Bene, passiamo in rassegna ora alcune opere di architettura gotica, in particolar modo oggi si interesseremo delle prime architetture gotiche in Francia, che è stato il paese in Europa da cui è partita questo stile. La prima opera di cui ci interesseremo è questa che vediamo una parte, di cui vediamo una parte che è Saint-Denis. San Denis è stata ristrutturata, era già una chiesa già esistente, è stata ristrutturata nel XII secolo dall'abbate benedettino Suger. Suger, poiché aveva delle nuove idee rispetto a quelle che erano i dettami dell'architettura del passato, ma anche della religione, ristrutturò in particolar modo alcune campate della navata centrale, mise mano alla facciata e fece a nuovo praticamente il coro che è l'immagine che stiamo vedendo adesso. Di tutto l'edificio noi ci concentreremo proprio su questa parte, il coro, in quanto poi l'abbazia ha avuto nel corso dei secoli.
ha subito molti rimaneggiamenti e l'unica parte che veramente è rimasta intatta, così come l'ha voluta Suger, è questo, il coro proprio appunto. Come vediamo Suger ristruttura il coro, anzi costruisce da capo il coro, seguendo proprio le nuove tecniche costruttive che sono quelle che abbiamo descritto precedentemente. Per quello che riguarda il coro, che qui vediamo in pianta, ricordiamo che il coro è tutta quella parte che circonda l'abside, ma comprendendo anche l'abside stesso. Vediamo che ha un doppio deambulatorio, cioè intorno all'abside. Ci sono come una sorta di due corridoi, è un doppio deambulatorio.
Possiamo vedere che questo doppio deambulatorio è coperto con delle volte. Queste volte sono chiamate ogivali e costolonate, che qui vediamo in dettaglio. Ogivali perché nascono dall'arco a sesto acuto e quindi ad ogiva.
la forma d'ogiva costolonate in quanto i costoloni che vediamo emergenti dalle volte appunto sono visibili come possiamo osservare in questo dettaglio abbiamo il deambulatorio più interno cioè quello che circonda l'abside che è costituito da campate coperte con delle volte ogivali costolonate a quattro spicchi, mentre il deambulatorio più esterno, quello più vicino praticamente al perimetro esterno, ogni campata è coperto con delle volte ogivali costolonate, ma questa volta a cinque spicchi. Perché tutto questo in realtà? Perché non copre soltanto il deambulatorio, ma copre ogni volta costolonata, copre anche ogni cappella, che quindi diventa parte integrante del deambulatorio stesso.
Ecco qui nel dettaglio vediamo quanto abbiamo descritto. radiali, radiali perché sono disposte a raggio intorno all'abside. Ecco, vediamo come la volta costolonata invade anche il lato destro dove sono appunto situate le cappelle radiali.
Sempre da questo dettaglio vediamo che in realtà le campate sono sostenute non da pilastri polistili come abbiamo visto caratteristico dell'architettura gotica, ma in questo caso sono sostenute da delle classiche colonne, sono delle vere e proprie colonne, non sono dei pilastri. Questa scelta è una scelta che possiamo definire classicheggiante e probabilmente è dovuta al fatto che... Suger fu particolarmente impressionato dalle magnifiche colonne delle terme di Diocleziano che lui in un viaggio che fece a Roma aveva visto e che in qualche modo voleva riportare in Francia addirittura per costruire il nuovo edificio. Non lo fece ma comunque poi scelse in ogni caso di usare le colonne.
E'una scelta che in qualche modo... cerca di legarsi all'architettura classica, seppur l'architettura gotica in molti punti la nega. E questo perché la stessa Saint-Denis è una costruzione che fu voluta e in qualche modo rimaneggiata proprio da Carlo Magno a secondi dettami della rinascenza carolingia.
una sorta di legami quindi con il passato. Quello che sorprende in questa abbazia e che rappresentò appunto la grandissima novità dell'architettura è l'abbondanza di luce, una luminosità mai vista fino ad allora grazie all'abbondanza delle vetrate. Tutto questo perché Sugerra aveva una sua concezione della religione e della luce. Pensava che sia la luce che proveniva dalle vetrate, sia la luce che era riflessa dalle gemme e dagli ori che erano stati messi in abbondanza come oggetti bellissimi e anche luccicanti, Tutto questo rappresentasse una strada per visualizzare in qualche modo la luce divina, insomma Dio che si rivela nelle cose belle dell'esistenza, della vita terrena e quando queste sono particolarmente illuminate e quindi molto ben visibili, in qualche modo rivelano la bellezza di Dio stesso.
