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Vita e opere di Wolfgang Amadeus Mozart

Salve a tutti! In questa video lezione parleremo di Wolfgang Amadeus Mozart, il più grande compositore del classicismo ma in realtà anche il più grande compositore di tutti i tempi. Per farlo ci serviremo di una mappa concettuale che va a degli tutti quelli che sono i punti essenziali della sua vita e del suo percorso artistico. Successivamente ci serviremo di spezzoni di un vecchio ma valido documentario di Piero Angela andato in onda molti anni fa sulle reti Rai. Partiamo dalla mappa.

Mozart nasce a Salisburgo, in Austria, nel gennaio 1756. La sua famiglia era composta dal padre Leopold, dalla madre e dalla sorella Nannerl. Inizia gli studi musicali proprio con il padre Leopold, che è, o, orgogliosa del figlio, intraprende spesso lunghi viaggi per far esibire Wolfgang. Durante i molti viaggi nelle capitali europee Mozart assimila tutto ciò che ascolta.

È celebre infatti l'episodio nel quale Mozart, dopo aver ascoltato il Miserere di Allegri, un brano di musica sacra, riesce a trascriverlo interamente. All'età di 5 anni inizia a comporre piccoli brani. A 6 anni era già in grado di esibirsi in concerti pubblici.

A 8 è un virtuoso del violino e del clavicembalo. Tra gli 11 e i 12 anni compone il primo oratorio e il primo melodramma. L'oratorio è un brano di musica sacra, mentre un melodramma sarebbe un'opera teatrale. Nel 1771 cambia l'arcivescovo di Salisburgo per il quale Wolfgang e il padre lavoravano.

Mozart però litiga spesso con l'arcivescovo e per questo motivo lascerà per due volte l'incarico. Ricordiamo che Mozart aveva una fortissima personalità. Nel 1781 si trasferisce a Vienna e si sposa con Costanza Weber.

A Vienna trova un ambiente stimolante per la propria attività. compositiva e concertistica. La sua capacità di coniugare a livello compositivo semplicità e complessità sono gli elementi caratterizzanti delle sue composizioni. Franz Josef Haydn lo definirà infatti il più grande compositore del mondo. Compone con una facilità incredibile.

Nel genere teatrale si dimostra abilissimo e in questi anni comporrà diverse opere, le nozze di Figaro, il Don Giovanni, il flauto magico. Nel genere strumentale le sue composizioni sono numerosissime, dai concerti per strumento solista alla musica da camera. Lo stile è inconfondibile, sereno, brillante ed equilibrato. Dopo pochi anni dal suo trasferimento a Vienna, la situazione economica e professionale cambia radicalmente, tant'è vero che nel 1787 muore il padre, lutto che lo segna profondamente. è stata una figura fondamentale per la vita di Mozart, per la vita di uomo e di artista, si potrebbe considerare come si direbbe oggi il suo impresario personale.

Nel frattempo i suoi debiti aumentano e nonostante la malattia Mozart è costretto a lavorare moltissimo per pagare i creditori. A seguito di una febbre reumatica manifestatasi il 20 novembre, il 5 dicembre 1791 muore. Il suo corpo venne seppellito in una fossa comune perché non poteva pagarsi un funerale.

La sua ultima composizione fu proprio una messa da morto, il Requiem, ma non riuscì a terminarlo. continuiamo ora il nostro percorso alla scoperta di Mozart grazie al documentario di Piero Angela Mozart ebbe infatti una vita densissima di avvenimenti una vita anche molto breve lo sappiamo perché morì quando aveva soltanto 36 anni. Per lui si adatta bene il detto genio e sregolatezza. Sarà l'esplorazione di un personaggio straordinario che sin da quando era bambino ha sbalordito le corti di tutta Europa e ha lasciato, lo sappiamo, un'importa profonda nella musica di tutti i tempi.

Ma che ti succede? Stai cambiando tutto. Lo faccio apposta.

Non se ne accorgono nemmeno. Ma che ha quella gente? Non amano la musica.

Fallo per me Wolfgang, per tuo padre. Suona giusto. Bene, qui vediamo il piccolo Mozart insieme a suo padre intento ad esibirsi in una delle tante corti che frequenterà. Cambia la musica dello spartito perché lui ha tanto estro e tanta fantasia per cui deve fare sempre a modo suo.

La gente, io la detesto. Va detto che a quel tempo i musicisti erano considerati suonatori da strada, equiparati a dei saltimbanchi. Praticamente non esisteva il diritto d'autore così come lo conosciamo oggi.

Gli incassi erano molto magri, i compositori erano sempre pieni di debiti, quindi per risolvere i loro problemi, per trovare un lavoro, una sistemazione, dovevano sottoporsi ai poteri. Conosceremo naturalmente anche il Mozart en fin prodige, un genio capace di scrivere un'intera opera in tre settimane senza neanche una cancellatura sullo spartito. Vedremo la sua vita sregolata, i suoi successi, i suoi amori, le sue impertinenze e anche i suoi insuccessi.

Se si guarda il periodo in cui è vissuto Mozart, ci si rende conto che fare il musicista a quel tempo era tutt'altro che facile, e ancor meno fare il compositore, perché bisognava con la musica guadagnarsi da vivere ogni giorno 365 giorni. anno, scrivendo musiche che solo pochi capivano e apprezzavano, viaggiando da una parte all'altra per trovare committenti o mecenati e vivendo in condizioni disagevoli e avendo per di più a che fare con i suoi amici. dei personaggi presuntuosi e arroganti.

I musicisti a quell'epoca svolgevano un ruolo analogo a quello di tanti altri artisti che lavoravano a corte, cioè quello di creare prestigio per il signore di turno. Bene, a questo proposito vogliamo aggiungere che all'epoca, come si diceva nel documentario, si viveva con lavori su commissione, un potente che poteva essere un principe, un ma anche un duca un arcipescovo una personalità di spicco del mondo ecclesiastico commissionava delle opere a dei musicisti i musicisti come si diceva erano equiparati a dei saltimbanchi a dei servitori perché lavoravano venivano pagati assolvevano così al loro compito per cui la vita era abbastanza dura c'erano momenti in cui ci si scontrava con i propri committenti costo di perdere l'incarico o il lavoro di anni. Per capire meglio l'ambiente in cui Mozart si muoveva e lavorava, cos'erano in particolare le corti europee a quel tempo, entriamo un attimo nell'atmosfera tornando indietro di oltre due secoli.

