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Riassunto de "Il nome della rosa"

Ciao, sono Patrick Sheriff e oggi vediamo il riassunto del romanzo Il nome della rosa di Umberto Ecco. Per quanto riguarda la spiegazione di questo romanzo invece uscirà un ulteriore video a breve. Intanto ti comunico che ho pubblicato un libro dedicato ai promessi sposi. Qualora ti interessasse trovi il link in descrizione. Cominciamo! Attenzione! Nel corso del video userò come sinonimi le parole libro e manoscritto, ma quando impiego il termine libro mi riferisco ad un libro scritto a mano e non ad un libro stampato. in quanto all'epoca in cui è ambientata la nostra storia il libro stampato non esisteva ancora, visto che la stampa in Europa verrà inventata intorno al 1450. Ti raccomando dunque di non commettere questo errore. Detto ciò, cominciamo! A fine novembre del 1327, Guillermo da Baskerville e Adso da Melk si dirigono in un monastero benedetto. di regola cluniacense sperduto tra i monti dell'Italia settentrionale. Guglielmo da Baskerville è un frate francescano, ex inquisitore pendito, mentre Adso da Melk è un novizio benedettino ed è allievo di Guglielmo. Guglielmo ed Adso si dirigono in questo monastero in quanto lì avrà luogo un convegno tra i francescani sostenitori. delle tesi pauperistiche e i delegati della curia pontificia di Avignone. I francescani sono appoggiati dall'imperatore Ludovico il Bavaro, mentre i delegati della curia pontificia di Avignone hanno l'appoggio di Papa Giovanni XXII. Guglielmo ha il compito di fare da mediatore tra il papato, l'impero e i francescani. ed inoltre è stato incaricato dall'imperatore di sostenere le tesi pauperistiche. Una volta arrivati all'abbazia, l'abbatti Abone è molto preoccupato, in quanto è da poco morto misteriosamente un frate di nome Adelmo, morto in circostanze misteriose durante una bufera di neve. L'abbatti Abone teme che questo evento possa compromettere magari far saltare il convegno e così visto che guglielmo era un inquisitore affida a lui l'incarico di far luce sulla misteriosa morte una morte che molti frati della abbazia attribuiscono a cause soprannaturali in quanto si è diffusa la credenza che stia per giungere l'anticristo guglielmo comincia ad indagare ma mentre sta svolgendo le indagini avviene un'altra morte misteriosa. Il frate Venanzio traduttore dal greco e amico di Adelmo viene ritrovato morto all'interno di un orcio pieno di sangue di maiali. A questo punto Guglielmo svolge, continua a svolgere le sue indagini e viene a scoprire che Berengario, l'aiuto bibliotecario, ha una cattiva fama all'interno del monastero. in quanto si dice che pratichi la sodomia e che in cambio di favori sessuali da parte di giovani monaci dia a loro dei libri preziosi. A questo punto Guglielmo fa un'ipotesi, ipotizza che Adelmo abbia deciso di suicidarsi per aver praticato la sodomia con Berengario in cambio di un libro misterioso e poco prima di commettere il suo suicidio ha incontrato Venanzio a cui ha comunicato come entrare in possesso di tale libro e poi si sia suicidato. A questo punto Venanzio con le informazioni avute da Delmo avrebbe ritrovato questo libro, lo avrebbe letto e sarebbe stato a sua volta ucciso. Dunque Guglielmo conclude che gli omicidi siano legate alle lotte di potere che avvengono all'interno dell'abbazia e alla presenza di un misterioso libro che deve trovarsi all'interno della biblioteca. La biblioteca del monastero è gigantesca ed ha una struttura labirintica e solo il bibliotecario e l'aiuto bibliotecario possono accedervi. Il bibliotecario è il frate Malachia. mentre l'aiuto bibliotecario è appunto berengario. A questo punto Guglielmo entra in possesso di un framento di pergamena che riporta delle scritte di due mani diverse. La prima scritta è in greco e allude all'esistenza, alla presenza di un misterioso libro. La seconda scritta è in latino e spiega enigmaticamente come entrare nel Finis Africa, ovvero in quel settore della biblioteca in cui si troverebbe il misterioso libro. Guglielmo è sicuro a questo punto che Venanzio abbia ricevuto il libro. biglietto da Adelmo e si è riuscito ad entrare in contatto con questo libro e che leggendolo sia morto. In un secondo momento Berengario, l'aiuto bibliotecario, ha ritrovato il cadavere di Venanzio nello scriptorium della biblioteca e per evitare uno scandalo l'ha caricato su di sé, l'ha trasportato fuori e l'ha scaricato all'interno dell'orcio pieno di sangue di maiali. La mattina successiva Guglielmo ed Azzo cercano un manoscritto in greco nello scriptorium della biblioteca ma dal momento che cercano un manoscritto