viii secolo avanti cristo secondo il mito riportato dal poeta greco esiodo nella teogonia in principio era il caos da questo caos nacque gaia la dea della terra che nell'amplesso co murano dio del cielo generò l'uno dopo l'altro numerosi figli di questi kronos l'ultimo nato precise con una falce il pene del padre ancora unito nell'amplesso con la madre gaia e urano vennero così divisi dando origine a questo mondo cielo e terra kronos diventerà padre di zeus il dio che dall'alto del monte olimpo governerà l'intero universo il membro reciso di urano venne gettato in mare e trascinato al largo dalla corrente lì sgorgò una spuma bianca e da questa spuma nacque afrodite venere per i latini la bellezza della nascita di venere famosissimo dipinto conservato agli uffizi di firenze rappresenta in modo ideale il racconto mitologico della nascita della dea della bellezza e dell'amore una fra le piu venerate nell'antichità classica forse non tutti sanno che a tokyo nella sede centrale della multinazionale marubeni c'è il ritratto di una bellissima fanciulla sfortuna vuole che sia una donna sposata ma noi faremo comunque la sua conoscenza il suo nome è simonetta vespucci questo è il quadro la bella simonetta uno dei capolavori di botticelli tra i poeti del rinascimento angelo poliziano l'ha definita bellezza immortale si dice sia rimasto uno schizzo di leonardo da vinci che la ritrae questa donna che inserì unisce bellezza dolcezza e intelligenza era l'amante di giuliano de medici fratello minore di lorenzo detto il magnifico artefice e regista del rinascimento all'epoca gli abitanti di firenze si entusiasmavano per le giostre di cavalli che si tenevano durante le feste nella piazza di santa croce così come oggi si entusiasmano per il gioco del calcio il giovane giuliano fu un famoso campione di queste giostre e la sua amante la leggiadra simonetta era a regina di bellezza di queste feste il fiore di firenze il personaggio che seppe tramandare e fino ai giorni nostri la bellezza di simonetta si trova anche in questo dipinto l'adorazione dei magi vi sono i tre magi che vengono a onorare con i loro doni la nascita di gesù ma sulla destra vicino al margine c'è un giovane che volge il viso verso lo spettatore è l'autoritratto dell'artista un maestro del rinascimento botticelli il pittore dipinge se stesso nell'opera che crea una consuetudine del tempo in questo dipinto si possono trovare tutti i membri della famiglia de medici a sinistra ecco lorenzo il magnifico potente signore di firenze che sempre mostra gran benevolenza al pittore e l'amante di simonetta giuliano il bel giovane dai capelli neri ritratto sul lato destro della tela quella di inserire i ritratti dei committenti fra i personaggi raffigurati nel quadro era una consuetudine nel rinascimento un gesto di riconoscenza verso i mecenati il nome che tutti conosciamo botticelli in verità non è il vero nome del grande artista fiorentino ecco firenze il quartiere di ognissanti ultimo di quattro fratelli di un'abile conciatore di pelli il suo vero nome è alessandro di mariano filipepi ma perché il soprannome perché botticelli si dice che abbia ereditato il soprannome dal fratello maggiore che aveva la pancia prominente e le gote rubiconde da bevitore oppure che lo abbia ricevuto ancora tredicenne in quanto apprendista da un famoso maestro argentiere e doratore definito con un vocabolo dell'epoca battigelli comunque sia questo soprannome è quello con cui l'artista viene comunemente identificato nella storia dell'arte a tal proposito anche lorenzo il magnifico che era a poeta nel simposio così ne scrive botticelle la cui fama non è fosca botticelli co botticelli ingordo che è più ghiotto è più un pronto una mosca o di quante sue ciance mi ricordo nella bottega in cui stava in gioventù vi era un apprendista di sette anni più giovane di lui era un certo leonardo da vinci anche se negli ultimi anni il destino li divise come la luce e l'ombra si dice che a quel tempo botticelli venisse considerato dal giovane leonardo un temibile rivale ritorniamo ora al mito greco di venere rappresentato in modo sublime da botticelli venere appena nata dalla spuma del mare nuda su di una grossa conchiglia approda sulla riva sospinta dal soffio di zefiro lussurioso spirito dei venti sulla destra un'ancella forse una delle ore la avvolge con un sontuoso manto fiorato mentre i venti abbracciati cospargono il suo corpo di rose secondo alcuni studiosi la lettura iconologica del soggetto in chiave neoplatonica indicherebbe la nascita dell'umanità generata dagli elementi primordiali della natura venere si copre il petto e il ventre con le mani una timida posa che prosegue una lunga tradizione e si richiama alla venere dei medici una pregevole scultura di epoca romana conservata nelle collezioni dei signori di firenze la statua si mostra nella stessa posizione della figura di venere