Ciao, oggi parliamo del contesto storico per poter inquadrare bene la letteratura italiana delle origini. Quindi andiamo a parlare dell'età medievale. Ora, mettiamo un punto fermo prima di cominciare. La letteratura italiana comincia nel XII secolo, quindi siamo in piena età medievale ed è per questo che dobbiamo andare ad inquadrare questo periodo storico. Cominciamo dalle date.
Prendiamo due date simbolo, due date convenzionali, che sono state scelte come apertura e chiusura dell'età medievale. Come apertura possiamo considerare il 476, che è l'anno in cui cade l'impero romano d'occidente quindi finisce diciamo l'esperienza dell'impero romano almeno per quanto riguarda l'occidente attenzione perché in oriente in realtà continua quindi si ha una spaccatura ecco in questo senso però consideriamo l'occidente almeno invece come data di fine dell'età medievale prendiamo il 1492 che questo lo dovreste sapere è la data della scoperta dell'America. Se fate caso dunque è un periodo molto esteso in cui accadono tanti eventi naturalmente molto anche diversi e disparati tra di loro e succedono tante cose, è difficile dare una definizione unica per un periodo che dura praticamente mille anni, insomma mi pare chiaro. Normalmente all'interno poi di queste due date, per il motivo che ho appena detto, si tende a suddividere. in due momenti l'età medievale.
Da un lato l'alto medioevo che va indicativamente dal 476 che dicevo prima fino all'anno 1000 e poi dall'anno 1000 all'anno 1000. 1492 il basso medioevo. Perché questa distinzione? Perché queste due età, queste due sottoepoche, mettiamola così, hanno poi delle caratteristiche molto diverse l'una dall'altra.
Da un lato abbiamo l'alto medioevo che è un periodo di crisi, di recessione, di regressione per tanti versi, crisi economica, crisi culturale, poi approfondiremo e approfondirete insomma in storia, Dall'altra però invece, a partire dall'anno 1000, si ha una forte ripresa sia economica sia culturale e la nascita di una struttura che poi diventerà fondamentale, che è quella del comune, di cui parleremo tra un attimo. Passiamo ora a parlare della parola, allora parliamo della parola medioevo. Allora la parola medioevo innanzitutto è tarda, cioè è una definizione, è un concetto che viene dato nel 1500, quindi dopo in pratica l'età medievale stessa. E attenzione qui è data in senso negativo, spregiativo, cioè il concetto di medioevo nasce nel 1500 ed è un concetto negativo. Non è.
è qualcosa di positivo ma è l'opposto perché perché nel 1500 si tende a pensare che gli anni appena passati cioè i mille anni precedenti quindi l'epoca medievale effettivamente fossero qualcosa di buio qualcosa da mettere tra parentesi e in un certo senso dimenticare sorpassare da cancellare e da cui andare oltre ecco perché perché l'epoca che viene dopo il medioevo è che pensate alla parola rinascimento. Quindi nell'epoca del rinascimento gli uomini si sentono rinascere e pensano che invece i mille anni precedenti siano stati un'epoca buia appunto da sorpassare, che ha costituito una regressione dell'essere umano dopo lo splendido periodo della cultura greca e quella latina. Quindi se vogliamo semplificare potremmo dire che abbiamo avuto un'epoca fantastica quella greca e latina che ha avuto delle idee splendide poi c'è stato il medioevo che è sentito come qualcosa di buio e poi c'è stato il rinascimento che di nuovo mettiamola così vede la luce è così no non è così è una visuale molto sorpassata molto ristretta e negli ultimi decenni direi si tende a rivalutare il medioevo come un'epoca che ha avuto sì dei lati lati bui ma sicuramente anche delle cose positive e delle cose di progresso anche se a volte non le si considera. Per quanto riguarda gli eventi storici principali, poi ripeto che li vedrete bene in storia però vorrei qui citare quelli che mi tornano più utili per capire anche la letteratura. Partirei dall'alto medioevo quindi dal circa 476 al 1000, che come dicevo prima è il periodo più di crisi, quello sì effettivamente più complesso, più di difficoltà.
