[Musica] [Musica] questo è un autoritratto di van gogh immediatamente si rimane colpiti dal colore che vorticosamente e steso con pennellate corpose definite conferisce alla figura una intensa carica espressiva e passionale tutta la sua opera e volta l'espressione dei sentimenti e riflette attraverso il colore le emozioni che l'artista prova di fronte al mondo nelle sue tele la materia la gestualità e il segno sono portati al massimo della tensione e dell'energia vitale per van gogh pittura e vita sono una cosa sola i suoi dipinti diventano lo specchio pratico della sua esistenza questi insieme a tanti altri sono i motivi che rendono van gogh un rivoluzionario e che gli attribuiscono un posto decisivo nella storia dell'arte occidentale capiremo insieme la sua opera con l'autorevole guida dello storico dell'arte flavio caroli [Musica] siamo nella galleria d'arte moderna di milano dove conservato uno degli ultimi dipinti di van gogh che derivano dal suo intenso rapporto con emile bernard e con gauguin ma di questo parleremo in seguito è importante anzi fondamentale dire che tutta la storia d'artista dell'artista van gogh questa storia che ha cambiato l'intero corso della pittura probabilmente anche il corso stesso della civiltà del pensiero occidentale è durata tutta questa storia è durata sette anni van gogh muore all'età appunto di 37 anni come tanti di vini fanciulli della storia dell'arte raffaello parmigianino vatto majakovskij rambo e via dicendo ma comincia a dipingere a 30 anni a 30 anni all'età nella quale altri grandi artisti sono già morti in alcuni casi sono addirittura già morti perché perché van gogh è fatto di questo di una straordinaria forza benigna di una straordinaria volontà benigna che appartiene alle anime alle anime salvifiche diciamo così della storia dell'umanità ma non è nato per la pittura non ha avuto naturalmente delle doti istintive naturali per la pittura da giovane ha fatto proprio per questa volontà di salvare il mondo ha fatto altre cose ha fatto il predicatore come ciò che gli derivava appunto dal mestiere stesso del padre ha fatto si è istruito con come diceva lui alla università della miseria ha vissuto io sono per le strade in qualche modo finché a un certo punto decide di convogliare ecco tutte le proprie energie salvifiche ripeto la parola nella pittura e lo scrive anche al fratello theo che lo seguirà fino all'ultimo giorno della sua vita e morirà immediatamente dopo di lui dice insomma qui è cominciata la mia vera vita theo insomma tutto investirò tutto quel che io sono nella pittura e le prime prove di pittura di van gogh nato in olanda dunque insomma e senza grandi istruzione naturale appunto nella storia della pittura viene a contatto con questa cultura olandese che peraltro vanta anche dei pittori in un certo modo per esempio anche di qualche qualità [Musica] mancava a dipingere nel nord dell'olanda ed è qui che concepisce dei quadri che pur nella loro limitatezza diciamo così tecnica e sostanziale ingenuità sono farciti sono densi insomma di una loro straordinaria poesia per esempio e questo è il caso di queste due contadine che dipinge in questo suo soggiorno nel nord dell'olanda che sono ispirate a una delle forse poche cose che van gogh conosceva della pittura contemporanea cioè la pittura di un realista francese che si chiama francois mille e mangog si lega insomma questi artisti come domi e come mille che provenivano da una specie di socialismo umanitario ecco che corda una vena di socialismo umanitario che correva per l'europa in quegli anni e cioè questo senso religioso della natura c'è profondissimo anche in questo quadro va beh proprio prima di tutto per il sapore per il profumo per gli odori stessi della natura con quel cielo plumbeo che corre sui protagonisti con la densità realizzata proprio per potenza di materia della terra in basso e poi appunto c'è la religiosità della fatica e del lavoro umano di queste due donne chi ne verso la terra e il senso della fatica del lavoro e della sofferenza stessa ecco del rapporto dell'uomo con la natura c'è il senso di questa religione delle cose dell'uomo che è perso nella religione della natura e questa è già in sé e sono una partenza straordinaria nella quale van gogh si manifesta subito come una figura che non percorre alcune delle vie percorse dalla pittura a lui contemporanea [Musica] vincent e bi'lin van gogh nasce nel 1853 a groth zundert in olanda primogenito di sei figli di un pastore protestante abbandonati gli studi lavora per una società di mercanti d'arte dove si appassiona alla pittura e in frequenta una scuola di evangelizzazione a bruxelles nel 1880 all'età di 27 anni si trasferisce nella regione mineraria di borina in cui comincia a disegnare da autodidatta e decide di dedicarsi all'attività artistica tornato in olanda van gogh apprende l'uso del colore dal pittore anton mouse e dipinge nature morte la prima fase significativa della sua carriera coincide con il soggiorno a new enel nel brabante olandese l'interesse per il mondo contadino sull'esempio del pittore francese jean francois millet lo conduce al suo primo grande capolavoro i mangiatori di patate nel 1886 si ricongiunge a parigi con l'amato fratello theo con cui intrattiene una fitta corrispondenza qui scopre il colore degli impressionisti la tecnica divisionista e studia l'arte giapponese conosce inoltre giovani artisti come toulouse lautrec e paul gauguin col quale nonostante il carattere schivo e riservato instaura una profonda amicizia nel 1888 a 35 anni van gogh si stabilisce