Prima di continuare con la visione di questo video, ti chiediamo di mettere un mi piace, cliccare sulla campanellina per attivare le notifiche e iscriverti al canale Spazio Mafia. In questo modo non ti perderai nessuno dei nostri futuri contenuti esclusivi e sarai sempre aggiornato su tutto ciò che riguarda il mondo della mafia. Il tuo supporto è fondamentale per continuare a portare avanti questo progetto. Grazie mille! La nostra la sta cercando, ha mobilitato i suoi informatori migliori e i suoi killer migliori.
Lei comunque si muove in assoluta libertà negli Stati Uniti e per di più continua a fare la spola tra New York e Palermo. tra Chicago e Roma per dare collaborazione alle autorità italiane e continuare a dare a quella statunitense. Ma lei non ha paura? Io per me paura non c'è nulla, paura ce l'ho solo per i miei familiari, ormai sono un uomo destinato. che devo morire, verso la mafia, si è messo tutto alle sue forze per potermi arrivare, io per me paura non ne tengo.
Chi è Salvatore Contorno? Un infame, come le hanno detto i suoi ex amici nell'aula bunker di Palermo, un pentito oppure cosa? Io prima di tutto non sono un infame, infami sono loro, io non ritengo di essere un pentito perché infami sono lo scelto loro a farmi diventare infami, infami in realtà sono loro, perché io non infame ad onestimo, io ho detto...
detto tutte le cose che sapeva. Per quale motivo ad un certo punto un uomo come lei, che si è rivelato un'enciclopedia vivente di uomini e fatti della mafia, ha deciso di collaborare con la giustizia? Perché quando sono entrato a far parte a Cosa Nossa c'era tutta una cosa veramente bella, io da quando sono entrato mi pedevano le cose veramente di fare bene, non era una malavita come si dice adesso, la droga non c'era, c'erano tante cose belle, si aiutavano le donne.
davano i uomini si fa tutto per bene invece oggi si usa solo per fare interesse personale fare i miliardi secondo poi a me mi hanno riuscito perché quando sono in gioco a fare parte a cosa nostra non si attaccavano le donne le bambine nessuno se si doveva uscire una persona non si imparava la moglie al bambino ai figli o invece come hanno usato prima a tentarmi fare fuori me col bambino secondo poi hanno tentato in calcio ma ci mi trovavo a novara e caccia di novara mia moglie veniva a colloquio il figlio di tenere fidanzate i nipoti di Massino Badaro e Giuseppe Locchese hanno tentato di darci un passaggio a mia moglie per poterle sequestrare, sapere qualcosa e farmele fuori. E così quando io ho saputo questa notizia che loro, la mafia, chiamata mafia, ma sono cornuti, io mi sono messo a collaborare, ma non ho collaborato perché io l'avevo nella mano, ho scelto loro, quando sono cominciato con i bambini e con la moglie, ho detto è finita e così ho messo a collaborare. Già prima di questo momento loro avevano tentato di ucciderla.
la palermo se ce lo riferisce questo episodio come andò se io facevo parte alla famiglia di stefano bontà eravamo circa 120 persone all 81 e prima dell'ottantuno hanno ammazzato stefano bontà dopo di montano ci sono inserire dopo di inserirla hanno ucciso quattro della nostra famiglia mimbo da rese salvatore federico angelo federico concetto giuseppe di franco questi quattro sono camparsi dopo un giorno mentre io venivo dal mio padre, andavo verso casa, vedo una macchina. Ma era solo lei in quella macchina? Io ero in macchina, avevo un bambino e mio figlio si trovava in macchina con mia moglie.
Mia moglie si trovava circa 500 metri in un'altra macchina con mio figlio. In macchina mia avevo un ragazzino che era amico di mio figlio, che ha voluto venire con me. E allora mia moglie circa 500 metri avanti e io dietro. Ad un certo punto incontro una macchina, che era un certo Pienodangelo, uno della famiglia di Corsofamiglia.
di costo dei mille della famiglia Marchese. Vedo questa nella borgata, dico che fa questo? E vedo che mentre camminava andava più piano.
Io lo soppasso e questo si fa soppassare, ci salutiamo. Arrivo ad un certo punto che c'è un cavalcavia dalla via Ciaculle in via Miroggiaferi, c'è un cavalcavia. Mentre arrivo nel cavalcavia vedo un'altra macchina.
Di là vedo, all'altezza del cavalcavia, ci sono dei tre fabbricati che abitavano un certo senso buffa, della famiglia di Michele Greco. dall'ultimo piano, dietro i vetri c'è una radio ricevente dal ventennio, mentre io scendo dal ponte, sulla mia sinistra c'è un giardino, in questo cavallo che c'è lì, io ricancello c'era Mario Pesce Filippo, figlioccio di Michele Greco, a questo punto vedo la macchina che soppasso, il dangelo, Enzo Buffa all'ultimo piano. Io sono rialzato in questo cavalcavia, sotto il palazzo c'è un garage, ci sono più di un garage, di una serie cinetta viene fuori una moto, sopra questa moto c'è Pino Greco messo dietro e lo chiese Giuseppe, il nipote di Masino, per portare la moto.
me quando io me ne accorgo siamo molto proprio a mi viene attaccare diciamo prova di fronte appena mi arrivano all'altezza della macchina mi aprono la prima raffica di kalashinoff io subito riconosco i killer i personaggi che portavano più alte macchine io mi butto da dalla macchina mi abbasso sopra il bambino e la macchina l'abbandono già in questo attimo loro mi hanno tirato la prima raffica di Mitra di Kalashnov la macchina prosegue senza la guida abbandonata, senza io guidarla per fortuna non ho urtato nessuna macchina mi rialzo di nuovo e vedo che la moto sta per girare faccio circa 350-200 metri dal tragitto della prima raffica di Mitra blocco la macchina e c'è il ragazzino ferito in macchina apro la porta sulla destra della 127 faccio scendere il bambino mi butto dalla macchina e mi metto verso il davanti della macchina che c'è il motore per essere più resistente mentre loro già ritornavano con la moto mi tirano le acce raffiche io il bambino già se ne va io rimango la loro arrivano mettono a tirare la macchina è diventata tutta bugi bugi quando arrivano all'altezza mia della propria macchina vanno per scendere io a questo punto ormai sono morto tiro fuori la mia cento e mezza parare a parare, io a Pino Greco, che era quello che aveva il calasci in off, e l'ho colpito. A questo punto il giubbotto antiproietto è andato per terra. Andando per terra, le macchine che sono avanti, che erano BMW e un Golf 10, che c'era Fifuzzo Mecchese, Totò Cucuzza e tanti altri, pigliano il ferito, che sarebbe Pino Greco. Io a questo punto faccio circa 100 metri e vedo tutto quello che succede dopo il mio attentato. Se ricaricano solo le macchine se ne vanno, dopo 10 minuti.
un quarto d'ora è arrivata la prima macchina della polizia hanno fatto di riassunti che hanno rilevi hanno visto la sercinezza di quando quello che era il puzzello parava a me la pianterena ha portato quasi a secondo piano di colpa di kalashinov perché è stato colpito è stato per terra come infatti si è abbandonato e l'arma l'ha portata a secondo piano non aveva bisogno di portarla a secondo piano e così me la sono andata e lei è scappato così me la sono fatta fine io mi domando Siccome non credo che si nasca mafiosi, perché uno decide di entrare in cosa nostra o entra in cosa nostra? Ma nessuno decide di entrare in cosa nostra o diventa mafioso chi vuole diventare mafioso. Questa è la mafia della vecchia mafia, oggi non si usa più.
La vecchia mafia è una persona che prima di entrarlo a parte a cosa nostra lo studiano, vedono se è un elemento buono, se in famiglia non sono gente che quando ha bisogno chiamano la polizia, se sono infamili. fame, se hanno la sorella o la moglie che non è niente di buono, può essere una donna di vita o c'è precedente con diversi uomini, tutte queste cose ai miei tempi si guardavano. E allora sono loro a chiudere la persona, si mettono a contrattare, lo tengono vicino per vedere che comportamento ha, se è coraggioso, a che cosa può essere utile.
