Quando pensiamo alle energie rinnovabili spesso si pensa al colore verde, a qualcosa di puro, insomma qualcosa che nell'immaginario collettivo non è associato all'inquinamento, a differenza delle energie fossili come petrolio e gas che hanno le sembianze del male più assoluto. Ma siamo sicuri che questo dualismo sia davvero così netto? Per rispondere a queste domande ho intervistato il professor Alessandro Corsini. Ingegnere ed esperto in energie rinnovabili presso l'Università La Sapienza di Roma.
Dunque, a partire dalla rivoluzione industriale, le energie fossili sono state il pilastro energetico su cui la società si è poggiata. Oggi le rinnovabili cominciano ad avere un ruolo da protagonista oppure no? Possiamo sicuramente affermare che siamo all'interno di un periodo di transizione energetica.
Gli obiettivi che l'Europa aveva posto a tutti i suoi partner di raggiungimento entro il 2020 di una copertura di almeno il 20% del fabbisogno a fonti rinnovabili, in molti paesi, inclusa l'Italia, sono stati raggiunti. Possiamo dire che siamo nel bel mezzo di questo switch energetico oppure non ancora? No, ci siamo, ci siamo assolutamente.
Lei immagini che... Tre anni fa in estate, a causa di un periodo particolarmente piovoso, inaspettatamente piovoso, e quindi di una sovraccapacità idroelettrica, in Italia si è sfiorata nel mese di agosto la copertura di quasi il 50% della domanda da fonti rinnovabili. Il 50%!
Vuol dire che siamo già in presenza di molti impianti, quindi di molti operatori in grado di gestire impianti in grid parity, quindi capaci da fonte rinnovabile di... partecipare competitivamente sul mercato dell'energia elettrica. Qual è la fonte di energia più efficiente oggi?
Non è semplice dare una definizione di efficienza perché l'efficienza di fatto non è un'efficienza sulla potenza di picco, non è un'efficienza termodinamicamente di primo principio istantanea, ma è un'efficienza sul raggiungimento dell'obiettivo dell'esercizio. Dal punto di vista dell'efficienza, così come l'abbiamo... imparata nei libri universitari o così come forse ancora la insegniamo, è ovvio che gli impianti idroelettrici rappresentano ancora impianti ad elevata efficienza nella fase di generazione. È pur vero però che l'impatto ambientale nella fase di realizzazione di impianti del genere di grossa taglia o ancorché la disponibilità di salti è di fatto totalmente esaurita.
L'efficienza invece degli impianti da fonte rinnovabile elettriche, quindi eolico e fotovoltaico, sconta una serie di altri fattori. Nell'ipotesi dell'eolico la notevole variabilità in ragione di quelle che sono le condizioni meteo, per le quali posso avere una discontinuità effettivamente significativa nella capacità di generazione, nel fotovoltaico invece sconta ancora quelli che sono i limiti delle tecnologie allo stato dell'arte, cioè di quelle che sono le tecnologie che oggi trovo implementate sugli impianti in campo. Sul fotovoltaico c'è un notevole sviluppo in termini di sviluppo di celle di ultimissima generazione, oramai a giunzione multipla, che hanno raggiunto record di prestazioni...
con prestazioni superiori al 40% efficienza di cella, ma è ovvio che poi tutto quanto questo viene naturalmente abbassato nel funzionamento della cella all'interno del pannello e del pannello all'interno dell'impianto. L'industria delle rinnovabili dove sta concentrando gli sforzi maggiori? Nel fotovoltaico, nell'eolico, nel geotermico?
Io direi che li sta dirigendo nella differenziazione. Tutti gli operatori che erano operatori fotovoltaici oggi sono anche operatori di campi eolici. Un operatore nel settore energetico oggi è tanto più forte quanto è più capace di coprire tutte le ore di una giornata anche nel peggior momento dell'anno.
E poi c'è un altro fattore da considerare, la competenza che si inizia a costruire in termini di capacità di gestione dell'esercizio e della manutenzione di questi impianti. Un'altra cosa che si sta assolutamente verificando è... Un accentramento su alcuni operatori importanti di quelli che sono non solo gli impianti sul mercato primario, ma anche gli impianti sul mercato secondario, quindi una serie di impianti già realizzati e che oggi potremmo dire sono sul mercato dell'usato, proprio per iniziare a fare operatori capaci di operare sul mercato elettrico, nella borsa elettrica. Siamo abituati a pensare... Al fossile, alle energie fossili come il male più assoluto.