ad arles nel luminoso mezzogiorno francese mentre realizza alcune delle sue immagini più celebri tra cui il caffè di notte viene raggiunto da gauguin dopo un periodo di convivenza armoniosa e ricca di reciproci stimoli il rapporto tra i due pittori entra in crisi e coca in riparte van gogh disperato e in preda ad allucinazioni con un rasoio si amputa l'orecchio sinistro è la prima delle violente crisi che lo tormentano negli ultimi anni nel 1889 entra nello spedale psichiatrico di saint remy de provence dove realizza opere come i cipressi e la notte stellata [Musica] l'anno successivo si trasferisce a dover su juan presso parigi dove con l'amichevole appoggio del dottor gas dipinge molto paesaggi nature morte e i campi di grano il 27 luglio del 1890 van gogh è colto dall'ennesima crisi e si spara un colpo di pistola muore due giorni dopo assistito dal fratello theo lasciando oltre 800 dipinti e più di mille disegni che con la loro unicità espressiva diventeranno parte integrante della nostra cultura visiva [Musica] questo rapporto di van gogh coi temi popolari che gli poteva offrire la pittura olandese le stesso paesaggio insomma i territori nei quali dipingeva in quel momento trova il proprio raggiunge il proprio capolavoro un paio di anni dopo nel 1885 e ricordo che a questo punto siamo solo a meno 5 rispetto alla fine della vita di van gogh nel dipinto nel celebre memorabile dipinto e s'intitola i mangiatori di patate e la cosa incredibile che van gogh parte da un sogno semplicemente a un ragionamento sostanzialmente il logico perché pensa di ispirare in questo quadro nientemeno che da un'ultima cena di rembrandt a dal grande pittore olandese del 600 il ragionamento appunto illogico anzi forse addirittura insensato perché arrembante aveva doti esecutive tecniche manuali supreme semplicemente divine insomma faceva quello che voleva e invece van gogh ottiene questo straordinario risultato poetico con quel che sa con quel che può con quel po di mezzi che dilettantesca mente quasi e in ogni caso assolutamente da autodidatta si è forgiato appunto nella sua preparazione e formazione olandese e dunque mango concepisce questa specie di antro questa specie di casa contadina ma che sa di muffa che sa di stalla in qualche modo con cinque protagonisti concentrati nel loro semplicissima e sacra umanità che mangiano patate appena arrostite sul fuoco come una signora appunto che sta versando del caffè ripeto la pittura elementare appallottolata arrotolata con questo segno elementare addirittura un po semplificata in quelle mani quindi una pittura elementari si ma ma nutrita di una eccezionale carica poetica perché la dignità di questi uomini la psicologia di questi uomini lo sguardo d'amore che quella signora manda quello che probabilmente è il suo marito e la generosità con cui quell'uomo offre la patata a questa signora un po tra la fisionomia quasi un po animalesca che sta versando il caffè ecco tutto questo parla di una straordinaria dignità umana di uomini che forse assomigliano possono anche assomigliare a degli animali ma questo non cambia nulla insomma fossero animali proprio quelli che vediamo vitelli o maiali o quel che sia la nostra commozione non scenderebbe di un grado perché qui si parla appunto della dignità degli esseri viventi e in qualcosa in una salvezza possibile insomma in qualcosa che forse ci salverà ecco in questa elementarità di pittura in questa straordinaria temperatura invece poetica e sentimentale contenuta la grandezza del quadro che resta lì sono proprio come una pietra miliare che comincia a introdurre verso i temi anche di socialismo umanitario che verranno introdotti con col nuovo secolo insomma resta lì ecco come una pietra miliare che comincia già a questo punto a cambiare le sorti della pittura [Musica] durante la seconda metà dell'ottocento l'europa è percorsa da profondi mutamenti politici e sociali e da fondamentali novità in campo artistico in olanda la nazione d'origine di van gogh opera una nuova generazione di pittori che sull'esempio del realismo francese promuove un sensibile cambiamento di gusto e di linguaggio tra di essi c'è anton mouse cugino e primo maestro di van gogh è tuttavia la francia dove l'artista olandese risiede stabilmente dall età di 33 anni ad essere scossa dalle più profonde trasformazioni al termine della guerra franco prussiana il disorientamento e l'instabilità che caratterizzano la politica interna vengono bilanciati da un forte nazionalismo e da un espansione coloniale senza precedenti da 1886 l'anno in cui van gogh arriva a parigi la vita artistica e culturale della capitale francese è ricchissima di stimoli tra i più importanti l'ultima mostra del gruppo impressionista dove espongono per la prima volta i maestri del movimento puntini stasera e signac nello stesso anno vengono gettate le fondamenta della tour eiffel completata tre anni dopo la costruzione d'avanguardia interamente in ferro fa della capitale francese il centro europeo della sperimentazione tecnologica [Musica] naturalmente questo rapporto con la pittura e con l'ambiente fisico addirittura del nord europa per van gogh non può durare più di tanto perché sente in lontananza il rombo della pittura moderna e se non lo sentisse insomma glielo comunicherebbe il fratello theo che ormai il lavoro a parigi in una galleria d'arte allora te oggi scrive delle lettere gli dice guarda che qua c'è stato l'impressionismo l'impressionismo ma è a questo punto sta declinando insomma come un movimento di gruppo e gli dice appunto le novità di