma la notte, E però non può esistere senza la notte, perché poi sarà la notte a consumare il giorno. E però la notte non può esistere senza il giorno e così via, e così via, e così via. Tutti i contrari sono in perenne lotta tra loro, ma anche in equilibrio tra loro. Si parla di unità dei contrari in Iraq. questi contrari sono sempre in lotta ma anche obbligate a stare insieme in un certo senso e la somma di tutti i contrari l'unità totale di tutti i contrari compone il mondo il mondo cos'è se non la somma di tutti i contrari caldo e freddo secco e umido vita e morte sole e luna giorno e notte alto e basso e così via Ma se la legge del cosmo è l'unità dei contrari e tutti i contrari insieme formano il cosmo, allora Dio coincide con il cosmo. Cos'è Dio? Per chiunque, no? Dio è il principio delle cose, Dio è il creatore sicuramente, ma è anche ciò che fa esistere le cose, che dà senso al mondo, che dà significato al mondo, che dà ordine al mondo. Allora, cos'è per Eraclito che dà ordine al mondo? al mondo che fa esistere il mondo che lo mantiene in equilibrio è l'unità dei contrari questo è ciò che mantiene in equilibrio in ordine il mondo è la lotta eterna e però sempre presente e irrisolvibile tra i contrari. Quindi Dio è questa lotta. È chiaro che il Dio di Eraclito non è un Dio persona, non è il Dio a cui siete magari abituati. Quando voi pensate a Dio, pensate a un signore con la barba lunga. Ecco, Eraclito dice, poveri sciocchi, vi direbbe, a pensare che Dio sia un signore con la barba lunga. Sono bugie che raccontiamo i bambini queste. Solo i dormienti possono credere a queste cretinate e adorare delle statue. Dio non è questo. Dio non è... un signore con la barba bianca. Dio è la legge che regola l'universo e questa legge è l'unità dei contrari. E dato che questa legge coincide col mondo, l'unità dei contrari è qui, è presente in questo mondo, non è altrove, è la legge costitutiva del mondo, allora anche Dio è la parte costitutiva del mondo, Dio si confonde col mondo. Non a caso per Eraclito si può parlare benissimo di... panteismo, una parola che vi avevo già citato quando abbiamo parlato della scuola di Mileto, ma che adesso la riprendiamo. Panteismo cosa vuol dire? Tutto è Dio, quindi Dio non è staccato dal mondo, Dio non è qualcosa di separato e diverso dal mondo, Dio è il mondo, coincide col mondo, è dentro al mondo, è nei contrari, è nell'equilibrio, ma è neancora tra i contrari. Questo conflitto è ben riassunto poi da un motto di Eraclito che verrà fortemente ripreso più avanti nella storia della filosofia. Lui dice che Polemos è padre di tutte le cose, Polemos è il dio della guerra. È come se noi oggi dicessimo che la guerra è la madre di tutte le cose. Polemos, da cui deriva anche la parola polemica in italiano, è padre di tutto. Cioè solo dallo scontro può nascere la vita, solo dal conflitto, dalla lotta tra contrari, può esserci vita, può esserci divenire, può esserci cosmo, universo, realtà. Quindi questo è importantissimo. Un'altra cosa importante è che questa visione di lotta, di contrasto tra due realtà che però si devono implicare a vicenda, viene spesso esemplificata da Eraclito con alcuni esempi, uno ve l'ho citato in realtà già nel video quando parlavo di Anassimando perché mi tornava utile in quel caso, anzi no, forse ve l'ho citato per i Pitagorici, mi tornava utile per farvi capire, però in realtà è un esempio proprio di Eraclito. quello della lira. La lira, come sapete, è quella piccola arpa che si usava nei tempi antichi per suonare. La lira emette armonia, fa un bel suono, ma come fa ad emettere armonia, a consentirci di sentire l'equilibrio e l'armonia? Lo fa perché è frutto di una lotta, di una lotta tra il filo della corda musicale che è tesissima e il braccio di una lira che a sua volta tende ad allungare. c'è una forza che tende ad avvicinare e una forza che tende ad allungare. L'equilibrio tra queste forze e quanto la forza genera armonia. Stessa cosa, come vi avevo già detto, nell'arco e la freccia. Anche qui, come si riesce a scoccare un buon colpo, una buona freccia, usando un arco? Bisogna che le braccia dell'arco tendano la corda, a sua volta la corda tenga vicino le braccia dell'arco. Da questa duplice tensione uguale opposta nasce... il buon colpo e quindi nasce l'armonia, nasce la perfezione, nasce la vita. Quindi è importantissima questa lotta tra i contrari, importantissima anche perché verrà poi profondamente ripresa. Come vi dicevo anticipata Nassimandro, ma Eraclito è sicuramente il primo a mettere piuttosto in chiaro le cose e non a caso Eraclito è considerato il padre della dialettica, cioè il filosofo che per primo ha identificato appunto la dialettica, cos'è la dialettica? La dialettica è la contrapposizione tra Tesi, idee, forze opposte. Noi la ritroveremo proprio usata nel senso di Eraclito molto più avanti nella storia, ad esempio con Hegel. Infatti in descrizione vi metto anche il link all'Atletica Hegeliana. Se siete ragazzi che stanno facendo la terza e superiore, che si stanno avviando solo verso la filosofia, vi consiglio di non andarvi a sentire Hegel perché potrebbe davvero confondere di molto le idee. Però se invece siete già più avanti, Ecco, guardatevi pure il video di Hegel, dove vedrete che questa visione della lotta, dello scontro, del binomio dialettico, della perenne sopravanzarsi l'uno sull'altro, dello scontro tra gli opposti, è ben