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La Civiltà Minoica: Arte e Commercio

I pasticciotti presentano la civiltà minoica. Nell'isola di Creta, che attualmente fa parte della Grecia, a partire dal 2500 a.C. si sviluppò una delle più splendide civiltà del Mediterraneo. Quella cretese, detta anche civiltà minoica, dal nome del suo leggendario re Minosse. Creta era circondata da un mare molto pescoso, aveva zone pianeggianti e collinari adatte alla coltivazione dell'ulivo e della vite. e non mancavano le zone montuose, ricche di boschi. In un primo tempo i cretesi si dedicarono soprattutto alla pesca, alla pastorizia e all'agricoltura, producendo cereali, olio, vino e miele, che serviva per dolcificare i cibi in un'epoca in cui lo zucchero ancora non esisteva. Erano anche artigiani straordinari, realizzarono raffinati tessuti e gioielli, poi imitati dai micenei. Erano famosi per la loro abilità nella lavorazione della ceramica o creta. Non a caso, la parola greca kriti, da cui deriva il nome dell'isola, significa sia creta sia creazione. Potrebbe essere un riferimento proprio all'abilità creativa dei cretesi, che usavano l'argilla presente in grande quantità sull'isola per creare vasi e utensili. Un particolare stile di decorazione della ceramica è quello di Camares, uno stile pittorico caratterizzato da pochi colori, come il giallo, il rosso e il bianco, su sfondo nero, e da soggetti che vanno dalle spirali ai temi vegetali e marini. come polipi, delfini e pesci. L'esemplare più famoso è la brocchetta di Gourniat, riconoscibile per la forma arrotondata e l'immagine di un grosso polipo. Successivamente, sfruttando il legname ricavato dagli alberi che crescevano rigogliosi nelle zone montane dell'isola, i cretesi divennero costruttori di navi ed esperti navigatori. I marinai cretesi infatti furono i primi a praticare la navigazione d'alto mare, ossia perdendo di vista la costa e viaggiando anche di notte. Realizzarono una flotta di navi mercantili con le quali furono in grado di raggiungere tutte le coste del Mediterraneo, dalla Grecia alla Fenicia, dall'Asia minore all'Egitto fino ad arrivare addirittura alla Spagna e scambiavano i loro prodotti con pelli, metalli vari, avorio e marmi. I cretesi non formarono mai uno stato unitario, ma erano organizzati in città-palazzo autonome e indipendenti, governate da un re sacerdote che deteneva il potere politico, religioso ed economico. I re abitavano in grandiosi e splendidi palazzi. Il più famoso dei palazzi di Creta era indubbiamente quello del re Minosse a Cnosso, di cui ad oggi resta ben poco. Eppure pensate che era un palazzo davvero maestoso ed imponente, alto almeno quattro piani, che comprendeva più di mille stanze, collegate tra loro da scale e porticati. Il palazzo era la residenza del re, dei sacerdoti e dei nobili, e comprendeva anche il tempio, i magazzini e le botteghe degli artigiani. L'abitazione del re si trovava ai piani superiori. Al centro del palazzo c'era un grande cortile, nel quale si svolgevano gare sportive, cerimonie religiose e il mercato. Ai piani inferiori c'erano i magazzini e le botteghe degli artigiani. Le pareti del palazzo erano decorate con affreschi raffiguranti animali, piante e figure di atleti e danzatori. Gli antichi Si chiamavano questo palazzo labirinto. Da allora, questo termine indica un intricato complesso di stanze e passaggi, all'interno del quale è difficile orientarsi. Intorno al labirinto di Cnosso nacquero anche numerose leggende, la più famosa delle quali è indubbiamente quella del Minotauro. Se vuoi saperne di più, ti suggeriamo la visione di questo video, in cui troverai il racconto illustrato della leggenda di Teseo e del Minotauro, l'orrida creatura che viveva nel labirinto di Knosso. Altre famose città palazzo erano quelle di Festo, Maglia e Zacros, che come Cnosso non