nel dipinto di botticelli in realtà anche questa venere altri non è che simonetta la famiglia vespucci alla quale apparteneva il marito di simonetta è la stessa del navigatore amerigo colui che diede il suo nome a un nuovo mondo le americhe il vespucci furono anche potenti committenti di botticelli il giorno della giostra di piazza santa croce botticelli forse disegnò lo stendardo esposto da giuliano de medici la storia dei due amanti ha certamente influenzato la mano del pittore così come i poeti hanno fatto a gara per narrare di questo amore sempiterno che andò incontro però a una tragica fine prima la leggiadra simonetta che l'anno successivo morirà di tubercolosi quindi la fine tragica di giuliano due anni dopo nell'aprile del 1478 nella grande chiesa di santa maria del fiore nel bel mezzo della messa l'aggressione a lorenzo e giuliano il papa sisto iv della rovere sentiva che la potenza dei medici a firenze era per lui una minaccia ma fu la famiglia pazzi rivale dei medici a ordire l'assassinio al momento dell'elevazione dell'ostia un uomo assali i due fratelli lorenzo venne ferito ma riuscì a fuggire ea rifugiarsi nella sacrestia a sinistra dell'altare il fratello giuliano venne invece pugnalato a morte una storia che divenne leggenda e colpì tutti profondamente la bella simonetta fu fonte di ispirazione per botticelli al paese natale di simonetta è legata infatti la leggenda di una venere che sorge dalle acque da firenze seguendo il corso dell'arno fino a pisa e risalendo poi lungo il mare verso nord ci si imbatte in un piccolo porto sul mare porto venere un'altra località alla quale è legato il mito della dea dell'amore considerando l'incantevole bellezza del paesaggio e della località qui nei tempi antichi sorgeva un tempio dedicato a venere e si narra che lei stessa sia approdata a proprio in questo golfo sulla splendida costa protetta dalla rigogliosa collina che circonda la vecchia fortezza in questa zona i ricchi facevano costruire le loro case di villeggiatura e proprio nella villa di famiglia sulla riva del mare vide la luce la bella simonetta la storia della nascita di simonetta richiama subito alla mente del botticelli la nascita di venere la dea mitologica e la dea terrena amata da giuliano de medici in verità il mito greco collocava la nascita di venere afrodite in un mare più lontano vicino alle coste di cipro secondo altre fonti invece sull'isola di citera nell'egeo si dice che la nascita di venere sia stato eseguito in coppia con un altro famoso quadro del botticelli la primavera questo soggetto è di ispirazione allegorica e rimanda a testi antichi ripresi poi da poliziano anche in questa tela compaiono simonetta e giuliano amore fedeltà bellezza quella delle tre grazie che volge le spalle con il viso rivolto verso sinistra è proprio lei simonetta dai biondi capelli la figura guarda un dio mercurio sotto le cui sembianze in realtà è raffigurato giuliano de medici dall'alto cupido dio dell'amore punta le sue frecce fiammeggianti proprio verso di lei fedeltà la bella e meritata simonetta questa scena potrebbe allora nascondere un profondo significato un'evidente allusione al legame d'amore che univa i due noti personaggi della corte fiorentina il uomo dove i medici esercitavano il potere firenze era la capitale della signoria medicea la sede dove si perseguiva una politica di equilibrio tra i principi italiani intanto lorenzo il magnifico che per miracolo aveva avuto salva la vita conduce e firenze verso la sua epoca d'oro stringendo un'alleanza con il re di napoli il magnifico si muoveva in modo accorto e prudente tra i diversi protagonisti della storia italiana sul finire del quindicesimo secolo nel contempo non trascurava di curare tramite un raffinato né cenati smo la decorazione dei palazzi dove si esercitava il potere preziosi intagli lignei e splendidi affreschi anche di soggetto sacro adornavano le pareti dei palazzi di firenze il magnifico morirà nel 1492 dopo di lui la famiglia medici verrà ingoiata nel vortice della storia e mentre la fama di leonardo da vinci sale a illuminare la scena botticelli è attratto dalla personalità del savonarola e subisce l'influsso della sua infiammata predicazione che si ripercuoterà sulle sue opere l'eretico savonarola predica di roghi delle vanità dell'arte rinascimentale un'opera su tre viene ridotta in cenere in poco tempo savonarola si attira le ire del vaticano e sulla stessa piazza della signoria testimone dei suoi roghi di opere d'arte viene prima impiccato e poi bruciato con la morte di savonarola terminò il periodo durante il quale il frate influenza o il governo cittadino volendo contrastare in tutti i modi la mentalità laica e classicheggiante che imperava durante la signoria medicea di lorenzo anche botticelli che era un fervente ammiratore delle idee del savonarola bruciò preziosi schizzi a quell'epoca aveva 53 anni da