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Riflessioni e insegnamenti di Socrate

[Musica] One podcast [Musica] quinto secolo avanti Cristo siamo ad Atene la vita dei Greci è fatta di certezze fatta di tradizioni i greci credono a divinità antropomorfe Cioè a divinità dalle sembianze umane che gioiscono amano si arrabbiano e litigano proprio come le persone comuni Ebbene immaginate in questo mondo in questa Grecia antica di vedere camminare per la città un uomo un tale figlio di uno scultore e di un ostetrica che inizia ad interrogare i passanti tizia a dire che le cose in realtà non stanno esattamente così Inizia a seminare dei dubbi addirittura sostiene che il dubbio è il metodo della vita tutti quelli che pendono dalle sue labbra gli studenti che lo seguono rapido dei suoi concetti affascinanti lui continua a ribadire una cosa Nessun male può accadere ad un uomo giusto sia durante la vita che dopo la morte In questa puntata vi racconto le vicende la vita la morte i pensieri del filosofo per antonomasia del padre della maieutica oggi vi racconto il pensiero di Socrate ma soprattutto vi racconto come può esserci utile nella vita di tutti i giorni [Musica] la filosofia per alcuni è una bestia nera incomprensibile ed inutile per altri una fonte d'ispirazione per me è una preziosa cassetta degli attrezzi per imparare a vivere meglio in ogni puntata vi spiego un grande filosofo della storia e attraverso domande e aneddoti vi racconto come può esserci utile nella vita di tutti i giorni Io sono Matteo Saudino alias barba Sofia insegno alle scuole superiori e questo è Pensiero stupendo vita e opere dei più grandi filosofi di tutti i tempi probabilmente nell'immaginario collettivo Socrate e il filosofo per eccellenza quando pensiamo alla sua barba al suo naso camuso quando pensiamo anche i suoi vestiti sporchi il suo camminare ciondolante per la città Ebbene stiamo pensando alla filosofia Socrate un vero spartiacque all'interno del pensiero filosofico antico tant'è che molti studiosi hanno diviso la filosofia in un pre e post Socrate quasi elevando il filosofo di Atene una sorta di Cristo della filosofia Socrate un vero e proprio però dialogatore un'interrogatore dei giovani un diseducatore un disturbatore Socrate un tafano della filosofia punzecchiava gli abitanti di Atene in modo instancabile Socrate è una personalità è un uomo veramente XXL c'è un uomo extra large e la sua personalità lo porta addirittura a partecipare a dei concorsi di bellezza lui certamente non è una donna però decide di provare a vincere un concorso di bellezza solo ed esclusivamente con la parola solo esclusivamente con l'arte della retorica nel tentativo di convincere gli altri che il suo naso così grande permette di cogliere al meglio i profumi e gli odori del mondo e le sue gambe così storte con le sue gambe così vissute sono gambe in grado di camminare più a lungo e attraversare il mondo e ancora i suoi occhi fuori dalle orbite così sporgenti sono occhi in grado di osservare meglio degli altri le tante e variopinte bellezze del mondo Ma chi era Socrate e soprattutto che vita faceva siamo nel 4770 A.C ad Atene soffronisco di professione scultore finarete dal greco portatrice di virtù danno alla luce il piccolo Socrate gli daranno il soprannome di Sileno proprio per via della somiglianza con il personaggio dell'antica mitologia greca che rappresenta la vinificazione la danza l'ubriachezza Dunque il culto di Dionisio prima del culto di Dioniso stesso Socrate di un'epoca particolare vive la grandezza e al contempo il declino di Atene vede gli splendori della democrazia di Pericle Ma poi vede anche il governo dei trenta tiranni ma soprattutto vive in prima persona le guerre del Peloponneso le guerre tra Sparta Atene e vede la sconfitta tragica della sua amatissima Atene appunto contro l'odiata Sparta la vita di Socrate è indissolubilmente legata alla città di Atene verso la quale il nostro filosofo prova un vero sentimento di di amore totale un amore incondizionato si considera sempre Socrate un servitore della città di Atene cresce all'interno della cultura dei sofisti