Le regge delle grandi capitali europee erano solitamente un complesso di edifici in grado di ospitare parecchie migliaia di persone. Avrebbero potuto raccogliere la popolazione di un'intera città. Mentre la popolazione fuori dai cancelli viveva in una diffusa povertà, qui tutto splendeva e tutto ruotava intorno alla figura del re, signore della vita al castello, nonché depositario dei privilegi che potevano essere elargiti ai nobili ospiti.

Io, io solo comando qui. Bene, come si diceva, la figura del compositore, come quella di altri artisti, serviva per aumentare il prestigio del signore. E'in questo mondo pieno di cont... contrasti che Mozart nasce a Salisburgo il 27 gennaio del 1756 e qui comincia il breve cammino della sua vita. La sua è una famiglia di musicisti perché il padre Leopold è compositore ed è un violinista di ottimo livello.

Anche la sorella è una promettente pianista. Il padre è anche autore di un trattato fondamentale sulla tecnica della viola, quindi è un artista, un uomo di talento anche per quanto riguarda la pedagogia. musicale. Il suo ruolo nell'educazione del giovane Amadeus è determinante perché la genialità non basta averla, bisogna poi che gli stimoli, bisogna che l'ambiente la facciano emergere dal profondo.

Seguiamo quindi la vita di colui che molti considerano oggi il più grande musicista di tutti i tempi, un percorso che si interrompe bruscamente a soli 36 anni. Posso sapere i vostri nomi per registrarli? Vice maestro di cappella Leopold Mozart e famiglia.

Musicisti? Sì. Ma non gli cambierete mica la lenzuola a questi saltibanchi? In questa scena vediamo che l'albergatore risulta essere abbastanza infastidito dal fatto che i suoi ospiti siano dei musicisti.

Vogliamo ricordare che nel Settecento la figura del musicista occupava una posizione di basso livello sociale. Il padre prepara un comunicato nel quale si annuncia l'arrivo di un'infant prodigio. Il piccolo Mozart e la sorella si esercitano in camera. Il 15 del mese corrente il signor Leopoldo... Mozart arriverà in città con i suoi due bambini prodigio prima di proseguire per la Francia e l'Inghilterra.

Il pubblico di Francoforte avrà il piacere di apprezzare il talento portentoso di sua figlia di 12 anni e quello di un bimbo di 8 anni, suo figlio, che è il più grande musicista di tutti i tempi nel violino e nel clavicembalo. Che cosa ne pensi? Che hai esagerato un po', non ti pare?

Ah no, non è mai abbastanza. Bisogna scuoterlo il pubblico, noi tedeschi soprattutto. Noi soprattutto. Bene, come sappiamo i Mozart viaggiano spesso per presentare il talento dei propri figli, sia Wolfgang che la sorella, al mondo, all'Europa soprattutto.

Il padre prepara una lettera di presentazione e esalda. Sono raccomandato a sua altezza da sua eccellenza il conte von Wolfeg Ecco, noi speriamo che sua altezza vorrà farci la grazia di ascoltarci quando lo riterrà opportuno Sua altezza è alla caccia al cinghiale e c'è solo da sperare che ritorni di buon umore Perdonate, potrei almeno incontrare il mio collega, il maestro di cappella Iommelli Sua altezza è alla caccia al cinghiale e c'è solo da sperare che torni di buon umore Per cui, ecco, questa è l'importanza che dà alla visita dei Mozart. In realtà Leopold per recuperare un po'chiede di incontrare il maestro di cappella del signore ed è un italiano, Iommelli.

Lo incontra e poi riferisce ai familiari quello che si sono detti. Come ha trovato il piccolo? Caro mio, un miracolo. Incredibile, incredibile che un bambino tedesco possa avere questo talento, questo fuoco, questo spirito.

E poi ha fatto di tutto per impedirci di suonare alla presenza del principe. Iommelli si esprime così dopo aver visto Mozart, dopo averlo ascoltato. In realtà gli italiani erano un po'in tutto il mondo perché venivano considerati i migliori musicisti in assoluto all'epoca. i tedeschi ricordiamo che l'austria e la germania hanno la stessa cultura venivano per così dire denigrati ma alla fine gli ommelli un po per invidia per paura di perdere il suo posto impedisce ai mozart di esibirsi davanti a sua maestà ma perché Ha paura di perdere il posto? Che io glielo porti via, capisci?

Uno stipendio di 4.000 talleri, casa in città, casa in campagna, la legna, il carbone... E quell'altro? Quello va a caccia!

Crede ad essere a Versailles? Un giorno ci saremo noi nella vera Versailles! Lannerl, per favore, alzati! questi italiani che ci prendono tutto, tutti i posti, i ciarlatani, caraglie, vogliono soltanto soffocare la musica tedesca che vi hanno fatto babbo? che vi hanno fatto?

niente, niente, niente, non mi ascoltare, è un mistero che mistero? che la musica italiana possa essere così bella nonostante sia fatto dagli italiani possiamo vedere da questa scena che Mozart o soprattutto Leopold ce l'ha a morte con gli italiani come dicevo prima onnipresenti nel panorama artistico e culturale d'Europa per cui c'è una tradizione molto forte da scardinare quella di esaltare la musica tedesca al pari di quella italiana I italiani nel 6-700 erano effettivamente dappertutto, il loro talento musicale era grandissimo, l'Italia era la patria della musica. Per chi voleva emergere però era necessario farsi sentire nei saloni. giusti. I salotti erano importanti per farsi notare, ma le persone veramente interessate alla musica e competenti erano poche e c'era il rischio di faticare tutta una serata per niente.

