Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case. Voi che trovate tornando a casa il cibo caldo e visi amici. considerate se questo è un uomo che lavora nel frango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no considerate se questa è una donna senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno meditate che questo è stato Vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore.
Stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli o vi si sfaccia la casa. La malattia vi impedisca, i vostri nati tolcano il viso da voi. Così tutto ebbe principio, così cominciò. Cieli dite perché, dite per chi, perché sulla terra tutta intera ci tocca in sorte soffrire questa vergogna.
La terra come sordo muta ha chiuso gli occhi, ma voi, voi la sua avete visto. Voi stavate a guardare, eppure non vi siete capovolti. Non si era nuvolato il vostro azzurro. Azzurro scontato.
Splendeva come sempre. Falso. Il sole, un boia rosso, girava intondo e girava sempre, la luna, vecchia sgualdrina gravida di peccati, usciva a spasso in voi la notte, e le stelle sporche ammiccavano strizzando gli occhi come ratti.
Via! Via! Non voglio più alzare lo sguardo a voi, non voglio più vedervi, non voglio saperne niente di voi.
Cieli falsi, cieli bugiardi, cieli bassi lassù nell'alto. PASOLI! Azzai ho desi home gehoy bin bal di lasten tog, af morgen wieder, dan noch af snay, af snay!
vengono sterminati, ridotti in cenere, fatti a pezzi, massacrati. Di questi, 6 milioni sono ebrei, provenienti dai territori dell'Europa centro-orientale, dalle terre dell'ex Unione Sovietica. dalla Germania, dalla Francia, dall'Olanda, dalla Jugoslavia, dall'Ungheria, Bulgaria, Grecia e naturalmente dall'Italia. Gli altri 7 milioni sono definiti un dimension dei nazisti.
sotto uomini, a sociali. Si tratta di rom, sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili, malati di mente, venditori ambulanti, vagabondi, prostitute, alcolisti. Tutte quelle categorie insomma che non sono omologabili alla visione del mondo del nazifascismo.
Perché proprio gli ebrei? Perché coloro che noi chiamiamo con termine arbitrario zingari? Queste due genti, questi due popoli incarnano per il nazista, per il fascista, l'idea stessa di alterità, diversi da tutto ciò che sarebbe buono e giusto. Questa idea non comincia col nazismo, ma attraversa tutto l'Occidente cristiano. Per quanto attiene agli ebrei, gli ebrei sono coloro che hanno rifiutato il Cristo.
Sono diversi per antonomasia, quelli che non vogliono accettare l'unica verità possibile, hanno un'altra verità, hanno una coscienza critica sempre accesa e viva, proprio per essere minoranza, e minoranza esiliata e perseguitata. Il popolo degli uomini, come i Rom chiamano loro stessi, sono considerati associali e questo ancora una volta perché non vivono secondo i criteri della maggioranza, secondo i criteri della cultura dominante. Hanno un'idea altra di come si vive, hanno altri modelli culturali, sono pacifici, non fanno male a nessuno, perché hanno valori di maggiore libertà, di maggiore spregiudicatezza, apertura ai valori della vita più che ai valori del potere e del denaro, intollerabile per una tirannia come quella nazifascista.
I due popoli hanno una storia comune, tratti comuni. Uno in particolare è molto forte. Sono popoli dell'esilio.
Hanno testimoniato al mondo intero che si può essere popoli in tutto e per tutto, nelle tradizioni, nei canti, nei cibi, nella lingua, nelle profonde strutture emozionali, nel fervore della fede. Popoli insomma, senza bisogno di nazioni, di confini, di frontiere, di fili spinati, di polizie, di burocrazie. Per questo decisero di sterminarli e per questo fu facile farlo, perché erano indifesi.
Ancora oggi i Rom sono altrettanto indifesi. Dovrebbero essere candidati al premio Nobel per la pace, perché non hanno mai progettato, ne hanno mai fatto guerra a nessun altro popolo. Oggi moltissimi sanno che cosa sia l'Olocausto, ma pochissimi ancora sanno cosa sia il Porraimos, l'annientamento dei Rom.
