quella che mi racconta oggi è la storia di due grandissimi gli uomini due grandissimi artisti del seicento coloro che hanno dato vita origine al linguaggio barocco sia in scultura che in architettura che hanno proprio inventato un linguaggio sto parlando di gian lorenzo bernini che vedete in questi due autoritratti e di francesco borromini sono due personaggi che hanno davvero costruito l'immagine che noi abbiamo in mente quando pensiamo al barocco ed erano due uomini opposti e anche avversari rivali nella vita si sono incontrati e scontrati spesso e in questo video io vi racconterò la storia che li riguarda citando alcune delle opere che li hanno visti come autori quindi nei milioni per le opere protagonisti appunto del seicento ma delle opere in se vi parlerò in un altro momento quindi questa è proprio una specie di storia un grande racconto come se fosse un racconto di narrativa o di gossip certo punto di vista che riguarda le vicende intrecciate di questi due grandissimi personaggi è innanzitutto sono erano quasi coetanei e francesco borromini del 1599 e invece gian lorenzo bernini del 1598 un anno di differenza che differenza non la faceva ma la differenza era sostanziale nel carattere gian lorenzo bernini che raggiungerà un incredibile successo diventerà anche molto ricco là c'era una somma importante ai suoi figli nera 11 ma ricco di successo con un carattere amabile capace di mediare amato dai potenti da sempre francesco borromini invece viene descritto dai biografi come un uomo cerebrale più che non sensuale taciturno per natura c'è libera profondamente religioso difficile da conoscere spaventava le persone per un caratteraccio era burbero spesso abbandonerà i cantieri che gli erano stati assegnati perché si riteneva spesso giustamente ma ha frainteso o poco o poco capito poco valorizzato e morirà suicida questo è un dettaglio non indifferente mentre invece il nostro francesco strada tra san lorenzo bernini avrà una vita di grandi successi a parte certi momenti appunto come vi racconterò ma in questo video in realtà l'altra grande protagonista della storia ovviamente è roma la roma barocca che noi oggi e venne in mente ma in particolare dedicherò attenzione al racconto che riguarda il cantiere di san pietro la fabbrica la veneranda fabbrica di san pietro qui vedete un'immagine dall'alto perché volevo raccontarvi la sua storia visto che voi sapete che la prima storia di san pietro risale all'epoca paleocristiano iv secolo dopo cristo ma sapete anche che l'immagine che noi abbiamo che vediamo oggi di san pietro così come noi proprio la vediamo la possiamo calpestare visitare oggi possiamo aiutare andare dall interno è una chiesa che è stata ricostruita a partire riprogettata completamente radendo al suolo dal precedente versione a partire dal 1506 per volere del papa giulio ii della rovere lo stesso papa che nel frattempo anzi di via pochi anni avrebbe commissionato la decorazione della sentina michelangelo e la decorazione delle stanze dell'appartamento papale restante vaticane a raffaello sempre lui decide che san pietro deve avere una nuova veste quindi affiderà l'incarico di progettare e dedicarsi alla costruzione di san pietro a tutti i maggiori artisti del rinascimento ovviamente dopo di lui i propri che verranno ma facciamo un salto e arriviamo pienamente al seicento ora chi era papa in cui il momento a roma beh la storia di bernini si intreccia al a un personaggio chiave importantissimo si chiamava maffeo barberini e era diventato papa con il nome di urbano viii vi sto mostrando in questo momento la pole e dafne opera giovanile che berline realizza e il conclude nel 1625 per il cardinale scipione borghese che era il nipote prediletto del precedente papa al papa pio quinto ma pasquato e parolo quinto ma mafia barberini sale al soglio pontificio con il nome di urbano viii ma vi sto passando questa opera perché per questa opera addirittura da cardinale maffeo barberini scriverà il famoso distico che qui vedete il latino è che inneggiava a non perdersi alla rincorsa alla ricerca della bellezza fugace perché ciò che ne rimane in mano fuori gli secche e va a