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Comprendere la Dialettica di Hegel

l'altra volta abbiamo cominciato ad affrontare ed avvicinarsi al pensiero di aeg rappresentando i tratti fondamentali del suo pensiero le tesi di fondo le abbiamo chiamate oggi completiamo questa prima parte introduttiva sul filosofo tedesco affrontando quella legge che davvero è il fondamento la base di tutto il suo percorso filosofico la legge della dialettica andiamo a cominciare [Musica] [Applauso] [Musica] incapace batman e quindi possiamo parlare di filosofia di ag di tutto quello che ci interessa oggi come vi dicevo in particolare ci concentreremo su questa legge chiamata appunto dialettica è una legge che è che non presenta in maniera esplicita cioè non dedica pagine per illustrarci come funziona questa legge qual è la sua teoria qual è la sua forma ma piuttosto la applica quindi diciamo però visto che applica sempre con costanza risulta comunque abbastanza facile tentare di trarre alcuni elementi chiave di questa legge una legge intanto bisogna dirlo subito che ha una doppia valenza cioè a valore sia dal punto di vista logico sia dal punto di vista ontologico il che significa che una legge che sia spiega lo sviluppo della realtà sia spiega la modalità attraverso cui noi possiamo comprendere lo sviluppo della realtà stessa d'altrone dicevamo un'altra volta se vi ricordate che la realtà e razionale per hegel cioè c'è una corrispondenza tra ciò che è reale e ciò che è razionale dunque la realtà risponde alla ragione la realtà segue le stesse ng della ragione determinati termini la realtà è perfettamente comprensibile alla ragione anche alla ragione umana pertanto la dialettica una legge che vale per la ragione che vale anche ugualmente per la realtà quindi vale dal punto di vista logico vale dal punto di vista ontologico se vi ricordate qualcosa del genere l'avevamo già visto in parte con fitte perché anche fict aveva illustrato la sua dialettica e l'aveva e diciamo esposta in chiave triadica cioè sulla base di una triade io non io vi ricordate gli ho finito non infinito ecc da lì riparte riparte proprio da fict e anche se rimprovererà affitti alcuni limiti alcuni difetti della sua impostazione però insomma da lì prende ispirazione e arriva a lavorare una sua legge dell'etica che si articola in tre momenti o fasi nel primo momento viene chiamato da hegel momento astratto o intellettuale in secondo momento viene chiamato momento dialettico o negativo razionale il terzo momento e viene chiamato momento speculativo o positivo razionale il primo momento il momento appunto astratto intellettuale era presidente del grado più basso della ragione consiste nel guardare la realtà come un insieme di entità statiche indipendenti l'una dall'altra separate chiaramente questa visione del mondo una visione che si basa fortemente sui principi della logica aristotelica ancona cioè su principio di identità e sul principio di non contraddizione una cosa vale a se stessa ed è ovviamente diversa dal suo contrario e ancora una visione ingenua secondo hegel difatti abbiamo letto astratto intellettuale già il nome fa capire che è una visione superficiale per certi versi non ancora concretizzata che non che ancora non coglie la vera realtà delle cose tutti quando ci guardiamo attorno vediamo inizialmente il mondo così come un insieme di cose fermi in loro stesse e diverse la tazza e diversi alla batman sono due realtà separate e distinte e fermi immobili che non cambiano almeno apparentemente nel secondo momento nel momento cioè dialettico o negativo razionale bisogna però andare oltre queste prime determinazioni non ci si può più accontentare del principio di vendita di principio di non contraddizione ma bisogno in un certo senso mettere in movimento le determinazioni cioè bisogna confrontare le cose col loro posto col loro contrario e richiamare i contrari tra loro in un certo senso per questo momento dialettico di movimento riscontro di negazione anche d'altronde fa notare hegel dire che una cosa e se stessa significa anche dire sotto intende indire che non è tutte le altre ogni affermazione implica una negazione quindi questo momento non mi dimetterò più a parlare