500.000 ne furono sterminati con inaudita ferocia. Lo status di vittime del nazifascismo non è ancora stato pienamente riconosciuto né ai Rom né ai Sinti che sono tutt'oggi vittime di ignobili discriminazioni. Quando i nazisti vennero per i comunisti io restai in silenzio, non ero comunista. Quando rinchiusero i socialdemocratici rimasi in silenzio, non ero un socialdemocratico. Quando vennero per gli zingari io non feci sentire la mia voce, non ero uno zingaro.
Quando vennero per gli ebrei rimasi in silenzio, non ero un ebreo. Quando vennero per me, mi guardai intorno. Non era rimasto più nessuno che potesse far sentire la mia voce.
Il nazifascismo si basa su un elemento fondamentale. L'idea che ci sia una diseguaglianza tra gli uomini è una diseguaglianza fra le gente, diseguaglianza del sangue, dichiarata con pretese scientifiche. Dalla rivista La difesa della razza, anno 1 numero 1 del 5 agosto 1938. Le razze umane esistono.
L'esistenza delle razze umane non è già una strazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Esistono grandi razze e piccole razze. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, l'esistenza delle quali è una verità evidente.
La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il regime in Italia è in fondo del razzismo. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Ho letto alcuni articoli del Manifesto della Razza degli scienziati fascisti.
Una volta stabilito questo criterio, si procede a inocularlo nelle menti della gente. Comincia una sottile propaganda. Poi cominciano ad arrivare le prime forme di vessazione, di discriminazione.
Da prima a blande, in modo da non provocare reazioni forti. Si prepara il terreno, si diffonde un veleno a piccole dosi per preparare la popolazione ad accettare progressivamente cose sempre più gravi. Ho scelto un giro, cioè di uscire da 30 parti del governo tedesco. Mi piace la vostra elezione, mi piace il governo tedesco! Una volta costruito l'ideologia razzista, fu semplice procedere alla promulgazione di un'intera legislazione razzista.
I nazisti lo fecero nel 1935 con le leggi di Nuremberg. Solo tre anni dopo le leggi razziali naziste, il fascismo italiano promulgò le proprie originali leggi razziali in difesa della razza italiana. furono, se è possibile, più maniacali e deferate di quelle di Norimberga. Causarono l'espulsione di tutti gli ebrei dai posti di lavoro pubblici, dall'insegnamento. I ragazzi ebrei se ne dovettero andare dalle sue famiglie, scuole medie e dai licei, mentre i bimbi ebrei vennero allontanati dalle scuole materne.
Agli ebrei vennero confiscate le loro proprietà e vennero loro inflitti un numero indicibile di divieti. A causa di queste spaventose leggi razziali, in breve tempo, piombarono in una condizione di non esistenza. 18 settembre del 38, davanti al municipio su un grande palco fatto con tubi innocenti e lì è dichiarato l'elegerazione. quindi c'era questo discorso in piazza.
A destra, mentre lui cominciava a parlare, c'era tutta la rappresentanza diciamo diplomatica consolare. e vedevo questi signori che in parte conoscevo in tight col cilindro tutti sorridenti il console di Svezia, ebreo Lechner e il console di San Domingo quello lui ha cominciato a invegliare eccetera ha invegliato e io c'ero sotto con la coda tra le gambe E'molto importante ricordare, soprattutto oggi, che il fascismo italiano si è macchiato improprio di crimini spaventosi. Le mani del fascismo italiano sono l'orde di sangue, a cominciare dalle foibe che per prime sono... state usate dagli fascisti italiani, per andare alle guerre coloniali nelle quali vennero attuati i genocidi degli africani, dei libici, degli eritrei, per finire la Seconda Guerra Mondiale dove, attivando vere e proprie pulizie etniche, i fascisti organizzarono campi di concentramento nei quali trovarono la morte per fame e malattie migliaia di slavi.
Primo Levi, il grande scrittore sopravvissuto al lager nazista di Auschwitz, ci ricorda che il fascismo italiano ebbe precise e dirette responsabilità nello sterminio degli ebrei, collaborando attivamente con i nazisti per la deportazione. Con l'attiva partecipazione del governo di Salò partirono i convogli piombati che trasportarono in Germania nei campi di sterminio 6.746 ebrei aggiungendo anche i 1.820 ebrei ebrei delle isole del Dodecaneso, i deportati italiani furono 8.566, di essi 7.557 morirono nei Lager. Queste cifre tengono conto soltanto di colpi di di cui si è riusciti con un lavoro di decenni a ritrovare il nome, mancano all'elenco circa mille persone, delle quali si è persa ormai ogni speranza di ritrovarne le tracce.