parigi talché sono un certo punto van gogh decide di andare a parigi e qui naturalmente lo shock è forte prima di tutto proprio tecnicamente parlando perché a parigi la pittura è mai andata molto avanti e soprattutto è in mano degli artisti dotati dantone naturalmente sono dei veri e propri funamboli del del pennello o della matita ma 9 arriva a parigi si iscrive a un accademia ed esemplare il caso della sua amicizia con toulouse lautrec ecco intanto bisogna immaginare questo insomma che van gogh a questo punto è avanzato nei nei suoi anni 30 e quindi una specie di barbone olandese piovuto nella metropoli e toulouse lautrec e invece è un continuo nobile un piccolo conte del meridione della francia con dei gravissimi problemi fisici e insomma alto 140 150 aerei alle dimensioni ecco diciamo di un anno ma è un uomo pero tono molto simpatico un uomo molto vivace ed è un uomo che ha delle doti strepitose e per il disegno e per la pittura quindi contraddizione più grande non potrebbe esserci per dire il contrasto ecco di van gogh con questa pittura parigina che il l'impressionismo ormai a questo punto se lo sta dimenticando le impressionismo e nato vent'anni prima anche più più di vent'anni prima quasi 25 anni prima rispetto a questo 1887 e questo momento nel quale a parigi sta sfondando sta entrando prepotentemente sulla scena la pittura cosiddetta puntinista voluta da un altro grandissimo pittore giovane giovanissimo che si chiama sera pittura che condizionerà tutta un ambiente parigi non proprio perché si sposerà anche con i nascenti impulsi simbolisti questo è anche il momento in cui nasce il gruppo dei simbolisti cioè we are born hard che nascono in un primo tempo proprio come lievi di gauguin che poi l'interlocutore principe ecco di van gogh ecco van gogh a queste difficoltà è in questa parigi a questo punto nelle accademie si insegna fondamentalmente la pittura puntinista ma la pittura puntinista la pittura che comporta metodo comporta pazienza comporta straordinarie doti esecutive proprio in quanto per le leggi stesse della pittura tutte cose delle quali e van gogh non dispone non ha certamente la pazienza di diventare un un impiegato ecco diciamo così della pittura ed è lì che proprio nasce da questo incrocio e da questa contraddizione quasi tutto nascerà da contraddizioni come vedremo fra poco in van gogh nasce uno dei suoi primi grandi capolavori in uno dei suoi primi grandi autoritratti [Musica] perché come si vede van gogh attenta usa la divisione del colore dei punti visti insomma il tuo antisisma in italia si chiamerà divisionismo lo usa ma lo usa per così dire sintetizzato non certo col metodo millimetrico ecco che usavano appunto i pittori i puntini sti usa quel metodo ma lo usa ai propri fini e lo usa i fini espressivi di questa straordinaria forza allucinatoria e visionaria punto che è implicita in questa immagine che da di se stesso soprattutto in questa luce concentrata che sembra quasi emanare da quegli occhi nel volto insomma nella fisionomia di quest'uomo che certamente guarda lontano ecco guarda a qualcosa che non appartiene alla storia della pittura e comunque in questa pittura che non ha nulla a che fare con tutto quello che viene proposto è prodotto in francia in questo momento esistesse di van gogh solo questo quadro ecco non sapremmo proprio dove collocarlo insomma perché se ci sono vaghe contemporaneità per esempio con la pittura divisionista ma quanto a potenza quando a singolarità di espressione questo quadro che non c'entra con nulla e questo sarà tanto più il destino di van gogh da questo momento in poi mancano ormai ricordo solo tre anni a questo punto alla fine della sua avventura tutto quello che farà van gogh lo farà appunto in modo in modo totalmente autonomo insomma è sicuro e in nulla interferente con quello che fanno gli altri pittori del tempo [Musica] van gogh è in cerca di qualcosa van gogh è sempre in cerca di qualcosa e e quel che è incredibile a parigi trova quel qualcosa quell'idea quello spunto che che gli manca per la perla straordinario precipizio ad invenzione degli ultimi due anni della sua vita lo trova nella cosa più più strana e inopinata possibile cioè nelle stampe giapponesi questo è il momento in cui a parigi c'è una grande missione appunto di questa pittura del giappone soprattutto il giappone settecentesco queste stampe cosiddette stampe ukiyo e che però erano stampe popolari sono realizzate in giappone a fini soprattutto erotici erano stampe pensate per il boudoir delle delle cortigiane diedo come si chiamava allora tokyo ecco è quel che incredibile van gogh strappa a queste stampe le idee fondamentali per la visionarietà che manifesterà negli ultimi mesi della sua vita e addirittura scrive ma il godono specie di manifesto di questo suo incontro con nell'arte giapponese in questo ritratto del per tanghi come come si dice i petali era un venditore di colori non che aveva un negozio un negozietto di colori che però era importantissimo parigi perché lì si incontravano tutti gli artisti di punta di avanguardia di parigi ci andava a sesana insomma ci andavano bernarda punto ci andavano un po tutti e il per tanghi aveva la propria bottega tappezzata appunto di queste stampe popolari i giapponesi che vendeva e naturalmente vendeva anche appresso assai ridotto dunque in questo dipinto si vede il per tanghi così un po stordito diciamo così ma certo con una psicologia affettuosa insomma con un'attitudine proprio al dialogo e il che corrisponde la natura stessa del protagonista di questo quadro ma