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Modello ISO/OSI e i suoi sette livelli
Mar 31, 2025
Modello ISO/OSI
1. Introduzione
Il modello ISO/OSI è un modello astratto di architettura di rete a livelli.
Sviluppato dalla ISO nel 1984.
Descrive la comunicazione fra computer attraverso reti.
2. I sette livelli del modello ISO/OSI
Il modello è composto da 7 livelli, numerati dal basso.
2.1 Livello 1: Fisico (Physical Layer)
Descrive le caratteristiche fisiche dei dispositivi di rete.
Unità di dati: bit.
Si occupa di cavi, connettori, schede di rete e segnali (elettrici, ottici, wireless).
2.2 Livello 2: Collegamento Dati (Data Link Layer)
Fornisce la connessione fra host sulla stessa rete.
Unità di dati: frame.
Controlla l’accesso ai mezzi trasmissivi (MAC).
Rilevazione e correzione di errori.
2.3 Livello 3: Rete (Network Layer)
Consente di connettere computer su reti diverse.
Unità di dati: pacchetti.
Utilizza il protocollo IP (IPv4 e IPv6).
Si occupa di routing (instradamento) e controllo della congestione.
2.4 Livello 4: Trasporto (Transport Layer)
Trasferisce dati in modo trasparente da un computer all’altro.
Unità di dati: segmenti (TCP, UDP).
Controllo end-to-end dei dati.
Segmentazione e riassemblaggio dei messaggi.
2.5 Livello 5: Sessione (Session Layer)
Controlla il dialogo fra computer.
Gestisce la terminazione e il riavvio delle sessioni.
Introduce punti di sincronizzazione.
2.6 Livello 6: Presentazione (Presentation Layer)
Fornisce un contesto per la comunicazione.
Si occupa di formati dei caratteri, criptazione, compressione.
Unità di dati: dati ad alto livello.
2.7 Livello 7: Applicazione (Application Layer)
Includere applicazioni di rete come web, email, trasferimento file.
Unità di dati: dati ad alto livello (dati).
3. Funzioni principali del modello
Ogni livello ha funzioni specifiche.
Le unità di dati cambiano da un livello all'altro.
Importanza della segmentazione e dell’instradamento per la comunicazione efficiente.
4. Conclusione
Abbiamo esplorato i 7 livelli del modello ISO/OSI.
La prossima lezione affronterà il funzionamento del modello.
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