Io e te di Niccolò Ammaniti. Il romanzo di cui vorrei parlarvi oggi è il seguente, un romanzo breve di Niccolò Ammaniti, 116 pagine, 117 pagine. Sicuramente è interessante da leggere in una classe per le tematiche importanti toccate.
Direi che le tematiche fondamentali sono la formazione del protagonista, quindi l'adolescenza e la difficile fase di formazione del ragazzo, e poi la tossicodipendenza. Quindi due punti di riferimento sono Lorenzo e Olivia. Lorenzo per quanto riguarda la formazione.
Questo si può definire, senz'altro un piccolo romanzo di formazione, di un ragazzo ammalato di una malattia molto presente anche all'interno delle nostre classi, la socialità. C'è sempre qualcuno, ad esempio, all'interno di una classe, purtroppo, o quasi sempre o spesso, che non si... si non lega con gli altri, che preferisce rimanere sempre da solo.
Oppure il narcisismo, l'autoreferenzialità. Questi sono problemi che non toccano solo gli adolescenti, a dire la verità. Il protagonista, Lorenzo, non è capace di intessere relazioni con gli altri e cerca in tutti i modi di nascondersi rispetto agli altri, certe volte anche un po'. un po'lì imita per non essere al centro dell'attenzione, perché la cosa che lui odia di più è proprio quella di essere al centro dell'attenzione in una classe.
Per questo motivo però questa cosa è diventata patologica al punto che è sottoposto a cure psicoanalitiche. Il suo sogno è quello di essere ignorato da tutti. cerca di realizzare questo sogno facendo finta, dicendo a sua madre insomma che deve partire per una settimana bianca, lui è abbastanza bravo a sciare con lo snowboard eccetera e quindi dice, mi hanno convinto finalmente, starò con alcuni dei miei compagni di classe che mi porteranno a fare questa settimana bianca.
In realtà è tutta una finzione. perché si fa accompagnare dalla mamma, la mamma vorrebbe accompagnarlo fino alla famiglia di Alessia, insomma alla macchina di Alessia che dovrebbe condurlo a fare questa settimana bianca, a Cortina, eccetera. Ma lui riesce a convincerla che deve lasciarlo prima, che si vergognerebbe tantissimo ad essere accompagnato dalla mamma perché non c'è nessuno di questi ragazzi. ragazzi, giovani, che si presenta lì all'appuntamento accompagnato proprio fino lì dalla mamma.
E qui dice lasciami qua, e si fa lasciare lì, ma invece di andare effettivamente da Alessia, da sua mamma, andare via in settimana bianca, torna indietro e si rifugia nella cantina della sua stessa casa, dove si trovano fra l'altro tutti i mobili, il letto, eccetera. c'è anche un piccolo gabinetto, che erano stati della contessa che un tempo aveva abitato la casa della famiglia di Lorenzo e che poi è diventata la casa della famiglia di Lorenzo. Mentre abbiamo visto il rapporto del protagonista, che anche lì era un ragazzino con il padre, qui invece il padre è quasi assente, c'è il rapporto con la madre che è apprensiva. cerca in tutti i modi di aiutare Lorenzo a uscire da sé, contenta, contentissima di questa settimana bianca, non sa che invece proprio Lorenzo ha deciso di vivere una settimana da solo, il suo sogno è questo, quello di vivere da solo. E gli è possibile fare questo in questa cantina, in questo ampio scantinato dove è possibile vivere, dormire, mangiare, eccetera.
E così tra le merendine da mangiare, mangiare, le bevande da bere, i romanzi horror da leggere, che sono il suo genere preferito, e i videogame con cui giocare passa tranquillamente, o almeno crede di essere tranquillo, crede di essere felice. Lorenzo. realizzando questo suo sogno di vita lontano da tutti, isolato da tutti. Questo è il sogno di Lorenzo, vivere da solo.
Ma la realtà, ci insegna Magniti, è più grande di questi progetti. La conchiglia di Lorenzo, volentonolente, si apre, perché vi rompe, che lui voglia un'altra vita. no la sorellastra Olivia.
E così l'io solipsistico di Lorenzo deve fare i conti con un tu, appunto con Olivia. Ecco, Olivia, dicevamo, è una ragazza che ha 23 anni, è la figlia del primo matrimonio del padre. Lorenzo, che all'inizio è molto scocciato, dà ospitalità in quella cantina.
Olivia lo guarda in faccia e dice, ma che faccia arancione che hai! Sì, perché è l'auto abbronzante, perché Lorenzo deve far f... finta, una volta finita la settimana, deve presentarsi alla madre come se fosse stato sui campi da sci per una settimana e quindi deve mettersi questo autoabbronzante. però tra i due incomincia a nascere un rapporto di complicità, di amicizia per esempio Olivia parla al telefono con la madre di Olivia di Lorenzo, fingendo di essere la madre di Alessia, quindi appunto quella madre della compagna di scuola che avrebbe invitato Lorenzo in settimana bianca. dovrebbe restare solo una notte e Lorenzo permette a lei di restare solamente una notte perché dopo vuole continuare il suo sogno di vivere da solo e invece Olivia riesce a fermarsi più giorni Sta male per via dell'astinenza dalla droga.
E poi non può muoversi, ha dolori ovunque. Lorenzo è spaventato. Solo dopo un po'capisce che la sorella non ha una malattia.
ma in realtà ha una crisi di astinenza perché è tossicodipendente. Allora capisce tutto. Ad esempio perché suo padre non parlava mai di Olivia?
