Ed eccoci tornati a questa immagine che vi avevo già mostrato appunto perché vi avevo, quando vi ho parlato di Daumier e quindi della nascita della caricatura, vi avevo mostrato anche queste caricature che Daumier aveva realizzato al fotografo Nadar. Nadar era un personaggio eclettico perché Felina Dar, di lui dobbiamo parlare in questo breve video, perché Nadar appunto aveva combattuto come soldato nella guerra franco-prussiana, aveva... Ha avuto una carriera come caricaturista anche lui, ma soprattutto noi lo conosciamo ed è importante come fotografo. Ha veramente rappresentato il grande personaggio che ha portato, come diceva appunto questa caricatura, che ha elevato la fotografia all'altezza dell'arte, se non altro anche perché il nostro andava in giro, faceva dei viaggi, anche in mongolfiera si alzava appunto dall'alto per poter fissare, utilizzare le sue visioni. dall'alto, col pallone aerostatico appunto.
Vi avevo già mostrato appunto alcune immagini tratte dalle caricature di Domié, che però mi servivano a mostrarvi questa fissazione, questa mania che era esplosa intorno alla metà dell'Ottocento, un po'prima della metà dell'Ottocento per il daguerrotipo, questi buon borghesi che volevano mostrarsi in tutti i modi possibili. Dopo che avete capito come funzionava anche il daguerrotipo abbiamo detto che occorrevano... un po'di minuti di posa, capite anche meglio a questo punto perché c'era addirittura un macchinario che serviva per tenere ferme le persone perché se ci si muove durante la fotografia, immaginatevi la tortura di stare 10-15 minuti fermi, d'altra parte il risultato era perfetto.
E qui di nuovo vi ricordate quella scena buffa in cui la signora diceva ma come, perché sei tornato a casa con il tuo daguerrotipo, dovevi farlo fare uno per me, con me, ma ovviamente non capendo come funzionava il meccanismo. Qui vedete anche il daguerrotipo messo sotto vetro, impreziosito, incorniciato, perché appunto era un oggetto importante e prezioso che faceva scuola nella sua epoca. Il passaggio successivo sarebbe quello delle immagini che poi porteranno allo studio del movimento e che quindi poi porterà alla nascita del cinema vero e proprio. Vi sto mostrando una serie di una sequenza di immagini di Edward Muybridge, Galloping Horse del 1878. in cui vedete che davvero lo studio dell'animale in movimento che aveva affascinato da sempre gli artisti, pensate a Leonardo, e che continuerà ad affascinare anche gli artisti che saranno attivi tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, cavalli in corsa, però rappresentati, bloccati, fermati dalla fotografia, quindi davvero qualcosa di interessante.
Ma torniamo al nostro Nadal, vi dicevo che lui era stato il gigante, veniva chiamato. Era stato un caricaturista per cui qui lo vedete appunto in versione appunto gigantesca abbracciato a questo paellone aerostatico con però la sua macchina fotografica alla base quindi un po'una caricatura che riassume il nostro personaggio. Sentite cosa diceva Nadar della fotografia, prima vi cito un'altra frase che non ho inserito diceva la fotografia dà ragione a se stessa, quello che noi vediamo è quello che è, non è possibile sfuggire. Non esiste la fotografia artistica.
Pensate quante volte si dirà, ma questa cosa è artistica. Non esiste. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.
Ecco, una frase che detta così, detta da chiunque altro, potrebbe cadere nel vuoto, ma detta da Nadar, dobbiamo assolutamente prenderla in seria considerazione. Qui vi ho messo alcuni suoi ritratti fotografici, appunto sono self-portrait, diremmo autoritratti. Infatti in questo caso appunto però sono fotografiche. Ecco a voi Felina D'Ar, lo vedete in diverse versioni, qui appunto con diversi scatti. Anche questo formato, che per noi è un fototessera per intenderci, era un formato che spesso veniva, era stato messo in circolazione.
Non vi ho fatto presente prima nel precedente video, errore mio, il fatto che evidentemente la fotografia poteva raggiungere uno strato sociale molto più ampio rispetto a quello che era ovviamente il mondo del ritratto di prima. Ve l'ho soltanto accennato, ma voi capite che era davvero quasi alla portata di tutti, quindi diventa da un lato la democratizzazione della possibilità di avere immagini di sé, dall'altro anche un po'uno svilimento dell'immagine dell'arte, perché ovviamente se queste immagini vengono diffuse anche in un aceto che non ha minimamente una preparazione della lettura delle immagini in sé, ecco, immaginatevi l'effetto. rispetto all'involgarimento che può seguire a questa diffusione incontrollata, ecco.
