Benissimo, buongiorno a tutti, bentrovati, eccoci qui, io sono Federica e continuiamo il nostro percorso dedicato alle grandi monografie L'altra volta vi ho parlato di Caravaggio, di Michelangelo Meriti detto il Caravaggio e ho pensato come poter continuare questo viaggio anche ispirandoci in qualche modo al Caravaggio e in effetti ho pensato a un artista in particolare che ha ripreso la genialità di Caravaggio concentrandosi e notando forse veramente qual era la vera rivoluzione caravaggesca. L'ha fatto ovviamente in un periodo storico e culturale di cui vi parlerò, che ha anche ispirato questa sua arte. Sto parlando di Theodor Rico, che è l'artista di cui vi parlerò oggi, perché gli artisti durante Caravaggio, a lui contemporanei e anche dopo di lui, si sono concentrati sulla sua innovazione stilistica. questa tecnica dell'ombra e della luce, che però era una tecnica che era un riflesso della sua anima e quindi non copiabile. Gli artisti hanno sbagliato a cercare di riprendere questa sua tecnica, concentrandosi sulla sua innovazione in realtà meno potente, perché quell'innovazione caravaggesca della luce e dell'ombra era sicuramente la firma del suo nuovo stile, ma la vera rivoluzione di Caravaggio, che non presero tanti caravaggeschi sia in Europa che in Italia, fu proprio quello invece di Racco.
Raccontare gli ultimi, raccontare il popolo. E raccontare gli ultimi, raccontare il popolo è il centro focale di un secolo, di un'epoca. Diventa il centro focale dell'Ottocento, del secolo dell'Ottocento, quando nascerà il romanticismo, il risorgimento, il realismo, il risorgimento è storia ovviamente, il realismo è un'impittura. Ma tutto...
ha le sue radici dal mio punto di vista in questo grande artista che è appunto, vi dicevo, Théodore Géricault Théodore Géricault nasce a Rouen nel 26 settembre del 1791 e muore a Parigi il 26 gennaio del 1824 quindi muore giovanissimo lo vedete qui in un suo autoritratto del 1821 un autoritratto che già fa vedere la sua innovazione pittorica perché Géricault nasce in un periodo che dà il via proprio al romanticismo, il romanticismo che è il secolo della rivoluzione, della passione, delle emozioni, ma romanticismo non vuol dire curicini, lo dico spesso, non vuol dire semplicemente sentimenti, amore, come adesso, è un termine che utilizziamo in questo modo, il secolo del romanticismo è il secolo delle rivoluzioni, degli stravolgimenti sociali, delle rivoluzioni, del risorgimento in Italia. della presa di coscienza del popolo, che vedrà poi il suo apice nella rappresentazione nel 1901 del quarto stato di Pellizza da Volpedo, proprio apice, rappresentazione di un secolo intero che inizia a raccontare una parte di società fino a quel momento assolutamente sconosciuta, o meglio sconosciuta nell'immagine, nella storia dell'arte, perché l'Ottocento sarà il secolo in cui si esprimerà e... il realismo francese, pensate a Millet o a Gustave Courbet, ma già anche alla fine dell'Ottocento avverrà con la rappresentazione, ad esempio, dei Mangiatori di Patate di Vincent Van Gogh e tanto altro, pensate a tutta la pittura del Risorgimento Italiano, i Fratelli Induno, c'è un'attenzione nell'Ottocento finalmente verso quello strato sociale dei poveri, degli operai, dei muratori, degli zingari. dei cosiddetti ultimi, dei diseredati, del popolo. Quell'attenzione agli ultimi, alla vita elementare, era assolutamente caravaggesca, come ha detto Roberto Longhi.
E Teodor Cerico nota questa realtà, nota questa rivoluzione caravaggesca. Come sapete io vi racconto, insomma, i grandi artisti focalizzandomi su alcune opere, su alcune creazioni in particolare della loro vita, della loro attività. Non approfondisco ovviamente tutta la loro carriera o le loro opere.
Però iniziamo con questo nudo maschile di Jericho del 1808-1812 circa. E con quest'opera... di Jericho che è l'ufficiale dei cacciatori a cavallo delle guardie imperiali alla carica del 1812, quindi queste due opere del 1812 circa Raccontano la sua formazione perché Géricault si forma seguendo il neoclassicismo di Jacques-Louis David e lo vediamo qua in uno dei suoi ritratti più famosi di Napoleone, Napoleone che valica le Alpi del 1801, che è un ritratto neoclassico, quindi accademico, con una tecnica perfetta, con un rigore simmetrico di ordine e di armonia, quindi la vera pittura neoclassica. Anche se già David, pensate al giuramento degli Orazzi, David inizia già a percepire nella sua pittura l'inizio del racconto delle emozioni, questo avviene già alla fine del Settecento, perché le rivoluzioni non avvengono, come dico sempre, da un giorno all'altro, non è che il 1800, il primo giorno del 1800 è nato il romanticismo, il romanticismo è stato in qualche modo anche a ribollito nelle vene degli artisti e nella cultura nel tempo, anche verso la fine del Settecento. Davide ne è un esempio.
