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Riflessioni sul Medioevo e la sua realtà

Musica Musica Oggi vi parleremo del periodo più calunniato della storia, il medioevo, periodo che poi oggi piace a tutti. E però è ancora sempre circondato da luoghi comuni, l'età oscura, i secoli bui. Il Medioevo è durato moltissimo, mille anni. Vuol dire che 30 generazioni di nostri antenati sono vissuti nel Medioevo. Dieci secoli. Immaginate che uno dei miei passi sia un secolo e pensate a quante cose possono succedere in un secolo. Il Novecento per esempio, due guerre mondiali, l'uomo sulla luna, l'invenzione di internet. Il Medioevo è durato dieci secoli e non ha neanche diritto a un nome suo. Perché lo sapete, Medioevo vuol dire periodo che sta in mezzo. In mezzo a cosa? All'antichità, alla grande gloriosa civiltà classica e dall'altra alla nostra modernità. Anche lei? evidentemente grande e gloriosa e in mezzo solo oscurità e barbarie No Andiamo a vedere la cosa da un altro punto di vista se uno avesse chiesto un uomo del medioevo ma voi in che epoca vivete Normalmente la gente non si preoccupa di queste cose, ma se uno avesse fatto la stessa domanda a un intellettuale, a un uomo abituato ai libri, alle idee, avrebbe forse risposto noi siamo i medievali? Beh, è l'unica parola che non potevano conoscere. No, un intellettuale del medioevo avrebbe detto, vabbè noi siamo i moderni, perché che era cominciata un'epoca nuova e l'antichità era finita, loro lo sapevano benissimo. Dunque loro dicevano prima c'erano gli antichi e adesso ci siamo noi moderni e quelli erano dei giganti Aristotele, Virgilio, in confronto noi siamo dei nani però anche i nani salendo sulle spalle dei giganti vedono più lontano di loro e allora noi proveremo a raccontarvi il medioevo non come una parentesi oscura tra l'antico e il moderno, ma come un'epoca che si considerava moderna e che ha avuto i suoi lati oscuri e i suoi lati luminosi, come tutte le epoche. E proveremo a stupirvi rivelandovi quante idee sbagliate abbiamo ancora oggi sul Medioevo. Insomma, vi parleremo di un Medioevo da non credere. Questo luogo in cui ci troviamo è il ricetto di Candelo, un paese in provincia di Biela. Un ricetto è una specie di villaggio fortificato del Medioevo e questo qui è un esempio meravigliosamente conservato, tanto che negli anni hanno girato qui tanti film. sceneggiati compreso uno sceneggiato che per la mia generazione è rimasto memorabile la freccia nera vieni qua E però vediamo subito un esempio di come è facile sbagliarsi quando si parla di medioevo. Ho detto un villaggio, quindi uno pensa che qui la gente abitasse. Invece il ricetto non è un posto per abitare. È un luogo costruito da una comunità di contadini per conservare al sicuro i loro raccolti, il grano, il vino e per venire a rifugiarsi dietro queste mura in caso di pericolo. Qui la parola chiave è comunità. Sono tutti gli abitanti del villaggio che insieme hanno comprato dal signore il terreno, hanno costruito il ricetto e lo gestiscono in comune. Musica Musica Uno pensa a un contadino del medioevo e viene subito in... in mente il servo della gleba, oppresso e calpestato. Ora, non è che nel Medioevo i contadini non fossero sfruttati, ma meno che nell'antichità per esempio. Nell'antichità in Italia i contadini erano in gran parte schiavi. Nel Medioevo di schiavi fra i contadini non ce ne sono più. Certo, molti sono servi, sono legati alla terra che lavorano, non se ne possono andare senza permesso. Ma vediamo anche l'altra faccia della medaglia. Neanche il padrone li può mandare via e non gli può aumentare l'affitto. I contratti sono tradizionali per consuetudine, all'infinito. Una generazione dopo l'altra di contadini rimane sulla stessa terra, paga sempre lo stesso affitto. Nessuno li può toccare. Verso la fine del medioevo qualche padrone comincia a pensare che non è mica un sistema ideale. I