L'Alto Medioevo infatti non è un periodo di grande ricchezza, l'economia tende ad arrestarsi e inizia a serpeggiare in Italia, ma anche poi in Europa occidentale, la povertà. Perché questo arretramento? Allora ci sono tante motivazioni, innanzitutto le invasioni e i saccheggi da parte dei barbari che provengono da nord e quindi fanno dei movimenti di razzia, un po'come i lanzichenecchi che abbiamo visto nei Promessi Sposi. Poi cominciano a emergere delle epidemie, quindi delle malattie che sterminano interi villaggi e poi ci sono continue guerre che tormentano insomma la popolazione. Le città lentamente quindi si stanno rinforzando.
spopolano e la gente preferisce ritirarsi in campagna. I villaggi rimangono isolati perché non esistono sistemi di comunicazione davvero efficaci e praticamente ogni villaggio tende a sopravvivere con quello che può e con quello che ha. di fatto quindi ne consegue che il commercio è ridotto al minimo il denaro praticamente scompare e si ritorna a un sistema di baratto molto arcaico se vogliamo molto arretrato l'ovvia conseguenza Poi di tutto questo è naturalmente un significativo calo demografico perché naturalmente nel momento in cui ci sono poche risorse è chiaro che la gente tende a fare pochi figli. Cosa succede da un punto di vista politico?
Allora a grandi linee. da un punto di vista politico quando nel 476 viene deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente che si chiama Romolo Augustolo l'impero romano si dissolve quindi praticamente viene frantumato frantumato tra chi? Tra una serie di regni barbarici quindi i barbari cioè gli stranieri entrano nel ex impero romano e se ne prendono dei pezzi chi sono? Sono visigoti? ostrogoti, longobardi, quindi praticamente loro invadono quello che era territorio latino romano e fondano dei nuovi regni.
Uno dei regni che ha più fortuna tra questi è quello dei Franchi che è ovviamente nell'odierna Francia, che è un regno molto importante perché riesce anche a estendersi a espandersi sulla nostra penisola. È un regno inoltre che è fondamentale perché, attenzione, va ricordato anche per la letteratura, stringe una fortissima alleanza con il papato, quindi con Roma. franchi e papato formano un'associazione direi formano un'alleanza ecco meglio indissolubile e questo viene sancito poi simbolicamente nell'ottocento quando carlo magno viene incoronato imperatore proprio dal papa quindi voi avete in questo periodo un'alleanza tra il potere imperiale dell'imperatore carlo magno e il potere del papa potere da un lato politico e da un lato religioso che collaborano almeno in questo primo momento. L'impero che si avvia con Carlo Magno è ovviamente quello carolingio, che ha una grande rilevanza da un punto di vista culturale, perché sotto Carlo Magno la cultura rinasce, ha una nuova vita, Carlo Magno crede molto nella cultura e quindi dà una spinta per nuovi studi, nuovi centri culturali di cui parleremo. corso poi però del medioevo questa alleanza tra papato e impero dura poco e infatti papato e impero tendono a contendersi il potere infatti papato e impero sono i due punti di riferimento del tempo e entrambi attenzione vogliono essere riconosciuti come poteri assoluti cioè vogliono detenere tutto il potere nelle loro mani il papato pensa di poter avere anche il potere politico e viceversa il potere politico pensa di poter dominare anche sul potere religioso.
La popolazione tende a dividersi tra coloro che appoggiano il potere papale e invece coloro che ovviamente si rivolgono e considerano come punto di riferimento il potere imperiale. Questo dualismo, appuntatevi la parola che vuol dire contrapposizione insomma di due forze, è alla base della società medievale e è fondamentale per poter capire insomma la mentalità. Papato e impero vogliono entrambi porsi come assoluti e rispondono a quell'esigenza del uomo medievale. di avere una guida sicura, una guida indiscussa che possa guidarli, soprattutto nel momento in cui ci sono delle grandi difficoltà come le epidemie, come le malattie, come la fame eccetera.
Hai bisogno di una guida, hai bisogno di rivolgerti a qualcuno e i due poteri rispondono proprio a questa situazione. Sia un po'per le lotte poi tra impero e papato, sia per le lotte derivanti dai vari popoli barbari, È una situazione, quella dell'alto medioevo, di estrema instabilità. Quindi le persone appunto non si sentono molto sicure e hanno bisogno di essere protette. Questo fa sì che, soprattutto a partire dal IX secolo, i vari re e gli imperatori si affidino a degli eserciti.