soprattutto dietro a tutto sono protagoniste le stampe giapponesi [Musica] ecco allora diciamo subito che cosa van gogh trova nelle di fondamentale nelle stampe giapponesi trova l'uso del colore puro e del colore piatto del gore pure vuol dire il colore di tubetto insomma non miscelato sulla tavolozza il colore piatto e per esempio è questo quindi non il colore addomesticato tonal mente secondo le regole per esempio ancora della pittura occidentale ancora per esempio dell'impressionismo ma appunto questo colore del quale van gogh vede delle possibili applicazioni che i giapponesi non avevano neanche concepito perché a loro non interessavano per nulla ed è lì che per esempio van gogh fa degli studi proprio sulla pittura giapponese e questa figura li fa secondo la propria idea di pittura ottenendo un risultato molto bello per esempio questa parte qua che è un concentrato proprio di uso del colore puro e nello stesso tempo di capacità decorativa del colore stesso e l'uso di questo colore nella natura per esempio si veda questo pesco rosa che per van gogh sarà fondamentale proprio pochi mesi dopo il suo arrivo a darli in provenza e sarà la successiva tappa della sua vita e si vedeva in alto per esempio che il fujiama il vulcano giapponese o quell'altra scena di paesaggio invernale sullo sfondo insomma van gogh è arrivato in un territorio misteriosissimo nel quale ha capito le potenzialità dell'uso del colore puro che in europa fino a questo punto è stato sostanzialmente ignorato per per secoli o addirittura per millenni un miracolo un miracolo quasi della sua fantasia per dire come le grandi novità del dell'arte nel nella mente nella misteriosa alchimia della mente di un genio possono derivare dalle dagli apporti anche più diversi e infatti noi ci prepariamo proprio vedere l'improvvisa precipitato appunto di queste idee e il loro applicazione appunto che sconvolgerà tutta la pittura occidentale [Musica] quando van gogh si trasferisce a parigi la capitale francese è il centro della cultura mondiale e grazie all'esposizione del 1867 è la città europea più aggiornata sull'arte dell'estremo oriente la passione per l'arte giapponese oltre a riflettere il fascino dell'esotico nasce dalla curiosità per manufatti provenienti da un paese di cui si conosce pochissimo solo da un decennio infatti il giappone ha rotto il secolare isolamento con l'apertura delle sue frontiere al commercio internazionale particolarmente ricercati dagli artisti europei sono gli ukiyo e le immagini del mondo fluttuante che raffigurano scene di vita quotidiana e si distinguono per il colore piatto l'assenza di chiaroscuri e in cui il movimento è suggerito da una linea semplice e sinuosa come molti artisti parigini anche van gogh acquista buon mercato le stampe giapponesi da cui assimila all'inconsueta cromia e recupera l'uso del nero di fatto eliminato dalla tavolozza degli impressionisti insieme ai colori e alle immagini al pittore olandese interessano anche i risultati compositivi e tecnici delle stampe riproposti soprattutto nei dipinti di arles l'orizzonte alto il disegno veloce dai tratti sottili e la resa puntuale di ogni forma di movimento la sottile influenza dell'arte giapponese continua ad agire su van gogh lungo tutta la sua carriera nella cospicua serie di alberi in fiore per esempio i soggetti risultano spesso vicini alla poetica giapponese ispirata alla natura e al rapido trascorrere delle stagioni [Musica] e infatti già questo uso del colore puro che si traduce in visionarietà cominci a fa capolino capolino per ora soltanto nella pittura di van gogh ancora a parigi per esempio in questo ritratto dei girasoli che come in quel ritratto resto è un interessante lapsus perché van gogh dipinge i girasoli proprio come se dipingesse un autoritratto anzi lo dice i girasoli sono io anzi di e c'è di più è il fatto è che van gogh a questo punto che dispone naturalmente di pochissimo denaro dipinge o i girasoli che si trovano lì in un vaso in casa propria o se stesso proprio perché non può disporre di modelli o di altro [Musica] e dicevo appunto questi girasole che sono giocati su un solo colore ossessivo che ritorna continuamente se stesso e van gogh ne parla anche nelle lettere al fratello e dice voglio dipingere la cosa su questa alta nota gialla dice lui proprio perché il giallo è il colore rivelativo ecco di una verità che non appartiene alle apparenze realistiche o naturalistiche appunto di quello che l'occhio percepisce ma appartiene una verità che al di là e che è quella appunto che ne al van gogh e insegue dunque questa specie appunto di allucinazione giocata su una sola nota il ricordo il fatto che in vita sua van gogh ha venduto solo quadro un solo quadro che probabilmente il fratello gli ha fatto vendere è stata una vendita presente anche un po forzata ma vendita avvenuta proprio perché bisognava dargli una consolazione a questo povero van gogh la cui salute ormai precipitava insomma per lui era una piccola notizia di qualcuno che si era innamorato del suo valore questo questo è stato il destino in vita eco di van gogh che infatti volanti cibiamo finora poco prima di andarsene la proprio l'ultima lettera che scrive van gogh al fratello la lettera di una desolazione assoluta nella quale van gogh dice mi rendo conto che la mia vita è stato un completo fallimento e con la pittura non ho concluso nulla ho distrutto me stesso di semplicemente di tutto me stesso e la mia salute mentale se n'è andata per metà ma insomma io ho fatto quello che ho potuto è evidentemente non potevo fare