Quando loro vedono che una persona ha tutti questi prelievi, diciamo che è una persona valida, lo fanno entrare, lo portano in una casa. ogni zona c'è la sua famiglia decidono questo tempo salvatore contorno va bene in che anno è entrato in cosa no io sono in gioco per parte a cosa nostra 75 ai primi del 75 in che quando è avvenuta la cerimonia di iniziazione come ce la racconto la cerimonia di cosa nostra a far parte in gioco sanosso e sarà 75 un giorno mi sono venuto a prendere il motoress e giovanni bullora e mi hanno portato alla casa di stefano bontà in via villagra ragazzi, nella vecchia casa. Quando sono arrivato là ho trovato Giovanni Teresi, che era il consigliere, un capo di Cina della nostra famiglia, dopo ho saputo, è chiaro, c'era Piergino Loiacono, Salvatore Federico e tanti altri personaggi di là.
Quando sono arrivato là ho salutato tutti e c'era la propria persona della combinazione, diciamo, di iniziare a fare queste cose nostre. Mi hanno letto i 10 comandamenti, ho detto, i 10 comandamenti. non si guardano le donne, le agge, uomini d'onore si dice sempre la verità, cosa nostra, al capo, al sotto capo non si ruba se non sono autorizzato non puoi fare una cosa se prima non la dici e dopo mi hanno dato una santina in mano dicendo se io in tutte quelle cose che loro dice comandamento non era la verità e io già dico cosa nostra, facevo la fine di quella santina quella santina me l'hanno messa in mano e mi hanno punto un dito con un ago pungendomi un dito con un ago Ecco, mi hanno bruciato queste immagini in mano. Se io già dico Cosa Nossa, facevo quella fine d'immagine di San Giorgio.
Quali sono stati i suoi primi compiti una volta entrato in Cosa Nossa? I primi compiti in Cosa Nossa sono stati che io già favorivo a Cosa Nossa a cambiare assegni. Prima di entrare nella... Prima di entrare in Cosa Nossa che già mi studiavano per vedere che elemento ero. Dopo, secondo poi...
e faceva, accompagnava qualche latitante o andava magari a vedere una persona che loro ci interessava, se magari lui usciva di casa e andava magari a fare rapine o era un infame dall'abborgato, questi sono i primi compiti che facevano. che loro mi hanno assegnato. Quindi vigilava su una certa zona sostanzialmente? Io abitavo quasi vicino a Sant'Ameriggeso, a un chilometro da Sant'Ameriggeso, dopo veniva la borgata della Guadagna, più Falsomiele, Rillagrazia.
E lì tutto quello che accadeva era controllato dalla famiglia di Stefano Bontano? Sì, c'erano borgate in una famiglia, perché diverse borgate sono, c'è quattro borgate e la comanda una famiglia. E se accadeva qualcosa commesso da autobus? Autonomi?
Come si regolava? Si regolava che si andava in cerca, succedeva una rapina alla borgata, il capo ci diceva, scriveva una bontà, vediamo chi era, allora ci davamo tutti da fare della borgata per vedere chi era il rapinatore o chi era, che facevano il furto di casa o se magari mettevano un'esorsione, subito ci mettevamo alla cerca per sapere chi era la borgata. E cosa facevate una volta individuati?
Individuati, se era una persona validissima, diciamo un ragazzo, un rapinatore, non era infame, una cosa si avviava. avvicinava queste cose non le deve fare e si portava a diventare cosa nostra o se non ci fosse la prima volta si ci dava una passata di allineamento e rompesse un braccio una gamba dice tu qua la rapina non deve fare queste cose non le deve fare se continuava poteva andare pure alla morte era una cosa molto pesante però quando era la prima la seconda o terza volta queste cose si facevano invece oggi la mafia oggi quella modella se rubano una radio un'autoradio una macchina di un mafioso pensano a farlo fuori l'ammazzano subito ecco lei ha vissuto molto a dentro alle cose della mafia ha mai partecipato ad omicidi ha mai commesso omicidi non io non ho mai fatto omicidi io ho saputo di tanti omicidi che sono successi nella borgata da noi e viceversa però come perno principale persona principale dell'omicidio non ci sono mai non ha mai assistito ad un omicidio o si si trova personalmente assistito no sono arrivati È arrivato al punto che hanno fatto per esempio ragazzi che uscivano a andare a fare l'omicidio o che erano ragazzi che entravano di qualche omicidio che già era avvenuto. La collaborazione di Totuccio Contorno non si è limitata alla giustizia italiana. Determinante è stato il suo contributo alle grandi inchieste sul traffico degli stupefacenti tra l'Italia e gli Stati Uniti, svelando i legami tra cosa nostra siciliana e quella americana. Per 12 giorni ha deposto a New York nel progetto di un'operazione di rinforzamento di un'area di rinforzamento.
processo di Pizza Connection dove era imputato un altro mamma santissima, oggi in disgrazia, Gaetano Badalamenti. Per qualche tempo negli Stati Uniti ha goduto della legge dell'82 sulla protezione dei witness, i pentiti. Un provvedimento limitato che comunque gli ha assicurato garanzie per la sua incolumità e per quella dei familiari.
Nel nostro paese manca invece una legislazione premiale per i collaboratori della giustizia e l'assenza di norme certe che assicurino sicurezza. a chi si dissocia dall'organizzazione criminale rischia di impedire che l'esempio dei Buscetta, Contorno, Calderone e De Caro venga seguito da altri mafiosi che vogliono infrangere il muro dell'omertà, quel muro che da decine di anni garantisce l'impunibilità di Cosa Nostra. Cosa ha avuto Salvatore Contorno per la sua collaborazione con le autorità? Le autorità italiane o americane? Parliamo di quelle italiane e poi di quelle americane.
Di quelle italiane proprio ho avuto io niente. Io posso dire solo una cosa, che dall'Italia, io perché sono in caccia dell'82... e dovevo uscire come hanno uscito tutti a sei mesi, a un anno, a due anni di decorrenza termica. A me decorrenza termica me l'hanno dato all'88, con mandatieri di cattura nuove, sempre uguali a quelle dell'82, quando c'era...
il giudice Chennici che è stato il primo mandato di cattura dell'82, i mandati 162 compreso con Michele Greco, tutti sono usciti, Salvatore Contorno perché ha aiutato lo Stato non l'hanno messo mai fuori. Lei sembra quasi dire che le mettevano strumentalmente le mandate di cattura. Strumentalmente come infatti ho delle prove in mano perché i mandati di cattura non erano uguali agli ultimi che mi hanno fatto dell'84-85 perché erano uguali a quelli che mi hanno fatto dell'82, tutte le persone che hanno preso l'84, l'85, l'86.
facevano sei mesi un anno e sono andati tutti fuori che ha preso 18 anni al processo io ne ho preso 30 anni Tutti ammalati, resti domiciliari e sono tutti fuori. Io con una condanna di sei anni ho dovuto fare sei anni e mezzo per uscire. Questo non mi ha capito lo Stato a che cosa intende fare, che dice che vuole aiuto, ma io ho fatto male a parlare, a aiutare lo Stato, perché io pensavo un bene di farlo per tutti.
tutti in generale, per tutta l'opera neopubblica, tutto lo Stato italiano, invece mi sono trovato trattato male e io non l'ho fatto perché volevo dello Stato e mi dava qualche ricompensa, io non ho mai chiesto questo e non ne cerco. Lei non ha pendenze con la giustizia italiana? Io ho due pendenze, uno è un processo di Palermo che mi hanno dato sei anni, però io già come condanno ho fatto sei anni e mezzo.
Un processo a Roma che mi hanno dato dieci anni e quattro mesi per traffico di droga, però io siccome ho fatto due processi in uno, sarebbe Palermo per associazione e traffico di droga. A Roma per associazione e traffico di droga io non posso pagare due processi per lo stesso reato. Nel codice penale non lo dice. Ad un certo punto, mentre già collaborava con il giudice, giudice Falcone, gli americani hanno dimostrato molto interesse per i segreti che lei custodiva, quando c'è stato il primo contatto?
Il primo contatto è stato entro l'84-85, perché ci interessava il loro fattore di gioco, da italiani che la portavano in America, io sapevo qualcosa in merito di gioco e hanno fatto un accordo. con me. Cosa sapeva sulla droga? Io sapevo chi la parte, in parte sapevo chi la faceva, chi la parteva e chi la riceveva. Chi la trafficava in Italia?