Quindi praticamente ognuno di essi tende a radunare degli eserciti. Questo fa sì che ci siano delle persone che riescono a diventare piano piano sempre più importanti. e a avere anche dei grandi appezzamenti di terra, di cui diventano feudatari, quindi vuol dire capi, e sotto di loro poi hanno una gerarchia, quindi vassalli, valvassori, valvassini, eccetera, eccetera. C'è un rapporto di obbedienza e fedeltà. Io faccio una cosa per te e tu in cambio mi dai una cosa.
Questo è il mio rapporto. meccanismo che domina il mondo medievale. Se invece passiamo al basso medioevo l'avvenimento più fondamentale è quello di una ripresa economica a partire infatti dal nono e decimo secolo e in maniera poi più netta, più evidente a partire dall'anno 1000, la popolazione comincia a ricrescere, la produzione agricola aumenta, il commercio riprende vita, quindi si ha una grande ripresa sotto tutti gli aspetti che ho detto prima essere invece più negativi. In questo periodo abbiamo detto che appunto si chiama basso medioevo, la gente ritorna ad abitare le città che diventano di nuovo il punto di incontro per vendere, per comprare, per dialogare, per incontrarsi, quindi nuova vita. vita alle città che prima erano invece spopolate.
Questa nuova vitalità economica, quindi nuova circolazione di idee ma anche di denaro, fa sì che le persone si sentano più libere e anche più energiche, più desiderose di avere potere. Il fatto che le persone stiano meglio sotto tanti punti di vista e soprattutto dal punto di vista economico, fa sì che le persone possano ora cominciare anche a dedicarsi alla politica perché vogliono avere delle libertà, vogliono influire sulla vita della città, non sono più disposte a stare sotto un re e un imperatore che prende le decisioni per loro, ma vogliono intervenire in prima persona. Ora cominciano ad esserci delle persone anche ricche, che stanno bene, che commerciano, che viaggiano e quindi ci sono persone che sanno di poter prendere le decisioni. Cosa vuol dire questo?
Che la gente comincia a chiedere una partecipazione attiva, non vuole più solo essere un suddito, ma vuole essere una persona che prende decisioni, quindi che le prende in prima persona. Da tutto questo deriva una serie di scontri naturalmente con l'imperatore che non vuole concedere queste libertà e il popolo che invece rivendica dei diritti, rivendica delle libertà. Da questo procedimento nascono i comuni. Cosa sono i comuni?
Sono delle nuove forme di organizzazione del territorio che non sono più sottoposte a un signore, a un re, a un imperatore, ma sono autonome, cioè ci sono... un gruppo di persone che magari sono scelte democraticamente che prendono le decisioni comuni. Soprattutto nel corso del XII e del XIII secolo, specialmente nell'Italia del Nord, si diffonde questa forma del comune. È fondamentale capire queste cose perché poi le ritroverete anche l'anno prossimo ad esempio con Dante. Attenzione però ad un aspetto perché il discorso che ho appena fatto sui comuni non vale per tutta l'Italia e infatti vi ho sottolineato che si sviluppano principalmente nell'Italia del nord.
C'è una zona invece nell'Italia del sud, la Sicilia in particolare, che ha una storia a sé. Ha una storia un po'separata da tutto il resto che però per la letteratura è fondamentale capire. Allora che cosa succede in Sicilia?
Innanzitutto c'è da dire che ha una storia fortunata perché a partire dal IX secolo la Sicilia viene dominata dagli arabi i quali portano in Sicilia tutte le conoscenze scientifiche, tecniche e artistiche del mondo islamico che al tempo era particolarmente avanti, era all'avanguardia da questi punti. E quindi è grazie agli islamici che Palermo, la città principale dell'isola, diventa un centro culturale di primo ordine. E lo rimane perché anche quando arrivano i normanni, che sono degli invasori, dei barbari diciamo, e arrivano in Sicilia stabilendo lì il proprio regno, continuano questa storia molto fortunata dal punto di vista culturale.
Siamo nel 1200 e diventa re di Sicilia Federico II, che è normanno appunto, che si oppone fermamente al Papa, tanto che nel 1250 verrà addirittura scomunicato dal Papa appunto, e però il nostro Federico II ha il merito di aver investito moltissimo sulla cultura e infatti vedrete presto. che un grande numero di opere letterarie italiane, quelle che hanno il peso letterario maggiore, proviene proprio dalla corte di Federico II in Sicilia.