E poi questo nudo maschile di Géricault che riprende la cultura italiana, perché Géricault farà un viaggio in Italia dove entrerà a contatto, guardate un po', con l'arte di Michelangelo Bonarroti e con l'arte del Caravaggio. Quindi studierà Michelangelo Bonarroti, studierà il Caravaggio e in questo nudo maschile è assolutamente presente lo studio della cultura dell'arte greca, dell'arte classica, dell'arte romana. Gerico conosce in Italia e ha anche proprio dei muscoli Michelangeleschi ma con questo colore che è molto dark che è molto caravaggesco queste luci, queste ombre guardate il volto completamente in ombra la fatica umana la forza del fisico, del corpo la tensione tutti questi elementi Gerico li conobbe in Italia, nel suo viaggio in Italia e li inizia a rappresentare nelle sue opere...
E anche l'opera di David, lui, vedete, questo è uno dei suoi primi importanti dipinti, del 1812, vedete che si rifà iconograficamente al ritratto di Giacomo di Napoleone, ma in maniera completamente nuova. La pittura è già nelle opere di Géricault viva, espressiva. è già romantica guardate sullo sfondo quello fuoco sembra già una premonizione in qualche modo dei grandi dipinti dei grandi incendi di William Turner in Inghilterra insomma siamo nell'epoca in cui sta esplodendo il romanticismo ed è interessante vedere in queste due prime opere già le prime ispirazioni di Jericho che sono proprio la fisicità classica il dark il lato scuro della realtà, la fisicità, il corpo, la mascolinità michelangelesca, la fatica umana, fisica, la forza fisica che notò sicuramente nell'opera di Caravaggio, ma anche quella pittura di stato ufficiale che però lui già rienterpreta, rienterpreta con una pennellata vigorosa con una pennellata più espressiva, più violenta, più libera, inizia già a vincere il colore.
Una domanda che faccio spesso quando analizziamo, facciamo letture d'opere in classe con ragazzi a scuola, è se in un'opera vince il colore o il disegno. Sicuramente nel neoclassicismo vince il disegno, quindi questo estremo dettaglio, rigore, questa plasticità anche. tridimensionalità, questa estrema attenzione alla tecnica, all'ottima tecnica, al virtuosismo, e invece la pittura romantica, che sarà una pittura di colore, un colore che viene gettato sulla terra, che è espressione libera del pensiero dell'artista e della vita dell'artista.
Nel romanticismo, il romanticismo è un movimento culturale di un secolo, non riusciamo oggi ad approfondirlo, ma... Si toccano diverse tematiche, l'attenzione all'infanzia, quindi l'attenzione al fanciullino, che poi sarà il fanciullino anche di Leopardi, la libertà del bambino, la sua indipendenza, la sua voglia di essere completamente libero e di ribellarsi al volto, al ruolo dell'adulto, la libertà del genio e dell'artista, l'artista depresso, molto spesso l'artista pensierioso, l'artista saturnino. sotto il potere della malinconia. L'artista che spesso muore giovane, purtroppo è anche il caso di Géricault, che si allontana dalla società, che si ribella alla società. Ecco, tutti questi elementi sono presenti nell'arte di Théodore Géricault.
Come vi ho detto, Todor Jericho nasce alla fine del 1700, quindi nel 1791, e muore nel 1824, quando ormai il romanticismo è esploso, è vivo, è ormai un movimento attivo, ed è un movimento assolutamente contro l'accademia, contro l'arte pura accademica, è un movimento che spingerà anche... alla nascita di quella figura dell'artista che, come vi ho detto, libero e ribelle, e spingerà ad esempio al realismo, ispirerà al realismo di Courbet, che è un altro artista di cui mi piacerebbe parlarvi, che ad esempio Courbet ha diverse opere che saranno censurate nei saloni ufficiali, lui creerà il Salon des Indépendants, creerà il Salon de Réfusé, quindi queste mostre degli indipendenti, dei rifiutati. Mostre comunque che per esporre luoghi e possibilità per esporre le proprie opere parallelamente alle mostre ufficiali, quindi la creazione di questa figura dell'artista, che è un artista assolutamente ribelle, indipendente, con degli elementi molto infantili, anche molto estremi, il genio, il bambino, il ribelle, pensate anche gli scritti di Rousseau sull'infanzia, sull'importanza di lasciare libero.