in greco non notano il manoscritto mio. misterioso che però è scritto in quattro lingue diverse. Durante la notte è Berengario a recuperare il libro, il manoscritto lasciato da Venanzio nello scrittorio e inoltre Berengario coglierà l'occasione per rubare gli occhiali che Guglielmo aveva dimenticato nello scrittorio. In seguito Guglielmo e Dazzo decidono di entrare durante la notte nella biblioteca ma una volta in casa entrati si perdono all'interno dello sterminato labirinto che è appunto la biblioteca e solo fortunatamente riescono ad uscirne. Il mattino successivo Berengario, l'aiuto bibliotecario, viene ritrovato morto e dall'autopsia emerge che Berengario ha la lingua e le punta delle dita nere. A questo punto Guglielmo procede con le sue indagini. e scopre che nel monastero risiedono due fratti che sono degli ex dolciniani, ovvero Remigio da Varagine e Salvatore. Remigio è il cellario del monastero, ossia colui che ha il compito di custodire le provviste di cibo del monastero, mentre Salvatore ha la particolare caratteristica di parlare una lingua strana, più specificatamente un misto di latino, inglese, francese, spagnolo e italiano. E una caratteristica di Salvatore è quella di dire spesso e volentieri la parola penitenziagite, ovvero fatte penitenza. Rimigio, essendo il cellario ed avendo accesso alle provviste di cibo del monastero, intrattiene un commercio illegale con una fanciulla del luogo che è povera e ha fame. Fanciulla a cui dà del cibo in cambio di favori sessuali. Una notte Azzo casualmente si imbatte in questa fanciulla e così anche Azzo conosce i piaceri del sesso. In seguito Azzo confessa a Guglielmo questo suo peccato e Guglielmo lo rimprovera ma paternalmente e gli dice però che questo non si deve più verificare e per consolarlo gli dice che che comunque il suo peccato carnale è di gran lunga meno grave di ciò che sta accadendo all'interno dell'abbazia facendo appunto riferimento ai numerosi omicidi. Nel frattempo giunge al monastero la delegazione pappale con a capo l'inquisitore dell'ordine domenicano Bernardo Gui. Bernardo è un inquisitore intransigente e mentre si trova nel Nel monastero si imbatte in Salvatore in compagnia della ragazza, ragazza che vuole mangiare un gallo nero. Bernardo ricollega la presenza del gallo a dei riti satanici ed interroga Salvatore, il quale messo sotto torchio confessa il suo passato da dolciniano. A questo punto Bernardo condanna Salvatore, Remigio e la fanciulla. tenendoli responsabili degli omicidi. avvenuti nell'abbazia. A questo punto accadono altre due morti misteriose in quanto vengono ritrovati morti il fratte erborista Severino e il biblioteca. malachia. Guglielmo indaga e ricostruisce gli eventi ed ipotizza che Berengario, una volta ritrovato il libro, abbia disobbedito e non abbia resistito al f... fascino di leggerlo. Così leggendolo si sia avvelenato e sia andato alla ricerca di alcune erbe salvifiche con cui fare un bagno. Giunto in erboristeria Berengario avrebbe preso le erbe e avrebbe in seguito lì nascosto il manoscritto misterioso per poi dirigersi a fare il bagno Nibalnea dove appunto sarebbe morto. Frate Severino in un secondo momento avrebbe ritrovato questo manoscritto e avrebbe deciso di avvertire Guglielmo e così sarebbe andato a cercarlo. Tuttavia Severino si imbatte in Malachia e non trova Guglielmo che in quel momento era impegnato nel convegno a sostenere le tesi pauperistiche. Malachia il bibliotecario di fronte a Severino lo avrebbe ucciso però Malachia non avrebbe riconosciuto il libro, libro che sarebbe stato ritrovato in un secondo momento da Bencio, un giovane ambizioso che lo avrebbe restituito a Malachia in cambio della promessa di diventare suo aiuto bibliotecario. Malachia, ricevuto il libro da Bencio, lo avrebbe letto trovando così la propria morte. Guglielmo continua le sue indagini e scopre che che nell'abbazia c'è un profondo malcontento nei confronti dell'abate Abone, in quanto Abone sarebbe diventato abate del monastero non per suoi meriti ma solamente perché figlio di un grande feudatario. Inoltre Abone avrebbe tradito la tradizione per ben due volte, innanzitutto diventando abate senza prima essere stato biblioteca. In secondo luogo è leggendo e scegliendo come bibliotecario un tedesco ovvero Malachia il quale a sua volta ha scelto come suo aiutante bibliotecario un inglese ovvero Berengario. Questo fatto ha suscitato il malcontento degli italiani presenti nell'abbazia in quanto l'elezione di un tedesco come bibliotecario e di un inglese come aiuto bibliotecario significava che i prossimi abbatti dell'abbazia non sarebbero stati italiani