A proposito di... No, no, no, no, no, lo so. Da stamattina mi è stata raccontata già tre volte. Non conosco niente di questo.

Ma Mozart era troppo speciale per passare inosservato e qualcuno a un certo punto cominciò a accorgersi di lui. Piccolo mio, ma... Lo sapete che quando suonate toccate il cuore?

Come vi chiamate, piccolino? Mozart, signora. Wolfgang Mozart, per servirvi, è mio figlio. E Marianna, mia figlia. Ah, dei piccoli tedeschi.

Siamo di Salisburgo, sì, sì. Ecco, questa nobildonna si stupisce molto dal fatto che questi grandi talenti, seppur piccoli, siano tedeschi, perché in genere questi grandi talenti, come dicevamo prima, sono italiani. La principessa De Conti ci ha fatto l'onore di invitarci. I miei bambini hanno già suonato davanti alle loro maestà imperiali e reali. Ah, suonate ancora, bambino mio, suonate ancora.

Papà, voglio scrivere delle suonate per la signora De Tess. Tenete babbo, è per voi. Ne ho già scritto un movimento. Ecco, in questa scena vediamo che il piccolo Wolfgang presenta la sua prima composizione al padre.

Notate il sorriso del padre che in questo momento starà pensando ma cosa vuoi che possa scrivere un bambino? E invece... Sapete, non è mica difficile.

È come quella del signor Schober che abbiamo sentito al concerto. Il piccolo è un compositore. È dotato.

Più che dotato. Questa sera, direttamente a tavolino, mentre tu dormivi, ha composto un andante di sonata perfetto, compiuto, con la modulazione alla dominante al punto giusto, il ritorno al tema, la mano sinistra, e l'ha scritto senza un errore straordinario. Anna Maria, incredibile per la sua età.

Sarebbe stato difficile per chiunque. Anna Maria, io credo che Wolfgang abbia più che del talento. Ma perché ne sei così sconvolto Leopold? Perché è migliore di me, ma cerca di capire.

Non è solamente un virtuoso, non è solamente un buon musicista, forse diventerà, sì, diventerà un genio. Padre è letteralmente folgorato dalla capacità di fare. del ragazzino di scrivere musica si può capire il talento nell'esecuzione strumentale nel diciamo nell'eseguire dei brani su uno strumento però la composizione di tutt'altro livello di difficoltà presuppone delle capacità ben diverse ma mozart era bravo anche in questo Mozart aveva anche un altro dono molto raro, quello che si chiama l'orecchio assoluto.

Se per esempio io suono una sola nota, sapreste dire che nota è? È un mi, un sol, un fa, un fa diesis, magari calante. Era un fa diesis.

Bene, molti grandi musicisti non saprebbero dirlo. È una capacità che non ha nulla a che fare con la creatività musicista. ma che mostra che nel cervello di Mozart c'era anche questo, tutto era predisposto per la musica. Le note in questo modo diventano come delle facce riconoscibili, ognuna con la propria personalità.

Dopo i primi successi, per il giovane Mozart cominciano le tournées, tournées che nel corso degli anni lo porteranno in giro in tutta l'Europa. Da quel tempo si viaggiava poco e con difficoltà, ma Mozart passò gran parte del suo tempo in giro. della sua breve vita vagabondando, viaggiando, con il risultato di trascorrere 14 dei suoi 36 anni di vita lontano da casa.

Ecco dove si recca. In ognuna di queste città viene ricevuto a corte e suona alla presenza di re e principi. Queste città e queste corti erano il centro del mondo artistico. Qui si creavano i successi e qui i compositori potevano trovare le adeguate protezioni. per svolgere il loro lavoro e fare carriera.

Ma cosa voleva dire per un musicista vivere a corte? Bene, recchiamoci in uno dei grandi palazzi che hanno ospitato Mozart a quel tempo, il Palazzo Imperiale di Vienna. Ecco il palazzo di Schönbrunn.

Questa è la scenografia imponente che accolse Mozart. Naturalmente molte cose sono cambiate da allora, ci sono state alcune modifiche architettoniche, ma insomma ci dà un'idea dell'atmosfera che respirò Mozart durante la sua permanenza. Bisogna dire che Mozart venne almeno due volte qui a Schönbrunn e la prima quando aveva appena sei anni per suonare proprio di fronte all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e lo fece proprio qui in questo salone degli specchi con le decorazioni in oro e lo stile rococon. Tuttavia si aveva lo stesso status dei domestici, si dormiva nei loro settori, si mangiava assieme a loro. con la stessa uniforme, anche se ci si chiamava Mozart.

Il fatto è che sul momento mi è toccato trovare un altro garzone di scuderia, capite? Eh già, perché Gustavo, da quando si è fatto male, l'hanno messo al mantice dell'organo del signor Heiden. Ah, Mozart, il signor Heiden, il nostro nuovo maestro di cappella.

No, andiamo, non vi farà concorrenza. Ha il contratto soltanto per quest'anno. Babbo. Cosa? Non mi piace il vestito che portate.

E'un qualivista. Ma quando si era famosi e con molto talento, cioè proprio come Mozart, si poteva avere la soddisfazione di essere ascoltati e applauditi in bellissimi teatri come questo che si trova proprio all'interno di Schönbrunn. Era il teatro privato degli Asburgo, il teatro barocco più antico di Vienna.

Fu voluto da Maria Teresa d'Austria e per generazioni qui si tennero gli spettacoli e i concerti più attesi dalla corte viennese. E nel 1786, a seguito di una precisa richiesta dell'imperatore che poi sedette proprio qui nel palco più importante del teatro, Wolfgang Amadeus Mozart salì su quel palcoscenico laggiù e incantò tutti con il suo estro e la sua abilità. Bene, abbiamo visto la scena delle uniformi e del fatto che la servitù mangiasse sullo stesso tavolo, negli stessi ambienti. Come dicevamo prima, i musicisti erano equiparati a dei saltimbanchi o alla servitù. cui erano posti a un gradino basso della società.

un castello incantato costruito per celebrare la grandezza dei re di Francia. E'talmente grande che poteva ospitare diverse migliaia di persone, tra servi, dami di compagnia, paggi, cortigiani, soldati, maggiordomi, medici, oltre naturalmente al re e alla sua famiglia. E'appunto con Luigi XV che Versailles raggiunge il suo massimo splendore. Si organizzano fastosi ricevimenti.

eventi, tornei, appuntamenti mondani, ma anche piccoli concerti dei talenti d'epoca che si esibiscono per il diletto del re e dei suoi nobili ospiti. Abbiamo visto la reggia di Versailles e possiamo capire che Mozart si esibì davanti ai più grandi principi re d'Europa del Settecento, quindi anche davanti a Luigi XV. I continui spostamenti per i concerti, per le esibizioni naturalmente comportavano viaggi lunghi e scomodi e una vita faticosa specialmente per un bambino.

