Di Antonello da Messina, considerato il più importante pittore siciliano, non conosciamo molto della vita e degli spostamenti compiuti nel corso della sua carriera. La prima incognita è la data di nascita, che si colloca tra il 1420 e il 1430. Ad ogni modo nacque a Messina da Giovanni Michele d'Antonio e da Garita, forse diminutivo di Margherita, che si può dire fossero d'estrazione sociale benestante. Probabilmente fu allievo di Colantonio e il maggiore artista in tutta l'Italia meridionale a metà del Quattrocento. La storia di questo pittore è piena di viaggi. Ebbe una carriera artistica molto dinamica che lo portò probabilmente attraverso tutta l'Italia, dalla Sicilia a Venezia, passando per Napoli, Roma e soffermandosi nelle regioni centrali della penisola.
Promotore della pittura a olio, appresa grazie allo studio dei dipinti fiamminghi nelle raccolte del re di Napoli, Antonello affrontò diversi generi, dal trittico a fondo oro alla pala d'altare architettonica, dalla pittura devozionale alle singole figure su tavola, tuttavia la sua influenza nella storia dell'arte è decisiva nel ritratto. Poche personalità nella storia dell'arte hanno saputo creare immagini così magnetiche, espressive e coinvolgenti come quelle realizzate da Antonello, a cui si deve anche la decisa introduzione nell'arte italiana del ritratto di tre quarti legato alla pittura fiamminga. Ma se non dovesse bastare, Antonello fece di più. Sempre dai fiamminghi assorbì l'attenzione per la luce, imparando a lavorare quasi come farebbe oggi un moderno fotografo, che colloca con attenzione i faretti nel suo set di posa.
Proprio per lo stretto contatto con i fiamminghi, identifichiamo Antonello come il primo pittore italiano a fare uso della tecnica a olio. Uno dei capolavori dell'artista è la piccola tavola raffigurante San Girolamo nello studio, conservata alla National Gallery di Londra, un condensato delle ricerche prospettiche, illusionistiche e luministiche portate avanti dal pittore. Sul finire del 1476 Antonello tornò in Sicilia e qui svolse gli ultimi tre anni di lavoro.
L'annunciata di Palermo è il documento finale di questa attività e ci fa capire l'evoluzione di un artista nato estraneo al Rinascimento e che di esso si fece forza viva e portante. In poche parole Antonello fu in grado di raccogliere in sé le due principali novità pittoriche del XVI secolo, la costruzione volumetrica e prospettica degli italiani, con l'abilità di rendere gli effetti atmosferici di luce e colore dei fiamminghi. Se il video ti è piaciuto o l'hai trovato utile, lascia un like qui sotto o un commento e condividilo con i tuoi amici.