[Musica] Buonasera a tutte e a tutti vi do il benvenuto a questo nuovo incontro del ciclo di lezione di storia organizzate Dalla Mondadori Education il ciclo come anche l'anno scorso Ci accompagnerà per tutto l'anno scolastico e si concluderà a maggio e prima di entrare nel vivo della lezione vi do un paio di informazioni tecniche le solite E però comunque le ripeto perché repetita juvant E allora partecipando a questo incontro avete diritto a ricevere un attestato di partecipazione l'attestato sarà disponibile e scaricabile nei prossimi giorni sul sito della casa editrice nella sezione attestati cioè c'è proprio una sezione apposita e vi basta che cliccare lì e nel caso in cui non potete seguire la lezione in diretta Ma volete comunque l'attestato vi basterà collegarvi al link che avete ricevuto per mail entro la mezzanotte e verrà comunque prodotto l'attestato a vostro nome Ovviamente per chi mi segue adesso l'informazione non è particolarmente utile ma nel caso vi dovesse capitare non so un inconveniente per le altre lezioni e potr potrete tranquillamente fare così ehm Comunque il video della lezione verrà caricato nei prossimi giorni sul sito su su YouTube sul canale della casa editrice per cui anche se non vedete la lezione in diretta potrete recuperarla tranquillamente di solito entro cioè i nostri informatici Sono molto efficaci e in 24-48 ore trovate appunto il video su YouTube e il video che potete rivedere e usare in classe come materiale didattico Insomma farne quello che volete e nel corso della lezione tra l'altro il nostro relatore proietterà delle slide e entro pochi giorni anche queste saranno a disposizione sul sito della casa editrice anche queste saranno scaricabili e potete usarle a lezione o usarle per ripassare Insomma come volete voi ehm nel corso del dell'intervento voi potete fare domande sulla chat di YouTube che io leggo se io sarò dietro le quinte non mi vedrete ma ci sarò e quindi io le leggo le raccolgo perché poi spesso le domande sono tante Non c'è modo per farle proprio tutte però io le le le a corpo magari e poi alla fine dell'intervento le sottoporrò al professore e io anche a nome della casa editrice vi invito particolarmente a sfruttare questa opportunità perché uno dei motivi per cui noi abbiamo organizzato questi seminari è che ci teniamo molto a creare questo dialogo fra gli insegnanti e i docenti e per cui Insomma voi fate domande su tutto quello che vi sembra importante sia questioni che riguardano direttamente la materia o comunque il tema trattato sia questioni più leate alla did didattica Ehm posso a presentare il il professore che terrà la lezione di oggi che è Adriano roccucci che per noi ricostruirà la crisi sistemica che ha investito l'Italia nel primo dopoguerra e che poi ha portato all'avvento del Fascismo e in questa maniera con diciamo abbiamo cercato di dare di rendere il più possibile la panoramica del primo Novecento italiano Siamo partiti da Giolitti siamo passati a interventismo neutralismo e E appunto chiudiamo Con l'avvento del Fas continuiamo Con l'avvento del Fascismo e io presento rapidamente il professore e poi gli lascio la parola e Adriano roccucci è professore ordinario di storia contemporanea presso l'Università di Roma 3 e dirige un centro interuniversitario di ricerca sulla Russia contemporanea e le sue eredità culturali Infatti ha lavorato molto su sulla politica e sulla storia russa E inoltre Vabbè è membro del consiglio editoriale di diverse riviste memoria e ricerca intersezioni e poi la più famosa che magari conoscerete è Limes ehm per la mondatori Education ha curato vari manuali tutti insieme a Lucio Caracciolo e un manuale Universitario di storia contemporanea e poi altri due manuali eh scolastici che sono bei manuali Se vi interessa dargli un'occhiata che si chiamano le carte della storia e Limes Allora io lascio la parola al professor roccucci e bocca al lupo buon ascolto e noi ci vediamo tra una quarantina di minuti dopo l'intervento del Professore grazie a Matteo tasca per la presentazione Grazie a tutti voi per l'attenzione che darete a questa mia lezione lezione appunto che come è stato detto si ehm concentra sulla crisi del primo dopoguerra in Italia e sul provare a cogliere quelle che sono le dinamiche di questa crisi multifattoriale in un quadro internazionale e la crisi del prima dopoguerra in Italia legata all'avvento del Fascismo è stato un tema che ha interessato Da decenni la storiografia e non sarò certo qui a tediarvi sul ricostruire il dibattito storiografico ma farò riferimento qua e là ad alcuni autori eh molti dei quali probabilmente già conosciuti da voi ehm in una nei primi decenni di ehm analisi della crisi del dopoguerra che Eh si è avuto già un suo inizio in contemporanea con gli eventi successivi alla fine della Prima Guerra Mondiale ma poi nella storiografia è tornata a essere All'attenzione del dibattito quando nel dopoguerra ci si è cominciati nel secondo dopoguerra ci si è Cominciati a interrogare in maniera più intensa sulle origini e l'avvento del Fascismo e la storiografia si èm concentrata su questo aspetto su un aspetto come dire interno alla storia italiana di questo passaggio del dopoguerra faccio alcuni nomi forse appunto a voi conosciuti quello di Ernesto Ragionieri di Giovanni sabbatucci quello di Paola latri di Roberto Vivarelli e quello di quelli di Renzo de felice ed Emilio gentile più legati alla vicenda di Mussolini e del Fascismo Ma ricordo anche un'importante opera che ha la sua origine negli anni 30 nel nel circuiti e nei circoli dell'immigrazione antifascista che è l'opera di Angelo tasca più recentemente e sottolineo questo cambiamento nella storiografia gli studi hanno Teso a collocare le vicende italiane in un quadro più ampio di carattere internazionale se non globale il dopoguerra italiano va inserito Infatti per essere compreso nella complessità dei suoi essi delle sue dinamiche in un fenomeno più ampio di violenta transizione dell'Europa dalla guerra mondiale a una caotica pace come ha scritto uno studioso tedesco Robert Gerard che ha pubblicato un importante studio su la guerra dopo la guerra dal titolo italiano La rabbia dei vinti Edito dalla terza nel 17 questo storico ha sostenuto che in realtà l'Europa non conosce una pace definitiva fino al 1923 fine della questione irlandese da una parte e dall'altra della questione che riguardava la successione dell'impero Ottomano con la nascita della Repubblica di Turchia e ha osservato gerv che le vicende dell'Italia postbelliche più simili a quelle degli imperi vinti che a quelle di Francia e Gran Bretagna vanno inseriti in questo contesto contesto di una guerra che continua dal 17 al 23 17 perché con la rivoluzione prima del febbraio