chiamare ma questa è una storia che vi racconterò che aveva già raccontato in parte quindi era diventato papa urbano viii il primo grande della storia di gian lorenzo bernini e quindi cosa succede in quel momento il cantiere di san pietro la fabbrica di san pietro aveva come sovrintendente come capo marzo come capo cantiere come architetto capo un certo carlo maderno che niente meno era il maestro di francesco borromini perché sono perlomeno in realtà si chiamava francesco castelli e rubino e assumerà al nomignolo di borromini perché è verosimilmente se come aveva lavorato nel cantiere del duomo di milano cui veniva dalla dal canton ticino e aveva lavorato e ha studiato è anche a milano ha lavorato in cantiere del duomo di milano prenderà questo nomignolo forse in ora di san carlo borromeo a cui lui era molto devoto comunque il maestro di borromini questo carlo maderno al momento era il capo cantiere di san pietro aveva un incarico importantissimo ma il momento in cui diventa papa urbano viii lo stesso giorno ci scrivono i biografi urbano tava chiama a sé l'allora 24enne gian lorenzo bernini e gli dice è una gran fortuna la vostra un cavaliere di vedere papa il cardinale maffeo barberino mafai maggiore è la nostra che il cavalier berlino viva nel nostro pontificato per bernini e il nuovo papa urbano tav over in mente grandi progetti il primo dei quali ed è quello che verrà per la prima volta collaborare bernini borromini è quello che vi sta mostrando cioè il famosissimo celebre baldacchino di san pietro il progetto e la realizzazione si dispiegano dal 1624 al 1633 cosa succede che francesco borromini viene affiancato come assistente a nostro bernini francesco borromini già lavorava in san pietro come allievo assistente di carlo maderno vi dicevo prima e bernini che aveva già acquisito delle posizioni di potere importanti e che aveva assegnato appunto il papa nuovo non sapeva nulla della fusione in bronzo a cera persa e il baldacchino di san pietro questo gigante alto più di 28 metri quasi come un palazzo di nove piani era realizzato per essere realizzato in bronzo dorato tra l'altro vi ricordo la frase che il medico di urbano viii disse riferendosi alla spoliazione del palo dei bronzi del pantheon per poter fondere questo baldacchino siccome il bronzo è un materiale prezioso il papa aveva bisogno che fosse disponibile questo bronzo e diede l'incarico di fondere il bronzo che era in particolare nelle travi del pronao del pantheon quindi il medico di urbano viii il medico del del papa pronuncia la celebre fase frase a roma quello che non hanno fatto i barbari fecero i barberini parlando quindi di questa spoliazione ma al di là di questo per realizzare questo baldacchino bronzeo così importante così imponente occorreva che e borromini affiancasse il maestro più acclamato e celebra e cioè bernini perché benedini di fusioni in bronzo non sapeva nulla era uno scultore fantastico con la lavorazione del marmo ma di bronzo non veramente non sapeva non sapeva padroneggiare questa tecnica difficilissima aveva quindi bisogno che e borromini senza il suo fianco ovviamente immaginate uno pagato da grande artista quell'altro pagato da assistente ma come ci ha lasciato scritto in una testimonianza lo stesso borromini tramite i suoi perché ovviamente lui dice non mi dispiace che abbia avuto leeden arima mi dispiace di godel onora delle mie fatiche perché in realtà vi sto mostrando in questo momento il coronamento che è appunto a copertura del baldacchino bronzo e voi vedete che è una copertura particolare invece che vede il solito timpano che c'erano tutti cibori ma questo è un baldacchino non è un ciborio ma vedete che c'è una forma curva a dorso di delfino che era stato una idea una innovazione la proposta di francesco borromini quindi lui ci mette le idee e non solo non viene riconosciuto ma addirittura quasi beffato dalla poca dalla scarsa considerazione appunto che gli riservava berlino ma i papà a tutti quanti insomma cosa succede nel frattempo è successa una cosa importante che nel 1629 muore carlo maderno immaginatevi l'assistente prediletto cioè capisco borroni inizi aspettava di