La sorella di poco più grande accompagnava sempre Amadeus e spesso eseguivano dei pezzi a quattro mani. Anche la sorella era un'enfant prodigio. Il viaggio è successo.

Wolfgang viaggiava spesso con la sorella e si esibiva con lei, però i viaggi erano molto faticosi per un bambino. Certo non si viaggiava in macchina come adesso, ma a cavallo con carrozze molto scomode. Non è niente, inerti, abbiamo una medicina a casa, presto una carrozza. Questi strani malesseri, dovuti forse anche alla fatica dei viaggi, creano allarme e sono forse anche il segnale di una salute fragile. Ho fatto un altro salasso ma il sangue è ancora infetto.

Queste febbri cerebrali sono ribelli e bisogna avere la costituzione forte di un uomo per riuscire a cavarsela quando ci si ammala. Non ci date una prescrizione? La medicina all'epoca non era assolutamente sviluppata per nulla paragonabile a quella dei giorni nostri. Il piccolo Amadeus però si riprende presto e le tournee continuano.

Intanto Mozart cresce, non si può rimanere per sempre un fan prodige, e cresce anche la sua maturità musicale. Wolfgang? Vieni qui, vieni qui subito. Piccolo, adesso vedrai.

Mettiti qua. Quattro piedi e sei pollici. No, fa guardare me.

Quattro pollici. Ho detto sei. Già, ma dimentichi che porta i tacchi.

Ma insomma, non vorrai mettere in dubbio quello che dico io? Sono sei? No, quattro.

Nel Settecento, per ogni artista, arrivava un momento quasi obbligato. Quello del viaggio in Italia. Perché?

Chi vuol capire cos'è l'arte, deve andare nella terra dell'arte, scrisse Goethe. Infatti l'Italia era in quel tempo il paese in cui ogni pittore, scultore, architetto o scrittore andava per conoscere e onorare i grandi del passato. passato.

Il viaggio in Italia, insomma, rappresentava per l'intellettuale del 7-800 una sorta di specializzazione, un completamento della formazione culturale e della propria visione del mondo. Si trattava quindi di soggiorni molto lunghi e approfonditi, come quello di Goethe, che durò addirittura due anni, e dal quale scaturì un magnifico diario di viaggio di ben 600 pagine. Lo scrittore tedesco conobbe Roma, che dichiarò di amare moltissimo, ma anche Firenze, Venezia, Napoli, e la Sicilia.

Standal poi fu letteralmente folgorato dalle bellezze italiane, tanto da definire il nostro paese il suo più grande amore. Lo scrittore francese, indiscusso progenitore del moderno turista colto, è stato anche il primo a descrivere lo sciocche estetico talvolta vissuto dal viaggiatore alla vista dell'opera d'arte, quel turbamento a tutti noto come, sindrome di Standal. Tutti e quattro non era possibile, anche a me.

Bene, adesso i Mozart intraprendono un viaggio verso l'Italia. Come si diceva prima, il viaggio in Italia per un artista era una tappa importante per il completamento della propria formazione. L'Italia aveva fatto scuola già da secoli.

campo artistico e culturale per cui per un compositore per un artista di altre forme di espressione viaggiare in italia significava specializzarsi dispiace molto è un lungo viaggio in quattro sarebbe costato troppo In Italia si fa musica dappertutto e là i musicisti sono rispettati, sono stimati, amati, veramente. Avremo lavori su commissione, forse persino un'opera. Credete che sarà possibile? In Italia tutto è possibile.

Bene, i Mozart vanno in Italia per cercare fortuna. L'ultima battuta del padre Leopold è proprio In Italia tutto è possibile, veniva visto un po'come le Americhe dei giorni nostri. E questo è un punto molto importante, non solo per Mozart, ma per qualunque artista, cioè la ricerca dell'arte oppure la ricerca del consenso.

Noi oggi diremmo la ricerca dell'audience. La ricerca dell'arte o del consenso? Per arte intendiamo la propria ispirazione personale, a costo di andare fuori dai gusti del pubblico.

Invece, per garantirsi l'audience, era necessario magari scrivere cose che piacevano al pubblico. Come si comporterà Mozart? Torneremo su questo punto.

Intanto Mozart comincia a essere conosciuto non solo più come fenomeno da baraccone, è cresciuto sia fisicamente che musicalmente e comincia ad affrontare delle rappresentazioni molto più impegnative. La guerra sempre, la nonno è pace, la nonno è la fiamma, il genio altera, e che pensa al mondo intero, circola la libertà, circola la libertà, la libertà. Guardate, il genio non ha bisogno di studio, è sufficiente che si mostri, che risplenda, che tuoni, mio piccolo Zeus, in ginocchio davanti a te. Mozart sta entrando sempre in un'altra parte del mondo. sempre più nel mondo del teatro, dove i successi e gli insuccessi sono determinati dall'affluenza del pubblico e quindi dal giudizio che il pubblico dà della sua musica.

per se stesso o per il pubblico. Deve scrivere per il proprio piacere o per riempire i teatri. Per suo padre non ci sono dubbi. Quello che la gente vuole adesso è la melodia.

Su cento persone che ci ascoltano ce ne saranno dieci che capiscono quello che facciamo. Gli altri... Gli altri sono asini.

