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Ciclo Cardiaco: Anatomia e Funzione

Anatomia, apparato cardiocircolatorio. Questo video sarà un po'diverso dagli altri video di anatomia che avete visto finora, in quanto qui l'anatomia sarà solo la base. Andremo a parlare infatti degli eventi che accadono durante il ciclo cardiaco e di come questi siano correlati alla funzione del cuore. Di solito, quando si parla di ciclo cardiaco in maniera molto elementare, si tende a dividerlo in due fasi. Sistole, che corrisponde alla contrazione dei ventricoli, e diastole, che corrisponde invece al loro rilassamento. Tuttavia, la questione è un po'più complessa. Innanzitutto, prima della sistole ventricolare abbiamo una sistole atriale. Anche gli atri si contraggono. Inoltre, dobbiamo considerare che la sistole ventricolare può essere divisa in due fasi. Una si chiama isometrica e l'altra si chiama isotonica. La differenza è il tipo di contrazione del miocardio. Se nella sistole isometrica il miocardio si contrae ma il volume di sangue contenuto nel ventricolo non cambia, nella sistole isotonica invece c'è una riduzione del volume di sangue ventricolare conseguente alla contrazione. A voler essere onesti, esiste addirittura una divisione all'interno della sistole ventricolare isotonica, che presenta dapprima una fase lenta e in seguito una fase rapida. Anche la diastole può essere divisa in una fase isometrica e una fase isotonica. E ovviamente la fase isotonica potrà essere a sua volta divisa in una fase lenta e una rapida. Le fasi del ciclo cardiaco quindi, volendone parlare in maniera molto estesa, sono sette. Andiamo quindi ora ad analizzare in maniera più precisa le singole fasi e i vari eventi che al loro interno avvengono. Cominciamo dalla sistole atriale e vediamo qual è la condizione di partenza. Molto semplicemente questo sarà il nostro sistema atrio-ventricolo-arteria. Il ciclo cardiaco è uguale a destra e a sinistra, cambia solo la pressione a cui questo avviene, ma il tipo di eventi è esattamente lo stesso. La parte in alto quindi sarà l'atrio, quella in basso il ventricolo e quella protendente sarà l'arteria che fuoriesce dal ventricolo, il tronco polmonare a destra, la orta a sinistra. E queste saranno le valvole. La valvola atrioventricolare e la valvola arteriosa. Poco prima della sistole atreale la situazione che troviamo è questa. Il ventricolo si è già in parte riempito di sangue. Capiremo dopo perché. L'atrio è pieno. La valvola è parzialmente aperta e il sangue comincia a cadere. In realtà è già caduto. Cosa accade durante la sistole atreale? L'atrio si contrae e spreme il sangue all'interno del ventricolo. Quindi, la valvo latrio ventricolare si apre completamente, il ventricolo si riempie. Questa è la fine dell'assistole atriale, che termina con il rilasciamento degli atri, che è quasi immediato. Segue quindi l'assistole ventricolare isovolumetrica. Nell'assistole ventricolare isovolumetrica Osserviamo una contrazione della parete del ventricolo che inizia a premere sul sangue in esso contenuto senza però spingerlo in arteria. La prima cosa che accade è che il sangue comprimendo sale di livello e va a premere sulla valvola atrioventricolare che quindi viene chiusa. La contrazione del ventricolo aumenta sempre di più, la forza che esso sviluppa sale. A questo punto la forza che esso esercita sulla valvola arteriosa comincia a farsi sentire, ma la valvola arteriosa ancora non si apre. Questo perché nell'arteria sono presenti diversi centilitri di sangue che con il loro peso premono su questa valvola, impedendole di aprirsi. Tuttavia arriverà il momento in cui la forza sviluppata dal ventricolo equiparerà e supererà quella del sangue contenuto nell'arteria. Ed è esattamente questo il momento in cui comincia la sistola ventricolare isotonica, detta anche fase di eiezione. La fase di eiezione quindi vede il sangue passare all'interno dell'arteria aprendo la valvola. Il volume del sangue contenuto nel ventricolo quindi si riduce, poiché buona parte di esso passerà nell'arteria. Al termine di questa fase circa il 60% del sangue contenuto nel ventricolo sarà passato in arteria. Il resto invece rimarrà all'interno del ventricolo. Tuttavia, prima o poi questa fase finisce. Quindi la forza sviluppata dal ventricolo si riduce e il peso del sangue contenuto nell'arteria comincerà a gravare sulla valvola semilunare. comportando la sua chiusura. A questo punto comincia la diastole cioè il rilasciamento ventricolare. Primo evento che dobbiamo considerare è che durante la diastole il sangue comincia ad affluire all'atrio, l'atrio quindi inizia a riempirsi ma la valvulatrio ventricolare non si apre. E questo accade perché il ventricolo è ancora parzialmente contratto, quindi esercita una certa pressione sul sangue che non è abbastanza da spingere il sangue nell'arteria, ma è abbastanza da tenere chiusa la valvola atrioventricolare. Il rilasciamento però continua. Questa diastole è detta isovolumetrica, proprio perché il volume di sangue contenuto nel ventricolo non cambia, in quanto il ventricolo non si ricarica di sangue dall'atrio. La fase successiva è quella della diastole isotonica rapida o riempimento rapido del ventricolo, in cui il rilasciamento della parete è diventato talmente spiccato da ridurre la pressione che il sangue esercitava all'interno del ventricolo e permettere alla valvola atrioventricolare di aprirsi. In questo modo il sangue comincerà a fluire dagli atri e, velocemente, riempirà il ventricolo. A