prezzi stanno salendo e gli affitti sono bloccati. Qualcuno cerca di introdurre dei contratti più corti in modo da sfruttare di più i contadini. Nel medioevo un contratto d'affitto corto è un contratto a 29 anni. Se pensiamo che con la mezzadria, che funzionava in Italia fino a quasi cent'anni fa, il padrone poteva buttare fuori il mezzadro e la sua famiglia dopo un solo anno, ci accorgiamo che forse dopo tutto nel Medioevo i contadini non erano poi così sfruttati. E poi il Medioevo è l'epoca in cui nascono il villaggio, la comunità, la parrocchia e i contadini si abituano all'idea che hanno degli interessi in comune. Poi certo al villaggio ci saranno sempre il contadino ricco, il notaio, il parroco e sono loro che ci faranno la vita. che dirigono. Però la comunità difende gli interessi di tutti, anche contro il signore. E andiamoci piano con l'immagine del signorotto, del feudatario che spadroneggia nel villaggio. Spadroneggia sì, ma fino a un certo punto, perché se spadroneggia troppo i contadini gli fanno causa. Proprio qui a Candelo nel 1496 diventa signore del paese un grande finanziere Sebastiano Ferrero e l'antenato dei Ferrero della Marmora, i famosi la marmora del risorgimento. All'epoca diventare signore significa semplicemente che il Ferrero ha pagato il duca di Savoia per acquistare tutte le entrate che normalmente aspettavano al signore del paese. Ferrero era tesoriere del duca di Savoia, poi quando il re di Francia conquista il ducato di Milano diventa tesoriere del ducato di Milano. Insomma ci siamo capiti, è uno degli uomini più ricchi e più ammanicati d'Italia e anche a Candelo quando arriva vuol far vedere che il padrone è lui. Si fa costruire un palazzo nel ricetto con tanto di torre e comincia a sostenere che il ricetto non è della comunità, è suo. La comunità gli fa causa e i giudici del duca di Savoia danno ragione ai contadini contro il signore. In Medioevo è anche questo e così le 200 cellule che formano il ricetto di Candelo, racchiuse in quasi mezzo chilometro di mura, rimangono un bene comune. Nello sceneggiato a cui accennavo prima, la freccia nera, il ricetto di Candelo serviva anche a raffigurare il castello del perfido Sir Daniel, interpretato da un grande Arnoldo Foa. Se vuoi ripeterle vive accetterai i miei patti. Il castello ovviamente è un altro tipico luogo comune che associamo al Medioevo. Ed ecco una prima sorpresa. In realtà per tutta la prima metà del Medioevo i castelli praticamente non esistono. Finché i refranchi o i longobardi garantiscono l'ordine pubblico, nessun privato si può costruire una fortificazione. E non ce n'è neanche bisogno. Poi verso l'anno 1000 cambia tutto. L'impero di Carlo Magno si disgrega, nasce la società feudale, principati e signorie in competizione continua fra loro. E'come se non bastasse l'Europa è sotto attacco, da tutti i lati, vichinghi, ungari, saraceni. risposta all'insicurezza è la fortificazione. Tutti quelli che possono permetterselo fortificano le loro terre. Per generazioni in tutta Europa si investe moltissimo nella costruzione di castelli. Gli storici hanno anche trovato un nome per questo fenomeno, l'incastellamento. E il risultato è che cambia non soltanto il paesaggio dell'Europa medievale, ma anche la società. I primi castelli sono strutture molto elementari. Non dovete pensare ai castelli che vediamo oggi. Nell'anno 1000 basta scavare un fossato, tirare su un terrapieno, piantare uno steccato di legno e hai già un castello. Una struttura capace di difendere la popolazione e di soggiogarla. perché il ricco padrone del castello offre protezione e in cambio vuole avere rispetto e obbedienza. Se vi sembra che ci sia qualcosa di un po'mafioso in tutto questo, avete ragione. Quando il potere pubblico non garantisce più la sicurezza, subentrano i boss mafiosi. Salvo che nel Medioevo i boss sono legittimati dall'opinione pubblica. Intanto