La domanda è, le energie rinnovabili sono il green, il verde più assoluto? No, farai torto a me stesso... Accettando posizioni idealistiche che penso che non debbano avere in ambito scientifico o tecnico nessun tipo di spazio, se andassimo effettivamente ad analizzare quelli che sono i costi energetici del ciclo di vita, di realizzazione ad esempio di un impianto fotovoltaico in cui ancora oggi utilizzo celle che discendono da un processo di fatto metallurgico, di fusione e ricristallizzazione del silicio di grado elettronico, quindi non silicio che arriva da...
Feedstock, quindi che arriva fondamentalmente direttamente da una cava, ma silicio che arriva da un processo di purificazione di grado elettronico. Se andassimo a valutare questi costi, beh saremmo su alcuni anni, quindi l'impianto dovrebbe lavorare per anni per restituire indietro l'energia che sarà necessaria a generarla. Proviamo un attimo a fare un po'. Un pannello fotovoltaico durante la sua attività Mi restituirà più o meno energia rispetto all'energia utilizzata per la sua costruzione, mantenimento e smaltimento.
Per capire questo si usa un criterio che poi si traduce in un numero, che è il rapporto tra energia ricavata e energia spesa. Si chiama EROEI, ritorno energetico sull'investimento energetico. L'EROEI quindi misura quanta energia viene ricavata, per esempio, da una batteria di una bici nella sua vita media rispetto a quella impiegata per costruirla. mantenerla e eventualmente smaltirla. Nella pratica calcolare l'eroe di un sistema energetico non è per niente semplice.
Per questo bisogna sommare tutti i contributi energetici. L'energia usata per estrarre la materia prima dalle miniere, per il trasporto in fabbrica, l'energia per tutti i trattamenti e le lavorazioni, quella che è stata necessaria per costruire la fabbrica stessa, quella per riscaldare o rinfrescare gli ambienti, l'energia usata dagli operai e dai tecnici per venire in fabbrica. tutta l'energia che ci vuole per trasportare l'impianto sul luogo di utilizzo e poi montarlo, la costruzione di tutte le strutture ausiliarie.
Non solo, l'energia impiegata per smontare l'impianto alla fine del suo ciclo utile e l'energia per rimettere nelle condizioni iniziali l'area utilizzata. Il punto è che tutta questa energia necessaria proviene in gran parte dal fossile per cui diciamo che oggi creare energia verde in un certo senso inquina. Idealmente possiamo dire che quando l'energia per produrre un pannello fotovoltaico, manutenzione, smaltimento, verrà da un altro pannello fotovoltaico, lì potremmo dire che le energie green sono quasi del tutto green. Ma oggi siamo lontani da questo. Per darvi un'idea, l'eroe medio della tecnologia del fotovoltaico più comune, quello silicio policristallino, è di circa 11-12.
L'eolico ha valori di eroei tra 20 e 50. Negli anni 60 il petrolio aveva un aero-ei anche di 100. Significa che per estrarre 100 barili di petrolio c'era bisogno di un'energia data da un solo barile. Oggi invece, come attesta la letteratura recente, siamo tra 5 e 17. Produrre petrolio è diventato energeticamente più costoso. Ma continuiamo con l'intervista.
È ovvio che tutto quanto questo ha... consentito però di affinare i processi tecnologici di realizzazione fino ad arrivare ad esempio a un miglioramento di quello che è l'impatto sul ciclo di vita della struttura, di quello che in generale si chiama balance of system, cioè dell'intero impianto. Il nostro sistema ha ancora bisogno di una grossa capacità di generazione. Quanto l'energia rinnovabile oggi, volendo veramente generalizzare, dipende ancora dal fossile? Nella misura in cui dipende...
Dalla energia o dalla fornitura di energia, in molti casi di origine fossile, il processo manifatturiero. È ovvio che la transizione vuol dire che si arriverà a quote di presenza o a quote di generazione di fonti rinnovabili sempre maggiori. Cioè, non vedo oggi un problema nella necessità di utilizzare energia da fonte fossile.
Non è questo l'ostacolo verso le rinnovabili. Le rinnovabili si faranno strada. Gli ostacoli sono fondamentalmente di gestione del sistema elettrico, perché il nostro sistema elettrico è configurato e conformato alla forma che gli è stata attribuita da anni di disponibilità di fonti fossili.