alla danza come oggetto in sé al batman come oggetto in sé ma proverò a mettere in relazione con rocco resto la tata con tutte le tasse con le date diverse il batman col maestro petroli smuovere dalla loro staticità infine quando arriverò al momento speculativo o positivo razionale mi renderò finalmente conto e quello sguardo iniziale quello del momento intellettuale o astratto era ancora uno sguardo molto superficiale che non coglieva l'unità del tutto perché è che le convinto che in quest'ultimo un momento ci si possa rendere conto che le determinazioni che sembrano ognuna a se ognuna separata dalle altre lune indipendente in realtà sono facce diverse di un tutto che le comprende dicevamo l'altra volta la realtà per hegel è una unità il vero el'intero cosa vuol dire che esiste un assoluto che è tutto che poi si è infinito che poi si concretizza si manifesta mari ancora informe finite e concrete allora la testa button a dio non siano cose che hanno un loro esistenza reale indipendente dalle altre siamo facce di un grande dowd dicevano con infinite facce una volta che mi rendo conto che le facce sono solo pace non sono realtà ma sono facce di un da venice che iniziò a cogliere in da dawkins e passo appunto a questo momento positivo nazionale o speculativo quindi capite rimaniamo sull'esempio del dado prima vedo le pazze ed e penso separate e distinte non colgo ancora l'unità che ci sta dietro da queste facce provo a passare alle pazze vicine a confrontare le facciate alloro a vedere i legami le vicinanze di scontri anche tra facce diverse prima che non colgono l'idea del tutto faccio notare una prima cosa dal punto di vista terminologico il primo momento lo abbiamo chiamato astratto intellettuale dopo aver parlato di ragione movimento negativo nazionale positivo nazionale cioè come se l intelletto rappresentasse la fase iniziale la fase ancora ingenua di ciano e le ragioni invece rappresentarsi alla fase matura di questo pensiero è chiaro che qui c'è sotto traccia anche una critica a kant perché se vi ricordate quando parlava delle facoltà della conoscenza cantare era distinto sensibilità intelletto e ragione per sensibilizzare il punto di partenza alla il percepirono l'intelletto era la fase in cui la la facoltà tramite cui noi date una vanno sulle cose ragionavamo chiaramente basandoci sulle categorie cioè mostrando il limite i rapporti di causa aspetto la finitudine delle cose che su cui ragiona va infine c'erano la ragione che faceva andava troppo in là in un certo senso che si prendeva delle prerogative che non erano concesse cercava di spiegare globalmente il tutto allora per tante l'intelletto era una facoltà che si premetteva riconoscere certo con alcuni limiti ma ci permetteva di conoscere la ragione ci portava fuori strada ci portava a esprimerci laddove non avremmo potuto esprimerci si poteva parlare di dio della riva del mondo senza che questa nostra parlare avesse un fondamento quindi c'era incanto una parziale esaltazione dell'intelletto e una critica invece della ragione che veniva fortemente proprio bastonata per le sue pretese in gravina esattamente contrario l'intelletto viene sminuito perché l'intelletto è il grado zero il punto di partenza è ancora una fase ingenuo ma del pensiero che non riesce a cogliere una determinazione e una fase statica potremmo dire riguardo alle cose come entità statiche ma non riesco a cogliere il movimento quindi hegel usato quella parola in più letta in questo caso per criticare canta perché dice quando canto e diceva questo diceva che io penso ragionata di delle categorie con una certi pensieri neri a rennes gianluca si fermava la superficie delle cose secondo hegel però c'è una realtà più profonda che è espressa solo dalla ragione che invece è dinamica mette le cose in movimento riesce a cogliere qualcosa che sta oltre l'apparenza canterà riteneva che non ci si potesse andare oltre l'apparenza non si potesse andare oltre il fenomeno è che invece commento di sì quindi ai del dice la ragione camp la ingiustamente attaccata la ragione invece è il principale strumento conoscitivo perché ci permette di cogliere il tutto riassumendo allora i punti chiave di questa elettrica eliana sono tre