ereditare naturalmente l'incarico di capo cantiere di architetto di san pietro perché conosceva tutti i segreti del cantiere perché era un tecnico perché un romeno era un architetto puro oggi diremmo quasi un ingegnere era un grande lavorava con una grande perizia matematica ingegneristica statista di di tattica mwc di statistica di statica quindi si aspettava di ricevere questo incarico ovviamente il papa o dalle tavole incarico a chi vedrà ovviamente lo darà non dovete neanche immaginare un più di tanto noi darà gian lorenzo bernini e qui davvero cominciano le grane e i pasticci per i due ma cosa succede se arriva il momento siamo perso e questo accadrà nel 1629 siamo però vicini alla conclusione della realizzazione del baldacchino e siamo vicine al momento tanto temuto della fusione in bronzo a cera persa pronto così preziosa non poteva essere sprecato allora borromini che è al casto caratteraccio che non sopporta nole i modi di bernini soprattutto non sopporta di essere è come dire non considerato o sottostimato ecco minaccia più volte di abbandonare il cantiere questo avrebbe lasciato veramente grande difficoltà bernini per cui succede che bernini e decide di scrivere una lettera di raccomandazione oggi la chiameremo così al papa ma canto suo solito amico urbano viii per fare in modo che francesco borromini vincesse così diciamo l'appalto la con il concorso la committenza per costruire la chiesa di sant'ivo alla sapienza quella che oggi all'università di roma vi faccio vedere soltanto qualche immagine guardatela incredibile novità architettonica proposta da borromini guardate questa lanterna che sia si avvolge su se stessa come se fosse una spirale dinamico il movimento l'architettura aveva mai conosciuto una capacità così plastica qualcuno dirà che verrà che borromini sembrava quasi scolpire lo spazio era un architetto sembrava quasi colpirlo ecco dimostrando alcune immagini vedete appunto che romeni diceva gli angoli sono nemici dell'architettura come vedete nelle sue scelte questa l'intradosso della cupola che però riprende la forma della pianta con due triangoli che si intersecano ma privi di punti perché gli spigoli appunto vedete che appunto c'è una gestione dello spazio che è davvero nuovissima incredibile che lascerà veramente la traccia e diventerà il linguaggio barocco per tutti quelli che verranno dopo ma andiamo avanti cosa succede nel frattempo il nostro gian lorenzo bernini nel frattempo sta lavorando sempre in san pietro per la tomba di urbano viii è ancora vivo siamo nel 1628 quindi era un attimo prima ma il papa si mette avanti e commissiona questa importantissima opera visionaria operate diete che impiega materiali diversa non mi volevo parlato di tanto delle opere vi sto raccontando solo la storia e allora per parlare di storia e di gossip beh sappiate che alcuni sostengono che una delle due figure allegoriche la carità o il divino amore e la giustizia ma io sto parlando della cavità o di un amore e qualcuno sostiene che questo personaggio allegorico femminile in realtà molto intanto l'incredibile la morte rappresentata con questo scheletro in bronzo con le dorature con appunto scrivendo l'epigrafe del papa ma qualcuno diceva appunto che per la realizzazione di questa figura allegorica femminile bernini avesse impiegato niente meno che la sua amante costanza bonarelli di costanza bonarelli vi parlerò o forse vi ho già parlato perché questa opera è incredibile nel momento che è un'opera una delle uniche opere una delle pochissime opere della storia dell'arte che gli artisti tattica almeno che gli artisti hanno realizzato senza committenza e questo è veramente un opera incredibile che ha una storia drammatica ma molto evocativa molto interessante purtroppo sempre molto attuale che a che fare anche con la violenza sulle donne ma questa celebre statua rappresentava questa sua amante amante perché era la moglie di matteo bonarelli che era uno degli assistenti cultori di bernini ma in realtà questa amante di bernini me dico qui velocemente come vi racconterò in una versione più gossip puro in realtà era io dico sempre che la schiava costanza ma è la