di più anche se sono stato completamente inutile [Musica] se lo che van gogh e ben presto capisce anche che non è parigi ecco la città nella quale può realizzare interamente la propria visionarietà un po non ci si trova del tutto bene un po insomma la pittura in direzioni troppo lontane da quello che lui vuole appunto dalla pittura stessa e allora decide di andare nel sud della francia e va ad arles in realtà per un motivo molto semplice perché a darne la vita non costare gli avevano detto insomma che la vita non costava troppo arnone sul mare a un po nell'interno insomma gli avevano detto che lì si poteva vivere ragionevolmente arriva nella primavera del 1888 comincia a dipingere alberi in fiore susini fiore ripensando ai susini in fiore della pittura giapponese della quale abbiamo visto del quale abbiamo parlato precedentemente poi all'improvviso ecco quasi all'improvviso accade la catastrofe cioè il grande punto di rottura di rivoluzione che cambia non solo la storia di van gogh ma la storia dell'intera pittura occidentale ne abbiamo dapprima testimonianza da una lettera che van gogh scrive al fratello van gogh stick al fratello anzi fa un disegnato a riguardo in questa lettera dice voglio dipingere un caffè di notte perché un caffè di notte dice un luogo misterioso nel quale chi è dentro potrebbe essere un assassino potrebbe essere qualsiasi persona e portarsi dentro la peggiore tragedia del mondo voglio dipingere col rosso e col verde le terribili passioni umane ecco in questa semplice formulazione si vede che da un lato van gogh sta tirando fuori proprio consapevolmente quell'idea dell'uso del colore puro che aveva assunto ripeto per vie misteriose della pittura giapponese ma soprattutto sta avviandosi a rompere l'idea stessa della pittura tonale è una pittura di impasto appunto che non concepisce il colore puro cioè spremuto dal tubetto a cui fa riferimento van gogh a questo punto è inoltre van gogh a questo punto è intenzionato a far carico al colore di un surplus proprio di di potenza e di forza rivelativa che si in qualche modo si lega la cultura simbolista che si è diffusa in tutta europa in questi anni ma che va al di là molto di lava per cui la pittura diventa qualcosa che va al di là della pittura van gogh carica la pittura di responsabilità che toccano fosse i territori normalmente riservate alle religioni insomma qualcosa del genere ma anche una specie di profeta insomma una specie di artista che vuole fare con la pittura qualcosa che la pittura non ha mai tentato di fare e allora dipingere il famigerato quadro e il bar e fatto proprio di due colori il rosso e il verde le terribili passioni umane ma è tutto questo ambiente che è fatto di allucinazione e di passioni prima di tutto lo spazio perché questo spazio sembra agitato esattamente in questo momento da una specie di moto sussultorio che squassa completamente nello spazio ed è un moto che peraltro la gente gli umani non sembrano percepire perché c'è un uomo che proprio in questo momento sta dormendo accasciato in questa specie di notte di silenzio c'è lui il protagonista del quadro questo ometto che forse è un assassino diceva van gogh in quella lettera che è lì un po imbambolato un po vanitoso e assiste per questa notte di verità questo mondo di rivelazioni che evidentemente è riservato a pochi proprio perché gli uomini sembrano non non percepirne l'importanza ecco questo è esattamente il punto di svolta nel quale finisce la pittura tonale che hanno è stata dominatrice della pittura occidentale per secoli e si entra appunto nella dimensione di pittura come rivelazione appunto che apparterrà al ventesimo secolo mango poi dipingerà ancora un esterno di un caffè di notte straordinario anche questo soprattutto per un cielo blu e per queste incredibili stelle che cominciano a diventare grandi naturalmente grandi e che ben presto diventeranno protagonisti dei quadri di van gogh insomma questo mese di settembre del 1888 è il punto in cui cambia l'intera storia del non solo della pittura ma della cultura del sapere occidentale [Musica] paul gauguin nasce a parigi nel 1848 orfano di padre trascorre la prima infanzia a lima in perù nel 1871 ha 23 anni è a parigi qui inizia a dipingere e frequenta i pittori camille pissarro edgar degas e paul cézanne pur esponendo le sue opere nelle mostre degli impressionisti gauguin sviluppa uno stile personale con colori intensi stesi in modo uniforme nel 1886 soggiorna per la prima volta a ponta ben in bretagna dove giunge a una forma essenziale attraverso l'eliminazione dei dettagli ed elabora il cosiddetto simbolismo sintetico tornato a parigi conosce vincent van gogh e il fratello theo che gestisce una piccola galleria d'arte ma alla ricerca di un mondo puro e incontaminato si imbarca per panama e visita la martinica nell'estate del 1888 theo van gogh per esaudire un desiderio di vincent contatta gauguin offrendogli il soggiorno a darle con il fratello che garantendogli uno stipendio di 150 franchi in cambio di un quadro ogni mese voga in raggiunge l'artista olandese dando così inizio a una convivenza burrascosa nella casa gialla di arles van gogh apprezza il paesaggio mediterraneo e ammira al nuovo compagno con il quale vorrebbe fondare un'associazione di pittori gauguin invece è deluso dalla provenza e dal difficile rapporto con vincent diverso da lui per carattere abitudini opinioni artistiche e conta di trasferirsi presto ai tropici [Musica] rientrato a parigi dopo la drammatica lite che mette fine alla coabitazione con van gogh gauguin parte