spesso sono funzionari del re oppure vescovi. Ma anche il ricco privato, che costruisce un castello per proteggere i suoi contadini, alla lunga finisce per essere considerato come il legittimo signore di quel luogo. E'lui che mantiene l'ordine, è lui che risolve le liti e in cambio la gente si abitua a obbedire e a pagare. Stranamente il sistema funziona, la produttività cresce e la società medievale diventa sempre più prospera. E questo si vede anche nell'aspetto dei castelli, che diventano strutture sempre più poderose. Qui siamo a Fenis, in Valle d'Aosta, un castello del Trecento. uno dei meglio conservati e si vede che qui di soldi se ne hanno messi. Ma notate che tutte queste torri e questi merli in realtà non hanno una gran funzione militare. Fenice è in pianura, in un posto senza nessuna difesa naturale e credo che non sia mai... mai stato assediato nella storia. Il fatto è che ormai la funzione del castello è un'altra. Questo castello appartiene alla più ricca famiglia della Valle d'Aosta, i signori di Chalam. E ha la stessa funzione che può avere oggi il grattacielo di una banca o di una multinazionale. Si tratta di far vedere quanto è ricco e potente il padrone e anche quanto è colto, perché dentro ci sono affreschi commissionati agli artisti più alla moda. Insomma, i discendenti di quei boss mafiosi che intorno all'anno 1000 hanno imposto la loro protesta. ai contadini sono diventati dei gentiluomini raffinati, dei gran signori e dei mecenati. Nel nostro immaginario, castello vuol dire anche corte, menestrelli, dame, cavalieri. E proprio il cavaliere è un'altra figura tipica che associamo sempre al Medioevo. Ma perché? Perché mai in quest'epoca quasi tutte le persone che contano si devono riconoscere per il fatto che vanno in giro a cavallo e che combattono a cavallo e la guerra sembra che la facciano solo loro? All'inizio del medioevo non era così. Quando un re barbaro faceva la guerra chiamava tutti e tutti gli uomini liberi arrivavano a piedi con la loro lancia e il loro scudo di legno. Quello era l'esercito. Ma nell'età feudale non è più così. Il signore del... castello non ha piacere che i suoi contadini siano armati non si può proprio fidare del tutto quando deve fare la guerra la fa lui in prima persona lui i suoi figli i suoi parenti tutta gente ricca che si può permettere i cavalli e le armature E se hai bisogno di qualche cavaliere in più, assumi, diciamo così, degli uomini di cui però devi poterti fidare completamente. Il cavaliere deve legarsi al suo signore con dei rituali fortissimi, gli giura fedeltà sul Vangelo, gli presta l'omaggio che viene dal francese homme, uomo. è proprio il rito con cui un cavaliere diventa l'uomo di un boss, diciamo. In effetti visto oggi anche l'omaggio ha un sapore leggermente mafioso. Io quando presto l'omaggio al mio signore mi inginocchio davanti a lui, gli offro le mani, lui le prende nelle sue, mi rialza, mi abbraccia, mi bacia sulla bocca e a partire da quel momento sono suo per sempre. Naturalmente nel Medioevo non c'erano soltanto i cavalieri, c'erano anche i soldati, una parola che nasce proprio in quell'epoca e indica quelli che per fare la guerra vengono pagati, ricevono il soldo, come questi che vediamo qui nel Camerone dei Soldati di quella straordinaria ricostruzione ottocentesca che è il borgo medievale di Torino. I soldati non erano tutti nobili, ci mancherebbe, ma sul campo di battaglia a dominare era il cavaliere, che ne valeva dieci di soldati a piedi, con il suo cavallo e la sua armatura che costavano un occhio della testa. Questo però vuole anche dire che i cavalieri erano pochi. Ci voleva il lavoro di un intero villaggio contadino per equipaggiare un cavaliere. Gli eserciti medievali erano piccoli. Con mille cavalieri si conquistava un regno. I cavalieri condividevano gli stessi valori e lo stesso stile di vita con i capi a cui avevano giurato