e poi dell'ottobre in in Russia crolla l'impero e ehm senza soluzione di continuità dalla grande guerra attraverso la rivoluzione si passa nelle ampie aree dell'impero Russo a a quella che la storiografia ha chiamato guerra civile Ma che è un insieme di una molteplicità di guerre diverse intrecciate spesso sovrapposte ma sono anche questi gli anni di rivoluzioni e conflitti politico-sociali violenti è la Germania degli spartachisti è l'Ungheria di bacun sono i conflitti del nuovo stato polacco sorto alla fine della prima guerra mondiale sono le guerre tra greci e turchi nella successione dell'impero Ottomano è la lunga stagione di violenza che dalla Insurrezione di Pasqua del 16 Fino al 23 colpisce L'Irlanda è in questo contesto secondo gerv che va collocato il violento conflitto sociale e politico che caratterizza l'Italia del primo dopoguerra a partire dal 17 noi siamo a delle trasformazioni della trama ideologica e Geopolitica della grande guerra La grande guerra fino al 17 aveva percorso come dire dei Binari ideologici e geopolitici che erano rispondevano a quelle che erano le dinamiche del dell'Europa a partire dal 1890 la conflittualità tra i blocchi la lotta per il potere mondiale ma nel 17 questa trama Cambia Cambia con l'irrompere sulla scena degli internazionalismo di lienin e Trotsky da una parte e quello del presidente degli Stati Uniti d'America Wood Wilson dall'altra e insieme agli internazionalismo ordine internazionale del dopoguerra che culminarono nella conferenza di pace di Parigi Ecco Tenere presente questo non vuol dire solamente mettere una cornice agli eventi italiani ma cogliere una loro componente fondamentale il principio di autodeterminazione dei popoli che fu proclamato prima di Wilson è passato diciamo alla storia come bandiera di Wilson i suoi 14 punti la la piattaforma programmatica della conferenza di pace ma prima di Wilson era stato proclamato da lienin e Trotsky e forse le affermazioni di Wilson era una risposta a quelle dei due dirigenti bolscevichi fu al centro quel principio della conferenza di pace di Parigi fu dichiarato come il di un assetto Democratico al pieno servizio della pace così si diceva nel 1919 e sarebbe divenuto secondo questa visione il perno della società internazionale come l'unico principio di legittimazione degli Stati fu alla base di quello che recentemente Uno studioso erz manela ha definito de wilsonian Moment della storia europea e globale Quindi questa sottolineatura del principio di determinazione dei popoli che Wilson aveva pensato in termini politici cioè la libertà di autoverso una sua interpretazione una sua declinazione etnon naazionale bene questo principio Ebe una diffusione mondiale sebbene la sua applicazione contraddittoria in molti El in molti elementi fu però limitata all'Europa centro orientale e in parte al Medio Oriente Infatti il crollo degli imperi asburgico Ottomano e russo e quello del Reich Guglielmino erano stati eventi di grande significato che provocarono la nascita di nuovi stati nazionali i trattati di Parigi dietro vita 10 nuovi stati nazionali Finlandia Estonia Lettonia Lituania Polonia Cecoslovacchia Ungheria Austria Jugoslavia e nel 1923 la Turchia Il 1919 fu quindi l'anno del Trionfo della idea di nazione Paradossalmente alla base sia di un nuovo internazionalismo sia di paradigmi nazionalisti di carattere radicali basati su un'interpretazione etnica e culturale del principio di autodeterminazione il trionfo del nazionalismo dopo il conflitto Nazionale dopo il conflitto mondiale scusate come ha notato un altro studioso Mark mazer in un libro uscito nel in in traduzione italiana nel 2005 per Garzanti le ombre della democrazia portò con sé spargimenti di sangue guerra e guerra civile da al momento che il diffondersi dello Stato nazionale in quel mosaico etnico che era l'Europa Orientale segnò anche la nascita del problema politico delle minoranze in questo contesto si pone alla fine della guerra la questione di quali dovessero essere le acquisizioni territoriali di cui l'Italia aveva diritto dopo la vittoria e questo tale questione costituì un tema di Forte impatto sull'opinione Unione pubblica italiana nel dibattito politico nella lotta per il potere alla conferenza di Parigi la delegazione italiana guidata dal Presidente del Consiglio Vittorio Man Orlando e dal ministro degli Esteri Sidney Sonnino si presentò con un programma di corte vedute fondato su un'impostazione incoerente della questione Adriatica che era la principale questione da risolvere per la diplomazia italiana in quel contesto ehm programma di corte vedute che era compendiato nella formula il Patto di Londra più fiume formula nota e che era l'espressione di una sintesi di istanze politiche diverse e in realtà fra loro incompatibili da una parte c'era la politica che portava avanti Sidney Sonnino del rispetto della lettera del Trattato di Londra che ricorderete nel aprile del 1900 115 siglato tra il Governo italiano e le potenze della Intesa gran bretania Francia e Russia accordo segreto come era la diplomazia del tempo segreta prevedeva una serie di compensi all'Italia incasso di Vittoria qualora L'Italia si fosse schierata dalla parte dell'intesa e quei compensi erano il Trentino e il sud Tirolo fino al confine del Brennero La Venezia Gi puga Friuli Trieste con l'istria ma non la città di Fiume perché il Trattato di Londra non era basato su logiche di tipo Nazionale ma su logiche di tipo tradizionale di politica di potenza e all'inizio della guerra anche le potenze l inese non pensavano a una dissoluzione dell'impero asburgico ma di una sua ridimensiona iamento e il riorientamento e quell'impero asburgico privato di di Trieste da dare all'Italia doveva però mantenere un suo porto nell'Adriatico che doveva essere fiume dal e la Dalmazia era L'altro elemento importante del patto del Trattato di Londra oltre a una sorta di protettorato sull'Albania e poi ha dei compensi da definire in caso di sconfitta della Germania e dell'impero Ottomano nelle colonie tedesche e nell'asia minore Cioè nella Anatolia ehm Patto di Londra che era segreto Ma che viene reso pubblico Dai bolshevik che preso il potere denunciano la diplomazia Borghese fatta sui trattati segreti e cominciano a pubblicare in una serie di libretti verdi e rossi tutti i documenti di Patti segreti che erano conservati nella Cancelleria del Ministero degli Esteri dell'impero Russo Quindi da una parte c'era questa indicazione eh Il Trattato di Londra alla lettera che sonino portava avanti dall'altra invece il Presidente del Consiglio Orlando in nome dell'adesione ai Principi di Wilson quello della determinazione dei popoli diciamo un principio Nazionale rivendicava fiume Cioè vi era da una parte il