per un primo soggiorno in polinesia dove si stabilisce definitivamente a partire dal 1895 all'età di 47 anni a tahiti e nelle isole marchesi realizza molte delle straordinarie immagini con la popolazione indigena che l'hanno reso famoso l'amore per l'arte primitiva la ricchezza cromatica e le inedite soluzioni formali della sua opera risulteranno alla base delle principali avanguardie del primo novecento [Musica] e appena avvenuta la catastrofe del del caffè con biliardo e cioè del punto di rottura dell'intera storia della pittura occidentale che nella vita di van gogh accade una ulteriore catastrofe perché a van gogh che si era insomma aveva avuto un rapporto così di innamoramento ma proprio da solitario ecco della della pittura con gauguin che ha sempre vissuto molto lontano da lui riesce a convincere l'ottobre del 1888 gauguin a raggiungerlo a darle gauguin arriva e qui però immediatamente si manifestano tutte delle contraddizioni insomma di carattere evidentemente insanabili va detto che in questo rapporto c'è un terzo protagonista di mezzo che un giovanissimo artista che si chiama emile bernard artista che avrà poi un importanza considerevolissimo nella storia dell'arte perché per esempio è colui che farà l'intervista anni dopo a cézanne e quella nella quale cézanne dice voglio dipingere col como col cilindro e con la sfera ma insomma a questo punto bernarda è un ragazzo neanche ventenne ventenne che entra diventa una specie di punto di contatto fra van gogh gauguin insomma nasce un dialogo fittissimo fra i tre dei quali però soprattutto insomma c'è una specie di alleanza fra bernard e van gogh van gogh il quale invece sta giorno dopo giorno rompendo progressivamente i rapporti con gauguin tant'è che dopo un paio di mesi appunto di faticosissima convivenza accade il dramma perché c'è una lite in una certa notte van gogh si taglia un lembo di orecchio e la porta al volto in un tovagliolo alle prostitute del postribolo punto che di fronte a casa loro gauguin si dilegua immediatamente e van gogh a entra appunto a questo punto a natale dunque del 1888 nell'inferno appunto dei suoi ultimi mesi di vita viene ricoverato in manicomio anzi lui stesso in qualche modo si ricovera buona essere ricoverato in questa casa di cura manicomio ed è verso l'estate del 1889 che la sua visionarietà esplode definitivamente appunto in una specie di precipizio ecco di straordinario precipizio del che coinvolge gli ultimi mesi della sua vita uno dei quadri meravigliosi di questa follia proprio del giugno per la precisione dell'anno 1889 e questo dipinto nel quale i corpi celesti hanno ormai una vita propria e si moltiplicano e vivono in cielo e vivono in una propria agitazione in un proprio turbine che è evidentemente il turbine della mente di van gogh e la proiezione della mente di van gogh verso le verità non dette dell'universo del cipresso è una specie di come dire di punto di misurazione proprio per l'infinita nello spazio e per l'incomprensibilità delle leggi dello spazio e sono una devastazione con questo quadro la immagine di una devastazione sentimentale non mentale perché le diagnosi cliniche lasciamo ad altri io dubito che van gogh potesse essere veramente definito pazzo è una specie così si entra in questa dimensione di di assoluto controllo e devastazione appunto sentimentale ricordo che nella primavera dell'anno 1889 e il momento nel quale nice a torino entra nella fase definitiva della propria follia proprio nel momento in cui abbraccia un cavallo percosso dal suo vetturino e scoppia in lacrime insomma si direbbe in questo 1889 sia proprio il momento in cui la follia fa la propria entrata nel mondo nella cultura nella civiltà occidentale e diventando nella protagonista e sono probabilmente questo vento della follia che si alzano la primavera del 1889 sarà quello che sosterrà tutta l'arte tutta la filosofia tutta l'espressione forse addirittura tutta la storia del secolo breve che poi il mondo occidentale sarebbe stato avviato a vivere [Musica] la visionarietà di van gogh si manifesta nel corso del 1889 che per lui è tutto un andare e un uscire e entrare appunto nella casa di cura anche nei temi più elementari e apparentemente non sconvolti come quelli che abbiamo visto in precedenza per esempio nella famigerato ritratto e il proprio il caso di usare questa parola della sua camera o cameretta a darle ecco qui apparentemente insomma c'è una visione normale il letto un non più che un tavolinetto alcuni dipinti appesi alla parete ma è proprio in questa semplicità e quasi freddezza e compare appunto quella allucinazione ma repressa della quale abbiamo parlato precedentemente intanto che qui c'è un uso sostanziale nel colore puro e nella colorazione della stanzetta e nel colore del letto e della scoperta del letto del suolo sul letto stesso ma insomma quello che è straordinario proprio questo occhio che sembra per un istante congelarsi raffreddarsi di stanziare ecco quasi le cose ma appunto in questa distanza c'è quella quella specie di trattenuto terremoto interiore che evidentemente sta sconvolgendo l'anima e il cuore di van gogh va precisato e a questo punto che dipinti come questi e naturalmente anche come la visione dopo il sermone di gauguin ma direi soprattutto le donne in una prateria verde di emile bernard sono ecco la vera origine della cultura simbolista perché è vero che altri giovani artisti a parigi allievi prevalentemente di gauguin hanno fatto partire il gruppo dei nabi che dei profeti in abi vuol dire profeti che costituiscono una certa parte