I filosofi insegnanti filosofi che prima di tutti hanno deciso di occuparsi non solo più della natura del Cosmo delle stelle del principio primo che governa l'universo ma lo dice di occuparsi dell'uomo indagandone i vizi le virtù sono i filosofi della retorica dell'oratorio della dialettica cioè di tutte quelle tecniche di di linguaggio di confronto proprio oratorio che Servivano anche i rampolli dell'aristocrazia per fare politica servivano ai rampolli dell'aristocrazia per essere vincenti nel questo mondo del Commercio della diplomazia ed erano anche i filosofi che si facevano pagare avevano trasformato la filosofia in un mestiere in una professione sono modernissimi in questo i sofisti perché Vendono delle prestazioni insegnano delle Skills delle competenze per questo si fanno pagare Ebbene in questo contesto Socrate cresce si forma si avvicina la cultura dei sofisti Ma poi l'abbandono diventandone una acerrimo nemico soprattutto così ce lo presenterà Platone Ma su questo tema su questo discorso torneremo più avanti il filosofare incessante di Socrate non lascia indifferenti e tanto amato i suoi allievi dei suoi seguaci che sono disposti anche a dare la vita per lui quanto Però è odiato dai suoi detrattori dei suoi avversari filosofici e politici Certamente Socrate e però amato e supportato dalla sua tenace inseparabile moglie santippe donna coraggiosa donna di virtù donna dal carattere forte e direi veramente eccezionale ma senza un carattere forte eccezionale non avrebbe vissuto direi è un minuto con Socrate tiene testa al marito lo rimprovera spesso per la sua sbadataggine per il suo disordina sporcizia o per non preoccuparsi adeguatamente delle questioni economiche della famiglia perdendo tempo a girovagare per le strade della città Ci sono giorni in cui esce per comprare il pane torna con l'insalata ci sono giorni che esci per fare commissioni non torna la sera neanche la sera dopo Magari passa due o tre sera a casa di allievi di Amici a fare feste a bere e ovviamente a fare filosofia a dialogare e a discutere santippe Dunque e tutto tranne che una donna silenziosa e passiva dice sempre con chiarezza la sua in privato Ma anche in piazza non è una moglie sottomessa non è una mamma a chioccia tutta comprensione e dedizione dunque non se ne sta librava Silente in un angolino lo storico e filosofo Senofonte riporta nell'opera memorabili che una raccolta di fatto di conversazione di episodi che vedono protagonista Socrate un dialogo un dialogo in cui il figlio di Socrate lamprocle si lamenta col padre per il cattivo carattere di mamma santippe Socrate innamoratissimo di lei lo rimprovera e Lo invita a rispettarla e esserle riconoscente per tutto quello che come madre ha fatto per lui e ricordare tutti i guai fastidi che le ha procurato da piccolo deve pensare che i rimproveri materni gli sono rivolti per il suo bene insomma anche partendo dalla lettura di questi racconti tradizionali e un po' ricostruiti emerge una figura di santippe come mamma moderna come potrebbero essere le nostre mamme Socrate invece dal canto suo da bravo genitore occidentale Cosa fa cerca di condizionare il figlio adolescente con una tecnica antichissima quella di inculcarli dosi massicce di sensi di colpa direi tipico di una certa cultura millenaria paternalista vediamo ora Quali sono i temi principali della filosofia socratica Quali sono le parole chiave le password del socratismo sicuramente affronteremo il tema del conosci te stesso Poi vedremo insieme il dialogo socratico poi andremo al processo di Socrate e attenzione spoiler alla condanna a morte del filosofo ateniese il primo strumento da mettere nella cassetta degli attrezzi per poter comprendere meglio la realtà che ci circonda e il conosci te stesso la frase conosci te stesso è veramente il cuore pulsante del pensiero di Socrate ed era la frase tipica dell'oracolo di Delfi il quale indicava dentro gli uomini all'interno di gli uomini il luogo in cui ritrovare le grandi risposte della vita e dunque gli uomini si presentavano presso l'oracolo e lo interrogavano Ed ora qui diceva Guarda la risposta è dentro di