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La filosofia del pessimismo di Schopenhauer

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Sulle orme del critici smo kantiano, Schopenhauer ammette tre forme a priori: spazio, tempo e causalit. Quest ultima considerata come unica categoria (Kant ne considerava dodici) perch tutte le altre possono essere ricondotte a questa e perch la realt di un oggetto si riso lve completamente nella sua azione causale su altri soggetti. Assume forme diverse in base agli ambiti in cui opera: necessit fisica, logica, matematica e morale rispettivamente in virt del principio del divenire, del conoscere, dell essere e dell agir e. # Lanalisi della dimensione noumenica La volont nel soggetto Una volta stabilito che il mondo una rappresentazione del soggetto, Schopenhauer vuole individuare quella impercorribile via kantiana che conduce al noumeno. Com possibile lacerare il vel o di Maya e trovare veramente la cosa in s? Per fare ci, l uomo deve essere non solo rappresentazione ma anche corpo, nel senso che non deve vedersi dal di fuori ma anche viversi da dentro, provando piacere e dolore. Grazie a ci possiamo afferrare la co sa in s. Ci rendiamo dunque conto della nostra essenza profonda, che Schopenhauer chiama volont di vivere, ovvero un impulso prepotente e irresistibile che ci spinge a esistere e agire. Noi siamo vita e volont e il nostro corpo non che la manifestazio ne esteriore dell insieme delle nostre brame interiori. La volont di vivere dunque l essenza del mondo, la radice di tutte le cose e non solo dell essere umano: la cosa in s dell universo. Si capisce come quindi, per Schopenhauer, il mondo fenomeni co sia il modo in cui la volont si manifesta o si rende visibile a s stesse nella rappresentazione spazio -temporale. Per capire come si arrivi ad affermare che la volont l essenza del mondo basta pensare a questo: quando io vivo il mio corpo lo pens o come una cosa in s, sottraendolo all approccio fenomenizzante, e quindi senza usare quegli strumenti che mi permettono di riconoscere nelle apparenze fenomeniche una molteplicit di cose distinte. Cos l essenza che riscontro nel mio corpo non pi sol tanto del mio corpo perch ha perso i limiti dell individualit. In questo discorso dell essenza del proprio corpo, e dunque dell essere umano, rientra l io schopenhaueriano, coincidenza di coscienza, volont e corpo. I caratteri e l e manifestazioni della volont di vivere La volont di vivere inconscia, poich la consapevolezza e l intelletto sono delle manifestazioni secondarie. Dopo di che, unica perch vive fuori lo spazio e il tempo sottraendosi al principio di individuazione. eterna, indistruttibile e senza scopo. Miliardi di esseri vivono per continuare a vivere. Ed questa la crudelt del mondo, anche se hanno provato a mascherarla tramite un Dio che doveva finalizzare la loro vita e trovare una causa alle loro azioni. Dio per Schopenhauer non esiste, e l unico assoluto la volont stessa. # Il pessimismo La vita dolore. Relativamente alla volont di vivere, volere significa desiderare qualcosa, e questo comporta uno stato di tensione per la mancanza di qualcosa che s i dovrebbe avere. Essendo la volont assai cosciente, allora l essere umano risulta essere il pi bisognoso e mancante nell intero universo. Infatti, il godimento o la gioia sono una momentanea cessazione del dolore, che a sua volta cessa quella tensione precedente. Basta pensare al piacere del bere: prima si tesi e doloranti riguardo qualcosa, quando invece sale l effetto tutto ci di negativo e doloroso si sospende. Al contrario, il dolore non pu essere una cessazione del piacere : un individuo pu pro vare pi dolori senza provare del piacere prima. Adesso, si comprende come per Schopenhauer il dolore sia permanente nell esistenza umana e che il piacere non sia altro che una condizione derivata del dolore. Accanto al dolore troviamo la noia, che subent ra quando viene meno il desiderio o quando cessa il susseguirsi delle attivit e delle preoccupazioni. La vita umana quindi come un pendolo che oscilla tra dolore e noia, passando per l intervallo fugace del piacere e della gioia. da ricordare che il d olore si distingue secondo et e circostanze in ognuno di noi, come la malinconia. Il pessimismo cosmico Il dolore oltremodo investe ogni creatura e non solo l uomo: dal fiore che appassisce all animale ferito, dal bimbo che nasce al vecchio che muore. L uomo soffre di pi per una maggior consapevolezza, che permette di sentire in modo pi accentuato la volont e a soffrire maggiormente per i