della pittura simbolista ma insomma la grande spinta ecco in questo senso ah ah ah ah una pittura che diventa visionaria che diventa simbolo che appunto non rappresenta più solo ciò che si vede ma dietro ciò che si vede rappresenta il simbolo di verità occulte che appartengono alla storia dell'uomo ecco questa cultura simbolista in sostanza tre padri e tra i genitori che sono appunto van gogh gauguin ed emile bernard [Musica] poi comincia il precipizio finale proprio quello degli ultimi due mesi poco più di 2 2 3 mesi di vita di van gogh già negli ultimissimi tempi a sanremo ecco van gogh dipinge opere come questa nella quale tutto è sconvolto ecco semplicemente allo spazio perde ogni ragionevolezza e dimensione addirittura la riconoscibilità delle cose come per esempio quella strada che diventa una specie di fiume o quel campo è che così diventa un puro campo di colore insomma le cose perdono la loro consistenza quel quel cipresso e van gogh lo scrive anche al fratello voglio farla finita con cipressi voglio averla vinta con cipressi del cipresso diventa una specie di punto di misurazione per l'infinita dello spazio e poi ecco in alto ci sono questi pianeti che questi astri che si moltiplicano e diventano appunto delle specie di riferimenti delle come dire delle luci nel buio dei riferimenti e dei misteriosi riferimenti cosmici ed i quali evidentemente la mente sconvolta su questo non c'è dubbio di van gogh fa sempre più riferimento ecco ricordo che poi van gogh dopo questo dipinto si trasferisce a over sul web per farsi seguire da un medico tradizionalmente amico dei dei pittori aveva già avuto un rapporto una decina un po più di anni prima con col giovane cézanne insomma era un medico che era molto vicino ai pittori e che a questo punto decide chiede dice a van gogh insomma poi raggiungermi perché io mi occuperò di te ma qui c'è una cosa da considerare io devo dire dire che questa cosa mi fu fatta notare da un pittore alberto burri alberto pure un certo giorno mi disse ma per forza van gogh a alla fine si è suicidato perché negli ultimi tempi gli ultimi due mesi della sua vita ha dipinto più di un quadro al giorno quei quadri in 60 giorni ha dipinto più di 80 quadri quei quadri quei quadri a quella temperatura evidentemente sentimentale ed espressiva e murri e mi ha poi invitato a riflettere al tema non si può resistere a quella temperatura in più di un quadro giorno di quella portata sentimentale ed espressiva non può essere sopportato da nessuna fatica psichica a cui nessuno può resistere e questo è quel che è accaduto è probabilmente come adesso diremo sulle ultime opere di van gogh e vengo proprio è morto in qualche modo di stanchezza insomma o di estinzione di usura delle proprie energie psichiche [Musica] la chiave forse per capire le i saperi ecco le consapevolezze di van gogh in questi ultimi mesi della sua vita è dato proprio probabilmente dal ritratto che van gogh fa al dottor gas che vedete in questo momento ecco questo è il ritratto del dottor cash e dipinto un pochissimo prima della morte di van gogh io mi sono chiesto per anni evidentemente con un po di ottusità da parte mia cosa mi ricordasse la posa questa posa del dottor gas è poi un certo giorno avuto l'illuminazione quella è la posa che nella storia dell'arte e la posa del malinconico del malinconico comincia già a valere per un famoso ritratto di giorgione nel 1505 circa vale sicuramente per celeberrime fondamentale incisioni di dürer che si intitola melanconia 1 vale nel seicento ancora lo riprende domenico fetti nei 600 nel dipinto che si chiama appunto alla melanconia che oggi e allure durerà ancora nel novecento lo riprenderà addirittura picasso in un ritratto della sua amante dora maar e qui lo usa appunto consapevolmente van gogh per ritrarre il dottor gas shale perché il punto è questo il dottor gas è dottore in che cosa nessuno si era mai veramente chiesto di cosa fosse dottore che scemo si era laureato in psichiatria e allora a questo punto in la melanconia la psichiatria i dubbi che mi sono sorti sono diventati piuttosto forte e il problema era capire ma che studi aveva condotto gas e in che cosa si era laureato i documenti sono venuti fuori perché tutto il gas non solo si era laureato su un certo tema ma addirittura quel suo tema è quella sua laurea è stata pubblicata in un libretto che si trova alla biblioteca nazionale di parigi s'intitolava studi sulla melanconia dunque van gogh era informato esattamente sulla propria malattia proprio dagli studi che aveva condotto che c'è tant'è che van gogh scrive al fratello io intendo fare un ritratto di gas ma non sarà proprio un ritratto sarà un autoritratto per due motivi prima perché nasce e rosso di capelli come me quindi c'è un'auto identificazione secondo perché gas e malinconico come me soffre della mia stessa malattia la melanconia dunque evidentemente cresce aveva idee piuttosto avanzate sulla melanconia che oggi noi definiremmo depressione dopo freud l'interpretazione dei sogni di freud arriva esattamente dieci anni dopo l'esecuzione di questo quadro dopo freud dalla la melanconia viene definita depressione dunque van gogh era altro che van gogh genio e sregolatezza van gogh era informato della propria malattia secondo naturalmente la coscienza scientifica che si aveva a quei tempi esattamente dagache e dagli studi che aveva condotto gas è tanto è vero che nel quadro tutto questo è detto in modo assolutamente esplicito perché quei due libri li sono perfettamente riconoscibili uno è un libro dei fratelli concur che