fedeltà. Principi, signori e cavalieri vivevano insieme, banchettavano insieme, insieme partecipavano allo sport più popolare del Medioevo, il torneo, che era riservato a loro. Perfino un re del Medioevo, se voleva essere rispettato, doveva aver ricevuto l'addobbamento ed essere cavaliere. Solo chi ha ricevuto l'addobbamento ha diritto a essere cavaliere e a essere chiamato messere. Un titolo che nei nostri film e sceneggiati ambientati nel Medioevo sentiamo usato continuamente a sproposito. In realtà la gente del Medioevo era molto attenta. Si dava del messere ai cavalieri, ai preti e ai laureati. questo torneremo. Poi a un certo punto la cavalleria prova a chiudersi, a dichiarare che soltanto i figli dei cavalieri hanno diritto all'addobbamento. La cavalleria in altre parole cerca di diventare una nobiltà ereditaria, salvo che nel medioevo con i soldi si può comprare tutto e perciò uomini d'affari, banchieri, magari vecchi e grassi che però hanno fatto i soldi, alla fine della carriera si fanno armare cavalieri. La gente ridacchia l'armatura. La natura gli sta stretta, a cavallo stanno come dei sacchi di patate, ma non importa, hanno speso il giusto e anche loro sono cavalieri. La goffaggine è evidente, è come se io adesso pretendessi di impugnare questo spadone a due mani e battermi. con loro. E a proposito di medioevo da non credere, voi non ci crederete appunto, ma i più antichi trattati medievali di scherma ci dicono chiaramente che all'epoca anche le donne tiravano di scherma. Ma allora i cavalieri della tavola rotonda, gli eroi senza macchie e senza paura, non sono mai esistiti? Diciamo che erano l'immaginario dell'epoca, l'equivalente dei nostri bambini. Batman o l'uomo rai. Supereroi molto diversi dagli uomini veri. I cavalieri erano uomini veri, con tutti i limiti e i difetti degli uomini. Però, se non volevano perdere la faccia, dovevano rispettare un codice d'onore che li costringeva a certi comportamenti. Il codice d'onore dei cavalieri voleva dire fra l'altro sacrificarsi senza discutere per il proprio signore. Un cavaliere francese del tempo delle crociate, Jean de Joinville, racconta nelle sue memorie che quando il buon re San Luigi è partito per la crociata, e anche lui è andato e dice non mi sono mai voltato indietro per la gran pena del bel castello che lasciavo e di mia moglie in quest'ordine. Però è partito perché quello era il suo dovere. Poi però il codice d'onore dei cavalieri voleva dire anche un'altra cosa, voleva dire dimostrare la propria virilità e farsi ammirare dalle donne. Sempre Joinville racconta che durante la crociata a un certo punto i crociati stanno perdendo la battaglia e Joinville e un altro cavaliere, il conte di Soissons, si trovano a difendere un ponticello da cui i cristiani appunto si sono ritirati e gli arrivano sotto i saraceni. Poi si fermano perché vedono questi due cavalieri, due gran signori, su ottimi cavalli, con ottime armature. Insomma un po'di paura la fanno. Ma i saraceni sono tanti e vengono sotto. Cominciano a insultarli, gli lanciano le pietre, manate di fame. e Jouville dice noi due ci guardavamo e cominciavamo a chiederci come andava a finire e poi racconta il buon conte di Soissons mi ha detto lasciamo urlare questa canaglia perché per la cuffia di Dio ne parleremo ancora di questa giornata voi e Dio nelle camere delle dame. Pensiamo a tutta la tecnologia che c'è nell'armatura di un cavaliere. Sul campo di battaglia un cavaliere medievale è come un carro armato oggi. Qui siamo all'Armeria Reale di Torino, la collezione di armi e armature dei Savoia. E queste sono veramente le armature medievali come noi ce le immaginiamo di solito. Sono le armature a cui pensava Italo Calvino quando scriveva Il Cavaliere Inesistente, così complete che non si capisce neanche se dentro c'è un uomo oppure se sono vuote. In realtà anche qui c'è una piccola correzione da fare. Quasi