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Il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi

Il Cantico delle creature di Francesco D'Assisi, un testo talmente importante per la nostra tradizione letteraria che la maggior parte degli studiosi lo ritengono il punto di partenza della nostra storia della letteratura. Io sono Folle Ducare, come sempre faccio un sacco di video utili per scuola, cultura, università, quindi mi raccomando attiva la campanella e iscriviti e oggi ti spiego il Cantico delle creature di Francesco D'Assisi. Così puoi preparare le tue interrogazioni a tutti i livelli. Allora, il Cantico è strutturato sostanzialmente come una lode a Dio per la bellezza del creato, quindi un ringraziamento al Signore, mescola elementi della tradizione biblica a espressioni linguistiche che sono tipiche del volgare del tempo, siamo nella fascia linguistica del volgare umbro e abbiamo anche... latinismi e influenze dal francese. Secondo la geografia, quindi la vita del santo, ricordiamo che Francesco Rassisi è appunto un santo per la Chiesa, il testo è stato dettato da Francesco ad un frate e si dice che si è stato composto nel 1224 due anni prima della morte, insomma il metro. di questo testo è quello della prosa ritmica abbiamo 33 versi liberi e sciolti quindi versi liberi versi di lunghezza variabile sciolti significa che le rime non rientrano in uno schema tipico della poesia sono raggruppati in 12 strofe che hanno dai 2 ai 5 versi e presentano rime e assonanze si dice che il testo avesse anche un accompagnamento musicale prodotto da lo stesso Francesco D'Assisi, ma questo è andato perduto. È un'opera che ha uno scopo performativo, cioè lo scopo di questo cantico è lodare Dio, come infatti è specificato nei primi due versi del testo. Tipico di ogni preghiera abbiamo un destinatario, il destinatario del messaggio, mi signore, la richiesta di preghiera, il mittente del messaggio, che è sia Francesco Lassisi, ma Francesco Lassisi si fa portavoce di una comunità di fedeli. Per quale motivo è importante dal punto di vista della storia della letteratura? Perché rientra nella tradizione della lauda, insomma, a inizio della terza superiore, potreste aver sentito questa parola anche alla fine della seconda, dipende dalle scuole, perché si parla di poesia religiosa, duecentesca e, importantissimo, è quel Jacopone da Todi, che al contrario di Francesco Rassisi, diciamo, ha dei toni molto più negativi. Ecco, di lui si parla sempre di disprezzo del mondo e disprezzo del corpo, no? Quindi, diciamo che invece il testo di Francesco è molto più gioioso. Questo testo ha uno stile semplice, comunicativo. Quindi, che cosa significa questo? Significa che l'intenzione comunicativa deve essere espressa dall'autore in maniera chiara. Facilmente comprensibile a tutti, visto il pubblico di quest'opera. Fonte di ispirazione primaria è la Bibbia, il Salmo 148. Se uno andasse a leggerlo è Lodate il Signore dei Cieli, lodatelo dall'alto dei Cieli, lodatelo, lodatelo, insomma con questa struttura anaforica, con questa anafora, no? Di lodare, lodare, eccetera, eccetera. Abbiamo una sintassi, stiamo sempre parlando del testo, che ha un andamento paratattico. Significa, insomma, che ci sono tante coordinate. Il discorso passa poi, vedremo, dalla lode a Dio si arriva alla lode alle bellezze del creato, quindi sole, luna, vento, acqua, fuoco, terra. Poi c'è la celebrazione della morte, di nostra sorella morte, vista come passaggio, come viatico per la vita eterna. Diversi latinismi che andremo ad evidenziare, in particolare se volete segnarveli sono l'audel, verso 2, mentovare, tucte. Verso 5, specialmente, specialmente, significazione, clarite et preziose o preziose, aere, infirmitate, tue sanctissime volontati. Quindi qui siamo versi 13, 24, 30 e poi ci sono anche dei nessi tipici del latino come ca. col valore di poiché, non che diverse costruzioni, questo se vi può servire dal punto di vista della struttura. Abbiamo detto che l'area linguistica è quella del volgare umbro. Andiamo a fare un approfondimento strofa per strofa. Allora, il Cantico delle creature si apre lodando il creatore altissimo, qui c'è appunto la U che ci ricorda il volgare umbro. Con questo superlativo assoluto all'inizio, posizione diversa, perché più in alto di Dio non si pone nessuna, non c'è nessun'altra autorità. Attenzione perché potrebbe anche essere visto, qui possiamo approfondire, potrebbe essere visto ragazzi come anche una critica al potere. Perché? Perché sopra di te non c'è nessuno. Solo Dio, altissimo, potente e buono, merita gloria, l'odio e benedizione, nessun altro. Quindi né il Papa né l'impero, no? Possiamo dire l'unico che merita la vera... La vera lode è proprio il Signore. Due appellativi nella seconda strofa. È Messor, Messore, Signore, Messere, Messore, eccetera, eccetera, per indicare il sole, che è anche frate però, quindi anche fratello. Il sole è il simbolo di Dio, dona vita, illumina, guida. E infatti sappiamo che... I santi vengono proprio descritti con questa aura luminosa. Dio, il sole, è padre di tutte le creature. Prima di tutto il sole, ricordiamo che secondo la tradizione ageografica, Francesco d'Assisi era quasi cieco. Quindi, insomma, anche questa vista alla luce, magari anche un momento prima della morte, insomma, abbiamo tutto questo universo simbolico. Ricordiamoci che per le religioni pagane, politeiste, il sole è... Dio, per antonomasia, nel cristianesimo il sole ha moltissima importanza. Se volessimo fare un paragone, ricordiamo sempre che il 25 dicembre, nascita