si svolge nel mondo dei pittori con un pittore che muore suicida guarda caso a questo punto al suicidio di van gogh mancano si può dire pochi giorni e l'altro è un dramma insomma che si svolge anch'esso su uno sfondo punto di tragedia nel mondo dei pittori quella pianta che si vede lì al centro del quadro è una pianta officinale perfettamente riconoscibile dalla quale veniva distillato un succo che serviva proprio come cura della melanconia ecco svelato tutto quindi questo quadro un po ritratto è un po autoritratto è una specie di descrizione scientifica di che cosa sia la melanconia tant'è vero che leggendo i quel libro di gas è appunto sul sulla melanconia si si si ritrovano esattamente gli spunti che ispirano questo quadro per esempio dice gas e il melanconico si incontra e nello spazio alla sua fisionomia si deforma egli si formano tre linee verticali al centro delle sopracciglia naturalmente questo punto era forte la tendenza fisionomica insomma in questa cultura ottocentesca eccola ma insomma questo punto è una descrizione scientifica quasi scientifica del melanconico così come l'aveva descritta cachet nei suoi studi e questa è una specie proprio di come dire di auto diagnosi che van gogh si fa con l'aiuto di gas e che lo prepara appunto all'ultimo atto della sua vita [Musica] l'ultimo capolavoro estremo di vincent van gogh è il famoso campo di grano concordi non si sa probabilmente non è stato l'ultimo quadro che ha dipinto van gogh ma è suggestivo ecco immaginare che le cose siano andate così fatto sta che effettivamente un certo giorno van gogh è uscito dall'albergo nel quale risiedeva appunto a over si è messo una pistola in tasca ed è uscito appunto a dipingere nei campi e ha dipinto qualcosa che sia o meno questo effettivamente l'ultimo suo quadro assomiglia molto a quello che vediamo ha visto un'enorme un immenso vento dell'universo al di fuori di lui e mi è un'assenza completa di vento dentro di sé già che io credo che in realtà la malattia di van gogh dopo freud sarebbe stata perfettamente identificabile oggi verrebbe definita psicosi maniaco depressiva cioè una sindrome bipolare nella quale ha una fase di euforia segue una fase di depressione io ho conosciuto un grande uomo affetto da questa malattia io ricorderò sempre che dopo appunto tre mesi di euforia in cui credeva di poter raggiungere avere la luna e inseguiva la luna all'improvviso una mattina mi disse stamattina è arrivata ecco le pressione arriva all'improvviso cioè la melanconia appunto arriva all'improvviso ecco io sono convinto profondamente convinto che quegli 80 quadri che van gogh ha dipinto i 60 giorni dai dipinti proprio perché era in piena sindrome di euforia una fase appunto maniacale della malattia che gli ha permesso di avere questa mostruosa energia che era fatto dipingere tanti tanti tanti quadri e tanti capolavori poi all'improvviso secondo me è piombata la depressione in quel certo giorno van gogh si è messo in tasca una pistola è uscito nei campi e ha visto questo l'energia del mondo e l'assenza di energia in se stessa ho visto una specie di cielo di inchiostro percorso anche con delle nuvole realizzate con dei veri e propri colpi di pennello un cielo incombente maligno in qualche modo ha visto il campo giallo qualcosa insomma che rassomiglia una mareggiata di grano ha visto la strada improbabilissima fatta di rosso e di verde voglio dipingere con rosso e col verde le terribili passioni umane aveva detto ha visto degli sgorbi neri simili accordi e così in questa in questa natura avversa e comunque incomprensibile e comunque infinitamente più forte dell'uomo in questo vento appunto che sopraffà e che spazza ogni capacità e possibilità di difesa dell'uomo van gogh sentito proprio perché è caduto in depressione sopraffatto dagli eventi e si è sparato un colpo al cuore è riuscito però a ritornare in albergo ha detto appunto quello che gli era accaduto si è messo a letto e qui è sopravvissuto ancora per un giorno e mezzo seduto sul letto fuma a fumare la pipa fumato la pipa per un giorno e mezzo nel frattempo è arrivato il fratello da parigi ea questo punto quando il fratello è arrivato van gogh gli dice adesso non lo farei più cioè ha dormito nelle ore precedenti cioè probabilmente a quel punto semplicemente si era leggermente ripreso ecco aveva ripreso quelle energie che erano sfilate proprio come in una morta gora nei mesi precedenti si era ripresa e forse a questo punto almeno in minima parte le energie vitali gli erano ritornate quel che è certo è che le ultime parole di van gogh sono state queste adesso non lo farei più ecco questo è il momento nel quale in un alberghetto dei di una cittadina della provincia francese o verso il raso muore un gigante ecco forse l'ultimo che ha avuto ambizioni totalizzanti l'ultimo che ha osato investire la pittura di responsabilità che normalmente si prendono toccano alle religioni insomma qualcosa che va al di là appunto della dimensione tecnica di un'arte idee di van gogh vengono riprese dalla cultura espressionista che sta per partire perché un paio di anni dopo arrivano i primi capolavori di arval munch mancano meno di 20 anni al grandi capitoli dell'espressionismo tedesco delle diverse epoche dei diversi movimenti del espressionismo tedesco ma insomma quel che certo è che dopo di lui la grande cosa bianca la verità non è più stata seriamente minacciata da nessuno ha chiuso le porte si è richiusa in se stessa avendo solo cura di tenere i poeti a rispettosa distanza dal proprio castello inespugnabile e beffardo [Musica]