te impara a conoscerti l'affermazione il motto Delfico del conosci te stesso e di derivazione sicuramente orfica pitagorica Ma a sua volta questa definizione deriva dal mondo orientale dalle grandi processi mentali dal mondo Dunque del buddismo del confucianesimo dell'induismo l'idea di fondo è che gli esseri umani devono imparare ad ascoltarsi a guardarsi a conoscersi la vita per Socrate una ricerca costante all'interno di noi stessi e un viaggio e una crescita il conosci te stesso diventa un motore un motore che porta avanti la vita il conosci te stesso diventa la bussola da seguire d'altronde per Socrate una vita senza ricerche una vita non degna di essere vissuta Ma la ricerca più grande è quella dentro di noi l'obiettivo più grande è arrivare a conoscerci il secondo strumento socratico è senza ombra di dubbio il dialogo ma il dialogo per Socrate e dialogo vivo e dialogo in presenza e dialogo dunque non scritto e questo è uno degli aspetti più originali tutta la filosofia di Socrate scrivere per Socrate significa arrestare il pensiero restare il filosofare e dunque significa arrestare la crescita da qui la scelta di non scrivere nulla da qui però anche il problema di ricostruire il pensiero di Socrate che è tutto di fatto derivato dalle fonti cioè da altri scrittori da altri filosofi da altri autori il dialogo socratico in due parti su una prima parte distruttiva una parte di decostruzione una parte critica che è data dal sapere di non sapere dalla questa Dotta ignoranza e casa mia e poi vi è una seconda parte invece costruttiva di edificazione filosofica che data appunto dalla maieutica il primo punto è il sapere di non sapere parto da un episodio nella tipologia di Socrate di Platone l'allievo di Socrate l'innamoratissimo allievo di Socrate il filosofo appunto dell'Accademia Platone ci descrive un episodio importantissimo ci dice che un certo giorno che ero Fonte uno degli allievi più intelligenti uno degli più affezionati di Socrate si reca presso l'oracolo di Delfi per porre questa domanda alla sacerdotessa Chi è il più sapiente tra gli uomini greci e l'oracolo di Delfi risponde Socrate tornato in città chiaro Fonte riferisce il suo maestro la risposta dell'oracolo e Socrate rimane stupito non capisce il perché di questa risposta lui non si ritiene il più sapiente Anzi si ritiene sommamente ignorante sa di non sapere allora per cercare Risposta alla risposta dell'oracoli Delfi comincia a girare per la città ed interrogare coloro che dicono di sapere che penso di sapere che affermano di sapere si reca presso magistrati giudici poeti politici e artigiani si reca presso coloro che si vantano di conoscere Ebbene dopo aver dialogato con questi soggetti si accorge di essere sapiente Perché Perché lui in sadi non sapere l'oracolo di Delfi aveva indicato in Socrate il più sapiente perché possedeva dentro di sé l'arte della non conoscenza il sapere di non sapere è uno strumento filosofico fertile perché il sapere di non sapere innesca una ricerca costante ci porta di fatto a non accontentarci di quanto sappiamo di Quanto conosciamo e Provate a declinare questo atteggiamento di ignoranza costruttiva nella vita di ogni giorno ci permette appunto di crescere sia nel mondo del lavoro sia dal mondo ovviamente delle nostre relazioni il nostro viaggiare per il mondo stesso ma Aggiungo una cosa in più il sapere di non sapere diventa fertilissimo nell'ambito delle conoscenze scientifiche Perché se uno scienziato continua ad avere come bussola il sapere di non sapere vuol dire che continua a partire dalla conoscenza che ha a viaggiare e a portare la sua nave nel mare Alla ricerca di nuove conoscenze il tutto non deve essere vissuto in modo angosciante non deve essere il sapere di non sapere una spada di Damo che sono statista che ci porta Oh mio Dio Non so non so E allora mi paralizzo non scelgo no deve essere al contrario uno stimolo poiché Io ammetto di non sapere Mi suoi liberato da una falsa conoscenza e liberandomi da certezze non certe inizio ad andare alla ricerca di quello che potrebbe essere la verità perché per Socrate la verità non è mai un punto