questo momento le sue opere come una sorta di penitenza autoinflitta per le accuse di vanità del savonarola perdono quella luminosità che caratterizzava i suoi lavori precedenti vi è un opera singolare che ben descrive la rabbia ferita del botticelli di questo periodo la calunnia si dice che quest'opera sia la reinterpretazione di un famoso dipinto di a pelle realizzato per vendicarsi di una calunnia a pelle il famoso pittore dell'antica grecia si dice sia stato anche il primo a dipingere la venere al centro del quadro con la veste azzurra calunnia tiene per mano un uomo l'aido e ripugnante livore mentre trascina per i capelli un giovinetto nudo l'innocente calunniato verso l'inquisitore l'ingiustizia re mida dalle orecchie d'asino alle sue grosse orecchie ignoranza e sospetto sussurrano cattivi consigli e dietro a calunnia sono frode e insidia sul lato sinistro della tela una dea la verità guarda senza speranza verso il cielo mentre una vecchia all'aida e disgustosa penitenza si volge verso di lei la verità senza alcuna forza se ne sta in disparte isolata come venere che ha perduto tutta la sua luce il motivo che ha indotto il pittore a realizzare quest'opera è forse la protesta contro la calunnia politica nei confronti del savonarola oppure la reazione contro il sospetto di omosessualità che aveva colpito botticelli stesso comunque sia il pittore sembra essere ormai socialmente isolato rispetto ai circoli artistici cittadini per botticelli le veneri che avrebbe potuto ancora dipingere erano figure insignificanti ammiratore fanatico del savonarola poco dopo rinunciò alla pittura e si dice che giorno dopo giorno vagabonda se qua e là appoggiandosi a delle grucce incompleta miseria senza nemmeno i soldi per il sostentamento quotidiano si avviava così verso un triste declino uno dei grandi artisti della stagione del rinascimento italiano a questa epoca colui che era stato il suo rivale leonardo da vinci dipingeva alla monna lisa è un altro grandissimo del rinascimento michelangelo scolpiva a firenze il david e mentre i due artisti salivano sempre più in alto con la caduta della famiglia de medici calava il sipario anche sulla poca di botticelli lo splendido circolo artistico voluto dal magnifico durante il suo governo si era ormai dissolto di quella esperienza restava soltanto un lontano ricordo dal 1505 botticelli a 60 anni per i successivi cinque anni del pittore non si hanno più notizie la storia non ci parla più di lui rimane solo l'atto di morte registrato in comune in data 17 maggio 1510 età dello scomparso 65 anni una stagione dell'arte si era chiusa uno dei suoi più sensibili interpreti si era consumato in una crisi interiore riversata in un severo percorso di distacco dall arte e dai piaceri mondani ritorniamo all'incantevole ritratto di simonetta e mentre ne ammiriamo il profilo pensiamo alla figura di un vecchio che chiede l'elemosina per un bicchiere di vino un vecchio che si aggira per firenze reggendosi su due bastoni borbottando frasi incomprensibili un povero vecchio estraneo alla vita della sua città misconosciuto a gran parte della sua gente ignorato dai nuovi esponenti di governo della repubblica fiorentina dietro via amerigo vespucci sul lungarno di fianco alla sua casa natale nella chiesa di ognissanti c'è la tomba di quel vecchio botticelli colui che era stato un giovane pittore che aveva sognato la gloria e nei suoi anni verdi aveva camminato soddisfatto e orgoglioso per queste strade il tempo ha reso giustizia all'arte di sandro botticelli considerato oggi uno dei più raffinati e sensibili artisti della ricca e controversa stagione del rinascimento fiorentino a cavallo tra la fine del quindicesimo secolo e l'inizio del xvi vicino all'ingresso della cappella cioè l'altare dei vespucci per lunghi anni buoni mecenati e soprattutto famiglia della bella simonetta di fianco all'altare un affresco dipinto da botticelli sant'agostino nello studio in un angolo in fondo alla cappella la tomba di botticelli sulla lapide una scritta tomba di mariano filipepi e dei suoi figli mariano filipepi il padre di botticelli nessuno penserebbe che sia la tomba in cui dorme botticelli la tomba del pittore che dipinse la prima vera palla de che doma il centauro venere e marte e poi la nascita di venere capolavori di soggetto diverso in cui compare però sempre il dolce ritratto della musa ispiratrice simonetta nel pieno fiorire del rinascimento un uomo si struggeva innamorato di simonetta dalla incomparabile bellezza un uomo che nei suoi ultimi anni di vita viveva in grande povertà tanto da non poter pagare le quote della compagnia di san luca la corporazione dei pittori egli ci ha lasciato quella meravigliosa venere a firenze il tramonto si specchia nell'arno più di ogni altra opera di quell'irripetibile epoca la bellezza di venere si addice a rappresentare lo splendore rinascimentale di firenze