Con lunghe orecchie, ma sono queste orecchie lunghe che fanno il pubblico, sono queste orecchie che bisogna sollecitare e per questo la tua musica deve essere piacevole. Piacere Wolfgang, bisogna piacere altrimenti si finisce in miseria. È questo che vuoi? Beh, certamente no. Mozart, come dicevamo, inizia ad avere una propria personalità artistica e compositiva, ma il padre lo ammonisce perché afferma che molto spesso la gente non comprende il nuovo...

linguaggio i nuovi linguaggi della musica di mozart e del suo tempo per cui bisogna in qualche modo accontentare il pubblico per andare avanti per guadagnarsi per così dire la pagnotta queste lunghe orecchie da sino vanno soddisfatte in modo che si possa andare avanti ma vieni rientriamo Professor Zaccanini, aveva ragione il padre di Mozart a dire al giovane Mozart queste cose? Aveva ragione anche perché la situazione allora richiedeva un impegno, uno sforzo da parte del compositore di andare incontro a certe esigenze, diciamo così, del pubblico. Il pubblico di massa, basti pensare al teatro, in cui il compositore verso la metà del XVIII secolo era sostanzialmente annichilito dalle esigenze dell'impresario, dai capricci delle prime donne e quindi quello che doveva scrivere sostanzialmente...

aveva dei margini molto ristretti. C'era già il problema dell'audience allora. Assolutamente, soprattutto la parte dell'impresario che era quello che produceva lo spettacolo. Mozart per quanto riguarda le sue opere, fermo restando che non ritengo che ci siano delle opere minuscole di Mozart, in alcuni casi ha dovuto un po'cedere ai gusti locali, quando per esempio andò a Parigi, scrisse delle opere, sinfonie, un concerto per flauto e arpa, diciamo che possiamo definire un po'in stile francese, che andassero appunto incontro.

a gusti particolari. Vediamo che anche Mozart scrisse delle opere in stile parigino per accontentare il pubblico francese o si piegò ad altre richieste proprio per non scontentare il pubblico. Nel 1779 Mozart, dopo un lungo viaggio, ritorna a Salisburgo, dove aveva ottenuto un posto fisso presso l'arcivescovo assieme al padre.

L'arcivescovo è un personaggio importante, ha una sua corte principesca e dà lustro alla propria immagine facendo lavorare presso di sé artisti e musicisti. Mozart ha ormai 23 anni, ma non è cresciuto nel comportamento. È rimasto un ragazzo impertinente, sempre con la voglia di scherzare e fare sberlezzi.

La disciplina gli pesa. Inoltre ha poca stima per il pubblico che lo ascolta, a cominciare dallo stesso arcivescolo. Io piaccio, ed è questo che contano. Le orecchie ad asi non sono contente.

Ebbene, continuerò così, a scrivere le mie musichette per contesse. E con grande piacere, sì. Lo faccio. Lo faccio con immenso piacere. Padre, il Prince Percivescovo non mi lascerà mai andare via, lo sapete bene.

Viaggia... Bene, ottiene un lavoro fisso presso l'arcivescovo di Salisburgo, che è anch'esso un committente, ma questo incarico gli pesa perché lui continua a viaggiare per soddisfare il pubblico di tutta Europa. Gli stanno strette le regole, ma soprattutto il fatto di accontentare il pubblico. Ormai è cresciuto e la sua personalità è sempre più presente.

Sempre più dirompente.... rifiutato due turne. Bisogna proprio che ve lo mettiate in testa. Il grammoftino mi ama affatto e da lui non aspettiamoci niente di buono.

È il prezzo da pagare per sopravvivere. La mano sinistra non va bene, signor Wolfgang. Lo stipendio bisogna guadagnarselo dando lezione a bambine senza talento e facendo salotto con la nobiltà. Signor Mozart, venite, il tè è pronto.

Sì, arrivo. Ma c'è presto una nuova occasione di ripartire per un'altra tournée. E qui succede un piccolo dramma. Il nuovo arcivescovo non è affatto d'accordo su questa richiesta e inoltre non tollera il comportamento del giovane Mozart. Signor vice maestro di cappella, sapete che vostro figlio comincia a mandarmi in bestia?

Lo trovo arrogante, indisciplinato. negligente nel suo servizio. L'ho nominato concertmeister per averlo a mia disposizione, per scrivere la musica come l'intendo io, non quelle cose alla maniera tedesca, che non mi piacciono.

Voi siete suo complice. Ma vostra grandezza... Che c'è ancora?

La mia richiesta. Come dicevamo prima Mozart chiede spesso al nuovo arcivescovo di viaggiare, di spostarsi per le sue tournee. In più scrive musica ricercata che a lui e al suo pubblico non piace e l'arcivescovo ne è visibilmente infatti.

fastidito. Amadeus decide allora di dare le dimissioni ma la sua lettera viene respinta e l'arcivescovo licenzia entrambi lui e anche il padre. Che cosa significa?

Hai capito perfettamente vuol dire che siamo stati messi alla porta! Non solo te, ma anch'io. Coloredo ci sbatte fuori tutti e due. Oh signore Dio.

Licenziati, mandate via, buttati per la strada. Ma padre, io... Tutto ciò che abbiamo costruito, tutto quello che ho messo in piedi in trent'anni, crollato in un attimo per colpa sua. Trent'anni! fermi la schiena, a ingoiare, a patire per assicurare la vecchiaia a tua madre e a me.

E ora tutto spazzato via, annullato. Volevi la nostra morte, ebbene l'hai ottenuta. Sei contento?