il bambino che si deve ribellare, che deve contrastare il ruolo dell'adulto, che ovviamente, metaforicamente, rappresenta lo Stato, la società, il rigore. Ovviamente, Toudo Gerico è conosciuto soprattutto per quest'opera. Probabilmente siete stati a Louvre, l'avete vista e sicuramente avete idea della meraviglia che è un'opera. Immensa, di metri e metri È Un'opera che rappresenta Già subito la sua rivoluzione Come vi ho detto, Géricault muore molto giovane Quindi abbiamo poche opere della sua attività Ma già assolutamente Essenziali E rivoluzionari Per capire tutto quello che avverrà dopo di lui Che ispirerà dopo di lui Tra cui anche la sua amicizia con Eugène Delacroix Che viene anche ritratto in quest'opera del suo amico Géricault e Delafrois continuerà un po'questo ideale pittorico di Géricault più nella tecnica però non tanto nel soggetto perché questa è la rivoluzione di Géricault il portare sulla tela dei soggetti fino ad allora taciuti cosa accade?
quest'opera si chiama La Zattara della Medusa è del 1818-1819 e Ed è, rappresenta, racconta proprio un fatto di cronaca dell'epoca. Uno di quei fatti di cronaca che non si voleva raccontare, che si voleva mantenere nascosto. Un fatto di cronaca terrificante, terribile.
Perché ci fu questo naufragio della nave Medusa e ci fu poi appunto una rinuncia sociale di uno dei naufraghi che raccontò come furono abbandonati in mare aperto i poveri. Quindi questa divisione, questa scelta decisa, sociale, di salvare i ricchi e poi altri gommoni e abbandonare invece su questa zattera, a morire di stenti, di cannibalismo, di dolore, ovviamente di freddo, i poveri, gli ultimi della società. Angelico decide di raccontare questo tema, questo fatto di cronaca. Inizia anche nel romanticismo questa idea che vi avevo già citato con Caravaggio e poi anche con Michelangelo Buonarroti ancora prima, cioè questa idea dell'artista intellettuale, opera da intellettuale di Michelangelo Buonarroti, il giudizio universale, opera da intellettuale di Caravaggio, forse quasi tutte, opera prima, opera storica e intellettuale di Cerico è assolutamente la Zattara della Medusa.
un elemento che sottolineo sempre di quest'opera è che gli uomini quando sono arrivati gli spettatori critici d'arte, gli storici, i politici gli uomini di alta società quando arrivarono al salone e videro questa opera esposta tutte le persone vedevano la loro società, vedevano un'opera contemporanea quindi non un ritratto storico non un ritratto religioso non una scena profana vedevano una scena riconoscibile Un po'come Caravaggio che portava la lena nelle sue opere e quindi la prostituta da tutti riconoscibile, Géricault porta un fatto di cronaca dell'epoca da tutti conosciuto e da tutti tacciuto in qualche modo, era un fatto di cronaca che non si voleva raccontare, lo porta e lo racconta in metri e metri. di opera d'arte. Attenzione a questo fatto della dimensione.
Le opere d'arte nell'Accademia avevano anche delle dimensioni adatte, ovvero i quadri storici, i quadri religiosi, i quadri sacri, i quadri mitologici, avevano come dimensione la possibilità di essere rappresentati su grandi dimensioni, quindi dovevano essere rappresentati in grandi dimensioni. La grande dimensione era... simbolo di importanza storica, culturale, sociale.
Quindi anche la dimensione, pensate più avanti il seppellimento di Courbet, una delle cose che sconvolse anche lì a un salone ufficiale a Parigi di quest'opera, fu la dimensione. Courbet portò la rappresentazione di un funerale in un paese, un interramento in primo piano, in dimensioni immense, come anche il suo Atelier del Pittore. Qui Jericho fa la stessa cosa, porta in dimensioni immense un trafiletto da nascondere nell'ultima pagina, la penultima magari, del giornale che tutti dovevano tacere. Ovviamente questa opera sarà censurata, non sarà accettata, sarà rimossa dal Salon e vi faccio vedere che cosa diceva Ingres. Allora, su Ingres io ho delle perplessità.
perché c'è stata anche una mostra magari ve ne parlerò in altri ambiti a Palazzo Reale dedicata a Ingres perché Ingres è visto come un pittore fondamentalmente neoclassico da gran parte degli storici dell'arte e io approvo questa idea invece si è cercato ultimamente di sottolineare il grande romanticismo già nelle opere di Ingres in una cosa in cui non sono d'accordo perché Ingres era oggettivamente un pittore neoclassico e... fino al 1860 realizzerà Bagno Turco realizzerà Leodalis che realizzerà una pittura assolutamente neoclassica di altissimo livello un pittore meraviglioso ma rimaneva era rimasto anche molto legato alla pittura neoclassica pura con degli elementi piccoli, romantici, rivoluzionari ma niente a che vedere se pensate che nel 1860 Ingres realizza il Bagno Turco e negli stessi anni Manet realizza L'Olimpià e ancora prima, nel 1850, nasce il realismo con Courbet, l'origine del mondo, per dire, quindi degli sconvolgimenti pittorici anche nella tecnica, ma anche sociali, culturali, di soggetto narrato. Ingres, quindi, era un pittore neoclassico e non è uno sminuirlo, è ammettere che per tutto l'Ottocento comunque Ingres ha continuato a raccontare, a rappresentare una pittura puramente neoclassica.