costanza di nome ma non non costante nei fatti perché appunto pur essendo sposata con matteo bonarelli pur essendo avanti aggiornamento berlino beh arriva alle orecchie di gianlorenzo la voce che questa sua grande amata da cui lui aveva abdicato tra il 1600 36 e il 37 questo mezzo busto se la facesse anche con qualcun altro in particolare con niente meno che il fratello di gian lorenzo bernini cioè luigi bernini che era un altro scultore meno meno abile ecco si aprirebbe tutto un altro pezzo di storia che vi racconterò a volte ma insomma sappiate che potrebbe essere lei la modella come dire ispiratrice di una delle figure allegoriche della tomba di urbano viii in san pietro quindi nella nella più sacro della cristianità la sua amante immortalata ma lasciamo per perdere questa storia andiamo avanti con la storia che riguarda invece i due bernini e borromini visto mostrando un'immagine antica che ci presenta la facciata di san pietro a loro alla facciata di san pietro di sapere che era stata realizzata e terminata da carlo maderno prima di morire quindi la facciata di san pietro che vediamo oggi è firmata da carlo maderno e voi vedete alle spalle la famosissima cupola di michelangelo in realtà michelangela costruirà fino al tamburo poi verrà completata in seguito ma il progetto è suo quindi poi vedete appunto la classica facciata di san pietro c'è qualcosa che non ci sono le torri sono le torri nella san pietro di oggi no non ci sono le torri perché succede qualcosa di molto interessante la solito è molto complessa cerco di ridurre la nel 1638 37 realtà leggero vento bernini viene incaricato di realizzare il campanile i campanili e due torri da affiancare la facciata di san pietro questo doveva essere appunto questa era una prima versione delle torri che c'erano poi verranno sostituite verranno cambiate ma che bernini viene incaricato realizzare un progetto ce n'era uno di carlo maderno che attrave deva la costruzione di queste torri non così tanto imponenti e non così tanto costose berlini presenterà il suo progetto per un costo che era praticamente più del doppio di quello previsto da carlo maderno fatto sta che immaginatevi la fabbrica del duomo fabbrica di san pietro si riunisce per mesi mesi mesi e mesi mesi per definire la bontà del progetto di bernini e fanno parte di questa fabbrica una serie di esperti o prelati tra i quali figura anche il nostro francesco borromini dovete sapere che quando maderno aveva costruito stanno costruendo la facciata di san pietro aveva scoperto nella parte sotterranea dove laddove c'erano le fondazioni le fondamenta di san pietro ha scoperto delle chiamiamo le falde acquifere quindi aveva scoperto dai difetti del terreno che rischiarono di far sprofondare se non crollare la struttura della basilica più importante la cristianità aveva quindi provveduto a riempire il basamento con dei materiali pesanti in modo tale da come dire consolidare la struttura me la faccio breve bernini viene incaricato di realizzare questo progetto presenta appunto la sua visione come sempre appunto visionare il progetto visionario qualcosa di incredibile altissimo imponente importantissimo inizia la costruzione ma prima in una di queste riunioni è prima dell'approvazione di questo progetto c'è una voce contraria che si alza in queste riunioni appunto alla presenza spesso del papa venivano queste riunioni ed è la voce di francesco borromini che si dichiara contrario non tanto per il progetto artistico in serpico dice no il problema di san pietro io lo conosco molto bene che quel basamento non stabile se costruiamo delle torri così alte così imponenti rischiamo di fare crollare la facciata di san pietro quindi questo non è pensabile non è possibile ma noi non interviene in questo modo così pacato il caldo interviene modo suo quindi insultando e prendendo ma le parole ma le parole bernini e ovviamente e bernini l'artista ha creduto quello che ama credibilità quello che ha fama ed è apprezzato borromini e viene considerato un architetto minore è frustrato perché non ha un ruolo importante poi ve l'ho detto spaventava le persone era così strano così strampalato così