Dove vai, Leopold? Dall'arcivescovo, a tentare di salvare il salvabile, a gettarmi ai suoi piedi. Padre, ditegli tutto quello che volete, ma vi prego di grazia, non umiliatevi. L'arcivescopo licenzia entrambi, ma il padre ne rimane profondamente deluso perché perde di fatto un posto fisso per correre dietro alle sue ambizioni di grande musicista. Adesso il padre Leopold si ricorda di aver fatto un'altra cosa, e si è riuscito a fare un'altra cosa.

dall'arcivescovo a chiedergli scusa e a cercare di recuperare un po'la situazione. Essere licenziati a quel tempo rappresentava un grosso problema, non soltanto ci si trovava in mezzo a una strada, ma c'era poi molta difficoltà a trovare un nuovo lavoro senza referenze. I musicisti di corte erano praticamente come dei dipendenti con lo stipendio ed erano equiparati al...

personale di servizio, un po'come i cuoti, i camerieri, i cocchieri, e vestivano la loro stessa divisa. Va detto comunque che i compositori italiani erano particolarmente ricercati, godevano di ottima fama tutta la musica italiana. per il resto era in quel momento un vero punto di riferimento.

L'Italia aveva prodotto musicisti e compositori come Paisiello, Piccini, Gliommelli. Della musica italiana veniva apprezzata a quel tempo soprattutto l'opera, che consentiva di fare della musica un vero spettacolo. Tutte le notazioni in italiano, Andante, Allegretto, Allegro non troppo, crescendo di meno. diminuendo, eccetera, diventarono di uso corrente in ogni lingua europea. E ancora oggi gli spartiti utilizzano proprio queste varie annotazioni italiane originali.

Signor Mozart, i miei più rispettosi omaggi, signora Duchess. Mio Dio, avete le dita gelate. Mozart dunque rompe con l'arcivescovo e parte per Mannano e poi per Parigi. Ma questo viaggio non si rivela molto felice. Ecco il mio pietro.

pianoforte. È carino, vero? È un regalo di mio suocero. Mancano due tasti al vostro pianoforte, signora Duchess.

Lo so, ma con un talento come il vostro immagino che la cosa non abbia importanza. Immaginate che putiferio. Signor Mozart.

Voi date lezioni alla mia giovane cugina Ginn? Infatti, signora Duchessa. Devo andarci uscendo di qui. Portateli i saluti da parte mia.

Signore, ma insomma... Monsignore e la signorina sono in campagna per una settimana. Avevo appuntamento per la lezione di composizione.

Spiacente. Potevano avvertirmi per un minuto. Monsignore l'avrà dimenticato.

Scusate. Sì? Monsignore non ha lasciato il denaro per le mie lezioni?

Ah, certamente. Monsignore non lo ha dimenticato. Tre Luigi.

Come? Ma... 24 lezioni fanno 7 Luigi.

7 Luigi, veramente? E'come se io non ci fossi, come se... come se non esistessi! Come se fossi ancora l'enfant prodige, l'adorabile piccolo prodigio di sette anni Mozart, il divino piccolo Mozart. No madame, sono diventato adulto!

Il compositore tedesco Wolfgang Amadeus Mozart. C'è però un momento di entusiasmo in questo viaggio del... ed è la visita alla fabbrica di pianoforti Stein.

Ha un bel suono, vero? Ah, ma Stroestein, è incredibile! Quando pensa a quei ferri vecchi di Salisburgo, oh mio Dio! Sembra che i miei strumenti vi piacciono, signor Mozart. Come?

Piacere? Ma piacere non è la parola esatta, sono... sono dei gioielli, dei miracoli, dei violini, delle arpe celesti.

Mozart visita la fabbrica di pianoforti Stein. Ricordiamo che il pianoforte è un'invenzione italiana del 1711 di Bartolomeo Cristofori. A quell'epoca Mozart utilizzava il clavicembalo, ma una volta provati i pianoforti della ditta Stein, rimane folgorato e da allora utilizzerà sempre questo strumento. ha uno strumento che permetteva di dosare l'intensità delle note e quindi permetteva possibilità musicali del tutto nuove.

A prima vista clavicembalo e pianoforte sembrano simili. La forma del mobile ad ala, la serie di corde disposte orizzontalmente, come se si trattasse di un'arpa distesa, la tastiera con i tasti bianchi e neri. Eppure i due strumenti sono diversissimi. La loro musica è inconfusa.

confondibile. Il clavicembalo, strumento a tastiera a corde pizzicate, produce infatti sempre lo stesso suono cristallino e penetrante, poiché le corde vengono pizzicate ogni volta con la stessa intensità. Proprio per questo motivo verso la fine del Settecento, al clavicembalo fu preferito il pianoforte, nel quale le corde vengono percosse con forza maggiore o minore attraverso un sistema di martelletti collegati ai tasti.

No Il forte piano si situa tra i due, ed è un piano forte complicato da congegni meccanici comandati manualmente o con ginocchiere e pedali. Anch'esso finì presto nel dimenticatoio, nei musei o nelle case di amatori e collezionisti, soprattutto perché i suoi martelletti rivestiti di pelle producevano un suono fiacco. Venne soppiantato dal suono robusto e modulabile del pianoforte, che rispondeva alla perfezione ai nuovi gusti musicali e alle esigenze di esecuzioni in grandi sale. Il ritorno di Mozart a Salisburgo dopo l'infelice soggiorno a Parigi e a Mannheim, durante il quale è anche morta la madre per un'infezione da tifo, non ha portato i frutti sperati. Ritrova il padre che nel frattempo si è indebitato per finanziare questo viaggio.

Tu sei partito con 300 fiorini che ho preso in prestito da Hagenauer, più 200 fiorini per coprire le tue scappatelle di Mannheim. Ma padre... Sta zitto.

Ho fatto fronte alle tue spese di Parigi. con una lettera di cambio di 110 fiorini, più 8 Luigi d'Oro, e cioè 88 fiorini, più, il mese scorso, 165 fiorini. 165 fiorini il mese scorso? I 15 Luigi d'Oro al corso del cambio che hai preso in prestito dal signor Grimm mi ha scritto chiedendomene la restituzione. Immaginavi che te li avrebbe regalati per caso.

E così dopo 14 mesi di assaggio... assenza, tu riporti 165 fiorini e 12 kreutzer. Insomma, per permetterti di correre dietro alle tue chimere, mi sono indebitato per 863 fiorini.