anche con degli elementi assolutamente piccoli, elementi rivoluzionari, ma niente in confronto alla rivoluzione romantica, pittorica, sconvolgente che stava accadendo all'epoca. Tanto che appunto, questa non è la prova, Ingres, quando muore Géricault, viene, Louvre riesce ad acquistare la Zattara della Medusa. E così Ingres scrive, vorrei che togliessero dal museo del Louvre il quadro della Medusa. Non posso tollerare queste meduse e questi altri quadri d'anfiteatro.
che dell'uomo ci mostrano soltanto il cadavere. Non riproducono che il brutto, lo sconcio. No, non posso tollerarli.
L'arte non deve essere altro che il bello e non deve insegnare che il bello. E questo era il pensiero dell'arte neoclassica. L'idea dell'arte accademica, l'arte doveva essere bella. Però c'è un dettaglio interessante che io vorrei sottolineare. Parliamo dell'opera.
Ve l'avevo detto che vi facevo le letture d'opera, adesso già qua vi do un'idea, perché ovviamente la lettura d'opera è un approfondimento, come se fossero le grandi monografie, le grandi letture d'opera, potrebbe essere l'idea di un altro percorso, perché dietro, all'interno, nelle profondità di un'opera si nascondono mille misteri. Questa opera d'arte, come vi ho detto, racconta la Medusa. Come lo racconta?
Come racconta, come narra questo fatto? Gerico e questo è un elemento molto interessante. Gerico narra, dipinge, rappresenta questi naufraghi in maniera neoclassica, cita la classicità, cita le sculture greche, cita i nudi Michelangeleschi, non sono corpi realmente morti, non sono cadaveri reali, guardate i muscoli meravigliosi.
la scultura proprio del corpo, la bellezza di questi corpi Géricault da genio qual era, racconta un fatto rivoluzionario con una tecnica accademica. Vi ricordate, con Manet vi avevo già parlato di queste attenzioni, di queste piccole genialità degli artisti, vi ricordate la colazione sull'erba di Manet, la digiunia sull'erba, vi avevo fatto notare, vi avevo sottolineato in primo piano quella natura morta. Natura morta, come dico sempre, viva, perché... il vero artista accademico il vero virtuosista deve essere capace di renderla viva e così si era firmato Manet in primo piano come dire io sono un artista accademico io so dipingere non attaccatemi perché non so dipingere io ho creato un quadro rivoluzionario sconvolgente che vi dà fastidio e che vi disturba ma io so dipingere sono un grande artista e quella era la sua firma come dire eccomi sono capace, ma l'arte deve andare oltre, deve ormai disturbare, quello nel 1863. Come vedete Géricault fa questo già 40 anni prima circa, 30 anni prima circa, perché qui siamo nel 1818-1819 e Géricault cosa fa? Rappresenta un fatto rivoluzionario, i naufraghi della medusa su una zattera abbandonata in un mare tempestoso, un paesaggio già completamente romantico, accattivante e terrificante e sublime perché nel romanticismo nasce l'idea del sublime che mi ha spiegato benissimo una mia collega Nicoletta che insegna inglese e che mi ha spiegato che la differenza fra sublime e bellezza bellezza è il bello, l'elegante è il neoclassico, possiamo dire che quest'opera ad esempio di di David è bella, è equilibrata è armonica E'bella, è affascinante, è attrattiva per l'occhio.
Il sublime invece nella natura, nella letteratura, poi sarà nella letteratura romantica, è quella cosa che ti sconvolge l'animo, è la natura che si ribella, è la natura che esplode e soprattutto è la natura che diventa riflesso dell'animo umano nel romanticismo. La natura non è semplicemente il paesaggio nel romanticismo, la natura è lo specchio, è il riflesso, è la verità delle emozioni incontrollabili dell'essere umano. Quindi una natura tempestosa e poi una struttura molto rigorosa. Due diagonali, li vedete?
Una che parte dal morto sulla sinistra, che è un ritratto del suo amico Delacroix, del grande Eugène Delacroix, il pittore, per intenderci, della libertà che guida il popolo, altro artista di cui potremmo parlare, magari. Questi diagonali che partono da Delacroix attraversano questo uomo meraviglioso con questo... velo sul capo che lo accarezza, un velo rosso, e questo sguardo che guarda l'infinito completamente abbattuto, e che continua e arriva a quest'uomo di spalle, un uomo di colore che muove un panno rosso, e guardatelo questo gesto, perché sarà poi il gesto della libertà che guida il popolo di Delacroix, tutta questa spinta di persone verso quella vela all'orizzonte. Persone che si spingono verso quella vela, hanno visto una barca, stanno chiedendo aiuto, sono le loro ultime forze, cercano, sperano il momento della speranza, forse è il momento più tragico, il momento in cui le persone vedono una possibilità di luce, di speranza, ma si stanno tutti spingendo verso la possibilità, vedete che è una piccolissima vela all'orizzonte dell'unico luogo del cielo in cui c'è un po'di luce, di sole, di speranza.
