Preistoria, si fa presto a dire preistoria, si tratta infatti di un periodo lunghissimo, fino alla scoperta della scrittura noi possiamo parlare di preistoria. I primi esempi artistici però risalgono al Paleolitico, pensate anni prima dell'anno 0, cioè dell'anno dell'avvento di Cristo. E abbiamo ritrovamenti in svariate zone geografiche in tutto il mondo, ad Altamira, in Spagna, all'Asco in Francia. In Italia troviamo esempi in Sardegna o Valcamonica, ma in Inghilterra ne troviamo anche, ma anche in Africa, Sud America, un po'ovunque. Ricordatevi che le prime produzioni umane sono fondamentalmente degli oggetti di utilizzo pratico, non hanno molto di artistico, sono delle pietre lavorate, delle ossa puntite, perché l'uomo è ancora un cacciatore e fa vita nomade.
E diciamo che ha altre priorità che non quelle di fare degli oggetti davvero rartistici. Pitture e incisioni rupestre. Allora, innanzitutto diamo la definizione giusta, l'incisione rupestre è una incisione direttamente con un disegno sulla roccia, invece la pittura rupestre dipinge con il colore, con quali colori?
È chiaro, con quelli che si trovavano all'epoca in natura, quindi dalle bacche, i fiori, delle terre colorate naturalmente, per esempio il nero era il carbone, il legno bruciato, il rosso era l'ocra rossa, insomma, sono pigmenti naturali che vengono mischiati a sostanze varie, come il grasso animale, acqua, per poi essere utilizzati con... tipo dei pennelli molto semplici, oppure con dei bastoncini, oppure direttamente con le mani o addirittura spruzzati con le bocche. La pittura rupestre è una scoperta relativamente recente, infatti solo verso la fine del 1800 vengono riconosciute queste opere come opere artistiche preistoriche, cioè c'erano ovviamente, ma la gente le guardava e non capiva che erano così antiche e così importanti.
Le primissime trovate sono state quelle nelle grotte di Altamira in Spagna. Come soggetti rappresentano in maniera molto stilizzata animali e scene di caccia, in alcuni casi invece troviamo proprio delle mani dipinte immergendo la mano nel colore oppure spruzzando tutto intorno alla mano, il colore così rimane la mano in negativo e il fondo in positivo. Che cosa servivano queste, a cosa servivano? Non si sa proprio bene, insomma, probabilmente avevano diverse funzioni, per esempio magica, una funzione magica perché? Perché una caccia abbia successo, qualche magia va sempre bene, no?
È una funzione propiziatoria, cioè propiziare significa rendere possibile, facilitare, quindi per propiziare, in questo caso, la caccia. Oppure è anche una funzione religiosa, perché? Per pregare una divinità, perché la caccia abbia successo, addirittura per ringraziarla dopo che il successo è stato ottenuto.
Ma anche una funzione didattica, cioè per insegnare ad altri, ad esempio, le migliori tecniche di caccia. Ma ovviamente avevano anche una funzione estetica, l'uomo si differenzia dalle bestie proprio perché fa delle cose anche solo per il gusto di... di farle, cioè di godersene, non solo delle cose utili in senso prettamente pratico. Pensate che le incisioni rupeste da Valcamonica sono state scoperte addirittura nel 1909, una delle scoperte più recenti.
Un'altra cosa da ricordare è che a volte, come ad esempio nelle grotte di Lascaux, queste scene sembrano in movimento, cioè gli animali sembrano davvero che si stiano muovendo, in qualche caso. Hanno anche un effetto tridimensionale perché la parete di roccia non è sempre perfettamente liscia e piatta e quindi è stata sfruttata apposta per far sembrare magari più tondeggiante il ventre dell'animale dipinto. Sono immagini gigantesche, all'asco uno dei tori dipinti è grande quasi 5 metri. In scultura, come esempio, nel paleolitico troviamo le veneri. Sono sempre sculture molto piccole.