La soluzione finale fu partorita e attuata nel quasi totale silenzio del mondo circostante, con naturalmente lodevoli ed importanti eccezioni. Ma il silenzio fu assordante, per paura. più spesso per conformismo, per viltà, ma anche e soprattutto perché tanti pensavano che quello sporco lavoro fatto dai boia nazifascisti non era poi così male, che ci si sarebbe un po'liberati. di questi insopportabili ebrei e di questi zingari asociali degli omosessuali pervertiti, dei comunisti e di tutti coloro che non sapevano stare al loro posto.
Convenne a molti, governi potenti, settori ecclesiastici, ma anche a semplici cittadini che pensavano di difendere così i loro privilegi. E'ormai subentrata, secondo quanto preventivamente approvato dal FUR, l'evacuazione degli ebrei verso est. Nel quadro della soluzione finale della questione ebraica in Europa, il numero degli ebrei interessati ammonta 11 milioni di persone.
Le cifre relative agli ebrei di diversi paesi stranieri comprendono però solo gli ebrei praticanti, dal momento che manca ancora in parte la classificazione degli ebrei secondo criteri razziali. Ora, nel quadro della soluzione finale della questione ebraica, gli ebrei devono essere utilizzati all'est, nei compiti lavorativi giudicati più opportuni. Inquadrati in grandi colonne e separati per sesso, gli ebrei abili al lavoro saranno condotti in quei territori a costruire strade, operazione durante la quale, senza dubbio, una gran parte di loro soccomberà per riduzione naturale.
Il nucleo che alla fine sopravviverà a tutto questo e si tratterà della parte dotata da maggiori resistenze. dovrà essere trattato in maniera adeguata, poiché rappresenta il frutto di una selezione naturale. Qualora fosse lasciato andare libero, dovrebbe essere considerato la cellula germinale di una nuova rinascita ebraica. Nel quadro dell'attuazione pratica della soluzione finale, l'Europa verrà setacciata da est a ovest.
Il territorio del Reich dovrà essere rinascito. Dovrà essere riperlito per prima. Per quanto riguarda l'avvio dei preparativi per risolvere il problema in Italia, l'Obergruppenführer delle SS Heidrich ritiene opportuno mettersi in contatto con il capo della polizia.
Telegramma circolare cifrato, spedito alle ore 9 del dicembre 1943. Tutti gli ebrei, anche se discriminati, a qualunque nazionalità appartengono e comunque residenti nel territorio nazionale, devono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni, mobili e immobili, devono essere sottoposti ad immediato sequestro in attesa di essere confiscati nell'interesse della Repubblica Sociale Italiana. L'uomo è un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un bambino, un b Nella mente perversamente diabolica dei nazi fascisti, l'universo concentrazionario viene annunciato prima di varcare la soglia della Cheronte che porterà nell'inferno.
Si annuncia già così che l'universo concentrazionario... Il nazionario ha un solo scopo, l'annientamento. I nazisti avevano una concezione sistematica dell'annientamento degli esseri umani che partiva con il viaggio, durante il quale ai prigionieri veniva tolta ogni intimità, mancava l'aria, venivano ridotti alla fame, alla sete. I più deboli morivano e i cadaveri affiancavano i vivi, arrivavano disfatti e poi quando scendevano sulla pista di arrivo nei lager venivano malmenati, spinti, insultati e aspettavano i ladri.
tratti dei cani, le bastonate. Venivano separati crudelmente le madri dai figli, gli uomini dalle donne, i vecchi dai giovani e venivano avviati al loro destino, molti subito al gas, altri subito al gas. che dovevano vivere più a lungo per servire al Reich, venivano denudati, rasati, veniva dato loro un pigiama spersonalizzato e soprattutto un numero tatuato sul braccio. Da quel momento diventavano solo un numero e il loro destino era nelle mani di un sì o di un no e quella vita non era più una vita.
Calamol Rahami Shauchayn Sì, no, bello, quando è scemo, quando è scemo, toccato, esatto, parola. Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo, mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in voluti di fumo.
di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quella fiamma che bruciarono per sempre la mia fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità I miei sogni che presero il volto del desereto, mai dimenticherò tutto il giorno, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso, mai! Il sistema concentrazionario mirava a trasformare uomini in numeri, uomini in virus, in parassiti, la cui liquidazione era semplicemente poi un fatto tecnico. Ed è proprio questa tecnicità che dà all'universo concentrazionario un aspetto allucinatorio a cui è difficile credere.