Quindi questa diagonale e quest'altra diagonale che va dalla vela arriva a quest'altro uomo morto, al contrario ovviamente, questo uomo morto, un Cristo morto del mantegno al contrario, quindi che crea la prospettiva. Guardate che corpo bellissimo, perfetto, che muscoli, che tendini, che costole e che poi segue verso la vela sulla sinistra. Quindi una struttura a diagonale, proprio a X, che è il chiasmo, il chiasmo della...
della scultura dell'arte classica, dell'arte greca e romana. Due uomini di colore. E fondamentalmente l'uomo di colore qui è il vero protagonista della scena, è colui che sta spingendo.
E questi due diagonali, sta spingendo verso la vela, questi due diagonali come se fossero opposte, no? Dividono l'opera in due parti. Una parte, il protagonista, è quest'uomo che spera, giovane, forte, vigoroso, un uomo di colore.
Da questa parte il protagonista è questo uomo che non spera più, un uomo anziano che guarda un punto fisso. Una struttura quindi molto armoniosa, regolare, simmetrica, classica, da chiasmo, da contrapposto. I corpi vigorosi, scultori, classici, la tecnica è perfetta, il disegno è meraviglioso, è assolutamente accademico, è anche molto idealizzato, vedete qua un uomo che sta mordendo un altro uomo, cannibalismo, ma è tutto molto edulcorato in realtà, non c'è come possiamo dire lo splatter della scena terrificante, sono corpi comunque idealizzati e rappresentati in maniera purissima, in maniera classica e neoclassica. Ecco, Géricault sottolinea il suo genio anche in questo modo. Racconta in dimensioni immense di opera d'arte un fatto sociale devastante, come a dire, è tutta la Francia su quella zattera, è tutta la Francia alla deriva, dove sono finiti quegli ideali libertà, uguaglianza, fratellanza, quegli ideali della rivoluzione francese, se poi nella concretezza, nella quotidianità, chi vince...
sono sempre ricchi e non c'è uguaglianza. La fratellanza non c'è, perché non ci si aiuta a tutti nello stesso modo. L'uguaglianza non c'è, non c'è la libertà, questa libertà di essere, di esistere, questa dignità, non c'è. Questa Francia, quella Francia degli ideali nostri, degli ideali della rivoluzione, che noi abbiamo creato, è alla deriva. E quindi è una scena di cronaca nera, terribile, che però rappresenta la scena dell'umanità, della società dell'epoca, una classe sociale, una società alla deriva, perché sta perdendo i suoi ideali, quegli ideali che l'hanno costruita, che l'hanno realizzata, che l'hanno formata negli ultimi anni, negli ultimi decenni.
Quindi è una scena sociale da reporter, idealmente ovviamente, non fisicamente. perché racconta un fatto di cronaca ma in maniera purissima artistica, accademica e quindi queste parole in realtà di di Angra non sono del tutto vere si è vero, ci mostrano soltanto il cadavere non riproducono che il brutto lo sconcio, non è vero perché in realtà qui Jericho rappresenta il brutto lo sconcio dell'essere umano dell'anima dell'essere umano della politica contemporanea ma non del corpo perché non neanche della pittura perché è vero guardate quest'acqua qua che scroscia, sembra di sentire il rumore qui in primo piano guardate questo mare in tempesta è vero la natura è assolutamente già romantica è una pittura già libera ma i protagonisti sono assolutamente Michelangeleschi e questa luce, quest'ombra sono un altro elemento caravaggesco ma non l'elemento caravaggesco che qui inizia a installarsi grazie A intricarsi nell'anima di Jericho non è tanto la luce e l'ombra, ma quello che adesso vedremo nelle prossime opere. Sicuramente già qui c'è l'attenzione al sociale, agli ultimi.