presente. Poi Hegel in realtà risolve la sua dialettica in una triade e vedrete nel video cosa vuol dire. Però sicuramente Hegel era un grandissimo ammiratore di Heraclito e anzi lo manifestò più volte, ritenendo Heraclito il più grande filosofo dell'antichità. Attenzione però, una cosa vorrei rimarcarvi. Quando vedo che tutto è lotta, tutto è conflitto, potreste aver avuto l'impressione di un mondo caotico, disordinato, perché quando si parla di guerra, di lotta, di violenza, di polemos, si pensa al disordine. In realtà, secondo Eraclito, il mondo è ordinato. lo scontro disordine non porta al caos ma porta all'ordine infatti la legge è logos chiamata logos cioè ordine anche in un certo senso è una legge ordinata e razionale cioè è vero che il mondo è fatto di contrari in lotta tra loro, di forze che agiscono l'una contro l'altra, ma da questo sconto nasce un equilibrio, come appunto nella lira, come appunto nell'arco, un equilibrio, un'armonia che generano ordine, un ordine razionale. C'è una sorta anche di corrispondenza tra la ragione e la realtà, perché la realtà segue una legge razionale, segue una legge che è segnata sicuramente da aspetti molto violenti, molto apparentemente caotici, ma è realtà razionale. Per concludere, visto che di frammenti di Eraclito ne abbiamo pochi e visto che il video finora è stato veramente breve, però le cose importanti le abbiamo dette tutte, vorrei leggervi alcuni frammenti di Eraclito così che possiate anche vedere con i vostri occhi. intanto l'oscurità di certi passaggi e però anche trovare conferme di quello che abbiamo detto fino ad adesso nel video. Ve li leggo, ve li mostro anche a schermo e sono una selezione, non sono tutti, ma in realtà non è che siano poi così tanti di più di quelli che vi mostro. Questi sono quelli secondo me più interessanti. Ve li leggo. Il primo. L'opposto in accordo e dai disaccordi bellissima armonia e tutto avviene secondo contesa. Anche qui voglio mostrarvi che gli opposti sono comunque in armonia tra loro nonostante la contesa, cioè la lotta che c'è tra loro. Questo era frammento 8. Frammento 12. A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove. Questo è quello che vi ho detto su chi vuole fare il bagno in po'. Frammento 13. I porci godono della melma più che dell'acqua pura. Questo è uno, ce ne sono varie, di attacchi alla maggioranza, qui li chiama porci, che non solo non capiscono ma stanno bene nella loro melma. Altro frammento. Senza la speranza è impossibile trovare l'insperato. Questo è un frammento che magari... filosoficamente non vuol dire tantissimo, ma era molto amato e molto citato dall'Annunzio, quindi abbastanza famoso. Altro frammento, esiste una sola sapienza, riconoscere l'intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose. Anche qui l'intelligenza è Logos ovviamente, quindi la legge divina. Altro frammento, uno è per me 10.000 se è il migliore, famosissimo, forse uno dei più famosi di Eraclito. Uno è per me 10.000 vuol dire uno... Una sola persona per me vale come 10.000 se è il migliore. Quindi chiaramente Eraclito è contrario a ogni forma di democrazia, perché in una forma democratica il voto di uno contro 10.000 non varrebbe niente. Per Eraclito non stanno così le cose. Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo. Questo famoso è il discorso di prima, non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. È il frammento 49a. Ascoltando non me, ma il Logos, è saggio convenire che tutto è uno Cosa vuol dire tutto è uno? Che c'è un'unità nel mondo Che il mondo che sembra fatto di contrari, diviso in parti, in realtà è unitario Perché i contrari stanno attaccati tra loro, stanno insieme tra loro, hanno bisogno l'uno dell'altro Il vero è l'intero, dirà Hegel riprendendo una frase che sembra proprio tratta da questi frammenti di Eraclito L'eternità è un bambino che gioca con le tessere, di un bambino è il regno, anche questo è famosissimo. Polemos è padre di tutte le cose, di tutte re e gli uni di sveglia come dei e gli altri come uomini gli uni fa schiavi gli altri liberi e quali un uomo polimos con l'esempio che vi dicevo prima altro frammento il dio è giorno notte inverno estate guerra pace sazietà fame cioè ai contrari e muta come il fuoco quando si mescola i profumi e prende nome dell'aroma di ognuno di essi quindi mutevole come il fuoco il fuoco e l'arche non a caso La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio. Questi infatti mutando sono quelli e quelli mutando sono questi. I contrari sono la stessa cosa, perché sfociano l'uno nell'altro grazie al mutamento perenne, grazie al divenire e viceversa. E quindi non sono cose diverse. Sono due facce dello stesso divenire, potremmo dire. Ecco, questo era quello che brevemente, perché abbiamo fatto abbastanza presto, volevo dirvi su Eraclito. Come vedete, poche cose, perché ripeto, abbiamo poco da sapere, però in realtà molto pregne di significato. Vi invito a ascoltare bene, in descrizione... trovate come al solito l'elenco degli argomenti trattati e il link se volete riascoltarvi dei pezzi, risentire alcune parti che magari potrebbero esservi passate un po'troppo in fretta e vi consiglio come al solito di appoggiarvi anche al vostro libro di testo. In più, in descrizione, trovate anche altri link interessanti. Ci vediamo presto qui per nuovi video ulteriori di storia, di filosofia e di educazione civica. Ciao, alla prossima! Musica