Nella realtà, poiché le vetrate sono intensamente colorate, quindi in qualche modo filtrano e mascherano un po'la luce. pur nonostante l'effetto complessivo è sicuramente spettacolare. Ecco, Saint Denis possiamo dire che è stato il primo esperimento, il primo esempio di vera e propria architettura gotica.
Dopo Saint Denis ne furono costruite molte altre seguendo i dettami dell'architettura gotica che come abbiamo visto. Passiamo ora all'analisi di un'altra opera fondamentale dell'architettura gotica d'oltre Alpe cioè francese e del nord Europa. Si tratta della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, forse considerato il simbolo di tutta la Francia e in qualche modo il simbolo anche della cristianità europea. La cattedrale è praticamente situata, costruita nel cuore di Parigi, sulla Île de la Cité, che è l'isola maggiore della Senna.
È stata costruita intorno al 1160. e poi la prima pietra del coro, che è la parte più importante di tutta l'architettura, e comunque testimonia che era verso la fine della costruzione, appunto fu posata da Papa Alessandro III nel 1163. Ecco, questa è la data che si considera come data di fondazione di tutto il complesso. L'edificio, come vediamo, è composto da un ampio corpo longitudinale che è fatto a 5 navate, di un transetto che è poco sporgente, il posto trasversalmente, e poi di un coro curvo nella parte finale. Questo coro poi è suddiviso con un doppio ambulacro, cioè intorno alla parte che noi diciamo dell'abside ci sono almeno due ambulacri.
Poi vediamo in realtà che oltre le navate e il doppio ambulacro troviamo dei corpi edilizzi. come dei grandi pilastroni lungo il perimetro, sui bordi. In realtà questi sono i contrafforti che sostenevano tutto l'edificio.
Questi contrafforti erano all'esterno delle pareti, quindi dei lati della cattedrale. Oggi vediamo che in realtà tra i contrafforti e contrafforte furono ricavate ma questo avvene in un secondo momento e solo a livello basso, delle cappelle. Quindi le cappelle che oggi vediamo, che vanno lungo quasi tutto il perimetro, sono state ricavate tra i contrafforti esterni. Sui contrafforti che quindi oggi sono inglobati all'interno della cattedrale nella parte inferiore ovviamente, il livello inferiore, nella parte esterna come possiamo osservare da questa splendida immagine dell'esterno dell'ampio coro, si poggiano appunto degli archi rampanti molto particolari. Ritorniamo alla nostra pianta, quindi nella parte finale del coro, cioè la parte curva praticamente, tutta la parte...
Troviamo nella zona più interna l'abside e qui è contrassegnato con quelle colonne pilastri in colore rosso. Intorno a quest'abside si hanno due deambulatori, cioè due corridoi divisi da file di pilastri disposti a semicerchio. Ora intorno all'abside, come possiamo osservare, abbiamo sei pilastri.
Su di essi poggia la copertura dell'abside, che è una volta a ventaglio e non a crociera, intendo dire la parte interna ovviamente dei pilastri rossi. Appunto, la copertura dell'abside è chiamata volta a ventaglio. Si chiama volta a ventaglio perché le vele poste tra i costoloni sono disposte a ventaglio. Ecco, in questa immagine vediamo appunto proprio la parte finale del coro, cioè anzi l'abside vero e proprio, con l'enorme copertura, con le vele disposte a ventaglio. Qui praticamente, se le andiamo a contare, sono otto.
