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Il Moltiplicatore Keynesiano in Economia Politica

Buongiorno a tutti, vi presento la lezione numero 6 di Economia Politica, oggi parliamo del moltiplicatore keynesiano, capitolo D2 da pagine 207 a 211. Il moltiplicatore è un'invenzione di Keynes e il suo ragionamento parte da questo presupposto che ci troviamo in uno stato di sottocopazione, in particolare c'è sovrapproduzione, cioè nelle imprese ci sono tante scorte di beni in vendute, quindi scorte di magazzino in vendute. C'è disoccupazione. E come fare allora per aumentare il reddito nazionale? Ebbene, secondo Keynes, dobbiamo aumentare la domanda di beni che sappiamo proviene dai consumatori. Perché? Perché il sistema economico è caratterizzato da una mancanza cronica di domanda di beni. Puntando sulla domanda di beni, secondo Keynes, si aumenta anche il reddito nazionale. Vediamo in che modo. Keynes fa questo ragionamento. Per aumentare la domanda di beni bisogna... puntare sull'aumento degli investimenti, cioè le imprese devono investire. Investendo naturalmente aumenta la produzione dei beni, ma aumentando la produzione dei beni c'è bisogno di mano d'opera, di conseguenza aumenta l'occupazione. All'aumentare dell'occupazione quindi aumenta anche la produzione dei beni, la vendita dei beni e di conseguenza anche il reddito nazionale. Vediamo il ragionamento in termini numerici. Si parte da una situazione di equilibrio per cui S è uguale a I, cioè il risparmio è uguale all'investimento. Quindi se gli investimenti aumentano, anche l'isparmio aumenta. È una funzione direttamente proporzionale. All'aumentare del risparmio aumenta anche l'investimento e viceversa. Appunto, una variazione di ΔS corrisponde a una variazione di ΔI. Ma sappiamo, come abbiamo già studiato in precedenza, che una variazione del risparmio è uguale alla propensione marginale al risparmio, cioè S minuscola, per la variazione del reddito, cioè delta Y. Ma se, come abbiamo già presupposto prima, abbiamo presupposto che delta S è uguale a delta I, allora possiamo scrivere anche che la propensione marginale al risparmio moltiplicata alla variazione del reddito è uguale alla variazione dell'investimento. Dividiamo i membri. Per la propensione marginale del risparmio che cosa abbiamo? Abbiamo questa formula da cui semplificando otteniamo che la variazione del reddito delta y è uguale a delta i fratto s e cioè che la variazione del reddito è uguale alla variazione dell'investimento moltiplicato 1 fratto s. Questo 1 fratto s non è altro che il moltiplicatore keynesiano. In poche parole, il moltiplicatore ci dice che, dato un certo aumento degli investimenti, il reddito prodotto aumenterà, ma aumenta di un multiplo dell'aumento degli investimenti, pare all'inverso della propensione marginale risparmio, cioè il moltiplicatore appunto. Facciamo un esempio numerico che risulta sicuramente più chiaro. Supponiamo che un'impresa automobilistica effettui un investimento pari a 100 milioni perché intende espandere la produzione, quindi ha bisogno di un magazzino. Abbiamo allora che la variazione dell'investimento è pari a 100 milioni e che la propensione marginale al risparmio, che sappiamo si scrive in termini percentuali, è uguale al 20%. Bene, applichiamo la formula che abbiamo trovato prima. La variazione del reddito è uguale alla variazione dell'investimento moltiplicato 1 fratto S, dove ricordiamo che 1 fratto S è il moltiplicatore, abbiamo che la variazione del reddito è uguale a 100, cioè 100 milioni investiti, per 5 uguale 500. Perché per 5? Perché 1 fratto 20% è uguale a 5. Da ciò ne deduciamo che l'incremento iniziale degli investimenti è pari a 100 milioni. dà luogo sia a un incremento della domanda globale, quindi del reddito nazionale, ma addirittura pari a 500 milioni, quindi 5 volte tanto l'investimento iniziale pari appunto a 100 milioni. Grazie per l'attenzione e alla prossima lezione.