Una cosa molto interessante che voglio condividere con voi, ho ritrovato in questi giorni la mia tesina della maturità e avevo fatto tutta la tesina su quest'opera di Jericho, sulla Zattera della Medusa. e l'avevo fatto una scoperta all'epoca che per me era sconvolgente, si tratta di anni fa e in realtà ho visto adesso che tanti lo stanno condividendo anche su internet per me era stata una scoperta ovviamente già da ricercatrice, da indagatrice della realtà mi aveva sconvolto avevo trovato un parallelismo con un libro che è uno dei libri che amo di pieno assoluto che è Oceano Mare di Alessandro Baricco Nel secondo libro, non so se l'avete letto, mi invito a leggerlo, che è diviso in diverse parti, il secondo libro racconta proprio un naufragio nel mare, con questo testo, con questo scritto che è tutto un crescendo, un vortice, e finisce così tutto questo racconto. La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta la fame, la settima orrore, l'ottava... i fantasmi della follia la nona è carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide l'ultima è una vela bianca all'orizzonte Oceano Mare, Alessandro Baricco 1993. Baricco in questo libro riprende proprio racconta con i personaggi del libro il naufragio della medusa anche alcuni personaggi come Savigny che sarà uno dei personaggi del libro del racconto di Baricco e anche del famoso naufragio C'è, come vedete, nell'arte un collogamento sempre affascinante, letteratura, poesia, storia, che io trovo sempre... Bellissimo, è forse la cosa più accattivante della storia dell'arte, ecco, e anche degli artisti come si ispirano in un certo modo continuamente nei secoli, nei secoli, e quindi volevo raccontarvi anche questo collegamento con Oceano Mare di Baricco, che racconta i fatti avvenuti alla Meduse del 1818-1819.
Quindi quest'opera... Dal mio punto di vista è uno spartiacque, è dal mio punto di vista l'inizio, vero, del romanticismo. Del romanticismo nel vero senso della parola, ricordatevi quello che vi ho detto, il romanticismo non sono cuoricini, ma il romanticismo è proprio il senso del sociale, della politica, della ribellione.
Anche dei sentimenti, certo, ma non è l'unico elemento del romanticismo. Ovviamente opera censurata, opera criticata, opera... allontanata però dallo sguardo degli altri, del popolo però Jericho in realtà gli già ritrova, trova la sua vera natura Jericho dal punto di vista personale era proprio un Saturnino aveva problemi di depressione, sarà allontanato anche per un periodo in un manicomio e proprio in questi manicomi osserva osserva Gli ultimi più ultimi degli ultimi, ecco, se bene o male i lavoratori, i contadini si conoscevano, gli uomini e le donne rinchiuse nei manicomi erano proprio la feccia della società, quella parte da dimenticare, da allontanare. E Géricault qui capisce che il senso della sua arte è proprio questo, raccontare il sociale, fare il reporter, cito spesso Antonioni anche qua, professione reporter, fare il reporter di una... Di una società taciuta Nascosta Come voleva essere nascosta la zattera della medusa Il fatto della medusa Del naufragio della medusa Géricault decide che vuole Dedicarsi agli ultimi E allora realizza questi bellissimi ritratti La monomaniaca dell'invidia Quindi del 1820 Guardate questa donna L'alienato del 1820 La monomaniaca del gioco 1819-1822 sono ritratti di una modernità sconvolgente ma non solo per il soggetto qui Géricault fa un passo in più abbandona anche la tecnica classica, neoclassica la tecnica accademica l'abbandona qui è il colore è il colore che diventa proprio vivo diventa violento, diventa reale guardate questo bianco guardate la pelle di questa donna raggrinzita con i negli le ombre del volto è tutto talmente reale da essere veramente allora quello che diceva prima il brutto lo sconcio qui avviene non solo nel soggetto ma nella pittura che rappresenta la bruttezza anche dell'essere umano l'iperrealtà, l'iperrealismo, la mancanza di filtri i piedi sporchi del caravaggio c'è un'attenzione al popolo che è commovente, ma poi brutto cos'è?
nasce questa grande domanda cos'è brutto? anche l'Olimpia sarà definita brutta l'Olimpia di Manet perché è una donna un po'tozza non è raffinata, elegante con una pella elevigatissima in photoshop alla Angre è una donna reale, una prostituta che tutti riconoscono, ok? La Lina che ritorna. Vedete, Caravaggio in realtà è il vero ispiratore dell'arte del romanticismo, della rivoluzione romantica dell'Ottocento. Ed è qui la grande rivoluzione di Jericho.
Jericho, più che nella Zarta della Medusa, nonostante sia l'opera sua più conosciuta, ma sicuramente perché più spettacolare, bellissima, in realtà la vera rivoluzione di Jericho passa e vive attraverso questi. dei malati mentali dei pazzi, dei folli delle persone allontanate dalla società nascoste invece lui le ama le ama perché le vuole ritrarre le vuole raccontare e sono anche di una potenza guardate lo sguardo il realismo degli sguardi guardate questa meravigliosa donna tenerissima maniaca del gioco Guardate che capacità di leggere la psiche dell'essere umano. E guardate poi lo sfondo. Lo sfondo è nero, è vuoto, non c'è niente. Sono senza ambientazione.