di arrivo per Socrate la verità una meta che si sposta costantemente verso la quale noi tendiamo ma tendere verso la verità diventa a quel punto uno stimolo costante di crescita il secondo momento del dialogo socratico e l'ironia In cosa consiste l'ironia socratica l'ironia per Socrate è una tecnica di argomentazione una tecnica dialogica che consiste nel far cadere in contraddizione l'interlocutore il dialogante In modo tale che il dialogante entrando in contraddizione ovvero contraddicendosi capisce che quello che sta affermando quello che sta sostenendo in realtà e perlomeno poco chiaro ed è dunque importante che su quel tema si inizi una ricerca un'indagine facciamo un esempio immaginiamo di discutere intorno all'utilità della pena di morte se l'interlocutore all'interno di un dialogo afferma prima a e poi non ha ovvero afferma la pena di morte utile perché riduce il numero di crimini ma al contempo dice non ha Ovvero la pena di morte utile perché non Riduci i crimini in quello stato in quel paese bene in quel caso l'interlocutore si è contraddetto ciò Cosa significa che sul tema della pena di morte è meglio mettersi a studiare e meglio mettersi in ricerca e Meglio capire cosa sia veramente la pena di morte nel caso di un tema quale l'utilità o l'inutilità di essa e così in tanti altri settori uno può discutere intorno alle questioni di Giustizia di amore delle leggi della bellezza e se uno si contraddice vuol dire che su quei temi non ha le idee chiare e dunque meglio tornare al punto primo al sapere di non sapere Ecco che cos'è l'ironia L'ironia è una tecnica e facendoti cadere in contraddizioni ti porta a dire Ma allora io pensavo di sapere In realtà non so ecco che L'ironia è liberatoria perché di costruisce grosse conoscenze e apre la porta al sapere di non sapere che l'inizio del viaggio verso La Sapienza verso la conoscenza il terzo momento del dialogo ed è anche il momento costruttivo è quello della maieutica Che cos'è la maieutica la maieutica è una tecnica è una tecnica tipica delle ostetriche delle levatrici cioè delle donne che fanno nascere i bambini delle donne perché nel mondo antico era un mestiere prettamente Anzi direi esclusivamente femminile e la mamma di Socrate era un'ostetrica era una levatrice Dunque Socrate deriva questo concetto dal mestiere della mamma ma cosa c'entra la tecnica del far partorire con la filosofia socratica è bene secondo Socrate quando si dialoga bisogna particolare alla luce la verità dunque così come una levatrice porta alla luce un bambino una bambina così il filosofo fa partorire le anime in questo è un pedagogo veramente originale perché per Socrate L'insegnante è come un'ostetrica e come una levatrice l'insegnante Non riempie la testa degli allievi di contenuti bensì l'insegnante fa camminare i propri allievi sulle proprie gambe fa camminare gli alieni con le gambe il terzo strumento della filosofia di Socrate è il momento centrale stesso della vita di Socrate ovvero il suo processo il suo processo la sua condanna la filosofia di Socrate non è separabile dal suo essere processato condannato e arrestato e il suo vero e proprio testamento filosofico Ma perché Socrate il filosofo l'educatore dei giovani colui che ha speso tutta la sua vita a dialogare ad insegnare il conosci te stesso viene arrestato e viene condannato ci sono dei motivi storici e dei motivi filosofici dal punto di vista storico Socrate e processato condannato e arrestato dal governo di Democratici che torna al potere di Atene dopo la parentesi dei trenta tiranni i 30 tiranni guidati da Venezia hanno preso il potere dopo la sconfitta di Atene nelle guerre del Peloponneso contro Sparta e furono anni durissimi fu una tirannia molto violenta ma Socrate verso questa tirannia ebbe un atteggiamento ambiguo perché è vero che non collaborò con i 30 tiranni ma al contempo non si spese per condannare a lungo questa forma di governo e democratica tornati al potere lo accuseranno di essere stato complice dei trenta tiranni e dunque decideranno di eliminare uno scomodo avversario Anche perché Socrate non è un amante di quella nuova Democrazia