In Italia la trafficavano in tanti, c'erano come Savo, come Masino Padaro, come Nunzio Lamattina, questa era la base principale, Mariano D'Agato e di Mazzara del Vallo, questa era la base principale che avevamo in Sicilia, perché avevano le barche, avevano il mare vicino, avevano bene gente molto preparata, prima dalle sigarette, dopo sono passato a contrabbando. e dopo arrivava la morfina in Italia, facevano l'eroina e la mandavano in America con diversi mezzi, in aereo, con le barca, avevano tanti mezzi. Ma avevano complicità in partenza alla dogana italiana e in arrivo alla dogana statunitense? Ma loro avevano complicità in tutte le parti, non avevano e non hanno problema fino ad oggi che si dice che si combatte la mafia, hanno porto libero in tutte le parti. Eppure recentemente, proprio in questi giorni, la polizia statunitense...
in collaborazione con quella italiana, ha compiuto una grossa operazione antidroga denominata Iron Tower. Lei cosa sa di questa operazione? Ma io gli posso dire che quello che hanno fatto è stata una grande buffonata, perché tutte quelle che già la gente loro hanno messo in questo processo, sono tutte gente come loro chiamano, perdenti, ma sono già gente bruciata, gente che hanno subito il primo processo, perciò questo cosa hanno fatto?
Hanno fatto solo un piacere, chiamata la mafia vincente, hanno levato tutta questa gente, che per loro era di comodo, che hanno levato, ma non hanno cucito. lei sostiene che di fatto ne traggono vantaggi i corleonesi? ne traggono i corleonesi e c'è stata una comodità a levarci tutta questa gente inserillo, gambino, pato, ormai chi sono?
sono gente ormai finita, gente che ha avuto tanti morti gente che non ha reagito, non ha fatto niente si figura lei quando hanno levato tutta questa gente i corleonesi e i americani ci hanno fatto un piacere con gli americani lei aveva raggiunto un'intesa formalizzata in un contratto che prevedeva alcune cose ben precise grazie tra l'altro un assegno mensile e la concessione della cittadinanza per lei e per la sua famiglia e in prospettiva anche la garanzia di un lavoro. Cos'è accaduto? Io da americano posso dire quello che ho subito, 15 anni che sono stato in America, mi davano 1500 dollari al mese e dovevo pagare il mensile, dovevo pagare tutto per i miei familiari, una vita economica molto scesa perché con 1500 dollari in America non si può vivere, sopravvivevo. queste sono state le cose che mi hanno dato l'America dopo mi doveva dare la cittadinanza la residenza in America mi avevano detto che in sei mesi un anno me la davano e in queste cose non mi hanno dato mai niente quanto tempo è passato? sono passati sei anni, non ho avuto niente ora vi posso dire l'ultima di tutto quello che ho fatto delle promesse ho fatto un contratto con gli americani però di questo contratto è come una carta di andare a buttarla al bagno perché non mi hanno dato niente solo il mensile di sopravvivenza ho fatto tanto per la Pizza Connection sono infatti tutto Tutte le promesse in pizza connescono tramite la mia collaborazione, che io ho fatto 12 giorni di testimonia in tribunale, attaccandomi ai migliori avvocati dell'America.
Hanno vinto il processo di quello che ho detto io, i trafficanti di giochi l'hanno tutti condannato. Tutti quelli che hanno collaborato il Stato americano in quella indagina sono stati tutti promossi per me e altri, per le due altre. Io sono stato sopravvivenza e abbandonato. Ora gli americani mi hanno lavato i soldi, non ho più niente con gli americani, tutto l'acolo che mi hanno dato gli americani.
Grazie. Se lo dovevi rifare non lo riuscivi. che farebbe.
12 giorni di testimonianza davanti alla Corte Statunitense nell'ambito del processo Pizza con Nature. Ne aveva di cose da dire, ma come è entrato lei in questo processo? Aveva un'imputazione? Io sono esercitato a fare un'imputazione, ma non ho fatto un'imputazione. fare in questa pizza con nesce, i americani cercavano gente che sapevano di queste gente che portavano la gioca da Palermo, dalla Sicilia in America, io con Falcone, con il dottor Falcone non avevo tanto parlato in merito di gioca perché ho detto che non avevo tanto avevo tante cose da dire, ho detto vediamo le cose come vanno e ne parlerò dopo.
Dopo un giorno sono venuti i americani, un getto Dick Martin, un camion russo e altre compagnie americane, mi hanno domandato se conoscevo dei personaggi, ci ho detto che io so chi mandava, in parte so i gente che mandava la gioca in America, e ci ho detto le cose che sapevano, poi abbiamo parlato di una partita di giochi che loro non lo sapevano, com'è stata la partita e tutti i particolari che io sapevo, e l'ho detto. Quali erano? In particolare era una partita di 41 kg di eroina pura, partita da bagheria e sequestrata a Milano.
E ho detto i personaggi che avevano venuto dall'America a bagheria perché io ho avuto possibilità di vedere sia l'eroina prima di partire da Palermo per l'America e sia quando la congiuravano se era pura o meno. Quindi lei per 12 giorni ha raccontato queste cose con nomi e fatti. In realtà come infatti il dottor Falcone quando hanno sequestrato il far gioco a...
a Milano, compresi americano, non se ne sono accorto delle cose che c'era in queste eroine. Cioè cosa c'era? C'erano dei segni particolari che loro con tutto il sequestro di 40 kg di eroine non se ne erano accorti e loro non sapevano, se io non lo dicevo non se ne erano accorti.
Erano segni che distinguevano le varie partite di appartenenza? Erano dei segni che loro quando l'hanno sequestrata, si figura lei, hanno guardato bene, non hanno visto se erano tagliati i punti di pacchetto e sacchetti con le forbice e punti di cerchio. di colpe di penne, di labbers, erano segni particolari in merito ai 40 kg di roba, c'erano differenti segni e questi io li ho visti fare, che li sapevo, e li ho visti fare nella casa di bagheria. La casa di bagheria di chi era?
Avevano una casa di bagheria, non so di chi era la casa, io ho imparato dove era questa casa di bagheria, dove hanno fatto l'esame della gioca perché precedentemente dai arci viaggi avevano avuto problemi, dicono che la cosa nostra è l'America e l'italiana perché la merce... dice partiva buona arrivava la e non era di qualità buona di prima come si dice allora per avere problemi sia per prezzi sia per fare distorsione fra mafia siciliana con quella americana sono venuti americani guardavano la merce qua in italia era buona e finivano non c'è un problema di là lei sembra deluso in verità sono deluso sia dal governo italiano che sia di quella americana perché dice questo però continua a collaborare non continuo più a collaborare, mi sono fermato a provare di collaborare, perché lo Stato aveva tanta volontà di fare, però di tutto quello che mi hanno dimostrato, di tutte quelle cose che ho detto, tutta la gente che sono andata in carcere, in sei mesi, in un anno, in due anni li mettono fuori e io che ho rilasciato la vita minuto per minuto, mi tenevano in carcere, mi hanno dato prova che pensavo di mettermi fuori quando ho finito la pena, questi sono i benefici che ho avuto dallo Stato italiano. Come vive negli Stati Uniti?
Vivo vivo, sempre a Chivalà tutti i giorni. sono libero cittadino ma tutti i giorni più a chi va la si capirà da un mese in una casa un altro mese in un'altra casa faccio una vita da zingaro capirai che vita posso fare lei ha una moglie e un figlio di 13 anni loro si sono inseriti ma diciamo inserite capirà uno che parte dall italia non è andato mai in america dell'inglese non si parla diciamo si hanno inserito un po ma no veramente inseriti sua moglie come vive queste paure tutti i giorni tutti i momenti capirà per dare più Chiunque persona si vede, uno vede tutte le persone sane, può essere per me un killer o per la mia famiglia, capirei cosa può venire fuori. Una tensione tutti i giorni. Negli Stati Uniti ci sono molti italiani, moltissimi siciliani. Le è capitato di avere sorprese sgradevoli?
Ho avuto tante sorprese in America, mi vado in un negozio, arrivo di là e trovo un palermitano, un calabreso, un siciliano, dei passi da vigento. o da Catania, li gioco tutti i giorni, ora come infatti in questi punti che io so che ci sono siciliani e io vedo di andarci perché è facile arrivare a me essendo un siciliano anche io. La svolta nella strategia di Cosa Nostra si deve all'ascesa ai vertici della mafia di Michele Greco.