ovviamente che solitamente nel nella sintesi che si fa alla fine per cercare di metterci dare i tempi non si chiameranno più tanto momento stato internet dialettico negativa nazionale eccetera che è molto lungo ma per far prima si usa si usano termini che hegel usava poco ma insomma per far prima si parla di tesi antitesi e sintesi allora viva c'è una tesi un momento astratto intellettuale in cui si guarda ancora le cose appunto venere ingenua vi ripeto cioè non cogliendo i rapporti tra le cose studiandole come entità separate poi c'è una seconda fase è l'antitesi momento negativo razionale o dialettico in cui si confronta quella cosa col suo posto si passa alla determinazione opposta e infine c'è una sintesi che in un certo senso comprende tutto risolve il contrasto chiude il confronto perché la sintesi fa proprio te le bollette sintesi di quello che è accaduto riprende il punto di partenza però lo riprende in un certo senso potenziato perché quel punto di partenza per arrivare alla sintesi è passato attraverso le difficoltà i conflitti e contrasti dell'antitesi questo meccanismo di ripresa ma contemporaneamente di potenziamento di un espresso dai con una parola che in tedesco esiste in italiano difficile tra laurea con lo stesso senso che autobus ok cosa vuol dire che la sintesi è la ripresa della tesi però una ripresa più matura più profonda potenziata dal passaggio attraverso la negazione attraverso l'antitesi ora per chiarire meglio tutto questo meccanismo che per il momento è molto astratto ma poi vedremo concretizzato vorrei farvi un esempio tratto proprio da hegel anticiparvi un esempio tratto da hegel che fa molto più avanti ma che è utile per capire adesso un meccanismo questa dinamica della dialettica il meccanismo è quello delle età della vita uso questo esempio perché è noto a tutti come funziona la crescita come funzionano le varietà le fasi della vita è effettivamente questo meccanismo risponde piuttosto bene all'idea e liliana e allora quando hegel applicherà la sua dialettica alle età della vita di ogni uovo dirà questo nella vita di ogni uomo c'è la prima fase iniziale l'infanzia in cui l'uomo è un rapporto equilibrato positivo giusto con il mondo il bambino in particolare ha un rapporto tutto sommato di scoperta di conoscenza di buon rapporto con la realtà col mondo con gli altri con tutti non è felice e teoricamente se tutto va bene questa però è allora quasi ingenua perché il bambino ancora non sa cos'è la vita il bambino un po subodora inizia a conoscere qualcosa ma non comprende ancora i meccanismi profondi della vita quindi si sa è un rapporto di equilibrio di armonia col mondo ma è ancora un'agonia che non è passato attraverso i problemi non ancora vissuto i problemi della vita quindi questa è la tesi il momento astratto intellettuale in cui si c'è un rapporto ma c'è un apporto anche positivo con qualche buon fondamento ma superficiale poi arriva l'antitesi e nella vita dell'uomo l'antitesi l adolescenza nel momento in cui questi rapporti di equilibrio e di armonia quel mondo si spezzano clamorosamente e si passa al contrasto al confronto alla lotta alla difficoltà è un momento in cui non c'è più armonia in cui l'individuo si confronta col diverso si confronta perché tutto gli è diverso anche in quel momento no l'adolescente pratica integrarsi tra pratica relazionarsi perché nota le differenze così come l'antitesi è nella triade grilliana nel momento in cui emergono i conflitti contrasti ci si confronta con l'opposto quell'ingenuità iniziale ormai passata si scoprono i problemi della vita ok quindi c'è e fa anche la tesi c'è l'errore scienza l'antitesi però c'è tutto va bene alla fine arriva anche la sintesi che all'età avuta l'età adulta in cui l'uomo finalmente trovano equilibrio trova una nuova armonia col mondo cioè ritrova quell'agonia che aveva da bambino però non la stessa armonia ovviamente perché perché non può più essere ingenuo come era da bambino ora sa ora conosciuto cosa la vita quindi se tutto va bene trova un agonia l'agonia più matura più profonda più consapevole che è passata attraverso i contrasti passata attraverso i problemi quindi si riprende la fase positiva felice iniziale ma la si