E spesso i nazisti dicono alle loro vittime, anche se sopravviverete, nessuno vi crederà mai quando lo racconterete. Nel Lager la lotta per sopravvivere è senza remissioni, perché ognuno è disperatamente, ferocemente solo. Soccondere è la cosa più semplice, basta eseguire tutti gli ordini che si ricevono, non mangiare che la propria vita. attenersi alla disciplina del lavoro e del campo.
Tutti quelli che vanno ai gas hanno la stessa storia o per meglio dire non hanno storia, hanno seguito il pendio fino al mare. I sopraffatti prima di aver potuto adeguarsi sono abbattuti sul tempo, non cominciano a imparare il tedesco e a discernere qualcosa nell'infernale groviglio di leggi e di divieti che quando il loro corpo è già in sfacelo e nulla li potrebbe più salvare dalla selezione o dalla morte per deprimente. La loro vita è breve ma il loro numero è sterminato, sono loro i Musselmanner, i sommersi, il nerbo del campo.
la loro massa anonima continuamente rinnovata e sempre identica dei non uomini che marciano a fatica e in silenzio, spenta in loro la scintilla divina, già troppo vuoto per soffrire veramente. Essi popolano la mia memoria della loro presenza senza volto e se potessi racchiudere in un'immagine tutto il male del nostro tempo, sceglierei questa immagine che mi è familiare. fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia di pensiero. L'anno ebraico stava terminando, la vigilia di Rosh Hashanah, ultimo giorno di quell'anno maledetto, tutto il campo era elettrizzato dalla tensione che regnava nei cuori.
Baruch atah Adonai Eloheinu, sia benedetto il nome dell'Eterno. Ma perché benedirlo? mie fibre si rivoltavano per aver fatto bruciare migliaia di bambini nelle fosse, per aver fatto funzionare sei crematori giorno e notte, anche di sabato e nei giorni di festa, per aver creato nella sua grande potenza Auschwitz, Birkenau, Buna e tante altre fabbriche di morte?
Come avrei potuto dirgli? Benedetto sia tu, Signore, Re dell'Universo, che ci hai eletto fra i popoli per venire torturati giorno e notte. per vedere i nostri padri, le nostre madri, i nostri fratelli finire nel crematorio?
Sia lodato il tuo santo nome, tu, tu che ci hai scelto per essere sgozzati sul tuo altare. Una delle grandi questioni che si è posta all'indomani della liberazione dei campi di sterminio, quando l'umanità ha preso coscienza dell'immane proporzione della tragedia, si è espressa nella domanda dove era Dio? Le risposte non sono state univoche.
Per gli atei la questione era evidente. Dio non era mai esistito, non c'era semplicemente. Per quanto riguarda i credenti è cominciato un lungo travaglio.
alcuni la perdita totale della fede, per altri un'immensa lacerazione. Nasce così, pochi anni dopo la fine dello sterminio, una nuova teologia, una nuova teologia che si pone la grande questione. Non è possibile che il divino di cui ci è stato parlato abbia due caratteristiche, l'infinita bontà e l'onnipotenza. I casi sono due.
O Dio non è infinitamente buono, o Dio. Non è onnipotente. Naturalmente, come era prevedibile, il dibattito si è svolto e continua a svolgersi sul filo del paradosso.
La discussione è estremamente appassionante e apre nuovi orizzonti nella prospettiva della relazione fra l'umano e il divino, che diventa molto più complessa, molto più alta e naturalmente più dolorosa. La prova a cui tu ci hai sottoposti è così ardua che tu devi, tu hai l'obbligo di perdonare quanti nel tuo popolo si sono allontanati da te. nella loro disgrazia e nella loro indignazione. Hai trasformato la nostra esistenza in una lotta orribile e infinita. Perdona quelli che hanno bestemmiato il tuo nome, che sono andati a servire altri dei, che sono diventati indifferenti verso di te.
