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La Figura di Giovanni Giolitti nella Politica Italiana
Apr 11, 2025
Appunti sulla figura di Giovanni Giolitti
Introduzione
Giovanni Giolitti, figura centrale della politica italiana nei primi decenni del '900.
Definito da Croce come il più grande statista italiano, mentre Salvemini lo considerava il "ministro della malavita".
Età Giolittiana (1901-1914)
Giolitti entra nel governo Zanardelli come Ministro dell'Interno nel febbraio 1901.
Dominio della sua figura fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale nel 1914.
Riforme importanti:
Sviluppo dell'industria e delle ferrovie.
Scuola obbligatoria e gratuita fino a 12 anni.
Conflitti tra destra nazionalista e sinistra rivoluzionaria.
Biografia di Giolitti
Nasce orfano di padre, si trasferisce a Torino con la madre.
Inizia la carriera politica come burocrate, non partecipando alle guerre risorgimentali.
Conosce Cavour, ma non si entusiasma per gli ideali risorgimentali.
Ingresso in Politica
Entra in politica a 40 anni, diventa deputato.
Primo mandato come Presidente del Consiglio nel 1892, ma dura solo un anno.
Ritorna al potere nel nuovo secolo, durante l'epoca delle riforme lavorative.
Riforme e Politica Lavorativa
Giolitti promuove l'organizzazione dei lavoratori come necessaria per evitare conflitti.
Introduzione di leggi a favore dei lavoratori:
Norme su invalidità , infortuni e orari di lavoro.
Critiche per il suo approccio morbido verso le agitazioni sindacali.
Emigrazione e Questione Meridionale
Grande flusso migratorio italiano, principalmente dal sud.
Giolitti affronta la questione meridionale con leggi speciali.
Critiche dure da parte di Salvemini.
Approccio alla Politica
Giolitti considera la politica come un "adattamento" alla realtà sociale.
Sottolinea l'importanza di un governo che riconosca i difetti umani.
Non cerca di cambiare radicalmente la società , ma di adattarsi.
Espansione Coloniale e Libia
Guerra di Libia nel 1911, vista inizialmente come un'opportunità .
Contrasti tra la visione imperialista e l'approccio democratico.
Giolitti promuove il suffragio universale nel 1912.
Crisi e Fine dell'Età Giolittiana
Crescita di nazionalismo e tensioni politiche.
Giolitti si ritira dalla politica nel 1914, dopo essere stato superato da Salandra.
Le sue dimissioni sono seguite da una forte opposizione pubblica.
Eredità di Giolitti
Considerato un politico pragmatico, ma alla fine considerato anacronistico.
Giolitti muore nel 1928, in un'Italia già fascista, con poca attenzione da parte del nuovo regime.
La sua figura rimane simbolo di una fase della storia italiana caratterizzata da riforme e conflitti sociali.
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