di Cristo, era anche la festa del Sol Invictus, quindi insomma c'è anche questa ripresa del sole. Perché proprio il sole e non subito la terra? Perché appunto per questi motivi. Poi abbiamo... Sorella luna e le stelle per quali motivi sono importanti? Voi dovete considerare e non dobbiamo considerare che fino a pochissimi anni fa fino quindi per lo più storici pochissimi anni fa senza l'invenzione dell'elettricità la luna e le stelle illuminavano il cielo di notte per i navigatori eccetera e quindi avevano una funzione molto più importante di oggi E infatti sono il simbolo che Dio non ti abbandona mai nemmeno di notte. E allora poi c'è anche il vento, fratevento, soffia in ogni tempo, ma non è mai cattivo perché dà sostentamento alle creature. Anche il vento, il soffio di vita ci ricordano qualcosa che ha a che fare con la creazione di Dio. Tutto deve essere letto, ragazzi, in chiave positiva. Francesco sta gioiosamente celebrando le creature del Signore. Ancora questa struttura anaforica di preghiera. L'acqua, beh, l'acqua fondamentale, no? Come è descritta l'acqua con questa serie di coordinate? Et, et, et, ripreso ovviamente anche questo latinismo. È utile, umile e preziosa e casta. Allora, umile con l'H, anche questo è un altro latimismo, ricordiamoci che è utile perché è indispensabile per la vita. Umile, umile, umile si riferisce all'humus, alla terra, quindi è qualcosa che appartiene alla terra e che è fondamentale, è preziosa, è preziosa perché è sacra e poi è casta, è pura. Se ricordiamo infatti l'appunturista simbolico, con l'acqua si fa proprio il battesimo, purificazione importante. Ma diciamo che questo appartiene appunto tutta la sfera degli elementi naturali e infatti poi si arriva adesso al fuoco. Si torna agli illumini e inallumini, il fuoco che illumina la notte, che è bello, è triocondo, robustoso e forte, si capisce anche abbastanza. Quindi è bello e giocoso, no? Perché è vivace il fuoco, robustoso e forte, perché può anche distruggere. Quindi diciamo coppie di aggettivi. Due positivi, bello, yokundo, robustoso e forte potrebbero anche essere visti un po'come negativi. Anche se ricordiamoci che il fuoco appunto è per forza un elemento positivo anche quando distrugge. Perché il fuoco nella loro testa oltre a cuocere gli alimenti... diciamo che cauterizzava anche le ferite, ok? Quindi, insomma, è un elemento molto importante. Vedete che compendio del sapere medievale che in realtà è questa preghiera? Madre Terra, Madre Terra è sempre sorella e madre, perché? Perché sustenta e governa, produce frutti, quindi è generosa come la madre con noi. Ricordiamo che Francesco Rassisi fa... era benestante, sceglie di spogliarsi di tutti i suoi averi, di diventare mendicante, di diventare insomma pellegrino sulla terra, quindi di fare quello che chiamiamo voto di povertà. La povertà non significa morire di fame, non significa morire di sete, ma spogliarsi del superfluo, perché la natura, quindi la terra, madre terra, ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. Ci possiamo vedere una critica qui? Sì, perché è la terra che sostenta e governa e ci dà tutto quello di cui abbiamo bisogno. Sia lodato mio signore per quelli che perdonano per il tuo amore e sostengono infirmità e tribolazione. Qui ci sono due concetti fondamentali, il perdono e la sopportazione della sofferenza fisica che Francesco ha patito negli ultimi anni di vita. Probabilmente questa parte è stata scritta nei momenti veramente vicini di Francesco alla morte nel 1226, probabilmente, e il perdono perché? Allora, intanto per quelli che perdonano, perdonare non significa dimenticare, anche la radice dal latino, ma significa praticamente rimuovere il rancore che un'esperienza ci ha generato, quindi per perdonare c'è anche bisogno dell'aiuto di Dio che interceda e... possa aiutarci a fare ciò. Diciamo che siamo in un momento storico in cui c'è anche una critica forte alla Chiesa, una Chiesa che si occupa troppo del potere temporale, ha tralasciato il messaggio biblico e evangelico e quindi potremmo sempre trovarci delle piccole critiche che non sono mai esplicite però. Sopportare la sofferenza. Anche l'infermità della malattia e la tribolazione, la sofferenza... si possono sopportare in pace grazie a Dio. Cioè l'uomo non può sopportarle da solo, deve essere supportato da Dio. Allora intanto si ringrazia Dio per sora morte corporale, dalla quale noi non possiamo scappare come esseri viventi, e poi la morte seconda, cioè la morte dell'anima. L'uomo diventa così fratello e sorella di... tutti gli esseri creati da Dio, perché con tutti gli esseri condivide lo stesso destino di morte corporale. Non c'è disperazione, ma c'è rassegnazione e pace. Infatti bisogna ringraziare, bisogna ringraziare e servire il Signore con umiltà. Ricordiamoci sempre questo concetto, quello finale della fragilità. Ogni sforzo di scappare dalla morte è inutile e vano. Grazie mille per aver visto questo video, il cantico di Francesco Lassisi si presta a tantissime interpretazioni, attualmente è molto in voga quella ecologista, effettivamente è un grande inno alla bellezza della natura e a vivere in serenità e in armonia con tutti gli elementi del creato, ovviamente il suo significato primario è sempre quello religioso, mi interessa molto come... insegnanti di letteratura italiana perché è un testo scritto in volgare umbro e siccome ne conosciamo l'autore possiamo da questo far partire diciamo una storia letteraria. Al prossimo video e come sempre ricorda che il folle educare significa stare bene a scuola.