Però era, io ve lo sto mettendo in evidenza, in senso assolutamente positivo, cioè il fatto che la maggior parte delle persone a quel punto potessero accedere a questo strano miracolo della tecnica che permetteva di disegnare direttamente con la luce. Vi sto mostrando, vi mostrerò a questo punto in questo video, una carrellata di personaggi ritratti da Nadar che per noi rappresentano davvero il ritratto di un'epoca. Nadar, ve lo ricordo ancora, sarà fondamentale per il nostro percorso, è fondamentale per il nostro percorso non soltanto come fotografo ma anche perché ospiterà nel suo studio parigino la prima esposizione degli artisti impressionisti del 1874 di cui appunto devo parlarvi tra poco appena finisco questa lunga premessa.
Ma il nostro Nadal, vi faccio vedere in questo video, metterà in scena davvero un'epoca, è molto bello perché anche il legame tra la scienza, la tecnica, l'arte, la letteratura, la musica vedrete che saranno riassunte perfettamente in queste bellissime immagini di Nadal. Quella che vedete è una ballerina che celebra il suo giorno, si chiamava Cléodé Mérod, poi qui un'altra immagine molto bella di Sarah Bernard, l'attrice che avevamo già visto in apertura di questa serie di video sulla fotografia. E poi qui faccio un passo indietro, vi ricorderete Eugène Delacroix, ecco, vi ricorderete di lui e vi ricorderete quindi del suo legame con la musica, con Chopin, ed ecco qua Georges Sand, vi ricordate appunto che vi avevo presentato la figura di questa letterata, appunto, qui abbiamo diverse fotografie che la ritraggono, e vi avevo parlato del suo salotto culturale, appunto, che ospitava tutta una serie di artisti e di musicisti. Ve lo ricorderete. E qui vi ho messo appunto di nuovo la fotografia che Nadal ha realizzato di Honoré Daumier e quindi di nuovo vedete che i pezzettini del puzzle si ricompongono un po'tutti.
Poi qui vi ho messo invece la fotografia di Pierre-Joseph Proudhon. Vi ricorderete questo filosofo del socialismo della prima ora, ne avevamo un po'discusso, qualcuno di voi non era del tutto d'accordo nel definirlo in questo modo, ma insomma. Io non andavo in questo caso a analizzare troppo la questione, ma vi ricorderete che Prodon era amico stretto di Gustave Courbet, qui vedete appunto Gustave Courbet, e Courbet stesso l'aveva inserito nella sua Atelier dell'artista.
Ecco, abbiamo parlato di Courbet e quindi del realismo, vi ricordate che vi ho fatto un paragone tra i dipinti di Courbet e i dipinti invece di Jean-François Millet, si scrive. Vi ho mostrato probabilmente soltanto le schigolatrici, raccontandovi appunto che in fondo era un po'una visione ancora edulcorata della natura, di questi paesaggi, dell'uomo che lavora, delle donne in questo caso che lavoravano nella natura, ancora un po'accademico, però anche lui è artista realista. Poi abbiamo visto, l'abbiamo visto in altre foto in altri casi, ma questo invece l'abbiamo già visto più volte, appunto Charles Baudelaire, un altro personaggio che vi ho citato ormai decine di volte. E poi ancora andando avanti ho inserito un'immagine di un artista.
di cui non riuscirò a parlarvi, che si chiamava Jean-Baptiste Camille Corot, che sarebbe stato parte di un gruppo di artisti della scuola di Barbizon, così si definisce appunto, i primi artisti che cominceranno a dipingere un po'all'aria aperta, quindi gli grandissimi anticipatori dei paesaggi e della pittura che poi diventerà impressionista, non ho modo di parlarvene, perdonatemi. E di nuovo, Edouard Manet, Manet, quello che viene considerato il padre dell'impressionismo, lui si definiva un realista, come vi racconterò, sulla scia di Courbet, ma gli impressionisti lo considereranno un po'il loro grande maestro ispiratore. E poi, qui di nuovo Manet, e poi ho messo una serie di ritratti, scusate, di ritratti fotografici, che ci mostrano Claude Monet, il vero e proprio personaggio chiave dell'impressionismo. parigino francese Claude Monet, qui lo vedete appunto con la sua barbona, qui lo vedete addirittura al lavoro mentre sta dipingendo la celebre serie delle ninfee di cui noi parleremo qui di nuovo. Vedete che ormai la fotografia davvero ci può immortalare un secolo, un momento.