burbero quindi prendendo a male parole bernini in sostanza non viene creduto però inizia la costruzione di questa prima torre il primo progetto non piace al parma la torre vera abbattuta ricostruita ma andiamo avanti la torre verrà edificata quando a un certo punto accade quello che borromini aveva predetto e cioè si viene a formare niente meno che una crepa nella facciata di san pietro poi immaginate si mette a rischio la facciata della chiesa che è importante la cristianità portandosi appresso a parte la quantità di denaro spesa finora per costruire la facciata da costruire torri quello che volete ma è immagini simbolo la chiesa solida scordiamoci per barocco riportare a sé le anime fuoriuscite dei fedeli resi dubbiosi no dalla riforma luterana quindi immaginatevi una potenziale potenziare crollo della facciata di san pietro era impensabile si crea questa crepa per cui viene vengono interrotti i lavori vengono indetti 150 miliardi di riunioni in cui ci sono interventi hanno interventi gli esperti che fanno anche delle come dire scendono nei sotterranei per andare a vedere la situazione appunto alla base ritengono che in fondo le torri non comprometteranno tutto di nuovo si leva una voce contraria di francesco borromini che questa volta davanti al papa dice no no no non si può fare l'altezza della torre è troppa e la la facciata sarà destinata a crollare a questo punto passa ancora del tempo finché ve la faccio breve appunto cosa è successo nel frattempo nel 1644 muore il papa urbano viii e al suo posto viene eletto il papa innocenzo decimo di famiglia pamphili a questo punto passano gli anni e nel 1646 il nuovo papa innocenzo decimo ordina l'abbattimento della torre di bernini tra l'altro bernini aveva impiegato tantissimo denaro per cercare di convincere la famiglia del papa a non fare abbattere questa torre non tanto per la torre in sé ma perché ovviamente con il crollo di quella torre si assisteva anche al crollo di pari passo della fama del successo della carriera di bernini che infatti da questo momento in poi conosce un momento di leggero chiamiamolo così diciamo che il suo successo per un po viene ridimensionato è il momento in cui invece il papa in 200 decimo dà fiducia a a francesco borromini quella molto fuori dal coro che si era alzata per dire che così non si poteva fare in particolare però la famiglia pamphili cui il papa faccio da parte esponente di punta voleva risistemare piazza navona vedete che vi sto presentando dei luoghi che rappresentano la storia di roma più importante non per quanto riguarda del seicento ecco piazza navona in questa foto vedete in particolare la fontana dei quattro fiumi come obbedisco egizio che svetta in cima e dietro la chiesa di sant'agnese in agone la chiesa vagone era dovrà essere la chiesa della famiglia pantini perché la piazza navona era la piazza su cui si affacciano gli edifici importanti della chiesa e cosa succede che il papi del centodecimo decide di far costruire una fontana nella sua piazza perché ovviamente le fontane erano arredi urbani spettacolari perfettamente barocchi se ci pensate giocavano con l'acqua con la pietra e con l'acqua la simulazione della natura ma in versione assolutamente mirabolante ecco e nel centodecimo dall incarico niente meno che a francesco borromini di portare la canalizzazione dell'acqua dalla coda acquedotti romani farla arrivare al centro della piazza ma per poter costruire materialmente questa fontana sarà lo stesso francesco borromini che a questo punto darà al papa l'idea di realizzare una fontana che rappresentasse i quattro fiumi dei quattro continenti 4 più lunghi fiumi nei quattro continenti fino ad allora conosciuti cioè il gange il danubio il nilo e il rio della plata benissimo quindi il papa si fa ammaliare da questa suggestione da questa idea è in sostanza diciamo che bandisce un concorso per trovare l'artista che dovrà realizzare questo progetto tra tutti questi artisti ovviamente borromini non partecipa perché non è uno scultore ma è lui che ha dato l'idea di lui che ha portato l'acqua fino al centro della piazza bernini non viene invitato a partecipare perché bernini