desideri. Per questa stessa ragione, il genio soffre pi intensamente perch esposto a una maggiore sensibilit. Pi intelligenza avrai, pi soffrirai . Si arriva cos al pessimismo cosmico, che non consiste solo nel male nel mondo, ma nel principio stesso da cui esso dipende. Lamore come illusione Lunico fine della natura quello di continuare la vita, e con essa il dolore. In ci si inserisce lamore, uno dei pi forti stimoli dell esistenza. Il fine di questo esclusivamente l accoppiamento, e l individuo in questo risulta lo zimbello della natura perch esaudisce e soddisfa un godimento, ovvero il piacere se ssuale. Con la procreazione, l amore viene avvertito come peccato e vergogna perch con la nascita di un individuo obblighiamo una creatura a soffrire. L unico amore contemplato da Schopenhauer quello disinteressato della piet. # La critica alle varie fo rme di ottimismo Schopenhauer critica le varie menzogne con le quali gli uomini celano a loro stessi la verit e dunque le varie ideologie del tempo. In particolare, sbugiarda la filosofia accademica ufficiale affermando che chi viene pagato non pu fi losofare liberamente, e gli intellettuali inseriti nel sistema, per lui assetati di denaro, potere e gloria. Il rifiuto dell ottimismo cosmico Lottimismo metafisico (o cosmico) dominava le filosofie e le religioni occidentali e prevedeva un mondo governa to da Dio oda una ragione immanente (Hegel). Per Schopenhauer questa visione falsa, perch la vita un esplosione di forze irrazionali e il mondo il teatro dell illogicit e della sopraffazione. Contestando le religioni e i sistemi teistici e provvide nzialistici, postula un ateismo filosofico che sar ripreso successivamente da Nietzsche. Il rifiuto dell ottimismo sociale Un altra menzogna la bont e la socievolezza dell essere umano. Per Schopenhauer si deve ammettere che la regola dei rapporti uma ni costituita dal conflitto e dal tentativo di sopraffazione reciproca. Di conseguenza, se gli uomini vivono insieme non per simpatia ma per bisogno. E in questo senso, lo Stato non esiste per una eticit comune ma per regolamentare gli istinti di tutti . In tutto ci, Schopenhauer favorisce la scelta della via etica della piet perch solo chi ha sensibilit pu comprendere specifici rapporti umani, che riescono ad andare oltre. Il rifiuto dell ottimismo storico Schopenhauer ridimensiona la portata conoscitiva della storia, affermando che non una vera e propria scienza ma costretta a limitarsi alla catalogazione dell individuale. Per questo motivo inferiore all arte e alla filosofia, che mirano a cogliere le strutture universali e permanenti della realt. Gli storici perdono di vista l uomo. # Le vie della liberazione dal dolore Innanzitutto, Schopenhauer rifiuta il suicidio perch un atto di forte affermazione della volont stessa e sopprime solo una manifestazione fenomenica della volont di vivere. Pertanto, la liberazione dal dolore consiste nella liberazione dalla volont di vivere. Ma com possibile? Schopenhauer per spiegarlo richiama l attenzione sull esistenza di persone speciali ( lo chiama in dividuo particolare, sono i geni dell arte, santi, eremiti ) che hanno preso nella loro vita il cammino della liberazione dalla volont di vivere. Prendendo questo come esempio, il filosofo vuole spiegare come la voluntas , quando si carica di maturit e co scienza di s, voglia farsi noluntas, ovvero negazione progressiva di s stessa. Il cammino della liberazione dal dolore, che ricordiamo essere tratto essenziale della vita, consiste nello smascheramento delle istituzioni dell essere e si articola in tre m omenti: Larte, ovvero la conoscenza libera e disinteressata che si rivolge alle idee, ovvero le forme pure o i modelli eterni delle cose. Il soggetto che contempla le idee non pi l individuo particolare ma l uomo comune, ossia l occhio del mondo. L art e sottrae l individuo alla catena infinita dei bisogni e dei desideri quotidiani, ovvero un appagamento immobile e compiuto; La morale, che implica un impegno nel mondo in favore del prossimo e quindi il tentativo concreto di superare l egoismo del volere. Questa mossa da un sentimento di piet, o di compassione, attraverso cui avvertiamo come nostre le sofferenze degli altri. Dobbiamo produrre moralit, in quanto produce conoscenza; Lascesi, che la liberazione totale dell essere umano. Con l ascesi ci si allena a cessare di volere la vita e il volore stesso, proponendosi di estirpare il desiderio di esistere, godere e volere. Il primo gradino la castit perfetta, ovvero la rinuncia ai piaceri, l umilt, il digiuno, la povert