da lui considerata debole corrotta e mediocre Dunque democratici tornati al potere eliminano tutti i potenziali anche avversari di quel luogo governo tra cui rientra Anche Socrate e le motivazioni filosofiche della condanna a morte di Socrate le deriviamo da uno dei più importanti testi di Platone in quest'opera Platone ci presenta la difesa di Socrate al processo E siamo nel 399 siamo ad Atene e Socrate si presenta in prima persona non vuole l'avvocato e le accuse che gli vengono mosse sono quattro la prima accusa è quella di essere un diseducatore di essere dunque un uomo che vive una vita all'insegna della diseducazione dei giovani l'accusa di fatto è antichissimo delle accuse più longeve che veniva mossa Socrate forse il padre di questa accusa è Aristofane il grande commediografo Greco che ci presenta Anche Socrate su un pensatore in un gabbiotto tra le nuvole perso nei suoi pensieri lontani dalla realtà Dunque ci presenta anche un Socrate come una sorta di macchietta Ebbene Aristofane più volte ci dice nelle sue opere che Socrate diseduca i giovani ovvero Gli insegna di indagare le cose che stanno sotto terra e che stanno in cielo cioè porti i giovani non occuparsi delle cose reali e soprattutto insegna ai giovani a Non rispettare la conclusione e ad andare sempre con il dubbio mettere in discussione tutto quello che hanno di fronte Ebbene quello che è evidentemente una virtù pedagogica insegnare agli allievi ad avere dei dubbi e in realtà per la tele dell'epoca una colpa insegnare ai ragazzi ad essere dubbiosi a mettere in discussione la realtà non risulta una virtù ma un vizio Dunque Socrate accusato di essere un vero e proprio disducatore dei giovani Come si difende Socrate si difende dicendo una cosa molto semplice se qualcuno di voi mi ha visto dislocare i giovani mi ha visto insegnare cose sbagliate i giovani si alzi e prenda la parola ma nessuna processo così ci racconta Socrate si alza e prende la parola la seconda accusa è quella di insegnare a pagamento cioè di essere un uomo che vende i suoi insegnamenti in cambio di denaro noi sappiamo tantissime fonti invece che Socrate si faceva mantenere dagli allievi che gli pagavano la spesa che lo aiutavano economicamente invece i sofisti democratici una volta che lo portano processo gli dicono che lui insegna a pagamento come si difende Socrate si difende utilizzando quell'ironia di cui abbiamo parlato prima Socrate dice vorrei io insegnare a pagamento come vuoi fate in questi giorni ho visto arrivare ad Atene eveno di paro il sofista più prestigioso più rinomato di tutti e ho visto che voi avete mandato i vostri figli da lui per apprendere da lui che a un cachet Oggi è molto molto elevato non li avete mandati da me Vuol dire che io non sono così bravo Non sono così in grado di insegnare ai vostri figli Cosa vuol dire vuol dire che se coloro che accusano Socrate di insegnare a pagamento sostenendo che questo è un vizio e al contempo queste persone manda i loro figli ad un insegnante a pagamento vuol dire che o insegnare a pagamento una virtù o un vizio Pertanto si sono contraddetti gli accusatori [Musica] la terza accusa mossa Socrate è quella di ateismo Socrate accusato di non credere alle divinità dell'antica Grecia Dunque insegna ai giovani a non rispettare l'orizzonte E politeista Olimpico di Atene anche in questo caso Socrate si difende utilizzando la puntita arma dell'ironia tutti Infatti sapevano che Socrate credeva nei demoni ma cos'erano i demoni Chi sono i demoni i demoni sono delle Creature a metà tra l'umano e il divino Dunque sono figli i demoni degli Dei e degli uomini ma Come può un uomo che crede nei demoni non credere agli dei sei demoni sono figli degli uomini degli Dei Sarebbe come dire che uno possa credere all'esistenza del mulo Che figlio dell'Aso dei cavalli senza credere ai cavalli è impossibile se esistono i muli vuol dire che esistono i cavalli e gli asini così se esistono i demoni vuol dire che esistono gli uomini e bene questo lo vediamo ma vuol dire che esistono anche gli dei la quarta accusa e quella di corrompere i giovani ma di farlo volontariamente questo