Tu li hai percorsi a tal punto che non credono più che tu sia il loro padre, che ci sia comunque un padre per loro. Quanto a me, ti dico queste parole perché credo in te, perché credo in te più che mai, perché ora so che sei il mio Dio, poiché certo non sei, no, non puoi essere il Dio di quanti con le loro azioni hanno dato la prova più atroce di impietà in armi. Credo nel Dio di Israele.
anche se ha fatto di tutto perché non credesse in lui. Credo nelle sue leggi, anche se non posso giustificare i suoi atti. Chino la testa dinanzi alla sua grandezza, ma non bacerò la verga con cui mi percuoto.
Io lo amo, ma amo di più la sua legge, e continuerei ad oservarla anche se perdessi la mia fiducia in lui. Dio significa religione, ma la sua legge rappresenta un modello di vita e quanto più moriamo in nome di quel modello, tanto più esso diventa immortale. Dalla fine del secondo conflitto mondiale in avanti verranno istituiti tribunali per processare i caporioni nazisti.
Il primo celebre processo sarà quello di Norimberga, ma a questo ne seguiranno altri. In particolare sarà di un'importanza strategica il processo ad Adolf Eichmann, colonnello delle SS e organizzatore tecnico dello sterminio in tutti i suoi dettagli. Proprio in occasione di quel processo apparirà in tutta la sua evidenza quella che la filosofa tedesca ebrea Hannah Arendt definirà la banalità del male.
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso. Gli uomini che avevano perpetrato il più grande crimine della storia dell'umanità, a partire dai gerarchi e a scendere fino alle ultime pedine, non avevano nulla di disumano, né di mostruoso, né di titanico. Erano piccoli uomini, erano funzionari dello sterminio, che avevano accettato un ingranaggio basato sulla cieca ubbidienza, sull'accettazione incondizionata delle regole, senza discutere il contenuto mostruoso di queste regole.
Che cosa volete da noi? Come potete pensare di pretendere da noi a cose fatte un comportamento diverso da quello che è stato il nostro e di tutti quelli che erano come noi? Siamo stati diligenti esecutori e per la nostra diligenza siamo stati lodati e promossi. Le decisioni non sono state nostre perché il regime nel quale siamo cresciuti non ci concedeva decisioni autonome.
Non solo decidere c'era stato vietato, ma ne eravamo diventati incapaci. Perciò non siamo responsabili e non possiamo essere puniti. Chi aveva sterminato donne, vecchi, bambini, era il vicino di casa, era magari il bottegaio, oppure il poliziotto o il ferroviere.
Nulla di abnorme, un crimine perpetrato dalla normalità, dall'ottusa normalità del consenso. E il mondo cristiano? Ancora oggi? Su alcune figure in particolare del mondo cattolico gravano pesanti sospetti, nella fattispecie sulla figura di Pio XII che era Papa in quell'epoca.
Viene accusato da molte parti di non avere parlato contro lo sterminio degli ebrei, dei rom, degli ebrei, omosessuali, dei politici. I suoi avvocati spirituali ancora oggi lo difendono dicendo che non parlò per non peggiorare la situazione. Io posso solo dire senza dare giudizi che il capo spirituale della chiesa cristiano-ortodossa bulgara, il metropolita Stefan, non ebbe paura di peggiorare le cose.
Tuonò coraggiosamente senza esitare. contro i nazi fascisti, minacciandoli di non osare alzare le mani sui loro cittadini ebrei e sui loro cittadini rom. Questo comportamento, affiancato da altre figure istituzionali e non della Bulgaria, salvò la vita a decine di migliaia di persone. Chi sconfisse il nazifascismo allora? Chi liberò i sopravvissuti dagli orrendi laga nazisti?
Nel mondo occidentale si ha la tendenza a enfatizzare il ruolo che ebbero gli Stati Uniti d'America. Sicuramente è un ruolo fondamentale, fatto anche dal sacrificio di migliaia di giovani militari che dettero le loro vite, versando il loro sangue lontano da casa per stroncare questa barbarie. Contestualmente si tende a sottacere il ruolo dell'Unione Sovietica, dell'Amata Rossa e dell'immane sacrificio dei popoli di quelle terre lì. Musica Morirono nella battaglia contro i nazi fascismo tra i 20 e i 27 milioni di cittadini sovietici Musica Quando si pensa alla liberazione si ritorna alla democrazia. Noi dobbiamo avere una fibra morale forte per non fare delle differenze strumentali.