Con il Papa della mafia a capo della cupola, l'organismo direttivo dei clan siciliani, la mafia imprenditrice, impegnata nella speculazione edilizia e nel contrabbando, lascia il posto, dopo anni di guerra e centinaia di morti, alla mafia dell'eroina. Gli ingenti profitti del traffico degli stupefacenti e la necessità di preservarli ad ogni costo spingono la piovra ad alzare il tiro. Muoiono rapidamente. rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine, della magistratura.
Greco gestisce questo passaggio. Fino all'82 è un insospettabile ricco agricoltore della Conca d'Oro. Su di lui indagano il vicequestore Ninni Cassarà e il giudice Rocco Chimlici. Riesce a fuggire prima di cadere nella rete degli investigatori.
Nel rapporto dei 162 che disegna i nuovi equilibri di Cosa Nostra, spiega le origini della guerra di mafia e individua i nuovi capi dell'organizzazione greco figura insieme con bernardo provenzano e salvatore riina con loro tutti gli altri boss e delle famiglie siciliane pippo calò pino greco giovanni battista pullarà benedetto santa paola salvatore greco mario prestifilifo viene catturato il 20 febbraio di due anni fa in una zona inaccessibile delle campagne del palermitano grazie ad una soffiata da dieci giorni era cominciato nell'aula bunker del carcere del lucciardone il primo Il primo storico processo alla mafia. Tra i 475 imputati c'è anche Greco. Come capo della cupola è ritenuto il mandante di 78 omicidi.
Per questi reati è stato condannato in primo grado all'ergastolo. Parliamo dei suoi ricordi italiani. Quando lei era in Cosa Nostra, il capo della mafia di Cosa Nostra italiana, di Cosa Nostra siciliana, era Michele Greco. Chi è Michele Greco? Michele Greco, tanto che l'ha conosciuto.
tante gente che non lo sa. Michele Gray che era un figlio, suo padre ci dicevano pedotenente soprannome, perché? Gli dicevano?
Pedotenente, soprannome, perché era un infame, però non un infame di un carabiniero o un poliziotto, perché quello fa il suo lavoro. per la malavita uno vede un carabiniero, un poliziotto, prende quello, è un carabiniero, un poliziotto, è tutto regolare, per noi detta infame è quando una persona si sente di essere importante, uno o modo onore importante, invece è un infame, questa è la detta infame, il significato dell'infame. Il padre di un greco, agli anni 40, 45, 50 che sarebbero estate, aveva dei figli e loro sono riscendenti di questi greco di... della famiglia di Michele Greco, lo so, sono di Crocevedde e Giardina, è un paese a limitare con Ciaculli, mentre i figli dei fratelli di Michele Greco venivano a Ciaculli in una festa da Ciaculli, da Crocevedde a Ciaculli, hanno avuto una lite in chiesa, c'era la festa e hanno avuto una lite, la prima, è stata per una sedia, quando hanno avuto la prima lite è finita là, mentre i ragazzi di Michele Greco, i fratelli di Michele Greco, i figli di Piedito Niente, da Ciaculli se ne andavano a Crocevedde e Giardina hanno avuto la seconda lite, la seconda rissa. Nella rissa è morto un figlio di Pido Uteniente, un fratello di Michele Greco.
A questo punto è nato il morto e è successa una guerra. In questa guerra il padre di Michele Greco ha fatto parte civile verso questi greco di Ciaculli e altre persone, un certo Salvatore Dottor di Pace, un certo peggio greco di Ciaculli che era il fratello di Cicchietta, mio padrino di Ciaculli, e ci hanno messo la parte civile. In questa parte civile... sono andati a finire in Cibona, queste ci sono le carte che parlano, se voi li cercate li trovate, Cibona di Paveli, allora hanno fatto il processo, questi quattro imputati hanno preso 120 anni di carcere e questo è il padre di Michele Greco, l'infamone, Michele Greco è un grande infamone perché figlio di Petutinietta e Michele Greco non doveva diventare il capo di Cosa Nostra, Michele Greco parla di altre gente infame, infame, infame proprio a Michele Greco sia del Raz perché dei greco di Crocevedergetin e non quelli di Ciacoli, quelli di Ciacoli.
erano veramente degne, onesti a persone che fecevano del bene polociotti non ammazzavano, non ammazzavano magistrati, non ammazzavano carabinieri questo era Totò Cicchietta il grande mafioso della Sicilia che comandava la Sicilia e morto nel suo letto onorato ma lei queste cose su Michele Gregoli le ha scoperte ora oppure quando faceva parte di Cosa Nostra? io queste cose le ho scoperte no ora, le ho scoperte quando sono entrato a far parte di Cosa Nostra perché io da ragazzino abitavo a San Ciro, una borgata vicino a Ciagulle da greco, salvadoro, cicchidetto, c'ero di casa da ragazzino, dopo sono diventato figlioccio, dopo sono diventato colonore e allora le cose sono venute tante tempo fa fuori. però hanno coperto le cose perché erano cugine di Toto Cicchidiede essendo veramente un uomo di grande valore, bene, ne faceva tanto non ammazzava Polozziotto, non ammazzava Magistrato perché dice, ne ammazziamo uno, ne vengono cinque Quelli fanno il suo lavoro, siamo festi se noi ci facciamo arrestare.
Era una teoria logica, invece oggi ammazzano un magistrato per terrorizzare la gente e fare paura. Ma l'ultimata, la cosa nostra non era questa. il nuovo corso di Michele Greco sono cominciati gli omicidi quindi la responsabilità è sua sono cominciati gli omicidi, sono cominciate la gioca Michele Greco è un grande trafficante di gioca io a Michele Greco ci compravo la morfina, Michele Greco mi dava i soldi Michele Greco c'è un dero di casa ho chiesto tante volte di fare un confronto con Michele Greco e non è stato possibile, non ho capito perché perché?
che cosa mi dicono? perché mi dicono che io a Palermo fare un confronto non ci vengo ma c'è parte del mondo, io con Michele Greco voglio fare un confronto No, senta, io non voglio illudere i giovani falconi e neanche gli altri, però io non riesco a capire, quando dico io ho cose nuove, omicidio da poter dire nuove verso Michele Greco, perché non mi fanno fare un confronto? A chi l'ha detto questo?
Ma l'ho detto ai magistrati che sono venuti a New York. Cioè chi erano? Io era, se non ricordo male, il presidente della Pensivalle, e ah, ci penso che queste cose farbale ci sono, si possono leggere quando uno vuole.
Com'è diventato capo di Cosa Nostra Michele Greco? Michele Greco è diventato capo di Cosa Nostra. che in quel periodo c'era Dottor Cicchietto, sarebbe mio padrino, Salvatore Greco, quello di Ciaculli, in quel periodo comandava lui, dopo c'è stata una grande associazione a Palermo, in questa associazione sono andati tanti latitanti, uno dei quali Salvatore Cicchietto. Vuole dire un processo per associazione a delinquere?
Sì, un processo per associazione a delinquere, in quel processo per associazione a delinquere sono andati via latitanti, allora Michele Greco è ancora un personaggio pulito, normale, quelle latitanti gli hanno dato la carta. carica a Michele Greco, ma no che era un personaggio che per bisogno vanno dato a Michele Greco per rimanere a Ciaculli. Quindi Michele Greco ha preso il posto di Salvatore Greco?
Salvatore Greco, mio pagino dall'Italia se n'è andato in Venezuela e Michele Greco è rimasto il pupillo della Sicilia e tutti i carichi ci sono per il coraggio, non è che era il personaggio veramente aratto e giusto, per emergenza gli hanno messo a lui. Quando era capo di cosa nostra, cosa gestiva Michele Greco? Mica Gregorio gestiva tutto, perché prima la Cosa Nostra la gestiva lui, da come andava lui i paesi dintorni a Sicilia, lui era il grande capo, allora se doveva fare un capo a Catania, lui faceva la riunione in fondo a Favarello o altre parti, e decideva se a Catania ci doveva mettere o Santapalo o Pippo Calderone o Giuseppe Calderone, per esempio Nino, perché prima il capo di Catania era Giuseppe Calderone.