Patto di Londra una piattaforma non nazionale di politica di potenza e dall'altra invece una rivendicazione basata sul principio dell'autodeterminazione dei popoli quindi una contraddizione interna alla piattaforma politica della delegazione italiana che la rese estremamente debole in In compenso la questione Adriatica fu alla base invece di una violenta esasperata izione all'interno del paese alimentata nell'opinione pubblica soprattutto da i nazionalisti la forza politica de nazionalisti da quei settori che ne condividevano lo spirito e le aspirazioni e tutto ciò favorì l'esasperazione degli animi con il sostegno del Governo il quale non in maniera lungimirante sperava in tal modo di rafforzare la sua posizione al tavolo della pace il plateale irrilevante ritiro della delegazione italiana da Parigi alla fine di aprile del 19 fu l'apice di questo gioco di reciproca eccitazione tra governo circoli nazionalisti e opinione pubblica ma non condusse questo gioco ad alcun risultato nella dinamica delle trattative congressuali di Parigi ehm non è che l'Italia esca dalla conferenza di pace senza risultati ottiene Trieste il frioli e la Venezia Giulia ottiene l'istria ottiene il Trentino e il sud Tirolo con il confine del Brennero Tuttavia si diffuse un mito il mito della Vittoria mutilata espressione coniata come voi sapete da Gabriele D'Annunzio che costituì una delle armi più efficaci dei soprattutto della Destra nazionalista per favorire la radicalizzazione dello dello scontro politico sottolineo questo aspetto che il tema della Vittoria mutilata e lo sottolineo sovente con gli studenti è un mito non è una realtà la vittoria italiana non fu mutilata perché il congresso di pace e la definizione delle acquisizioni territoriali non poteva che essere prodotto di quelle che erano le dinamiche di un Europa che era totalmente cambiata rispetto al 14-15 e per di più L'Italia non uscì a mani vuote dalla conferenza di pace quindi ci troviamo Non di fronte a una formula che che certifica una realtà ma ha un mito un mito che viene utilizzato come uno strumento importante dello scontro politico e socialisti interventisti democratici la classe dirigente liberale erano additati dai sostenitori di questo mito della Vittoria mutilata come i responsabili di una politica rinunciataria che aveva prodotto quella che loro definivano la vittoria [Musica] mutilata Tuttavia non si può non rilevare come in seguito alla grande guerra vi fosse stato un cambiamento radicale degli equilibri internazionali e questo cambiamento non poteva non essere un tema centrale del dibattito politico Era in corso un'opera di ristrutturazione compless del quadro europeo e Mediterraneo bisognava quindi riconfigurare le coordinate della collocazione dell'Italia nel mutato contesto geopolitico ma occorreva una nuova attitudine direi politica e intellettuale che fosse in grado di liberarsi da quelli che erano gli schemi del passato cui la classe dirigente era abituata a ricorrere per leggere la politica internazionale si trattava rispetto a questo contesto internazionale di un appuntamento decisivo per la Italia liberale la sua classe dirigente classe dirigente che però mostrava di non essere culturalmente attrezzata ad affrontare le nuove sfide che la situazione postbellica lanciava ed infatti passo qui al secondo punto Eh si trovava di fronte anche a una crisi economica e sociale La grande guerra è un passaggio fondamentale ne avete parlato anche in altre lezioni che aveva accelerato i processi di trasformazione che avevano segnato appunto il passaggio all'età contemporanea il nazionalismo la società di massa la mondializzazione la età industriale il conflitto era stata una guerra di massa perché di massa erano i grandi eserciti che combattevano perché di massa fu l'esperienza della morte fu Forse la prima volta nella storia che in maniera S sistemica e continuativa ci si confrontò con il fenomeno della morte di massa era una guerra totale che coinvolgeva completamente la società tanto che si venne a coniare l'espressione di fronte interno la guerra Si combatteva nel fronte esterno e in quello interno e sute e due i fronti eh giocò il meccanismo della logica bipolare del nemico Ma era anche una guerra industriale perché era la produzione industriale di che garantiva agli eserciti la possibilità di portare avanti una guerra che era una guerra sempre più meccanizzata tecnologica secondo quello che era il livello di eh avanzamento tecnologico dell'epoca in questo senso si era venuto a formare un'economia di guerra un'economia di guerra che aveva indotto delle distorsioni nel sistema crescita abnorme di alcuni settori industriali Soprattutto quelli siderurgici e metallurgici il caso dell'ansaldo è quello più clamoroso nel contesto italiano che erano stimolati questi settori industriali dalle necessità belliche necessità degli armamenti e dal massiccio intervento statale lo Stato interviene nell'economia in maniera eh fondamentale durante la guerra è il primo cliente le commesse statali sono quelle che portano avanti i processi economici Ma i costi tale espansione erano state notevoli e alla fine della guerra lo Stato Italiano era uscito dal conflitto fortemente indebitato debiti che erano stati necessari al Per le forniture di materie prime e quelle di grano Durante gli anni della guerra il debito si era accumulato soprattutto con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti e poneva l'Italia dopo la guerra in una condizione di Forte dipendenza dall'estero la questione finanziaria era quindi la questione numero uno di debolezza dell'economia italiana la quale allo stesso tempo doveva procedere Alla riconversione dell'apparato produttivo non c'era più bisogno di produrre armi in quella grande quantità e ehm bisognava sgonfiare settori che si erano gonfiati enormemente Con la conseguenza però di provocare anche disoccupazione di massa questa difficile situazione economica provocò forti turbolenze sociali La Primavera allestate del 19 in tutta Italia registrano l'esplosione di agitazioni popolari che furono espressioni di un malcontento diffuso in vari settori della società italiana furono proteste contro il carov Vieri nelle città i prezzi erano stati calmia durante tutta la guerra guerra e alla fine della guerra il calmiere non aveva più senso di essere e si accompagnò a un processo inflattivo molto rilevante vi furono tumulti annonari nelle campagne o un vasto movimento dell'occupazione delle terre che era stato anche favorito da quella che era stata la campagna propagandistica all'interno dellesercito dopo Caporetto in cui ha un Citto di Fanti contadini era stato fatto ehm balenare l'obiettivo di poter dopo la guerra e la vittoria arrivare a quello che