Che cosa accadde all'indomani della seconda guerra mondiale quando la tragedia, almeno nel suo aspetto diretto, si chiuse? Quali furono le reazioni di coloro che erano passati attraverso quell'inferno ed erano sopravvissuti? Contrariamente a quello che potremmo pensare, ci fu un lungo periodo di silenzio. Fu molto difficile per coloro che erano riusciti a sopravvivere, superare il sentimento di vergogna, il complesso di colpa per essere in un'area di rischio. essere stati più fortunati di altri, la paura di non essere creduti.
Ci sono voluti diversi lustri perché i primi sopravvissuti riattraversassero il loro dolore e ci mettessero a disposizione il racconto delle loro esperienze, non solo il racconto, ma anche la pietas di quel racconto che ci ha permesso di entrare in relazione con quell'indicibile senza rimanere pietrificati dal suo orrore, dal volto della medusa. Queste testimonianze sono preziosissime, sono un immane dono che rappresenta un potente strumento per il nostro futuro. In quei giorni di fine aprile aprirono i cancelli del piccolo campo di Markov nel nord della Germania e quelle che di noi stavano ancora in piedi uscirono fuori, circondate dalle guardie. Strappavano erba le foglie. e ce le mettevamo in bocca, non potevamo mandarle giù, ma sentivamo che avevano un sapore speciale, diverso, sognato, un miracolo.
Noi ragazze schiave fumo testimoni della storia che cambiava davanti ai nostri amici. nostri occhi ed era una visione apocalittica straordinaria, incredibile. Vedemmo i civili tedeschi uscire dalle loro case e caricare tutto sul carri. Le nostre guardie che camminavano insieme a noi buttavano via le armi, buttavano via quella divisa che aveva terrorizzato gli eserciti di tutta Europa e si mettevano in borghese, scacciavano i cani che erano stati proprio il simbolo del potere del soldato SS e noi eravamo sbalordite con la nostra debolezza, con le gambe che non reggevano.
ma non più. Quando anche il comandante di quell'ultimo campo, quell'uomo alto, sempre elegantissimo, crudele sulle prigioniere inermi, si mise in mutande, proprio vicino a me mi sfiorava e buttò la divisa nel fosso, la sua pistola cadde ai miei piedi e io ebbi la tentazione fortissima di prenderla. Avevo sofferto tanto, avevo ottenuto un'ottima ...tanto sognavo la vendetta, così quando vedi quella pistola ai miei piedi pensai di chinarmi, prendere la pistola e spararsi. Mi sembrava un giusto finale per quella storia, ma... capì di essere tanto diversa dal mio assassino, che la mia scelta di vita non si poteva assolutamente coniugare con la teoria dell'odio e del fanatismo nazista.
Io, nella mia debolezza estrema, ero molto più forte del mio assassino mai avrei potuto raccogliere quella pistola e uccidere meglio vittima che carnefice da quel momento sono stata libera SORRIESTI MIXI, PIERA DOI Provate a pensare per un solo istante di essere sottoposti ad un esperimento, un esperimento incruento, un esperimento che però, lasciandovi in integra tutte le altre parti del vostro corpo, della vostra mente, della vostra anima, vi privi totalmente della memoria. Che ne sarebbe della vostra vita se non aveste più memoria? Magari un vostro compagno di classe potrebbe dirvi che siete degli afferrati assassini, che siete entrati amati di pistola nella vostra scuola e avete fatto una strage. Potrebbero dirvi che non siete figli dei vostri genitori, ma di altri esseri umani. Come potresti dimostrare che non è vero?
Che cosa significa questo? Non avendo più un passato e non avendone coscienza, voi non sareste in grado di costruire liberamente il vostro futuro. Sareste preda dell'angoscia e di qualsiasi persona indegna che volesse utilizzarvi per orientare la vostra vita a suo vantaggio. Ecco a cosa serve ricordare. Ecco a cosa serve lo strumento della memoria.
La memoria serve dunque per il presente e per il futuro, certo, serve anche a onorare il passato, ma soprattutto serve a costruire vita, progetti, socialità e questi si costruiscono nel presente e nel futuro. L'esperienza di cui siamo portatori noi, supercipi del lager nazistico, è estranea alle nuove generazioni dell'Occidente. Per i giovani di questi anni sono cose dei loro nonni, lontane, sfumate, storiche. Essi sono assillati dai problemi di oggi, diversi, urgenti, la minaccia nucleare, la disoccupazione, L'esaurimento delle risorse, l'esplosione demografica, le tecnologie che si rinnovano freneticamente e a cui occorre adattarsi. Per noi parlare con i giovani è sempre più difficile.