Grazie. Dopo hanno deciso della morte di Pippo Calderone e hanno messo a Santa Paola. Perciò lui reggeva la Sicilia e l'intorno della Sicilia. Lui era il capo primario della Cosa Nostra. Dopo sul campo di gioca lui la manteneva tutta perché in tutte le parti c'era una riunione e lui aveva i soldi.
Metteva, investiva, manteneva i contatti con tutti e lui faceva una riunione, la decisione dei morti. Pembro doveva uscire da Roma. un capitano dei carabinieri o un magistrato facevano la cosa nostra la cupola riuniva tutti i capoccioni e decidevano la morte perciò lui il baso principale era il capo responsabile di tutto quello che succedeva quindi non succedeva un omicidio se prima non era in prima prima di tutto per fare un omicidio in una borgata prima era libero ogni capo poteva fare il suo omicidio nella sua borgata siccome era facile fare un omicidio un capo dicevo io ammazzare a quello per una fesseria ammazzato invece dopo c'è stato un periodo che prima di ammazzare uno si doveva portare al consiglio la cosa, dice dobbiamo ammazzare uno perché c'erano i suoi motivi, si doveva dimostrare i motivi e allora si dava l'ordine di poterlo fare, di poterlo ammazzare. Quindi lei sta dicendo che tutti gli omicidi, dei politici, dei carabinieri, dei poliziotti, generali, magistrati, tutti, anche da un civile, da una persona di Cosa Nostra, hanno avuto il sì di Michele Greco, tutto di Michele Greco e lui diceva no, non poteva avvenire. Le condanne del maxiprocesso, 19 ergastoli e oltre 2000 anni di carcere, colpiscono una mafia vecchia, superata dai nuovi equilibri.
Il processo di assestamento, il cambio ai vertici, inizia già con la cattura pilotata di Michele. greco e passa attraverso un escalation che lascia decine di morti per le strade di Palermo. Cosa sta avvenendo?
Il giudice Giovanni Falcone, nei mandati di cattura dell'ultima grande operazione antidroga tra gli Stati Uniti e l'Italia, definita Iron Time, ha fatto un Tower, scrive che all'interno di Cosa Nostra si è affermata su tutte un'unica superfamiglia guidata da Salvatore Riina, detto il ragioniere, leader dei Corleonesi. Un tempo braccio destro di Luciano Liggio, insieme con Bernardo Provenzano, oggi Riina si sarebbe scrollato di dosso gli amici e gli alleati di un tempo, imponendosi con il terrore come il nuovo incontrastato boss dei boss. Riina è una vera e propria primula, di lui gli investigatori hanno una foto.
di una trentina di anni fa. I pentiti e soprattutto Contorno assicurano che vive a Palermo e si muove con facilità, scortato da efficientissimi gruppi di fuoco e protetto anche da complicità e da amici compiacenti. Riina avrebbe insomma instaurato una dittatura all'interno dell'organizzazione criminale in luogo della cupola, che era una sorta di organismo collegiale. Una soluzione che, secondo i magistrati, promette solo una nuova guerra di mafia e una rinnovata sfida allo Stato. Chi è che comanda la mafia in Sicilia in questo momento?
Salvatore Rina? In assoluto, comanda la Sicilia anche in Altitalia. E come ci è riuscito un uomo solo a determinare tutto questo? Salvatore Rina ci è riuscito perché è un grande cervellone, un uomo molto preparato, intelligente.
Questo discorso lui l'ha preparato circa una decina di anni fa. In tutto Palermo si è fatto amici. essendo da Colleone che erano quattro gatti si è fatto amicizia in tutte le famiglie della Sicilia metteva persone che venivano dai paesi li faceva abitare da Colleone o i paesi dintorni li faceva abitare a Palermo o a Catania o altre parti e queste persone dopo rinficciava a diventare uomini d'onore in omaggio d'onore studiava tutte la pianta di ogni famiglia, i personaggi che erano i più importanti, le idee, tutti i discorsi e dopo queste famiglie, questi uomini rinficciati riportavano tutto a loro. Dopo quando sono stati pronti ad essere preparati, avere tutto in piano preparato, i soldi si erano fatti, hanno ucciso quelle quattro persone in più portanti, tutti gli altri erano già d'accordo con loro e hanno vinto la guerra.
Avevano infiltrato degli uomini loro nelle varie famiglie? Sì, sì. Nella vostra chi c'era?
Nella nostra c'erano i fratelli Pullara, tanto per dire nella nostra famiglia c'erano due ragazzi che erano di San Giuseppiato, erano i cugini di Bernardo Blur, di San Giuseppiato. Ci avevano infiltrato questi due fratelli. la sua famiglia, sono diventate prima ragazzi semplici, dopo sono diventati uomini d'onore, hanno messo a covare tutti i distrutti e riportati, come infatti nella morte di Stefano Bontà hanno partecipato pure loro a portare le battute dell'uscita. È stato Rina a volere la trasformazione della mafia impegnata ora nel traffico della droga oppure è stato qualcuno prima di lui? No, è stato Salvatore Rina a far cominciare la guerra, Salvatore Rina a ammazzare tutte queste gente.
sia il reparto di mafia, sia dei fuori di mafia, sia tutti i miraggi che c'erano in giro, sarà messo in mano lui e comanda lui la mafia. Rina e Provenzano vanno d'accordo? Rina e Provenzano, quello che comanda è totale e decide è solo di Salvatore Rina. Il Provenzano è un sub di Salvatore Rina perché non ne può fare almeno.
uomini emergenti oggi nella mafia oltre questi due? Base principale no, sopra di loro non c'è nessuno, Michele Greco se ne sono serviti, c'era Michele Greco, se ne sono serviti, è andato a finire in carcere, l'hanno buttato nell'immondizia come una cosa, quel degno che era di buttarlo nell'immondizia, come un infamone. Volevo sapere, non sopra di Riina e di Provenzano, altri nomi grossi, gente che sta crescendo? Ma di gente che sta crescendo ce ne sono tanti, ma di ragazzi giovani, nuovi, ce ne sono migliaia, centinaia, ci sono dei vivai, però loro fanno una cosa, non usano più la vecchia mentalità di mafia antica, le usano, pigliano figli di buttana, pigliano gente di qualsiasi tipo, gente che denuncia persone, gente che fa le bolle, Tutte cose, li usano, fanno fare quello che ci interessa e dopo li ammazza, li fanno comparire. E'pensabile che quanti non sono d'accordo con i corleonesi riescono a riorganizzarsi e chi potrebbe riorganizzarsi?
Io penso di no perché... i signori con leonensi, Salvatore Rini in particolare, fa prima le persone le usa, tiene il terrore attorno a tutte queste gente perché prima le usa, dopo le fa scomparire, allora la gente nessuna è capace di poter reagire verso questi signori con leonensi. il signore Palermitane, chiamato in un momento d'onore, vorrebbero reggere questi colleonesi, ci vorrebbero due giorni a poter arrivare i colleonesi, a ricavovolgere i colleonesi.
Però ognuno ha i miliardi, si vuole votare i miliardi. Gli dice Nose, è come infatti dice, tu ammazza uno, i colleonesi ordano e loro lo fanno, dopo quando non ci serve più, ammazzano pure a loro. Come tante persone ci hanno ucciso i familiari, i parenti, dovrebbero essere contro i colleonesi, invece ce l'hanno infilato dentro.
ciò con loro e se ne servono. E la droga che ha determinato questo grosso aumento di omicidi? Tutta la rovina di queste guerre mafiose è venuta proprio sul campo interesse sulla droga, ha portato ad impazzire, perché la gente prima si viveva tutti bene, dopo è entrato questa... miliardi di gioca e non sanno più cosa fare con i soldi, tanti miliardi, una cosa pazzesca, non c'è potere di quanti soldi si guadagnano solo con la gioca, tutte le altre cose sembrano fesseri. Eppure se c'è tanto guadagno, perché il capo della sua famiglia Stefano Bontade era conto di Contrario al traffico?
Perché era una mentalità antica, sia lui che tante altre persone non volevano partecipare per fare la gioca perché stavano bene di famiglia, di vecchia data, i vecchi padri, i nonni portavano delle proprietà, non erano gente ammazzata perché si capisce quando uno vende la gioca, è un omicidio che tu fai, vendendo la gioca ammazzi tutta la gioventù. E questa cosa nostra non lo doveva fare se era all'antica come faceva, invece ormai si chiama cosa nostra, a me è una cosa personale. di assassini generalmente, chi vende la gioca cosa fa? Ammazza, rovina tutto l'avvenire del popolo.