tutte le armature che vedete non sono veramente del Medioevo. Sono state fabbricate dopo nel Cinquecento e ancora nel Seicento. Per il buon motivo che i nobili europei hanno continuato a fare i tornei anche dopo la fine del Medioevo. Si erano così affezionati a questo sport che non riuscivano a smettere. Buongiorno, alla fine del medioevo le armature diventano dei miracoli ...di tecnologia. Sono completamente snodate, riparano tutto il corpo e sono molto più leggeri di quello che sembrerebbe. Quanto può pesare un'armatura completa da battaglia? Ma circa 30 chili. Sembra tanto, ma è meno dell'equipaggiamento completo. di un marine di oggi. Poi però ci sono anche armature più pesanti credo. Beh sì come questa che ha un po'strati. E ha strati perché questa è un'armatura da torneo. E'paradossale ma il torneo richiede un'armatura più pesante rispetto alla guerra perché nel torneo sei quasi sicuro di prenderti un colpo di lancia nel petto o alla testa. Insomma paradossalmente lo sport è più pericoloso della guerra. Certe armature sono autentiche opere d'arte. Un regalo da re. E infatti i re e i principi si regalano continuamente armature l'un l'altro. È anche una forma di dissuasione. Ti faccio vedere come sono bravi i miei armaioli. Le armature sono anche un regalo per i bambini. E io non escluderei che certe armature fabbricate per un principino abbiano contribuito alla leggenda secondo cui nel Medioevo erano molto più bassi di noi. In realtà erano un po'più bassi, ma non così tanto. Nel frattempo però il Medioevo sta finendo, ci sono le armi da fuoco e andare in battaglia con l'armatura addosso non ha più senso. Le armature diventano pezzi da museo o da teatro dell'opera. In questo punto la realtà e la finzione si confondono. Nell'Ottocento Carlo Alberto decide di esporre al pubblico le armature dei suoi antenati, compra anche in blocco una raccolta di armature fabbricate dallo scenografo della Scala. Finita l'epoca delle corti e comincia quella dei beni culturali. E a proposito di cultura, quante volte si associa il Medioevo all'ignoranza? Eppure l'università è nata nel Medioevo, la comunità di tutti quelli che studiano, Universitas Studiorum. Oggi molti pensano che l'università si chiami così perché lì si insegnano tutte le discipline, l'universo della conoscenza, ma non è così. Universitas nel Medioevo voleva dire comunità. Gli uomini del medioevo sentivano un gran bisogno di associarsi per difendere insieme i loro diritti. E a un certo punto anche gli studenti e i professori decidono di farlo. prima università nasce a Bologna e lì sono gli studenti che si associano. Bologna è piena di professori di diritto che danno lezioni private e vengono a sentirli da tutta Europa. A Bologna questi studenti sono dei forestieri, non hanno nessuno che li protegge, perciò decidono di associarsi e fondano l'Università di Bologna che quindi è l'associazione degli studenti. Nel Medioevo a Bologna anche il rettore dell'università è uno studente, tutto il contrario a Parigi, l'altra grande università del Medioevo. A Parigi sono i professori che si associano, diversamente da Bologna lì non si studia il diritto, si studia la teologia, a Parigi si formano i quadri della chiesa. cattolica e gli studenti non hanno bisogno di essere protetti sono già abbastanza protetti dal fatto che sono chierici appartengono alla chiesa invece sono i professori che sentono il bisogno di riunirsi perché in teoria l'università di parigi dipende dal vescovo il controllo del vescovo ai professori da fastidio. Perciò creano l'università per difendere la loro libertà di insegnare quello che vogliono. Poi le università si moltiplicano. Federico II di Svevia la fonda a Napoli. In Inghilterra nascono Oxford e Cambridge. Ogni principe vuole la sua. I Visconti a Pavia, i Savoia a Torino. Non è solo amore per la cultura. sfornano soprattutto giuristi, personale specializzato