Lo percepiamo come un dovere e insieme come un rischio. Il rischio di non essere ascoltati. Noi dobbiamo essere ascoltati, al di sopra delle nostre esperienze individuali. Siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale e inaspettato. È avvenuto contro ogni previsione, è avvenuto in Europa.
Incredibilmente è avvenuto che un'intenzione... popolo civile appena uscito dalla fioritura culturale di Daimler seguisse un istrione la cui figura oggi muove a rusa. Eppure Adolf Hitler è stato obbedito e osanato fino alla catastrofe.
È avvenuto e quindi può accadere di nuovo. Questo è il noccio di quanto avevamo da dirvi. Vi sarà capitato sicuramente di sentire la parola revisionismo storico, o alla televisione o scorrendo un giornale.
E'bene chiarire una cosa, tutti gli storici sono revisionisti, uno storico che studia un periodo deve rivederlo alla luce della sua opinione, del suo approccio critico per dare un contributo innovativo, ma esiste un revisionismo storico che è ideologico. Il suo scopo è dimostrare che il sistema di sterminio nazifascista non fu unico, né particolarmente speciale. Invece l'unicità dello sterminio nazista esiste ed è precisa. Lo scopo del nazifascismo era eradicare intere categorie di uomini fino all'ultimo embrione, a prescindere dal fatto che questo servisse o non servisse alla vittoria militare o all'affermazione del Terzo Reich.
Persino quando i nazisti stavano perdendo la guerra, dettero sempre la precedenza allo sterminio degli ebrei. Era il loro scopo principale, il senso stesso. Il progresso del nazifascismo è la priorità assoluta, sterminare fino all'ultimo embrione il popolo ebraico, il popolo dei rom e tutti gli oppositori.
L'ideologia del revisionismo storico ha lo scopo di togliere deterenza alle vicende nazifasciste. E in questo modo di aprire uno spazio a una visione edulcorata, minori di quel fenomeno. Se ciò accadesse, noi non saremmo più al riparo da un secondo possibilità di una barbarie simile, e forse anche peggiore. Ogni tempo ha il suo fascismo, questo diceva Primo Levi intorno agli anni 60. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava l'ordine ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.
Vienna 1945 La guerra è appena finita, la città è semidistrutta, dappertutto macerie. Un vecchio signore ebreo entra in un caffè, si siede a un tavolino e ordina a un cameriere un bicchierino di grappa, un caffè e una copia del Völkisch Obachter, l'organo ufficiale del partito nazista. Con grande imparazzo e parlando a voce bassa il cameriere dice al signore ebreo, mi scusi mio buon signore, quell'orribile giornale nazista è un'altra cosa. nazista, quel giornale non si pubblica più, non esiste più.
Il giorno seguente lo stesso signore ebreo entra nello stesso caffè e di nuovo ordina allo stesso cameriere una grappa, un caffè e una coppia del Völkisch Oberobachter, l'organo ufficiale del partito nazista. Con maggior imbarazzo del giorno precedente, il giornale non esiste più. Il sussiegoso cameriere dice al vecchio signore ebreo parlando tra i denti mio buon signore già ieri le ho detto che quell'orribile foglio nazista non esiste più non viene più pubblicato capisce non si può questa scena si ripete esattamente identica per 20 giorni tutte le sere alla stessa ora fino a quando il cameriere rompe il suo sussiego e domanda al vecchio signore ebreo Mi scusi gentile signore, sono 20 sere che lei viene qui puntualmente alle 6, mi ordina il suo caffè, la sua grappa e quell'orrendo foglio nazista, il Völkisch Oberter, e sono 20 giorni che tutte le sere io le rispondo che è quell'orribile foglio. Quel giornale maledetto non si pubblica più, non esiste più. Perché, mio buon signore?
Lei continua a chiedermelo. E il vecchio signore ebreo risponde, oh, ma è proprio per questo, caro signor cameriere, proprio per questo, per sentirmi ripetere tutte le sere che quell'orrendo foglio nazista non esiste più. Musica Sì, ammonio vadia!