Per tutti i problemi che gli procurava e che i suoi gli avevano solamente accennato. allora questi due appunto lorenzo e la sorellastra che si conoscevano appena prima invece qua possono approfondire la loro conoscenza possono condividere delle cose che non direbbero a nessun altro. Olivia tira fuori a un certo punto delle fotografie che stava cercando, era quello il motivo per cui era andata lì in cantina.
parla a Lorenzo di quando erano più piccoli tutti e due dei ricordi che costudisce e così nasce questo rapporto, dicevamo, di amicizia, di affetto poi si mettono a ballare al suono di un vecchio giradischi e Lorenzo davvero qui capisce che trova la felicità perché l'uomo non riesce a essere felice da solo come lui aveva sognato si sente felice davvero perché adesso c'è un... tu, avverte un senso di pace, capisce che il giorno dopo uscirà da quella cantina, potrà scegliere quello che fare o non fare nella vita, capisce che comunque questa esperienza lo farà crescere. A un certo punto però Olivia sta male e dice che ha bisogno di sonniferi, allora Lorenzo cosa fa? Esce dal guscio, esce da questa cantina per andare a cercare dei sonniferi. da una nonna malata terminale, una nonna a cui lui è molto legato, quindi esce dal guscio, va in questo ospedale dove la nonna è ricoverata, effettivamente la nonna gli darà i sonniferi che servono a Olivia, racconterà una storia.
Anche questo è un altro modo attraverso il quale si compie questa formazione, questa crescita di Lorenzo. In un certo punto, qui abbiamo il finale positivo del libro, cioè Lorenzo che è diverso alla fine di questa esperienza rispetto a quello che era prima. Poi adesso invece parliamo un attimo di Olivia, che ha lasciato un biglietto, è andata via dalla cantina, eccetera.
e ha lasciato un biglietto a Lorenzo. Infatti, quando si risveglia, il mattino della finta settimana bianca, Olivia non c'è più e gli ha lasciato un biglietto. Caro Lorenzo, inizia la sua vita.
così il biglietto che ha lasciato Olivia a Lorenzo. Mi sono ricordata che un'altra cosa che odio sono gli addii e quindi preferisco filare prima che ti svegli. Grazie per avermi aiutata, sono felice di di aver scoperto un fratello nascosto in una cantina. Ricordati di mantenere la promessa. Tua, Oli, Post Scriptum, attento al cercopiteco.
La promessa, eh? Te lo giuro su Dio mai più, non ci casco più in questa merda. Tu scemo, mi prometti che ci rivedremo? Te lo prometto.
Ecco, però il finale, dicevamo, del libro è molto amaro. Oli! Leggiamolo questo epilogo.
Oggi, dopo dieci anni, la rivedo per la prima volta da quella notte. Quindi la promessa la sta mantenendo, cioè la rivede effettivamente, anche se la rivede, adesso leggeremo, in una situazione un po'particolare. Ripiego il biglietto e lo rimetto nel portafogli. Prendo la valigia ed esco dall'albergo di Cividale del Friuli nel 2010, quindi dieci anni dopo.
dopo il loro incontro in cantina nel 2000 a Roma. Tira un vento freddo, ma un sole pallido si è fatto spazio tra le nuvole e mi scalda la fronte. Mi alzo il bavero della giacca e attraverso la strada. Il trolley fa rumore sui sanpietrini, la valigia fa rumore sui sassi. La via è questa, si mi sa dell'acciottolato.
La via è questa, entro in un portone di pietra che dà su un cortile quadrato pieno di pietra. di macchine un portiere mi indica dove andare apro la porta a vetri dica quindi il portiere chiede a lorenzo chi è sono lorenzo cuni mi fa segno di seguirlo lungo un corridoio si ferma davanti a una porta ecco il trolley, quindi la valigia, lo lasci qua la stanza è grande coperta di mattonelle bianche fa freddo è una camera mortuaria è un obitorio Mia sorella è stesa su un tavolo, un lenzuolo la copre fino al collo. Mi avvicino, faccio fatica a mettere un piede davanti all'altro. E lei la riconosce? Sì, è lei.
Mi avvicino ancora un po'. Come avete fatto a trovarmi? Nel portafoglio di sua sorella c'era un foglietto con il suo numero.
Posso rimanere con lei? Cinque minuti. Esce e chiude la porta.
Sollevo il lenzuolo e le prendo la mano giallogno. E'magra come nella cantina, il volto è disteso ed è sempre bellissima, sembra che stia dormendo, mi piego su di lei e le metto il naso sul collo. Ecco questa immagine di grande tenerezza con cui si chiude questo romanzo.
Non toglie però l'amarezza di questo epilogo molto pessimista. che la storia di Lorenzo è andata a buon fine, nel senso che lui è cresciuto, ha compiuto questo percorso di formazione, mentre la storia di Olivia l'ha condotta più o meno in un modo o nell'altro ad una fine tragica. Dopodiché c'è scritto, nella pagina 117, In mezzo proprio alla pagina, non più in corsivo, Olivia Cuni è nata a Milano il 25 settembre 1976 ed è morta nel bar della stazione di Cividale del Friuli il 9 gennaio 2010 per overdose aveva 33 anni noi non sappiamo, non conosciamo non siamo Niccolò Ammaniti quindi non sappiamo fino a che punto questa storia si aveva vera o no, probabilmente è una storia vera che comunque è ispirato anche alla stesura di questo romanzo, come a dire che la realtà è questa, quindi non facciamoci troppe illusioni, non pensiamo di poter risolvere sempre tutto quanto nella vita, perché certi drammi comunque rimangono e non sempre sono facilmente superabili.