Sono piccole, sono trasportabili perché in questo periodo le popolazioni sono ancora nomadi, quindi possiamo definirla quasi un'arte portatile. Una delle forme più comune quindi è la figura femminile che io definisco dalle forme generose, guai a voi se dite grassa, rappresentano in pratica la salute e la fertilità anche della terra, infatti in alcuni casi queste figurine femminili hanno le gambe a punta proprio per piantarle direttamente nel terreno. Il volto non c'è praticamente mai, è indefinito, perché è un simbolo, non è un ritratto.
Si chiamano veneri, come la dea della bellezza, perché noi abbiamo gusti diversi dall'epoca. E quindi una persona nella preistoria, una persona in carne, era un simbolo di salute e aveva più possibilità di sopravvivere e anche far sopravvivere i figli, e quindi era sicuramente un simbolo positivo. Megaliti. Deriva proprio dal greco mega, grande, e litos, pietra. Troviamo megaliti in tutto il mondo.
In Europa li troviamo in Italia, per esempio in Sardegna, nel sud dell'Italia soprattutto, ma ne troviamo anche in Inghilterra e in Corsica. Forse erano luoghi di culto, forse di sepoltura, forse servivano anche per definire i confini. Spesso queste pietre immense non sono nemmeno originarie del luogo dove vengono utilizzate, quindi bisogna proprio immaginare...
quanto sia stato complicato trasportarle e utilizzarle ovviamente senza nessun sistema moderno, ma vediamo ora le forme. Allora il menhir è un'unica grande pietra posta verticalmente nel terreno, è isolata, a volte decorata. Il dolmen invece, in bretonne vuol dire proprio tavola di pietra, è una pietra orizzontale appoggiata sopra a due menhir ed è sempre legato al culto dei morti. È anche chiamato sistema trilitico perché? Perché alla base di tutta l'architettura, se ci fate caso, è proprio la forma dell'architrave di una porta.
Poi troviamo il cromlech, il cromlech è un insieme di menhir e di dolmen posti in cerchio, anche concentrico e forse rappresenta un santuario, forse un osservatore astronomico, ce ne sono un po'in tutto il mondo, c'è uno addirittura in Italia, anzi fra Italia e Francia, sul piccolo San Bernardo, in Val d'Aosta, ma ne abbiamo anche in Egitto, Portogallo, Bulgaria. Stonehenge in Inghilterra è probabilmente il cromlech più famoso del mondo. Era destinato al culto del sole, infatti è allineato con la posizione del sole nel sostizio d'estate. Serviva anche per contare le fasi lunari o come orologio, grazie alla luce che attraversa le pietre a seconda dell'orario.
Ancora oggi è oggetto di studio, perché sotto addirittura il cerchio che è visibile ci sono, pare ci sia una stanza, una casa dei morti. Attorno al 2010, grazie a delle riprese aeree assolutamente casuali, si è scoperta l'esistenza di un gemello di Stonehenge, un Blue Stonehenge in legno a poca distanza. Tutto questo, però, attenzione se ci fidiamo del lavoro fatto dagli archeologi vittoriani, che hanno proprio rimesso fisicamente in piedi tutte le pietre ritrovate rovesciate e smosse da intemperie varie.
Insomma, infatti, in alcuni dipinti di autori dell'Ottocento, come Tarner e Constable, questo sito archeologico è stato rinforzato. ripreso ha un aspetto decisamente differente con le pietre sia un po'a cerchio ma sicuramente non in modo così preciso nell'età dei metalli i primi metalli ad essere stati utilizzati sono stati rame e bronzo rame e stagno in seguito ferro e oro l'uomo inizia proprio a costruire degli oggetti da utilizzare in vario modo per lavorare, per combattere, insomma armi sì ma anche oggetti pratici si iniziano ad allevare gli animali, a coltivare i campi con l'aratro c'è l'invenzione della ruota, insomma l'uomo inizia davvero a organizzarsi e viene addirittura inventato il tornio per la lavorazione della ceramica. Vengono così realizzati i vasi per il cibo e per le bevande, ma anche da utilizzare per i corredi funerari.