Ora, continuando la nostra descrizione, intorno all'abside abbiamo i deambulatori. Il primo deambulatorio, quello più vicino all'abside stesso, si ritrova sei pilastri dal lato dell'abside ma 11 dal lato opposto e su di essi si poggiano le vele triangolari di copertura. Anche queste sono disposte a ventaglio.
Il secondo deambulatorio, quello più esterno, quello più vicino alle cappelle, ora si ritrova 11 pilastri sul lato più vicino al primo deambulatorio e 14 pilastri sul lato esterno, quello praticamente delle cappelle. Anche qua ci sono delle vele triangolari di copertura del deambulatorio. Da questo secondo deambulatorio quindi noi possiamo accedere eventualmente alle varie cappelle che sono contenute tra i contrafforti.
e disposte a semicerchio, pertanto vengono dette cappelle radiali. La navata centrale è molto alta, è alta 35 metri, dobbiamo immaginare come un palazzo di 10-11 piani. Le pareti laterali, come possiamo osservare, della navata centrale sono organizzate su tre livelli.
Abbiamo le arcate inferiori, Il matroneo superiore che si affaccia sulla navata centrale e che è fatta composta da bifore inquadrate in arco acuto cieco. Per ogni arcata del livello inferiore abbiamo una bifora. E poi infine nella parte più alta abbiamo il claristorio, cioè la parte vetrata. La navata centrale è divisa da quelle laterali tramite due file di pilastri cilindrici. Sui pilastri cilindrici si appoggiano delle colonnine che sono in realtà...
le continuazioni dei costelloni delle volte. Sostenute dai pilastri quindi vi sono delle volte ogivali, quelle in alto, come copertura appunto della navata centrale. Queste volte sono suddivise in sei vele, sei spicchi e vengono dette esapartite.
Passando all'esterno, andando a analizzare La facciata è divisa orizzontalmente in tre livelli, escludendo i due corpi laterali più alti che sono le torre campanarie. Osservandola con più attenzione, essa è divisa anche in tre parti in senso verticale, da quattro contrafforti, due poste ai lati estremi e due che sono posti al centro. I contrafforti in facciata sono a gradoni, cioè sono sempre meno sporgenti mano a mano che si sale in altezza.
A livello inferiore abbiamo tre grandi portali ad arco acuto. I portali sono anche rientranti nello spessore murario e questo motivo è chiamato strombatura, quindi i portali sono ad arco acuto e sono anche strombati. In particolare il portale di sinistra presenta anche una struttura architettonica triangolare al di sopra dell'arco acuto, come un affrontone del tempio. Ecco, questa struttura si chiama Ghimberga.
La parte alta del livello inferiore è costituita da una fila di nicchie in cui sono poste delle statue. La fila di nicchie è detta galleria e le statue rappresentano i re di Giudea e di Israele. La fascia mediana accoglie un magnifico rosone centrale ed è affiancato da due grandi bifore, anche queste in arco cieco.
Infine il terzo livello, la fascia superiore, è costituito da una serie di loggette. Le due torri campanare che si vedono sono rimaste incompiute e quindi le vediamo in questo modo. Passiamo ora ad analizzare un'altra opera, un'altra grande cattedrale, sempre intitolata a Notre Dame, che sarebbe Nostra Signora. In questo caso però non si trova a Parigi ma a Chartres, che è un'altra bellissima cittadina francese.
La cattedrale di Notre Dame già esisteva. Nel 1194 venne distrutta da un violento incendio. Questa cattedrale era molto importante perché in essa vi era conservata una reliquia molto importante che era la tunica della Vergine Maria. Quindi questa cattedrale per questo motivo era la destinazione di grandi pellegrinaggi.
Pertanto l'incendio dopo l'incendio la sua ricostruzione si imponeva in maniera pressante cioè era proprio necessario perché era appunto un luogo molto frequentato. Come vediamo l'edificio è a tre navate. La navata centrale, come possiamo osservare, ha dimensioni maggiori di quelle laterali.
La pianta è a croce latina immissa con un transetto suddiviso, anche esso trasversale, anche esso suddiviso e ha tre navate. Il transetto termina sulle testate con... due enormi pareti vetrate. Il coro.