Non voglio morire lasciando solo debiti e tua sorella nella miseria. Per colpa tua è senza note. Bene, ricostruiamo un po'la situazione. Mozart perde il posto fisso dall'arcivescovo di Salisburgo e viaggia verso Vienna alla ricerca di nuovi stimoli. Però questo viaggio non porta i frutti sperati, ma soltanto debiti per il padre che non può assicurare nemmeno la dote di matrimonio alla figlia, alla sorella di Mozart.

Fortunatamente L'arcivescovo è disposto a perdonarti. L'arcivescovo? No, mai!

Ora basta! Addirittura l'arcivescovo è disposto a riaccogliere Mozart, ma lui ancora una volta rifiuta. A questo punto il padre è veramente arrabbiato. Ora basta!

A quei tempi per una ragazza rimanere senza dote era un grosso gu... infatti nannerle finirà per sposare un uomo di 50 anni con cinque figli per questo per lei essere la sorella di un genio era stata un'esperienza molto frustrante sulla scena infatti la paura si erano sempre sempre per il fratellino, tutte le attenzioni e gli elogi erano sempre per lui. E ora anche la dote era andata in fumo, senza possibilità di recuperarla, dal momento che Amadeus sarebbe sempre vissuto in mezzo ai debiti. È a questo punto che Amadeus incontra quella che sarà la donna della sua vita. È la figlia del copista che trascriveva le sue partiture.

Costanza. Siete voi che vi occupate del cucito qui? Eh, per forza.

La mamma ha potuto accasare Aloisia perché aveva una bella voce, io non canto bene, poi non sono carina. Se mi permettete, non sono affatto di questo parere. Dite davvero.

Costanza, lo abbiamo sentito, diceva di non ritenersi carina. Ecco un suo vero ritratto che ci dà un'idea di com'era nella realtà. Ma com'era Wolfgang Amadeus Mozart fisicamente?

Finora lo abbiamo visto. visto nello sceneggiato interpretato da un attore. Il regista è forse stato un po'generoso con lui, ecco infatti la descrizione che ne hanno fatto coloro che l'hanno conosciuto personalmente. Molto basso, con una testa grossa, con un'altra testa grossa, con un'altra grossa su un corpo esile, un volto dal colorito giallastro, butterato dal vaiolo, era miope, aveva occhi azzurri piuttosto sporgenti, una folta chioma e un naso robusto.

Con Costanza comincia una relazione che avrà nel corso degli anni dei momenti molto tempestosi. I problemi del resto iniziano subito perché i due innamorati vanno a vivere insieme senza essere sposati. A A quel tempo era una cosa che non si faceva.

Io e mia moglie siamo venuti a prenotare per il concerto di Mozart. Ma benissimo, scrivete. E anche la Contessa Blackstam Brodsky. Ah, signora Contessa.

Onoratissimo. State a sentire. Ogni qualvolta io compongo...

Faccio due parti distinte. Con la M minuscola la musica che possono capire tutti, tanto il cocchiere che la contessa Blechstein-Brocki. Non credo che ce la farò ad aspettare il giorno del concerto.

Con la M maiuscola la musica per gli intenditori, quella che amate voi. quella che amo io. Se mi limitassi a quella con la minuscola, mi vergognerei di me stesso e smetterei di scrivere. E solo con la maiuscola, beh, credo che finirei col dormire sotto i ponti.

Insomma, con la minuscola e la maiuscola insieme, si ha il successo e per di più la stima. Mozart in quel periodo è in piena attività creativa e anche attratto dagli ideali umanitari e di fratellanza della massoneria di cui entra a far parte e compone un'opera di ispirazione massonica, il flauto magico, che ottiene un grande successo. Ah padre, è troppo bello È arrivato tutto lo stesso giorno il triunfo della mia opera, il mio compleanno e il carnevale Tutti gli dei mi hanno dato appuntamento Non bere troppo Ah ma è festa padre, è festa Ma paghi tu Il principe mi ha pagato bene, state tranquilli, posso permettermelo, posso permettermelo. Negli ultimi anni della sua vita Mozart riceverà molto successo dalle sue opere e di conseguenza anche una certa stabilità economica. Bossa!

Bossa! Sì, sì, vengo! Nella gestione economica ci sono alti e bassi, soprattutto bassi.

Costanza non gli è molto d'aiuto perché lei stessa non è una buona amministratrice. La loro è una vita sregolata dove i momenti di euforia si alternano alle preoccupazioni per i debiti. Mozart di fatto non avrebbe preoccupazione economica perché le entrate ci sono e sono anche cospicue considerando il successo delle sue opere.

Il problema invece rimane legato alla sua personalità, alla sua cattiva gestione del denaro. conduce una vita sregolata per cui il denaro viene sperperato. Il problema di fondo è sempre lo stesso, non basta fare della bella musica, bisogna che il pubblico venga a teatro e che paghi.

gli il biglietto. A quell'epoca non esistevano sovvenzioni statali, era l'impresario che si assumeva il rischio e se il pubblico non veniva era un disastro. In un caso vi furono pensate soltanto 17 prenotazioni, in un altro addirittura una sola prenotazione.

Solo 17 prenotazioni? Eh sì, non una di più. E quanto fa? 107 fiorini.

Ma da Praga avrete portato qualcosa, no? E'stato un enorme successo. Ho avuto molte spese.

Ah, è seccante. Ci sono anche i quartetti dedicati ad Aiden. I miei clienti li hanno rifiutati, ne ho venduti solo 5. C'è ancora da pagare la stampa e dovrò recuperarla sui 107 fiorini. Cosa rimproverano ai miei quartetti, questi viennesi, eh?

Dite. I più gentili dicono che c'erano errori di stampa e gli altri che non erano di loro gusto. Se volete la mia opinione è una musica troppo complicata per la gente di qui. Rimane però l'annosa questione del soddisfacimento del pubblico a scapito della propria arte e del proprio gusto personale. Questo creerà in Mozart molti problemi.

Molte persone non capiranno la sua musica e diserteranno i concerti. Mozart e Costanza hanno intanto avuto una bambina, Teresa. Un amico ha loro prestato una casa di campagna perché la piccola sta male e ha bisogno di aria buona, ma anche qui sono perseguitati dai creditori.