di cui lo Stato e la Chiesa hanno un gran bisogno. Nel Medioevo la laurea, specialmente la laurea in legge, garantisce l'ascesa sociale, garantisce posti di lavoro molto importanti e molto ben pagati. I laureati sono pochi e perciò sono circondati di rispetto, hanno gli stessi privilegi dei cavalieri e come loro Loro hanno il diritto di essere chiamati messere. All'università ci andavano anche i frati. Ci andavano i frati di San Domenico e questo proprio per volontà del fondatore che voleva un ordine di gente colta, di teologi preparati, capaci di discutere in pubblico con gli eretici e farli star zitti. Però ci andavano anche i francescani e lì in realtà Francesco all'inizio non avrebbe voluto. Francesco aveva una sana diffidenza nei confronti di quelli che hanno studiato. Diceva che quando uno ha studiato comincia subito a credersi migliore degli altri, perciò non li voleva. Ma dopo la morte di Francesco, come in tante altre cose, anche in questo il suo ordine è andato in un'altra direzione. Hanno cominciato a prendere gente colta, anzi solo gente colta. A un certo punto i francescani decidono che per entrare nell'ordine ci vuole come minimo la licenza in arte. che sarebbe l'equivalente della maturità classica. E fra questi frati preparati, colti, che hanno studiato all'università, il Papa troverà gli uomini che gli servono per andare a caccia degli eretici e farli star zitti. Gli inquisitori. L'inquisizione è un tribunale che si occupa di reati d'opinione. Noi oggi teniamo molto alla libertà di parole, alla libertà di coscienza. Il Medioevo invece, guarda un po', la pensavano in modo completamente diverso. C'è un modo giusto di pensare ed è quello che insegna. alla chiesa e chi pretende di pensare cose diverse è meglio trovarlo e spiegargli che si sbaglia. Perciò l'inquisitore arriva in un paese e apre un'inchiesta, inquisizione vuol dire inchiesta, comincia a interrogare la gente. Prima i parroci magari della zona e poi gli abitanti, gli uomini, le donne, le comari. E a tutti fa la stessa domanda. Non è che qui da voi c'è qualcuno che ogni tanto fa dei discorsi un po'forti? E la gente chiacchiera. Sì, sì, il mio vicino per esempio. Una volta gli ho sentito dire che il purgatorio non esiste, che è tutta un'invenzione dei preti. Si verbalizza tutto. Come si chiama il vicino? Benissimo. Ma andiamolo un po'a chiamare. Che venga domani mattina. L'inquisizione gode di una fama sinistra, ma per i motivi sbagliati, non perché torturava. Tutti i tribunali torturavano gli imputati e qualche volta anche i testimoni, e non solo nel Medioevo, ma nell'antichità e nell'età moderna. Gli inquisitori a un certo punto dicono al Papa, ma scusa, solo noi non possiamo torturare. Il papa ci pensa un po'e poi decide, sì avete ragione, torturate anche voi un pochino. Poi certo l'inquisizione bruciava la gente sul rogo, ma non così spesso come pensiamo. E soprattutto non era quello lo scopo. Quando avevi individuato un eretico, lo scopo era di convincerlo che si era sbagliato e vederlo che chiedeva scusa e implorava il perdono. Questo era lo spettacolo che bisognava offrire alla gente. finiva sul rogo è perché si era rifiutato di pentirsi e alla fine per l'inquisitore era una specie di sconfitta. No, il vero motivo per cui l'inquisizione è passata alla storia come una forza sinistra è che per secoli ha insegnato ai nostri antenati che pensare con la propria testa è pericoloso e che non bisogna parlare troppo perché se parli troppo prima o poi verranno a bussare alla tua porta. E poi ci sono le streghe. Anche questo è un luogo comune che associamo sempre al medioevo. Non c'è film di ambientazione medievale dove a un certo punto non compaia una strega, che di solito poi fa una brutta fine. Ora non è che nel Medioevo la gente non credesse alle streghe, ci credevano e come? Come ci credevano gli antichi romani e come ci hanno creduto fino a