riprende potenziata perché si sia passati attraverso la lotta la sintesi è questo la sintesi è una ripresa dicevo della tesi iniziale però potenziata più matura e l'età adulta fa proprio sintesi di quello che è stato sono state le da precedenti fa sintesi dell'infanzia e fa centesi però anche per l'adolescenza tiene in piedi tutto tiene presente tutto il figlio di tutto è però questa sintesi arriva l'idea è che alla fine dopo mille contrasti ci sia una soluzione è la soluzione sia sempre onnicomprensiva prende tutto in fondo di equilibrio perché la maturità è una fase in cui si ritrova l'equilibrio dopo averlo perso quindi avete già capito che questa legge della dialettica e importantissima importantissimo anche perché racchiude in sé tutti i punti chiave della filosofia hegeliana info quando vi ho detto l'altra volta che un punto di partenza il rapporto tra finitoinfinito nella legge dell'etica questo rapporto si vede come no perché si parte da un primo momento il momento stato intellettuale in cui si nota infinito no gli ho detto si guardano si guarda al mondo notando in particolare gli aspetti di staticità di cose tra loro separato e cioè di cose tra loro finite e distinte è però non si rimane fermi lì man mano che si prosegue ci si rende conto che queste cose apparentemente finite solo in realtà parte di una trama di relazioni di un rapporto che le comprende la faccia del dado non è in sé ma è una pazza di un dado infinito capite quindi proprio passando dalla tesi all'antitesi e poi soprattutto alla sintesi si coglie in unità del tutto e si coglie che esistono tutto infinito che il finito da solo non ha senso infine c'è un'altra cosa da sottolineare che un po vi ho già accennato ma che vorrei ribadire bene la filosofia di hegel da questa impostazione emerge come una filosofia tendenzialmente ottimistica in che senso ottimistica nel senso che se davvero questa dialettica è la legge della storia oltre che dell'uomo della nostra conoscenza ma è anche la legge della storia lo vedremo questo significa che tutto ciò che accade passa sempre attraverso ometti negativi momenti di contrasto momenti di lotta momenti di difficoltà ma che questi momenti di contrasto di lotte di caduta le antitesi sono tappe di un percorso che poi si risolve in una sintesi vi ricordate ve lo dicevo anche l'altra volta no la realtà è sempre razionale che quando ci appare come ingiusta in realtà anche le ingiustizie hanno un significato nel percorso della storia perché ci permettono di arrivare a una soluzione positiva a portare avanti il percorso dell'assoluto la legge di elettrica questo lui lo esprime maniera molto chiara perché perché i momenti negativi gli alimenti tesi le difficoltà le ingiustizie ci sono è innegabile è che non nega anzi le ribadisce fortissimamente l'adolescenza c'è è nel momento di difficoltà ok ma ma non è la fine è il passaggio perché senza l'adolescenza non potremmo diventare adulti maniera matura capite se non vedessimo la difficoltà dell'adolescenza rimarremmo ingenui e bambini per sempre le difficoltà dell'adolescenza ci costringono a maturare e quindi a passare dall attesa la sintesi senza l'antitesi in mente non potremmo passare da da ac dal primo punto al terzo della iii re e il terzo punto è un potenziamento sempre del punto di partenza ed è un potenziamento risolutivo quindi la storia fatta di momenti negativi momenti brutti di tragedie anche queste tragedie hanno un significato perché ci portano verso una risoluzione dei problemi detta in altri termini le tragedie esistono ma sono momenti fasi momentanei di una generale commedia perché tra virgolette molto malata non va per farvi capire tutto finisce bene alla fine anche quando le cose vanno male a un certo punto si risolvono perché la legge della storia questa la domanda casomai da porsi un'altra se la sono posta oltre ai clan che i suoi seguaci successivi la domanda è questa la triade galiana è aperta e chiusa cioè cosa vuol dire io faccio tesi antitesi sintesi ma la sintesi è il punto di partenza di qualcos'altro quindi di un'altra trier e diventa la tesi per qualcos'altro oppure no perché in fondo potrei ridividere tutta la storia le realtà in varie triadi tra loro legate no