Wolfgang! Cosa c'è? Il proprietario! Eh? Il proprietario!

Quale proprietario? Ne avete tanti che bisognerebbe dargli un numero? E'quello dell'ultimo appartamento. Vuole i suoi 250 fiorini e sembra di cattivo umore.

Ehm, degli... No, ho niente da fare, io non gli parlo. Vabbè, vacci tu, ti prego. No. Ma io posso essere...

molto sgradevole su 250 cittadini di musicisti fossero persone c'è una cosa interessante nel modo di comporre di mozart e che non si coglie semplicemente ascoltando la sua musica e ciò cioè la perfezione della scrittura. Scriveva di getto, praticamente senza correzioni. Qui abbiamo alcuni manoscritti di Beethoven e di Donizetti e si vedono varie correzioni. In alcuni casi la scrittura è tormentata con rifacimenti, con correzioni. Gli spartiti di Mozart invece nascevano perfetti.

La musica era già tutta nella sua mente e la mano non faceva altro che trascriverla sulla carta. All'epoca di Mozart il teatro era qualcosa di ben diverso da quello che è oggi La buca dell'orchestra non esisteva e i musicisti prendevano posto qui in platea Insieme alle classi povere che spesso dovevano affrontare delle resse per entrare che non disponevano di poltrone ma soltanto di semplici panche. Invece nei palchi si accomodavano i nobili, i quali si dividevano i posti in base a degli accordi prestabiliti.

rappresentazione chiacchieravano, fumavano, facevano anche incontri galanti e consumavano pasti completi lasciando a volte cadere i resti del cibo sulla testa dei spettatori in platea. Il teatro veniva illuminato con candele e lumi a petrolio posizionati in lussuosi lampadari che a volte si facevano calare dal soffitto e per realizzare dei rudimenti. effetti speciali sulla scena, per esempio un sole che sorge o per fissare una luce su un punto particolare della rappresentazione si usavano dei fuochi veri, naturalmente con un pericolo di incendio, tanto che una parte del personale del teatro era attrezzata con dei recipienti pieni d'acqua per intervenire in caso di bisogno. Wolfgang, in piena notte, che cos'è? Mozart, malgrado tanto lavoro e tanti successi, è ancora molto giovane, ha solo 35 anni, ma è arrivato quasi alla fine dei suoi giorni.

Un male si è impadronito di lui, non si capisce bene cosa sia. Lui stesso descrive i suoi sintomi. Costanza non sto bene, non so cos'è. Ho come una specie di vuoto qui in mezzo al petto. Mi fa male continuamente, giorno e notte sale, mi prende la gola, non so cos'è.

Non riesco più a lavorare, è più forte di me. Si inserisce a questo punto un episodio famoso e mai ben chiarito, un misterioso personaggio vestito di nero che gli offre una somma considerevole perché gli scriva una messa da Requiem. Mi ha ordinato un requiem.

E'un attacco di pazzia, un'allucinazione! A questo punto, come si diceva nel documentario, un misterioso uomo vestito di nero gli commissiona una messa da requiem, quindi una messa da morto. E'strano, proprio in questo periodo in cui Mozart accusava questi dolori misteriosi.

E va bene, se è un attacco di pazzia bisogna lasciare che passi. Il medico ha detto che è stanco, che non bisogna contrariare. Ah, va bene, allora.

E io che fine faccio in questa storia? Se il mio teatro chiude io vado fallito. Wolfgang dice che l'uomo...

Ma quale uomo in nero? Ancora ci credete? L'uomo in nero non esiste!

Io ne vedo altri di uomini in nero che si profilano all'orizzonte. Sì, gli ufficiali giudiziali. Sono in casa del signor Mozart? Sì. Lui c'è?

No. Ma io sono sua moglie. Sono venuto a portare al signor Mozart l'anticipo che abbiamo stabilito per...

per quella requiem. Ecco, e... vogliate dirgli da parte mia che lavori con suo comodo.

Non c'è fretta, può prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno. Buonasera, signora. Buonasera, signore.

Ma chi era questo personaggio? Uno sconosciuto che voleva dedicare un requiem a una persona cara scomparsa o magari a se stesso per i propri futuri funerali coinvolgendo un celebre compositore? dà molto importanza alla cosa, anche perché è molto preso da altri lavori che devono finire in gran fretta.

Ma malgrado sia uno sforzo estenuante, viste le sue condizioni di salute, accetta anche questa commissione. per far fronte ai suoi debiti. Quando mi guardi, mi guardi come se io non esistessi nemmeno.

E voi? Voi mi discutete ogni virgola del flauto magico. È per lui che volete abbandonarmi, vero?

Mozart, Mozart, lo dico per il vostro bene. Rifiutate. Impossibile, ho già detto di sì.

L'avete accettato? Sì. Il flauto magico va in scena.

L'impresario è felice per il successo. Un bicchiere di vino per il signor Mozart. Allora, va sempre bene in teatro? Ah, sì, sì, sì.

La sala è piena tutte le sere. Ah, tutti ne parlano, è l'avvenimento dell'anno. Avete superato i brutti momenti.

Non so cosa ho questa sera, non mi sento bene. Diner, avvicinatevi, vi prego. Prendete, Diner, il mio bicchiere. Brindate alla mia salute, Diner.

Forse comunque, perché non avrei soldi per procurarsi il fumare. Le cause della morte non sono mai state chiarite. Forse una malattia renale, secondo altri invece una febbre infettiva o addirittura un avvelenamento. Sono gli ultimi momenti di vita di Mozart. Mozart muore il 5 dicembre del 1791 a soli 36 anni.

Viene sepolto in una fossa comune assieme ai poveri. A casa, in un cassetto, vengono trovati in tutto soltanto 60 fiorini. Il suo corpo è andato perso, come quello di Leonardo, di altri grandi, ma rimangono le sue musiche che continuano a vivere e a circolare tra noi con la stessa freschezza di quando sono uscite dalle sue dita, ma soprattutto dalla sua mente. Grazie per averci seguito.

Buonasera.