poco tempo fa anche i nostri contadini. Ma la chiesa era contraria, la chiesa insegnava che era roba da pagani credere alla stregoneria. Ogni tanto poteva succedere che i contadini di qualche villaggio sperduto ammazzavano una vecchietta accusandola di aver gettato il malocchio. Ma la legge li condannava. Poi a un certo punto, verso la fine del medioevo, succede una cosa incredibile. Succede che anche le persone colte, gli intellettuali, il clero, si convincono che in realtà gli ignoranti avevano ragione. Le streghe esistono. O magari prima non esistevano, dicono anche questo, è una novità. Il diavolo si è svegliato e ha cominciato a reclutare gente. E queste donne e a volte questi uomini che hanno fatto il patto col diavolo, ebbè bisogna cercarli e toglierli di mezzo. E c'è il tribunale dell'inquisizione che sembra fatto apposta. Gli inquisitori sono incaricati di trovare e eliminare le streghe. Siamo alla fine del Medioevo, nel 300. La cassa alle streghe è cominciata. e continuerà sempre più violenta attraverso epoche che noi siamo abituati a considerare più illuminate, il Rinascimento, l'età moderna. In altre parole, si sono bruciate molte più streghe al tempo di Michelangelo e Leonardo o al tempo di Newton e Galileo che non all'epoca di Dante. Cominciamo a intravedere che il Medioevo non era proprio sempre come ce lo immaginiamo, ma c'è di peggio. Ci sono delle vere e proprie leggende sul Medioevo che non hanno niente di vero e tuttavia noi nelle nostre ingenuità invece ci crediamo. Per esempio, chi non ha sentito parlare dei terrori dell'anno 1000? Quando la gente credeva che nell'anno 1000 sarebbe arrivata la fine del mondo e perciò negli ultimi mesi del 999 se ne stavano tutti terrorizzati nelle chiese, nei monasteri, a pregare, nessuno più lavorava, il mondo si era fermato. E poi la sorpresa... La chiesa è la gioia quando il primo giorno dell'anno 1000 il sole sorge, come tutti gli altri giorni. Peccato che nessuna fonte dell'epoca ci parla di queste paure. Anzi, c'è qualche contratto stipulato negli ultimi giorni del 99... in cui un tizio per esempio prende in affitto una casa per i prossimi 29 anni, segno che almeno lui non si aspettava la fine del mondo per il giorno dopo. Poi c'è anche un altro motivo per cui questa faccenda dei terrori dell'anno 1000 non sta in piedi e ve lo faccio vedere. Ehi voi, buona donna, sentite un po', in che anno viviamo adesso? Ovviamente non lo sa, nel medioevo la maggior parte della gente aveva altro a cui pensare, non lo sapevano. che anno vivevano e perciò l'anno 1000 è arrivato e se n'è andato senza che nessuno se ne accorgesse. Un'altra credenza dura a morire è che per la gente del medioevo la terra fosse piatta. Anche nel film La spada nella roccia, il mago Merlino, che ha fatto un viaggio nel futuro, quando torna nel regno di Rertù, la prima cosa che racconta è un giorno scopriranno che la Terra è rotonda. In realtà nel Medioevo lo sapevano benissimo che la Terra è rotonda. Se non ci credete, andate a cercare una qualunque immagine di un imperatore medievale e guardate cosa tiene in mano. È un globo sormontato da una croce. Per dire che l'imperatore è il signore del mondo e che il mondo è cristiano. e quando dei trattati di astronomia del medioevo volevano spiegare alla gente che la terra è rotonda eppure noi non cadiamo giù, dicevano il mondo è come una mela e noi siamo come una mosca che ci cammina sopra. A proposito di leggende... non c'è nessun campo in cui ci siamo inventati delle cose così incredibili sul Medioevo come nel campo del sesso. Pensate per esempio alla cintura di Castità, di cui parla anche Fabrizio De Andrè nella canzone di Carlo Martello. Ma veramente voi credete che ci sia stata un'epoca in cui alle donne si faceva portare questo marchigegno di metallo, che oltretutto avrebbe avuto delle conseguenze pazzesche sulla salute? Il fatto è che nel Medioevo