Questo sta cambiando e quando si parla di una rivoluzione verso città intelligenti, distretti intelligenti, edifici intelligenti, si sta provando a... parlare di una rivoluzione del sistema elettrico prima ancora delle tecnologie. Ecco questo è un aspetto estremamente interessante. Il professor Corsini dice oggi il sistema elettrico è configurato in base alla disponibilità di fonti fossili dei decenni passati. Oggi la situazione è diversa e oltre a migliorare l'efficienza della produzione di...
energie rinnovabili, dobbiamo anche lavorare sul sistema, rendendolo meno dispendioso in termini energetici. Rispetto agli altri paesi dell'Europa, l'Italia come sta messa? Quanto ne utilizziamo rispetto a loro?
Noi abbiamo ampiamente raggiunto la quota che era prevista per il 2020, quindi siamo sopra il 20% sempre, sempre come capacità di generazione e come reale utilizzo, questo anche grazie alle condizioni meteo. Bisogna immaginare che uno dei più grossi operatori, se non il più grosso operatore nazionale e multinazionale che è Enel, nell'ultimo anno ha deciso un piano di dismissione di quasi tutte le sue centrali termoelettriche, le meno efficienti, mi sembra per almeno 35 centrali, di taglie le più diverse. Di sicuro è prevista una dismissione della più grossa centrale termoelettrica a carbone italiana che è a Torre Valdalica, quindi è immediatamente fuori Civitavecchia.
Questa è una strada che è stata intrapresa dai giganti del settore elettrico, Enel, come è stata intrapresa dai giganti del settore elettrico francese. La stessa Edison ha piani di diventare totalmente verde, mi sembra, entro il 2030. Perché gli incentivi statali per l'installazione di pannelli fotovoltaici non ci sono più? Che fini hanno fatto?
Il conto energia è finito alcuni anni fa. Di fatto però... continua ad esserci una incentivazione sulle quote di energia generate e poi c'è da dire un'altra cosa che Proprio grazie alla politica di incentivi, che possiamo immaginare essere stata forse anche eccessiva, di fatto stiamo tutti noi come contribuenti pagando gli incentivi che ci saranno ancora per alcune decine di anni. Abbiamo favorito lo sviluppo di un settore, abbiamo favorito l'abbassamento di quello che è il costo al kilowatt di picco installato fino a... riduzione che è praticamente un decimo, cioè nell'arco di dieci anni siamo arrivati ad avere una riduzione di costo che è circa di un decimo sul costo del singolo kilowatt di picco installato.
Questo per dire che le condizioni economiche oggi sono totalmente diverse, tanto da non aver più bisogno di quella forma di incentivo. Per concludere, secondo lei qual è la giusta visione e il giusto approccio soprattutto per le tante persone che sono al di fuori di questo mondo? mondo dal punto di vista tecnico scientifico qual è il giusto approccio per affrontare per pensare appunto al discorso fossile versus rinnovabile per concludere di solito la domanda è sempre più difficile non è semplice c'è una consapevolezza crescente di quella che è l'impatto della nostra vita sulle risorse ambientali e sulla salvaguardia del pianeta grazie anche a tutta una serie di movimenti che partono Finalmente, diciamolo, partono dal basso.
Quello che però, al di là dell'idealismo dei giovani, che è corretto che ci sia, anzi è il motore di tante cose, quello che però penso sia determinante, è l'interesse dei grandi operatori. Cioè, fino a che non rendiamo la salvezza del pianeta un affare conveniente, È difficile che si giungerà a codificare un processo di transizione vera e propria. Quando sarà conveniente? Inizia ad esserlo, inizia ad esserlo e la dimostrazione è l'abbandono del settore fossile, a volte anche ingiustificato, da parte di molti operatori che sono leader, perché è chiaro che il movimento di leadership così importanti determina uno spostamento complessivo di quelli che sono i margini di convenienza su un mercato, perché quello dell'energia rimane un mercato.
Professore, grazie mille. Grazie a te. Grazie a lei. Morale della favola? Beh, ci sono tanti spunti di riflessione.
Le energie rinnovabili oggi dipendono ancora in gran parte dal fossile, per cui non sono ancora sinonimo di purezza. Il passaggio dal fossile al rinnovabile è in corso, ma pensare basta fossile, da domani solo rinnovabili, è scientificamente poco realistico. La tecnologia e l'innovazione aiuteranno a ridurre sempre più l'utilizzo di fonti di energia fossile, ma occorrerà tempo e volontà dei poteri forti. Bisognerà anche concentrarsi nel consumare meno energia.
Ecco perché servirà a rendere più moderne le configurazioni dei sistemi elettrici. Questo processo sarà tanto più veloce quanto più la salvezza del pianeta diventerà un affare conveniente per i grandi operatori. In ogni caso, più che dare risposte, spero che questo video aiuti a porsi domande. Qualora questo video ti sia piaciuto, ti invito a iscriverti al canale. Alla prossima!