I corleonesi sono quelli che vengono definiti la mafia vincente? La mafia vincente sono tutti quelli che comandano la Sicilia. E la mafia perdente?
Ma la mafia perdente non esiste, non ce n'è mafia perdente, la mafia perdente non esiste, io volevo finire con il discorso presente, in questo discorso il vino provenzano è un uomo di fiducia, di luce e di ricchezza, invece tutto ciò è vino. appartiene a Cosa Nostra di Colleone, però non vanno tanto d'accordo con Luciano Liggio, perché prima comandava Luciano Liggio, almeno all'arresto di Luciano Liggio è comandato Toccio Rino, la mente di comandare è Salvatore Rino, l'attore principale di fare è Bernardo Provenzari, a questo punto che succede? Luciano Liggio essendo in carcere vuole scappare, vuole evadere, dopo l'arresto di Milano vuole evadere, in questa evasione.
lo manda a dire a Totorino e Bernardo Provenzano e si prepara l'evasione per scappare e allora cosa si cerca? di qualche traduzione da un caccia all'altro però il fattore dell'evasione che vuole fare Luciano Ligio a Totorino non ci fa bene non ci fa bene perché se ne esce Totorino Luciano Ligio e Totorino si deve mettere da parte siccome ormai c'è tanti miliardi comanda tutto lui capirà se Luciano Ligio esce esce un concetto A questo punto vanno fuori, lui vuole scappare, vuole fare la passione, sempre Salvatore Rina ci dice sì, però cosa fa Salvatore Rina? Quando Luciano Luigi è in traduzione o in carcere, in qualche pedale, in qualche processo, il solito colpo di telefono, la lettera anonima che fanno i signori colpionesi, queste cose li fanno, e arriva l'avviso ai carabinieri, all'introduzione, e loro gli mettono due elicotteri, quattro giolini, Giulietti di dietro, allora chi ci va?
Allora hanno l'accusa che è sorvegliato e controllato e così non è mai riuscito a scappare, come hanno fatto pure nella tentata evasione di Palermo del cacciatore Luciardone. Già pronto per scappare, arrivano i carabinieri, la saluta soffiata, ci arrivano i carabinieri all'endomanezza, la evasione, arrivano il giorno prima, la sera è sceso perché lui deve fuggire in notte, nella mattina, arrivano a sera la traduzione, neanche il direttore del caccio lo sapeva dire la traduzione. lo parto.
Ma se è così e considerate il fatto che pare sia molto semplice far uccidere qualcuno, Luciano Liggio è in grosso pericolo in carcere? Luciano Liggio non è che sia tanto comodo in carcere, perché in questa posizione è comodo se esce per Storrina e c'è questo Bernardo Provenzano che fa parte di Luciano Liggio, non vanno d'accordo in mello perché Luciano Liggio è un'altra persona. Luciano Liggio ci ha prenduto Provenzano, Torrina fa tutto un altro blocco e ci piace mantenere il potere, perciò capiremo tutti questi mediati che interesse c'è.
Allora in calcio Luciano Liggio che va passeggiando o se ne va a mangiare insieme con altri, si guarda abbastanza bene e qua è poco di gente che... può avere a portata di mano, se li mantiene sotto controllo lui, perciò è recauterato e non si fa riuscire a rincarciare. Quindi oggi comanda tutto Rina? Comanda tutto Salvatore Rina, sia in Sicilia, in Italia e sia fuori dall'Italia.
d'Italia. Cosa vuol dire fuori dall'Italia? Io vi parlo in America, perché lui in America ha pure parenti, Salvatore Rina ha pure parenti.
C'è una famiglia siciliana di Rina negli Stati Uniti. E'appoggiata l'italiana di Cosa Nostra con quella americana. Quali sono i rapporti tra Cosa Nostra americana e Cosa Nostra italiana? Io vi posso portare un atto semplice, che c'è una telefonata che io l'ho sentito, Salvatore Rina, uno dei uomini di Salvatore Rina, parla con uno... con un altro siciliano parla in America dicendo che cercano a battalamente e cercano quale dei battalamenti?
e l'altro di tante perché lo cercano per ucciderlo e allora mentre in una telefonata si dice uno di Cosa Nostra, palermitana siciliana che è partito da Torrina parla con un altro siciliano parla in America dicendoci dei tanti non battalamenti e quello ci dice quella è una volpe abbiamo abbiamo appuntamento, ci telefoniamo e cose, però dice, no, Tana non è venuto. Non è venuto nella Tana? No, appuntamento non ci hanno arrivato per ammazzarla, perché erano già incaricate per farlo fuori.
Però quello non è che è venuto adesso, quello era un grande mafioso, conosceva l'ambiente, si sentiva per telefono, non aveva mai... E questo è il telefonato che era registrato. Ma per quello che lei ne sa, Gaetano Badalamenti, è libero o, come si dice, sotto protezione delle autorità americane? Senta, di quello che risulta a me in America, mai detto che teniamo badalamente classe collaborando che un pedito a me non mi risulta e non lo so io sono in calcio ha preso tanti anni che in un processo che non c'entra perché hanno messo il nome di pizza connessione da edano badalamente però il processo di pizza connessione doveva nascere che danno badalamente ma doveva nascere un certo giuseppe che era un sotto capo della famiglia del san giuseppe alto questo è morto ganci concetto per un sol anzi era il grande trafficante di giochi gioca tra la Sicilia e l'America che abitava in America. Il ruolo che attribuiscono a Badalamenti in effetti lo svolgeva Ganci.
Giuseppe Ganci che è morto con un cancro in America, questo era il penno principale dei siciliani che vendeva centinaia di rovini in America, che appoggiava anche Pippo Bono in America. I rapporti tra la mafia siciliana, la camorra napoletana e l'andrangata calabrese quali sono? Io vorrei precisare una cosa, quando si parla di camorra non parliamo di camorra, di Camorra con i siciliani, con i palermitani, perché a Napoli c'è la mafia, cosa nostra come Palermo, perché la Camorra è un distorso, la mafia è un altro, ora a Napoli ci sono le famiglie mafiose, non camorrisi, quelle che sono abbinate ai siciliani come Nuvoletta, come Zazza, come Bardellino, queste sono famiglie mafiose, a Napoli c'è la famiglia mafiosa, non camorrisi, camorrisi è tutto un altro distorso.
A chi fanno capo i Nuvoletta, i Zazza, i Bardellino? A Palermo, a Michele Greco. fanno famiglia a Napoli, però sotto disperdenza da Michele Greco, della coppola di Michele Greco.
E in Calabria invece quali sono i rapporti? In Calabria hanno le sue famiglie, se hanno bisogno, un piacere, i calabrese a Palermo, o viceversa a Palermo, hanno bisogno di un omicidio, in Calabria, uguale come all'America. Quindi non ci sono famiglie mafiose in Calabria? Ci sono famiglie mafiose, però sono distinte e separate.
Da quelle dell'Andrangheta? Sì. Chiamate Andrangheta in mafia, perché c'hanno i suoi uomini.
un menù d'onore, ci sono i suoi sgiuramenti, non cambia niente, chiamata anche per pure mafia. Mentre a Napoli ci sono famiglie camorriste e famiglie mafiosi? Ci sono gente camorrista che vanno facendo l'attentato, fanno un scippo, fanno tante di quelle festerie, però la mafia ha il giuramento come i siciliani, come i calabresi, come i americani, hanno tutti quel potere di mafioso, non più camorra, il livello camorrista cambia tutto il senso, dal camorrista al mafioso. Il Cudolo ad esempio non aveva nessun rapporto? No, il Cudolo io non l'ho mai conosciuto che faceva parte...
a Cosa Nossa. Era il suo circuito ma non che faceva parte di Cosa Nossa. La camorra non ha nessun rapporto con Cosa Nossa?
No, possono essere uomini, ci hanno i due mafiosi dei napoletani, a essere rapporti, a interessare o a sapere certe cose che interessano, a poter avere un rapporto, un piacere, ma non è che un mafioso o un camorrisco sono la stessa parte, non è vero, non esiste. Questa la voglio precisare per una volta e per sempre. Michele Greco fino all'82 e Salvatore Riina oggi, dunque, sono i capi dell'organizzazione criminale.