anche all'interno delle banche potrei dividere una prima infanzia un'infanzia un pochino più difficoltosa appena nato quando si impara a camminare a mangiare che ci sono difficoltà e poi quando sia dei bambini che si sa a mangiare muovere e parlarono anche i potenti di edificare una trina anche nell'età adulta poter identificare una triade che so l'amore per la fidanzata il matrimonio dottore difficoltà economiche e poi la maturità de anche dei rapporti d'amore eccetera io potrei dividere in tre ogni cosa è la domanda che ci si pone è una volta che arriva la sintesi la sintesi è ferma il punto d'arrivo finale o il punto di partenza per altro allora come vedremo analizzando tutto il percorso di angeli particolare l'enciclopedia delle scienze filosofiche a hegel è vero che divide in camp e sotto triadi tutte le sue principali tra ieri cioè all'interno di ogni chiedo individua dell'est ei sottopassaggi sempre secondo lo schema tria tico ma in generale è convinto che in realtà la storia l'assoluto si fornisce un'unica tele fondamentale è che a un certo punto debba arrivare la fine della storia questo sembra indicare aerea cioè la diede sulla sua carriere è chiusa globalmente cioè alla fine si arriverà a un punto in cui l'assoluto trionferà in cui la ragione trionferà in cui si risolveranno i problemi veramente in maniera decisiva si parla proprio di fine della storia ok i suoi commentatori successivi però criticheranno a volte ed è su questo punto perché ce ne saranno altri che riprenderanno lo schema di lei delle a roma diranno non è così tanto vero non siamo così tanto convinti che la storia sia destinata a finire rapportarsi che la storia sia in costante evoluzione e che l'ultima sintesi individuata da hegel sia in realtà il punto di partenza di altri percorsi trial ici si parlerà in questo caso di tenerli aperti e di dialettica aperta però in hegel il discorso diverso è che è abbastanza convinto che la sua tiene si è chiusa che ci sia un punto finale un punto d'arrivo e vedremo alla fine di tutto questo percorso quale vedremo che sarà anche un po da divertirsi ma di questo parleremo alla fine l'importante vorrei capire questo la trier e può essere design sotto triadi sotto parti ma globalmente se n'è una che domina ed è il percorso dell'assoluto e quando questo percorso si completerà la storia sarà finita perché vuol dire nonché per che moriremo tutti noi vuol dire che il divenire il percorso sarà pienamente realizzato si arriverà alla sintesi di tutte le sintesi ora prima di salutarci volevo sottolineare alcune differenze tra l'impianto di hacker che abbiamo visto finora quindi la dialettica e in parte quello che abbiamo detto l'altra volta in alcune filosofia precedenti con con cui lo stesso è che si confronta perché adesso che abbiamo posto tutte le basi fondamentali del pensiero e quiliano conviene dire anche rimarcare qualcosa nelle differenze con gli altri filosofi per la prossima volta poi vedremo in atto tutti questi meccanismi nella fenomenologia dello spirito prima e nelle città delle scienze filosofiche dopo ma vediamo un attimo questi confronti con le filosofie precedenti ovviamente il primo bersaglio polemico di hegel el'illuminismo che aveva dominato la scena culturale e filosofica fino a pochi decenni prima e che certo ancora un certo peso hegel pensa che l'illuminismo ad e sbagliato più o meno tutto soprattutto abbia sbagliato nel suo pensare che la realtà si dovesse cambiare che la realtà o meglio dovesse essere cambiata dagli intellettuali dal dagli studiosi al lume della ragione la ragione cambia il mondo di questo è convinto ma è una romana alla regione non è la ragione del singolo che cambia il mondo è la ragione con la r maiuscola che cambia il mondo è la ragione che va oltre l'individuo a cambiare il mondo il mondo si cambia e si evolve secondo sue leggi proprie l'uomo all'interno di questo panorama è solo un osservatore è una parte di un meccanismo più grande di lui non cambia la realtà ad altro ne abbiamo detto che la filosofia arriva solo alla fine non è più quel motore di cambiamento come lo pensavano montesquieu la prima voltaire diderot e compagnia meglio la filosofia arriva solo dopo a commentare quello che