in quel momento era un momento di di placca dicevamo era sceso dal dai favori in particolare della famiglia del papa che nel centro decimo ma era molto amato da altri illustri personalità illustri cardinali che con uno stratagemma sotterfugio riescono a far avere al allo stesso papa il progetto il modellino del progetto dell'affrontare quattro fiumi che avrebbe realizzato il nostro gian lorenzo bernini se fosse stato invitato a partecipare a questo concorso immaginate il papa vede il progetto se ne innamora immediatamente e pronunciò la celebre frase chi non vuole fare realizzarono per averli non ti fai vedere il progetto eco non è esattamente questa la fate ma il concetto era questo quindi immaginate un altra volta uno smacco un'altra volta lo smacco francesco borromini nato l'idea francesco borromini ha portato l'acqua al centro di piazza navona l'opera verrà realizzata da gian lorenzo bernini ma c'è di più gian lorenzo bernini non aveva mai digerito le critiche feroci e realistiche che borroni aveva riservato per quanto riguardano le torri di san pietro e quindi in questa fontana ancora una volta darà spettacolo vedete che vi avevo mostrato prima in cima c'è questo importante e imponente pesantissimo menisco in pietra che però sembra quasi sospeso perché voi vedete che la fontana dei quattro fiumi è costruita sulla base di questo spazio vuoto cavo al di sotto ma non vi voglio raccontare della fontana in sé quali sto mostrando appunto invece la visione complessiva e lo affrontano quattro cime l'obelisco e la chiesa di sant'agnese in agone ora noterete che c'è questo personaggio che rappresenta il rio della plata e lo vedete in una serie di foto che qui non lo vediamo che sta con una mano alzata ci scrivono i biografi che ci raccontano la storia dei due artisti che gian lorenzo bernini abbia scelto oltre il danno la beffa mi viene da dire abbia scelto di rappresentare in questa figura allegorica che rappresenta appunto a rio della plata il fiume delle americhe abbia voluto rappresentare questo personaggio con una mano alzata per due motivi il primo coprirsi la vista dall orrore che aveva davanti cioè la chiesa di sant'agnese in agone che nel frattempo stava progettando aveva progettato francesco borromini il progetto definitivo non è suo perché funziona borromini abbandonerà ancora una volta il cantiere se ne andrà infuriato sperando di essere come dire rincorso invece il papa innocenzo da imola licenzierò del tutto con così funzionava spesso ma quindi la prima ipotesi possibile bernini rappresenta questo personaggio con una mano alzata quasi per togliersi da davanti la vista dell'orrore no di questa brutta chiesa che ovviamente nella prima visione di gian lorenzo bernini che era invidioso non certo punto di vista dell'all talento incredibile di borromini ma i due vi ho detto si detestavano apertamente la seconda ipotesi è ancora più cattiva se vogliamo è quella che questo personaggio questa statua si stia stia sollevando questa mano quasi per proteggersi da un eventuale crollo della facciata stessa così come era successo appunto per la torre di san pietro quindi davvero come dire se l'è legata al dito vedete che veramente che personaggi la storia vela concludo stata lunghissima con una ultima parte cosa succede al nel 1655 diventa papà fabio chigi con il nome di alessandro vii quindi un altro papà un'altra famiglia magari chissà per borromini avrà successo no è successo arriva ancora una volta al nostro gian lorenzo bernini che infatti nel 1657 verrà incaricato di sistemare piazza san pietro con il celebre meraviglioso colonnato di cui vi mostro ora alcune immagini del colonnato parleremo ma sappiate soltanto che questo colonnato nella parte più ampia è costruito come se fosse una specie di grande abbraccio la chiesa voleva poter dare l'idea di abbracciare la comunità dei suoi fedeli poteva contenere 300 mila anime e nella sua parte più ampia più sviluppata questa ellisse l'avete visto anche nella iv abbia messo all'inizio dall'alto nella parte più alta è larga 200 metri quindi avere una struttura imponente monumentale visionaria gigantesca che rappresenta però