Ma esiste sopra di loro una guida politica di cosa nostra, il cosiddetto terzo livello proiettuale. dei clan all'interno dei palazzi del potere? Le risposte giudiziarie finora non hanno diradato i dubbi, ma non hanno dato conferme.
Ci sono, di certo, collegamenti tra alcuni esponenti delle forze politiche e le famiglie mafiose. Lo hanno detto i giudici. hanno scritto i giudici in alcune recenti sentenze, ma nulla autorizza a ritenere che in Sicilia oggi ci sia un partito mafioso.
Esiste piuttosto un interpartito della mafia nel quale militano trasversalmente esponenti di diversa estrazione politica, vincolati tra loro più da interessi e traffici che da ideologie. La mafia appoggia singoli candidati, riversa su di loro migliaia di voti, preferendo esponenti di partiti di governo, anche se non vengono disdegnate le opposizioni. L'intreccio finora mai sondato in profondità tra i gruppi mafiosi e i politici si sospetta anche per i grandi delitti, tra i quali gli omicidi del presidente della regione Pier Santi Mattarella, del segretario regionale del PCI Pio Latorre, del segretario provinciale della DC Michele Reina, del generale Carlo Alberto Dallachiesa, del procuratore capo Gaetano Costa. Le inchieste su questi omicidi eccellenti non hanno ancora indirizzato piste precise e sono ancora tutte iniziate.
irrisolte, morti senza ancora un perché, caduti per un disegno preciso, per una convergenza di interessi tra vari livelli della società siciliana e la mafia. Parliamo degli omicidi eccellenti, dei politici, dei poliziotti, cosa sa? Senta quello che posso dire è questo, gli omicidi eccellenti, non è che sono stati fatti che uno si alza la mattina e vanno a uccidere un commissario Giuliani o un magistrato, l'ultima vezione. che sono omicidi, hanno fatto riunione e Michele Greco è sempre responsabile, la base principale è Michele Greco, compreso tutta la cupola.
E dell'omicidio del generale della Chiesa, sa qualcosa in particolare? Dell'omicidio della Chiesa avevano messo questo alto prefetto su Palermo, era uno che combatteva la politica, i terroristi, dopo a Palermo non era uguale a dei terroristi con la mano. mafia aveva saputo tante cose, tante infilzazioni di fatti di gioco, di costruzione, a parte cose e aveva arrivato a un buon punto, è un pericolo per la Sicilia e allora subito l'hanno eliminato. Chi ha voluto la morte della Chiesa?
Michele Greco è il compagno. Calderone sostiene che l'arrivo di Dalla Chiesa preoccupava molto gli imprenditori catanesi. Lei ne sa qualcosa? Sento, non è che c'è solo il problema con i catanesi, era compreso...
Sicilia, il problema è che l'aveva solo Catania, della Chiesa girava per tutta la Sicilia, perciò il problema era come Palermo e tutti i dintorni, perciò faceva problema per tutti, sia per Catania che per tutta la Sicilia. e grossi imprenditori con i costanzo a catania con i cassini a palermo e così via seguitando sente con i costanzo correndo e compagni aveva quando c'era la buona ma di giuseppe calderone manteneva lui c'era in contatto lui per gli apparti tempo io posso accennare che i costruttori catanese hanno fatto pezzi di autostrada da catania si venga a palermo e allora per farci uscire i soldi si parlava pippo calderone e pagavano il pezzo della dell'autostrade o delle costruzioni o dei palazzi che hanno comprato a Palermo e questi erano i contatti che avevano, se avevano bisogno di cambiare segno, uscivano tanto al mese dei cantieri e tante cose altre. Io vorrei capire bene, perché è un passaggio molto delicato, avevano rapporti perché erano affiliati a Cosa Nostra alcuni di loro o avevano rapporti perché erano costretti ad avere rapporti? Ma loro erano affiliati perché ovunque arrivavano i loro amici, i loro amici, i loro amici, arrivavano, ci mettevano bombe, ogni città, ogni paese, ognuno cercava i suoi soldi.
Cioè facevano parte di Cosa Nostra? No, parte di Cosa Nostra non facevano, erano utili a stare in Cosa Nostra, però io per il Comitato Onore non l'ho mai conosciuto. I salvo sono nella stessa posizione dei Costanzo, dei Rendo, dei Cassina o fanno parte di Cosa Nostra? I salvo facevano parte a Cosa Nostra, erano della famiglia di Salemi. Della famiglia?
Di Salemi. Ma pagavano ugualmente delle tangenti? I mafiosi a Cosa Nossa, in quell'epoca che c'ero io, non hanno mai pagato un mafioso. Però hanno rapito un loro parente. Ma non l'hanno rapito, sì, hanno rapito il suoce.
Ma non sono state gente di cosa nostra. Chi ha ucciso i commissari Cassarà e Montano? L'omicidio di Cassarà e Montano, per mia veduta, per mia evidenza sulla mafia, la famiglia dei Colleonesi, lasciata uccidere, compreso con Pippo Cammino, detto il tignoso. San Lorenzo. Ma lei sa che era l'autore materiale Gambino?
L'autore materiale senza problemi e senza dubbi è Salvatore Rino, è più potignoso Gambino, quello che ha preso 18 anni di carcere nel processo. di Palermo e arresti domiciliari a casa, nella grande villa. Lei nelle sue dichiarazioni cita il nome di un malavitoso Danilo Abruciati come cosa di Pippo Calò, come uomo di Pippo Calò, Danilo Abruciati è rimasto ucciso nel tentativo di omicidio del vicepresidente del Banco Ambrosiano, Rosone, allora è stata la mafia a volere l'omicidio di Rosone? Perché c'erano interessi di miliardi in mezzo, Pippo Calò come voi sapete... Era un capo di una famiglia, ma era il cassiere di tutti i miliardi che giravano su Roma per le aree edilizie che costruivano, che compravano, che vendevano.
Era una base a Roma, voi lo sapete, molto grande. Pippo Calò era in mezzo a questi grandi finanziatori, i movimenti di Pileaglia, allora era in tutto mezzo a questi campi. È davvero importante il ruolo di Pippo Calò? Sì, sia a Roma la base principale è Pippo Calò. su Roma.
Cosa gestiva a Roma Pippo Calò? Pippo Calò gestiva tutto, dall'effluzione, dal traffico, delle costruzioni, aveva di tutto, delle case da gioco, Pippo Calò manteneva tutto perché aveva tanti romani dietro di lui, i migliori romani che ci sono a Roma ce li aveva lui. Quando dice migliori romani si riferisce...
Il campo di malavita precisiamo. Il campo di malavita. Periodicamente si parla di un terzo livello della mafia, di gente che non si conosce, che tira le figlie.
fila, lei ne sa qualcosa? Senta, questa è una bazzelezza del terzo livello, perché il terzo livello non esiste, forse loro vogliono, nella domanda del terzo livello parlano di gente politica, gente di affari, ma il terzo livello in questa mafia non esiste, c'è solo un livello, Michele Greco adesso è Totorrina la base principale, questo è il terzo livello. Parliamo della forza elettorale della mafia, lei è stato in Cosa Nostra tanto tempo quanto basta per... aver vissuto alcune competizioni elettorali, qual era l'orientamento di Cosa Nostra? Per il campo della famiglia?
Per la famiglia, la vostra famiglia vi dava degli ordini, delle disposizioni, che voti controllava? Ma noi la maggior parte sempre appoggiava alla democrazia cristiana, tutti ci giravamo per la democrazia cristiana e non per il comunismo, però in parte qualche po'di comunismo c'è in mezzo. Cosa vuol dire qualche po'di comunismo? Diciamo che tutto l'interessamento... era portare la democrazia.
Ecco un po'di gente che votava, ma che non ci davano il voto della democrazia, non ce lo davano la comunità, in mezzo c'erano pure. Che lo indirizzavate su un certo candidato comunista? Noi, ogni famiglia, al periodo del campo elettorale, ci davano le schede, ci dicevano portate per esempio Ciancimino, portate un picco pallino. Noi ognuno appartenente a Cosa Nostra, abbiamo parenti, cugini, abbiamo minimo 50 sessanti. 60-80 persone di poter fare votare, gli davamo le scuole e ci diciamo, devo votare a questo.