della cintura di Castità non parla assolutamente nessuno. Per esempio, Per la prima volta compare in un manoscritto del Rinascimento, una di quelle raccolte di disegni di un ingegnere matto, tipo Leonardo da Vinci, che si divertiva a inventare macchine impossibili. Eppure noi, nella nostra immensa credulità, ci siamo convinti che nel Medioevo davvero un marito non osasse andare via dal castello senza mettere alla moglie la cintura di castità. Ma l'invenzione più impressionante, e qui mi dispiace quello che sto per dire, perché lo so che dispiacerà anche a voi, ma ogni tanto lo storico deve fare il guastafeste, lo Ius Primenoc. non è mai esistito. Sapete il diritto del feudatario di giacere nella prima notte di nozze con le belle sposine del villaggio. Quello, ius primi noctis, che abbiamo visto rappresentare tante volte nei film, nei romanzi storici. anticoedifici, tanto da far pensare che certi sceneggiatori o certi scrittori senza lo ius prime noctis non sarebbero capaci di far andare avanti una storia ambientata nel medioevo. Bene, anche dello ius prime noctis la gente del medioevo non aveva mai sentito parlare, eppure non è che non parlassero di sesso, ne parlavano e come. Pensate alle novelle del Boccaccio, non quelle che si leggono a scuola, le altre, ma in tutte le letterature medievali, in tutte le lingue, è pieno di racconti di sesso. che raccontano storie anche molto forti. Pensate che spunto formidabile sarebbe stato per un autore del medioevo lo Ius Primae Noctis, se fosse esistito. E invece non ne parla mai nessuno. Anche lo ius prime noctis è una cosa che compare alla fine del medioevo, quando si parla dei brutti vecchi tempi. Ormai la servitù è quasi scomparsa, il potere dei signori si è molto ridotto e alla gente piace rabbrividire pensando invece a come erano cattivi i feudatari una volta. E allora si comincia a immaginare e qualcuno si immagina che i signori davvero erano così malvagi che addirittura sapete cosa pretendevano e la gente inorridisce. Poi c'è qualche giurista del rinascimento dell'età moderna, nessuno è così credulone come i giuristi, che si convince che davvero invece quello era un diritto, una legge. Se non siete ancora convinti, pensate a questo. Nel Medioevo ci sono continuamente rivolte contadine per abolire certi diritti odiati. E se non rivolte, ne abbiamo parlato, cause, processi per convincere il Signore a ridurre le tasse, a eliminare certe imposte. I contadini sono anche disposti a pagare per alleggerire il peso della Signoria. Oh, ci fosse una volta che se la prendono con lo ius primi noctis e invece non ne parlano mai. Quante idee sbagliate abbiamo ancora oggi sul medioevo? Nel medioevo i contadini non erano poi così sfruttati. Si sono bruciate molte più streghe al tempo di Michelangelo e Leonardo che non all'epoca di Dante. In realtà per tutta la prima metà del Medioevo i castelli praticamente non esistono. Musica Ma veramente voi credete che ci sia stata un'epoca in cui alle donne si faceva portare questo marchigegno di metalli? Musica Lo Ius Primen Octis non è mai esistito. Si dava del messere ai cavalieri, ai preti e ai laureati. Quante volte si associa il Medioevo all'ignoranza? Eppure l'università è nata nel Medioevo. Insomma, non voglio dire tutto quello che credevate di sapere sul Medioevo è sbagliato, ma ci siamo quasi. Significa che i cosiddetti secoli bui non hanno avuto lati oscuri? No, certo che li hanno avuti. Ma prima di giudicarli, provate a chiedervi, la nostra epoca, con le sue paure, con le sue disuguaglianze, con le sue mafie, in futuro come sarà giudicata? da starlo a dire andate a cercare una qualunque immagine azione sempre lì comunque No, il camion! I cavalieri della tavola rotonda, gli eroi senza macchia... Aspetta, ho barcollato tristosamente. Ti faccio vedere che bravi armaioli ho. No, non mi piace, scusami. E ve ne andate via così. Scena 4.2 prima Oh