avverbio è importante perché significa accusare Socrate di essere malvagio perché se una persona accusata di corrompere volontariamente vuol dire che quella diseducazione quella corruzione programmata e progettata secondo Socrate invece soltanto gli stolti gli stupidi possono volontariamente fare del male a chi si avvicina Socrate dice io non posso fare del male volontariamente ai miei allievi con i quali trascorro intere giornate perché il male fatto a chi vive accanto a te ritorna nella tua vita Dunque Al massimo se io corrotto i giovani l'ho fatto involontariamente Ma quale pena spetta ad una persona che corro involontariamente appena della rieducazione dell'insegnamento e non Certamente la pena punizione umiliante perché Chi commette il male secondo Socrate E perché non conosce il bene Questo è un passaggio fondamentale del socratismo perché Socrate sostiene che le persone che commettono azioni malvagie lo fanno per ignoranza del bene Dunque Socrate un educatore ante litteram delle persone che commettono gli errori per Socrate per capirci non esistono le mele marce per natura si può diventare una mela marcia Perché Perché non conosci il bene non sei stato educato al bene il male pertanto più grande per Socrate e l'ignoranza il quarto strumento della nostra cassetta degli attrezzi socratica per decodificare la complessità del mondo e soprattutto la nostra complessità interiore e il rapporto che vi è tra Socrate e la morte Socrate più volte nell'apologia scritta appunto da Platone riflette sulla morte e comincia con un'affermazione forte netta solo gli stolti temono la morte ovvero solo coloro che sono stupidi temono la morte perché perché soltanto chi è stupido può temere una cosa che non conosce Poiché noi non conosciamo la morte non facciamo esperienza della morte non vediamo la morte come possiamo già giudicarla in modo negativo solo stolto anticipa il giudizio su qualcosa che non conosce affermazione netta forte Socrate torna a parlare di morte a riflettere sulla morte dopo la condanna Socrate viene Innanzitutto condannato ad una pena pecuniaria deve pagare una multa e deve rinunciare ad insegnare a fare filosofia e andare fuori di Atene Ma questa prima condanna Socrate risponde con un secco forte sonoro No non l'accetta per cui una vita senza fare filosofia non è idea di essere vissuto una vita senza i suoi allievi Non è degna di essere vissuta e poi lui non deve pagare nulla ad Atene la città che ha amato e che ha servito al massimo sono i cittadini di Atene che dovrebbero pagarlo per tutto quello che lui ha fatto per i giovani e a questo punto la Corte si ritira e decide di condannarlo a morte [Musica] di fronte la condanna Socrate reagisce con pacatezza con tranquillità d'animo e soprattutto Socrate ci presenta una doppia possibilità della morte Che cosa può essere Infatti morire noi non conosciamo la morte come dicevo prima ma possiamo fare dell'ipotesi sulla morte Allora La morte può essere il nulla può essere un sonno eterno in cui noi non abbiamo più sensazioni in cui i nostri sensi di fatto sono annullati la morte come lungo sonno come nulla come una notte senza fine ma anche come una notte senza incubi e chi non vorrebbe vivere una notte senza incubi secondo Socrate Addirittura il gran re di Persia colui che tutti i poteri ha baratterebbe molte delle sue ricchezze per dormire una lunghissima notte senza turbamenti dell'animo dunque se una forte un lungo sonno se la morte una lunga notte ben venga dormire in tranquillità oppure seconda ipotesi seconda possibilità La morte può essere una rinascita una rinascita nell'Ade nell'aldilà E allora ben venga rinascere ben venga Rinascimento da poter andare a rincontrare i propri genitori ma soprattutto potrebbe essere la rinascita l'opportunità per incontrare i grandi poeti scrittori filosofi giudici dell'antichità poter incontrare Omero e discutere Certamente ben venga rinascere se si è coltivata bene la propria anima perché rinascere con un'anima non curata non abbellita significherebbe portare nell'aldilà i turbamenti dell'anima per quello importante vivere prendendosi cura di se stessi per