Il coro è formato anche qui con un doppio ambulacro. Nella parte terminale curva si aprono anche cinque cappelle radiali. Per quello che riguarda l'interno, come possiamo osservare, è caratterizzato da un forte verticalismo, cioè è molto più alta che larga. La navata centrale è alta 36,5 metri ed è coperta con delle volte a crociera ogivali. Le pareti della navata centrale sono divise orizzontalmente anche qui in tre fasce.
Quella inferiore, che comprende le arcate sorrette da pilastri polistili, i pilasti sono di forma diversa alternata. Infatti si alternano pilastri perfettamente cilindrici con addossate delle colonnine che hanno una sezione otto-ottagonale. e poi subito dopo c'è sempre un pilastro a sezione ottagonale con delle colonnine addossate, ma questa volta cilindriche.
Al di sopra delle arcate abbiamo una seconda fascia, quella mediana, che è occupata da un triforio. Sono tre aperture per ogni campata, per ogni arcata inferiore. L'altezza delle arcate della fascia inferiore è uguale a quella poi delle vetrate del claristorio più alto. Queste grandi finestre possono essere molto grandi perché non è presente il matroneo, ma ha un triforio molto basso, quindi il claristorio, cioè la parte vetrata, l'hanno potuta fare anche più alta di quella che abbiamo visto in qualche altra cattedrale.
Per quello che riguarda la funzione di stabilizzazione statica del matroneo, che qui manca, per stabilizzare le pareti sono stati impiegati degli archi rampanti all'esterno. In questa immagine vediamo l'arcogivale che vediamo quasi al perimetro esterno. è la sezione della navata laterale e poiché manca il matroneo, ci sono solo questa enorme altissima parete che è costituita da ampie vetrate, ecco che per sostenere quest'ampia parete è stato realizzato quell'enorme contrafforte, tanti veramente, con archi rampanti, anche doppi. Ora quindi i fianchi della cattedrale e l'abside sono circondati quindi da dei spessi contrafforti che sono anche a gradoni e con grandi archi rampanti.
E qui possiamo avere una visione d'insieme appunto proprio dei contrafforti, dei grandi archi rampanti che sostengono le altissime pareti, come possiamo osservare, del... coro dove sono quelle grandi vetrate. Passiamo ad osservare adesso la facciata. Anche qui la facciata è divisa in tre fasce in senso orizzontale e anche in senso verticale. La parte bassa della facciata ospita il portale di Ri e ci sono tre aperture.
strombate anche queste che possiamo meglio osservare in questo dettaglio. La strombatura non è così profonda come quella di Notre-Dame de Paris, ma è comunque estremamente riccamente decorata sia a lungo i lati verticali che nelle lunette che negli intradossi degli archi e nelle strombature. La fascia superiore intermedia che stiamo osservando qua è divisa in tre grandi finestroni, ospita tre grandi finestroni. Nella terza fascia è presente un grande rosone stupendo.
A coronamento della facciata in alto, come possiamo osservare, è presente anche qui una fila di nicchiette che ospita delle sculture. Sia il rosone che le nicchiette furono aggiunte dopo l'incendio durante la ricostruzione. Bene, concludiamo questo percorso nell'architettura francese gotica dicendo che comunque dopo un secolo che era stata costruita a Saint-Denis, il gotico si raffina quindi a metà del 200, abbiamo nuove concezioni che interverranno a vivificare questo stile. e si approderà a quello che verrà chiamato il gotico radiante o rayonant. In realtà questo nome gli deriverà dalla forma dei grandissimi rosoni che appaiono proprio come delle ruote con i raggi, perciò radiante, e che occupano da ora in poi una grandissima parte della facciata.