questo punto comincia la diastole isotonica lenta, una fase di rilasciamento in cui il volume ventricolare aumenta, ma in maniera più lenta. Il riempimento di questa fase, come dice il nome stesso, non è veloce. Torniamo quindi alla situazione iniziale. La diastole è terminata, l'atrio ha ricevuto gli ultimi volumi di sangue dal circolo sistemico ed è pronto a contrarsi di nuovo in una nuova sistole atriale. A questo punto il ciclo cardiaco può sembrare un fenomeno molto complesso. C'è da tenere a mente volumi, pressioni e un sacco di altri eventi, anche elettrici se vogliamo, che vanno a coordinare tutto questo fenomeno. Possiamo però iscrivere tutto questo evento all'interno di un grafico, che in maniera molto semplice può aiutarci ad avere una maggiore consapevolezza del ciclo cardiaco. Innanzitutto osserviamo le varie fasi in cui si divide la sistole e le varie fasi in cui si divide la diastole. Qui sono rapportate in base al tempo che impiegano. Parliamo prima delle pressioni. La pressione del ventricolo sinistro può essere espressa grazie a questa linea. Osserviamo che durante la sistole atriale la sua pressione è praticamente zero, per salire a un picco di oltre 120 mm di mercurio durante la contrazione isotonica, per poi tornare a zero durante la diastole. Il grafico del ventricolo sinistro è quello più emblematico, in quanto esso lavora a pressioni davvero alte. Abbiamo inoltre... Idea di come possa essere il grafico del ventricolo destro. La figura sarà simile, ma la sua escursione sarà molto ridotta, cioè il grafico apparirà più basso, perché il ventricolo destro lavora su pressioni che vanno da 0 a 30, massimo 40 mm di mercurio. Parallelamente possiamo vedere su che pressioni minime lavora l'atrio. che raggiunge il suo picco di compressione durante la sistole atriale per poi avere però un secondo picco durante la contrazione isovolumetrica perché il ventricolo schiacciando il sangue al suo interno preme sulla valvola atrioventricolare la quale preme sul contenuto atriale aumentandone la pressione La pressione in aorta segue una linea un po'diversa. Innanzitutto osserviamo che essa non scende mai a zero, anzi, la pressione aortica minima è di 80 mmHg. Pressione aortica minima che è mantenuta costantemente grazie alla capacità elastica dell'arteria che pompa il sangue anche durante la diastole. Possiamo osservare come durante la contrazione isotonica la pressione in aorta salga fino ai 120 mmHg. per poi decrescere e tornare a 80 durante la diastole. Parliamo ora di volumi. Ecco il grafico del volume all'interno dei ventricoli. Il volume di sangue in essi contenuto cresce durante la sistole atriale, per poi rimanere costante durante la contrazione isovolumetrica e per decrescere in maniera prima rapida e poi lenta durante la contrazione isotonica. Durante la diastole isovolumetrica il volume rimane costante. Per poi risalire velocemente durante la diastole isotonica rapida e lentamente durante la diastole isotonica lenta. Possiamo osservare come il volume ventricolare varia tra i 130 millilitri e i 50. millilitri, andando a indicare come non è davvero possibile che il ventricolo si svuoti completamente. Come detto prima, solo circa il 60% del sangue presente nel ventricolo al momento della contrazione passerà nell'arteria. Osserviamo quindi come si correla tutto questo agli eventi elettrici che accadono nel cuore. E vediamo che a precedere la sisto elettriale c'è l'onda P dell'elettro... cardiogramma di cui abbiamo parlato in precedenza. Il complesso QRS si ha al passaggio tra la sistole atriale e la contrazione isovolumetrica. Osservate come l'evento elettrico precede di molto l'evento muscolare, tant'è che la ripolarizzazione elettrocardiografica si osserva già durante la contrazione isotonica lenta. Infine, come si può immaginare, questi eventi del ciclo cardiaco generano dei suoni, i quali Possono essere chiamati primo tono, secondo tono e terzo tono. Parliamo in questo caso di toni fisiologici, in quanto esistono altri tipi di rumori che però non possono essere considerati tali, sono solo patologici. Il primo tono si osserva all'inizio della contrazione isovolumetrica ed è dovuto alla contrazione del ventricolo, che preme sul sangue in esso contenuto e chiude la valvola atrioventricolare. Il sangue sbattendo contro questa valvola genera un suono lungo. ma basso. Invece il secondo tono si osserva all'inizio della diastole isovolumetrica, quando il sangue, avendo perso la massima spinta ventricolare, tende a ritornare indietro dalle arterie e chiudendo le valvole arteriose produce un altro suono che invece è più alto ma anche più breve. Chiaramente, essendoci un minimo di desincronizzazione tra il ventricolo destro e il ventricolo sinistro, avremo che la chiusura della valvola aortica precederà quella della valvola polmonare. Quindi il secondo tono avrà una componente aortica e una polmonare che si distanzieranno di poco normalmente, ma che in alcuni casi potranno allontanarsi causando uno sdoppiamento del secondo tono. Esiste infine un terzo tono. che è difficile da udire nell'adulto ma si può sentire già più facilmente nel bambino. Si osserva durante la diastole isotonica lenta ed è causato dalla caduta del sangue nel ventricolo che impattando nella parete produce una vibrazione sonora che può essere facilmente udita nei bambini in quanto la loro parete toracica è più sottile di quella degli adulti e permette il propagarsi anche di questo suono che è molto, molto meno potente rispetto agli altri due.