E allora si figura lei in una famiglia come la nostra, 120 persone, centinaia di persone venivano fuori per portare a un politico. Gli altri partiti, oltre alla democrazia cristiana, è il Partito Comunista che ha citato, con i quali avevate un minimo di rapporto, non come partiti ovviamente, ma con le persone che fanno parte di questi partiti. Senti, in una mano leva l'accia perché in mezzo alla politica... dei comunisti, dei democratici, dei socialisti e compagni altri, sa come sono messi in meno partite, però qualche piacere lo facevano pure, totale, tutti, però la maggior parte che facevano i piaceri era sempre la democrazia intensa, perché noi portavamo a quella la base principale. Lei si sente di dare un consiglio a Domenico Sica, che è l'alto commissario per la lotta alla mafia?
Io mi guarderei bene di dire un consiglio perché sarebbe magari una parola offensiva, ma io penso che... Lei è un esperto. Penso che il dottor Sica può andare in campo di terrorista, ha fatto una vita come un letto, un giornale, ne sentivo sempre il suo nome.
Sul campo di mafia per me sarà un nuovo arrivato, ci vorrebbero degli anni per poter pigliare pratica sul campo di mafia. Lei non ritiene di potergli dare un aiuto? Penso che gli potrei dare, qualche idea la potrei dare, dato che ho vissuto in mafia, so come ragiona la mafia e come si comporta la mafia.
E fino ad ora nonostante sia passato un giorno... Certo periodo da quando è stato nominato alto commissario Sica non l'ha mai cercata? No, no, io anzi voglio precisare, il dottor Sica, tramite i americani mi hanno cercato di poter parlare con me, ho parlato per via di telefono, certo però per adesso non intendo incontrarmi perché ero in America, se appena avrò possibilità mi farò risentire.
Quindi lei ha in programma un incontro nei prossimi giorni con Sica? Forse ci sarà un incontro con il commissario Sica. La mafia...
ha suoi uomini al Palazzo di Giustizia tra i magistrati a Palermo? Ce l'ha in tutte le parti, non solo a Palermo, ma ce l'ha a Milano, ce l'ha a Roma, ce l'ha in tutte le parti. Tra i magistrati?
Tra i magistrati. A livello basso o a livello alto? A livello alto. Chi tiene i contatti con questa gente?
Purtroppo nella malavaranza della Cosa Nostra, c'è dall'impiegato dell'enotezzo urbano eppure Cosa Nostra, un giovane pullarà era impiegato dall'enotezzo urbano, ma aveva morti livelli. molte conoscenze, molte cose grandi, tanto per portarci un paragone, come quella impegata da Enel, ci sono livelli e livelli che si arriva in alto. Lei si definisce un soldato, come fa ad aver appreso i nomi degli infiltrati in questura, i nomi degli infiltrati tra i magistrati e nei vari uffici del Palazzo di Ciccosa? Perché io ho la mia posizione come uomo d'onore, ogni famiglia c'è un capo, un sotto capo, capo di Cina, io invece ero, io nella famiglia di Stefano Bontai, io con H9. persone eravamo 10 ragazzi dirette con il fiafano bontà non eravamo né sotto capo né nel capo di cina io se avevo bisogno di parlare con il fiafano bontà o dovevo di bisogno di soldi dovevo fare una cosa io solo andavo dal fiafano bontà sia io che questi H10 non eravamo né padroni né soldi solo eravamo diretti che cosa sa del pull antimafia cosa pensa del lavoro che hanno svolto lei le ripete un esperto di cose di mafia senta purtroppo nel pull antimafia i magistrati, quel poco che ci sono, hanno fatto bene il suo lavoro, però purtroppo appena passano dai primi magistrati dei uffici istruzioni, passano dai primi, quelli che fanno i mandati di cattura all'ufficio istruzione, si perdono per la via, la gente va via, libera, fuori, con facilità.
C'è il rischio che riesplodano una nuova guerra di mafia? Sì, questa in breve. Perché fa questa previsione? Perché c'è molto silenzio e in breve cominceranno i grandi morti di magistratura.
di magistratura di poliziotti perché c'è un motivo particolare ci sono di particolare inchieste cosa perché vedo che loro stanno fanno indagini ancora gli vanno dietro sul campo di gioca di traffiche che i traffici ci sono tutti giornalmente come ce ne sono state da tanto tempo fa ancora continuano a portare la merce dall'italia nell'america dall'america in italia sembra normale tutto normale che c'è ancora continuo invece c'è magistratura e cia polizia che rinforza andarci dietro, se si fanno i fatti suoi rimangono, se pizziamo qualcuno vanno fuori. Quanti sono oggi i corleonesi? Tanti, sono tanti e diventano niente, perché quando noi parliamo di corleonesi, come gruppo di corleonesi sarebbero una ventina di persone, i paesetti che c'hanno, però in mano a tutti i siciliani e hanno infilato le persone, loro comandano tutti e tutti hanno paura e terrore dei corleonesi.
siciliani i palermitani attaccherebbero i corleonesi ammasserebbe tutto Ciosina sarebbe facile vincere la guerra con i corleonesi. Ma c'è un nucleo in grado di opporsi ai corleonesi se c'è qualcuno che li organizza? Sarebbero facili a poter venire fuori questo gruppo con i corleonesi però tutti hanno paura in merito di attaccare Salvatore Rina perché dice prima che se fanno l'atto subito e ucciderlo e poi finisce là ma se loro ne parlano i notizi si arrivano e vogliono che ne ne parlano. Dov'è Rina oggi? Prima in Sicilia, a Palermo.
Come fa a dirlo? Perché lui gira tranquillamente, da latitante sia lui e Gaius Polano, sia Bernardo Provenzano, sia tanti altri, girano tranquillamente, li vedono. Ma girano, cosa vuol dire li vedono?
Li vedono che fanno solo una zona di San Lorenzo, una zona di Ciacullo, una zona di Brancaccio. Vanno in diverse zone, girano tranquillamente, hanno delle riunioni e vanno, hanno dei appuntamenti e li fanno. Ma li vedono solo...
i mafiosi, i cittadini, li vedono i mafiosi, li vedono i cittadini, li vede gente pulita, pulita diciamo che non fa parte a niente, tutta questa gente li vede, che fanno l'unione, l'incontro. È possibile che muovendosi così tanto in una città presidiata come Palermo, loro non incappino mai in un posto di blocco, in un controllo di documenti? Ma lui in un posto di blocco ci è capitato, però non ha avuto problema ad accedere ai documenti come è capitato pure a Palermo.
le devo assolto a me, darci i documenti, è tutto normale. Lei è capitato di esibire documenti? Più di una volta.
È stato fermato quando era ricercato? Fermato, chiamato e via. Dove? Palermo, Milano, qualche altra parte. Lei ha rapporti con Buscetta negli Stati Uniti?
Vi incontrate, vi vedete, vi scambiate idee? Con Buscetta ogni tanto ci sentiamo a via di telefono, ogni tanto quando lo incontrava a New York, in qualche partita si andava in qualche giudice, incontro di giudici, c'erano giudici italiani, ci incontrava, si ballava. più o meno.
Le autorità statunitense hanno trattato lui così come hanno trattato lei, cioè male entrambi? No, non hanno fatto niente di particolare in merito di maggioranza, ai miei confronti, con i confronti di Bucetto. Però a lui la cittadinanza l'hanno data?
No, non ci hanno dato niente, nel cittadinanza, nel documento non c'è niente come me. E come vive Bucetto? Lui vive ancora, gli danno un mantenimento, che non so se ce lo danno ancora perché non ho contatti da circa due mesi. e non so se ancora ci danno soldo o meno, però lui. Contorno, un'ultima cosa, lei vuole tornare in Italia, pensa di tornare in Italia?
No, no, io non intendo più tornare in Italia perché appena arriverò in Italia sarà la mia morte, perché io intendo rimanere in America. E lì si sente protetto? Non protetto, sono in una città molto più grande, può capitare più difficile poter incontrare uno che mi potrebbe uccidere se uno ci va a dire abita là.
Se guarda avanti cosa vede? Nero, nero, la mafia ormai è vinta Quella che comanda la mafia, lo sciato non fa niente