quello importante conoscersi in vita perché così se si dovesse rinascere si rinascerebbe con una consapevolezza di sé e dunque con meno turbamenti e con meno dolore Ma come muore Socrate e come affronta il momento della morte Socrate Cominciamo con il dire che a Socrate viene concesso l'onore della Cicuta ovvero l'onore di un veleno che produceva una morte senza grandi dolori senza grande sofferenza e dunque era un veleno dato ai pochi agli aristocratici ai Nobili alle celebrità potremmo dire oggi e giunge al giorno della Cicuta con forza con coraggio perché soltanto le persone che non hanno commesso nulla soltanto le persone oneste e virtuose riescono ad affrontare la morte con serenità d'animo pensa addirittura che i giorni prima della condanna a morte i suoi allievi gli preparano la fuga e dei Tritone il suo allievo più caro il suo allievo anche più apparecchio ad aver organizzato tutto c'è una nave pronta a portare Socrate lontano Ebbene Socrate Guarda crittoni dicendo Ma perché organizzi tutto questo io lo capisco capisco il bene Capisco l'affetto Ma mi vuoi far scappare come un ladro nella notte come un colpevole cosa direbbero gli allievi a cui ho insegnato la giustizia e la virtù sapendo che sono scappato di fronte alla mia città alla città che ho amato Socrate accetta dunque come atto d'amore stremo nei confronti di Atene la legge di Atene anche lo momento in cui la legge sta sbagliando il suo andare in maniera fiere in contro la morte e il suo testamento filosofico e politico e un atto di obbedienza critica nei confronti della città ma è anche un atto di insegnamento Noi abbiamo comportarci sempre come se le leggi della Giustizia dovessero osservando Noi diamo comportarci sempre in funzione dell'essere virtuosi perché la virtù porta la felicità e con questo atteggiamento che ha ingerito la cicuta che ha ingerito il veleno di fronte ai suoi allievi che ingerito il veleno dopo che ha chiesto che santippe Sua moglie i suoi figli fossero allontanati perché non voleva vedere loro lacrime e sentire le loro grida e con questa serenità d'animo che dopo aver ingerito la cicuta compiuto alcuni passi e si è seduto e poi disteso si è disteso per andare verso la morte ma è con questa sua serenità che ha chiamato anche vicino a sé Critone suggerendogli nelle orecchie queste semplici ma profonde parole dobbiamo un gallo asclepio il filosofo del Dialogo della maieutica il fiore del conosci te stesso dell'ironia il filosofo della virtù ha avuto per i suoi allievi come ultime parole questa frase dobbiamo un gallo ad asclepio Ma cosa vuol dire vuol dire che Socrate chiede ai suoi allievi di pagare il suo ultimo debito era debitore di un gallo da sclepio e non vuole che domani a schemi possa dire che Socrate non è stato onesto e virtuoso dunque ha un debito aperto ma in realtà vuol dire qualcos'altro questa frase vuol dire che quando una persona vive in maniera virtuosa seguendo la giustizia vive in maniera di rottura cercano di conoscere se stesso può morire con la serenità nell'animo e dunque non ha nessun proclama da fare prima di morire non ha nessuna l'ultima verità da enunciare ma nella tranquillità può compiere l'ultimo passo nella tranquillità di chi ha vissuto tutto una vita all'insegna della ricerca e della Giustizia siamo giunti alle conclusioni Qual è oggi l'eredità di Socrate cosa ci può ancora insegnare 1 Chissà di non sapere aumenta la propria conoscenza Chi pensa di sapere ma in realtà non sa rimani immobile e inconsapevole nella sua ignoranza due saper dialogare con se stessi e con gli altri significa avere il coraggio di mettersi in discussione e di liberarsi dai pregiudizi 3 una vita senza ricerca Non è degna di essere vissuta perché solo esplorando l'ignoto si diventa pienamente esseri umani 4 conoscere noi stessi nei nostri limiti e nelle nostre potenzialità e la strada maestra per essere finalmente liberi Pensiero stupendo e un podcast scritto da me Matteo Saudino ripresa e montaggio Paolo Invernizzi cura editoriale Viola affrifa supervisione tecnica Gabriele Rosi responsabile della produzione Danny Stucchi una produzione One podcast