Generalmente posto in corrispondenza della navata centrale e anche sulle testate finali dei transetti. Inoltre queste architetture diventano dei veri e propri piccoli gioiellini, si arricchiscono di moltissimi elementi decorativi e soprattutto le finestre diventano totalmente imponenti, larghe, soprattutto larghe, da annullare quasi la percezione della muratura, la quale in questi casi diventa praticamente ininfluente, come visivamente. E questo era possibile grazie alle innovazioni tecnologiche che erano state introdotte in queste architetture. Pensiamo appunto ai contrafforti, gli archirampanti, volte a ogivale e quant'altro. Uno degli esempi più importanti di questo raffinato stile del gotico radiante è quello della Cappella Santa o Saint Chapel, costruita appunto nella Ilde della Cité.
Praticamente doveva essere una sorta di cappella palatina, cioè una chiesa a servizio della corte del Palazzo Reale di Francia. Bene, è stata pensata come un vero e proprio reliquario, come uno scrigno, perché in essa dovevano essere contenute varie reliquie. molto preziose, tra cui la corona di spine che era stata acquistata dall'imperatore latino d'Oriente e altre reliquie relative alla passione di Cristo.
La cappella è disposta su due piani, cioè abbiamo praticamente due chiese l'una sovrapposta all'altra. E la parte bassa, il livello inferiore, non è interrato, quindi sono proprio due chiese in una. Questo perché?
Perché rispetta praticamente le norme liturgiche e in relazione anche alla corte stessa. Infatti nella chiesa inferiore potevano entrare soltanto i servitori. mentre in quella superiore poteva entrare solo il re e la sua corte. La cappella inferiore, come possiamo osservare da questa immagine, è alta più o meno intorno agli 8 metri ed è composta da una ampia navata centrale e da due navatelle piccoline, poco profonde, laterali. Le campate sono delle volte a crociera costolonate e poggiano su delle colonnine basse e tozze.
La cappella superiore è invece alta 21 metri, è una sola navata, ha quattro campate. E ciò si conclude con un abside poligonale come stiamo vedendo in questa immagine e come possiamo anche osservare dalla pianta. Alla cappella superiore si può arrivare tramite un sistema di scale e in facciata vediamo infatti che ci sono due portici, l'uno che corrisponde all'ingresso della cappella inferiore, quella per i servitori, e il fornice superiore che dà accesso alla cappella superiore.
Come possiamo vedere le pareti, quelle laterali in particolar modo, sono contraffortate e sono praticamente solo i contrafforti che da soli rappresentano solo il sostegno di tutta la copertura, in quanto poi come abbiamo visto le pareti non esistono, sono soltanto vetrate. Quindi c'è il vero e proprio annullamento della... Materia muraria a favore della trasparenza. Queste grandi vetrate, se guardiamo attentamente nell'abside, i lati dell'abside poligonale sono delle grandi vetrate, ma sono suddivise in due aperture, due vetrate accostate, appunto sono delle bifore. Quindi troviamo delle bifore nell'abside Mentre nelle pareti laterali, di cui vediamo alcuni elementi, gli elementi iniziali a destra e a sinistra, possiamo osservare che sono delle ampie trifore.
Nella facciata principale si apre poi un rosone ampio quanto l'intera navata stessa, come possiamo osservare in questa immagine dall'esterno. ed in quest'altra immagine, dove vediamo lo stesso rosone dall'interno. Diciamo che i toni dominanti delle vetrate sono il blu ed il rosso.
Poi all'interno, sia gli elementi verticali, le esili, le colonnine che si alzano, sia il soffitto stesso, si adattano un po'a queste colorazioni, infatti questi hanno gli stessi toni delle vetrate gli archi e i costoloni, come possiamo vedere, sono dorati e sono dorate anche le stelle che punteggiano praticamente le volte che sono dipinte a loro volta di un blu molto uniforme. Possiamo dire che in qualche modo con la preziosità dell'interno e con l'essenzialità strutturale dell'esterno, con l'apparire strutturale esternamente più dimesso, si è voluto riproporre in qualche modo quelli che potevano essere degli oggetti più piccoli, cioè i reliquiari. che andavano molto di moda in quel periodo.
Ricordiamo che i reliquiari erano dei piccoli scrigni atti a contenere le eventuali reliquie di Santi o della Passione di Cristo o di quant'altro.