Sono loro gli unici e veri protagonisti della scena. C'è un'altra cosa che fa bellissima Jericho, dedicata agli ultimi è la rappresentazione l'abbiamo già vista nella zattera della medusa è la rappresentazione delle persone di colore ok, è come se avesse Jericho una passione smodata nel rappresentare gli ultimi, perché gli uomini e le donne di colore erano più ultimi degli ultimi, come i malati mentali come le persone rinchiuse in manicomio ed è interessante uno studio che anche qui vi ho portato, poi ve lo dico nelle fonti uno studio che ho letto che ho studiato per il mio dottorato sul femminile questo libro che è Representing Women di Linda Nochlin che è stata una professoressa femminista potentissima, famosissima a New York, ha lavorato anche è morta qualche anno fa e in questo libro Representing Women Linda Nochlin racconta, praticamente raccoglie i suoi saggi, le sue lezioni universitarie, e lei si focalizza proprio sull'iconografia della pittura dell'Ottocento, europea dell'Ottocento, e una pittura in generale dell'Ottocento, e ovviamente representing women, vuol dire rappresentando le donne, quindi sulla figura femminile. Seguendo proprio il saggio dedicato a Géricault e a Noclin, è interessante vedere, dal suo punto di vista, quello che afferma la scrittrice, la studiosa, che è... Jericho rappresenta quasi per niente in confronto ai suoi contemporanei le donne esotiche, non rappresenta per niente le donne di colore, fa solo questo ritratto. Fa questo ritratto bellissimo, si chiama Ritratto di Donna Nera 1822-1823, vedete che sono pochi gli anni in cui lavora Jericho, di cui abbiamo le sue opere, proprio a causa della sua morte giovanissima.
E qui fa un ritratto. fatto pazzesco, innovativo per l'epoca, perché partiamo dal presupposto che le donne erano viste come l'ultimo gradino della società, come oggetto sessuale, ma nella rappresentazione del famoso esotismo, dell'erotismo, le donne erano rappresentate come esotiche, l'Odaliska di Anger, ad esempio, il Bagno Turco di Anger, donne di un'altra cultura, come a dire che il nudo femminile E la prostituzione era giustificato Raccontarlo e rappresentarlo Se di altre culture come qualcosa di lontano Di non contemporaneo Di non contingente Perché sconvolgerà tanto L'Olimpia di Manet? Perché era un nudo contingente Tra i primi nudi nella storia dell'arte non giustificato E un nudo di donna Che chiamo Olimpia Con il suo nome, la prostituta che tutti voi borghesi conoscete Ok?
Quello sconvolse, voi non sono i borghesi, la società dell'epoca la conoscevano limpia, quindi la donna all'epoca era rappresentata proprio come oggetto sessuale, ancora di più le donne esotiche, delle altre culture, ancora di più le donne di colore. Pensate che ovviamente si tratta dell'epoca colonialista, l'Africa aveva diverse colonie francesi e quindi le donne nere erano... l'esempio dello sfruttamento anche sessuale. E questo elemento è interessante notarlo anche nella rappresentazione delle pittrici. Vi ho portato questo confronto che fa proprio Linda Nockley nel suo libro, nel suo saggio.
Marie-Guillemine Benoit, una pittrice donna dell'epoca, fa questo ritratto di donna nera del 1800, che è come venivano rappresentate le donne nere all'epoca. Pensate anche al massacro di Scio, di Eugène Delacroix, in cui vengono rappresentate donne, donne allo sfruttamento anche delle altre culture, di queste donne nude, sfruttate fisicamente, violentate, stuprate. Qua c'è una donna, nera bellissima tra l'altro, nuda, col seno scoperto, che era un elemento all'epoca molto erotico.
E attenzione però, una cosa che noto adesso, dopo anni che riprendo questo ritratto, questo lavoro, lo sguardo è molto triste. quasi sottomesso, non è uno sguardo sicuro, quello come sarà poi lo sguardo dell'Olimpia, è uno sguardo assolutamente triste, perso, pensieroso, malinconico, però è una donna ritratta a tre quarti, nuda, col seno scoperto, quindi in questa fortissima e diretta sensualità col turbante, altro elemento esotico, ma qua non c'è bisogno di mettere tanti elementi esotici. è una ragazza di colore, una ragazza nera, quindi ovviamente vista come una donna di un'altra cultura, di una cultura da colonizzare, quindi inferiore per l'epoca era così ed è terribile questa cosa.
Giricò si distanzia anche qua, racconta questo volto, questa donna in maniera purissima, in maniera rispettosissima, la copre, sottolinea tutto, tutto l'interesse, tutto il potere, tutta la delicatezza sulla luce, su quella luce che arriva da sinistra e che le abbraccia, le tocca e accarezza il volto, quella luce che lei sta guardando, quindi è una storia che va oltre, è una storia... che racconta l'oltre, l'oltre alla cornice. È un'attenzione al femminile che è delicatissima e anche rispettosissima. È un'attenzione alla donna, alla donna di colore, e anche qui da reporter, da reporter che vuole raccontare la realtà al di là dell'idealizzazione, al di là dell'idea ufficiale riconosciuta, la donna di colore, la donna di un'altra cultura, una donna...
da poter rappresentare tranquillamente, nuda, senza neanche il bisogno di giustificare con il titolo. Perché sapete che nella storia dell'arte, questo ve l'ho raccontato tante volte anche nelle guide, il nudo è sempre stato giustificato da un titolo, da un nome. Pensate alla Paulina Borghese, epoca neoclassica appunto, opera forse simbolo del neoclassicismo, la Paulina Borghese nelle vesti di venere vincitrice, era nuda, col seno scoperto, giustificata dal titolo.