è il sogno dei contadini di sempre cioè quello della proprietà della terra che veniva coltivata ehm si parlò in quel 19 di sciopero Mania gli scioperi si moltiplicavano in molti dei settori produttivi O dei Servizi scioperi dei servizi pubblici de Trasporti Tutto questo contribuì a acquire in diversi segmenti delle borghesie italiane un sentimento antisocialista per il timore di un'affermazione Come si diceva Allora bolchevik era il grande timore che la rivoluzione bolscevica in Russia si espande anche ai paesi della Europa centrale e occidentale D'altronde era la linea politica del gruppo dirigente bolchevik in quel momento che puntava alla rivoluzione mondiale D'altronde va detto però che le borghesie urbane erano stesse erano state anch'esse colpite dalla situazione difficile dell'economia in particolare dall' inflazione che aveva decurtato i redditi legati a Renditi o a stipendi F fissi di molti settori delle borghesie urbane e ultimo fenomeno ma non meno importante di questo quadro di conflittualità e disarticolazione sociale era quello scusate Era la questione della reintegrazione di un grande numero di reduci che avevano dato vita a un Fiorente movimento combattentistica e ha un rigoglio di associazioni di reduci e di Mutilati di guerra ma accanto a questo Questi elementi di crisi economica e sociale ehm va Ehm prestata attenzione Questo è il terzo punto a una crisi politica che diviene anche una crisi di ehm di sistema ehm Eh uno degli elementi di questa crisi di sistema era l'irricevibilità crescita di generali e Colonnelli nominati durante il conflitto che dovevano avevano diciamo paura di essere collocati a riposo ehm le sfere militari le altre sfere militari erano anche molto sensibili alla questione Adriatica a cui abbiamo fatto già riferimento ed è interessante cogliere un aspetto di questi anni di crisi del primo dopoguerra dal 19 al 22 cioè il ricorrere di voci di complotti militari e al di là della veridicità o no di ognuna di queste voci testimoniavano però con la loro diffusione il coinvolgimento di settori dell'esercito in trame eversive e la l'atto eversivo più eclatante più rilevante fu la marcia su fiume la città contesa che non venne ehm data all'Italia da Eh il Mh dagli accordi di pace quelli almeno Parigini ehm promossa da Gabriele D'Annunzio il 12 settembre del 19 e la conquista della città di un da parte di un gruppo di armati ehm guidati appunto dal dal poeta soldato eh E fu il il tentativo più determinato per arrivare a una soluzione extraparlamentare della crisi politica ehm Infatti l'azione assunse la caratteristica di una vera e propria sedizione militare Perché alcuni reparti dell'esercito regolare parteciparono all'azione d' annunziana E perché gli altri comandi ehm soprattutto della Marina ma non solamente furono conniventi Eh con la eh spedizione eh d' annunziana l'impresa Fiumana rappresentò quindi una rottura del monopolio dell'uso legittimo della forza detenuto dallo Stato e segnò il culmine della mobilitazione politica di settori importanti dell'esercito contro il governo ehm in funzione di rafforzamento delle forze di quella che era La Destra La Destra nazionalista ehm del del tempo principale obiettivo dei promotori della marcia su fiume Infatti era di provocare la caduta del nuovo presidente del consiglio succeduto a Orlando il Liberal Democratico Francesco Saverio Nitti visto come il fumo nell negli occhi da questo insieme di forze politiche istituzionali perché incarnava in qualche modo il giolito e quindi il neutralismo giolittiano del 1914-15 fiume divenne un simbolo era la lotta del nuovo contro il vecchio ma l'accelerazione impressa dalla guerra ai processi di modernizzazione influi anche sul sistema politico da una parte si assisteva alla crescita di rilevanza del partito socialista che era alimentato dalla conflittualità sociale dalla nuova vitalità del Movimento contadino dallo sviluppo dell'Industria e il conseguente aumento numerico della classe operaia aveva raggiunto il Partito Socialista i 100.000 iscritti nel 1919 D'altro canto nel gennaio del 1919 nasceva Roma un nuovo partito Il Partito Popolare che era il punto di arrivo dell'itinerario Travagliato di partecipazione dei cattolici alla vita politica Nazionale che dopo la questione romana come voi sapete fu un itinerario appunto tortuoso e Travagliato fondatore del partito era un prete siciliano di Caltagirone che era stato molto attivo negli ultimi anni dell'800 e nei primi del 900 nella presenza dei cattolici nelle Amministrazioni comunali provinciali e nelle organizzazioni economico e sociali Il Partito nasceva a confessionale Cioè non era un partito cattolico ma era un partito di cattolici con una impostazione solidarista interclassista ma anche una chiara ispirazione sociale e democratica e ciò che è importante per il nostro discorso Sturzo organizza questa nuova formazione politica come un moderno partito di massa tanto che a metà del 1920 raggiunse più di 3.100 sezioni nel paese e 250.000 iscritti ci troviamo di fronte quindi a due importanti partiti di massa all'indomani della guerra Il Partito Socialista e il nuovo partito popolare e il Partito Popolare scompagina il quadro politico perché Eh all alla vigilia della guerra con il Patto Gentiloni la classe dirigente liberale guardava all'elettorato cattolico come un bacino di voti a sostegno della propria leadership ciò non poteva più essere nel momento in cui si veniva a formare questo partito di cattolici che quindi avrebbe convogliato verosimilmente su di sé il voto dell'elettorato cattolico Insomma il sistema politica andava modificandosi con lo sviluppo dei partiti di massa che turbavano l'equilibrio consolidato della politica liberale elemento Diciamo che portò a a un livello superiore di crisi gli equilibri della politica liberale fu la richiesta accolta da Nitti di introdurre il sistema proporzionale a scrutinio di lista per le elezioni politiche un sistema che disarticola il meccanismo con cui la classe dirigente liberale aveva fino all'ora retto le redini del governo grazie alla capacità di raccogliere consensi attraverso un sistema elettorale basato prevalentemente sui collegi individuali nel Quale elemento personale notabili are prevaleva su quello organizzativo partitico le elezioni del 16 novembre 1919 con i loro risultati furono un proprio un vero e proprio terremoto politico i i liberali calarono dal 67,6 al 38,9 Ebbero 200 seggi frammentati in più di 25 liste i veri vincitori fuo i due partiti di massa i socialisti con 156 seggi e i popolari con 100 segi ma il percorso che la società italiana il sistema politico italiano cominciò a a cui andò incontro è quello della radicalizzazione del confronto sociale e politico e siamo al