ed in questo momento infatti Guglielmo apprende che nel monastero per diventare abbatte bisogna prima essere stati bibliotecari. Guglielmo parla con tutti al monastero e scopre che il bibliotecario Malachia aveva la fama di uomo stupido all'interno dell'abbazia e che secondo lui molti non era in grado di svolgere il suo ruolo da bibliotecario. Sarebbe stato dunque il vecchio frate Jorge ad aiutarlo in questo suo ruolo nel dirigere la biblioteca. Poi Guglielmo parlando con frate Nicola da Morimondo scopre che in passato prima della battia a Bone era stato bibliotecario un certo Paolo da Rimini. Questo Paolo da Rimini però però aveva una particolarità, in quanto era sì un vorace lettore, ma era incapace di scrivere e dunque nel suo compito era stato aiutato in larga misura dal suo aiuto bibliotecario, aiuto bibliotecario che però risulta morto e scomparso misteriosamente. Nicola da Morimondo infine suppone che tutti gli omicidi siano legati al fatto che non si vogliano avere degli abatti stranieri e che dunque anche Bencio, il giovane ambizioso, qualora venisse eletto bibliotecario rischierebbe la propria vita. A questo punto Guglielmo consulta i cataloghi in cui sono riportati tutti i libri che hanno transitato nell'abazia. Guglielmo analizza le graffie che sono state poste durante il periodo in cui Paolo da Rimini era biblioteca. bibliotecario e dal momento che Paolo da Rimini non sapeva scrivere, ciò significa che quelle grafie, quelle scritte erano state poste dal suo aiuto bibliotecario e ciò significa che l'aiuto bibliotecario non è morto. ed è ancora vivo. A questo punto Guglielmo interroga Bencio il quale gli racconta che il manoscritto misterioso è composto da quattro testi uno in arabo uno in siriano uno in latino latino e uno in greco. La parte greca però è acefala in quanto manca la prima parte. Inoltre il testo greco è scritto su un tipo di carta particolare, una carta soffice così intrisa di umidità da sfaldarsi al semplice contatto. Guglielmo dalla descrizione riconosce il tipo di carta ovvero il pergamino de pano, un tipo di carta prodotto in Spagna. Così Guglielmo capisce chi è l'assassino, ovvero Jorge. Jorge è l'aiuto bibliotecario a cui appartiene la calligrafia presente nel registro tenuto nel periodo in cui era bibliotecario Paolo da Rimini. Jorge è l'aiutante bibliotecario che, divenuto cieco, ha dovuto rinunciare alla carica di bibliotecario e dunque di conseguenza a quella. di Abate e sempre Jorge per tutti questi anni aveva aiutato Malachia, il bibliotecario, nella gestione della biblioteca dirigendo e controllando così di fatto la biblioteca. In un secondo momento Guglielmo legge una celia in latino riportata da Azzo e leggendo questa celia capisce come entrare nel Finis Africa e capisce che il manoscritto segreto è il secondo libro della poetica di Aristotele dedicata alla commedia e al riso. Così di notte Guglielmo e Azzo entrano furtivamente nella biblioteca. Una volta all'interno sentono un batteri disperato sui muri. Si tratta della battia Bone che è rimasto intrappolato in biblioteca. Guielmo e Azzo procedono all'interno del labirinto fino ad arrivare nel Finis Africa ed imbattersi in Jorge. Jorge porge il libro, il manoscritto a Guielmo ma Guielmo che ha intuito l'inganno indossa i guanti e così è immune al veleno e le pagine del libro non possono ucciderlo. A questo punto Jorge recupera dalle mani di Guielmo il manoscritto e scappa correndo al buio per il labirinto della biblioteca. Jorge essendo cieco non ha nessuna difficoltà a muoversi nel buio della biblioteca che conosce benissimo mentre qualche difficoltà ce l'ha Guglielmo e Azzo tuttavia alla fine riescono a raggiungerlo e trovano Jorge intento a strappare le pagine del manoscritto e a divorarle. Poi Jorge sente il calore di un lume così lo prende e lo getta sopra i libri, provocando un enorme incendio indomabile che distrugge tutta la biblioteca e l'abbazia. Guglielmo e Azzo riescono a salvarsi dall'incendio e ad uscire fuori dal monastero. Una volta fuori, Guglielmo e Azzo si separano e, negli anni successivi, Azzo diventerà un monaco. Azzo racconta di essere tornato anni dopo. a visitare l'abbazia trovandovi però solo desolazione solitudine e silenzio prima di salutarti ti ricordo tre cose la prima è che su instagram terrò delle sessioni di domande e risposte dedicate esclusivamente al nome della rosa la seconda è che se sei interessato al mio libro trovi link in descrizione nel primo commento e la terza è che presto uscirà il video dedicato alla spiegazione del nome della rosa con questo ti saluto e noi ci vediamo al prossimo video in bocca al lupo