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Civiltà e storia della Mesopotamia

Le civiltà della Mesopotamia. Dalla metà del IV millennio a.C., diverse civiltà si sono evoluti e alternate in una regione particolarmente favorevole all'agricoltura e perciò conosciuta come Mezzaluna Fertile, la Mesopotamia. Il nome vuol dire in mezzo a due fiumi, essendo la regione compresa tra i fiumi Tigri e di Ofrate. In questa regogliosa valle i Sumeri, i Babilonesi, i Titi, i Assini e infine i persiani, hanno fondato fiorenti imperi, di cui abbiamo traccia ancora oggi attraverso opere, invenzioni e scoperte fondamentali per la storia dell'uomo. Nel IV millennio a.C. i primi a stanziarsi in Mesopotamia furono i Sumeri. Erano abili contadini e utilizzavano l'aratro, il carro e i canali di irrigazione. I Sumeri furono inoltre capaci di fondare importanti città. Tra queste Uruk, che estese il proprio dominio fino alle sponde del Golfo Persico. Per i loro calcoli i sumeri inventarono il sistema sessagesimale, cioè un sistema di numerazione con base 60. Lo adoperiamo ancora oggi, dividendo l'ora in 60 minuti primi e il minuto in 60 secondi e calcolando l'angolo giro in 360 gradi. Ai sumeri si deve inoltre l'invenzione della scrittura. Inizialmente si trattava di una scrittura in pittogrammi, cioè disegni stilizzati, che rappresentavano un concetto, che, con un progressivo processo di stilizzazione, divenne una scrittura cuneiforme, cioè formata da trattini somiglianti a triangoli incisi su tavolette di argilla. Intorno al 2350 a.C. il dominio sumero fu interrotto dall'invasione di un popolo di stirpe semitica. I Accadi, questo il loro nome, derivato dalla capitale del loro legno Akkad, unificarono la regione, imponendo la stessa lingua, la stessa unità di misura e gli stessi sistemi di calcolo. I sumeri, però, riuscirono a riprendere il controllo circa due secoli più tardi sotto il governo della potente città di Ur, costituendo una civiltà molto avanzata, con sistemi di comunicazione e un'efficiente burocrazia statale. Approfittò delle ricchezze di Ur e della fertilità della regione il popolo nomade degli Amorrei. Questi, vinti i Sumeri, si organizzarono in vari regni indipendenti in tutta la Mesopotamia. Fra questi il più prospero fu il Regno di Babilonia, città che sorgeva lungo le sponde delle Eufrate. Quando nel 1792 a.C. salì sul trono il re Hammurabi, il Regno di Babilonia riunificò tutta la Mesopotamia meridionale. Hammurabi dimostrò di essere un abile e saggio governante. Stabili un codice di leggi scritte che garantissero giustizia e ordine, e questo agevolò il fiorire della civiltà babilonese. Sono arrivate fino a noi numerose testimonianze dell'elevata cultura dei babilonesi in molti ambiti. In letteratura, il poema di Gilgamesh. In astronomia, la definizione di un calendario lunare. E in medicina, l'uso di erbe e sostanze in grado di curare. I babilonesi dominano in contrastati, fino a quando nell'aria si affacciò un altro popolo nomade, gli Ittiti. Tra il 1600 e il 1200 a.C. questo popolo, con alterne fortune, si espanse notevolmente, minacciando perfino il regno d'Egitto. Gli Ittiti non portarono solo saccheggi e distruzioni, ma governarono con tolleranza. Erano capaci di lavorare il ferro e produrre l'acciaio. e si dotarono dei primi carri da guerra trainati da cavalli. L'impero Itita però crollò in seguito agli attacchi di misteriosi popoli chiamati dagli egiziani Popoli del Mare. Lo scompeglio generato da questi popoli favorì l'emergere degli assiri, da secoli stanziati lungo il Tigri al confine con la Mesopotamia. Gli assiri disponevano di un esercito organizzato e tecnicamente avanzato con cui furono capaci di spingersi fino in Egitto. Non riuscirono però a controllare a lungo la vastità del loro impero e furono sconfitti dai babilonesi che ripresero così il potere. Sotto il regno di Nabucodonosor, dal 604 al 562 a.C., Babilonia raggiunse il massimo splendore con opere di eccezionale bellezza, come i Giardini Pensili, considerati tra le sette meraviglie del mondo. L'impero babilonese, tuttavia, crollò definitivamente. nel 539 a.C. quando i persiani, guidati dal Ciro II, detto il Grande, entrarono a Babilonia. Iniziò per i persiani una rapida espansione che proseguì con il regno di Dario. Con lui l'impero persiano si estendeva dalla valle dell'Indo all'Egitto e all'Anatolia, dominando moltissimi popoli dalle più diverse culture. Dario organizzò l'impero in venti statrapie, cioè distretti affidati a governatori controllati da funzionari del re. e coniò un'unica moneta, il darico, per garantire ordine e stabilità, data la vastità del territorio e la diversità dei popoli sottomessi. Tutto ciò non fu però sufficiente a dare unità e coesioni all'impero. Dario e in seguito il figlio Cerse non riusciranno a sottomettere le piccole città greche che, unite, difenderanno con successo la loro libertà.