quarto punto della mia lezione cioè inizia una stagione di Forte instabilità politica da una parte vi era l'influenza di quella che era l'ondata Rossa il biennio europeo quindi la diffusione del Richiamo delle vicende della Russia bolscevica sulle masse popolari che suscitavano speranze rivoluzionarie che un po' nella realtà italiana erano permeate di una carica finalistica caratteristica del socialismo italiano vi era però E questo va detto subito una carenza di lucidità politica nel nella direzione del fermento rivoluzionario da parte della dirigenza socialista che non andava oltre un massimalismo generico che favoriva nient'altro che la radicalizzazione del conflitto sociale politico senza però indicare una linea politica Chiara e una via d'uscita dall'altro dall'altra parte nei settori Borghesi della società si diffondeva uno stato d'animo anti bolscevico coinvolgeva industriali magistrati agrari insegnanti ufficiali dell'esercito funzionari di polizia e le piazze italiane furono scenarie in quei mesi tra il 19 e il 20 Oltre che di scioperi e comizi socialisti allo stesso tempo di manifestazioni e cortei anti bolscevichi e patriottici perché qui è un elemento importante il discorso anti bolscevico si ehm saldava a quello nazionalista e patriottico i socialisti diciamo nemici eh di classe che con la loro agitazione sociale mettevano in discussione quelli che erano eh gli interessi di segmenti importanti della borghesia erano anche gli antinazionali gli antipatriota e continuavano a criticare la guerra e la saldatura tra questi due elementi rafforzava fortemente la posizione del settore anti bolscevichi lo sciopero agrario che nel bolognese durò l'intera estate fino a ottobre 1920 e nel settembre del 20 un movimento ampio di occupazione delle Fabbriche segnarono il punto più acuto della crisi sociale politica del dopoguerra movimento di occupazione il cui epicentro era nel famoso triangolo industriale del nordovest dell'Italia Torino Milano Genova fu risolto grazie a una mediazione governativa governo alla cui al cui testa era tornato il l'anziano Giolitti che aveva optato per la sua tradizionale linea di neutralità nei conflitti sociali che permise di portare a termine una mediazione che risolse la crisi ma questo punto dobbiamo confrontar ed è il quinto punto con la diffusione del Fascismo e e dall'altra parte la paralisi del sistema politico liberale negli ultimi mesi del 20 si segnò si assistette a una inversione di tendenza se il 19 e la prima metà del 20 fino a settembre era stata caratterizzata dalla iniziativa sebbene poco guidata delle masse popolari dei dei animate da sentimenti direi più che da politiche rivoluzionarie invece negli ultimi mesi nell'ultimo trimestre del 20 c'è un'inversione di tendenza da una parte si assistette all'esaurirsi della spinta rivoluzionaria che era fioccata Dalla recessione economica e dalla disoccupazione conseguente dall'altra vi era stato uno sviluppo della reazione antis socialista di cui un'espressione molto importante fu la vittoria tranne che a Milano e a Bologna nelle principali città alle elezioni amministrative di blocchi nazionali antisocialismo Mussolini lo ricordiamo era stato un leader socialista massimalista passato nella periodo della naturalità su posizione di interventismo rivoluzionario è uscito dalm dal Partito Socialista ehm allontanato dal Partito Socialista e è diventato uno dei leader del dell'interventismo e dell'interventismo più radicale nel marzo del 19 aveva fondato i fasci di combatt momento a Milano in una sala di piazza San sepolco Vicino al Duomo ed era un movimento che aveva Allora parole d'ordine tipiche di una sinistra rivoluzionaria un po' confusa dopo la guerra era antibloqueo politica dopo il fallimentare esordio alle elezioni politiche del 19 dei fasci combattimento nell'unica lista presentata a Milano aveva raccolto solo alcuni migliaria di voti nel maggio del 1920 in un congresso svoltosi a Milano il movimento dei Fasci di combattimento su iniziativa di Mussolini modificò la sua linea politica orientandola verso destra e intese da allora rappresentare E difendere gli interessi le borghesie produttive dei Ceti Medi il fascismo era un'esperienza politica che costituiva un fenomeno innovativo perché era un prodotto dellesperienza di guerra e aveva l'ambizione di rappresentare un nuovo modo di fare politica era una forza politica così come altre nell'Europa del dopoguerra che si era organizzata in squadre paramilitari che recuperavano simboli rituali miti della guerra e soprattutto promuovevano un uso sistematico della violenza nella lotta politica violenza usata nell' aggredire gli avversari e le organizzazioni degli avversari politici era il compimento di un processo di militarizzazione della lotta politica inizi durante la guerra proprio con l'organizzazione di Milizie politiche paramilitari Nella seconda metà del 1920 il movimento fascista iniziò a svolgere un'intensa attività antisocialista soprattutto nelle province agrarie della pianura Pana l'azione delle squadre fasciste le camice nere si inseriva in [Musica] quell'ascolto azione fascista occupò quindi lo spazio politico dell'antisemitismo della crisi del primo dopoguerra ben più di quelle che erano le conflittualità industriali quindi Emil Romagna le province di Bari e Foggia nelle Puglie la bassa Lombarda e piemontese la Toscana il polesi le marche l'Umbria Ecco tutte queste regioni agricole furono epicentro di una reazione violenta fascista antisocialista nel primo semestre del 21 ci furono una grande quantità di spedizioni fasciste e di distruzioni di sedi di giornali Caste del Popolo circoli socialisti cam del lavoro e via di seguito solo nel periodo dal primo marzo al 31 maggio 1921 le vittime delle violenze di un conflitto politico che già i contemporani andavano sempre più identificando come una guerra civile le vittime furono di 340 morti morti e quasi 1400 feriti il fascismo Insomma era un nuovo soggetto politico importante che come lo ha definito Emilio gentile forse il principale studioso del partito fascista un si era venuto a cosire come un partito milizia con al centro l'eredità della guerra e l'uso della violenza D'altro canto invece assistevamo possiamo constatare l'impreparazione da parte delle forze rivoluzionarie incapaci di elaborare e opporre una strategia di contrasto efficace Anzi al suo interno si aprirono nuove fratture a Livorno nel gennaio del 21 durante il congresso del Partito Socialista italiano nacque il Partito Comunista d'Italia in seguito una divisione interna al partito provocata Dalle condizioni vincolanti posste partiti aderenti dal secondo congresso dell'internazionale comunista l'Internazionale che era stata fondata dal dai bolscevichi