In un ideale dialogo, come quello che avviene nella tavola unita, in cui l'annunciazione è sempre rappresentata. Quando è rappresentata per parti separate, le due parti però convergono come per guardarsi. Qui niente da fare, perché la Madonna rigorosamente...
guarda davanti a sé e se mai l'angelo ci fosse non sarebbe a sinistra o a destra ma sarebbe dove siete voi quindi l'angelo sarebbe nella posizione del pittore nella posizione dell'osservatore in una posizione frontale che è la sua posizione è escluso, posso prevedere, un altro scomparto, perché lo scomparto, essendo laterale, depisterebbe rispetto al fatto che lei sta mirando qualcuno che è di fronte. Quindi, primo punto, non c'è bisogno dell'angelo, perché l'angelo, come l'angelo custode, se esiste e se noi crediamo, abbiamo fede della presenza divina che l'angelo rappresenta per garantire la nostra esistenza, proteggeci, tutto quello che fa l'angelo custode, si chiama custode per quello. L'angelo custode che ognuno di voi ha non è come un pappagallo sulla spalla, non è come uno che sta a fianco con un badante, l'angelo custode è dentro di noi. Quindi primo atto teologico di Antonello, primo pittore al mondo, rappresentare non l'annunciazione ma l'annunciata, la quale presuppone che l'angelo che le racconta come messaggero di Dio il suo destino sia dentro di lei, sia la sua coscienza, sia una voce interiore. Nessun pittore ha avuto l'intuizione di...
ridurre l'angelo a una parte della stessa Vergine. Quindi ecco lei sta guardando il supposto angelo, però siccome non è fuori ma è dentro, spinge il suo sguardo a non guardare niente, è uno sguardo tipico nel vuoto, quando noi siamo sopra pensiero o in decisivo pensiero guardiamo un punto, ma quel punto serve per dire che stiamo parlandoci dentro di noi, stiamo guardando dentro di noi, quindi lei non guarda nessuno di voi. Guarda un punto indefinito per dire che sta meditando qualcosa che le parla dentro, l'angelo che è dentro di lei a dirle che lei sarà la madre di Gesù.
In questa straordinaria intuizione, Antonello ci fa pensare che lei, con quella specie di strabismo dello sguardo, stia cercando qualcuno. In realtà quel qualcuno non c'è, ma se quel qualcuno dovesse essere l'angelo in arrivo che lei ha interiorizzato, ecco allora che la mano serve per dire, come accennava prima Moulet, fermati. Lo dice a tutti voi, lo dice al pittore, lo dice all'angelo. Trattiene la eventuale presenza fisica dell'angelo tenendolo lontano con la mano, come dire soggia tutto.
Mi hai già parlato, quella mano è straordinaria, è una mano che trema nell'aria, ha la profondità prospettica, sta esattamente nello spazio di quello spigolo. ...cade qui, ma ci sia lo spazio dei 15 o 20 centimetri che danno il senso della profondità prospettica che egli ha presagito con il tavolo messo di spingolo e quindi con una mano trattiene chi le sta davanti, che siamo noi. che sia il pittore, che siate voi, che sia l'altro, non lo vuole, è il primo punto.
Secondo punto, l'altra mano, l'altra mano fa il percorso opposto, si pone come una mano che va verso se stessa e serve a chiudere il velo, il chador, con cui lei indica rispetto a chiunque di noi la guardi, voi indiscreti che la guardate, l'angelo eventuale che arriva, difendere il proprio pudore, quindi chiudere il velo per mostrare una posizione di riservatezza, di tutela, di protezione, di desiderio di non mostrare la posizione. altro che il suo pensiero, non il suo corpo, ma contemporaneamente quella mano chiude il velo come per dare il senso di custodire il bene prezioso che ha dentro, dominus te, quindi pudore e protezione e la protezione interviene attraverso la chiusura del velo che è un altro elemento di cui poi parleremo anche sulle altre questioni che affrontiamo oggi, che stabilisce una singolare continuità, un'affinità fra quello che noi abbiamo ritenuto. con un dogmatismo laico, laicismo dogmatico soprattutto in Francia, ma valeva anche per la Turchia di Ataturk ereditata da Erdogan, l'idea che le donne musulmane non devono portare il velo in Occidente.
E' un segnale inquietante di idiozia, perché se uno Stato stabilisce che tu in quanto musulmane non devi portare il simbolo di un'oppressione che tu non senti, perché è ovvio che... Il laico francese, cioè, fece una polemica con la Nain Touraine molti anni fa parlando appunto di questo problema del velo, e lui sosteneva che appunto una civiltà moderna non può sopportare che la donna sia oppressa dal velo. Sì, oppressa.
Se non fosse che una buona parte delle musulmane che portano il velo lo fanno per scelta, nessuno le costringe. Non è che sono forzate dal marito o dalla religione, sono convinte che sia opportuno proteggersi con il velo per essere viste solo. della situazione del volto e non della forma del corpo, o tantomeno in una possibile seduzione del volto. Ma a parte, diciamo, in una dimensione di provocazione, la seduzione del velo, proprio il fatto che un volto più coperto è ancora più seduttivo, ma questo è un elemento, come dire, dannunziano, che conta poco, ce la direte se fosse vero che noi, come i francesi, dobbiamo impedire che... le consulmane portano il velo, dovremmo farlo anche con le suore di clausura, noi abbiamo conventi pieni di cristiani che scelgono il velo come Costanza della Latravilla, come Pimatura, che Dante raccolta, Picarda, raccolta di donne che hanno scelto il velo, se voi andate a vedere un convento di clausura vi vengono a ricevere, avendone l'autorizzazione, suore coperte da un velo fino al collo.