è già accaduto e in particolare dagli illuministi egger se la prende con kant lo vedremo anche da davanti alcuni alcune critiche le vedremo rivolte anche più avanti a kant però già qui è abbastanza chiaro che si pone agli antipodi di kant non è come fit che aveva apprezzato moltissimo cante e da lì era partito è che pensa che canta abbia sbagliato impostazione abbia sbagliato molte cose soprattutto l'impostazione del finito kant è un filosofo definito la ragion pura in particolare è un'opera che si occupa di finitudine di limite esalta sottolinea sempre i limiti della conoscenza umana hegel dei limiti non ne vuol sentir parlare perché saltare i limiti abbiamo visto adesso con la dialettica vuol dire esaltare solo il momento astratto cioè ingenuo vi un genio visione del mondo il limite viene superato della ragione e va superato non ci si può accontentare di conoscere le cose le parti bisogna conoscere l'intero perché solo lì c'è la verità ok quindi da questo punto di vista carta proprio sbagliato l'impostazione in generale e poi anche dal punto di vista morale ha sbagliato e qui c'è una differenza con fitte perché tinte invece la morale di canto e la presta moltissimo secondo rai che la morale di kant abbassa l'uomo non gli consente di vivere bene la sua vita perché la morandi canta una morale della sconfitta già la morale che ci mostra che nuovo è e rincorre doveva essere senza mai raggiungerlo è una morale di un uomo che si arrabatta per essere perfetto senza riuscire ad essere perfetto mai vi ricordate quando abbiamo detto che per canto e la morale e lotta è l'imperativo categorico cielo sforza dell'individuo di comportarsi manera retta di avere intenzioni rette e però è destinato a non essere mai felice l'uomo che fa questo per cui kant introduceva e postulati per cercare una via di fuga questa situazione hegel dice l'uomo di canto e un frustrato è un uomo che non coglie in tutto che non riesce mai a essere felice perché penso sempre che ci sia una separazione tra essere e dovrà essere lui è qui dovrà essere qui e lui rincorrere rincorrere rincorre questo dovrà essere senza raggiungerlo mai è però non capisce che data essere dovrà essere coincidono sono parte della stessa cosa perché la realtà è sempre come deve essere questa è la critica che vedremo verrà portato avanti anche nelle opere ne parleremo però insomma è molto forte contro altri quindi i rapporti di huggel con l'illuminismo non sono certo buoni ma non sono buoni neppure più di tanto quelli con romanticismo non abbiamo detto che il leaderismo è una filosofia romantica fortemente legata al romanticismo e questo vale anche per hayden ma ci sono anche delle differenze o meglio egger propone una sua visione del proprio romantica potremmo anche dire certo che cozza che si scontrano con la visione di altri i romantici anche di altri filosofi e idealisti in particolare io direi ci sono due forti critiche che è che fa alla cultura del suo tempo la prima è quella di pensare che la fede e l'arte siano superiori alla filosofia in fondo molti poeti romantici e vedremo con schelling anche molti filosofi idealisti pongono all arte con la religione al di sopra della filosofia perché ritengono che siano più adeguate a comprendere la vera realtà delle cose in sentimento d'altronde per i romantici è superiore alla ragione che non è affatto d'accordo su questo punto di vista e ne parleremo perché alla fine dell'enciclopedia affronteremo proprio questo tema secondo lui la filosofia è superiore sia al latte che alla religione che certo si avvicinano alla conoscenza dell'assoluto ma non riescono mai accoglierlo completamente solo la filosofia può cogliere l'assoluto e quindi c'è una impostazione anche da questo punto di vista diversa il secondo punto la seconda critica possiamo dirla così che era il dolce al romanticismo è quella di un eccessivo ripiegamento su sull'individuo su se stesso e romantico il genio in particolare romantico ritiene di avere titoli tutta la realtà e quindi c'è anche una forte carica interiore individualistica no l'uomo le vie di piegarsi su se stesso deve guardare solo a se stesso ecco questo è c'è una parte di verità anche in questo per hayden ma è l'atteggiamento