a Mosca nel nuovo partito non confluirono secondo la tradizionale divisione all'interno partio socialista tra riformisti e massimalisti tutti i massimalisti solo i massimalisti di sinistra il cui leader era Medeo Bordi leader Napolitano il leader più forte al momento della nascita del Partito Comunista tra i primi fautori del modello bolshevik e insieme a Bordiga un gruppo di giovani raccolti nella rivista Torinese ordine nuovo legate all'esperienza dei consigli di fabbrica che avevano caratterizzato l'occupazione del settembre del 20 tra i quali Antonio Gramsci Palmiro Togliatti Umberto Terracini e anche altri per espansione del Fascismo va detto che un elemento importante fu anche la connivenza degli organi dello stato in particolare delle forze di polizia dell'esercito della magistratura che vedevano nell'azione delle squadre fasciste un utile appoggio alla lotta contro il sovversivi così anche pensava la classe dirigente liberale che si poteva utilizzare il fascismo e così fece Giolitti che dopo la scissione del Partito Socialista utilizzando una sua vecchia abilità tattica sperimentata nel decennio precedente alla prima guerra mondiale indisse nuove elezioni politiche per il 15 maggio del 21 e propose ai fascisti di entrare nelle liste di blocco nazionali che i liberali decisero di formare nei collegi in cui la minaccia socialista era più consistente e dopo una campagna elettorale estremamente violenta si contò più di un centinaio di vittime i risultati delle elezioni sancirono la legittimazione politica dei fascisti che Ebbero oltre 31 deputati tra cui Mussolini Ma provocarono le elezioni anche una frammentazione del parlamento ehm un parlamento e un sistema liberale sempre più in affanno a gestire la crisi della Italia del dopoguerra una crisi che montava sempre più come crisi politica e crisi di sistema i eh presidente del consiglio che succedettero a Giolitti prima Social riformista Ivano e Bonomi poi un giolittiano di seconda fila Luigi facta si distinsero entrambi per mancanza di autorevolezza e per una sostanziale sottovalutazione del fenomeno fascista cioè si assisteva a una sostanziale paralisi del sistema politico e alla debole risposta alla sfida fascista era dovuto Non solo ma anche a una classe dirigente liberale che non aveva gli strumenti culturali e non aggiorna i suoi strumenti culturali per comprendere quelle che erano le trasformazioni indotte nella società italiana dalla guerra e quelle che dovevano essere le innovazioni da introdurre nel sistema politico ne è prova il fatto che i liberali non danno vita a un partito politico moderno a un partito liberale e arrivo qui all ultimo punto andando molto rapidamente alla conclusione Mi scuso se sono troppo lungo ultimo punto che chiaramente è centrato sulla marcia su Roma sull'inserzione fascista e la debolezza dello Stato liberale il fascismo dopo una crisi interna dovuta all'adesione di Mussolini a un patto di pacificazione socialisti promosso da Bonomi che i Ras provinciali quelli che avevano la vera forza politica non accettano ma Ras provinciali che proprioo bisogno di Mussolini perché era l'unica figura politica di caratura nazionale del Movimento fascista dopo questa crisi il fascismo Nella seconda metà del 21 ehm compie un passaggio decisivo nel suo processo di maturazione eh consolidandosi come forza politica alternativa al sistema stesso da una parte Nonostante quel Patto di pacificazione prosegue a ricorrere alla violenza politica senza nessuna sosta e dall'altra al Congresso di Roma n novembre del 21 il movimento si trasforma in partito Nazionale fascista il fascismo si formava in un partito Al cui di massa al cui interno venivano inquadrate Le Milizie Armate E questa sua strutturazione di partito di massa avveniva attorno alla figura di un leader carismatico Mussolini Duce del Fascismo nel 1922 il partito fascista che aveva superato ampiamente i 200.000 iscritti era diventato lo organ politica più forte del paese continuarono le violenze fasciste contro socialisti comunisti repubblicani Cont popolari nella primavera nel luglio del 22 un'offensiva fascista si dispiegò in diverse città italiane con L'occupazione di interi capoluoghi di provincia da parte delle camicie nere nell'autunno maturò l'assalto fascista al potere nei primi giorni di ottobre le squadre fasciste occuparono Trento e Bolzano il 24 ottobre Si tenne un convegno del partito a Napoli Mussolini fece dichiarazioni programmatiche volte a tranquillizzare le classi dirigenti questo è tipico della politica mussoliniana il radicalismo delle squadre l'uso della violenza dichiarazioni programmatiche volte a tranquillizzare le classi dirigenti affermò che il fascismo riconosceva la monarchia e l'esercito era stato repubblicano rispettava la religione cattolica era stato anticlericale che era favorevole al capitalismo e al Liberismo e che soprattutto mirava a a restaurare ordine e disciplina la pressione decisiva avvenne con quella che è la marcia su Roma la storiografia penso soprattutto allo studio di Giulia albanese sulla marcia su Roma Edito dalla terza ha messo a fuoco un elemento importante la marcia su Roma non è solamente quella concentrazione di squadristi verso la capitale ma è soprattutto l'insurrezione fascista nelle città dell'Italia centrale e settentrionale dove furono occupati palazzi governativi uffici postali e telegrafici stazioni ferroviarie cioè quella concentrazione sulla capitale che avrebbe dovuto avver luogo il 28 ottobre era supportata da un'insurrezione nella parte più vitale del paese l'Italia centrale settentrionale dove di fatto le squadre fasciste avevano preso in controllo delle principali città Eh la mobilitazione fascista accompagnata dai contatti di Mussolini con esponenti del regime liberale e del mondo economico fu efficace nel neutralizzare le residue capacità di reazione dello stato da una parte con la tardiva proposta di facta di introdurre lo Stato d'assedio rifiutata dal re dall'altra con il fatto che Rep puntava una soluzione della crisi mediante un governo di Salandra il Presidente del Consiglio dell'ingresso in guerra in cui secondo l'idea del re avrebbero partecipati i fascisti con queste due mosse si consumarono le ultime possibilità di resistenza del regime liberale Mussolini senza più la minaccia di un'azione militare da parte dello stato che sarebbe stata conseguenza dell'eventuale intr ie dello Stato d'assedio Mussolini ebbe buong gioco a far cadere l'ipotesi di governo del leader della Destra liberale Salandra che era sostenuta anche dai nazionalisti il re Quindi affidò al Duce del Fascismo il compito di formare il nuovo governo nelle concitate vicende di quei giorni tra il 27 e il 29 ottobre si consumò una rivoluzione