perfettamente l'abbraccio della chiesa la sua comunità insomma questa questo colonnato verrà realizzato da berlin nel 1657 e qualche lo faccio vedere dall'altra parte della conterò poi meglio la storia di questo di questa opera per debiti anche in questo caso il nostro berline riesce assolutamente a mettere a segno un progetto incredibile la storia aveva concludo con profonda amarezza questo non sempre immagine del nostro meraviglioso colonnato pieno di maputo queste colonie di ordine gigante affiancate con statue che svettano in cima a un in corrispondenza di colonna con davvero qualcosa di incredibile ma la storia vera conclude in modo abbastanza amaro perché dovete sapere che il nostro francesco borromini dicevamo si è suicidato e la cosa curiosa è che quando io presento l'operato di francesco borromini leggo io entro in classe di cosa parlo di francesco borromini e inizio raccontandovi leggendovi il racconto autobiografico del suo suicidio serve un momento di sconforto e confusione qualcuno che se ne sono ancora contro autobiografico che si è suicidato come ha fatto a scrivere il racconto a tokyo era proprio il suo suicidio perché era presente staccato dalla realtà il suicidio è stato quasi improvviso per le persone che lo conoscevano ha avuto poche persone vicine nella sua vita vi dicevo prima era davvero questo carattere molto molto complesso ma lui stesso ci lascia questa simonian che scrive mi è entrato addosso l'impazienza subito ho cominciato a pensare se come potevo fare a farmi alla mia persona qualche ma le stampe galletto francesco mi aveva negato di accendere m'illum e lui era una condizione di salute precaria affetto da questa depressione importante diremmo oggi e francesco era un suo servitore che aveva avuto un incarico del medico di non darvi la luce per poter lavorare che questo qua quando si svegliava al qualunque ora del giorno e della notte voleva mettersi a progettare a scrivere a lavorare quindi per non stancarsi non doveva poter lavorare quindi si sveglia in questo momento e rientra in sé questa impazienza perché appunto vuole il lungo le luci poter lavorare finalmente essendo mi ha ricordato che avevo la spada qui in camera a capo del letto ed appesa queste card e le benedette essendo mi anche accresciuta l'impazienza di non avere il lume disperato ho preso la detta spada quale avendo l'ha sfoderata il manico di essa lo ha puntato nel letto e la punta nel mio fianco e poi mi sono buttato sopra di essa spada dalla quale con la forza che ho fatta a ciò che entrasse nel mio corpo sono stato passato da una parte all'altra enel buttarne sopra la spara sono caduto con essa spada col corpo quaggiù nel mattonato e ferito né come sopra ho cominciato a strillare ed allora corso quasi detto francesco e ha aperto la finestra che già si vedeva lume mi ha trovato kolko in questo mattonato che da lui e certi altri che lui ha chiamati mi è stata elevata la spada dal fianco e poi sono stato rimesso a letto francesco borromini si suicida nel 1667 si conficca la spada come già scritto nel fianco ma non muore subito al tempo muore dopo circa un giorno in giorno e mezzo ha il tempo di trascrivere queste memorie con la profonda lucidità davvero un personaggio incredibile ma vi dicevo la beffa ulteriore è che francesco borromini sceglierà allora di essere tumulata proprio il momento in cui prima di morire sceglierà di essere tumulato nella chiesa di san giovanni dei fiorentini che è quella che vi sto mostrando e qui vedete la sua tomba ma il paradosso vuole che nello spazio esattamente di fronte al luogo in cui lui aveva scelto di essere sepolto c'è una statua una tappa di un chirurgo benefattore della chiesa chiama antonio coppola ma noi interessa poco ma la cosa curiosa è che questa statua era stata realizzata nel 1612 credo all'inizio del seicento niente meno che da pietro bernini il padre di gianlorenzo l'altra beffa riguarda invece la sepoltura di gian lorenzo bernini e suo fratello luigi bernini perché verranno entrambi tumulati nella chiesa di santa maria maggiore sempre a roma nella stessa chiesa sarà tumulata anche costanza bonarelli l'amante di bombe i fratelli