è eccessivo cioè questo atteggiamento così ripiegato tende a non cogliere i veri legami di unità del tutto egger invece insisterà di più su un'apertura verso l'infinito e verso il tutto che anche questa è chiaramente romantica ma è un po il contrasto con quello che era il clima dominante nella poesia romantica nel circolo vienna e così via da quello che abbiamo visto finora emerge anche la critica che poi hegel rivolge a fix che abbiamo detto il padre dell'idealismo ma che hegel detiene di superare anche in maniera abbastanza decisa qual è il limite della filosofia di kit da un lato quello di essersi troppo legato le mani potremmo dire così parlando di io e non io cioè il fix ha costantemente limitato lione vi ricordate di quel percorso triarico dal mio assoluto al non io e poi all io individuale diciamo il non io la cosa la realtà oggettiva alla realtà tornano ha finito con la sua abitudine per limitare anche lio quindi la filosofia di filt e alla fine diventa in qualche modo una filosofia anch'essa in parte del finito anch'essa in parte del limite anch'essa ha contrassegnato da un dualismo tra finitoinfinito fict non risolve questa differenza tra finitoinfinito la mantiene in un certo senso perché c'è il finito noi c'è l'infinito che qualcosa che rimane comunque distante e questo primo aspetto una prima critica anche invece pensa che tenete definito vadano fatti combaciare in qualche modo perché appunto sono parco una parte dell'altro e infine è critico anche nei confronti della morale tiziana perché fit cv anche come canti in un certo senso ci presentano un infinito che esiste che è la lo vediamo è l'io assoluto verso cui tendiamo verso qui andiamo ma che non raggiungiamo mai è sempre lontano e irraggiungibile no diventa un dover essere che però ci sfugge e quindi ci rende infelici questa sfuggevolezza questa lontananza dell'infinito anche le convinto che questo dovrà essere invece debba essere avvicinato a noi noi siamo infinito noi siamo dovrà essere non siamo distanti ok quindi in fondo affitti di fatto rimprovera una eccessiva vicinanza account potremmo anche dire di fatto non a caso chiamerà l'infinito di fitte un cattivo infinito perché un infinito che non è accessibile è la però non si dà la felicità non ci dà la piena realizzazione infine critica anche schelling quel filosofo che gli avevo detto era stato suo compagno di studi a tubinga amico e prima di lui importante famoso lo critica con parole molto spettanti che lasceranno un segno anche nel povero schelling pratica riproverà schelling il fatto di aver creato un infinito che però è indistinto vago e non si non se ne comprende bene come fatto come preside relaziona con noi troppo generico potremmo dire e la famosissima la frase con cui è che liquida la filosofia di scaling perché dice che la sua filosofia e sinte simile a una notte in cui tutte le vacche sono nere cioè per dire se noi di notte guardiamo le mucche e le vacche sono tutte nere non cogliamo le differenze non vogliamo le differenze di colore quella marrone quella più bianca quella eccetera eccetera eccetera di notte tutte sono nere come la filosofia di schelling che fa un tutt'uno indistinto di tutto senza chiarire bene il suo percorso quindi una fotografia abbastanza superficiale dal punto di vista di hegel questo era quello che oggi vi volevo sostanzialmente dire abbiamo visto la dialettica la legge fondamentale dell'essere e della conoscenza ontologica e logica e abbiamo visto anche le critiche che è che rivolge a altri grandi pensatori del suo tempo e del tempo immediatamente precedente dalla prossima volta inizieremo invece a parlare della primo del primo capolavoro della prima grande opera di hegel che la fenomenologia dello spirito ma ci sarà tempo per parlarne quando sarà ora per il momento di saluto vi ricordo che in descrizione trovate i titoli diciamo di tutte le parti di questo video con il relativo minutaggio e link in modo che cliccandoli possiate ritrovare quando parlo di una cosa piuttosto che di un'altra vi ricordo di studiare riguarda il nostro libro di paul mi domando se avete quesiti e dubbi e ci ritroviamo qui prossimamente per andare avanti col nostro percorso su erg e cioè alla prossima