erano fortificate da mura difensive. Quella cretese, infatti, era una civiltà pacifica. che non temeva attacchi nemici e i suoi abitanti vivevano in pace tra loro godendo di buone condizioni di vita. Per ciò che riguarda la religione, sull'isola erano venerate varie divinità femminili, ma soprattutto la grande madre terra, detta anche Dea Madre, che era la dea della fecondità, degli animali e in particolare dei serpenti. I serpenti erano molto importanti per i cretesi, che li consideravano i guardiani delle case e i protettori della vita domestica, ed erano un simbolo di morte e di rinascita. A Creta infatti sono state ritrovate varie statuette di dee con serpenti in mano, generalmente in ceramica smaltata, che rappresenterebbero appunto la dea madre cretese. In onore della Dea Madre, i cretesi organizzavano giochi e feste, suonando il flauto e la lira, e danzando in grandi spazi all'aperto o presso piccoli altari domestici. Durante le cerimonie religiose, un ruolo molto importante era svolto dalle donne, che nella società cretese erano tenute in grande considerazione. Le donne cretesi, infatti, potevano partecipare a giochi e feste, giochi sportivi e acrobatici. Ricoprivano ruoli chiave nella società ed erano curate nell'aspetto e nel vestire. Portavano abiti vistosi e caratteristiche gonne a balze. Si pettinavano con acconciature elaborate e si arricciavano i capelli. I cretesi erano dei grandi sportivi, organizzavano competizioni sportive in cui gli atleti gareggiavano soprattutto nella corsa e nel pugilato. Ma lo spettacolo più famoso era indubbiamente la Tauro Machia, ossia la lotta contro il toro, di cui ci è giunta testimonianza da un affresco rinvenuto nel palazzo di Cnosso, ma anche da bassorilievi e sigilli, dove si vedono chiare rappresentazioni della cerimonia della Tauro Catapsia, letteralmente salto del toro. a cui partecipavano anche le donne, dipinte con colori più chiari negli affreschi. Durante la taurocatapsia, il sacerdote acrobata si lanciava verso l'animale in corsa, afferrandolo frontalmente per le corna ed eseguendo una capriola sul dorso del toro, sfruttando il contraccolpo delle corna. È possibile che successivamente l'animale venisse sacrificato. Per quanto riguarda la scrittura, inizialmente i cretesi usarono i geroglifici, poi iniziarono ad usare una scrittura basata sull'uso di linee, che comprendeva circa 90 segni e che gli storici chiamarono lineare A, a cui seguì la lineare B, utilizzata dai micenei, ossia dai greci. Famosissimo è il disco di Festo, rinvenuto nell'omonima città e contenente 242 simboli impressi quando l'argilla era ancora fresca. Il suo scopo e significato restano ancora discussi, facendo di esso uno dei più famosi misteri dell'archeologia. Purtroppo la lingua minoica è andata perduta nel corso dei secoli. Ad oggi non se ne conoscono le caratteristiche e non ci sono certezze circa la correttezza di una possibile deciprazione della lineare A. La civiltà cretese raggiunse il suo massimo splendore tra il 1700 e il 1500 a.C. Ma poi, attorno al 1450 a.C., sulla vicina isola di Tera, L'odierna Santorini vi fu una tremenda eruzione vulcanica. Successivamente questa eruzione vulcanica provocò un maremoto con effetti devastanti che allavò l'intera isola di Creta distruggendo campi e città e impedendo ai cretesi di commerciare per lungo tempo perché il mare era diventato molto pericoloso. Fortemente indebolita da questo cataclisma, in seguito Creta fu conquistata dai Micenei, un popolo di pastori guerrieri provenienti dall'odierna penisola greca, e di cui vi parleremo prossimamente. Per ora da Creta è tutto, ciao e al prossimo video! Se questo video ti è piaciuto, ti chiedo di fare mi piace cliccando sull'icona qui sotto. Per me è molto importante, quindi grazie in anticipo se lo farai. 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