Quello che voi vedete invece adesso è la parte dedicata ai letterati, quello che vedete è Victor Hugo. forse voi lo conoscete come nome, forse vi ricordate alcuni titoli, non so ad esempio i Miserabili per intenderci, di nuovo una sua foto e poi vi ho messo Emile Zola, Zola sarà amico di Edouard Manet e quindi l'ambiente culturale è lo stesso, si conoscevano, si frequentavano, si stimavano, scrivevano uno dell'altro, quindi davvero sono in collegamento. Zola scriverà anche delle opere che hanno a che fare con l'arte al di là della monografia dedicata a Manet, ma scriverà anche un'opera che si intitola Il ventre di Parigi, in cui descrive appunto, anzi l'opera, in cui descrive la vita di un artista dei suoi giorni fallito, che però diventerà, questa è tutta un'altra storia di cui vi racconterò perché sarà...
Cézanne che si sente coinvolto vabbè, poi vi ho messo Turgenev che è invece questo scrittore russo e poi vi ho messo Alexandre Dumas forse lo conoscete come Signore delle Camellie colui che ha scritto Signore delle Camellie poi vi ho messo Jules Verne personaggio scrittore che no, dei romanzi di avventura chiamiamole così, questi viaggi avventurosi vi ricorderete magari il viaggio al centro della terra... 20.000 leghe sotto i mari, l'isola misteriosa, il giro del mondo in 80 giorni, quindi davvero personaggi che hanno fatto storia. Questo invece è Théophile Gautier, forse lo conoscete per il suo libro Capitano Fracassa, oppure potrebbe risultarvi non nuovo il suo nome perché lui contribuirà al libretto del balletto, uno dei balletti più classici, più famosi, la Giselle. Quindi magari il suo nome non vi è nuovo. Qui ho inserito un'immagine di un pittore italiano, si chiama Filippo Palizzi, lo lasciamo un po'qui in sospeso, però per dirvi che l'ambiente culturale era molto molto ricco.
E poi sono passata invece a dei personaggi di altro tipo, in questo caso proprio degli scienziati, quello che voi vedete è Louis Pasteur. potremmo identificarlo come il padre della microbiologia. Pensate quanto oggi è importante il ruolo della microbiologia.
Ai nostri giorni lui aveva appunto, noi lo conosciamo per la pastorizzazione, aveva studiato tutta una serie di meccanismi di fermentazione, insomma, quindi vedete che anche questi scienziati, questi biologi, questi chimici, erano tutti parte dello stesso mondo. E'sempre lui. Qui vi ho messo invece un altro personaggio che per noi sarà importante, lo vedete questo qui, questo che sembra un po'un bisbetico, questo personaggio stranissimo, un fisiologo, uno che aveva studiato l'ottica, il modo in cui l'occhio vede la luce e i colori, si chiamava Eugène Chevreul.
Chevreul per noi sarà importante perché è colui che ha realizzato la famosa ruota dei colori del 1839. creerà la ruota dei colori, quella secondo la quale poi ci sono i colori primari, secondari, complementari, colori complementari e primari se accostati creano certi effetti, bla bla bla, tutte queste tecniche che poi verranno impiegate dagli artisti, in particolare dei post impressioni, si da Gersera e Polsignac, ve ne parlerò quando sarà il momento, però voi capite che davvero è emozionante vedermi uno a uno. Finiamo con... Auguste Rodin che era appunto uno scultore un po'simbolista parigino, amante di Camille Clodelli, un'altra scultrice un po'più sfortunata, insomma questo è un altro discorso. E poi passiamo ai musicisti, questo che vedete è Hector Berlioz, io lo pronuncio male ma Berlioz non so come lo dite voi, e poi abbiamo Claude Debussy, quante volte avete visto i loro volti stampati sulle vostre partiture.
E poi abbiamo Franz Litz, e poi abbiamo Gioacchino Rossini, forse ho due immagini, sì, un sorriso un po'sarcastico, un po'sardonico, e poi abbiamo Jacques Offenbach. E poi concludo questa lunga carrellata, ma direi assolutamente preziosissima, con Giuseppe Verdi, un giovane Giuseppe Verdi, ma identico a come diventerà nei ritratti che noi conosciamo, che lo immortalano. nel corso di questi anni interessantissimi dell'Ottocento, della seconda metà dell'Ottocento, sono state scattate dal nostro Félix Nadar.
Quindi davvero voi capite che incredibile epoca e quale rivoluzione ha comportato la nascita della fotografia.