ibrida in cui la decisiva iniziativa eversiva dell'insurrezione fascista si combinò con le trattative politiche di Mussolini fino all'incarico governativo affidato da Vittorio manale III formalmente nel quadro del sistema istituzionale regolato dallo Statuto Albertino era Tuttavia il passaggio che con la sua carica eversiva e violenta segnava la fine di quel sistema e l'avvio di un nuovo regime Esso avveniva a compimento di un itinerario di versione dell'ordine politico compiuto mediante l'uso sistematico della violenza da parte delle squadre fasciste in un contesto di conflitto sociale e politico che aveva assunto i connota di una guerra civile tanto da avere provocato nel 1919 secondo le Stime più attendibili circa 3000 morti il 31 ottobre con la partecipazione di esponenti liberali e Popolari nazionali e radicali nazionalisti e radicali del Partito Democratico sociale veniva formato il governo Mussolini pur nella correttezza procedurale della formazione del governo su incarico del re si era compiuto il passo che dava inizio alla distruzione dello Stato liberale l'inedito incarico al leader di un partito armato che aveva come programma l'abbattimento dell'ordinamento politico dato gli inseguito all'impatto delle iniziativa versiv della marcia su Roma costituiva Un vulnus sizi al sistema liberale discorso di Mussolini alla camera lo lasciava intendere lo Cito con 300.000 giovani armati tutto punto decisi a tutto e quasi misticamente pronti a mio ordine potevo fare di quest'aula sorda e grigia un un Bivacco di manipoli potevo sprangare il Parlamento Grazie Eccoci qui allora io intanto la ringrazio molto per per l'intervento che insomma ha fatto un quadro e mi sembra molto esaustivo e chiaro di quel di quel giro di anni Insomma che alla fine si tratta di 3-4 anni ma estremamente densi ehm Allora visto che siamo andati un pochino lunghi io le farei tre domande eh gli le faccio tutte in blocco diciamo così poi lei può prendersi un po' di tempo per rispondere e poi salutiamo Allora partirei da da fiume Eh perché appunto uno degli insegnanti faceva una domanda che secondo me è interessante e cioè ehm perché appunto è qualcosa di cui si parla molto cioè evento famoso Però effettivamente difficile da immaginare cioè effettivamente qu cioè Innanzitutto m quantitativamente quanto era grosso questo manipolo guidato da annunzio e poi cioè come si svolse la vicenda Cioè ci fu un combattimento la popolazione locale accolse Questi personaggi eh così festosamente il fiume appunto era una città austro-ungarica ex austro-ungarica e quindi non c'era un governo locale che oppos Resistenza e poi tra l'altro se non sbaglio a Fiume ci fu anche un appunto un di di una Costituzione Insomma del del Carnaro se non sbaglio quindi insomma ecco se ci può un pochino far immaginare con più precisione com era andato questo evento Ehm poi le chiederei qualcosa ha accennato però se è possibile parlare eh di una specificità diciamo del della lotta nelle campagne nel sud Nel senso che appunto i i magari i momenti un po' più infuocati del Biennio rosso Eh sono come diceva lei giustamente nel triangolo industriale Genova torino- Milano spesso a nord e nell'Emilia e ci ha detto che appunto anche nel sud Comunque la lotta si è espanse nelle campagne Però appunto si è visto che la la situazione anche sociale e anche il Appunto Magari la la l'eredità politica diciamo del Sud era molto diversa da quella del Nord se se ci sono delle specificità di quello che è successo al sud di cui magari si parla un po' meno e infine riguardo l'affermazione del Fascismo diciamo le cioè le chiederei perché le domande in realtà erano varie Cioè se è possibile Un po' riassumere in un diciamo rifacendo un quadro un po' generale intanto Comè possibile per Magari poi a noi adesso Sembra scontato col seno di poi che comunque appunto le forze liberali effettivamente non avevano non avevano gli strumenti culturali o comunque non avevano capito che cosa era il movimento fascista cioè pensavano di poterlo cooptare semplicemente all'interno del parlamento senza pagare nessuno Scotto diciamo e e poi all'interno di questo sistema appunto lei ci ha descritto bene Un po' le forze politiche Come erano divise però se se ci può dire anche qual cosa sul ruolo del del sovrano cioè del del monarca che comunque ha avuto Credo una sua parte poi nella nell'affermazione di di Mussolini come presidente del consiglio poi inizialmente a tutti gli effetti e quindi Ecco Queste le farei Queste queste tre domande bene sono andato lungo e lei proprio così mi Invoglia Sì diciamo 10 minuti 10 minuti C AB di essere Eh il più possibile Mh di rispondere il più possibile Alle alle domande cercando di essere sintetico fiume Sì fiume è un fenomeno complesso io chiaramente ne ho fatto ho fatto Alcuni accenni inserendolo in questa lettura della crisi del dopoguerra ehm soprattutto per la sua Valenza all'interno dei processi che portano alla crisi esiziale del sistema liberale dello Stato Liber dentro L'esperienza di Fiume convergono correnti diverse ci sono sindacalisti rivoluzionari come alceste de ambris ci sono nazionalisti come Giovanni giuriati e Umberto Sinigaglia e poi ci sarebbe stato come ministro delle finanze nazionalista Maffeo Pantaleoni il noto e importante economista vi erano Arditi cioè le truppe d'assalto del dell'Esercito Italiano nella prima guerra mondiale vi erano ambienti come dire legati al non al partito nazionalista ma mondi intellettuali di orientamento nazionalista vi erano reduci ufficiali e infatti la storia del dell'up diciamo della regenza del Carnaro di Fiume ha momenti diversi ha un momento come dire di espressione particolarmente avanzata in campo sociale politico D la carta del Carnaro e ha invece alcuni momenti di Maggiore autoritarismo Soprattutto la parte iniziale e la parte finale legata a Pantaleoni non Comunque sia mantiene un elemento eversivo cioè quell'impresa di fiume che viene fatta in nome dell'Italia non viene contrastata dall'esercito e costituisce per tutto il periodo in cui resta in piedi cioè gli ultimi mesi del 19 e tutto il 20 fino al Natale un focolaio di eversione del sistema ehm quando eh viene effettuata D'Annunzio a 200 Legionari che poi diventano 3000 nel corso del ma soprattutto perché ha successo per due motivi uno perché fiume Ha una popolazione cittadina aveva una popolazione cittadina italiana mh mh la città e il centro città er Abit italiani che il cui comitato ehm alla all fine della guerra si pronuncia pubblicamente per l'annessione all'Italia da cui nasce la mobilitazione per fiume fiume deve essere italiana quella fiume che però non era nel Patto di Londra no Quindi questo era il il problema quindi la popolazione della città era una popolazione