Paulina Borghese voleva farsi fare un ritratto da nuda per far vedere la sua sensualità, la sua bellezza, la sua sensualità proprio prolompente e si fa rappresentare così, ma è giustificato dal titolo, nelle vesti di Venere vincitrice, come Venere vincitrice. Questo accadeva anche nel nudo maschile, il nudo doveva essere sempre giustificato in qualche modo dal nome, dal titolo. Olympia sconvolgerà la storia dell'arte, la storia della pittura. La storia del nudo femminile perché Manet nel 1863 rappresenterà una prostituta con il nome che tutti riconoscevano, con il suo nome, Olympia.
E quella è la rivoluzione, non era tanto il nudo di Manet. Rappresentare una donna vera, col corpo tozzo, tra le lenzuola sporche usate, con un atteggiamento così riconoscibile della... delle donne dell'epoca, delle prostitute dell'epoca sicuro, diretto, forte cosciente del suo ruolo col nome di lei al di là oltre la giustificazione del nudo quello sconvolse e anche lì le dimensioni quello che sconvolse di Olimpia, ve l'ho detto già nella nostra altra grande monografia dedicata a Manet, era anche la dimensione ovvero rappresentare l'Olimpia in un'opera enorme come la desjeuner solaire e la colazione sull'erba quindi quello che fa Géricault è proprio questo è raccontare gli ultimi, raccontare quella parte di società fino a quel momento caciuta non narrata, nascosta i pazzi le persone rinchiuse in manicomio, i matti che erano appunto allontanati proprio fisicamente dalla società, dalla vita quotidiana Le persone di colore, gli uomini, le donne di colore, le donne di colore con una delicatezza estrema, con lo zoom sul volto che è il luogo dell'anima e non sul corpo che è il luogo dello sfruttamento, della fisicità, dell'erotismo.
L'attenzione ai fatti sociali, al racconto della cronaca dell'epoca, della loro, della contemporaneità, della vita dell'epoca, di quello che accadeva nell'epoca. Quindi... un'attenzione alla storia alla storia contemporanea e non antica o lontana c'è in Jericho la prima presenza secondo me nella storia dell'arte nell'Ottocento nella storia dell'arte contemporanea perché l'arte contemporanea nasce da Giacomo e David quindi alla fine del Settecento la prima figura dell'arte contemporanea che sarà poi la figura dell'artista... di tutto l'Ottocento e oltre la figura dell'artista che si occupa della realtà, che racconta la realtà e non ha neanche la paura di non ha la paura di narrarla di raccontarla, di rappresentarla anche in immense dimensioni che all'epoca erano proprio anche un elemento di sfida per la società Come vi ho detto, il nostro Gericomo è giovanissimo e... Però lascerà un'eredità pazzesca tra tutti anche al suo amico Ejean Delacroix, che è l'artista che racconterà la libertà e che esploderà in una pittura pienamente ormai romantica, ma che è già presente nei ritratti meravigliosi del nostro Géricault.
Bello, ve l'avevo detto che Géricault è proprio meraviglioso, bravissimo, bellissimo e rivoluzionario. e coraggioso il coraggio dunque, per quanto riguarda le famose fonti che io sempre vi consiglio spero vi sia piaciuto questo percorso così sconvolgente bello, mi è piaciuto un sacco raccontarvelo allora, per le fonti io vi consiglio Gombric come al solito, la storia dell'arte Baricco, Oceano Mare capirete allora, non vi ho detto tanto perché vorrei che andasse a leggere questo libro se non l'avete già letto, probabilmente l'avete già letto e il centro del libro, proprio il secondo libro la seconda parte del libro racconta proprio questo famoso naufragio Linda Nocklin con Representing Women Thames and Hudson del 1999 in inglese, lo trovate solo in inglese non è stato tradotto e poi vi consiglio anche il mio blog www.federicamariamarrenna.com perché nel mio blog ho scritto proprio un pezzo dedicato in cui vi racconto bene questo parallelismo del ritratto di Donna Nera tra Géricault e la pittura dell'epoca, la pittura lui contemporanea benissimo, io vi ringrazio tanto per la vostra attenzione vi abbraccio, ci vediamo alla prossima e grazie per seguirmi sempre con tanto affetto ciao a tutti, bacio ciao ciao