favorevole all'annessione all'Italia che quindi guarda anche con favore a questa iniziativa di D'Annunzio mentre già le periferie della città e poi le campagne erano abitati quasi esclusivamente o prevalentemente da popolazione Slava quindi c'era questa questa dinamica di tipo etno Nazionale all'interno del territorio di fiume e L'altro elemento diciamo l'altro sotto elemento Chiam così per due elementi è quello del Carisma particolare di D'Annunzio D'Annunzio era stato era il grande poeta poeta drammaturgo dell'Italia di inizio 900 col suo decadentismo Ma era anche un'espressione molto innovativa a livello europeo di figura di poeta che interviene nella politica introduce un'estetica della politica lo fa in maniera molto evidente nelle radiose giornate del maggio del 15 a a Roma e durante la guerra anche le sue iniziative questo è un altro elemento importante il secondo diciamo non Sott elemento ma elemento è la connivenza dell'esercito italiano e sonto della marina che non contrasta l'azione e permette a questi 200 guidati da D'Annunzio di arrivare fino a fiume di dichiarare fiume italiana con la popolazione locale Chiaramente in larga parte quella cittadina cons senente su fiume direi questo eh la lotta ehm le contrasti sociali nelle campagne del Sud Allora le campagne meridionali La questione è un po' diversa diciamo è un po' particolare Innanzitutto il fascismo non ha una diffusione radicamento nel sud Tale quale lo aveva nella Italia centrale Italia settentrionale la regione in cui maggiormente il fascismo penetra e utilizza azioni di lotta simili a quelle della prima pedana è la Puglia è la Puglia dove l'utilizzo importante di manodopera bracciantile la Puglia era stato anche tradizionalmente un luogo di radicamento del sindacalismo Agrario basti pensare Giuseppe Di Vittorio poi leader della cg dopo la Seconda Guerra Mondiale è pugliese lì inizia la sua azione da sindacalista nelle altre regioni invece quelle più di latifondo tradizionale non si assiste a una lotta sociale analoga a quella delle altre regioni d'Italia tant'è che le forze della destra antisocialista nel meridione sono prevalentemente nazionaliste o legate al notabilato tradizionale piuttosto che che fasciste di un nazionalismo fedele alla corona Fedele all'esercito Fedele Quindi ad alcuni cardini della del regno quindi sul Sud mi fermerei qui poi sì ci sono anche altre isole Dove avviene ma direi che la dinamica è in qualche modo un po' diversa tranne che in maniera massiccia nella Puglia soprattutto le province di Bari e di Foggia in sintesi l'avvento del Fascismo perché questa è la domanda no è la domanda su cui la storiografia si eh interroga da tempo Quindi il rischio di essere molto Ehm semplificatorio ma io credo sostanzialmente Ehm tutti gli elementi di crisi che ho detto ma direi che c'è una debolezza ehm enorme della classe dirigente liberale la classe dirigente liberale fa già fatica nelle nella seconda parte dell'età geletti Diciamo dopo il 1907 accogliere i cambiamenti di trasformazione della società in una società di massa la società di massa chiede dinamiche di governo differenti da quelle dell'età liberale e chiede anche modelli di organizzazione politica diversi da quello [Musica] questo non viene compreso già appunto nelle anni finali dell'età giolittiana la guerra costituisce un tornante decisivo cioè questi processi di cambiamento diventano irreversibili subiscono accelerazione l'Italia che esce dalla guerra è un'Italia totalmente trasformata e la classe dirigente liberale pensa di poter continuare a raccogliere il consenso a gestire la vita politica e a governare lo stato nel modo in cui veniva prima della guerra non ne ha la cultura politica per certi versi ehm non riesce ad aggiornarsi a modernizzarsi non dà vita a un partito politico questo è sorprendente i liberali nonostante ci siano voci non danno vita a un partito politico mentre intorno a loro si organizzano forze politiche moderne di nuovo tipo i socialisti già esistevano i popolari poi i fascisti Questo è un elemento di crisi e debolezza della classe dirigente italiana che è alla base della avvento del Fascismo crisi di della classe dirigente liberale che corrisponde anche alla debolezza delle strutture di uno stato che aveva sempre avuto la sua punto di difficoltà nella capacità di includere le masse popolari all'interno del sistema masse che vengono trovano espressione politica in tre movimenti in modi diversi ma tutti sostanzialmente antisistema anti liberali i socialisti i i popolari e poi i fascisti in questo ehm crescente debolezza fragilità e anche direi inadeguatezza del del sistema politico della classe dirigente liberale ehm si afferma una linea politica che usa la violenza in modo sistematico e che dà una risposta ai problemi diciamo della conflittuali della crisi della società italiana da una parte e dall'altra crea un partito e un movimento di di massa L'altro elemento è quello della debolezza strategica degli oppositori perché la debolezza dei socialisti ma anche dei popolari dei popolari che forse più coesi dei socialisti però restano legati a un rigidissimo antigolpes ai popolari di pensare a unalternativa politica all'avvento del Fascismo che non poteva che avere uno delle sue gambe nei liberali la cui guida era Giolitti Ecco questo insieme di questioni politiche sistemiche in un quadro di crisi nazion internazionale economica sociale come ho provato a dire e in un contesto di grandissima trasformazione che la guerra aveva introdotto Beh tutto questo portano a un a una paralisi del sistema una crisi dello Stato liberale che permette di cui i fascisti sono causa ma anche una delle cause ma anche sto tempo sono coloro che approfittano in maniera più sagace e conseguente delle Falle che si erano aperti nel sistema certo spero di avere risposto alle domande in maniera esauriente ma er Sì sì anzi è stato molto bravo domande molto intelligenti Ma anche che richiedevano eh esattamente poi sempre purtroppo il problema con le domande però io poi Ringrazio tutti insomma che ci avete ascoltato e che avete fatto le domande purtroppo in realtà ce n'erano anche molte altre ma è stato un po' difficile cioè Ecco già Queste erano belle e dense quindi sarebbe stato impossibile serviva un'altra lezione farle tutte comunque Io direi appunto che a questo punto abbiamo sforato un quarto d'ora ma direi che siamo nella media quindi Ringrazio tutti per averci ascoltato app per aver partecipato e per aver scritto e ringrazio soprattutto il professor roccucci per la lezione che che ha tenuto appunto che è stata molto precisa molto puntuale e vi auguro una buona cena a questo punto perché è quasi ora e alla prossima al prossimo incontro buon Grazie a tutte a tutti di